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PERO - Il Filo

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. – 70% - DCB ( Torino) - n.1 / anno 2009<br />

Però Torino, anno III numero 1 - 6 febbraio 2009<br />

Palalavoro<br />

<strong>Il</strong> mastodonte di via<br />

Ventimiglia rinasce<br />

con gli spagnoli p.28<br />

www.perotorino.it<br />

Ghost writer<br />

Ecco chi scrive i discorsi e cura<br />

le strategie di comunicazione<br />

dei potenti torinesi p.20<br />

<strong>PERO</strong>Torino<br />

Torino ha il debito comunale più alto d’Italia<br />

ma continua a spendere i soldi in questo modo...<br />

Una città<br />

in mUtande<br />

All’interno tutti gli appuntamenti in città con Pero7


Le tende più raffinate e la biancheria<br />

per la casa più bella, sono da Casalegno<br />

Casalegno veste<br />

LA TUA CASA<br />

A Nichelino, in via Torino 13, c’è<br />

il grande negozio di tessuti,<br />

tendaggi e biancheria. Dalla<br />

scelta del tessuto alla confezione,<br />

sino al progetto completo:<br />

tutto facile da Casalegno<br />

l Creano intimità e conferiscono un<br />

tocco speciale e unico alla casa. Ecco perché<br />

è importante scegliere i tessuti con<br />

estrema cura e dedizione. Si perché la<br />

tenda in un certo senso rispecchia come<br />

noi siamo e il nostro modo di presentarci<br />

e il tutto deve essere in armonia.<br />

Per chi ama i tendaggi e la biancheria di<br />

casa, Casalegno, in via Torino 13 a Nichelino,<br />

è un vero paradiso. L’azienda, nata<br />

nel 1956, oggi impiega 14 persone, si<br />

estende su circa mille metri quadri di superficie<br />

distribuiti su tre piani, ha 10 vetrine<br />

e un laboratorio per la creazione di<br />

modelli e la confezione di tendaggi. Nel<br />

reparto esposizione tendaggi e tessuti si<br />

può scegliere fra circa 500 pezze disponibili<br />

al pronto. Si può optare per il solo acquisto<br />

del tessuto oppure affidarsi alla<br />

confezione dell’opera da parte delle<br />

sarte esperte dell’attrezzatissimo<br />

laboratorio. <strong>Il</strong> risultato<br />

sarà un pezzo su<br />

misura e personalizzato secondo<br />

i desideri e le esigenze<br />

del cliente.<br />

Ma una tenda per quanto<br />

bella sia non rende se non è<br />

accompagnata da un giusto<br />

scorritenda, per questo nel negozio<br />

ci sono scorritende di Casa Valentina<br />

Interstyl, i migliori sul mercato. E se<br />

volete un risultato davvero eccellente non<br />

avete che da affidarvi all’assistenza del<br />

personale qualificato di Casalegno. Un architetto<br />

farà un sopralluogo a casa vostra<br />

e insieme a voi progetterà tutto: dalla<br />

scelta dei tessuti alla confezione personalizzata<br />

dei tendaggi. Nessun problema<br />

neppure per la messa in opera e l’assistenza<br />

post vendita: pensa a tutto Casalegno.<br />

In via Torino 13 però non si trovano solo<br />

tende ma tutti i complementi d’arredo<br />

per rendere la vosta casa unica e irripetibile.<br />

E’ facile perdersi ad esempio nella<br />

gamma di prodotti del vasto reparto di<br />

biancheria per la casa. Impossibile non<br />

trovare quello che si cerca: dalla federa<br />

alle trapunte ai piumini d’oca (Daunen<br />

Step) alle coperte di lana pregiate, come<br />

quelle in cachemire, alpaca, cammello del<br />

marchio Somma, alla biancheria<br />

da letto (lenzuola e copriletto coordinati)<br />

di grandi marche<br />

come Zucchi, Bassetti,<br />

Gabel, Cassera oppure<br />

grandi firme come Alviero<br />

Martini, Borbonese, Missoni,<br />

Trussardi. Insomma il<br />

meglio dello stile italiano. E<br />

siccome una casa non è completamente<br />

“vestita” se non ha bei<br />

tappeti, eccone un campionario che va<br />

dall’orientale di ogni provenienza al contemporaneo,<br />

fino alle ultime tendenze,<br />

anche su misura e con colori personalizzabili.<br />

E per il bagno una ricca gamma di accappatoi<br />

e asciugamani in spugna, per non<br />

parlare dei tappeti.<br />

Servizio redazionale a cura di comunicando S.a.s.


www.perotorino.it<br />

<strong>PERO</strong><br />

Anno III numero 1 (18) - 6 febbraio 2008<br />

In copertina<br />

Record di debiti: ma le uscite non si placano<br />

InDeBITATI MA SPenDACCIonI........................................................16<br />

Attualità<br />

Ghost Writer: Ecco chi redige i testi dei potenti torinesi<br />

SCRITToRI In ReTRovIA..............................................................20<br />

Fallimento: per il bike sharing bando deserto<br />

LA BICI DI SCAMBIo..................................................................22<br />

Caos: a palazzo nuovo regna la disorganizzazione<br />

UnIveRSITà In CoDA..................................................................26<br />

Centro commerciale: arriva il Corte Inglés<br />

IL PALAzzo DeL LAvoRo RInASCe CoSì.........................................28<br />

Abbandono: riqualificazione annunciata e mai partita<br />

SPACCIo e DISCARICA AL PonTe MoSCA.........................................42<br />

Politica<br />

Maurizio Bruno: intervista al segretario cittadino<br />

I MoDeRATI DALLA PARTe DeL TeRRIToRIo..................................39<br />

Andrea Tronzano: intervista al consigliere comunale Pdl<br />

SConTRI DI PIAzzA: UnA veRGoGnA..............................................40<br />

<strong>Il</strong> caso<br />

Associazione enzo B: le statistiche regionali<br />

ADoTTA Lo STRAnIeRo............................................................48<br />

Tempo libero<br />

Motori: caccia al mercato giovane<br />

L’ALFA FA IL MITo......................................................................62<br />

Mangiare e vivere bene: i locali consigliati<br />

RISTò............................................................................51<br />

Moda: i consigli di Elena Barolo<br />

2009, L’Anno DeI RIToRnI..............................................................60<br />

Sport: Toro e Juve<br />

TRA FoSCHI e CHeLSeA.......................................................62<br />

L’eDIToRIALe.................................................................................7<br />

SASSoLInI................................................................................8<br />

LeTTeRe AL GIoRnALe..................................................................9<br />

FRATTAGLIe.................................................................................66<br />

BLoCCo noTe................................................................................11<br />

FISCo e LAvoRo..............................................................................46<br />

PeRò 7..........................................................................................31<br />

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31<br />

L’inserto<br />

Però7 con i<br />

prossimi<br />

appuntamenti<br />

in città<br />

22<br />

Le bici a nolo<br />

del Comune sono<br />

finora un insuccesso<br />

Bando deserto<br />

<strong>PERO</strong><br />

Torino<br />

www.perotorino.it<br />

Direttore<br />

Giovanni Monaco<br />

Un’iniziativa editoriale di Comunicando S.a.S.<br />

Sede legale: via Vassalli Eandi, 2 TORINO<br />

Distribuzione gratuita<br />

16<br />

La città è in<br />

mutande, come ha<br />

certificato la<br />

Fondazione<br />

Civicum. Eppure<br />

spende e spande<br />

senza freni<br />

28<br />

Ecco i progetti con<br />

i quali si farà rinascere<br />

il Palazzo del Lavoro<br />

Stampa: Boccia Salerno<br />

Autorizzazione numero 47 del<br />

23/4/2007, rilasciata<br />

dal Tribunale di Torino<br />

Hanno collaborato:<br />

Elena Barolo, Luca Avenati,<br />

Manlio Bichiri, Guido Bosco,<br />

Riccardo Ghezzi, Giulia Palmieri,<br />

Giulio Chiara<br />

Giuseppe Vinci,<br />

Antonio Quaratino,Valentina<br />

Praticò, Gian Paolo Conserva,<br />

Davide Balena, Erneso Fina,<br />

Nazarena Fazzari,<br />

Gianluca Palladino,<br />

Sara Bellini


L’Editoriale<br />

Gauche<br />

Mi è sempre stato difficile tollerare i<br />

figli di papà. È uno dei tanti difetti<br />

che temo non riuscirò mai a correggere:<br />

col tempo, ho imparato a<br />

convivere sia con i miei difetti, sia<br />

con qualche figlio di papà. Ma una<br />

come Carla Bruni, al solo dar fiato ai suoi pensieri filistei, riu-<br />

scirebbe a trasformare il Mahatma<br />

Gandhi in un pericoloso guerrafondaio.<br />

La tizia, che rappresenta al meglio<br />

certa Torino collinare, si è<br />

dichiarata in tivù “di sinistra”. Poi ha<br />

aggiunto: “Per me essere di sinistra, significa<br />

non avere problemi economici, ma capire chi i problemi<br />

economici li ha”. Sorvolando sulla filologia del termine<br />

e sul significato profondo di alcune lotte di classe che in altri<br />

tempi non solo furono opportune, ma sacrosante, il pensiero<br />

va subito a un bell’operaio della Fiat degli anni settanta, incazzato<br />

contro il padrone sfruttatore e naturalmente, inevitabilmente,<br />

fisiologicamente comunista. Ce lo fa quasi<br />

rimpiangere. Ma la disgrazia è che l’ignobile definizione della<br />

signora Sarkozy, pur nella sua blasfemia politica, ha qualcosa<br />

di vero nel concetto sinistrorso di questo inizio di millennio.<br />

Perché essere di sinistra è diventata una cosa chic, come avere<br />

la scarpa firmata, il foulard comprato in via Roma e il tramezzino<br />

mangiato sui tavolini di piazza San<br />

Carlo. In altre parole è il buonismo becero<br />

che sta trasformando questo paese in un ricettacolo<br />

di accattoni e di spostati: si capisce<br />

tutto, si giustifica ogni cosa, si tollera<br />

chiunque a patto di poter mantenere i propri<br />

privilegi, le proprie garanzie di benessere<br />

e il proprio orticello ben distinto da<br />

quello del volgo.<br />

Case sontuose, macchinoni, abiti di sartoria.<br />

E poi certo, tanta solidarietà con chi<br />

brucia le bandiere di Israle, con chi occupa<br />

immobili pubblici e privati, con chi abortisce<br />

per sfizio o convenienza, con chi pretende<br />

l’eutanasia per legge, con chi<br />

delinque. In altre parole vivi e lascia vivere.<br />

L’importante è che le torri d’avorio<br />

in cui questi signori albergano non vengano<br />

toccate dalla feccia. Essere “di sinistra”<br />

diventa così un modo per giustificare<br />

di Giovanni Monaco<br />

direttore@perotorino.it<br />

se stessi, i privilegi e gli agi. “Sono ricco - si dice il rappresentante<br />

medio della gauche crocettiana - però sono aperto, terzomondista,<br />

partecipe, comprensivo. Sempre dalla parte della<br />

ragione, almeno la coscienza me la sciacquo”.<br />

Scopriamo così che persino Maria Antonietta precorse i tempi<br />

di questa moderna sinistra alquanto subalpina: capì, nel suo<br />

salone ricco di stucchi e di arazzi che il popolo francese moriva<br />

di fame e con spirito solidaristico<br />

sancì: “Non hanno pane?<br />

Mangino brioche!”<br />

Per la cronaca, Cara Bruni in<br />

arte Sarkozy, è la figlia dell’ex<br />

padrone della Ceat. Un multimiliardario<br />

che, fottendosene degli operai, vendette l’azienda<br />

ricavando altri miliardi. Preoccupato per il terrorismo degli<br />

anni settanta, si scelse un buen retiro parigino, dove non ebbe<br />

manco più bisogno di lavorare, campando semplicemente della<br />

rendita accumulata con il plusvalore realizzato a Torino. Mega<br />

casa sui boulevard, due figlie: una bona e una mezza racchia.<br />

Entrambe di sinistra, naturalmente: come avrebbero potuto<br />

auto assolversi per tanta fortuna? Una delle due un po’ più sveglia<br />

dell’altra, Carla per l’appunto, quella bona. La quale, secondo<br />

i brasiliani, ha avuto un peso non indifferente nel “niet”<br />

all’estradizione del terrorista Cesare Battisti, condannato in<br />

Italia a più ergastoli per aver freddamente ucciso povera gente<br />

cui voleva rubare dei soldi. Ma si sa, essere<br />

di sinistra è chic, è à la page, fa tendenza.<br />

E Battisti, oltreché compagno ha<br />

pure scritto dei libri gialli, quindi è doppiamente<br />

intellettuale. Cosa vuoi che sia<br />

qualche omicidio? In fondo erano solo<br />

padri di famiglia, neanche tanto ricchi e<br />

di certo affatto colti, quelli che il buon<br />

Cesare ha trucidato.<br />

Interrogata sul punto, Carla ha negato:<br />

“Io non ho mai detto nulla, non ho mai<br />

difeso Battisti”. “Non so perché Carla<br />

neghi - ha ribattuto il senatore brasiliano<br />

Suplicy - La stessa Fred Vargas (altra<br />

giallista di sinistra) mi ha detto che lei<br />

ha mostrato molto interesse per il caso<br />

di Cesare Battisti. Fred ha conversato di<br />

Battisti con la Bruni prima e dopo la decisione<br />

sulla concessione dello status<br />

di rifugiato”.<br />

Carla Bruni non lo sa,<br />

ma sta diventando<br />

come Maria Antonietta<br />

7


8 8<br />

Sassolini<br />

Non votateli<br />

Negli Stati Uniti li apostrofano “used-cars<br />

sellers”: venditori di macchine usate.<br />

Sono quei personaggi politici, quegli<br />

esponenti dell’alta finanza, quegli uomini<br />

in vista della cosiddetta società civile,<br />

che dopo<br />

aver carpito con mirabolanti promesse<br />

la fiducia di elettori, clienti, soci d’affari,<br />

li bidonano senza scrupolo.<br />

In Italia, dove evidentemente c’è maggiore<br />

stima nei confronti dei rivenditori<br />

d’auto, gli appellativi per definirli<br />

sono altri: faccendieri, trafficoni, intrallazzatori, fanfaroni, o,<br />

per dirla alla Sciascia, quaquaraquà, a seconda dell’entità delle<br />

loro malefatte.<br />

In un caso o nell’altro, siamo al cospetto del medesimo manipolo<br />

di piccoli, grandi imbonitori, votati per natura allo spregiudicato<br />

maneggio di soldi, proclami, rapporti umani e<br />

professionali. <strong>Il</strong> valore della loro parola è inversamente proporzionale<br />

a quello del loro conto in banca, comunque raggranellato,<br />

comunque (più o meno) dichiarato. E qualunque<br />

sia la loro attività lavorativa, prima o dopo c’è una discreta<br />

possibilità di vederne qualcuno seduto tra i banchi di un consiglio<br />

comunale, o provinciale, o regionale.<br />

“Perfino” in Parlamento, se<br />

avrà stretto le mani giuste, calpestato<br />

gli avversari giusti, oliato gli ingranaggi<br />

giusti.<br />

Che sia o meno suffragato da prove, è<br />

questo il sentire comune.<br />

Eppure, il cittadino non è del tutto impotente.<br />

Malgrado i limiti dettati da<br />

logiche di partito o coalizione e sistemi<br />

elettorali, la principale arma a<br />

sua disposizione resta il voto. E il terreno<br />

migliore su cui esercitarla sono<br />

le consultazioni locali, dove più degli<br />

ideali (peraltro già svaporati da tempo anche in ambito nazionale)<br />

contano le persone e il loro impegno sul territorio.<br />

Se si vuole far sì che a livello locale la cosa pubblica sia amministrata<br />

nell’interesse della collettività, è sui candidati che<br />

occorre concentrarsi, essendo disposti perfino a lasciare da<br />

parte il proprio credo politico, qualunque esso sia. Tanto più<br />

<strong>PERO</strong><br />

<strong>PERO</strong><br />

di Gianluca Palladino<br />

info@perotorino.it<br />

nei cosiddetti “collegi blindati”: quelli, cioè, a quasi sicuro appannaggio<br />

dell’esponente indicato dalla compagine che per<br />

trend e tradizione ha più possibilità di aggiudicarseli.<br />

Le elezioni provinciali sono a giugno. Da qui ad allora, se tramite<br />

web, carta stampata, passaparola di quartiere, esperienza<br />

personale, avrete maturato<br />

Negli States sarebbero<br />

“venditori d’auto usate”<br />

qui da noi fanno i politici<br />

anche solo il ragionevole dubbio<br />

che un candidato non sia<br />

meritevole della vostra fiducia,<br />

semplicemente non votatelo.<br />

Se lo stesso candidato nella<br />

vita privata è supponente con i<br />

deboli e accondiscendente con i forti, non votatelo. Se nell’attività<br />

professionale è noto per essere scorretto con i colleghi,<br />

abbindolare i clienti e operare tra le pieghe di una personalissima<br />

legalità, non votatelo.<br />

Non votatelo se vi è giunta attendibile voce che sia poco avvezzo<br />

a rispettare patti e parola data; se millanta crediti e amicizie<br />

che non possiede; se è solito distribuire grandi sorrisi e<br />

calorose strette di mano esclusivamente in nome di un bieco<br />

tornaconto di immagine.<br />

Non votatelo se in altre, eventuali, esperienze politiche, ha già<br />

dimostrato di anteporre all’interesse pubblico, il suo e quello<br />

dei gruppi di potere che lo hanno sostenuto.<br />

Non votatelo se le uniche idee che<br />

possiede sono quelle che gli mette in<br />

bocca qualcun altro che politicamente<br />

la sa più lunga di lui.<br />

Non votatelo se alla vigilia delle elezioni<br />

indosserà una maschera di benefattore<br />

che notoriamente non gli<br />

appartiene.<br />

Non votatelo, infine, se si sarà sentito<br />

chiamare in causa da quanto<br />

scritto fin qui.<br />

Portate con voi questo identikit nel<br />

segreto dell’urna: se il nome di qualche candidato vi calzerà<br />

a pennello, non votatelo.<br />

Perché probabilmente, appena messe le mani sull’ambita cadrega,<br />

si rivelerebbe un quaquaraquà.<br />

Perché probabilmente, negli Stati Uniti, nessuno acquisterebbe<br />

da lui nemmeno una macchina usata.


d i r i t t o d i p e r ò<br />

Strade sempre più sporche<br />

Gent.mo Direttore,<br />

E’ mai possibile che le strade di Torino,<br />

dopo le abbondanti nevicate delle scorse<br />

settimane siano ancora più sporche, specie<br />

per via del proliferare di escrementi di<br />

cani? Si sperava che la neve sciogliendosi,<br />

potesse pulire i marciapiedi (cosa che<br />

forse dovrebbero fare gli operatori ecologici,<br />

ma forse non è nel loro mansionario).<br />

Invece la situazione è peggiorata, con cacche<br />

ovunque e proprietari che, incuranti,<br />

spesso e volentieri mal sopportano regolamenti,<br />

codici ed educazione. Alle volte<br />

mi verrebbe voglia di rispondere con “pan<br />

per focaccia”, andando a sporcare proprio<br />

davanti casa loro. Per non parlare dei Vigili<br />

Urbani. Dove sono? Spero in giro a<br />

salvaguardare la nostra città dall’illegalità<br />

e non solo negli distaccati in qualche uffici<br />

o peggio ancora al calduccio in qualche<br />

bar.<br />

Rosa Mazzone, Torino<br />

Torino<br />

Lettere alla redazione. Scrivete a: info@perotorino.it<br />

Debito col silenziatore<br />

Caro Direttore,<br />

Chi le scrive è un pensionato affezionato<br />

lettore del suo giornale. Sono a dir poco<br />

allibito per come i media cittadini stanno<br />

cercando di mascherare l’incredibile buco<br />

di bilancio del Comune di Torino. Non si<br />

parla di piccole crepe, ma di una voragine<br />

di più di 3 miliardi di euro. Qualcosa che<br />

dovrebbe non solo far gridare allo scandalo,<br />

ma destare sdegno nei torinesi. Invece<br />

niente. Tutti zitti e probabilmente<br />

contenti di dover pagare per i prossimi decenni<br />

gli errori di qualcuno. Ma non solo.<br />

Non manca nemmeno la pontificazione di<br />

Chiamparino, uno dei sindaci più amati<br />

d’Italia nei sondaggi. A mio avviso un inspiegabile<br />

paradosso. Come fa un primo<br />

cittadino ad essere adorato, nonostante<br />

questi problemi finanziari di Palazzo Civico?<br />

C’è qualcosa che non riesco proprio<br />

a far quadrare. Lo sappiamo che i torinesi<br />

sono storicamente restii ai cambiamenti.<br />

Ma che fossero anche così pesantemente<br />

masochisti, non potevo proprio immaginarlo.<br />

E dove sono finite le tanto attese ricadute<br />

positive delle olimpiadi? Sono stati<br />

realizzate opere, impianti e strutture, oggi<br />

per lo più inutilizzate. Basta pensare agli ex<br />

mercati generali di via Giordano Bruno, ancora<br />

oggi in attesa di una ricollocazione. Per<br />

la Torino che mi ha accolto negli anni cinquanta,<br />

continuo a sperare di meglio.<br />

Francesco Morselli, Torino<br />

Torino<br />

Rotonde pazze<br />

Gent.ma redazione,<br />

Oramai nella nostra città è “rotonda mania”,<br />

spesso con risultati disastrosi. Si pensi a<br />

piazza Bernini, piazza Rivoli, corso Maroncelli/Unità<br />

d’Italia. Lo scorrimento del traffico<br />

non è migliorato ed il rischio incidenti è<br />

aumentato. Specie nelle ore di punta, quando<br />

transitare è impossibile e si vengono a formare<br />

code lunghe e snervanti. Le rotonde<br />

sono una forzatura in città.<br />

valeria Minardi<br />

Torino<br />

Tel/Fax 011/24.84.278<br />

Da lunedì a sabato<br />

8.30-13.30 / 14.30 -19.00<br />

9


Sto correndo da...<br />

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Foto: Ideasfera<br />

BloccoNote<br />

Asemafori capita proprio<br />

di vedere di tutto. In<br />

principio l’ossessione<br />

degli automobilisti in coda erano<br />

gli zingari ed i mendicanti. Poi<br />

sono arrivati i “vù cumprà” ed i<br />

lavavetri, nord-africani e dell’est<br />

europeo. Infine i venditori di<br />

rose a San Valentino e di mimose<br />

l’8 marzo, giorno della festa<br />

della donna. Mai si poteva immaginare<br />

di imbattersi in una<br />

nuova forma di “sexy accattonaggio”.<br />

Da qualche tempo, infatti,<br />

in largo Orbassano, ma<br />

anche nei pressi di piazza<br />

d’Armi, del ponte della Gran<br />

Madre e di qualche altro incrocio<br />

caldo della città, chi è in coda<br />

nella propria auto in attesa del<br />

verde viene colpito dall’ennesima<br />

fastidiosa sceneggiata: uomini<br />

completamente scalzi, che<br />

a gambe nude e con indosso solo<br />

vecchi trasandati cappotti, si aggirano<br />

con aria sofferente ed inebetita<br />

tra le vetture, bussando al<br />

finestrino e chiedendo soldi. No,<br />

Mendicanti<br />

esibizionisti<br />

nonostante Torino sia oramai location<br />

preferita per il cinema e la<br />

tv, non si tratta delle riprese di un<br />

film di Dario Argento o del<br />

promo della prossima edizione<br />

di “Scherzi a parte”. Ma, più<br />

probabilmente, la nuova frontiera<br />

di un fastidioso sfruttamento<br />

nei riguardi di qualche<br />

povero disperato, a metà strada<br />

tra lo stereotipo dell’ “esibizionista<br />

del parco”, quello che infastidiva<br />

signore e signorine<br />

mostrando le proprie grazie e la<br />

sempre più diffusa richiesta di<br />

elemonisa. L’obiettivo è sempre<br />

il solito: commuovere, toccare il<br />

cuore ed il pio animo di qualche<br />

possibile benefattore. Ma questa<br />

volta con pochi risultati. I tempi<br />

cambiano, anche per gli sceneggiatori<br />

dell’accattonaggio. Nessuno<br />

tira giù il finestrino, in<br />

attesa del verde che finalmente<br />

scatta. Ed agli uomini scalzi, non<br />

resta che rivestirsi o aspettare il<br />

prossimo rosso. Sempre che<br />

l’epilogo sia diverso. A.Q.<br />

<strong>PERO</strong><br />

Numeri Subalpini<br />

1.821<br />

controlli nei campi nomadi di Torino nel 2008.<br />

Rilevate 163 sanzioni, allontanati 194 Rom<br />

2.000<br />

gli zingari a Torino, stimati nel 2008,<br />

di cui 1000 sono irregolari<br />

12.000.000<br />

di euro. I tagli del Comune ai teatri Stabile e<br />

Regio e ai Musei<br />

61.000.000<br />

di euro. A tanto ammonta l’incasso del Comune<br />

ottenuto dalle multe comminate nel 2008<br />

180.000<br />

i veicoli torinesi euro2 esclusi dalla nuova ztl.<br />

<strong>Il</strong> 35% del totale<br />

210.000.000<br />

di euro all’anno messi sul tavolo dalla Regione<br />

per privatizzare le ferrovie piemontesi<br />

800<br />

incidenti in 18 mesi in corso Regina Margherita,<br />

maglia nera della sicurezza stradale<br />

,<br />

Post-It<br />

Citazione interessata<br />

«Chi smette di fare pubblicità<br />

per risparmiare soldi è come<br />

se fermasse l'orologio per<br />

risparmiare il tempo».<br />

Henry Ford (1863-1947)<br />

11


12<br />

BLOCCONOTE<br />

Extracomunitario “graziato”<br />

IL REgALo dI ComPLEANNo<br />

Un cittadino marocchino, agli arresti domiciliari<br />

presso una casa di accoglienza di<br />

Ceres, dopo un mese e tre settimane è<br />

evaso. Condannato a 4 mesi in seguito all’evasione,<br />

gli è stato evitato il carcere. Era capodanno,<br />

ma soprattutto il giorno del suo<br />

trentaduesimo compleanno: due elementi che<br />

hanno favorito l’indulgenza del giudice. “Ero triste,<br />

hanno festeggiato tutti e volevo farlo anche<br />

io, con poche cose e da solo. Mia moglie è in Marocco,<br />

mio figlio vive con lei” si è giustificato il<br />

marocchino evaso, che in pratica la sera del 31<br />

dicembre si è allontanato dalla casa di accoglienza<br />

per recarsi al bar più vicino, dove ha chiesto<br />

una pizza e una birra. La tenera espressione<br />

da cane bastonato ha fatto il resto. <strong>Il</strong> pm gli ha anche contestato i soldi in tasca, ma<br />

il prigioniero triste ha dichiarato di averli guadagnati in carcere, prima ancora di finire<br />

agli arresti domiciliari. Anche la compagnia di un pregiudicato, durante l’evasione, è<br />

stata occasionale: “Si trattava di un vetraio che mi ha promesso il lavoro”.<br />

Un po’ di memoria anche per gli ex internati<br />

ci siamo anche noi. <strong>Il</strong> giorno della memoria non serve solo a ricordare un determinato<br />

episodio storico, ma anche a concedere un minimo di visibilità a chi<br />

sembrerebbe essere stato dimenticato. L’Associazione Nazionale ex Internati-<br />

Imi, la cui sede torinese è in via delle Orfane 3 presso l’oratorio della chiesa di san Dalmazzo,<br />

è una di quelle realtà poco considerate in primis dalle amministrazioni locali.<br />

Da cinque anni il presidente è Pensiero Acutis: “La nostra associazione è nata immediatamente<br />

dopo la guerra, nell’ottobre 1945. I soci sono quasi tutti ex militari. Ormai<br />

non raggiungiamo i 150 iscritti, anni fa invece eravamo migliaia”. Chi sono gli internati?<br />

“Militari catturati e considerati prigionieri di guerra, che però nei campi di concentramento<br />

e smistamento sono stati trasformati in internati militari, senza poter<br />

quindi godere dei diritti dei prigionieri di guerra”. Esattamente come ebrei e prigionieri<br />

politici, dei quali però si parla molto di più. In cosa consiste la vostra associazione? “<strong>Il</strong><br />

consiglio direttivo si riunisce una volta al mese, ma nella nostra sede non possiamo organizzare<br />

granché. All’esterno facciamo qualcosa in più, approfittando di iniziative<br />

come la giornata della memoria. Non abbiamo nessun aiuto di tipo economico, al di là<br />

delle quote dei soci. La banca San Paolo una volta ci ha dato 500 euro come elemosina, ma dopo la<br />

fusione con Intesa non se n’è più parlato. Gli altri enti, come Comune e Circoscrizione, sono totalmente<br />

insensibili”. Ci racconti la sua storia da internato: “Sono del ’24. A 19 anni, il 10 settembre<br />

1943, sono stato catturato presso i colli di san Bartolomeo nelle Alpi liguri. Ci hanno caricati su<br />

carri di bestiame e scaricati nei lager di san Bostel, in Germani. Lì sono stato un mese e mezzo, per<br />

poi essere trasferito nei campi di lavoro. Alla fine della guerra siamo stati liberati, ma i rimpatri dipendevano<br />

dalla zona in cui uno si trovava e anche da chi erano i liberatori (russi, americani o inglesi).<br />

Io, ad esempio, sono stato ancora tre mesi in un campo di concentramento gestito da inglesi”.<br />

Servono iniziative come giornate della memoria? “Possono darci un po’ di visibilità, però è da vedere<br />

quanto veniamo considerati all’interno della giornata della memoria. <strong>Il</strong> pericolo di dimenticare<br />

gli errori della storia c’è, anche se a volte mi chiedo se abbia senso ricordare episodi passati quando attorno a noi sta succedendo<br />

qualsiasi cosa”. Cosa chiedete agli enti locali? “Più interesse, più sensibilità. E anche un po’ più di rispetto. Gli aiuti economici sono<br />

ancora secondari. Stessa richiesta di Roberta Borio (nella foto), consigliera Fi-Pdl della circoscrizione 6: “L’associazione sopravvive<br />

solamente grazie agli auto-finanziamenti, sarebbe opportuno che Comune e Circoscrizione dimostrassero un po’ più di sensibilità,<br />

visti anche i tanti soldi regalati inutilmente ad associazioni di dubbia importanza”.<br />

<strong>PERO</strong><br />

“ PUNTINE<br />

“Siamo pronti<br />

ad accogliere<br />

Eluana”<br />

MERcEDES<br />

BRESSo<br />

Presidente della Regione, che<br />

ha trovato un modo come un<br />

altro per far parlare di sè sui<br />

giornali. Strategia encomiabile<br />

ma, chiamando le cose con il<br />

loro nome, bisognerebbe dire:<br />

“a far morire Eluana”<br />

“Senza le olimpiadi<br />

a torino<br />

un lungo declino”<br />

VAlENtiNo<br />

cAStEllANi<br />

Già sindaco e già presidente<br />

del Toroc. Affermazione<br />

quasi condivisibile. Ma, visti<br />

i debiti lasciati anche dai<br />

Giochi, la paura è che<br />

adesso il declino potrà essere<br />

lunghissimo, non soltanto<br />

lungo.


MILIARI<br />

“il nostro piano<br />

antineve<br />

ha funzionato”<br />

MARiA GRAZiA<br />

SEStERo<br />

Assessore alla Viabilità.<br />

Scorte di sale terminate subito,<br />

strade inagibili per due<br />

giorni, scuole chiuse e città<br />

ferma. Poi danni materiali e<br />

infortuni per caduta. E se<br />

non avesse funzionato?<br />

“Senza aiuti<br />

di Stato, 60mila<br />

licenziamenti”<br />

SERGio<br />

MARchioNNE<br />

Amministratore delegato del<br />

gruppo Fiat. Pensavamo che il<br />

grande manager d’oltreoceano<br />

cambiasse le abitudini agnellesche.<br />

Invece no: quando si guadagna,<br />

si guadagna. Quando si<br />

perde, dobbiamo pagarlo noi<br />

con le nostre tasse. Bella la vita!<br />

di roberto policaro<br />

Eseguiamo pulizie di uffici,<br />

magazzini, condomini e palestre<br />

Sostituzione custode<br />

Sgombero cantine, box e soffitte<br />

A richiesta, lavori di giardinaggio,<br />

disinfestazione, derattizzazione<br />

e deblattizzazione<br />

Personale qualificato<br />

Serietà e competenza<br />

torinesi carucce<br />

Isabella<br />

Marchisio<br />

Una ragazza dalle mille<br />

risorse. Questa è<br />

Isabella Marchisio,<br />

meglio conosciuta<br />

dagli assidui frequentatori<br />

della notte torinese<br />

con il nome<br />

d’arte di Isa Kant.<br />

Animatrice, vocalist,<br />

guest star nelle serate<br />

di tendenza dei locali<br />

più “in” della città, questo<br />

il suo percorso artistico.<br />

Ma anche tanta<br />

radio, con programmi rivolti<br />

al mondo<br />

della musica<br />

e delle dis<br />

c o t e c h e .<br />

Nella “Torino<br />

by<br />

night” Isabella<br />

è oramai<br />

un’icona: per<br />

la sua vitalità,<br />

la voce calda, la<br />

presenza scenica<br />

e l’energia che<br />

Via Roveda, 22/d -10135 TORINO<br />

Cell. 338/6692931 - e-mail: infopolieuro@libero.it<br />

BLOCCONOTE<br />

riesce a trasmettere durante le sue performances.<br />

Una scarica di pura adrenalina per<br />

gli amanti della movida. Quando c’è lei in<br />

pista, al microfono o dietro la consolle,<br />

il sold-out, il tutto esaurito è garantito.<br />

Si scatena e fa scatenare.<br />

Specie il venerdì ed il<br />

sabato sera. Poi il lunedì,<br />

dismessi i panni di Isa<br />

Kant, Isabella cambia<br />

look. Via lustrini e pailletes,<br />

lasciata in guardaroba<br />

la “divisa<br />

d’ordinanza”, ecco che<br />

è pronta per tornare in<br />

ufficio, al suo lavoro<br />

quotidiana. Cinque<br />

giorni dietro un desk, a<br />

smistare telefonate, fax, appuntamenti,<br />

con tanta<br />

gioia di chi<br />

frequenta<br />

l ’ u ff i c i o<br />

dove lavora.Almeno<br />

fino al<br />

week end<br />

s u c c e s s i v o ,<br />

quando a gioire<br />

in tutta libertà<br />

sarà un altro popolo,<br />

quello della<br />

notte.<br />

ImPRESA dI PULIZIE


14<br />

BLOCCONOTE<br />

Disavventura<br />

Sempre meglio<br />

essere<br />

figli di papà<br />

il ragazzo è tristemente noto<br />

tra le forze dell’ordine. Perché<br />

spesso viene fermato in<br />

evidente stato di ubriachezza.<br />

Magari al volante della sua<br />

potente auto. Glie l’ha comprata<br />

papà... Ma l’ultima volta, qualche<br />

giorno fa, è stato per l’ennesima volta<br />

fermato nel cuore della notte ed è<br />

addirittura risultato zeppo di cocaina.<br />

Brutta storia. Papà si preoccupa,<br />

giustamente. E siccome<br />

papà è uno di quelli<br />

che vivono alle costole di<br />

quelli che in città contano,<br />

si è precipitato da uno dei<br />

suoi amichetti. Cosa vuoi,<br />

una mano lava l’altra.<br />

Così il potentello di turno è<br />

intervenuto pesantemente<br />

nei confronti di chi di dovere<br />

che, pare a malincuore,<br />

ha messo a tacere la<br />

cosa. Tutto archiviato alla<br />

lettera “r”, voce “ragazzata”.<br />

Già, proprio così:<br />

A due passi da torino<br />

Una scuola per “venditori”<br />

Gli agenti assicurativi<br />

ed i promotori finanziari,<br />

gli operatori di<br />

call center e i cassieri di banca,<br />

i broker e gli operatori postali,<br />

piuttosto che<br />

q u e l l i<br />

anche perché nessuno è stato investito<br />

e nessuno s’è fatto male. Ma cosa sarebbe<br />

successo al figlio di un operaio<br />

che magari (visti anche i costi della cocaina,<br />

ormai quasi proletari) avesse<br />

fatto lo stesso?<br />

Sarebbe stata un’avventura molto più<br />

brutta, consirerate le ultime leggi giustamente<br />

severe per chi guida in stato<br />

d’ebrezza o pieno di sostanze stupefacenti.<br />

Però, quando il papà è amico di<br />

gente importante, sono tutti pronti a intervenire,<br />

perché ci sarebbe anche la<br />

sanzione accessoria, quella dello scandalo<br />

o dello scandaletto. Allora, per evitare<br />

guai per tutti, meglio scansare<br />

anche la sanzione principale.<br />

Benché sacrosanta.<br />

Un Portolese per risparmiare energia<br />

turistici. In Italia ci sono al giorno<br />

d'oggi migliaia di venditori, ma, fino<br />

ad ora, non esisteva una scuola in<br />

grado di formarli. La lacuna è stata<br />

colmata dalla Provincia di vercelli,<br />

d'intesa con il Ministero del Welfare<br />

e delle Politiche sociali, ha dato vita<br />

alla "Scuola Mestieri di vendita",<br />

unica in Italia, e che ha aperto i battenti<br />

nell'ex sede della Cassa di Risparmio<br />

di Trino vercellese, di<br />

fronte al Municipio.<br />

La "Smv" si rivolge in particolar<br />

modo ai giovani che stanno entrando<br />

nel mercato dei lavoro. Ai lavoratori<br />

temporanei non occupati che si<br />

stanno reinserendo nel sistema produttivo,<br />

agli occupati che desiderano<br />

riqualificarsi professionalmente,<br />

così come alle aziende che vogliono<br />

qualificare la propria rete di vendita.<br />

Corsi gratuiti.<br />

A distanza di pochi mesi dalla presentazione<br />

in Sala Baltaro la "Smv"<br />

ha abbondantemente superato i settecento<br />

iscritti e si appresta a crescere<br />

ancora. All’inaugurazione<br />

c’erano il Sen. Pasquale vIeSPoLI<br />

Sottosegretario di Stato al Lavoro e<br />

il professor vittorio Sgarbi, il guru<br />

del marketing mondiale Beau To-<br />

SKICH,il mago dei sondaggi Luigi<br />

CReSPI, il vercellese doc, on. Roberto<br />

Rosso (ex Sottosegretario al<br />

Lavoro nel precedente Governo Berlusconi,<br />

ideatore e promotore della<br />

Scuola MSv).<br />

Informazioni<br />

http://www.scuolamestierivendita.it<br />

Dopo il city manager, arriva anche l’Energy manager.<br />

<strong>Il</strong> Comune cerca di cautelarsi e risparmiare<br />

sulle bollette energetiche. Troppi i trenta<br />

milioni di riscaldamento spesi in un anno per<br />

circa ottocento edifici. L’assessore all’ambiente Domenico<br />

Mangone ha quindi nominato il nuovo “Energy manager”<br />

Giuseppe Portolese per provare a raggiungere due obiettivi:<br />

inquinare meno risparmiano energia, e soprattutto avere una<br />

bolletta meno salata. Prima possibile riforma: introdurre i<br />

pannelli fotovoltaici sugli edifici comunali, in primis i Palazzetti<br />

dello Sport. L’unico problema è trovare i finanziamenti.<br />

Le casse comunali, si sa, non navigano in ottime acque.


Donne<br />

alla ricerca<br />

di case sul web<br />

Disavventure<br />

Quando il vigile<br />

è poco urbano<br />

Cercare casa a Torino? E' un<br />

compito da donna. Lo rivela<br />

una indagine del portale web<br />

Immobiliare.it. Secondo quanto riportato,<br />

è quasi sempre il gentil<br />

sesso, infatti, a scegliere la dimora<br />

della propria famiglia. E questo<br />

anche quando la ricerca si svolge su<br />

Internet, terreno dove il "maschio" ,<br />

generalmente , è dominante. Stando alle statitistiche, invece, si scoprire<br />

che quando si tratta di trovare online la propria casa è la donna<br />

a darsi maggiormente da fare. Sarà perché la donna è da sempre<br />

"l'angelo del focolare", sarà perché è il "pilastro portante" della casa,<br />

o magari perché è la persona che, nella maggior parte dei casi, si<br />

occuperà in prima persona della gestione, sta di fatto che, sotto la<br />

Mole, ben il 61% di chi cerca l'immobile sul Web appartiene proprio<br />

all'universo femminile. Secondo Carlo Giordano, Amministratore<br />

Delegato di Immobiliare.it, le donne sono le più motivate nella ricerca<br />

della casa: “Le esigenze delle nostre famiglie sono in cambiamento<br />

e le risorse di maggior valore sono il tempo e la qualità<br />

Vigili urbani e arroganza. Un binomio che sembra ormai inscindibile a<br />

Torino. Sono le 9,30 del mattino di mercoledì 28 gennaio. Sei auto<br />

sono incolonnate in via Nizza nell’attesa che scatti il verde per girare<br />

a sinistra in corso Sommeiller; una settima supera la fila e si pianta in testa<br />

alla coda per effettuare la svolta. Nei pressi (miracolo!) due civich. Uno si<br />

avvicina al conducente e lo riprende per la manovra scorretta. Ne nasce<br />

un botta e risposta che prosegue nel bel mezzo dell’incrocio, a dispetto<br />

del semaforo, dell’ingorgo venutosi a creare e del conseguente concerto<br />

di clacson. Quando la strada si libera, è ormai giallo: oltre a quella incriminata,<br />

soltanto un’altra vettura riesce a svoltare. <strong>Il</strong> vigile si affianca<br />

al conducente di quella dopo e gli grida testualmente: “Che cazzo<br />

suoni?”. Al volante della mia macchina, assisto con sconcerto alla scena,<br />

e istintivamente scuoto il capo. Apriti cielo. Capelli brizzolati alla Richard<br />

Gere, espressione spavalda alla Clint Eastwood, il poliziotto municipale inizia<br />

a fissarmi con aria di sfida, e continua per una decina di secondi. Rompo<br />

gli indugi, e scandendo chiaramente il labiale dietro il parabrezza onde evitare<br />

equivoci, gli chiedo: “Mi scusi, cosa desidera?”. Pareva non aspettare<br />

altro. Si accosta al mio finestrino e mi sussurra tra i denti: “Che c’è?”. Rispondo:<br />

“Ho visto che mi guardava insistentemente, ho forse commesso<br />

qualche infrazione?”. Con fare palesemente provocatorio si fa ripetere la<br />

domanda per tre volte, ogni volta alzando di un tono la voce: “Non ho capito<br />

che c’è!”. Alla quarta replica: “È lei che mi ha guardato, e si è<br />

anche permesso di scuotere la testa. Allora, che c’è?”. Provo ingenuamente<br />

a spiegarmi: “Dato che il semaforo dura così poco, mi sono semplicemente<br />

chiesto se non sarebbe stato più opportuno fare accostare<br />

l’automobilista a bordo strada, invece di paralizzare il traffico”. Risposta:<br />

“<strong>Il</strong> semaforo dura poco? E allora? Aspetterà quello dopo, o quello<br />

dopo ancora, finché non ho finito”. Poi sorride verso il collega, gira i<br />

tacchi e se ne va, lasciandomi con un palmo di naso e con un dubbio:<br />

quello nascosto dietro la divisa era un pubblico ufficiale? Era davvero<br />

Clint Eastwood? O era soltanto un comune bullo di quartiere travestito<br />

da vigile urbano in vista del Carnevale? G.Pal.<br />

BLOCCONOTE<br />

con cui esso si utilizza. Le donne, da<br />

sempre più pratiche degli uomini, sono<br />

diventate oggi il motore trainante della<br />

domanda immobiliare online e si sono<br />

dimostrate da subito attente alla rivoluzione<br />

che Immobiliare.it e tutto il comparto<br />

della ricerca online hanno creato in<br />

questo settore”.<br />

Ma cosa cercano e quanto tempo impiegano<br />

per trovare casa? Secondo i dati di<br />

Immobiliare.it, le donne visualizzano<br />

mediamente oltre 20 immobili per visita, e la loro sessione di ricerca<br />

ha una durata media di 15 minuti. Si servono del web per<br />

trovare la loro prima casa o per trovare una casa di grandi dimensioni<br />

per ospitare anche i figli. Parte del loro tempo di connessione<br />

è anche occupato dal sogno; strutturalmente più curiose dei maschi,<br />

ricercano anche immobili di prestigio o nelle zone turistiche.<br />

Sta di fatto che dai dati complessivi risulta che in Italia, ogni<br />

giorno, più di cinque milioni di persone cercano casa attraverso<br />

il web, approfittando di descrizioni approfondite, innumerevoli<br />

foto, presenza di virtual tour e mappe integrate nelle offerte.<br />

Un dato, secondo gli esperti, destinato ancora ad aumentare.<br />

15


16<br />

Attualità<br />

INDEBITATI<br />

MA SPENDAC<br />

Qualche giorno fa la Fondazione Civicum<br />

ha detto che Torino è la città più indebitata<br />

d’Italia. Siamo praticamente in mutande<br />

Ma ecco come continua a erogare<br />

fondi per iniziative non sempre fondamentali<br />

Secondo la Fondazione<br />

Civicum (Politecnico<br />

di Milano, area politica<br />

vicina a Romano<br />

Prodi) il Comune di<br />

Torino è il più indebitato<br />

d’Italia. Senza bisogno<br />

che ce lo dicessero loro, noi di<br />

“Però” lo avevamo già annunciato a dicembre,<br />

nell’articolo che descriveva<br />

l’immenso buco del bilancio cittadino.<br />

Oggi si parla di oltre 5mila euro di debito<br />

procapite, per circa 4,5 miliardi di debiti<br />

accumulati dall’Amministrazione nei confronti<br />

delle banche (vedi box nella pagina<br />

a fianco).<br />

Ma leggendo le determinazioni dirigenziali<br />

del periodo che va dal 1 dicembre 2008 al<br />

15 gennaio 2009, viene quasi da pensare<br />

che il Comune di Torino abbia un sacco di<br />

soldi da spendere. O, per meglio dire, da<br />

buttare via. Se Torino è la città più indebi-<br />

di Guido Bosco<br />

tata d’Italia, non sono tanto gli investimenti<br />

che producono sviluppo ad aver causato il<br />

“segno meno” davanti al bilancio. Anche<br />

perché spesso sono finanziati dal governo<br />

centrale con fondi straordinari.<br />

Tanto per cominciare, non si bada al risparmio<br />

per pubblicità e comunicazione:<br />

ammonta a 478.400 euro<br />

l’impegno di spesa per il servizio di pubblicazione<br />

di avvisi e bandi dei contratti<br />

pubblici e per i servizi e le forniture per<br />

quotidiani per l’anno 2009. L’acquisto di<br />

spazi pubblicitari per il periodo 1-15 dicembre<br />

ammonta a 14.274 euro. 37.068<br />

euro stanziati invece per la fornitura del<br />

servizio di stampa del materiale informativo<br />

e promozionale a favore dell’Ecomuseo.<br />

Affidati alla Seat Pagine gialle 137.400<br />

euro per l’acquisto pagine della città di Torino<br />

per l’anno 2009. 30.000 è l’impegno<br />

di spesa per l’acquisto di spazi istituzionali<br />

<strong>PERO</strong><br />

sui quotidiani per l’anno 2009, ma sicuramente<br />

saranno integrati. 1.560 spesi per la<br />

realizzazione di 200 portachiavi della<br />

presidenza del consiglio comunale.<br />

Non mancano 3.515 euro per la stampa di<br />

1000 copie dell’opuscolo “Panorami di<br />

città”, 54.365 per l’affidamento al consorzio<br />

“Ravviva” per la fornitura del servizio<br />

di prelievo, ricollocazione, e<br />

fotocopiatura di materiale documentario,<br />

13.584 per la realizzazione della brochure<br />

“Torino always in the move”.<br />

50.000 euro sono stati spesi invece per il<br />

servizio taxi per il trasporto di amministratori<br />

e dirigenti della città. Costi di gestione<br />

cui si aggiungono i 240.000 euro per<br />

la fornitura di arredi speciali su misura occorrenti<br />

ai servizi comunali, e ben 4 milioni<br />

e 205.410 di integrazione delle spese<br />

per la fornitura di energia elettrica dell’anno<br />

2008. Ma non basta, perché i funzionari<br />

pubblici devono pur abbonarsi ai<br />

giornali: 7.536 euro destinati all’abbonamento<br />

a quotidiani e periodici per il Sindaco<br />

e l’Ufficio stampa e all’abbonamento<br />

al servizio on line “Infocamere”, 6.985 per<br />

il servizio di rassegna stampa nazionale e<br />

locale, 2.772 per il rinnovo abbonamento<br />

2009 alla banca dati giornalistica mediaddress<br />

e mediadata, 31.220 per l’abbonamento<br />

ai servizi giornalistici Ansa, 64.920<br />

per il servizio di stampa di materiale informativo<br />

di grandi e piccole tirature e formati<br />

Foto : Kiki Follettosa, Jody Sticca


CIONI<br />

per l’anno 2008, 2.254<br />

per l’acquisto di<br />

“Guida normativa” e la<br />

sottoscrizione dell’abbonamento<br />

ad “Anci<br />

Rivista” per il presidente<br />

del consiglio comunale.<br />

Oltre ai 400<br />

euro destinati ad ogni<br />

abbonamento speciale<br />

al canone Rai di molte<br />

sedi comunali. Rai cui<br />

vanno anche gli<br />

Con una soglia<br />

di<br />

5.781 euro<br />

a testa, calcolandol’indebitamento<br />

pro-capite, sono<br />

in pole position nella<br />

classifica stilata da Civicum<br />

con il Politecnico<br />

di Milano, seguiti<br />

proprio dai cittadini<br />

del capoluogo lombardo<br />

(a distanza con<br />

la brochure “torino<br />

always on the move”<br />

costa 13.584 euro. i taxi<br />

per i dirigenti e gli<br />

amministratori torinesi<br />

ne richiede 50mila<br />

A torino il record dei debiti<br />

d’italia: 5781 euro a testa<br />

3.997 euro a testa).<br />

<strong>Il</strong> debito di Torino non<br />

è superiore a quello di<br />

Milano o Roma. Lo ha<br />

detto in Consiglio comunale<br />

l’assessore al<br />

Bilancio Gianguido<br />

Passoni, rispondendo<br />

alla richiesta di comunicazioni<br />

dei consiglieri<br />

Ravello e<br />

Ghiglia, (AN), Coppola<br />

(FI), Angeleri,<br />

Lonero (La Destra),<br />

nate dallo studio pubblicato<br />

dalla Fondazione<br />

Civicum di<br />

Milano.<br />

<strong>Il</strong> dato del debito confermato<br />

da Passoni<br />

(foto piccola a sinistra)<br />

ammonta a circa 3 miliardi<br />

di euro.<br />

Punto di partenzadell’ana-<br />

lisi, sono i dati<br />

della contabilità<br />

pubblica<br />

del Comune<br />

<strong>PERO</strong><br />

che integra i dati con<br />

prospetti relativi al<br />

conto economico e<br />

allo stato patrimoniale.<br />

"<strong>Il</strong> dato aggregato<br />

esposto dalla Fondazione<br />

Civicum comprende<br />

tutti i residui<br />

passivi, compresi<br />

l’Iva, che la città contabilizza<br />

e che per riclassificazione<br />

di<br />

natura patrimoniale finiscono<br />

come debiti<br />

versi terzi".<br />

C’è da dire, ad onor<br />

del vero, che la Fondazione<br />

Civicum ha<br />

esposto il dato aggregato<br />

dei debiti di tutte<br />

le città e non solo di<br />

Torino e il risultato è<br />

stato quello che tutti i<br />

giornali hanno riportato.<br />

Agostino Ghiglia<br />

(fotina a destra) di An-<br />

Pdl, ha spiegato: “<strong>Il</strong><br />

voto che l’associazione<br />

Civicum ha as-<br />

segnato alla nostra<br />

città è gravemente insufficiente,<br />

soprattutto<br />

per trasparenza e rendicontazione<br />

dei risultati:<br />

solo 37 centesimi.<br />

A chi dobbiamo credere,<br />

al sindaco<br />

Chiamparino che dice<br />

che i debiti sono causati<br />

dalle Olimpiadi o<br />

a Castellani che lo<br />

nega? Mentre Atrium e<br />

Medal Plaza marciscono<br />

vi indignate per<br />

i 500 milioni di aiuti<br />

del governo a Roma e<br />

dimenticate i 300 milioni<br />

ricevuti per la<br />

linea 2 della metropolitana<br />

e per la TAV, dimenticate<br />

che città<br />

governate da sindaci<br />

della vostra parte,<br />

come Napoli, hanno ricevuto<br />

maggiori contributi<br />

dallo Stato,<br />

rispetto a città come<br />

Torino e Milano.<br />

17


Gli interventi in materia<br />

di “movimenti migratori”<br />

hanno avuto bisogno<br />

di stanziamenti<br />

comunali pari a 3milioni<br />

e 494mila euro<br />

80.000 euro di contributo generosamente<br />

elargito da Palazzo civico per la<br />

realizzazione del progetto “Rai nuova<br />

musica”, come se il canone non bastasse.<br />

Ci sono poi le voci che riguardano rigorosamente<br />

solo gli immigrati, guai a parlare<br />

di italiani: ben 3 milioni e 494.000 euro<br />

stanziati per gli interventi in materia di<br />

movimenti migratori, 197.374 per l’inserimento<br />

lavorativo di persone svantaggiate<br />

nel servizio di pulizia di campi nomadi cit-<br />

tadini dal 1 dicembre al 31 dicembre (è notorio<br />

che i nomadi non possano pulire i<br />

campi da soli, come fanno i cittadini a casa<br />

loro, ma sia necessario utilizzare soldi<br />

pubblici), 1 milione 600mia destinati al<br />

progetto “Terra madre”, 20.000 per la<br />

fornitura di biglietti ed abbonamenti Gtt<br />

per utenti stranieri e nomadi, 23.560<br />

destinati All’Arci per l’accoglienza<br />

e l’integrazione degli stranieri,<br />

80.000 per il progetto “Traimosvivendo<br />

per un futuro migliore”<br />

a favore della<br />

popolazione Rom, 2.765 per<br />

progetti presentati dal settore integrazione<br />

educativa sul tema<br />

dell’intercultura, 11.126 per<br />

l’affidamento del servizio di mediazione<br />

culturale per lo sportello<br />

stranieri, 410.000 per iniziative<br />

e progetti di assistenza e sostegno<br />

nell’ambito degli interventi<br />

a favore di cittadini<br />

stranieri nel 2008, 51.959 per il<br />

servizio di accoglienza residenziale<br />

per stranieri, 183.960 a favore<br />

del progetto “Casa che<br />

accoglie” rivolto a minori stranieri<br />

non accompagnati, 41.750<br />

al progetto “Masnà” rivolto a<br />

minori stranieri dell’asilo non accompagnati,<br />

7.000 per permettere il funzionamento<br />

del settore Nomadi all’interno dei<br />

progetti “Finestra sulla piazza-Claris-<br />

Piemonte in rete con la tratta-Pronto intervento<br />

minori”, 26.760 per l’integrazione<br />

dei minori stranieri e delle loro famiglie,<br />

14.900 all’associazione Grupo de Capoeira<br />

cultura negra. Le “agevolazioni di<br />

viaggio” (ma per chi?) sono costate invece<br />

alle casse comunali 1.201.570 per<br />

Chiamparino: “I debiti creano sviluppo”<br />

<strong>Il</strong> sindaco Chiamparino si difende attaccando. Al termine della conferenza “Istituzioni, economia<br />

e territorio” presso la Sala delle Colonne del rinnovato Teatro Carignano, il Sindaco ha tirato le<br />

sue conclusioni: “Non tutte le classifiche hanno solidi argomenti scientifici, spesso servono solo<br />

a far scrivere i giornali” ha dichiarato, riferendosi alla graduatoria che vede Torino quale città più<br />

indebitata d’Italia, non certo ai sondaggi secondo cui lo stesso Chiamparino sarebbe il Sindaco più<br />

amato). “L’unica strada per combattere la crisi è quella di permettere ai Comuni di investire” ha<br />

commentato ancora Chiamparino. Nessuna opinione contraria durante la conferenza cui hanno<br />

presenziato pure Angelo Rughetti, presidente del consiglio direttivo Ifel (Istituto per la Finanza e<br />

l’Economia Locale) nonché segretario generale Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e le<br />

due relatrici Silvia Scozzese, direttore scientifico Ifel, e Pierciro Galeone, segretario generale della<br />

fondazione Cittalia. Così Angelo Rughetti: “<strong>Il</strong> Comune di Torino ha una spesa finale in linea con<br />

quella degli altri Comuni. La spesa corrente tende però a diminuire, mentre aumenta in modo progressivo<br />

quella per gli investimenti. Anche la pressione fiscale è rimasta in linea. Aumentando gli<br />

investimenti, se non si alzano le tasse si possono solo incrementare i debiti”. Come dire: è giusto<br />

così. Quantomeno curiosa la posizione di Silvia Scozzese: “<strong>Il</strong> concetto di deficit, in questo caso, significa<br />

sviluppo, in quanto rappresenta i debiti per investimenti. I torinesi devono quindi essere orgogliosi<br />

di questo segno meno, che ha un effetto di sviluppo importante”. Indebitati e contenti.<br />

l’anno 2008 e molto<br />

p r o b a b i l m e n t e<br />

2.500.000 nell’anno<br />

2009, soldi che Palazzo<br />

civico paga alla<br />

Gtt. A proposito di<br />

Gtt, 7 milioni<br />

801.208 euro la<br />

spesa prevista per un<br />

concorso per l’acquisto<br />

di motrici “serie<br />

6000”, 2.640.000 invece<br />

il contributo per<br />

il programma di miglioramento<br />

qualità<br />

dell’aria e potenziamento<br />

trasporto pubblico,<br />

la linea<br />

tranviaria storica e il<br />

potenziamento delle linee elettriche Star.<br />

Di questi, 1.530.000 arriveranno dallo<br />

Stato. Altre spese abbondanti: 6.000.000<br />

elargiti alla fondazione Torino musei,<br />

3.070.000 alla fondazione Teatro Regio,<br />

4.000.000 per il ricovero di minori<br />

presso strutture non accreditate. Probabilmente<br />

si tratta di alberghi a conque<br />

stelle. Anche prelevare i soldi ai cittadini<br />

ha un costo: ammontano a 2.181.000 i<br />

compensi e rimborsi spese per la riscossione<br />

di Tarsu, Ici, Cosap e Cimp.<br />

Non dimentichiamoci i finanziamenti alle<br />

associazioni, quelle che i detrattori politici<br />

chiamano “amici degli amici”. Lasciando<br />

stare, solo per motivi di spazio, i vari “regali”<br />

delle Circoscrizioni, citiamo qualcosa:<br />

5.454 euro per l’incontro “era<br />

bello il mio ragazzo”, 2.499 per la fornitura<br />

di bombolette spray per il progetto<br />

“Murarte”, 10.000 per le iniziative culturali<br />

“Torino 6 bagneux”, 25.480 al circolo<br />

didattico “Gabelli”<br />

per il progetto “Biblio-<br />

migra”, 13.000 a favore<br />

della Reale società canottieri<br />

Cerea per il trofeo<br />

Kinder e Silver Kiff,<br />

7.100 ad associazioni<br />

varie per la realizzazione<br />

di iniziative a carattere<br />

musicale, 8.960 a<br />

favore della cooperativa<br />

Bilboa scs per i progetti<br />

di educazione ambientale.<br />

Cooperative che il Comune<br />

non dimentica<br />

mai: 26.514 euro devoluti<br />

per la realizzazione<br />

di sette tirocini finalizzati<br />

all’occupazione<br />

Foto : Roberto Alvares


spazio pubblicitario a pagamento, disponibile per qualsiasi parito politico<br />

presso la cooperativa orso. Non mancano<br />

neppure gli “affidamenti” retribuiti,<br />

più o meno strani. <strong>Il</strong> Csi Piemonte, in questo<br />

caso, fa la parte del leone: al consorzio<br />

vanno 25.395.194 per lo sviluppo del sistema<br />

informativo, 2.150.310 di canone<br />

per l’outsourcing della gestione del sistema<br />

informativo, 200.000 euro per il progetto<br />

PALCHI AL REGIO<br />

<strong>Il</strong> Teatro Regio, grazie<br />

a queste ultime delibere<br />

comunali, ha<br />

“beccato” più di 3 milioni<br />

di euro. 6 milioni<br />

alla Fondazione Torino<br />

Musei, mentre ricoverare<br />

i minori<br />

presso strutture non<br />

accreditate ne costa 4<br />

la società che recupera tasse<br />

e imposte comunali “vuole”<br />

per sè più di 2 milioni di euro<br />

“Patto Torino sicura”,<br />

43.200 per il servizio<br />

“Archiviazione ottica<br />

ordinativi di pagamento<br />

ed<br />

incasso”, 98.590 per<br />

l’attività di assistenza<br />

inerente alcuni contesti<br />

del sistema informativo,<br />

13.900 per la<br />

formazione dell’aggiornamentotecnologico,<br />

102.158 per<br />

attività di supporto concernenti la normalizzazione<br />

di fondazioni geomatiche relative<br />

ad alcuni contesti del sistema<br />

informativo comunale. Altri incarichi affidati:<br />

150.000 euro per operazioni inerenti<br />

le rilevazioni commissionate<br />

dall’Istat, 101.062 per l’incarico della progettazione<br />

esecutiva del primo lotto di via<br />

Federazione<br />

Provinciale<br />

di Torino<br />

Per “sistemare” il mercato<br />

dei pesci di Porta Palazzo,<br />

l’amministrazione ha preso<br />

l’immancabile consulente<br />

esterno. l’esperto in<br />

pescivendoli costa 60mila euro<br />

Borgaro angolo corso Potenza, 56.734 per<br />

il collaudo tecnico per l’area concerti zona<br />

Continassa, 10.000 al dipartimento scienze<br />

sociali dell’università di Torino per il progetto<br />

“Osservatorio sul cambiamento sociale<br />

nel Nord Ovest”, 5.200<br />

all’amministrazione per l’informatizzazione<br />

della rilevazione dei prezzi per affidare<br />

l’incarico ad un esperto esterno, 2.171<br />

per il servizio di custodia chiavi dell’edificio<br />

comunale in corso san maurizio 4,<br />

2.340 per il servizio di recapito a domicilio<br />

di plichi contenenti stampe artistiche, ben<br />

60.000 per l’incarico professionale di responsabile<br />

del sistema di autocontrollo<br />

igienico-sanitario al mercato ittico di<br />

Porta palazzo, 4.950 per un veterinario<br />

consulente della città di Torino, 4.869 per<br />

lo studio tecnico relativo al rischio di fulminazione<br />

nell’ambito dello stabile della<br />

polizia municipale di via Bologna 74. ì<br />

“A Torino rinasce il vero ed unico Partito Socialista, quello di<br />

Bettino Craxi. Un gruppo di giovani dirigenti coltiva<br />

l’ambizione di realizzare un nuovo progetto<br />

riformista e liberale per Torino e la sua provincia.<br />

Credici e aderisci anche tu”<br />

Salvatore Fiorino<br />

Coordinatore provinciale Nuovo Psi Torino<br />

dott. Salvatore Fiorino - cell. 347.47.02.554<br />

e-mail: salvatore-fiorino@libero.it - www.socialistalab.it


20<br />

Dietro le quinte<br />

Scrittori in<br />

RETROVIA<br />

Chi scrive i discorsi dei potenti torinesi? E chi<br />

lavora perché i suddetti escano (bene) sui<br />

giornali, magari con una bella foto rispetto ad<br />

una dove non sono usciti tanto bene? Un piccolo<br />

viaggio alla scoperta dei ghost writer subalpini<br />

chi parla<br />

e c’è chi<br />

scrive. Ma,<br />

soprattutto,<br />

c’è chi ci<br />

mette la c’è<br />

faccia e chi<br />

no, questi ultimi intervengono solamente<br />

con la testa e con la penna: nella politica,<br />

come negli affari, nella vita pubblica dei<br />

personaggi torinesi, spesso s’affianca uno<br />

scrivano che dalle retrovie imposta gli interventi,<br />

le battute, i comunicati stampa, le<br />

citazioni dotte e meno dotte di chi per mestiere<br />

si presenta di fronte al pubblico, alle<br />

televisioni, ai giornali, alle platee di convegni<br />

e assemblee.<br />

Gli anglofoni li chiamano ghost writer,<br />

Accoppiate vincenti<br />

Mercedes<br />

Bresso,<br />

presidente<br />

della Regione<br />

(foto in basso) si affida<br />

a un pool di<br />

professionisti per redigere<br />

i propri testi.<br />

Come Andrea Paschetta<br />

(foto in<br />

alto). Spesso ovviamente<br />

ciò che dice<br />

la presidente è farina<br />

del suo sacco, magari<br />

abilmente<br />

ideata per uscire<br />

gratis sui giornali.<br />

di Giulio Chiara<br />

cioè scrittori fantasma: sono loro a preparare<br />

le uscite pubbliche di chi conta, riuscendo<br />

(talvolta) a fornire un’immagine<br />

dei propri assistiti, leggermente migliore<br />

di quella reale.<br />

Mercedes Bresso, la presidente della Regione,<br />

per esempio, si affida nella gestione<br />

dei suoi rapporti con i mezzi di informazione<br />

a Roberto Moisio, gran commis del<br />

giornalismo subalpino, uno che in un<br />

modo o nell’altro resta sempre in sella,<br />

controlla, gestisce denaro e informazioni,<br />

pur riuscendo a non essere troppo amato<br />

neppure da chi gli paga la pagnotta, Bresso<br />

compresa a quanto si vocifera ultimamente.<br />

Tuttavia, per scrivere i discorsi e gli interventi,<br />

la zarina ha un vero e proprio pool<br />

Antonino<br />

Saitta,<br />

presidente<br />

della Provincia, è<br />

nelle mani di Carlina<br />

Gatti (foto in<br />

alto) per quanto riguarda<br />

i suoi discorsi,<br />

i suoi testi e<br />

i rapporti con i<br />

mezzi di informazione.<br />

La Gatti controlla<br />

anche il ricco<br />

piatto delle inserzioni<br />

pubblicitarie<br />

della Provincia, che<br />

gestisce da par suo.<br />

di professionisti che si affannano ad esplicitarne<br />

il pensiero politico: Franco Borgogno<br />

e Laura Masucci, tanto per<br />

cominciare. Quest’ultima era entrata nel<br />

palazzo di piazza Castello quando ancora<br />

regnava il centrodestra, ma la Bresso, notandone<br />

le capacità, invece di “tagliarla”<br />

come ha fatto con altri, l’ha promossa a sua<br />

prosatrice di fiducia. E poi alla corte bressiana<br />

dei compilatori di discorsi, c’è anche<br />

e soprattutto Andrea Paschetta, trentenne<br />

di ottime speranze ed autore di un romanzo,<br />

“Ombre in blu”, pubblicato lo<br />

scorso anno per i tipi de “<strong>Il</strong> <strong>Filo</strong>”. Per la<br />

Zarina, è l’addetto a rispondere alle lettere<br />

che i cittadini le inviano.<br />

Sul fronte del centrodestra, il padre e padrone<br />

di An-Pdl Ugo Martinat, si affida a<br />

Sergio<br />

Chiamparino,sindaco<br />

di Torino, sin<br />

dal primo mandato<br />

ha scelto Riccardo<br />

Caldara (foto in<br />

alto) come coordinatore<br />

di tutta la<br />

sua comunicazione.<br />

Evidentemente, se<br />

Chiampa è il sindaco<br />

più amato<br />

d’Italia, un po’ di<br />

merito va anche a<br />

chi ne cura l’immagine<br />

pubblica.


una vecchia volpe del giornalismo torinese,<br />

Giuseppe Sangiorgio, storico cronista<br />

politico de “La Stampa”. <strong>Il</strong> grande<br />

“Sangiu”, appesa al chiodo la penna di<br />

giornalista per raggiunti limiti di età, si è<br />

dato agli uffici stampa politici, con particolare<br />

attenzione alla figura di Martinat.<br />

Ma l’attività di Sangiorgio non si limita ai<br />

rapporti con i giornali e le tivù, scrive i<br />

testi, tesse trame e cura la redazione della<br />

rivista di An “Protagonisti”.<br />

L’eurodeputato vito Bonsignore, uomo di<br />

poche parole e di tanti fatti, ha delegato la<br />

comunicazione alla giovane e intraprendente<br />

Anna Parrella, che cura tutti i rapporti<br />

media del personaggio.<br />

<strong>Il</strong> presidente della Provincia Antonino<br />

Saitta, ha come fida scudiera di belle pa-<br />

Enrico<br />

Salza, presidente<br />

del<br />

comitato di gestione<br />

Intesa Sanpaolo,<br />

recentemente<br />

ha affidato a Massimo<br />

Deandreis<br />

(foto in alto) la cura<br />

dei rapporti con i<br />

media. Per anni si è<br />

rivolto all’ex giornalista<br />

del Sole 24<br />

Ore Rodolfo Bosio,<br />

ma ora pare che il<br />

rapporto tra i due si<br />

sia deteriorato.<br />

role Carlina Gatti,<br />

sua leale e fedele sodale<br />

già ai tempi del<br />

Consiglio regionale<br />

(era addetta stampa<br />

dell’Assemblea) e<br />

che lui fece diventare<br />

assessore al Comune<br />

di Collegno. Persona<br />

rapida di intelletto, di<br />

scrittura e d’intuizione,<br />

la Gatti è unan<br />

i m e m e n t e<br />

considerata brillante,<br />

una sorta di Vera<br />

Schiavazzi prestata<br />

alla politica. Apprezzata<br />

da amici e nemici,<br />

è davvero un<br />

valore aggiunto per<br />

l’Antonino che<br />

aspira ad un secondo<br />

mandato a Palazzo Cisterna.<br />

E, visto che le elezioni provinciali si avvicinano,<br />

anche il centrodestra si sta organizzando.<br />

Sarà la presidente dell’Api<br />

(Associazione Piccole Imprese) Claudia<br />

Porchietto a fronteggiare l’uscente Saitta.<br />

L’imprenditrice, madre di due figli, si affida<br />

al volubile Bruno Babando per la redazione<br />

di testi, strategie politiche,<br />

attacchi al competitore e scelta di eventuali<br />

assessori.<br />

Babando, nel frattempo cura anche gli<br />

scritti del capogruppo di Forza Italia in<br />

Consiglio regionale, Angelo Burzi. <strong>Il</strong> potentissimo<br />

enrico Salza, presidente del<br />

Comitato di gestione di Intesa Sanpaolo,<br />

ha recentemente promosso a suo scrittore<br />

di fiducia Massimo De Andreis, già pre-<br />

l’europarlamentare Vito<br />

Bonsignore si affida<br />

alla giovane Anna Parrella<br />

claudia Porchietto,<br />

candidata<br />

Pdl alla presidenza<br />

della Provincia di<br />

Torino, pende dalle<br />

esperte labbra di<br />

Bruno Babando<br />

(foto in alto), giornalista<br />

e scrittore<br />

che come primo<br />

impiego si occupa<br />

del gruppo di Forza<br />

Italia in Consiglio<br />

regionale e quindi<br />

cura l’immagine di<br />

Angelo Burzi.<br />

sidente di Unioncamere Piemonte. Mentre<br />

il presidente della Camera di Commercio<br />

di Torino Alessandro Barberis, è nelle<br />

mani della collaudatissima addetta stampa<br />

Patrizia Roxas, affiancata nella redazione<br />

dei testi dalla brillante elena Bergamasco.<br />

<strong>Il</strong> sindaco Sergio Chiamparino ha trovato,<br />

già durante la campagna elettorale<br />

del 2001, chi l’aiutasse nella prosa e nei<br />

rapporti con i media. Si tratta di Riccardo<br />

Caldara, una lunga esperienza presso le<br />

televisioni piemontesi e portavoce del<br />

compianto candidato sindaco Domenico<br />

Carpanini. Ma si dice che per i discorsi,<br />

il buon Sergio s’affidi anche a una graziosa<br />

fanciulla, Laura Danzi, che prima<br />

lavorarava presso la Fondazione Agnelli,<br />

poi è entrata nel gabinetto del Sindaco.<br />

Oggi lavora in un ufficio comunale che si<br />

occupa di interventi di finanziamento europeo.<br />

<strong>Il</strong> presidente della Fondazione del Libro<br />

Rolando Picchioni, pur facendo molto da<br />

sè, è coadiuvato dal coltissimo nicola<br />

Gallino, già al soldo di Sergio Deorsola<br />

quando ancora era nel centrodestra e dell’ex<br />

assessore al Turismo della Regione,<br />

ettore Racchelli.<br />

Sergio Marchionne, amministratore delegato<br />

della Fiat, pare faccia tutto da solo:<br />

la vulgata vuole che si metta solingo al<br />

computer e scriva i suoi imperdibili interventi:<br />

tipo “O lo Stato ci dà altri milioni di<br />

euro esentasse, oppure licenziamo 60mila<br />

persone”. E si dice anche che cerchi su<br />

google ed altri motori di ricerca qualche<br />

dotta citazione per infarcire i propri interventi.<br />

Che per la verità risultano sempre<br />

piuttosto pragmatici. ì<br />

Ugo Martinat,segretario<br />

regionale di An-Pdl,<br />

ha affidato la propria<br />

comunicazione istituzionaleall’espertissimo<br />

Beppe<br />

Sangiorgio (foto in<br />

alto) storico e notissimo<br />

cronista politico<br />

de “La Stampa”,<br />

oggi in pensione.<br />

Sangiorgio cura<br />

anche la rivista “Protagonisti”<br />

di Alleanza<br />

Nazionale.<br />

21


22<br />

Attualità<br />

La bici di<br />

Finora si è rivelato un grande flop: il progetto<br />

del Comune di Torino è quello di installare 300 nuove<br />

“stazioni” di biciclette da affittare ai cittadini. E ha<br />

pure stanziato 2 milioni di euro per realizzarlo<br />

Eppure il primo bando è andato deserto: nessun<br />

gestore è interessato. Ora l’Amministrazione ci<br />

riprova. Ma non mancano le polemiche<br />

di Luca Avenati<br />

<strong>PERO</strong><br />

116<br />

ciclostazioni previste<br />

300<br />

ciclostazioni a regime<br />

1300<br />

biciclette a disposizione<br />

3900<br />

biciclette a regime<br />

12<br />

anni di contratto per chi vince il bando<br />

2euro l’ora il costo del noleggio<br />

SCAMBIO<br />

Dopo il fragorosofallimento<br />

del<br />

primo bando<br />

da 2 milioni<br />

di euro per il<br />

bike sharing<br />

andato del tutto deserto Domenico Mangone<br />

(assessore all’Ambiente) ci riprova<br />

con una nuova offerta pubblica “più appetibile”,<br />

come se 2 milioni non bastassero<br />

a far venire l’acquolina, verso nuovi<br />

eventuali e sconosciuti privati che vogliano<br />

cimentarsi nell’offrire biciclette<br />

in affitto ai torinesi. Maria Grazia Sestero<br />

(Viabilità), invece, già dal 2004 sta<br />

Foto : Josef Stuefer, Giovanni Monaco


di euro destinato<br />

a chi<br />

avesse voluto<br />

farsi carico<br />

di<br />

realizzare i<br />

116 punti per<br />

affittare le<br />

1300 biciclette<br />

volute<br />

dal Comune,<br />

ma non si<br />

s o g n a n o<br />

n e m m e n o ,<br />

viste le temperaturepolari<br />

che<br />

stringono la<br />

città da nov<br />

e m b r e<br />

scorso, di girare<br />

per il<br />

centro pedalando<br />

come<br />

Bartali.<br />

<strong>Il</strong> Comune<br />

però tira<br />

dritto per la sua strada (ciclabile). E fino<br />

a oggi l’allargamento dei percorsi per le<br />

due ruote a trazione umana ha portato la<br />

città ad avere 120 chilometri di percorso<br />

pedalabile, di cui 100 in sede protetta e<br />

20 in corsia riservata, per un impegno<br />

economico che sfiora i 132 milioni di<br />

euro. Un vero primato riconosciuto<br />

anche dalla coccarda di “Città più ciclabile<br />

d’Italia”, che ci è stata consegnata a<br />

Milano durante il salone del Ciclo e Motociclo<br />

2008.<br />

Ma entriamo più nel dettaglio per capire<br />

meglio le ragioni del nuovo bando per il<br />

bike sharing, che il Comune ha già approvato<br />

e aperto e che si concluderà a<br />

metà febbraio. La proposta prevede la ricerca<br />

di un privato che si accolli l’onere<br />

di gestire 116 ciclostazioni (con l’obbiettivo<br />

di arrivare fino a 300) disseminate<br />

per la città ma con una maggiore concentrazione<br />

nel centro. La durata della concessione,<br />

e quindi l’impegno temporale<br />

richiesto, è di 12 anni.<br />

120 chilometri la lunghezza totale<br />

delle piste ciclabili in città (100<br />

chilometri in sede protetta e 20 in<br />

corsia riservata). obiettivo di<br />

Sestero: 115 itinerari dedicati, di<br />

cui 85 in città e 30 nei parchi<br />

dando corpo alla sua visione nata nella<br />

prima giunta Chiamparino con l’approvazione<br />

del cosiddetto “Piano degli itinerari<br />

ciclabili della città”, che descrive<br />

la realizzazione a Torino di 115 itinerari<br />

dedicati solo ai pedalatori, di cui 85 inseriti<br />

nella viabilità cittadina e 30 nei parchi.<br />

<strong>Il</strong> tutto giustificato dalla prospettiva<br />

di migliorare la qualità dell’aria.<br />

Ma il sogno di far nascere una piccola<br />

Pechino, o una grande Amsterdam dipende<br />

dai gusti giovanili, sostenuto<br />

dall’algida morale ambientalista, pare sia<br />

stato clamorosamente bocciato dai sabaudi<br />

concittadini, i quali non solo hanno<br />

mandato in bianco il bando da 2 milioni<br />

CURIOSITA’: In realtà, seppur con scarso successo, le<br />

bici a noleggio ci sono già, almeno nella Circoscrizione<br />

2. Come dice il cartello, si possono usare all’interno<br />

del territorio circoscrizionale e in tutte le altre città<br />

d’Italia. Quindi non nel resto di Torino! Sarà una svista<br />

o un obbligo burocratico? Ridicolo...<br />

Le biciclette da far circuitare<br />

nelle stazioni<br />

d’affitto sarebbero all’inizio<br />

1.160, per arrivare<br />

fino a 3900 nel<br />

giro di tre anni. <strong>Il</strong> tutto<br />

sostenuto da un contri-<br />

<strong>PERO</strong><br />

buto pubblico misto, Stato, Regione, Comune,<br />

di circa 2 milioni di euro. In più<br />

per il soggetto vincitore sono previsti gli<br />

introiti di servizio, e la possibilità di<br />

fruire di spazi pubblicitari di 12 metri<br />

quadri l’uno in ogni stazione, e questa è<br />

l’unica novità rispetto al precedente<br />

bando che prevedeva spazi di soli due<br />

metri quadri. Tutto gestito da una serie<br />

di rastrelliere automatizzate, con accesso<br />

a codice. Ma come invogliare i cittadini<br />

a mollare la macchina e andare in bici<br />

anche col mal tempo? Semplice, avevano<br />

pensato in Regione, regaliamo la<br />

prima o le prime due ore di affitto, e il<br />

resto del tempo la tariffa non dovrà superare<br />

i 2 euro l’ora.<br />

Riuscirà questa nuova offerta ad invogliare<br />

qualcuno a buttarsi nell’avventura<br />

del bike sharing? Tra le candidate che<br />

potrebbero essere interessate, e che già<br />

gestiscono tali servizi in altri luoghi, vi<br />

è una sola società in tutta Italia: la Bici<br />

in Città. Le altre sono straniere: la Igp<br />

Decaux di Lione (specializzata nella<br />

pubblicità e che già ha in concessione<br />

una parte della cartellonistica torinese),<br />

la Clear Channel che si occupa del servizio<br />

a Barcellona e la Cenusa, che sta<br />

installando le stazioni gratis a Roma.<br />

L’assessore Domenico Mangone, deluso<br />

e stupito dal fallimento del primo<br />

bando, dimostra fede nel bike sharing:<br />

“Noi crediamo fortemente nel progetto –<br />

dice -, il nuovo bando è aperto e si concluderà<br />

a metà febbraio. Per cercare di<br />

rendere più appetibile l’offerta, secondo<br />

quando ci è stato indicato da professionisti<br />

del settore, abbiamo ampliato gli<br />

spazi pubblicitari a disposizione di chi<br />

vincerà il bando, per venire incontro alle<br />

esigenze della società che si aggiudicherà<br />

il servizio”.<br />

Sarà sufficiente a smuovere le richieste?<br />

Avete avuto segni di un maggiore interesse?<br />

“Mah, noi pensiamo che l’offerta<br />

sia davvero appetibile. Per ora però non<br />

abbiamo ancora avuto riscontri. Ma noi<br />

ci crediamo e incrociamo le dita. Diciamo<br />

che non possiamo che pregare che<br />

in italia esiste solo una<br />

società specializzata nel<br />

nolo delle bici. Forse la<br />

situazione migliorerebbe<br />

con nuove ditte d’oltralpe<br />

23


24<br />

A PARIGI 1 EURO AL GIORNO. QUI 2 L’ORA<br />

A Parigi , in 750 stazioni, è possibile noleggiare<br />

una bici per una giornata, per una settimana o<br />

anche per un anno. <strong>Il</strong> parco bici conta 10648<br />

vetture. <strong>Il</strong> progetto è chiamato Velib, un acronimo<br />

di Velò e Libertè, che potremmo tradurre<br />

con Bici in Libertà. I prezzi? Un euro al giorno, 5<br />

la settimana e 29 l’anno: a Torino vogliono farcene<br />

pagare 2 all’ora! Conviene comprarsela...<br />

Nella foto: i Velib della ville lumière<br />

qualcuno risponda”.<br />

Sarà, ma nel frattempo qualcuno che il<br />

bike sharing in città l’ha fatto c’è stato.<br />

Si tratta della Circoscrizione Due. Con<br />

un progetto da circa 60 mila euro ha<br />

creato il primo servizio di bici a noleggio<br />

cittadino, con 60 due ruote disponibili<br />

per chiunque già da inizio ottobre. Costo<br />

dell’affitto: zero, è richiesta solo una<br />

cauzione di 5 euro per la chiavetta che<br />

sblocca il mezzo, con la bici a disposizione<br />

dalle 6 di mattina fino alle 24.<br />

Unica prescrizione: restituire la bici nel<br />

posto dove la si è presa, uno dei sette posteggi<br />

della Circoscrizione, poiché per<br />

abbattere i costi non è previsto un servizio<br />

di trasporto da un “affitta bici” all’altro.<br />

Com’è andata? Le bici sono rimaste<br />

quasi tutte nelle loro rastrelliere.<br />

“<strong>Il</strong> nostro bike sharing – spiega Andrea<br />

Stara, presidente della Circoscrizione<br />

Due, quella di Santa Rita e Mirafiori<br />

Nord – con 60 bici, 20 rosse dedicate alle<br />

scuole e 40 gialle dedicate ai cittadini, è<br />

partito a ottobre. Di certo la limitata<br />

campagna informativa del servizio (per<br />

ora solo su di una parte di Mirafiori Nord<br />

corrispondente al progetto Urban 2) e le<br />

condizioni meteo avverse hanno dato un<br />

risultato tiepido. Tranne le scuole, che ne<br />

hanno fatto un maggiore utilizzo, non<br />

sono state molte le persone che hanno<br />

preso le bici. Contiamo però di rilanciare<br />

il servizio in primavera con una nuova<br />

campagna più estesa, e l’informazione a<br />

più cittadini, per avere un numero maggiore<br />

di utenti. La nostra offerta in fondo<br />

è assai vantaggiosa, il noleggio è gratuito<br />

e si può tenere la bici dalle 6 alle 24.<br />

Inoltre con la nostra chiavetta di sblocco<br />

si possono prendere le bici anche in altre<br />

200 città italiane che utilizzano lo stesso<br />

sistema”.<br />

Tutto chiaro. Rimane però l’altro lato<br />

della medaglia. Infatti se si affitteranno<br />

migliaia di bici, oltre a quelle che già<br />

possiedono i privati, ci dovranno pur essere<br />

anche le strade per andarci in giro.<br />

Ed ecco allora che subentra la competenza<br />

del “piano ciclabile” di cui sopra,<br />

da 132 milioni di euro fino a oggi.<br />

Com’è stata calcolata la cifra? Sulla base<br />

di una stima. L’ultima pista ciclabile<br />

inaugurata in città, a ottobre, è quella che<br />

si snoda tra ponte Balbis e ponte Isabella,<br />

lungo la sponda sinistra del Po. Costo<br />

dell’operazione, per poco meno di 1500<br />

metri di strada: 1 milione e 600mila euro.<br />

Come dire circa 1100 euro al metro.<br />

Estendendo ipoteticamente il costo per<br />

tutti i 120 chilometri ciclabili di Torino,<br />

si arriva a 132 milioni,<br />

tra nuove<br />

realizzazioni, ristrutturazioni<br />

e<br />

m a n u t e n z i o n i .<br />

Davvero un bel<br />

patrimonio impegnato<br />

se si pensa<br />

che, a essere sinceri,<br />

nella nostra<br />

città tra freddo,<br />

neve, ghiaccio e<br />

acquazzoni, la bici<br />

può andar bene per<br />

non più di cinque<br />

mesi l’anno. In<br />

fondo siamo a Torino,<br />

mica a Palermo.<br />

E di ciò se<br />

<strong>PERO</strong><br />

DANIELE CANTORE (FI-PDL)<br />

“Torino non è una piccola città dove si<br />

può fare tutto girando in bici. Incentivare<br />

è un conto, ma non si può credere<br />

che basti una linea di vernice tracciata<br />

sulla strada perché tutti i torinesi abbandonino<br />

la loro auto in garage”.<br />

Molto ambizioso<br />

il piano ciclabile<br />

dell’assessore<br />

Sestero. Ma tutti<br />

vorranno pedalare?<br />

ne sono accorti anche i commercianti<br />

che si affacciano sulle vie<br />

Cavour e Principe Amedeo, ciclopedonalizzate<br />

di recente. Per<br />

far posto alle strisce che delimitano<br />

il percorso dei pedalatori si<br />

sono volatilizzati 300 parcheggi,<br />

e affacciandosi dalle vetrine dei<br />

negozi di due ruote in transito<br />

non s’è vista neanche l’ombra.<br />

Le proteste si sono ovviamente<br />

sprecate. Ma nulla è cambiato<br />

Dai banchi dell’opposizione in<br />

Comune, il capogruppo di Forza<br />

Italia, Daniele Cantore, spiega: “La battaglia<br />

ambientalista che alcuni assessori<br />

stanno portando avanti da Palazzo Civico<br />

manca di alcuni concetti: Torino non è<br />

paragonabile ad altre città italiane o europee<br />

molto più piccole. Lì la bicicletta<br />

è realmente il mezzo più vantaggioso per<br />

potersi spostare da una parte all’altra<br />

della città, e le scelte fatte dagli amministratori<br />

locali tengono conto anche delle<br />

necessità degli automobilisti. Non si può<br />

credere che basti dipingere strisce rosse<br />

sull'asfalto per far sì che i torinesi scelgano<br />

di usare la bicicletta piuttosto che<br />

l'automobile. E non si può pensare di<br />

continuare a togliere parcheggi in nome<br />

di scelte pseudo-ecologiste che servono<br />

solo a far infuriare i torinesi e ad ottenere<br />

qualche titolo ad effetto sui giornali,<br />

senza pensare alle conseguenze”. ì<br />

DOMENICO MANGONE (PD)<br />

“Per ora il progetto non ha avuto risposte<br />

entusiastiche, anzi il primo bando è<br />

andato deserto. Ma noi ci crediamo,<br />

incrociamo le dita e speriamo che la<br />

nuova formulazione dell’offerta possa<br />

essere appetibile per gli investitori”.


26<br />

Scuola nel caos<br />

Università<br />

IN CODA<br />

Avvistati grossi ingorghi a Palazzo<br />

Nuovo: non ci sono nemmeno<br />

i numeri per ordinare il traffico,<br />

come dal salumiere o dal macellaio<br />

Intanto il nuovo “carico didattico”<br />

crea il caos informatico e pratico<br />

di Riccardo Ghezzi e Giulia Palmieri<br />

Delirio Palazzo Nuovo.<br />

Al ritorno dalle vacanze<br />

natalizie molti studenti<br />

dell’Università degli<br />

Studi di Torino si sono<br />

visti recapitare in ritardo un dono sgradito.<br />

Chiunque fosse passato in via Sant’Ottavio<br />

tra metà e fine gennaio, buttando l’occhio<br />

alla segreteria di Lingue avrebbe assistito<br />

ad uno spettacolo tragicomico code allucinanti<br />

e attese lunghissime: i numeri per la<br />

prenotazione del turno erano esauriti da<br />

giorni a causa dell’affluenza. Nessuno si è<br />

preso la briga di aumentare gli sportelli, allungare<br />

l’orario di apertura o almeno sostituire<br />

il rullo della carta.<br />

Ma il vero dramma è dato dal Carico Didattico,<br />

un totale disastro dal punto di vista<br />

organizzativo. Negli anni passati ciascuno<br />

studente era libero di organizzare i propri<br />

esami a partire dal mese di novembre fino<br />

al 31 gennaio. <strong>Il</strong> Carico Didattico (una<br />

sorta di libretto elettronico<br />

in cui vengono segnalati gli<br />

esami dati e quelli ancora da<br />

dare) era eseguibile on line,<br />

attraverso il sito dell’Università<br />

o tramite i box all’interno<br />

di Palazzo Nuovo e<br />

Palazzo Venturi (Via Verdi,<br />

di fronte alla Rai) che addirittura<br />

disponevano di un<br />

programma specifico, chiamato<br />

Uni Sid. Tale programma<br />

consentiva, oltre<br />

all’organizzazione della propria carriera,<br />

anche la stampa degli statini e di eventuali<br />

documenti relativi alle borse di studio. Ebbene,<br />

all’apertura di quest’anno accademico<br />

sono apparsi i primi sintomi di<br />

malfunzionamento: già dalla finestra esami<br />

autunnale, infatti, Uni Sid non era più disponibile.<br />

È un problema dell’intero ateneo,<br />

che ha deliberato il cambio di<br />

sistema informatico, passando dall’Uni<br />

Sid al nuovo esse 3, un software che dovrebbe<br />

essere più efficiente e meno macchinoso<br />

del precedente. Peccato però che<br />

l’intera rete sia ancora attualmente inservibile.<br />

Gli statini vanno stampati tramite un altro<br />

link. Tutto apparentemente normale, ma<br />

nessuno avrebbe mai pensato che la scomparsa<br />

di Uni Sid celasse un aggiornamento<br />

del sistema che avrebbe stravolto la vita di<br />

migliaia di studenti. La sezione dedicata al<br />

CAOS ACCCADEMICO<br />

Certo che a pensare<br />

agli atenei statunitensi<br />

o britannici e<br />

poi piombare a Palazzo<br />

Nuovo, si rischia<br />

davvero lo shock. Qui,<br />

da sempre, è tutto<br />

squallido, mal organizzato<br />

e approssimativo.<br />

Nelle foto, le<br />

code per il ritiro dei<br />

documenti. E’ questa<br />

l’Università che molti<br />

vogliono proteggere.<br />

<strong>PERO</strong><br />

Carico Didattico è stata completamente rivoluzionata.<br />

<strong>Il</strong> Piano Carriera (così si<br />

chiama adesso), formulabile da quest’anno<br />

non più per tutta la durata dei tre<br />

mesi, ma solo ed esclusivamente dall’8<br />

gennaio al 9 febbraio, è accessibile tramite<br />

il portale my.unito.it che funziona a singhiozzo,<br />

o per meglio dire a fortuna di chi<br />

lo utilizza. Studenti al terzo anno si sono<br />

visti richiedere i dati come se si fossero<br />

appena iscritti. Le pagine non si aprono<br />

o vengono visualizzate male, incomplete<br />

e prive di pulsanti.<br />

Diventa necessario impostare il proprio<br />

browser in maniera particolare ma, una<br />

volta eseguita questa operazione, spesso si<br />

rimane ugualmente a bocca asciutta. Che<br />

sia dovuto ad un sovraccarico della rete?<br />

Lo sperano un po’ tutti. Tuttavia, se così<br />

fosse nessuno dovrebbe riuscire a caricare<br />

e ad esonerare i propri esami, invece alcuni<br />

fortunelli ci riescono. Telefonando all’assistenza<br />

tecnica, dopo aver atteso mezz’ora,<br />

se la linea non è caduta, solitamente<br />

gli operatori rispondono sempre la<br />

stessa cosa: “Aspetti e riprovi”. E i ragazzi,<br />

pazientemente, aspettano. Poco importa<br />

se tutto questo sta facendo perdere<br />

preziose ore di studio in burocrazie inutili.<br />

La realtà è che circa quindicimila studenti<br />

dovranno sostenere gli esami del<br />

nuovo anno accademico con uno statino<br />

in bianco, che verrà compilato dalla<br />

commissione al momento dell’esame.<br />

Prassi di per sé irregolare: in realtà non è<br />

lecito affrontare un esame non previsto nel<br />

piano di studi personale di ciascuno studente.<br />

Viene da chiedersi: non si poteva<br />

evitare? Soprattutto per chi, arrivando da<br />

fuori città o ancor più da fuori provincia, è<br />

costretto a sorbirsi 4 ore o più di coda. Tra<br />

disinformazione, soliti giochi dello scaricabarile<br />

e crisi di nervi represse a stento.<br />

Questa è l’Università che non rispetta gli<br />

studenti. Università che, invece di migliorare,<br />

regredisce anche in quelle poche cose<br />

che prima funzionavano. A volte dando la<br />

colpa a chi sta più in alto. ì


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28<br />

Esclusivo<br />

<strong>Il</strong> palazzo del Lavoro<br />

RINASCE così<br />

è uno dei simboli di Torino. Abbandonato da anni<br />

ora si trasforma in centro polifunzionale, con<br />

galleria commerciale, uffici e spazi d’incontro<br />

“Però” in esclusiva svela i particolari dell’operazione<br />

Da “Palazzo del<br />

Lavoro” a centropolifunzionale<br />

di alto<br />

livello: al proprio<br />

interno<br />

avrà gallerie<br />

commerciali, centri congressi, uffici e<br />

spazi d’incontro. È questo il progetto di restyling<br />

per lo storico edificio costruito per<br />

l’expo del 1961 su idea ed elaborazione di<br />

Pier Luigi Nervi, che dovrebbe giungere a<br />

compimento entro il 2011, anno delle celebrazioni<br />

per il 150esimo anniversario<br />

dell’unità d’Italia. La novità è contenuta<br />

nella variante 190 al<br />

Piano Regolatore,recentem<br />

e n t e<br />

adottata dalla<br />

Giunta Comunale,<br />

di Antonio Quaratino<br />

presentata in Circoscrizione e proposta<br />

alla valutazione della Sala Rossa.<br />

Una storia tutta particolare quella del Palazzo<br />

del Lavoro, da troppo tempo in stato<br />

di disuso quasi completo, ad eccezione<br />

della presenza di alcune aule per le lezioni<br />

universitarie di Economia e Commercio,<br />

degli sportelli migrazione della questura e<br />

del centro di raccolta dati elettorali nei periodi<br />

delle varie consultazioni o di qualche<br />

sporadica iniziativa. Nulla di fisso o a<br />

lungo termine, quindi. Gli elevatissimi<br />

costi di manutenzione ne hanno limitato<br />

nel corso degli anni lo sviluppo, l’appetibilità<br />

e le opportunità. Risultato: crescente<br />

degrado ed inutilizzo costante,<br />

c o n<br />

tanto di<br />

rabbia e<br />

stupore dei<br />

cittadini e resi-<br />

<strong>PERO</strong><br />

denti. Un vero peccato per una delle<br />

strutture simbolo di Italia ’61, che tra l’altro<br />

da decenni compare sui più importanti<br />

manuali di architettura internazionale.<br />

Ceduto a fine 2005 dal Demanio al suo<br />

braccio immobiliare la Fintecna, il Palazzo,<br />

che sorge fra corso Unità d’Italia,<br />

corso Maroncelli e via Ventimiglia, è attualmente<br />

di proprietà della Società Pentagramma<br />

Piemonte, costituita al<br />

cinquanta per cento dalla stessa finanziaria<br />

statale e le rimanenti quote divise tra<br />

Gefim ed altri investitori privati. Un’operazione<br />

di recupero che pare abbia attirato<br />

pesantemente l’attenzione degli spagnoli<br />

de El Cortes Inglés, colosso della grande<br />

distribuzione commerciale sull’esempio<br />

del londinese Harrods, della parigina Galerie<br />

Lafayette o del Sony Center di Berlino<br />

e desideroso di affacciarsi sul mercato<br />

italiano.<br />

Dagli uffici comunali all’urbanistica spiegano<br />

che “la variante e la successiva riqualificazione<br />

consentiranno di restituire a<br />

Palazzo Nervi il ruolo di affascinante porta<br />

di accesso per la parte sud della città in<br />

vista delle celebrazioni per il 2011”. Un<br />

intervento possibile solo dopo l’adozione<br />

della variante da parte del Consiglio Comunale,<br />

prevista di qui a poco. “<strong>Il</strong> progetto<br />

di recupero” – hanno dichiarato recente


ci sarà una grande piazza<br />

interna di 10mila mq<br />

E 20mila mq di parcheggi<br />

la soprintendenza darà<br />

presto il suo via libera<br />

mente dalla Pentagramma – “è firmato per<br />

la parte urbanistica dall’architetto Rolla e<br />

riprende con fedeltà l’ipotesi sviluppata da<br />

Nervi per la riconversione del fabbricato.<br />

L’idea è quella di realizzare una galleria<br />

commerciale di alta qualità con negozi,<br />

spazi pubblici<br />

e di incontro,<br />

giardini pensili.<br />

Nel Palazzo potrebbero<br />

inoltre<br />

trovare collocazione<br />

attività terziarie, di<br />

servizio e aree espositive”. Ecco che i negozi<br />

convergeranno verso una grande<br />

piazza interna di circa 10mila mq, con una<br />

riduzione della Slp interna dagli attuali<br />

37mila mq a circa 28mila mq, proprio per<br />

lasciare spazio a soluzioni in grado man-<br />

il gruppo corte ingles nel mondo<br />

RINASCITA<br />

Per il Palazzo del Lavoro<br />

(foto a sinistra e in basso<br />

nell’altra pagina) è una rinascita.<br />

Qui a sinistra la<br />

parte superiore di uno dei<br />

piloni che ne costituiscono<br />

l’ardita struttura. A<br />

destra, i carrelli che invaderanno<br />

la zona con la nascita<br />

del centro<br />

commerciale e, sotto, un<br />

rendering di come potrebbe<br />

diventare parte<br />

dell’area interna<br />

tenere alto il livello di multi-funzionalità.<br />

Gli elementi architettonici di rilievo e soprattutto<br />

l’immensa volta che poggia sui<br />

maestosi 16 pilastri di cemento di 25 metri<br />

di altezza non saranno toccati, ma pienamente<br />

conservati nell’aspetto originario,<br />

tanto che l’intero progetto vedrà la partecipazione<br />

della Soprintendenza.<br />

Ma la nuova immagine del Palazzo Nervi<br />

non si ferma solo al manufatto, prevedendo<br />

anche il contestuale rifacimento<br />

El Corte Inglés è un’azienda, per volume d'affari, tra le prime in Europa nel settore dei grandi magazzini. <strong>Il</strong> nome è quello di una piccola<br />

sartoria di Madrid, specializzata in abbigliamento per bambini e fondata nel 1890. Fino a pochi anni fa El Corte Inglés era attivo solo<br />

nella penisola iberica, con 16 punti di distribuzione. Solo dal 2001 è iniziata l’espansione verso nuovi mercati. <strong>Il</strong> primo punto vendita<br />

“oltre confine” è stato aperto in Portogallo, a cui sono stati affiancati in Francia i negozi Sfera e le agenzie di viaggio (sempre appartenenti<br />

al gruppo). Ma la costruzione del primo grande magazzino extra-iberico è prevista proprio in Italia, a Torino, dove nel Palazzo del Lavoro è<br />

stata individuata la “location” più appropriata per dare il via alle attività del colosso spagnolo nel Bel Paese. Vuol dire “taglio all’inglese”.


delle aree verdi di accesso, oggi di proprietà<br />

comunale e troppo spesso trascurato.<br />

Non mancheranno parcheggi<br />

sotterranei pubblici e pertinenziali (nell’ordine<br />

di 20mila mq), indispensabili a soddisfare<br />

le future esigenze della struttura e<br />

cercare di “tranquillizzare” chi vive su<br />

questa porzione di città a due passi dal<br />

confine con Moncalieri e dall’imbocco per<br />

la tangenziale, dove parcheggiare pare già<br />

ora un’impresa, e dove il fallimento della<br />

rotonda Maroncelli ha messo in seria dif-<br />

Affari in città? c’è la Fiat...<br />

Dopo più di vent’anni di inattività, solo nel 2004 da<br />

Palazzo Civico parte un’offerta simbolica di un euro<br />

al Demanio per rilevare Palazzo Nervi e curarne il<br />

riassetto. “La risposta fu una richiesta di 20 milioni di<br />

euro, che ovviamente rifiutammo”, fa sapere Mario Viano<br />

Assessore comunale all’urbanistica. un anno dopo il ministro<br />

dell’economia Giulio Tremonti, per far quadrare i<br />

conti, impone alla Fintecna (società di real estate nata in<br />

seno alla dismissione dell’Iri) di rilevare alcuni palazzi del<br />

Demanio sparsi lungo tutta la penisola. Ed ecco che nel<br />

2007 nasce il progetto Pentagramma, un percorso di valorizzazione<br />

di cinque distinti portafogli immobiliari in diverse<br />

regioni italiane, a cui partecipano tutti i più<br />

importanti operatori immobiliari italiani ed internazionali.<br />

Per il Piemonte, del quale l’asset principale è rappresentato<br />

proprio dal Palazzo del Lavoro, è stata selezionata la<br />

Gefim Spa, società di sviluppo immobiliare creata alla fine<br />

degli anni Settanta dalla famiglia Ponchia, storici ed influenti<br />

costruttori torinesi, con forti legami con l’universo<br />

Fiat, senza la cui benedizione sotto la Mole poco o nulla<br />

sembra ancora muoversi (proprio Gefim, insieme a Fiat<br />

Partecipazioni ed alla potentissima Beni Stabili sono i protagonisti<br />

di una joint-venture per l’acquisto, la gestione e<br />

lo sviluppo di diversi immobili dello stesso Gruppo Fiat,<br />

tra cui le palazzine di corso Marconi). Ecco che si muove<br />

l’alta finanza e Palazzo Nervi improvvisamente acquisisce<br />

un certo appeal. Tutto con una certezza: quando a Torino<br />

tira aria di business, i protagonisti sono sempre gli stessi.<br />

ficoltà il traffico. Una nuova pianificazione,<br />

quella che si affaccia su Italia ’61,<br />

sicuramente affascinante, e con un costo<br />

indicativo superiore ai 50 milioni di euro<br />

- per ora completamente a carico di Pentagramma<br />

- che porterà nelle casse porterà<br />

circa 3,7 milioni per la valorizzazione oltre<br />

ad altri otto milioni di oneri di urbanizzazione.<br />

In ogni caso sembra prendere sempre più<br />

quota l’ipotesi di una imminente cessione<br />

dell’immobile e dell’ingresso di nuovi<br />

operatori. Dalla società attualmente proprietaria<br />

del Palazzo del Lavoro trapela<br />

ben poco, se non che “una volta terminato<br />

l’iter urbanistico si cercherà l’utilizzatore<br />

finale e a quel punto, a seconda dell’interlocutore,<br />

verrà deciso se portare avanti la<br />

ristrutturazione direttamente oppure se cedere<br />

l’edificio prima dell’inizio dei lavori”.<br />

Intanto gli spagnoli di Cortes Inglès<br />

sono lì alla porta, pronti a sbarcare su Torino,<br />

milioni di euro e posti di lavoro alla<br />

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Cosa succede in città: gli appuntamenti dal 5 al 19 febbraio<br />

redazione@perotorino.it - Telefono 011/536.16.50<br />

Pero7<br />

Anno II numero 12 - 5/2/2009 - www.perotorino.it<br />

l FRANCO BATTIATO<br />

In concerto al Teatro Colosseo<br />

il 10 febbraio pag. 32<br />

l AUTOMOTORETRò<br />

Al Lingotto le auto d’epoca dal<br />

13 al 15 febbraio pag. 36<br />

l MANGO<br />

<strong>Il</strong> cantautore presenta il nuovo<br />

album il 18 febbraio pag. 35<br />

Voglio essere<br />

comeBIAgIo<br />

IL CIELo hA uNA PoRTA SoLA - <strong>Il</strong> cantautore presenta<br />

in città il suo nuovo lavoro. L’appuntamento è per<br />

domenica 15 febbraio al Teatro Regio Pag. 33


32 Però7<br />

Venaria Reale: Egitto tesori sommersi<br />

Apartire dal 7 febbraio, la Reggia di Venaria ospita la mostra “Egitto. Tesori sommersi ” presso gli imponenti<br />

spazi delle Scuderie juvarriane. Si tratta dell’unica tappa italiana della mostra internazionale che<br />

espone oltre 500 reperti archeologici provenienti da Alessandria, heracleion e Canopo, antichissime<br />

città della zona del Delta del Nilo che nei primi secoli dell’era cristiana sono sprofondate sei metri sotto il livello<br />

del Mediterraneo. Con il supporto di una sofisticata tecnologia geofisica, l’equipe guidata dall’archeologo<br />

Franck Goddio ha riscoperto i loro resti, miti, opere ed oggetti. Informazioni sul sito www.lavenaria.it.<br />

FrAnCo BATTiATo<br />

canta Fleurs 2<br />

Martedì 10 febbraio il cantautore siciliano è al<br />

Teatro Colosseo: sulle scene dal 1978, Battiato<br />

ha una personalità poliedrica e musicalmente<br />

rivoluzionaria. Mancava dalle scene da un anno<br />

Dopo quasi<br />

un anno<br />

di lontan<br />

a n z a<br />

dalle scene, il teatro Colosseo<br />

di Torino si prepara<br />

ad accogliere il<br />

ritorno di Franco Battiato<br />

con il tutto esaurito.<br />

Dopo l’uscita del<br />

suo ultimo disco, Fleurs<br />

2, il cantautore si appresta<br />

a vivere un 2009<br />

denso, dal punto di vista<br />

concertistico. <strong>Il</strong> suo<br />

tour, infatti, toccherà<br />

tutto lo Stivale.<br />

Fleurs 2 è il capitolo<br />

conclusivo della trilogia<br />

iniziata nel 1999 con il<br />

primo rivoluzionario<br />

Fleurs, dove per la<br />

prima volta l’autore<br />

sfugge alla banale logica<br />

della cover e propone<br />

un modo del tutto<br />

originale di rileggere i<br />

grandi successi del passato.<br />

Come per i due capitoli<br />

precedenti anche qua<br />

Battiato rispetta le aspettative dei suoi<br />

fans.<br />

Ormai sulle scena dal 1978, Battiato si è<br />

dimostrato in questo ventennio una personalità<br />

poliedrica, eclettica e rivoluzionaria.<br />

Dagli inizi ad oggi ha attraversato e combinato<br />

diversi stili musicali, dalla prima<br />

musica sperimentale, alla musica etnica<br />

passando per il rock progressivo fino ad<br />

arrivare alla musica leggera.<br />

Quella del cantautore siciliano è stata definita<br />

filosofia in musica da un pubblico e<br />

una critica che non hanno mai potuto<br />

smettere di dimostrargli tutta la loro stima.<br />

I successi che lo hanno reso famoso ai più,<br />

come Radio Varsavia, Voglio vederti danzare,<br />

Bandiera bianca, Centro di gravità<br />

permanente, oggi sono considerati dei veri<br />

e propri evergreen, per la loro capacità<br />

di essere apprezzati da tutte le generazioni.<br />

Quella di Franco Battiato è certamente<br />

una carriera senza eguali, la sua musica<br />

e i suoi testi riflettono le sue più diverse<br />

passioni, esoterismo, filosofia e meditazione<br />

orientale, pittura e ora anche cinema.<br />

<strong>Il</strong> cantautore infatti recentemente si<br />

è cimentato con grande successo nella<br />

regia cinematografica.<br />

L’autore de La voce del padrone ha organizzato<br />

per i suoi sostenitori uno spettacolo<br />

ricco di sorprese, dove sperimentazione e<br />

contaminazione la faranno da padrone.<br />

L’appuntamento di martedì 10 febbraio<br />

è quindi imperdibile. ore 21, teatro Colosseo<br />

– via Madama Cristina, 71/A –<br />

Torino. Prevendite abituali – www.ticketone.it<br />

– da 32.60 a 46.90 euro. Tel.<br />

011.66.980.34.<br />

Al Regio dal 5 al 7 febbraio<br />

les contes<br />

d’hoffmann<br />

Al Teatro Regio di Torino va in<br />

scena in un nuovo allestimento,<br />

Les Contes d’Hoffmann di Jacques<br />

Offenbach, un’opera fantastica in un<br />

prologo, tre atti e un epilogo.<br />

Hoffmann sognava di musicare i racconti<br />

del romantico E.T.A, ma la sua fortuna declinava.<br />

Al ritorno dal viaggio negli Stati<br />

Uniti il suo sogno si realizzò. <strong>Il</strong> direttore<br />

del coro dell’Opéra-Comique, cedette a<br />

Offenbach il privilegio della composizione.<br />

A poco a poco la sua opera incominciò<br />

ad avere successo, ma la morte<br />

prematura gli impedì di essere partecipe<br />

della sua incoronazione.<br />

La regia è di Nicolas Joël e la produzione<br />

è in collaborazione con il Teatro de Madrid,<br />

Théâtre du Capitole Toulouse e<br />

Israeli Opera di Tel Aviv.<br />

Dal 5 al 7 febbraio alle ore 20, l’8 febbraio<br />

alle 15.30 al Teatro Regio – piazza<br />

Castello, 215 – Torino. Tel.<br />

011.982.33.00.


Però7<br />

Zio Vanja è al Teatro Carignano<br />

La riapertura del teatro Carignano, da poco restaurato, sarà celebrata da una prima nazionale di tutto rispetto:<br />

andrà infatti in scena “Zio Vanja”, opera del drammaturgo Anton Cechov, fino 15 febbraio. A portarla in scena il<br />

regista Gabriele Vacis, reduce dal successo di “R&J Links”, spettacolo nato da intuizioni e suggestioni tratte dal<br />

Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Adattamento originale dello stesso Gabriele Vacis e Gabriele Perrone.<br />

L’inizio dello spettacolo è previsto tutti i giorni alle ore 20.45, eccezion fatta per la domenica e i festivi in cui lo spettacolo<br />

andrà in scena alle ore 15.30. Zio Vanja è una delle opere più caratteristiche della poetica di Cechov.<br />

il cielo ha una porta sola:<br />

suonare Antonacci<br />

<strong>Il</strong> grande Biagio canta<br />

e suona al Teatro Regio, il<br />

15 febbraio alle 21. un<br />

cantautore a 360 gradi, interprete<br />

ormai maturo e intenso,<br />

che può permettersi versioni<br />

originali e uniche dei suoi stessi<br />

successi<br />

Domenica 15 febbraio il<br />

Teatro Regio ospiterà Biagio<br />

Antonacci con il suo<br />

tour <strong>Il</strong> cielo ha una porta<br />

sola omonimo titolo del suo nuovo album<br />

uscito in tutti i negozi di musica il 31 ottobre<br />

scorso. L’ultimo lavoro del cantante<br />

contiene tutti i suoi più grandi successi,<br />

scelti dai fans tramite il sito Internet ufficiale,<br />

due inediti <strong>Il</strong> cielo ha una Porta<br />

Sola, in radio dal 10 ottobre, un’emozionante<br />

ballata pop-rock, caratterizzata da<br />

un crescendo emotivo e musicale con un<br />

intenso finale di chitarre e archi, e Aprila,<br />

il secondo inedito, un pezzo dalle energiche<br />

sfumature rock, un grido di esortazione<br />

ad aprirsi all’amore. La novità è<br />

rappresentata dalla presenza di<br />

due nuove versioni dei brani Tra<br />

te e il mare e Vivimi, entrambi<br />

scritti da Biagio Antonacci per la<br />

Pausini.<br />

E’ un Biagio a 360 gradi, un interprete<br />

più maturo e intenso che può<br />

permettersi versioni originali e<br />

quindi uniche dei propri maggiori<br />

successi, un artista più<br />

riflessivo ma anche<br />

più libero di giocare<br />

con i testi e la musica<br />

che può creare esclusive<br />

collaborazioni<br />

nonché brani<br />

inediti musicalmentecomplessi<br />

e<br />

articolati.<br />

Più di vent’anni<br />

fa Biagio esordisce<br />

sul palco<br />

del Festival di<br />

Sanremo con la<br />

canzone Voglio<br />

vivere in un attimo.<br />

<strong>Il</strong> successo<br />

però<br />

arriva nel 1992<br />

quando con il<br />

singolo Libera-<br />

temi gira l’Italia partecipando<br />

al Festivalbar,<br />

vende 150.000<br />

copie ed entra a tutti<br />

gli effetti nel panorama<br />

musicale italiano.<br />

In questi venti<br />

anni Biagio Antonacci<br />

ha stretto importanti<br />

collaborazioni musicali e non, da<br />

Laura Pausini a Syria, da Mia Martini a<br />

Mietta fino al sodalizio con la Nazionale<br />

cantanti che si esibisce per scopi di beneficenza.<br />

È proprio in una di queste occasioni<br />

che conosce don Pierino Gelmini e aderisce,<br />

con diverse iniziative, al suo progetto<br />

per il recupero di giovani emarginati.<br />

Per tutti gli appassionati della musica<br />

del cantante nostrano l’appuntamento<br />

è quindi per il 15 febbraio alle ore 21 al<br />

Teatro Regio – piazza Castello, 215 –<br />

Torino. Prevendite abituali – www.ticketone.it<br />

– da 57,50 a 34,50 euro. Tel.<br />

011.982.33.00.<br />

33


34 Però7<br />

Adel Abdessemed, “Le ali di Dio”<br />

Apartire dall’11 febbraio, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la cui sede è in via Modane<br />

16, presenta la prima mostra personale in Italia dell’artista franco-algerino Adel Abdessemed.<br />

“Le ali di Dio”, questo il titolo della mostra a cura di Francesco Bonami, prende<br />

forma attraverso video, fotografie e installazioni dai contenuti potenti e dalla carica eversiva. L’artista<br />

si è infatti guadagnato l’etichetta di “enfant terrible” per le sue opere talvolta scioccanti ad<br />

alto contenuto di controversia, spesso su temi nevralgici quali sesso, religione e politica.<br />

In “Cose che mi sono capitate” è al Colosseo il 13 febbraio<br />

Gene Gnocchi<br />

<strong>Il</strong> comico emiliano<br />

presenta<br />

uno spettacolo<br />

surreale, ricco<br />

di paradossi e<br />

colpi di scena.<br />

Tutto all’insegna<br />

della comicità istrionica e<br />

graffiante. Con la sua bella<br />

e immancabile morale...<br />

l Gene Gnocchi, al secolo Eugenio<br />

Ghiozzi, uno dei comici più surreali del<br />

panorama italiano, torna al Teatro Colosseo<br />

il 13 febbraio con un nuovo spettacolo<br />

scritto con Francesco Freyrei, in cui<br />

si alternano situazioni paradossali e avvenimenti<br />

ricchi di colpi di scena.<br />

Nato in una famiglia piccolo borghese,<br />

laureato in giurisprudenza, il giovane<br />

Ghiozzi negli anni Ottanta esordisce sul<br />

palco dello Zelig di Milano. Seguiranno<br />

partecipazioni al Maurizio Costanzo<br />

Show, collaborazioni con la Gialappa’s<br />

Al Teatro Colosseo il 6 e 7 febbraio<br />

insinna torna alle origini<br />

band fino ad arrivare<br />

al sodalizio con Simona<br />

Ventura a<br />

Quelli che il calcio.<br />

<strong>Il</strong> nuovo spettacolo,<br />

Cose che mi sono<br />

capitate, è una lunga<br />

ricerca, attraverso<br />

graffianti osservazioni<br />

e riflessioni<br />

che spesso sfiorano<br />

l’assurdo, di una risposta<br />

alla domanda<br />

“Sono le cose che capitano o sei tu che<br />

capiti alle cose?”.<br />

L’istrionico Gene Gnocchi dopo un consulto<br />

medico e il successivo autoesame<br />

diagnostico riceve un inquietante responso:<br />

sta molto bene ma nella vita si<br />

è sempre tenuto tutto dentro. Così, rileggendo<br />

quella lastra grigia, si rende conto<br />

che la sua vita è fatta di piccole cose: il<br />

rapimento subito nell’autolavaggio dalla<br />

mafia russa, la missione impossibile che<br />

Dopo il grande successo ottenuto sul piccolo schermo con<br />

Don Matteo e Affari tuoi, grazie a cui è riuscito a entrare<br />

nelle case e nel cuore degli italiani, Flavio Insinna torna<br />

a teatro, suo primo amore, con un nuovo esilarante spettacolo, per<br />

la regia di Giampiero Solari, in cui è accompagnato per due ore e<br />

mezza dal fantastico swing di una band di nove musicisti che suonano<br />

dal vivo. Venerdì 6 e sabato 7 febbraio sul palco del Teatro<br />

Colosseo sarà di casa Senza Swing, spettacolo comico dove Flavio<br />

sarà la voce narrante che accompagnerà gli<br />

spettatori per tutto il viaggio. Lo spettacolo<br />

narra la storia di una banda di caserma che<br />

diventa un microcosmo dove, involontariamente,<br />

convivono piccole e meschine esistenze<br />

umane; che nel loro insieme<br />

rappresentano i piccoli vizi sociali tanto familiari<br />

nella nostra quotidianità. Insinna per<br />

tutto il tempo sarà il tramite tra la storia e il<br />

complesso musicale, a metà strada tra la<br />

Sarkozy gli affidò quella<br />

volta al telefono…<br />

Di cosa sono quindi fatte le<br />

vite delle persone normali?<br />

Di grandi avvenimenti, di<br />

scelte fuori dal comune o<br />

di gesta eroiche? Forse<br />

sono semplicemente caratterizzate<br />

da un reticolo di<br />

piccole azioni quotidiane,<br />

spesso ripetute nel tempo,<br />

ma apparentemente insignificanti.<br />

<strong>Il</strong> personaggio interpretato<br />

dal grande Gene Gnocchi è<br />

sostenuto da una maniacale<br />

attitudine, quale annotare<br />

minuziosamente su<br />

carta tutti gli avvenimenti,<br />

anche i più insignificanti<br />

della propria vita. Ed è, cercando di organizzare<br />

i ricordi attraverso un’improbabile<br />

catalogazione, che si ritrova a<br />

raccontare storie surreali, costruite<br />

dall’accostamento paradossale di frammenti<br />

di realtà.<br />

venerdì 13 febbraio alle 21 al Teatro<br />

Colosseo - via Madama Cristina,<br />

71/A – Torino. Prevendite abituali –<br />

www.ticketone.it – da 21.50 a 25.50<br />

euro. Tel. 011.66.980.34.<br />

classica banda da caserma e la big band da locale. La musica<br />

così si lega al racconto contribuendo a dare un ritmo serrato<br />

allo spettacolo. Senza swing è un affresco comico e pieno di<br />

storie piccole, vicine a noi. È una sfida importante che vuole<br />

giocare con i diversi modi di raccontare le storie a teatro. Lo<br />

spettacolo, che nasce da un testo di Pierpaolo Palladino, scritto<br />

con Flavio Insinna, Manfredo Rutelli, Giampiero Solari e Andrea<br />

Lolli, con ironia riesce a portare un contenuto importante<br />

di rifiuto e necessità di reagire alla mediocrità. Le vite mediocri<br />

sono inesorabilmente, sempre senza swing! Alla fine però lo<br />

spettatore è investito da una sensazione di positività e speranza.<br />

Infatti, reagendo alla mediocrità e credendo sempre<br />

nei propri sogni spesso si raggiungono risultati inaspettati.<br />

Allora per vivere una vita piena di swing<br />

basta crederci fino in fondo e lottare contro tutto per<br />

realizzare le proprie passioni.<br />

Per tutti quelli che sono alla ricerca dello swing<br />

l’appuntamento è allora per il 6 e il 7 febbraio<br />

alle 21 al Teatro Colosseo – via Madama Cristina,<br />

71/A – Torino. Prevendite abituali – www.ticketone.it<br />

– da 20.50 a 28.60 euro. Tel. 011.66.980.34.


Porte Aperte all’Arpa<br />

In concerto il 18 febbraio, con “Acchiappanuvole”<br />

Scocca l’ora<br />

di MAnGo<br />

Nell’ultimo album, che l’artista<br />

propone durante le sue performance,<br />

ritroviamo un Mango attento<br />

e preciso, che riesce a<br />

rendere pienamente il significato<br />

di gioia e commozione alla base del suo<br />

ormai ventennale credo musicale<br />

l Mercoledì 18 febbraio, a pochi mesi dall'uscita del suo<br />

ultimo album di successo intitolato Acchiappanuvole, Mango<br />

arriva al Teatro Colosseo. Ad accompagnarlo sul palco saranno,<br />

tra gli altri, i fedelissimi Rocco Petruzzi alle tastiere,<br />

Nello Giudice al basso e Carlo De Bei alle chitarre.<br />

Acchiappanuvole, titolo tratto da un verso della canzone Ragazzo<br />

mio di Tenco del 1964, contiene quattordici cover ed è<br />

già disco di platino. Emergono il talento di Mango, la sua voglia<br />

di sperimentazione, la sua vocalità creativa. In questo<br />

nuovo lavoro Mango rivisita quattordici grandi brani dei più<br />

grandi cantanti di sempre, da De Andrè a Battisti, da Battiato<br />

a Tenco passando per la grande musica di John Lennon, Creedence<br />

Clearwater Revival e molti altri. <strong>Il</strong> suo è un lungo lavoro<br />

di ricerca in cui analizza e ripropone questi classici senza<br />

turbarne la loro natura essenziale.<br />

Nel primo singolo estratto, La stagione dell'amore, che ha anticipato<br />

l’uscita del disco, Mango duettava insieme all’autore<br />

Franco Battiato, a cui consegna una versione carica di pathos.<br />

Artista con uno stile sofisticato, le sue composizioni melodiche<br />

si sono sempre avvicinate a stili e profumi diversi dalla<br />

solita melodia italiana, sempre intrise di sonorità spesso an-<br />

Porte Aperte all’Arpa Piemonte”. Questa è l’iniziativa studiata dall’Agenzia<br />

Regionale per la Protezione Ambientale, per le visite di docenti, famiglie,<br />

amministratori e funzionari pubblici. Per l’edizione 2009, viene<br />

dato risalto alla prevenzione del rischio geologico, con la possibilità di<br />

visitare il laboratorio geotecnico ed i nuovi sistemi di controllo sui movimenti<br />

franosi. Necessaria la prenotazione: telefono 011.07.02.535.<br />

glosassoni o etniche, Mango è però anche<br />

un grandissimo cantautore. Durante tutti<br />

gli anni della sua lunga carriera, che inizia<br />

nel 1976 con La mia ragazza è un gran<br />

caldo, ha scritto molte tra le più belle canzoni<br />

italiane per cantanti del calibro di<br />

Mina, Mia Martini, Loredana Bertè,<br />

Mietta, Patty Pravo per citarne solo alcuni.<br />

In Acchiappanuvole ritroviamo un<br />

Mango concentrato al massimo, che riesce<br />

a rendere pienamente il significato di<br />

gioia e commozione che sta alla base del<br />

suo credo musicale.<br />

Chi vorrà ancora una volta rivivere grandi<br />

emozioni e farsi trasportare dalle canzoni<br />

di Mango, che nel corso del tempo hanno<br />

fatto innamorare, trepidare e commuovere,<br />

non potrà allora perdersi l’appuntamento<br />

del 18 febbraio alle 21 al Teatro<br />

Colosseo – via Madama Cristina, 71/A<br />

– Torino. Prevendite abituali – www.<br />

ticketone.it – da 23.50 a 38.76 euro. Tel.<br />

011.66.980.34.<br />

35


36 Però7<br />

Le sfide della multiculturalità<br />

Le sfide della multiculturalità: immigrazione, integrazione e scuola”. Questo il tema di un convegno organizzato<br />

a Torino - venerdì 6 febbraio alle ore 16 nella sede di corso Vittorio Emanuele 94 - da Forza Italia–Popolo della<br />

Libertà a cui parteciperanno il coordinatore regionale degli azzurri piemontesi Enzo Ghigo (foto) e la parlamentare<br />

Margherita Boniver, Presidente del Comitato Schengen, Europol, Immigrazione. Secondo l’onorevole Boniver<br />

“un occasione per discutere e dibattere con cittadini ed elettori di una questione sempre più attuale e prioritaria,<br />

specie per la realtà torinese e piemontese”. Per informazioni sulle modalità di partecipazione: Tel. 011.43.66.660<br />

<strong>Il</strong> 13, 14 e 15 febbraio, alla scoperta delle auto di una volta, con la mostra e il mercato<br />

AUTo Motoretrò<br />

Due rassegne in<br />

programma: <strong>Il</strong> collezionismo<br />

dei Motori<br />

- Gli Artigiani<br />

del Restauro.<br />

Saranno ricordati gli importanti<br />

anniversari di Bugatti –<br />

Mini - Gilera e Autobianchi,<br />

nella manifestazionie in programma<br />

al Lingotto Fiere<br />

l La stagione 2009 del motorismo<br />

d’epoca si apre a Torino con il 27°Automotretrò,<br />

la rassegna di cultura automobilistica,<br />

che costituisce il primo<br />

appuntamento dell’anno per collezionisti e<br />

appassionati, che grazie<br />

alla posizione geografica,<br />

è in grado di attirare numerosi<br />

operatori e visitatori<br />

stranieri.<br />

La tradizione della manifestazione,<br />

è quella di abbinare<br />

eventi culturali e<br />

rievocazioni, ad una sezione<br />

commerciale molto<br />

completa, che giunge a<br />

proposito, in un periodo<br />

dell’anno nel quale si rimettono<br />

in moto i veicoli e s’iniziano o si<br />

completano i restauri.<br />

Quest’anno ci sarà un nuovo e importante<br />

motivo di interesse,Automotoretrò<br />

presenta<br />

una sezione dedicata<br />

agli artigiani<br />

del<br />

restauro, dando<br />

così modo ai<br />

collezionisti di<br />

entrare in contatto<br />

con questi<br />

operatori, pronti<br />

a risolvere, i<br />

problemi inerenti<br />

la rimessa<br />

in efficienza, di<br />

veicoli d’interesse<br />

storico. La<br />

sezione, denominata<br />

“ Gli artigiani<br />

del<br />

Restauro” vuole<br />

porre in risalto<br />

la necessità di<br />

salvaguardare il<br />

patrimonio di<br />

conoscenze e<br />

manualità, di<br />

questi operatori,<br />

creando attenzione<br />

intorno a<br />

questo campo d’attività,<br />

per conservare il<br />

“saper fare” di questi<br />

professionisti e attirare<br />

i giovani, verso un’attività<br />

non banale e remunerativa.<br />

Automotoretrò celebra<br />

il Centenario<br />

della Bugatti la Casa<br />

fondata da Ettore Bugatti,<br />

che in Francia,<br />

trovò l’affermazione<br />

della sua genialità. Saranno esposte una<br />

serie di vetture provenienti dal Museo di<br />

Mulhuose, della famosa collezione<br />

Schlumpf e da privati italiani. Altro centenario<br />

è quello della Gilera che proprio<br />

nel 1909 fu fondata da Giuseppe Gilera a<br />

Milano, saranno inoltre ricordati i 50 anni<br />

della Mini, la geniale figlia di Issigonis<br />

antesignana di tutte le “Piccole” e poi i 40<br />

anni delle Autobianchi A112 e A111. Numerose<br />

le altre iniziative, oltre al mercatino<br />

ulteriormente ampliato, visto l’alto<br />

numero di espositori, il Salone di auto e<br />

moto messe in vendita da privati e commercianti,<br />

le consuete esposizioni dei più<br />

prestigiosi “pezzi” negli stand delle Case<br />

Costruttrici e dei numerosi Club, unamostra<br />

di veicoli giocattolo, la lotteria benefica,<br />

le aree gioco per i più giovani ,<br />

veicoli militari storici. Automotoretrò offrirà<br />

ai visitatori, svariati motivi d’interesse,<br />

in un momento in cui il<br />

collezionismo motoristico, sta vivendo<br />

una notevole espansione e rappresenta, un<br />

sicuro investimento.La rassegna costituisce<br />

l’unico appuntamento motoristico che<br />

Torino è in grado di offrire, ad un pubblico<br />

che sempre maggiormente, dimostra<br />

di gradire l’evento, che vedrà presenti<br />

oltre 350 espositori, con sempre più interessanti<br />

e consistenti presenze straniere.<br />

Per info rassegna: tel fax 011 350936<br />

www.automotoretro.it<br />

e mail: info@automotoretro.it


Però7<br />

Du Camp Visuel al Mirafiori Motor Village<br />

Fino al 22 febbraio, il Mirafiori Motor Village ospita la mostra “Du Camp Visuel” dedicata al fotografo francese Maxim Du Camp, noto<br />

per essere stato il primo fotoreporter della storia e per aver accompagnato e documentato il viaggio di Gustave Flaubert in oriente.<br />

Tra i suoi reportage, il più famoso è senza dubbio quello realizzato durante la spedizione dei Mille di Garibaldi. La mostra è composta<br />

di 26 tavole. Questi gli orari: dalle 9 alle 19.30 dal lunedì al<br />

venerdì, dalle 9.30 alle 13 il sabato, dalle 15 alle 19.30 la domenica.<br />

Per info: www.mirafiorimotorvillage.it.<br />

Marcorè<br />

fa GABEr<br />

Alcune tra le più<br />

belle canzoni e tra<br />

i migliori dialoghi<br />

del grande artista<br />

milanese a Venaria<br />

Sabato 7 febbraio il Teatro della<br />

Concordia di Venaria Reale ospiterà<br />

Neri Marcorè in Un certo signor<br />

G, spettacolo teatrale ripreso<br />

dall’opera di Giorgio Gaber e Sandro Luporini.<br />

Questo spettacolo è un modo per rileggere<br />

e re-interpretare l’opera di Gaber a più di<br />

35 anni di distanza dal primo grande debutto.<br />

Neri Marcorè, famoso ormai ai più come imitatore<br />

in televisione di personaggi del peso di<br />

Di Pietro, Zapatero, Mastella, Gasparri e molti<br />

altri, offre la possibilità di emozionarsi con il<br />

teatro canzone di Giorgio Gaber anche a chi<br />

non ha avuto il privilegio di vederlo dal vivo.<br />

Neri Marcorè che interpreta il signor G è accompagnato<br />

da due pianiste, Silvia Cucchi e<br />

Vicky Schaetzinger, che spesso interagiscono<br />

con il signor G come il coro nella tragedia<br />

greca. L'elaborazione musicale di Paolo Silvestri<br />

dà allo spettacolo una veste quasi concertistica.<br />

<strong>Il</strong> comico è più timido e confuso<br />

rispetto all'originale, ma dotato della mede-<br />

Bicentenario della nascita<br />

torino in Braille<br />

Fino al 28 febbraio è possibile relazionarsi<br />

con Torino sotto un altro “punto<br />

di vista”, grazie all’iniziativa “Torino<br />

in Braille”. Nel 2009 cade il bicentenario della<br />

nascita di Louis Braille, lo studioso francese<br />

che ha ideato il noto sistema di scrittura e lettura<br />

a rilievo per non vedenti, invenzione che<br />

ha dato la possibilità alle persone che soffrono<br />

di handicap visivi di relazionarsi in modo più<br />

agevole nei diversi aspetti del quotidiano. Ed<br />

è proprio questi duecento anni di continui miglioramenti<br />

nell’integrazione degli individui<br />

con problematiche visive nelle varie azioni che<br />

normalmente pretendono un approccio visivo,<br />

che “Torino in Braille” celebra. Maggiori informazioni<br />

su: www.torinoinbraille.com<br />

sima carica ironica.<br />

L’appuntamento<br />

per tutti quelli<br />

che avranno voglia<br />

di rivivere<br />

le grandi emozioni<br />

con il teatro<br />

del grande<br />

artista milanese<br />

è per il 7 febbraio<br />

alle ore<br />

21 al Teatro<br />

della Concordia<br />

– corso<br />

Puccini – venaria<br />

Reale. Prevendite<br />

abituali<br />

– www.ticketone.it<br />

– da<br />

22.00 a 25.00<br />

euro. Tel. 011.<br />

49.58.50.<br />

FASHION FOOD & JOY PIZZA<br />

UN TOCCO TROPICALE A TORINO<br />

CUCINA MEDITERRANEA<br />

PIZZA NAPOLETANA<br />

PIZZA A METRO<br />

FARINATA<br />

IN VIA S. FRANCESCO DA PAOLA 46<br />

Per prenotazioni tel. 011/812.96.15<br />

Per le feste: Menu carne 25 euro, pesce 30 euro<br />

ooOoo<br />

Lo “011” è convenzionato con il parcheggio sotterraneo di<br />

PIAZZA BODONI i nostri clienti a cena potranno usufruirne<br />

37


Intervista a Maurizio Bruno<br />

segretario torinese dei Moderati<br />

“Alle elezioni provinciali<br />

Correremo con chi garantirà un<br />

programma serio e concreto<br />

di rilancio e sviluppo del territorio”<br />

la nostra città ha deciso<br />

di trovare un<br />

senso al suo futuro<br />

partendo dall’evento<br />

olimpico. Ma la promozione<br />

che c’è<br />

stata e che ha portato<br />

Torino sui media di tutto il mondo, mi pare<br />

sia stata rallentata negli anni successivi da<br />

una crisi generalizzata che chiaramente ha<br />

colpito anche la nostra metropoli, riducendo<br />

le risorse disponibili per la promozione<br />

e comunicazione del territorio”.<br />

Maurizio Bruno, segretario cittadino dei<br />

Moderati, analizza la situazione della città<br />

a tre anni dai Giochi, mentre la Fiat è costretta<br />

alla cassa integrazione ma, nello<br />

stesso tempo, restiamo tra i maggiori esportatori<br />

di manufatti e di tecnologie italiane<br />

all’estero. E mentre si va verso le elezioni<br />

in Provincia.<br />

<strong>Il</strong> mugugno torinese è inevitabile. In effetti<br />

la crisi si sente e le conseguenze in<br />

termini di occupazione sono sotto gli<br />

occhi di tutti...<br />

È sotto gli occhi di tutti che questa città<br />

negli ultimi anni sia migliorata, anche se<br />

mantiene le problematiche di tante metropoli<br />

industrializzate. <strong>Il</strong> nostro problema era<br />

se diventare il dormitorio di Milano dopo<br />

la prima crisi Fiat, oppure se ricollocarci<br />

nel mercato globale come entità capace di<br />

proporre e creare novità.<br />

Ma per il momento, pare che questa<br />

scelta fondamentale non sia stata fatta...<br />

Siamo stati rallentati dalla congiuntura internazionale.<br />

Ma un dato reale c’è: che<br />

dieci anni fa ci davano come città grigia,<br />

spenta, morta, addirittura senza futuro.<br />

di Guido Bosco<br />

Oggi quantomeno ce la<br />

possiamo giocare con quasi<br />

tutte le aree metropolitane<br />

d’Europa. Non siamo ancora<br />

il dormitorio di Milano<br />

e abbiamo le basi per costruire<br />

un mercato economico<br />

differenziato, che<br />

affianchi al manifatturiero<br />

il terziario, la ricerca,<br />

l’istruzione, una sanità qualificata<br />

e anche il turismo.<br />

Ma non le sembra che la difesa a priori<br />

della Fiat, diventi quasi un accanimento<br />

terapeutico per un settore che sta dimostrando<br />

di essere in gravissime difficoltà<br />

in tutti i Paesi ad alto salario?<br />

Questa domanda fatta anni fa, con la<br />

crisi che attraversava la Fiat e non<br />

il sistema auto in generale, mi<br />

avrebbe fatto sicuramente rispondere<br />

di sì. Avrei avuto<br />

torto, perché l’azienda si è ripresa<br />

e ha prodotto dei modelli<br />

all’avanguardia, è tra le<br />

case automobilistiche a livello<br />

europeo che ha registrato una<br />

delle migliori crescite, ma<br />

che oggi è colpita<br />

come tutte le<br />

concorrenti<br />

dalla congiuntura<br />

difficile. È<br />

un obbligo<br />

cercare di<br />

conservare<br />

questo patrimonio<br />

della<br />

città e del<br />

Paese.<br />

Lei arriva da<br />

un’esperienza col<br />

centrodestra: è stato<br />

coordinatore cittadino<br />

di Forza Italia.<br />

Perché ha deciso di<br />

cambiare?<br />

Di cambiare partito,<br />

diciamola fino in<br />

fondo. In un’epoca<br />

Politica<br />

“Alle Provinciali i Moderati<br />

dalla parte del territorio”<br />

nella quale la politica si basa principalmente<br />

sull’ideologia liberale, la prima cosa<br />

che un’organizzazione politica deve garantire<br />

è la dignità di chi si spende per essa.<br />

Purtroppo nella mia esperienza precedente,<br />

mi sono dovuto confrontare con uomini<br />

per i quali questo principio era irrilevante.<br />

Sembra di sentir parlare uno dei tanti<br />

scontenti all’interno del Pd. non è che la<br />

vera differenza non sta negli schieramenti<br />

ma, appunto, nelle persone?<br />

In questo periodo della politica italiana vi<br />

è una classe dirigente che non sempre è<br />

all’altezza. Sia nel centrosinistra, sia nel<br />

centrodestra. Io e alcuni amici, tutti con<br />

esperienza politica, abbiamo deciso di intraprendere<br />

un percorso difficile, ma onesto<br />

ed entusiasmante, al di fuori dei rigidi<br />

schemi un po’ ipocriti dei due poli.<br />

Già, i Moderati. Finora un’esperienza<br />

politica di sicuro successo a<br />

livello di voto. Ma cosa state architettando<br />

per le prossime elezioni?<br />

Siamo ancora nella posizione di<br />

dover valutare noi le proposte altrui,<br />

per capire che cosa i due schieramenti<br />

vorrebbero per il bene del territorio.<br />

Ad oggi, valutando sia gli<br />

aspetti politici, sia programmatici<br />

degli uni<br />

e degli altri, non<br />

abbiamo ancora<br />

preso una decisione.<br />

So soltanto<br />

una cosa<br />

per certo: la<br />

politica tradiz<br />

i o n a l e<br />

prima non ci<br />

voleva, ora<br />

tutti ci cercano<br />

e ci corteggiano.<br />

Sarà<br />

forse perché<br />

potremmo essere<br />

determinanti con<br />

i nostri voti per<br />

decidere il<br />

nuovo presidenteprovincale?<br />

ì<br />

39


40<br />

Politica<br />

“Scontri di piazza:<br />

una vergogna per<br />

tutti i torinesi”<br />

Intervista ad Andrea Tronzano<br />

vicecapogruppo Fi-Pdl in Comune<br />

“<strong>Il</strong> sindaco deve prendere una<br />

posizione di netta condanna<br />

nei confronti di chi brucia bandiere<br />

e crea disordini nelle nostre piazze”<br />

Vicecapogruppo di<br />

Forza Italia-PdL in<br />

Comune, Andrea<br />

Tronzano, 41 anni,<br />

è al suo primo<br />

mandato a Palazzo<br />

Civico. Le manifestazioni<br />

in favore di Hamas che hanno portato<br />

disordini e scompiglio in città non gli<br />

vanno proprio giù. Ed ecco che in Consiglio<br />

comunale Tronzano ha fatto sentire la voce<br />

della maggioranza silenziosa, quella che<br />

non va in piazza e rispetta le leggi.<br />

Le recenti manifestazioni anti-israeliane<br />

rappresentano un segnale pericoloso?<br />

Manifestazioni pro Hamas, bandiere bruciate,<br />

tentato assalto al Palazzo Comunale,<br />

poliziotti feriti. Queste sono le conseguenze<br />

che derivano dalla irresponsabilità. Chi,<br />

di Guido Bosco<br />

con le proprie azioni all'interno<br />

della maggioranza<br />

che guida la Città di<br />

Torino, affianca movimenti<br />

che al loro interno,<br />

ormai in modo acclarato,<br />

ospitano frange violente<br />

pronte a tramutare in<br />

scontro ogni situazione, si<br />

rende corresponsabile e<br />

copre politicamente, magari<br />

in modo indiretto,<br />

queste azioni.<br />

Si riferisce anche all’occupazione<br />

della clinica<br />

San Paolo?<br />

Tollerare l'occupazione della clinica San<br />

Paolo, nonostante per i profughi del Darfur<br />

si sia trovata una dignitosa sistemazione a<br />

Settimo, significa<br />

dare la sensazione<br />

di<br />

impunibilità o,<br />

peggio, di avere<br />

coperture politiche,<br />

a coloro<br />

che strumentalizzano<br />

con violenza<br />

situazioni<br />

di disagio-<br />

Una “tolleranza”manifestata<br />

pure da<br />

e s p o n e n t i<br />

dell’ammini-<br />

strazione comunale...<br />

I rappresentanti del governo della<br />

Città come l’assessore Borgione o<br />

del Consiglio Comunale come il presidente<br />

Castronovo che ricevono persone,<br />

pur probe, ma affiancate nella<br />

protesta dai violenti, mancano di rispetto<br />

alle Istituzioni e consentono<br />

all'ala violenta di potersi esprimere<br />

con furore contro simboli della Città,<br />

nel caso dell’assalto al Comune, o<br />

delle Nazioni, ne sono un esempio le<br />

bandiere bruciate di Israele. Sono<br />

azioni che vanno contro gli stessi<br />

inermi cittadini e, soprattutto, mettono<br />

a rischio l’incolumità delle<br />

forze dell'ordine, costrette a reagire<br />

giustamente contro tentativi di occupazione<br />

o assalti pirateschi. Sei poliziotti<br />

sono stati feriti da lanci di<br />

cubetti di porfido e ghiaccio”.<br />

Che cosa hanno fatto gli esponenti<br />

dell’opposizione?<br />

I capigruppo del PdL Cantore e Ravello,<br />

a cui credo si uniranno i capigruppo<br />

Carossa della Lega e Lonero<br />

de La Destra, hanno naturalmente<br />

deciso che l'opposizione non si presenterà<br />

in aula sino a che il sindaco Chiamparino<br />

ed il partito di maggioranza relativa non si<br />

esprimeranno, in modo chiaro, sia sul presidente<br />

Castronovo sia sull'assessore Borgione.<br />

Non sono più accettate le mezze<br />

verità e le ambiguità lessicali della politica.<br />

Cosa chiedete a Chiamparino?<br />

La posizione del sindaco è importante.<br />

La Città partecipa al Comitato provinciale<br />

per l'ordine e la sicurezza pubblica.<br />

<strong>Il</strong> prefetto non ha ricevuto e non riceverà<br />

ufficialmente questi personaggi. <strong>Il</strong> Sindaco<br />

e la maggioranza, in caso di posizioni<br />

non chiare, mettendo a rischio il<br />

gran lavoro sulla sicurezza fatto dalle<br />

forze dell'ordine e dall'Esercito in questi<br />

mesi, grazie anche alle chiare indicazioni<br />

del governo italiano. ì<br />

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Attualità<br />

Spaccio e discarica al<br />

Ponte Mosca<br />

Una riqualificazione annunciata. Annunciatissima:<br />

se ne parla da 18 anni. Intanto nessuno fa nulla<br />

e tutta l’area intorno al monumento nazionale<br />

è in stato di degrado e di abbandono. La Provincia<br />

chiede al Comune, ma Palazzo di Città tace, senza<br />

acconsentire. Per i residenti un calvario immotivato<br />

Ne hanno discusso Provincia,<br />

Circoscrizione 7<br />

e Comune, eppure il<br />

degrado di zona Ponte<br />

Mosca sembra essere<br />

un problema irrisolvibile. Palleggio di<br />

responsabilità, attesa di risposte e situazioni<br />

da chiarire si sono susseguite in un<br />

valzer interminabile, il risultato è che da<br />

18 anni a questa parte nulla è stato risolto.<br />

<strong>Il</strong> 1991 è proprio l’anno in<br />

cui, a causa di un cedimento<br />

strutturale, è stato demolito<br />

il vecchio Istituto<br />

Aldo Moro. Da quel<br />

momento, sull’area<br />

di proprietà della<br />

Provincia, sono<br />

stati fatti<br />

t a n t i<br />

di Riccardo Ghezzi<br />

progetti: prima hanno detto che ci sarebbe<br />

stata la sede del Provveditorato<br />

agli studi, poi si è pensato ad un centro<br />

polifunzionale, in successione sono arrivate<br />

anche alcune ipotesi di corridoio,<br />

come un’area parcheggio. <strong>Il</strong> progetto<br />

per un faraonico centro interculturale,<br />

che cercava appoggi a destra e a manca,<br />

è svanito nel nulla. E non sono mancate<br />

i litigi tra la Provincia e il comitato<br />

Ponte Mosca, la cui collaborazione è<br />

durata alcuni anni. Ora la zona di Ponte<br />

Mosca, monumento<br />

n a z i o -<br />

nale,<br />

è un<br />

luogo di spaccio, consumo di droga<br />

nonché una discarica a cielo aperto. La<br />

prima a ricordare lo spiacevole declino<br />

dell’area è stata la consigliera della Circoscrizione<br />

7 Patrizia Alessi, che ha<br />

presentato lo scorso novembre un’interrogazione<br />

allegando una lettera dei residenti<br />

destinata alla Giunta: “I cittadini<br />

del Condominio di Lungo Dora Firenze<br />

19, situato di fronte al Ponte, esasperati<br />

dalla difficoltà di vivere in quella zona,<br />

esigono di non continuare a essere presi<br />

in giro. Una bonifica ambientale e culturale<br />

deve essere la premessa necessaria<br />

ad una effettiva bonifica sociale” ha<br />

sostenuto Alessi.<br />

L’incongruenza è tornata in<br />

auge grazie ad un’interpellanza<br />

presentata in<br />

Provincia dalla capogruppo<br />

di Forza Italia<br />

Nadia<br />

Lo-<br />

Foto : befedim


iaconi, e firmata da tutta l’opposizione:<br />

“Avrei potuto intitolarla area Ponte<br />

Mosca, una storia infinita” ha commentato<br />

la capogruppo azzurra, che ha poi<br />

chiesto conto dei progetti futuri. L’assessore<br />

all’Istruzione Umberto D’Ottavio<br />

ha risposto: “C’è la possibilità di<br />

trasferire l’intero istituto Spinelli (attualmente<br />

in via Figlie dei Militari<br />

n.d.r.), ma dobbiamo aspettare di sapere<br />

se avrà ancora il titolo di Istituto Europeo.<br />

Stiamo quindi studiano la possibilità<br />

di costruire una nuova scuola,<br />

lasciando una porzione dell’area all’iniziativa<br />

privata, ma per questo aspettiamo<br />

che il Comune di Torino definisca<br />

la disponibilità ad intervenire economicamente”.<br />

Una risposta che si attende al più presto,<br />

anche se una successiva interpellanza<br />

presentata a Palazzo civico dal Pdl è<br />

stata accolta come se il Comune fosse<br />

ben lontano dalla soluzione. La bonifica<br />

CARTOLINA<br />

E DEGRADO<br />

A sinistra, un’immagine<br />

da cartolina di Ponte<br />

Mosca. Ma quando ci si<br />

avvicina, lo spettacolo è<br />

quello delle foto in questa<br />

pagina, in alto e in<br />

basso. Sopra a destra,<br />

Patrizia Alessi e Umberto<br />

D’Ottavio<br />

fantasma dell’area, finora, è costata alla<br />

Provincia ben 702.000 euro, esclusi gli<br />

oneri delle demolizioni: 301.000 circa<br />

per opere edilizie, 41.000 per progettazioni<br />

e 360.000 per iniziative di carattere<br />

culturale. La realizzazione di un<br />

edificio scolastico in grado di ospitare<br />

l’intero ciclo<br />

della Scuola<br />

Europea (elementare<br />

e<br />

media inferiore<br />

a carico del Comune,<br />

Liceo a<br />

carico della<br />

Provincia) riqualificherebbe<br />

assai la zona.<br />

Ma c’è anche<br />

chi dice che lo<br />

s p o s t a m e n t o<br />

dello Spinelli si<br />

stia ritardando<br />

<strong>PERO</strong><br />

Nell’area adiacente dovevano<br />

metterci il provveditorato<br />

o un centro interculturale<br />

ora invece si parla di un liceo,<br />

ma senza nessuna certezza<br />

per timore che “la creme de la creme”<br />

che risiede in collina non sia disposta<br />

a mandare a studiare i figli in zona<br />

borgo Aurora, causando un calo degli<br />

iscritti all’Istituto. Anche perché di spostamento<br />

dello Spinelli si sta parlando<br />

da svariati anni. Ciò che conta è solo<br />

che l’area Ponte Mosca sia riqualificata<br />

al più presto, mentre assessori e sindaco<br />

sono occupati a pensare eventi culturali<br />

e gestione della propria immagine. ì<br />

Gradita<br />

la prenotazione<br />

43


44<br />

Viabilità<br />

In corso Sommeiller<br />

è DELIRIO<br />

Nella giungla del sovrappasso tristemente noto<br />

a molti automobilisti torinesi, eterni cantieri, traffico<br />

impazzito e difficoltà per tutti. Alla fine vige la legge<br />

del più forte e arrogante. Manovre di sopravvivenza<br />

corso Sommeiller.<br />

Una delle arterie<br />

cittadine più trafficate,<br />

fin dalle prime<br />

ore della mattinata.<br />

Due corsie per<br />

senso di marcia che,<br />

nella carreggiata sud (quella che da corso<br />

Turati va in direzione di corso Massimo<br />

D’Azeglio e del Valentino), si restringono<br />

a una, pochi metri prima dell’incrocio<br />

con via Nizza, a causa degli eterni<br />

lavori per la metropolitana. Ebbene, su<br />

questo sfondo d’asfalto e cemento, ogni<br />

santo giorno prolifera la giungla, con i<br />

suoi abitanti e le sue leggi.<br />

Da una parte ci sono le tigri, aggressive<br />

e ruggenti a bordo dei loro Suv; e gli avvoltoi,<br />

pronti ad approfittare di ogni per-<br />

di Gianluca Palladino<br />

tugio venga loro concesso (o meno) per<br />

infilarvisi con la propria vettura. Dall’altra<br />

parte ci sono le tartarughe, tutte lentamente<br />

ed ordinatamente in fila in attesa<br />

che il serpentone di auto defluisca; e i pavoni,<br />

con le sembianze di quelle donne<br />

al volante che approfittano di ogni sosta<br />

per completare il maquillage, e, tra uno<br />

sbaffo di rossetto e un segno di matita,<br />

con gli occhi fissi sullo specchietto e le<br />

labbra in posa “signorina Silvani” non si<br />

accorgono del semaforo verde, né tantomeno<br />

sentono il coro di clacson che le invita<br />

a partire prima che sia giallo, e di<br />

nuovo rosso.<br />

A regolare questo zoo metropolitano, non<br />

il codice della strada, ma la legge del più<br />

forte, o, meglio, del più arrogante. Fuor<br />

di metafora, di chi dribbla puntualmente<br />

la coda a dispetto dei tanti fessi che invece<br />

la rispettano, e poi pretende, con le<br />

buone o con le cattive, che questi ultimi<br />

lo facciano reimmettere nel flusso principale;<br />

cosa che, peraltro, quasi sempre<br />

avviene, in nome non di una cortesia che<br />

sarebbe ingiustificata, ma del quieto vivere,<br />

del non compromettersi, dell’evitare<br />

grane. E così, il sistema perverso si<br />

auto-rinforza.<br />

In città record d’incidenti<br />

Secondo le ultime statistiche disponibili, la provincia di Torino concentra<br />

nel proprio territorio più della metà degli incidenti e dei morti sulle strade.<br />

Ovviamente nei Comuni più grandi, la percentuale degli incidenti è maggiore<br />

e Torino è capofila regionale di questa triste graduatoria. E gli incidenti nelle<br />

intersezioni sono appunto frequentissimi nei centri abitati: 86% del totale. I maschi,<br />

checcé ne dicano i pregiudizi, rappresentano il 78% dei decessi sulle strade<br />

e il 61% dei feriti su base regionale. Evidentemente, il vizio di pigiare troppo sull’acceleratore<br />

è prettamente adamitico.


Persino i vigili urbani,<br />

calati nel disastroso<br />

contesto dell’arteria<br />

presso via Sacchi, si<br />

comportano da selvaggi<br />

Qualche mese fa mi trovavo a New Orleans.<br />

Lunghissimo serpentone per acquistare<br />

i biglietti della partita degli Hornets,<br />

la locale squadra di basket, che doveva<br />

affrontare i Dallas Mavericks in un match<br />

di playoff. A sorvegliare la coda, anche<br />

alcuni agenti di polizia, appostati nei<br />

pressi dei botteghini del palazzetto. Un<br />

attimo di distrazione, e un “furbetto”<br />

made in Usa prova a passarmi davanti.<br />

Prima ancora del sottoscritto, a reagire<br />

sono le altre persone in coda (alcune<br />

delle quali in posizione più avanzata, e<br />

quindi non penalizzate personalmente<br />

dal tentato sopruso). Prendono di peso<br />

l’abusivo, e lo portano alle guardie, che<br />

a propria volta lo accompagnano non al<br />

suo posto originario, ma al fondo della<br />

fila.<br />

Sono in auto, in coda, al mio posto, perso<br />

nei pensieri e nell’utopica speranza che<br />

anche da noi, un giorno, si faccia strada<br />

una cultura in cui gli stessi cittadini contribuiscano<br />

a far rispettare le regole del<br />

vivere civile; e<br />

mi chiedo se,<br />

nell’attesa di<br />

q u e l l ’ e l d o -<br />

rado, non si<br />

potrebbe prevedereperlomeno<br />

la<br />

presenza di un<br />

vigile urbano<br />

all’altezza del<br />

restringimento<br />

di carreggiata.<br />

Così, giusto<br />

per regolare le<br />

immissioni delle vetture dalla corsia di<br />

destra a quella di sinistra, ed evitare il<br />

pericolo di incidenti e risse da far west.<br />

Mentre rifletto, mi accorgo che quattro<br />

auto dietro la mia c’è una vettura della<br />

polizia municipale. Che il mio desiderio<br />

sia stato esaudito? La Punto dei civich<br />

(senza sirene o lampeggianti accesi,<br />

senza palette sventolanti) sterza a destra,<br />

<strong>PERO</strong><br />

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Via Vassalli Eandi, 2<br />

10138 Torino<br />

Telefono e Fax: 011 433.30.91<br />

Licenza Prefettura n. 4/03 ag<br />

esce dalla fila, percorre la corsia libera e,<br />

giunta al cantiere, si rituffa nella coda<br />

principale, quasi “sportellando” la Golf<br />

di un anziano che “pretendeva” – pensate<br />

un po’ – di passare, dopo aver rispettosamente<br />

atteso per lunghi minuti che arrivasse<br />

il suo turno.<br />

Morale della favola. <strong>Il</strong> pesce puzza sempre<br />

dalla testa. Anche nella giungla. ì<br />

45


46<br />

enTRo IL 2 FeBBRAIo 2009:<br />

- versamento, dai soggetti tenuti al pagamento,<br />

della Tassa annuale sulle Concessioni<br />

Governative;<br />

- versamento, dai soggetti tenuti al pagamento,<br />

della Tassa annuale sulle Concessioni<br />

regionali;<br />

- i soggetti che occupano spazi pubblici<br />

versano l’Imposta totale o prima rata sull’occupazione<br />

(Tosap);<br />

- versamento, dai soggetti tenutivi, dell’Imposta<br />

comunale sulla pubblicità e sulle affissioni<br />

in un’unica soluzione o 1ª rata<br />

trimestrale per l’anno 2009;<br />

- versamento, da parte delle imprese di assicurazione,<br />

dell’imposta dovuta su premi<br />

ed accessori incassati nel mese di dicembre<br />

2008, e degli eventuali conguagli dell’imposta<br />

dovuta sui premi ed accessori incassati<br />

nel mese di novembre 2008;<br />

- pagamento tasse automobilistiche (bollo<br />

auto) da parte dei proprietari di autoveicoli<br />

con oltre 35 Kw con bollo scadente a dicembre<br />

2008 e di ciclomotori, residenti in<br />

Regioni che non hanno stabilito termini diversi;<br />

- pagamento Tassa fissa da parte dei proprietari<br />

di mezzi di trasporto soggetti a<br />

tasse fisse (roulottes, carrelli e targhe<br />

prova) e residenti in Regioni che non hanno<br />

stabilito termini diversi;<br />

- i titolari di abbonamento alla radio o alla<br />

televisione versano il canone annuale o la<br />

rata trimestrale o semestrale;<br />

- i titolari di reddito dei terreni denunciano<br />

all’Agenzia del territorio le variazioni del<br />

reddito dominicale;<br />

- gli enti non commerciali versano l’IVA relativa<br />

agli acquisti intracomunitari registrati<br />

nel mese di dicembre 2008.<br />

enTRo IL 9 FeBBRAIo 2009:<br />

- Banche ed Istituti di credito autorizzati ad<br />

emettere assegni circolari versano, in modo<br />

virtuale, l’Imposta di bollo relativa agli assegni<br />

circolari in circolazione alla fine del<br />

4° trimestre 2008.<br />

enTRo IL 15 FeBBRAIo 2009:<br />

- devono essere emesse le fatture differite<br />

relative a beni consegnati o spediti in gennaio<br />

2009, risultanti da documento di trasporto<br />

o da altro documento idoneo a<br />

identificare i soggetti con-traenti;<br />

- i soggetti esercenti il commercio al minuto<br />

e assimilati devono registrare, anche<br />

cumulativa-mente, le operazioni effettuate<br />

nel mese solare precedente.<br />

F i S C o e L A V o r o<br />

Le scadenze dal 1° febbraio al 2 marzo 2009 – di Giuseppe Vinci<br />

enTRo IL 16 FeBBRAIo<br />

2009:<br />

- si possono regolarizzare i<br />

versamenti di imposte e ritenute<br />

non effettuati (o effettuati<br />

in misura insufficiente)<br />

entro il 16 gennaio 2009 con<br />

l’istituto del “ravvedimento<br />

operoso”: versamento maggiorato<br />

di interessi legali e<br />

della sanzione ridotta fino al 3,75%;<br />

- versamento: ritenute alla fonte (comprese<br />

quelle da operazioni di conguaglio) operate<br />

da tutti i sostituti di imposta in gennaio<br />

2009; imposta sostitutiva, per lo stesso periodo,<br />

da coloro chi vi sono tenuti;<br />

- versamento IVA - da contribuenti IVA<br />

mensili - dovuta per gennaio 2009, ovvero<br />

per dicembre 2008 nel caso in cui la contabilità<br />

sia affidata a terzi;<br />

- i contribuenti IVA trimestrali soggetti al<br />

regime ex art. 74, commi 4 e 5, D.P.R. n.<br />

633/72 versano l’IVA dovuta relativa al<br />

quarto trimestre 2008, al netto dell’acconto<br />

già versato;<br />

- versamento - da artigiani, commercianti,<br />

pescatori autonomi, lavoratori autonomi<br />

agricoli o con-cedenti per i piccoli coloni<br />

ed i compartecipanti familiari - contributi<br />

INPS dovuti per gennaio 2009 su: retribuzioni<br />

dei dipendenti o ad esse assimilate;<br />

utili corrisposti ai soci; compensi soggetti<br />

alla gestione separata lavoratori autonomi;<br />

- comunicazione telematica dati contenuti<br />

in dichiarazioni d’intento ricevute in gennaio<br />

2009;<br />

- versamento accisa sui prodotti assoggettati<br />

immessi in consumo in gennaio 2009;<br />

- versamento addizionale all’IRPEF, sia regionale<br />

che comunale: rata di acconto trattenuta<br />

ai lavoratori dipendenti e pensionati<br />

su competenze di gennaio 2009; rata per<br />

conguaglio di fine anno; in unica soluzione,<br />

quella trattenuta agli stessi in caso di cessazione<br />

del rapporto di lavoro;<br />

- versamento contributi ENPALS per il periodo<br />

di paga scaduto in gennaio 2009;<br />

- versamento imposta sugli intrattenimenti<br />

per attività svolte con carattere di continuità<br />

in gennaio 2009;<br />

- versamento - da datori di lavoro di giornalisti<br />

e praticanti giornalisti - contributi<br />

INPGI per il periodo di paga scaduto il<br />

mese precedente;<br />

enTRo IL 20 FeBBRAIo 2009:<br />

- versamento, da datori di lavoro dei gior-<br />

<strong>PERO</strong><br />

nalisti e dei praticanti giornalisti,<br />

contributi CASAGIT per il periodo<br />

di paga scaduto il mese precedente;<br />

- versamento, da imprese di assicurazione,<br />

dell’imposta dovuta su<br />

premi ed accessori incassati in dicembre<br />

2008, e su eventuali conguagli<br />

d’imposta su premi e<br />

accessori incassati in novembre;<br />

- presentazione - da parte degli operatori intracomunitari<br />

con obbligo mensile – degli<br />

elenchi INTRASTAT relativi a cessioni e/o<br />

acquisti intracomunitari effettuati nel mese<br />

di gennaio 2009; scadenza prorogata di cinque<br />

giorni se utilizzato, per la presentazione,<br />

l’EDI (Electronic Data Interchange);<br />

- versamento, in modo virtuale, della tassa<br />

sui contratti di borsa dovuta per il mese precedente.<br />

enTRo IL 28 FeBBRAIo 2009:<br />

- i sostituti d’imposta consegnano i CUD e<br />

le certificazioni dei compensi corrisposti e<br />

delle ritenute effettuate nell’anno 2008.<br />

enTRo IL 2 MARzo 2009:<br />

- i contribuenti IVA tenuti a presentare la<br />

comunicazione annuale dei dati IVA, nonché<br />

gli intermediari abilitati alla trasmissione<br />

telematica delle dichiarazioni,<br />

presentano la comunicazione dati IVA relativi<br />

all’anno 2008;<br />

- versamento imposta di registro sui contratti<br />

di locazione nuovi (da registrare entro<br />

la stessa data) o rinnovati tacitamente con<br />

decorrenza 1° febbraio 2009. Si precisa che<br />

i termini per la registrazione sono: 30 giorni<br />

per i contratti stipulati in Italia; 60 giorni se<br />

stipulati in uno Stato estero);<br />

- i soggetti autorizzati a corrispondere l’imposta<br />

di bollo in maniera virtuale versano<br />

la 1ª rata bimestrale relativa all’anno 2009,<br />

al netto dell’acconto versato;<br />

- i titolari di contratti di locazione di fondi<br />

rustici versano l’imposta di registro sui<br />

contratti di locazione di fondi rustici posti<br />

in essere nell’anno precedente;<br />

- versamento, da parte delle imprese di assicurazione,<br />

dell’imposta dovuta su premi<br />

ed accessori incassati nel mese di gennaio<br />

2009, e degli eventuali conguagli dell’imposta<br />

dovuta sui premi ed accessori incassati<br />

nel mese di dicembre 2008;<br />

- versamento, da parte degli enti non commerciali,<br />

dell’IVA relativa agli acquisti intracomunitari<br />

registrati nel mese di gennaio<br />

2009.


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panetteria, pasticceria<br />

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per le tue occasioni<br />

più importanti<br />

Via Negarville 8/12 - torino<br />

telefono 011/3473796


<strong>Il</strong> caso<br />

Adotto lo<br />

Straniero<br />

Negli ultimi anni, a Torino e in Piemonte<br />

si registra un forte aumento di adozioni<br />

internazionali: in tutto sono 1.123<br />

i bambini d’oltreconfine che i genitori<br />

subalpini sono riusciti a “portare in casa”<br />

Più di mille adozioniinternazionali<br />

in Piemonte<br />

negli ultimi cinque<br />

anni, con un<br />

i n c r e m e n t o<br />

esponenziale di<br />

anno in anno. I dati della Commissione<br />

adozioni internazionali (Cai) parlano<br />

chiaro: la nostra regione, pur non toccando<br />

le altissime punte della Lombardia,<br />

di Giulio Chiara<br />

sta diventando una delle più attive nell’accogliere<br />

all’interno delle famiglie minori<br />

provenienti da Stati stranieri.<br />

Tutto ciò malgrado l’estrema complessità<br />

della procedura. L’autorizzazione all’ingresso<br />

del minore straniero in Italia è rilasciata<br />

solo se l’adozione pronunciata<br />

nello stato estero è avvenuta nel rispetto<br />

dei principi stabiliti nella convenzione<br />

dell’Aja del 1993 sulla tutela dei minori<br />

e la cooperazione in materia di adozione<br />

Si chiama “Enzo B” l’associazione<br />

che ci aiuta nelle adozioni<br />

l’associazione<br />

Enzo<br />

B è l’unico<br />

ente nazionale<br />

ad effettuare le<br />

adozioni in Senegal.<br />

Attualmente ha effettuato<br />

181 adozioni e si<br />

piazza tra i primi 10<br />

enti come numero di<br />

adozioni effettuate.<br />

Enzo B – onlus è<br />

un’associazione torinese<br />

(via Onorato Vigliani<br />

102) che, dal<br />

2004si occupa di adozioni<br />

internazionali con<br />

l’intento di tutelare i diritti<br />

all’infanzia, garantendo<br />

condizioni<br />

esistenziali dignitose,<br />

una famiglia di riferimento<br />

e una rete di le-<br />

gami affettivi ai bambini<br />

che si trovano<br />

senza famiglia e in difficoltà.<br />

ENZO B opera in Vietnam,<br />

Benin, Burkina<br />

Faso, Camerun, Costa<br />

D’Avorio, Etiopia,<br />

Gambia, Guinea Bissau,<br />

Mali, Mozambico,<br />

Niger, Nigeria, RD<br />

congo, Senegal, Tanzania,<br />

Federazione Russa,<br />

Croazia, Moldova Ungheria,<br />

Mongolia, Nicaragua,<br />

Bielorussia,<br />

Bulgaria, Romania,<br />

Ucraina, Mongolia,<br />

India Kazakistan, Cile,<br />

Bolivia, Ghana, Argentina.<br />

L’operatività in<br />

Paesi del continente<br />

africano rappresenta la<br />

volontà di impegno<br />

nell’area più povera del<br />

mondo; proprio in quest’area<br />

il numero di<br />

adozioni internazionali<br />

verso l’Italia ed il numero<br />

di enti autorizzati<br />

a promuovere adozioni<br />

è particolarmente esiguo:<br />

la presenza dell’associazione<br />

vuole<br />

contribuire ad un’inversione<br />

di tendenza, attraverso<br />

la definizione di<br />

relazioni sempre più<br />

strette con i partners e<br />

le istituzioni locali e attraverso<br />

la sensibilizzazione<br />

in Italia.<br />

Nel contesto della tutela<br />

all’infanzia, ma<br />

anche di un’attenzione<br />

alla genitorialità, dal<br />

2004 (anno in cui l’associazione<br />

Enzo B è<br />

iscritta all’albo nazionale)<br />

forte della propria<br />

esperienza e dei numerosi<br />

rapporti intessuti<br />

con organizzazioni<br />

operanti all’estero, ha<br />

ritenuto di dover estendere<br />

il proprio impegno<br />

nei confronti di quei<br />

bambini che, nel<br />

mondo, versano in condizioni<br />

di abbandono e<br />

difficoltà, con l’intento<br />

di offrire un aiuto sincero,<br />

corretto e disinteressato<br />

alle famiglie<br />

italiane in pratiche<br />

d’adozione internazionale.<br />

internazionale. Ma anche se ricorrono le<br />

condizioni d’abbandono. Quindi ad ogni<br />

visto d’ingresso corrisponde il riconoscimento<br />

di un’adozione pronunciata all’estero.<br />

La CAI (commissioni adozioni internazionali)<br />

svolge un’attività di vigilanza<br />

sugli enti autorizzati a seguire la coppia<br />

nelle varie fasi dell’adozione internazionale<br />

e pubblica periodicamente l’Albo<br />

degli enti autorizzati abilitati a operare sul<br />

territorio nazionale.<br />

Nell’intero arco temporale del<br />

monitoraggio gli enti autorizzati<br />

attivi, ovvero che hanno<br />

lavorato per l’ingresso di al-<br />

meno un bambino straniero a<br />

cui hanno effettivamente concessa<br />

l’autorizzazione sono<br />

stati 66.<br />

In Piemonte l’età media delle<br />

coppie che adottano è piuttosto<br />

alta: marito 40,8 anni, moglie<br />

38,9 anni. L’età media si alza<br />

ulteriormente in Valle d’Aosta:<br />

44,6 anni il marito,41,3 la moglie.<br />

Va detto che nel resto<br />

delle regioni d’Italia il dato ricalca<br />

quello piemontese.<br />

A Torino, le coppie che hanno<br />

richiesto l’autorizzazione all’ingresso<br />

in Italia di minori<br />

stranieri secondo il tribunale<br />

competente e l’anno della richiesta<br />

sono aumentate moltissimo:<br />

nel 2000 erano soltanto


13; nel 2001 sono diventate 61; nel 2002,<br />

111; nel 2003, 165; nel 2004 si è toccata<br />

quota 171; nel 2005, 172 nel 2006, 186<br />

nel 2007 si è leggermente scesi a 162. La<br />

percentuale di adozioni internazionali sul<br />

totale è del 6,3 (contro il 14,7 di Milano).<br />

I valori assoluti di coppie<br />

che in Piemonte<br />

hanno richiesto l’autorizzazione<br />

di minori<br />

stranieri dal 2000 al<br />

2008 raggiungono la<br />

cifra di 1123 (la Lombardia<br />

è la regione con il<br />

valore più alto: 3665 mentre la Val d’Aosta<br />

ha il valore più basso: 19, ma è chiaro<br />

che il numero di abitanti ha un grande<br />

peso). E l’età degli adottati? I minori per<br />

i quali è stata concessa l’autorizzazione<br />

la maggioranza dei<br />

bimbi adottati è tra i 5 e<br />

i 9 anni, ma molti sono<br />

tra gli 1 e i 4 anni. Meno<br />

numerosi i neonati<br />

all’ingresso in Piemonte: 195 hanno<br />

meno di un anno; tra gli 1 e 4 anni sono<br />

581; tra i 5 e i 9 anni: 706; con 10 e più<br />

anni: 165, per un totale di 1647 con<br />

un’età media di 5,4. ì<br />

Speciali composizioni per<br />

la festa di San Valentino


Trattoria della tradizione<br />

La Figlia di Adele<br />

Menu di<br />

San<br />

Valentino<br />

Tre antipasti<br />

Due primi<br />

Due secondi più contorno<br />

Vino, acqua, caffè<br />

Dolce di San Valentino<br />

25 Euro<br />

Una cena a lume di candela<br />

Ogni venerdì<br />

Apericena<br />

8 Euro<br />

La tradizione nel tempo che scorre,<br />

una riflessione sui sapori tramandati<br />

da generazione in generazione,<br />

l’amore per il cucinato,<br />

il cucinare con amore<br />

Via Saluzzo 42/f Torino Tel. 011/650.48.68<br />

Cell. 335/72.17.738<br />

www.lafigliadiadele.it - info@lafigliadiadele.it


Gusto<br />

Mangiare e vivere bene<br />

RisTò<br />

San Valentino è alle porte<br />

Ed ecco che Però propone una serie<br />

di locali dove poter festeggiare il giorno<br />

degli innamorati all’insegna della buona<br />

tavola. Un itinerario<br />

per tutti i gusti: dal locale<br />

di rendenza a quello ricercato,<br />

passando per la tradizionale trattoria,<br />

tutto senza mai dimenticare<br />

la sempre valida e stuzzicante pizzeria<br />

Cenare al Birichin<br />

riconcilia col gusto ed i<br />

L’BIRICHIn.<br />

veri piaceri della tavola. In<br />

Via Monti, in un ambiente caldo e curato<br />

nei minimi dettagli caratterizzato da arte<br />

povera, stucco veneziano e lumi di candela,<br />

si respira l’aria della tradizione,<br />

fusa ad una giusta dose di eleganza e<br />

sperimentazione. Ideale per un San Valentino<br />

all’insegna del romanticismo. Ad<br />

accogliervi con la massima cortesia, troverete<br />

uno degli chef più vivi e brillanti<br />

del panorama culinario nazionale ed internazionale:<br />

il “patron” Nicola Batavia<br />

(nella foto), unico chef italiano scelto per<br />

deliziare il Nike Vip House alle scorse<br />

Olimpiadi di Pechino. Rinnovare l’im-<br />

di Gian Paolo Conserva<br />

portante tradizione<br />

gastronomica piemontese<br />

attraverso<br />

fantasia, ecletticità,<br />

curiosi e divertenti<br />

accostamenti, uniti<br />

alla ricerca di nuove<br />

esperienze è il tratto<br />

caratteristico dello<br />

cucina di Batavia e<br />

del suo staff. Per gli<br />

intenditori il Birichin<br />

non è semplimente un<br />

ristorante, ma un laboratorio<br />

di idee ed<br />

emozioni dedicate ai<br />

sensi ed al gusto. Una<br />

piacevolezza di conoscenze<br />

tra sapori vecchi<br />

e nuovi ed una<br />

particolare attenzione<br />

alle tradizioni. Stupefacente<br />

la cantina: più<br />

di 500 etichette,<br />

scelte con cura tra i<br />

migliori produttori<br />

nazionali ed internazionali.<br />

Ristorante “ 'l Birichin”<br />

- via v. Monti,<br />

16/A – Torino. Tel.<br />

011.65.74.57<br />

<strong>PERO</strong><br />

51


52<br />

DALLA FIGLIA DI ADeLe.<br />

Per chi cerca a Torino un locale<br />

all’insegna della tradizione, ma<br />

con la giusta cura e ricercatezza, difficilmente<br />

può sbagliare. Nel cuore di San<br />

Salvario, a due passi dal centro c’è la<br />

trattoria Dalla Figlia di Adele. Grazie<br />

all’accurata regia della titolare Cinzia<br />

Chiesa e del suo qualificato staff è possibile<br />

assaporare piatti tipici dell’enogastronomia<br />

piemontese, senza lesinare<br />

interessanti e delicate contaminazioni.<br />

Tutto in un contesto particolarmente<br />

caldo, intimo, elegante, dove nulla è lasciato<br />

al caso. Ciò che colpisce entrando<br />

Dalla Figlia di Adele è l’accoglienza e la<br />

massima gentilezza. Tutto è gestito e preparato<br />

con gusto: dall’arredamento alle<br />

candele a contorno di ogni tavolo. Un<br />

tocco di romanticismo, specie in vista<br />

della festa degli innamorati. I menù proposti<br />

da Cinzia Chiesa rievocano il sapore<br />

della tradizione e della nostra terra.<br />

Un locale ideale per chi è alla ricerca di<br />

una tranquilla, romantica e raffinata oasi<br />

del buongusto. Specie a San Valentino.<br />

Trattoria ristorante “Dalla Figlia di<br />

Adele” – via Saluzzo, 42 – Torino – Tel.<br />

011.650.48.68<br />

PIzzA e Cozze. La formula<br />

proposta dal signor Basilio è<br />

quella di un locale moderno, ma<br />

con una forte ispirazione di natura mediterranea.<br />

Pizzeria, focacceria, friggitoria<br />

e cozzeria, ecco quanto proposto nel suo<br />

insieme da Pizze e Costa. Un binomio rigorosamente<br />

collaudato quello della migliore<br />

pizza napoletana cotta nel forno a<br />

legna ed i quattordici tipi di cozze freschissime,<br />

che arrivano tutti i giorni dal<br />

mare della Sardegna spedite dal porto di<br />

Olbia. In questa “osasi dello sfizio”<br />

nel pieno centro di Torino,<br />

vengono sfornate pizze e focacce,<br />

tutte con prodotti di primissima qualità.<br />

Consigliatissime quelle con mozzarella<br />

di bufala, burrata, i friarielli e, tra le ultime<br />

novità, la pizza con ricotta infornata<br />

e melanzane, tipica della tradizione siciliana.<br />

Da provare anche la pizza con salsiccia,<br />

scarola e cacio e l'indimenticabile<br />

focaccia ai formaggi.<br />

Ristorante Pizzeria “Pizza e Cozze” –<br />

via viotti, 8/a – Torino – Tel.<br />

011.516.20.35<br />

TH e<br />

CLUB E’<br />

il locale<br />

ideale per una serata<br />

in compagnia<br />

di amici o per una<br />

cena intima. Dai<br />

tavoli del The<br />

Club si possono<br />

ammirare le Porte<br />

Palatine, uno dei<br />

luoghi più affascinanti<br />

e con più<br />

storia di Torino.<br />

Un ambiente soft,<br />

elegante e confortevole<br />

dove poter<br />

pranzare, cenare<br />

o semplicemente<br />

trascorrere un dopocenaall’insegna<br />

dei migliori<br />

cocktail nel<br />

lounge bar. The<br />

Club è si un locale<br />

di tendenza,<br />

spesso frequentato<br />

da vip e calciatori,<br />

ma<br />

particolarmente attento a curare l’accoglienza<br />

e l’offerta culinaria, diversa di<br />

giorno in giorno. Tra le specialità proposte<br />

dallo storico gestore Max, spiccano<br />

le grigliate di carne e pesce fresco. Ovviamente<br />

non mancano gustosissimi<br />

primi ed antipasti vari, con un gradevolissimo<br />

sottofondo musicale.<br />

The Club – piazza Cesare Augusto, 15<br />

– Torino – Tel. 011.52.12.458<br />

TRATToRIA<br />

SPIRITo SANTo<br />

Via IV Marzo, 11<br />

ToRINo<br />

Tel. 011/436.08.77<br />

Chiuso lunedì<br />

orario: 12-15/19-24<br />

Ricco menu, sia di pesce fresco,<br />

sia di carne,<br />

completo di vino della casa<br />

35 euro a persona<br />

Parcheggio Santo Stefano


Lo “011” è convenzionato<br />

con il parcheggio<br />

sotterraneo di PIAZZA<br />

BODONI: i nostri clienti a<br />

cena potranno usufruirne<br />

gratuitamente<br />

semplicemente<br />

richiedendoci<br />

il TICKET GRATUITO<br />

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RISToRANTE 011<br />

PER UN SAN VALENTINO<br />

ROMANTICO E ALL’INSEGNA<br />

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come mai devo far fare la<br />

detartrasi al mio cane?<br />

Quanto è importante<br />

l’igiene ambientale per il<br />

mio “migliore amico?”.<br />

Una grossa percentuale di<br />

cani a partire dai 3 anni<br />

di età mostra problemi di<br />

cattiva igiene orale che,<br />

sul lungo periodo, possono<br />

degenerare in periodontite. Con questo<br />

termine intendiamo una serie di<br />

manifestazioni: arrossamento e infiammazione<br />

delle gengive, alitosi, frattura del<br />

dente, sanguinamento, eccessiva salivazione.<br />

Di conseguenza questo può portare<br />

difficoltà nel mangiare, riluttanze nell’aprire<br />

la bocca e strofinamento della<br />

zampe sul viso. Questa patologia è più<br />

frequente nei cani di taglia medio-piccola.<br />

La causa principale di tutto questo è la<br />

placca. Ambiente ideale per il deposito di<br />

Ernesto Fina Micio micio bau bau<br />

I cani<br />

e i denti<br />

sali minerali, lo strato sottile di placca<br />

che ricopre i denti, produce batteri che<br />

assieme ai minerali del calcio si trasformano<br />

in tartaro. Tartaro e batteri sono le<br />

cause principali di sviluppo delle<br />

gengiviti. Queste causano<br />

un distacco del<br />

dente dalla parete<br />

gengivale. Da qui<br />

potrebbe partire<br />

quella che prima abbiamo<br />

definito periodontite.<br />

Questo quadro poi<br />

potrebbe degenerare in<br />

patologie del fegato e dei<br />

reni o anche, peggio,<br />

dell’apparato cardio-circolatorio.<br />

Per evitare queste<br />

brutte situazioni<br />

bisogna rimuovere il tartaro almeno<br />

una volta all’anno. Ciò<br />

viene fatto dal veterinario con la<br />

strumentazione necessaria ed<br />

una leggerissima anestesia. Per evitare<br />

sempre la formazione del tartaro molto<br />

può fare anche il padrone nella vita<br />

domestica-quotidiana.<br />

Possiamo somministrare<br />

al nostro<br />

piccolo amico o<br />

prodotti come barrette<br />

specifiche fabbricate<br />

da diverse aziende che<br />

operano sul mercato dei “pets”<br />

oppure dando da rosicchiare il<br />

classico osso del ginocchio bovino<br />

(rotula) che non si scheggia<br />

e gratifica enormemente il<br />

cane.<br />

<strong>Il</strong> veterinaio risponde: dottor<br />

ernesto Fina, via Cottolengo<br />

7, vinovo (Torino) -<br />

telefono 338/81.61.746<br />

Domande a info@perotorino.it


Toroscopo (Juve & Toro) Febbraio 2009<br />

ARIeTe - La prima parte di<br />

febbraio vi sorprenderà positivamente<br />

facendovi sentire<br />

inclini e ben disposti verso i<br />

rapporti interpersonali allargando<br />

l’orizzonte delle vostre vedute. Vi<br />

verrà offerta la possibilità di fare incontri<br />

interessanti nella sfera sentimentale e godrete<br />

del favore dei pianeti nell’affrontare<br />

con tenacia alcuni cambiamenti necessari a<br />

livello organizzativo<br />

che potrebbero presentarsi<br />

in ambito lavorativo.<br />

Blerim Dzemaili<br />

(Tetovo – Macedonia,<br />

12 aprile 1986)<br />

CAnCRo - Dopo un inizio<br />

anno non al top, vi sentite in<br />

balia degli eventi. Un’incertezza<br />

interiore vi spinge a<br />

mettere sotto esame coloro<br />

che vi circondano, compreso il partner. Ma<br />

attenti a non esagerare.Allontanate il nervosismo,<br />

specie sul lavoro. Controllate le reazioni<br />

senza essere troppo polemici. La<br />

condizione finanziaria<br />

non subirà al momento<br />

particolari scossoni.<br />

Matteo Rubin (Bassano<br />

del Grappa - Tv,<br />

9 luglio 1987)<br />

BILAnCIA - L’ottimismo e<br />

la serenità di cui state beneficiando<br />

vi sono di grande<br />

aiuto nel confrontarvi col<br />

prossimo e a cogliere al volo<br />

le opportunità che si presentano. Un incontro<br />

inaspettato non vi lascerà indifferenti.<br />

Lavoro: tutto procede al meglio ed un progetto<br />

al quale stavate lavorando da tempo,<br />

sta per prendere il volo.<br />

Ad accompagnarvi,<br />

buon per voi, ci sarà<br />

fortuna e solidità economica.<br />

David Trézéguet<br />

(Rouen, Francia,<br />

15 ottobre 1977)<br />

CAPRICoRno - Gli stimoli<br />

non vi mancheranno e<br />

Plutone sarà un alleato nel<br />

fornirvi i mezzi necessari a<br />

conseguire gli obiettivi. Una<br />

grande sicurezza in voi stessi vi farà sentire<br />

in più occasioni padroni delle situazioni che<br />

vivrete al punto da spingervi ad osare. Vi intrigano<br />

le conquiste difficili<br />

e tanto più lo<br />

sono, tanto più vi rendono<br />

consapevoli della<br />

soddisfazione. Claudio<br />

Marchisio (Torino,<br />

19 gennaio 1986)<br />

ToRo - Prime settimane del<br />

mese con qualche difficoltà<br />

nel soddisfare il bisogno di<br />

darsi e confrontarsi in amore.<br />

Ma si tratta di una frustrazione<br />

passeggera che si dissolverà. Lavoro:<br />

rimane per il momento invariato,<br />

ma rimanete coi nervi saldi poiché il vostro<br />

stato d’animo potrebbe farvi apparire<br />

le cose peggiori di quello che sono. Spese<br />

impreviste rischiano<br />

di sballare vostri programmi.<br />

Simone Barone (nocera<br />

Inferiore - Sa,<br />

30 aprile 1978)<br />

Leone - L’espansività di questo<br />

periodo vi ha portato ad intraprendere<br />

interessanti frequentazioni.<br />

Ecco che la sfera sentimentale<br />

potrebbe riservarvi nuove sorprese,<br />

specie per chi è single. Non aspettatevi<br />

troppo dal lavoro, i cambiamenti e le gratificazioni<br />

che sembravano imminenti tarderanno<br />

a presentarvisi. Per quanto attiene ai soldi, lo<br />

sapete, siete nelle spese,<br />

pertanto evitate gli stravizi<br />

limitandovi allo<br />

stretto necessario. eugenio<br />

Corini (Bagnolo<br />

Mella, 30 luglio 1970)<br />

SCoRPIone - Ultimamente<br />

siete stati troppo in<br />

ansia oper problemi amorosi,<br />

investendo la maggior parte<br />

delle vostre energie. Risultato:<br />

avete finito per trascurare molti altri problemi.<br />

Piccoli ostacoli ed una inaspettata<br />

competitività andranno ad appesantire la<br />

mole di lavoro oltre gli standard a cui siete<br />

abituati impegnando<br />

molto del vostro tempo.<br />

Tenete duro e non lesinate<br />

impegno. Alessandro<br />

Del Piero<br />

(Conegliano - Tv, 9<br />

novembre 1974)<br />

ACQUARIo - Sentirete bisogno<br />

di dimostrare la vostra<br />

sensibilità, amore ed affetto<br />

verso le persone vicine. Sarà<br />

un periodo molto propizio<br />

sotto l’aspetto sentimentale. La condizione<br />

lavorativa ed economica non presenterà variazioni<br />

di rilievo: una staticità consolidata<br />

che per adesso tutto<br />

sommato non guasta.<br />

Gli astri potrebbero assistervi<br />

al gioco. Tentar<br />

non nuoce. Gianluigi<br />

Buffon (Carrara -<br />

MS, 28 gennaio 1978)<br />

GeMeLLI - Una forte spinta<br />

passionale vi spingerà verso<br />

scelte coraggiose dettate dal<br />

bisogno di rinnovamento. È il<br />

momento di prendere delle decisioni<br />

e di valutare se interrompere una<br />

storia ormai finita. L’appoggio di Giove comincia<br />

a farsi sentire offrendovi la possibilità<br />

di considerare alcune valide<br />

opportunità lavorative e che in seguito vi<br />

gratificheranno sia da<br />

un punto di vista professionale<br />

sia economico.<br />

Angelo ogbonna<br />

(Cassino – Fr, 23 maggio<br />

1988)<br />

veRGIne - Nei primi quindici<br />

giorni i sentimenti tendono<br />

a consolidarsi. Ma sarà<br />

il lavoro a darvi più soddisfazioni.<br />

Comincerete a raccogliere<br />

i primi frutti, risultato degli sforzi e<br />

dell’intensa passione professionale dei mesi<br />

passati. Buone possibilità anche per chi cerca<br />

occupazione. Datevi da fare e non arrendetevi<br />

di fronte agli ostacoli.<br />

Non forzate solo la fortuna.<br />

Pavel nedved<br />

(Cheb - R.Ceca,<br />

30 agosto 1972)<br />

SAGITTARIo - È il momento<br />

giusto per inviare un<br />

curriculum. Infatti sono<br />

buone le prospettive di successo<br />

per chi è alla ricerca<br />

d’occupazione. Si prevedono entrate di denaro<br />

che sarete tentati di spendere subito.<br />

Evitate. In amore nella prima quindicina di<br />

febbraio non mancheranno le occasioni per<br />

flirtare e lasciarsi andare<br />

a relazioni frivole,<br />

poco concrete ma stimolanti<br />

e piene di vitalità.<br />

Alberto Fontana<br />

(Torino, 2 dicembre<br />

1974)<br />

PeSCI - La tentazione del<br />

cambiamento è costante. Cercate<br />

di contenerla poiché il lasciarsi<br />

trasportare troppo dalla<br />

fantasia potrebbe procurarvi<br />

insoddisfazione. Non è vero che l’erba del vicino<br />

è sempre più verde. Bisognerebbe provare<br />

ad accontentarsi. In amore attenzione a<br />

non correre dietro l’effimero,<br />

il rischio di perdere<br />

di vista certezze e<br />

valori è alto. Rolando<br />

Bianchi (Albano<br />

Sant’Alessandro – Bg,<br />

19 febbraio 1983)


Opinioni<br />

di Alessandro Lupi & Roberto Barbieri<br />

Destra & Manca<br />

<strong>Il</strong> ruolo delle<br />

Circoscrizioni<br />

nella nostra<br />

metropoli<br />

Le opinioni di<br />

Alessandro Lupi<br />

Consigliere Circoscrizione 9<br />

Popolo della Libertà<br />

Roberto Barbieri<br />

vicepresidente Circoscrizione 9<br />

Italia dei valori<br />

La proposta di revisione<br />

del Decentramento<br />

tendente ad<br />

accorpare le attuali Circoscrizioni<br />

creando 4 o 5 macroquartieri<br />

da 200.000<br />

abitanti è quanto di più sbagliato si possa mettere in atto se si<br />

vuole veramente arrivare ad una amministrazione partecipata.<br />

Non essendo riuscita a ridurre il numero di parlamentari, il loro<br />

stipendio o enti quali le Province, la classe politica decide di ridurre<br />

l’unico ente veramente partecipativo dove ancora<br />

oggi i cittadini possono dire la loro.<br />

Entrando nei dettagli la riforma prevista eliminerà poco<br />

più di 120-130 Consiglieri portando un risparmio<br />

effettivo di circa 400.000 Euro a mala<br />

pena sufficienti a coprire le spese di realizzazione<br />

della riforma.<br />

Un reale miglioramento della situazione<br />

delle pubbliche casse si avrebbe invece<br />

decentrando seriamente i servizi e responsabilizzando<br />

i singoli Consigli di<br />

Circoscrizione nel controllo della gestione<br />

eliminando finalmente gli<br />

enormi sprechi derivanti dalle<br />

gestioni centralizzate.<br />

E’ assurdo infine avviare oggi tale<br />

riforma quando nell’agenda di<br />

Governo è prevista la realizzazione<br />

della Città Metropolitana: tra un<br />

paio di anni si corre il rischio di dovere nuovamente<br />

cambiare. A.L.<br />

1<br />

8<br />

CIRCOSCRIZIONI - Una seduta del Consiglio<br />

della Nove, alla presenza dei cittadini. Secondo<br />

una recente proposta, questo pezzo<br />

di democrazia territoriale, dovrebbe essere<br />

abolito o ridimenzionato pesantemente<br />

La proposta di rivederel’organizzazione<br />

del<br />

decentramento a Torino<br />

presenta sicuramente giustificati<br />

motivi per sollevare<br />

alcune perplessità e richiedere all’assessore Levi<br />

l’avvio di un serio confronto con i cittadini ed i rappresentanti<br />

delle Circoscrizioni. Non ritengo faccia del bene alle<br />

Istituzioni della nostra città proporre all’opinione<br />

pubblica un quadro esageratamente semplicistico<br />

della situazione, riducendo il problema all’ovvia<br />

equazione meno consiglieri uguale più<br />

soldi risparmiati.<br />

La questione è ben più complessa e bisogna<br />

riconoscere che le Circoscrizioni<br />

sono davvero il primo anello<br />

della catena che unisce il Cittadino<br />

alle Istituzioni. Per rilanciare i<br />

quartieri e dare un vero significato<br />

al decentramento (nel senso nobile<br />

del termine, ovvero così come lo intendeva<br />

chi lo ha introdotto a Torino<br />

negli anni ‘70), è necessario riconoscere<br />

alle Circoscrizioni quell’autonomia, soprattutto<br />

dal punto di vista finanziario e delle competenze,<br />

su ambiti d’intervento come il verde<br />

pubblico, servizi sociali, viabilità e suolo pubblico. Non<br />

vorrei mai che la proposta di riforma del Circoscrizioni<br />

fosse invece mirata a limitare la partecipazione della cittadinanza<br />

alla vita pubblica della propria città! R.B.


Cultura<br />

Sex & Turin<br />

di Nazarena Fazzari<br />

Pugilato di coppia<br />

non è bello se non è litigarello, ha detto un qualche<br />

autolesionista. Personalmente, non ho mai trovato nulla<br />

di bello nel litigio. Poi fare pace sarà pure bellissimo, però<br />

le ferite inflitte e subite ci metteranno giorni, se non mesi,<br />

L’amore<br />

a rimarginarsi.<br />

Ho l’impressione che alla base di ogni litigio di coppia ci sia una disperata<br />

richiesta di conferma di affetto: lei chiede: “Ma allora mi vuoi bene, anche<br />

se hai fatto questa cosa che non capisco?” E lui risponde: “Dimmi che mi<br />

vuoi bene, anche se hai frainteso il motivo per cui l’ho fatto.”<br />

Ma lui interpreta la richiesta di conferma di affetto di lei come un attacco e<br />

lei la richiesta di lui come un rifiuto.<br />

E da lì, lotta senza esclusione di colpi, con lei che attacca nel gioco del “vedi<br />

come soffro per te?” e lui che si chiude a spirale nel proprio ego ferito nel<br />

gioco: “Lo vedi che con me sei infelice?”, fino alla barbarica affermazione:<br />

“Ti lascio perché ti faccio soffrire troppo.”<br />

Io non credo che la coppia meriti di essere distrutta per un litigio né il partner<br />

meriti di essere rinnegato per un’incomprensione. La coppia deve però imparare<br />

a gestire il litigio. Avrete sentito parlare di John Gray, l’uomo che ha<br />

ridato a tutti noi una speranza di una convivenza pacifica fra uomini e donne.<br />

Alla base della teoria sostenuta in Gli uomini vengono da Marte e le donne<br />

da Venere è il principio che uomini e donne parlino una lingua diversa e per<br />

questo non si capiscano: gli uomini parlano marziano, le donne venusiano,<br />

e il risultato è quello che vediamo tutti i giorni.<br />

Già il fatto stesso che il libro di Gray sia un best-seller a livello planetario ci<br />

dice quanto sia diffuso il problema. Gray sostiene che non si debba mai litigare,<br />

ma negoziare, perché i continui litigi uccidono l’amore. Per “negoziare”<br />

intende mantenere il rispetto dei sentimenti dell’altro e la capacità di<br />

ascolto delle ragioni altrui, di modo che il litigio diventi un’occasione di crescita<br />

per entrambi. Anche Piero Angela nel suo Ti amerò per sempre incoraggia<br />

il confronto costruttivo, invitando la coppia a cercare di “litigare<br />

bene”. E dà alcune regole semplici, come nel pugilato. Uno, non usare colpi<br />

bassi, con l’introduzione di argomenti diversi da quelli che sono l’oggetto<br />

della discussione. Due, non usare le parole “sempre” e “mai”, che estremizzano<br />

i giudizi. Tre, evitare di chiamare in causa i familiari (tua madre...), per<br />

non scatenare una rissa allargata. Quattro, evitare l’assalto contemporaneo,<br />

ovvero permettere all’altro di finire di esprimere il suo punto di vista prima<br />

di rispondere. Cinque, non usare parolacce (altra arma impropria). Sei, cercare<br />

di analizzare il problema in modo razionale per arrivare a una soluzione.<br />

Nessuno dice che sia semplice, come non è semplice l’apprendimento<br />

di una lingua straniera. Ma il premio in<br />

palio è una serena vita di coppia.<br />

Buon San Valentino<br />

a tutti i Marziani<br />

e le<br />

Venusiane.<br />

Le “<strong>Il</strong>lusioni”<br />

di Casanova<br />

Al via la prevendita<br />

per “<strong>Il</strong>lusioni”, l’atteso<br />

spettacolo in<br />

esclusiva mondiale<br />

del Mago Antonio Casanova.<br />

L’appuntamento è al Teatro Colosseo<br />

di Torino il prossimo 13 marzo. Cresciuto tra<br />

i palcoscenici teatrali più importanti d’Italia, Casanova<br />

ha una carriera fulminea e giovanissimo diventa<br />

ospite fisso di numerose e importantissime<br />

produzioni televisive italiane e spagnole come<br />

“Tappeto Volante”, “Buona Domenica”, “<strong>Il</strong> Maurizio<br />

Costanzo Show” “Sorpesa, sorpresa!”. Durante un<br />

galà di Capodanno su Rai Uno attira l’attenzione<br />

ironica di Antonio Ricci che inizia a parlare sempre<br />

più spesso del suo personaggio, fino a farlo appro-<br />

Grande successo per<br />

Sei Zero Nove Bis<br />

<strong>Il</strong> romanzo di Roberto Capra, Sei Zero Nove<br />

Bis, pubblicato dalla nostra casa editrice, ha<br />

ottenuto un ottimo successo di critica e di<br />

pubblico. Tanto che è stata data alle stampe una<br />

seconda tiratura, per poter soddisfare le numerose<br />

richieste del volume che provengono da<br />

tutta Italia.<br />

<strong>Il</strong> libro: nell'agosto 2005 l'avvocato Fornari decide<br />

di accettare la difesa di un uomo scomodo<br />

accusato di violenza sessuale su una<br />

ragazzina. <strong>Il</strong> De Angeli è infatti un imprenditore<br />

torinese, politico di lungo corso, ex democristiano,<br />

che ha navigato nelle acque della<br />

Prima Repubblica, sopravvivendo con metodi<br />

più o meno leciti.<br />

L'accusa è di<br />

quelle che possono<br />

cambiare la<br />

vita per entrambi.<br />

<strong>Il</strong> processo ha subito<br />

una risonanza<br />

mediatica<br />

che influisce sulla<br />

vita dei protagonisti.<br />

Su giornali e televisioni<br />

va in scena<br />

un processo parallelo,<br />

ma altrettanto<br />

importante,<br />

con i suoi protagonisti<br />

e le sue regole.<br />

Fornari è un professionistaquarantenne,<br />

socio in<br />

uno studio legale<br />

in forte crescita,<br />

con aspirazioni di<br />

fare politica attiva


dare in pianta stabile alla trasmissione più seguita del palinsesto<br />

televisivo italiano, “Striscia la Notizia”. Con all’attivo<br />

un programma tutto suo su Disney Channel, “L’ora della<br />

magia”, Casanova diventa addirittura un fumetto, Papernova,<br />

per il settimanale Topolino. Seguono gli anni delle<br />

grandi illusioni e di numeri staordinari che gli consentono<br />

di balzare alle cronache mondiali, Casanova viene insignito<br />

dell’Oscar della Magia 2009, il Merlin Award, il traguardo<br />

più ambito da parte di tutti i maghi del mondo, premio vinto<br />

in passato da mostri sacri come Doug Henning, Siegfried &<br />

Roy e David Copperfield. E grazie a questo riconoscimento<br />

internazionale per Casanova si spalancano le porte dei più grandi<br />

teatri con un tour mondiale, la cui prima assoluta sarà proprio a<br />

Torino al Teatro Colosseo. Due ore di spettacolo mozzafiato seguendo<br />

ancora una volta il motto: “incredibile, non impossibile!”.<br />

Prevendita biglietti sul circuito www.ticketone.it e sul sito<br />

www.teatrocolosseo.it, oltre che al botteghino<br />

del Teatro Colosseo (Via Madama Cri-<br />

stina 71), dal lunedì al sabato dalle ore 10<br />

alle 13 e dalle 15 alle 19. Infoline:<br />

011.66.98.034 e<br />

nella sinistra moderata.<br />

Le elezioni<br />

del 2006<br />

incombono e si<br />

pensa ancora di<br />

andare al voto<br />

con il sistema<br />

maggioritario. La<br />

sua scelta di difendere<br />

un uomo<br />

che viene visto<br />

dall'esterno non solo come un violentatore,<br />

ma anche come un rivale<br />

politico, gli procurerà una<br />

serie di attacchi che lo metteranno<br />

a dura prova.<br />

Nelle difficoltà di un processo che<br />

è sempre più mediatico riscoprirà<br />

i valori della difesa e farà scelte impopolari<br />

dalle conseguenze deleterie.<br />

I soci dello studio lo<br />

allontanano, non condividendo decisioni<br />

che comportano anche<br />

danni di natura economica.<br />

Intanto il processo va avanti, con<br />

l'ambigua deposizione della ragazzina,<br />

i dubbi del giudice e le prove<br />

trovate in qualche modo da un<br />

pubblico ministero intraprendente.<br />

I partiti acquisiscono rinnovata<br />

forza a seguito della modifica<br />

del sistema elettorale: ora non<br />

conta più la persona, ma la graduatoria<br />

degli eletti viene decisa a tavolino.<br />

La Torino olimpica diventa teatro<br />

di una storia processuale che<br />

esalta la voglia del protagonista di<br />

opporsi alla logica dei processi fatti<br />

fuori dalle aule giudiziarie e della<br />

possibilità di strumentalizzare la<br />

vita di un uomo.<br />

Informazioni: Comunicando editore,<br />

tel. 011/536.16.50<br />

DECENNALE<br />

Omaggio a Faber<br />

De Andrè<br />

U’no straordinario concerto in omaggio a Fabrizio De Andrè,<br />

nel decennale della sua scomparsa: un repertorio senza tempo,<br />

eseguito da un gruppo di eccellenti musicisti sotto la sapiente<br />

guida di Pier Michelatti, storico bassista del cantautore genovese.<br />

Molto più di un semplice tributo, quello che si terrà mercoledì 18 febbraio<br />

al Teatro Espace di Torino, all’interno dell’XI stagione di Marginalia.<br />

Le canzoni dello spettacolo attingono all’intera carriera di Fabrizio: un vero<br />

e proprio canzoniere popolare di grande qualità radicato nell’immaginario<br />

collettivo, proponendone non solo le pagine più famose (<strong>Il</strong> Pescatore, Via<br />

del campo, Marinella, Bocca di rosa) ma anche brani del primo periodo o<br />

eseguiti di rado dal vivo dal cantautore genovese Rimini, Giugno ‘73). Non<br />

mancheranno anche momenti di scambio diretto col pubblico, quando Pier<br />

Michelatti lascerà il basso per passare al microfono a raccontare aneddoti,<br />

sensazioni e ricordi del pezzo di strada percorso insieme a Fabrizio. “Faber<br />

per Sempre” si propone come laboratorio aperto in cui sarà possibile ospitare<br />

altri musicisti che hanno avuto modo di lavorare con De Andrè e abbiano<br />

voglia di raccontarsi.<br />

Teatro espace - 18 febbraio - ore 21.00<br />

via Mantova 38, Torino . Tel 011.23.86.067<br />

Ingresso euro 10,00 - ridotto euro 8,00 – studenti euro 5,00<br />

Info e prenotazioni: info@salaespace.it<br />

programma completo disponibile sul sito: www.salaespace.it<br />

<strong>PERO</strong><br />

Giorno del ricordo<br />

Società<br />

Si celebra il 10 febbraio il “Giorno del Ricordo”,<br />

giornata in memoria delle vittime delle foibe,<br />

dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del<br />

confine orientale del secondo dopoguerra, per troppo<br />

tempo tenute in secondo piano ed oscurate dall’intelligentia<br />

storico-culturale italiana. Solo il 30 marzo 2004<br />

il “Giorno del Ricordo” è stato ufficialmente istituito grazie<br />

ad apposita legge del Parlamento italiano. Anche a<br />

Torino, come in tutt’Italia, si prevedono diverse iniziative,<br />

dibattiti, mostre, convegni e celebrazioni. <strong>Il</strong> programma<br />

completo è scaricabile sul sito: www.istoreto.it<br />

59


60<br />

Moda & Modi<br />

Anche nei primi mesi del<br />

2009 la moda saprà stupire,<br />

con tante novità,<br />

importanti ritorni e riscoperte.<br />

Ricompare la T–Shirt sotto l’abito da<br />

sera: che sia strapless (senza spalline) o<br />

a bustier, gli addetti ai lavori sostengono<br />

che sarà il trend della prossima stagione.<br />

SEMPRE PIù BELLA. La nostra<br />

reporter d’eccezione, Elena Barolo,<br />

in bianco e nero. A destra<br />

Anne Hathaway in una scena<br />

de “<strong>Il</strong> Diavolo veste Prada”<br />

2009: L’ANNO<br />

DEI RITORNI<br />

Elena Barolo, attrice e showgirl torinese che<br />

rivedremo ogni sera su Raidue nella seconda edizione<br />

della sit-com “Sette Vite”, illustra alcune tra le più<br />

interessanti novità del pianeta moda per il 2009. Non<br />

mancano ritorni e piacevoli riscoperte come la T-Shirt<br />

sotto l’abito da sera, le frange in tipico stile western<br />

ed i sandali ad effetto per le serate di gala.<br />

L’abito dovrà però essere espressamente<br />

lungo, possibilmente scuro, prezioso nei<br />

tessuti e indossato con accessori deluxe<br />

come micro-pochette e collier in filigrana.<br />

Le frange sono state un must dell’anno<br />

appena trascorso, ma c’è chi<br />

scommette saranno il tormentone anche<br />

del 2009. A partire dalle borse. Hermès<br />

propone infatti una nuova versione della<br />

<strong>PERO</strong><br />

Kelly Bag, in tipico<br />

stile western, fatta in<br />

suede chiarissimo con<br />

una serie di frange<br />

nella parte<br />

a n t e r i o r e<br />

che movimentano<br />

la<br />

linearità della<br />

borsetta. Non<br />

manca la riscoperta<br />

del sandalo.<br />

Ecco che<br />

Roger Vivier,<br />

storica casa creatrice di calzature,<br />

ripropone la moda dello “shoeboot”,<br />

vale a dire del sandalo<br />

con lacci e fibbie che stringono<br />

il polpaccio: una sorta<br />

di ibrido tra il sandalo e lo stivale,<br />

ma certamente ad effetto.<br />

Un colpo ad effetto per le uscite<br />

di gala.<br />

di Elena Barolo


<strong>Il</strong> Diavolo “vestiva” Prada?<br />

È un inverno decisamente rigido per<br />

Anna Wintour, austera ma potentissima<br />

ed influentissima direttrice di Vogue<br />

America. Si mormora ormai da settimane<br />

di un suo possibile addio alla direzione<br />

della “Bibbia della moda”. Chi le<br />

succederà? Probabilmente la concorrente<br />

europea, ora al timone di Vogue Francia,<br />

Carine Roitfeld.<br />

Dèjavu? No, non è proprio così, se si<br />

pensa alla trama del film “<strong>Il</strong> Diavolo<br />

veste Prada”, dove una spietata Miranda<br />

Priestly, interpretata magistralmente da<br />

Meryl Streep, era alla direzione della rivista<br />

“Runway”. I motivi<br />

di un possibile abbandono<br />

della poltrona più<br />

ambita di Times Square<br />

sono molteplici: primo fra<br />

tutti il suo carattere definito dagli ossrvatori<br />

“stantio e prevedibile”; l’arrivo in redazione<br />

di una serie infinita di lettere<br />

da parte dei lettori, con continue lamentele<br />

per l’eccessiva attenzione<br />

ai soliti famosi: “a chi importa<br />

cosa fanno e come<br />

vestono Paris Hilton, Nicole<br />

Kidman o Gwyneth<br />

Paltrow?”. Inoltre, le storie<br />

sulla mondanità sembrano<br />

aver fatto il loro<br />

tempo: bisognerebbe<br />

focalizzarsi di più sui<br />

giovani, sulle nuove<br />

generazioni, innovazioni e tendenze. Si<br />

può quindi affermare che il tempo passa<br />

anche per la Zarina della moda internazionale,<br />

che, se non riuscirà ad adeguarsi,<br />

dovrà abdicare a favore della concorrente<br />

francese, lasciando a lei l’arduo compito<br />

di stabilire chi sarà il designer del futuro<br />

o chi appartiene già al<br />

passato.<br />

<strong>Il</strong> sito<br />

<strong>Il</strong> web è sempre più<br />

fonte di ispirazione<br />

non solo per gli appassionati<br />

di moda, ma<br />

anche per potenziali acq<br />

u i r e n t i :<br />

www.agentprovocateur.com,<br />

è<br />

uno dei siti di<br />

lingerie più famosi al mondo.<br />

Certamente non è tra i più economici,<br />

ma è un must have nel<br />

guardaroba di ogni donna<br />

che ami l’eleganza, la qualità<br />

e lo stile. C’è anche<br />

una sezione dedicata<br />

alle spose e<br />

all’intimo per le<br />

donne in gravidanza.<br />

La varietà<br />

dei<br />

prodotti è ottima,<br />

la lingua<br />

utilizzata è<br />

l’inglese e le<br />

<strong>PERO</strong><br />

consegne garantite, avvengono in tutto il<br />

mondo entro due settimane dall’ordine.<br />

Ipse dixit<br />

“Con gli anni, ho imparato che ciò che è<br />

importante in un abito è la donna che lo<br />

indossa” - Yves Saint Laurent, stilista.<br />

“Lo stile è un riflesso di un momento politico,<br />

sociale ed artistico. In questo<br />

modo le sue forme riflettono i gusti<br />

dell’epoca in cui viene creato” - Paco<br />

Rabanne, stilista.<br />

“Non sono stata io o Courrèges ad inventare<br />

la minigonna, ma la ragazza per la<br />

strada che la indossò la prima volta” -<br />

Mary Quant, stilista. ì<br />

329/4003401


62<br />

Motori<br />

L’alfa fa<br />

il MITO<br />

La casa del Biscione punta finalmente<br />

sul mercato dei giovani. E lo fa con una<br />

piccola vettura su cui il Lingotto<br />

scommette tutte le sue carte. Due porte<br />

motori brillanti, look aggressivo<br />

Se già poteva contare un<br />

buon numero di giovani<br />

tra i clienti dell’Alfa<br />

Romeo, adesso<br />

la casa del biscione ha<br />

deciso di puntare ancora<br />

di più su questo<br />

tipo di clientela lanciando sul mercato un<br />

modello sportivo che strizza l’occhio alla<br />

bellissima 8c competizione: questa scommessa<br />

si chiama “Mito” ed ha l’aria di<br />

poter venire incontro alle esigenze di tutti<br />

grazie alla varietà dei suoi<br />

motori che partono dai 78cv<br />

del 1.400 cc fino ad arrivare<br />

ai 230cv della GTA.<br />

La piattaforma è quella<br />

della grande Punto, base ottima<br />

anche per coloro che<br />

temono non sia adatta ad<br />

un’auto sportiveggiante, se<br />

poi questo particolare non<br />

salta all’occhio, ecco fari,<br />

passaruota e prese d’aria<br />

che sottolineano ancora di<br />

più l’indole sportiva di questa<br />

auto.<br />

<strong>Il</strong> risultato è piacevole, non<br />

c’è che dire, ed in verità la<br />

Mito la si apprezza più dal<br />

vivo che in fotografia;<br />

anche gli interni mantengono<br />

la stessa filosofia<br />

unendo il classico delle bocchette<br />

d’aria ad una plancia<br />

dal design decisamente<br />

di Davide Balena<br />

sportivo e moderno. Una particolarità in<br />

merito ai dettagli di quest’auto ci ha colpito:<br />

l’assenza della cornice sui finestrini,<br />

soluzione sicuramente complessa da realizzare<br />

ma dall’impatto estetico indubbiamente<br />

piacevole.<br />

Ci prepariamo per la prova su strada e da<br />

subito notiamo l’impostazione sportiva<br />

anche nel posto di guida, grazie a sedili<br />

avvolgenti e ben regolabili che accontenterebbero<br />

comunque qualsiasi postura.<br />

Nota negativa per la zona posteriore dove<br />

Aprima vista<br />

la sensazione<br />

è<br />

quella che<br />

nuova KA sia piu'<br />

grande della precedente<br />

versione ma non e' cosi'<br />

infatti e' lunga 3,62 m.<br />

Forse inganna l'altezza<br />

dove sono stati aggiunti<br />

10 cm. Abbiamo parlato<br />

con Andrea di<br />

Buduo Design Manager<br />

NEW KA, ci ha<br />

detto che non e' stato<br />

facile realizzare l'immagine<br />

di questo<br />

nuovo modello perche'<br />

bisognava dare una<br />

nuova impronta all'<br />

aspetto basandosi sul<br />

kinetic design, mantenendo<br />

pero' allo<br />

stesso tempo le caratteristiche<br />

vincenti della<br />

prima generazione di<br />

Ford Ka. Ecco allora<br />

un muso squadrato<br />

dove si fanno notare la<br />

generosa griglia a<br />

forma trapezoidale e i<br />

nuovi fari che si prolungano<br />

all'indietro.<br />

Linee massicce anche<br />

nella parte laterale con<br />

delle scavature sul portellone<br />

come se venisse<br />

inciso dal vento,<br />

anche la<br />

linea<br />

lo spazio a sedere e davvero limitato<br />

come altrettanto limitata risulta essere la<br />

visibilità dal lunotto posteriore.<br />

Si parte e da subito notiamo il carattere da<br />

“peperina” di questa Mito con un DNA<br />

che le permette di entrare svelta in curva,<br />

di correre sui binari e di avere sempre la<br />

situazione sotto controllo grazie al sistema<br />

“Q2” che frena la ruota interna alla<br />

curva quando questa tende a pattinare.<br />

La componente elettronica di questa auto<br />

è notevole grazie all’ausilio di una serie<br />

E tra le concorrenti più agguerrite<br />

c’è anche la nuova Ford Ka<br />

di cintura ora e' piu' accentuata<br />

verso l'alto.<br />

Nuovi gruppi ottici<br />

anche sul posteriore<br />

che ha mantenuto<br />

quella forma arrotondata<br />

grazie alla bombatura<br />

del lunotto e alla<br />

leggera inclinazione<br />

verso il basso della<br />

parte finale del tetto<br />

che si completa con un<br />

piccolo spoiler. Anche<br />

l'interno di<br />

nuova Ka e' stato completamente<br />

ridisegnato,<br />

dominano le linee<br />

squadrate nella plancia<br />

e sulle portiere. C'e'<br />

spazio in abbondanza<br />

non c'e' che dire, il<br />

posto di guida ha una<br />

posizione alta questo e'<br />

stato reso possibile grazie<br />

alla maggior altezza<br />

dell'auto. Ci e' piaciuto<br />

il volante, compatto, ergonomico<br />

e regolabile<br />

in altezza, originale il<br />

blocco del contachilometri<br />

e del contagiri a<br />

forma di binocolo, non<br />

mancano i vani portaoggetti<br />

come quelli<br />

sulle portiere che possono<br />

contenere anche<br />

le bottiglie dell'acqua.


di dispositivi attivabili tramite un “manettino”<br />

vicino al cambio che ci permette<br />

di modificare la configurazione e l’assetto<br />

dell’auto adattandola alle diverse condizioni<br />

di guida.<br />

Complice il tempo freddo e le condizioni<br />

stradali, non abbiamo potuto spingere<br />

come avremmo voluto, tuttavia la Mito si<br />

è sempre comportata bene sia nel traffico<br />

torinese sia sulle strade extraurbane<br />

In un periodo in cui il mercato auto segna<br />

un – 43% questo modello, come tanti altri<br />

altrettanto validi, non riceverà nell’immediato<br />

i numeri che si merita in termini di<br />

vendite ( parliamo di 15.350 euro per il<br />

modello base), tuttavia la bontà del progetto<br />

e la qualità del prodotto fanno ben<br />

sperare che sul mercato italiano ed europeo<br />

ci siano tutte i presupposti per un meritato<br />

successo. ì<br />

i motori partono dai 78 cavalli<br />

del 1.400, fino ai 230 della<br />

potente Gta. il prezzo del modello<br />

base è di 15.350 euro, ma con<br />

gli accessori si sale parecchio


64<br />

Sport<br />

Toro e Juve tra<br />

Foschi e Chelse<br />

I granata, disperati, si affidano al grande Rino Foschi<br />

artefice del miracolo Palermo, per rifondare una<br />

squadra e una società che sembrano essere davvero<br />

allo sbando. I bianconeri sognano di andare avanti<br />

in Europa e si preparano ad affrontare i londinesi<br />

del Chelsea nel mitico Stamford Bridge<br />

Dopo una vita al Palermo<br />

a braccetto di<br />

Zamparini ed una brevissima<br />

parentesi<br />

estiva al Genoa, Rino<br />

Foschi, uno dei direttori sportivi più apprezzati<br />

e capaci del panorama calcistico<br />

nazionale è sbarcato al Torino.<br />

Dietro l’arrivo sotto la Mole dell’ex<br />

braccio destro del patron dell’Emmezeta<br />

non mancano diverse interpretazioni:<br />

c’è chi vede la definitiva presa<br />

d’atto di Cairo della necessità di far de-<br />

SPERANZA<br />

<strong>Il</strong> Toro s’affida a Foschi (foto a destra)<br />

sperando che i momenti di gioia (qui<br />

sotto) non siano più tanto effimeri<br />

di Sara Bellini<br />

<strong>PERO</strong><br />

collare un progetto tecnico sportivo affidandosi<br />

a gente di consolidata esperienza,<br />

abbandonando quindi il ruolo di<br />

presidente plenipotenziario ed accentratore.<br />

Ma non manca chi intravede nell’arrivo<br />

del ds romagnolo, la posa della<br />

prima pietra da parte del fantomatico<br />

Mister X, l’antipasto quindi di un possibile<br />

cambio di proprietà in via dell’Arcivescovado.<br />

Foschi è uomo<br />

navigato, sa come muoversi nel pianeta<br />

calcio, resistere alle pressione ed è un<br />

grande scopritore di talenti: Toni, Gilardino,<br />

Oddo, Zaccardo, Barone,<br />

Grosso, Barzagli e Camoranesi, guarda<br />

caso otto campioni del mondo, sono<br />

solo alcuni dei nomi che il neo ds granata<br />

ha saputo lanciare sul palcoscenico<br />

della Serie A nella sua trentennale carriera<br />

iniziata sul finire gli anni settanta<br />

a Messina in C2, passando per Modena,<br />

Ravenna e Verona, prima di approdare<br />

in Sicilia nel 2002. Senza dimenticare<br />

Amauri, ultimo cavallo di razza aquistato<br />

nel 2006 dal Chievo e rivenduto<br />

alla Juventus per 13 milioni di<br />

euro più l’intero cartellino di<br />

Nocerino e la compropietà del<br />

baby Lanzafame.<br />

Foschi è uno di quelli che difficilmente<br />

sbaglia. Sotto la sua<br />

direzione, il Palermo dopo essere<br />

tornato nella massima categoria<br />

ha raggiunto per tre<br />

volte consecutive la qualificazione<br />

in Coppa Uefa. Tutto<br />

grazie ad un progetto tecnico<br />

di qualità, impostato su attenzione<br />

ai bilanci, investimenti<br />

oculati, specie in prospettiva,<br />

ma al tempo stesso in grado di<br />

garantire risultati immediati.<br />

Proprio quello di cui avrebbe<br />

bisogno il Toro. Che sia Foschi<br />

l’uomo della svolta?


a<br />

Stamford Bridge è lo stadio<br />

del Chelsea. Un’arena da<br />

42 mila spettatori, dove il<br />

tifo è infernale. Più che un<br />

dodicesimo uomo in<br />

campo. È li che il 25 febbraio la Juventus<br />

affronterà la squadra del magnate<br />

russo Abramovich nell’andata degli ottavi<br />

di finale della Champions League.<br />

Una sfida dal gusto del tutto particolare:<br />

per atmosfera, prestigio e posta in palio.<br />

Un traguardo importante per la società<br />

bianconera che dopo il terremoto di calciopoli,<br />

il purgatorio della B ed il sorprendente<br />

terzo posto dello scorso<br />

campionato, è tornata a calpestare da<br />

protagonista il massimo palcoscenco<br />

calcistico continentale. Un appuntamento<br />

fondamentale per il proseguimento<br />

della stagione,<br />

particolarmente atteso da<br />

mister Ranieri e da capitan Del Piero,<br />

non solo per fissare gli obiettivi finali<br />

dell’annata. <strong>Il</strong> tecnico romano è un ex:<br />

del Chelsea è stato l’allenatore per quattro<br />

anni e nonostante lo neghi, vorrebbe<br />

tanto “rompere le scatole” ad Abramovich,<br />

con cui – sostengono i ben informati<br />

– abbia ancora un conto aperto. Per<br />

Ranieri una sorta di sfida del cuore,<br />

quindi. “Sarà bello vedere a che punto<br />

è il calcio italiano contro i padroni dei<br />

soldi. <strong>Il</strong> Chelsea è una delle principali<br />

favorite alla vittoria finale, l'anno<br />

scorso hanno perso la Champions solo<br />

ai rigori. È difficile ma anche stimolante.<br />

In ogni caso credo che neanche<br />

loro siano contenti di avere preso la<br />

Juve. Ce la giocheremo". Per Alessandro<br />

Del Piero, invece, la voglia è quella<br />

di superarsi e di provare fino in fondo a<br />

“Sara bello vedere a che punto<br />

è il calcio italiano nei<br />

confronti degli inglesi, ormai<br />

veri padroni dei soldi a livello<br />

continentale. Bel Match”<br />

rialzare, tredici anni dopo e sempre a<br />

Roma, la “coppa dalle grandi orecchie”.<br />

Dopo la standig ovation del Santiago<br />

Bernabeu, quando con una doppietta<br />

stendeva il Real Madrid, Alex vorrebbe<br />

stregare anche gli inglesi. Magari con<br />

una delle sue punizioni. A trentaquattro<br />

anni compiuti, con una serie innumerevoli<br />

di trionfi in bacheca, il capitano<br />

bianconero non vuole fermarsi, continuando<br />

a stupire. Anche a Stamford<br />

Bridge. ì


66<br />

Frattaglie<br />

di Manlio Bichiri<br />

m.bic@libero.it<br />

tu vuo’ fa l’americano<br />

il mito fondante è – per metterla in difficilese –<br />

quel meta racconto che racchiude il senso,<br />

l’identità e le ragioni, ma pure il mistero e le<br />

contraddizioni di un popolo e di una civiltà. Per<br />

farla breve è il suo DNA. <strong>Il</strong> nostro, quello italiano,<br />

era situato nell’epopea risorgimentale,<br />

ma a tutt’oggi pare non interessare più nessuno. Successivamente<br />

abbiamo provato ad integrarlo con quello resistenziale<br />

– non a caso chiamato “secondo risorgimento” – ma<br />

la sua natura separante scaturita dalla tragedia della guerra<br />

civile l’ha fatto sentire di parte, troppo legato alla retorica<br />

del fu P.C.I. e quindi non unificante ri-<br />

spetto alla storia nazionale ed alle sue<br />

profonde sensibilità. La sua origine togliattiana<br />

era incapace di includere la<br />

maggioranza borghese e qualunquista<br />

che, volenti o nolenti, rimane il vero<br />

volto politico dell’Italia. Neppure il<br />

berlingueriano “compromesso storico”, variante debole del<br />

dell’unità antifascista, ha convinto il paese. Anche il mito<br />

resistenziale era a suo modo troppo forte, troppo novecentesco<br />

e ideologizzato, rispetto alla “fuga dalla storia” e dalle<br />

sue responsabilità, che è stato ed è, il<br />

vero spirito, sia della prima che della<br />

seconda repubblica.<br />

Entrambe, da buoni e fedeli vassalli<br />

dei vincitori la seconda guerra mondiale,<br />

si connotano nel tentativo di<br />

sviare appartenenza e identità, sposando<br />

acriticamente, i miti delle potenze<br />

momentaneamente dominanti,<br />

fossero gli USA per la non rimpianta<br />

DC, oppure la defunta Unione Sovietica<br />

per il fu PCI.<br />

Nessun tentativo di elaborazione proprio,<br />

negli ultimi sessant’anni, nessuna<br />

nuova invenzione originale, ma<br />

l’accettazione acritica del buonismo<br />

impotente espresso da istituzioni<br />

inette e parassitarie, tipo l’ONU.<br />

Niente di niente, retorica europeista a<br />

parte, la quale malgrado l’allargamento<br />

ai paesi dell’ex blocco sovietico<br />

è, sempre e comunque, ferma al<br />

prezzo calmierato delle patate. Nulla di realmente fondativo,<br />

dunque, soprattutto ora che a Washington, il nuovo<br />

Imperatore d’Occidente s’è insediato dietro la scrivania<br />

della Casa Bianca. L’elezione di Barak Obama è l’inverarsi<br />

e l’attualizzarsi del mito fondante statunitense (l’American<br />

Dream), questo la rende così speciale: il suo essere di colore<br />

conferma che gli ideali dei Padri Fondatori sono attuati:<br />

non solo un “negro” può, in potenza, divenire<br />

presidente degli USA, ma nei fatti lo è diventato. <strong>Il</strong> “mito”<br />

non è solo una bella favola ma pura, evidente realtà. Dunque<br />

nulla di più rassicurante e gratificante.<br />

Che poi noi, tardigradi europei,<br />

In Italia e in Europa<br />

siamo privi del Mito<br />

Fondante nazionale<br />

in quanto a diritti civili ed uguaglianza<br />

li abbiamo raggiunti e sul<br />

piano di quelli sociali anche superati<br />

– e da un bel pezzo – diviene<br />

un dato di fatto secondario,<br />

se non irrilevante. Giacché loro,<br />

gli yankee, si sentono sempre speciali, di una diversità antropologica,<br />

unica e direi, proprio per i loro originari presupposti,<br />

superiori: la loro è sempre la “terra promessa”,il<br />

luogo nel quale la ricerca della felicità è inscritta nella costituzione,<br />

dove il perseguire<br />

l’american dream non è un diritto,<br />

ma un dovere, poiché esso<br />

è espressione vivente del destino<br />

di ogni cittadino americano.<br />

Spesso il mito fondante nasce<br />

da una lacerazione, da un<br />

trauma che, separando, diviene<br />

un nuovo inizio. Noi europei<br />

ne siamo privi. In passato abbiamo<br />

avuto quello della liberazione<br />

dei nostri fratelli<br />

dell’Est Europa, ma la logica<br />

del compromesso e della paura<br />

l’anno relegato al sogno velleitario<br />

di un esigua minoranza.<br />

Dopo l’implosione dell’impero<br />

Sovietico l’europeismo è tornato<br />

alla canna del gas, e a<br />

tutt’oggi, a parte il buonismo,<br />

nulla è cambiato.

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