GN giugno 2018
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Giorni Nost ri!<br />
pagina8<br />
Tullio Maruzzo (battezzato<br />
Marcello) nacque a Lapio nel<br />
1929 ed era gemello di Daniele.<br />
Era di media altezza e un po’ più<br />
robusto del fratello Carletto.<br />
Aveva paura del temporale e non<br />
sopportava i tuoni. Era buono e<br />
amabile, ascoltava sempre il suo<br />
gemello e lo imitava in tutto<br />
(Daniele infatti aveva preso i voti<br />
due anni prima). L’unica<br />
decisione che prese da solo fu di<br />
andare missionario in Guatemala<br />
dove venne ucciso a 52 anni<br />
perché aiutava e faceva valere i<br />
diritti dei poveri. Arrivò in<br />
Guatemala in nave con un viaggio<br />
che durò più di un mese e ci restò<br />
per circa tre anni. Insegnava ai<br />
fratini nelle parrocchie dove era<br />
già stato il gemello. Il Guatemala<br />
è uno stato molto povero<br />
dell’America centrale. Le<br />
piantagioni di caffè e banane<br />
sono proprietà di aziende<br />
m u l t i n a z i o n a l i c h e s i<br />
arricchiscono sfruttando la<br />
popolazione locale. Tullio si<br />
accorse di questo problema e<br />
cercò di istruire i contadini a<br />
richiedere un salario migliore e a<br />
farsi assegnare le terre per poterle<br />
coltivare. Per questi motivi la<br />
Mio fratello Tullio Maruzzo<br />
mafia locale una sera tese<br />
un’imboscata a Tullio e al suo<br />
catechista: fu mandato a celebrare<br />
la messa ad un orario insolito, le<br />
22. Lungo la strada vide un<br />
bambino di due anni da solo:<br />
fermarono la jeep, scesero e<br />
furono uccisi con una raffica di<br />
mitra. Le sue reliquie sono<br />
custodite dai frati francescani e<br />
Carletto vorrebbe farle portare<br />
nella chiesa di Lapio.<br />
L’infanzia<br />
I Maruzzo erano dieci fratelli e<br />
tutti erano i primi della classe.<br />
D ove va n o f a r e i c o m p i t i<br />
velocemente finché pranzavano,<br />
perché poi dovevano aiutare i<br />
genitori nei campi. Andavano a<br />
scuola a piedi con altri bambini<br />
del paese. Carletto camminava<br />
sempre dietro a Zamboni che, per<br />
merenda, si portava quattro fette<br />
di polenta e quattro di salame:<br />
correndo e saltando qualcuna<br />
gliene cadeva, così Carletto se la<br />
mangiava. A Lapio i genitori<br />
coltivavano piselli per venderli:<br />
Carletto e i suoi fratelli ne<br />
raccoglievano anche trenta chili al<br />
giorno. Altre volte andavano a<br />
cercare funghi ovoli che poi<br />
vendevano a dieci o addirittura<br />
venti schei l’uno. I soldini poi li<br />
avrebbero spesi alla sagra.<br />
Un giorno, quando Carletto, il più<br />
vecchio dei fratelli, aveva quattro<br />
anni, i genitori erano andati a<br />
Fimon a macinare il grano e, per<br />
sicurezza avevano messo i gemelli<br />
Marcello e Daniele sotto alla<br />
caponara, una gabbia per i polli.<br />
A Carletto facevano pena e così li<br />
fece uscire per andare a giocare<br />
nella busa, un abbeveratoio<br />
profondo un metro e mezzo.<br />
Seguendo Daniele, Marcello ci<br />
cadde dentro e sprofondò.<br />
Carletto e Daniele, in preda allo<br />
spavento, presero un rastrello al<br />
quale Tullio si aggrappò e lo<br />
trascinarono fuori dall’acqua. Poi<br />
lo misero a testa in giù finché non<br />
sputò tutta l’acqua che aveva<br />
ingoiato e riprese a respirare.<br />
La mamma veniva chiamata Cirulì<br />
ed era molto devota alla Madonna<br />
di Monte Berico. Nella stradina<br />
fuori casa c’era un crocifisso dove<br />
la sera andavano tutti a pregare,<br />
dopodiché restavano fuori a<br />
giocare fino a buio con delle<br />
bambine vicine di casa.<br />
Margherita Dalla Croce<br />
Lioy<br />
Una delle attività svolte durante i<br />
Giorni dei libri, quest'anno dal 16<br />
al 23 aprile, è stato il concorso<br />
degli incipit per le prime. Tutti i<br />
ragazzi hanno scritto un testo da<br />
cui è stato preso l'incipit,<br />
successivamente letto e valutato<br />
da alcuni insegnanti di lettere, che<br />
ci hanno spiegato quanto sia stata<br />
difficile la scelta perché ce<br />
n'erano un sacco di belli. L'attore<br />
Edoardo Billato ci ha insegnato a<br />
leggerli in modo espressivo. Le<br />
premiazioni si sono tenute la sera<br />
di venerdì 20 aprile in aula magna.<br />
Ecco i vincitori:<br />
Il tempio di luce<br />
“Era notte fonda ed un'ombra si<br />
aggirava nel castello: era veloce<br />
come una freccia e più silenziosa<br />
del fruscio del vento. Trapassò di<br />
stanza in stanza fino ad arrivare a<br />
quella del re; estrasse una<br />
boccetta dalla manica contenente<br />
un veleno letale ed instillò<br />
qualche goccia nella bocca del<br />
sovrano. Il giorno dopo venne<br />
ritrovato morto dalle sue<br />
guardie...”<br />
Paolo Sartori 1^A<br />
La mia storia unica<br />
“Le mie ali erano trasparenti ed<br />
assomigliavano a quelle di una<br />
farfalla. Non sapevo ancora<br />
volare, ma presto qualcuno mi<br />
avrebbe insegnato a farlo. Mi<br />
piacevano le dolci melodie e la<br />
polverina magica che tenevo in<br />
tasca. Stavo per diventare una<br />
fata...”<br />
Matilde Sandini 1^B<br />
Un'avventura piena di<br />
avventure<br />
“Non una persona come altre,<br />
non un comune essere umano,<br />
bensì un folletto, con un<br />
traguardo da raggiungere in un<br />
labirinto; non un labirinto con<br />
tutti quei muri, un labirinto<br />
magico…”<br />
Marco Zolla 1^C<br />
Karjn Rappo<br />
Giulia Rossato<br />
Foscolo<br />
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