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Jolly Roger Magazine, rivista mensile di Arte, Letteratura e Attualità #LetterAttualitArte

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ON WRITING<br />

ON WRITING<br />

citare è un’arte rara<br />

L’importanza della ricerca nelle citazioni<br />

Approssimazione e presunzione sono due nemici temibili<br />

Dice: già dal sottotitolo parti<br />

polemico.<br />

Oh, sì... e non sapete quanto!<br />

In effetti ho un sassolino nella<br />

scarpa che a forza di sentirne<br />

parlare si è ingigantito e moltiplicato<br />

al punto che se dovessi<br />

tirar fuori tutto quello che è<br />

diventato, probabilmente potrei<br />

pavimentare un giardino Zen e<br />

mi avanzerebbe anche qualcosa<br />

per il vialetto di casa.<br />

Parlo dell’approssimazione<br />

cialtronesca che imperversa<br />

tra chi scrive (che a chiamarli<br />

“scrittori” poi magari si montano<br />

la testa) in tema di accuratezza<br />

nel citare.<br />

E con questo non voglio aprire<br />

una polemica sterile e campata<br />

in aria volta all’individuazione<br />

del sesso degli angeni, nossignore!<br />

Ho intenzione di calare<br />

il maglio su quella che ai più<br />

potrà sembrare una stupidaggine,<br />

ma che ben rappresenta<br />

la punta dell’iceberg contro il<br />

quale sta facendo rotta il Titanic<br />

della letteratura.<br />

E non è allarmismo: basta osservare<br />

le risposte strafottenti<br />

che si leggono sui Social quando<br />

l’ortografia o la sintassi di<br />

qualche Maître a penser viene<br />

di Fabio Gimignani<br />

corretta.<br />

Nei casi più fortunati ce la possiamo<br />

cavare con un laconico<br />

“tanto si capisce lo stesso”, ma<br />

se incappiamo nel Ras della<br />

Piazzetta, allora rischiamo di<br />

diventare il bersaglio dei gragari,<br />

trovandoci a fronteggiare<br />

vere e proprie campagne di<br />

cyberbullismo messe in atto da<br />

insospettabili ultraquarantenni<br />

che, evidentemente repressi<br />

nella vita vera, si sfogano pestando<br />

sulle rispettive tastiere<br />

e sentendosi finalmente parte<br />

attiva di qualcosa.<br />

Che mi fanno compassione l’ho<br />

detto? Be’, come se l’avessi<br />

fatto. Mettiamo un punto e andiamo<br />

avanti.<br />

Qual è dunque il casus belli?<br />

Presto detto.<br />

Da fiorentino ho amato il film<br />

“Amici miei”. L’ho visto e rivisto,<br />

riuscendo perfino a digerire<br />

il primo sequel (il secondo no:<br />

c’è un limite anche all’amore).<br />

La scena girata in Via dei Renai,<br />

alle prime ore di mattina<br />

davanti al bar del Necchi, ha<br />

segnato la nascita del tormentone<br />

lanciato da uno splendido<br />

Ugo Tognazzi: la Supercazzora<br />

Brematurata.<br />

Ora qualcuno avrà sollevato<br />

un sopracciglio con sufficienza<br />

borbottando che c’è un errore:<br />

è “Supercazzola”, non “Supercazzora”.<br />

E poi, nel caso,<br />

è anche “Prematurata” e non<br />

“Brematurata”.<br />

E qui casca l’asino, anzi, le<br />

decine di migliaia di asini che<br />

per anni si sono accontentati<br />

di una versione interpretativa<br />

del tormantone gramelottiano<br />

inventato nel 1977 dal trio De<br />

Bernardi, Pinelli e Benvenuti,<br />

con pubblicazione per i tipi di<br />

Rizzoli Editore.<br />

I tre autori, che realizzarono<br />

l’opera con le caratteristiche di<br />

una sceneggiatura cinematografica,<br />

tanto che Mario Monicelli<br />

lo adottò praticamente senza<br />

apporvi modifiche per girare il<br />

film, utilizzarono fin da pagina<br />

18 i termini “Supercazzora” e<br />

“Brematurata”, come si può<br />

osservare nella foto che inserisco<br />

di corredo a questa nota.<br />

E, dato che non trovo più la<br />

mia copia del libro, sono andato<br />

appositamente a consultarlo<br />

e fotografarlo in Biblioteca Nazionale,<br />

tanto era il desiderio di<br />

fare chiarezza<br />

Nel 1977 avevo 12 anni e ricordo<br />

di aver letto il libro, ridendo<br />

come un pazzo dopo aver<br />

capito che le parole proferite<br />

dal Mascetti nei confronti del<br />

Paolini (che per chi non se lo<br />

ricordasse era il vigile urbano)<br />

erano totalmente inventate.<br />

Mi sono rimaste impresse proprio<br />

per il fatto che mi avevano<br />

spiazzato e che avevo dovuto<br />

concentrarmi su quei termini<br />

per riuscira a capirci qualcosa.<br />

Poi, con il trascorrere degli<br />

anni, sempre meno persone<br />

hanno letto il libro preferendo la<br />

versione televisiva dalla quale -<br />

ammetto - non si riesce a capire<br />

bene se Tognazzi pronunci una<br />

erre o una elle, ma fa comunque<br />

fede il testo originale.<br />

Sicuramente qualcuno obietterà<br />

sul fatto che una simile reprimenda<br />

poco si addice a un<br />

argomento tanto leggero.<br />

E qui casca il secondo asino...<br />

quello più grosso!<br />

Non si tratta di stabilire quanto<br />

sia dotta la citazione, né quanto<br />

sia antico o blasonato chi la<br />

enunciò ab origine.<br />

Nossignori! Si tratta di riconoscere<br />

che una citazione - laddove<br />

si voglia attribuire al termine<br />

tutta la nobiltà e l’onestà<br />

letteraria del caso - deve (e sottolineo<br />

“deve”) essere riportata<br />

con esattezza, documentandosi<br />

e risalendo alle fonti quando<br />

non si sia certi della sua correttezza.<br />

Mi è stato fatto notare come<br />

il tormentone del Mascetti sia<br />

stato vittima di una sorta di<br />

usucapione letteraria, essendo<br />

entrata nell’uso comune la versione<br />

sbagliata.<br />

Be’, mi rifiuto di accettare una<br />

simile giustificazione. E mi rifiuto<br />

da amante delle lettere,<br />

della forma e della correttezza.<br />

Mi rifiuto di accettare una simile<br />

giustificazione in quanto<br />

costituirebbe un precedente secondo<br />

il quale la letteratura potrebbe<br />

venire quotidianamente<br />

inquinata dai soliti cialtroni con<br />

il culo pesante che si ritengono<br />

superiori a chi usa quotidianemente<br />

un vocabolario o, quantomeno,<br />

zampetta sulla tastiera<br />

per consultare Treccani o Accademia<br />

della Crusca anziché<br />

YouPorn.<br />

Citare è un’arte rara.<br />

E sempre più in disuso, così<br />

come l’utilizzo della punteggiatura<br />

secondo le regole, delle<br />

parole non abbreviate, della ricerca<br />

de “le mot juste” di flaubertiana<br />

memoria.<br />

Quindi la prossima volta che vi<br />

verrà voglia di prendere per il<br />

culo qualcuno, usatemi e usatevi<br />

la cortesia di ricordare che,<br />

come fosse Antani, blinda la<br />

supercazzora brematurata. Ovviamente<br />

con lo scappellamento<br />

a destra.<br />

ANNO I • NUMERO III • aprile 2<strong>01</strong>8 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />

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