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Kitesoul Magazine #24 Edizione Italiana

In questo numero: Deury Corniel e Nina Font Castells campioni del mondo 2018, Lago di Baikal, Triple-S Invitational 2018, ISOLA DI LORD HOWE, Willow-River: "Questa la storia di One-Eye", Faccio la "walk of shame" e me ne fotto, Perché lo yoga potrebbe aiutarvi a essere dei kiter migliori, Défi Kite 2018, Lo Stagnone di Marsala come un'arena per il Freestyle, Meeting CORE, Veleggiando attorno alle Grenadine e molto altro.

In questo numero: Deury Corniel e Nina Font Castells campioni del mondo 2018, Lago di Baikal, Triple-S Invitational 2018, ISOLA DI LORD HOWE, Willow-River: "Questa la storia di One-Eye", Faccio la "walk of shame" e me ne fotto, Perché lo yoga potrebbe aiutarvi a essere dei kiter migliori, Défi Kite 2018, Lo Stagnone di Marsala come un'arena per il Freestyle, Meeting CORE, Veleggiando attorno alle Grenadine e molto altro.

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Durante la prima settimana le previsioni davano vento leggero. Artem ci ha portato<br />

allora al Cable Park per incontrare la comunità locale di rider. Ci hanno accolto con<br />

calore. Sono state scattate foto e firmati cappelli, tavole e anche kite.<br />

Quando siamo arrivati a Irkutsk il nostro contatto Mikhail, aveva organizzato di farci costruire un<br />

rail a nostro piacere con dei saldatori del luogo. Non è per nulla facile costruire un ostacolo per il<br />

kite: deve essere veloce da assemblare e da spostare e grande abbastanza. Quando siamo arrivati<br />

al cantiere erano lì: cinque pezzi, ognuno troppo pesante per essere spostato solo da noi. Per<br />

nostra fortuna Mikhail era il nostro uomo, ci ha organizzato un camion con una gru per portare il<br />

rail dove volevamo. Ci ha salvato il culo!<br />

La prima tappa è stata sullo spot alla bocca del fiume. Le speranze di avere un buon vento erano<br />

molto esigue, ma abbiamo deciso di andare comunque a vedere. Due ore di strada asfaltata,<br />

quindi altre quattro su una pesante attraverso un territorio verde pieno di sassi fino alla striscia<br />

di sabbia nei pressi del lago. O meglio una sabbia dura come una pietra. Nonostante questo era<br />

uno spot da sogno. Era assurdo: pietre invece di sabbia, piante grasse invece che palme, cavalli<br />

selvatici e acqua trasparente. Abbiamo aspettato tutto il pomeriggio che soffiasse il vento ma<br />

alla fine è arrivata solo una brezza che ci ha permesso di fare una veloce uscita con il foil.<br />

Finalmente il vento ha cominciato a soffiare ma sulla sponda opposta del lago ed è lì che siamo<br />

andati. Il gruppo si è diviso in tre macchine . Purtroppo le 4x4 che si possono noleggiare a Irkutsk<br />

hanno più di mezzo milione di chilometri nelle ruote. Così dopo appena un'ora una delle vetture è<br />

andata in panne. Artem ha preso subito il controllo della situazione e dopo un giro di telefonate e<br />

una discussione piuttosto accesa ci ha detto: "dobbiamo aspettare". E così abbiamo fatto: un'ora,<br />

due ore, tre ore. Abbiamo deciso di andare in un bar sulla strada. Il tipo di locale con gli<br />

orsi impagliati appesi al muro. Poi finalmente è arrivata la macchina di sostituzione.<br />

Era una Range Rover, ma ci hanno detto che quel tipo di macchina poteva e4ssere noleggiata<br />

solo con l'autista. Era un pazzo. Tute le strade sono a una sola corsia e molto<br />

ventose. Non c'è modo di effettuare un sorpasso. Eppure lui in qualche modo c'è riuscito.<br />

Il suo timing è stato perfetto: uno, due secondi più tardi e avremmo perso il nostro<br />

boss e la media crew in un incidente frontale con un camion. I ragazzi gli hanno detto di<br />

andare piano e rallentare ma non era facile comunicare con lui. Oppure erano gli shot di<br />

vodka che beveva per tutto il tempo? Abbiamo provato a stargli dietro ma erano troppo<br />

veloci per le nostre macchine. Dopo circa 8 ore che eravamo partiti siamo arrivati sullo<br />

spot. C'erano due ostelli nel villaggio, una drogheria e un ristorante. L'ostello migliore<br />

era pieno e l'unica alternativa per noi era di passare la notte in una stanza sopra il ristorante.<br />

Penso che eravamo tutti d'accordo che quelli erano i peggiori letti dove avessimo<br />

mai dormito. Se si possono chiamare letti. Fa parte dell'avventura ovviamente e di<br />

scoprire culture diverse. Ti fa capire quanto siamo abituati e e legati ai piccoli comfort,<br />

come letti confortevoli e diverse opzioni di cibo. Detto questo non era certo quello che<br />

aspettavamo dopo 8 ore di guida.<br />

Lago di Baikal

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