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Jolly Roger Magazine, rivista mensile di Arte, Letteratura e Attualità #LetterAttualitArte

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favoleggiando<br />

favoleggiando<br />

l’amore ai tempi<br />

della terza classe<br />

Le favole moderne di un vecchio Trovatore<br />

con l’anima di vetro e il cuore di nuvole<br />

di Jonathan Rizzo<br />

PRIMA PARTE<br />

Non siamo qui per lodare Cesare<br />

e Pompea Silla. Le primavere<br />

hanno infiniti prati fioriti<br />

coltivati fino al naturale abbandono.<br />

La casa di Dio, ultima dimora<br />

dello spirito, ha alte pareti<br />

su cui dilungare le ombre dei<br />

trapassati, ma a questo pulpito<br />

non piego i pilastri per porre dei<br />

puntini sull’animi minuscoli,<br />

muscoli umani oramai spuntati.<br />

Anche se questi uomini non<br />

furono esseri facili, polemizzare<br />

con i morti sarebbe gesto da<br />

vili. Ma neanche scriverò degli<br />

innumerevoli successi di una<br />

lunga vita. Lusso permesso a<br />

pochi. Non vi è bisogno di parole<br />

sul vincitore né sullo sconfitto.<br />

Uno scrittore più alto del<br />

sottoscritto le ha già redatte sul<br />

libro in cui tutti siamo segnati<br />

nell’indice a sommario, fino<br />

alle note spicciole, margine da<br />

trascurare. All’uomo rimane<br />

concessa la brevità del ricordo,<br />

il fiato di un effimero ultimo<br />

saluto, fio dell’inevitabile arrivato<br />

addio. Per cui torniamo<br />

agli uomini prima che li conoscessimo,<br />

protagonisti unici di<br />

se stessi in uno dei racconti più<br />

cari concessi di essere vissuti<br />

agli esseri vivi. In primis mio<br />

nonno nella notte più lunga<br />

della sua vita. Giugno 1953,<br />

la primavera saluta febbrile. È<br />

stata scossa e drammatica, ma<br />

per tutto il paese affacciato sul<br />

mare ed i suoi figli marinai dallo<br />

sguardo di sale, si sta per tramutare<br />

in gentile farfalla d’estate.<br />

Angelo ha 28 anni compiuti, fa<br />

l’ingegnere a Potenza. Il corso<br />

del destino sembra avere un disegno<br />

diverso per lui da quello<br />

che stiamo per raccontarci. Ha<br />

una licenza premio di qualche<br />

giorno per raggiungere gli<br />

amati genitori siciliani rimasti<br />

in Veneto, nuova patria migrante<br />

di un tempo lontano. Lì<br />

nelle pagine precedenti la vita<br />

che tutto può, aveva liberato<br />

le parentesi oltre le virgolette<br />

aperte. Lì inizia questo racconto<br />

in righe che ancora non racconto<br />

per rime di cui daccapo<br />

devo cogliere il raccolto, messi<br />

messe lì per maturare, fosse<br />

tornato il sole di primavera.<br />

Lì quei giorni scalza danzava<br />

Proserpina. In Veneto doveva<br />

tornare per votare. Era tempo<br />

di elezioni in Italia. Vincerà la<br />

DC, come sempre, come ovunque.<br />

Lui crede a queste cose.<br />

Come molti pari a lui in quegli<br />

anni folli chiamati giovinezza,<br />

credeva ad ogni baggianata,<br />

obbediva per dogma di nidiata,<br />

e combatteva in fiorita guasconata.<br />

Tornare a casa dopo mesi è<br />

l’occasione per rivedere se<br />

stessi allo specchio dei freschi<br />

giorni andati nelle primavere<br />

passate. Ma quelli sono giorni<br />

dove amici e luoghi cari sono<br />

ancora vividi e caldi fari, lampi<br />

di luna crescente. Proprio<br />

gli amici più cari di ritorno dal<br />

viaggio di nozze a Capri, cartolina<br />

dagli anni ’50, a dirgli la<br />

rosa più preziosa. “Ela è ancora<br />

innamorata de Ti”. In pura cadenza<br />

venexiana. “Ela”, ma chi<br />

è “Ela”? Appena l’amore della<br />

sua vita, allora sita in quel di<br />

Napoli. In quegli anni praticamente<br />

l’altra parte del sistema<br />

solare dal nord-est stivale. Angelo<br />

Rizzo, l’uomo che non ha<br />

mai mentito ai suoi genitori per<br />

dogma di disciplina infallibile,<br />

inventa di pancia e fantasia una<br />

balla planetaria, oltre la Via Lattea<br />

e le granaglie trivenete. La<br />

scusa imprescindibile. L’hanno<br />

richiamato anzi tempo a lavoro.<br />

Deve tornare a Potenza. Parte<br />

senza sapere dove arrivare, ma<br />

con la fede giovane nel cuore<br />

di volerlo fare, di voler tornare.<br />

Tornare sì, perché gli eterni<br />

innamorati si erano lasciati<br />

tempo prima, o meglio lui non<br />

potendole dare una sicurezza<br />

economica, base per un matrimonio<br />

stabile, una volta che lei<br />

era ripartita per tornare al golfo<br />

vesuviano, pacificata la guerra,<br />

quella che aveva messo gambe<br />

all’aria l’Italia in cui erano cresciuti<br />

quei due, lui aveva agito<br />

ANNO I • NUMERO III • aprile 2<strong>01</strong>8 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />

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