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28<br />
Esclusivo<br />
<strong>Il</strong> palazzo del Lavoro<br />
RINASCE così<br />
è uno dei simboli di Torino. Abbandonato da anni<br />
ora si trasforma in centro polifunzionale, con<br />
galleria commerciale, uffici e spazi d’incontro<br />
“Però” in esclusiva svela i particolari dell’operazione<br />
Da “Palazzo del<br />
Lavoro” a centropolifunzionale<br />
di alto<br />
livello: al proprio<br />
interno<br />
avrà gallerie<br />
commerciali, centri congressi, uffici e<br />
spazi d’incontro. È questo il progetto di restyling<br />
per lo storico edificio costruito per<br />
l’expo del 1961 su idea ed elaborazione di<br />
Pier Luigi Nervi, che dovrebbe giungere a<br />
compimento entro il 2011, anno delle celebrazioni<br />
per il 150esimo anniversario<br />
dell’unità d’Italia. La novità è contenuta<br />
nella variante 190 al<br />
Piano Regolatore,recentem<br />
e n t e<br />
adottata dalla<br />
Giunta Comunale,<br />
di Antonio Quaratino<br />
presentata in Circoscrizione e proposta<br />
alla valutazione della Sala Rossa.<br />
Una storia tutta particolare quella del Palazzo<br />
del Lavoro, da troppo tempo in stato<br />
di disuso quasi completo, ad eccezione<br />
della presenza di alcune aule per le lezioni<br />
universitarie di Economia e Commercio,<br />
degli sportelli migrazione della questura e<br />
del centro di raccolta dati elettorali nei periodi<br />
delle varie consultazioni o di qualche<br />
sporadica iniziativa. Nulla di fisso o a<br />
lungo termine, quindi. Gli elevatissimi<br />
costi di manutenzione ne hanno limitato<br />
nel corso degli anni lo sviluppo, l’appetibilità<br />
e le opportunità. Risultato: crescente<br />
degrado ed inutilizzo costante,<br />
c o n<br />
tanto di<br />
rabbia e<br />
stupore dei<br />
cittadini e resi-<br />
<strong>PERO</strong><br />
denti. Un vero peccato per una delle<br />
strutture simbolo di Italia ’61, che tra l’altro<br />
da decenni compare sui più importanti<br />
manuali di architettura internazionale.<br />
Ceduto a fine 2005 dal Demanio al suo<br />
braccio immobiliare la Fintecna, il Palazzo,<br />
che sorge fra corso Unità d’Italia,<br />
corso Maroncelli e via Ventimiglia, è attualmente<br />
di proprietà della Società Pentagramma<br />
Piemonte, costituita al<br />
cinquanta per cento dalla stessa finanziaria<br />
statale e le rimanenti quote divise tra<br />
Gefim ed altri investitori privati. Un’operazione<br />
di recupero che pare abbia attirato<br />
pesantemente l’attenzione degli spagnoli<br />
de El Cortes Inglés, colosso della grande<br />
distribuzione commerciale sull’esempio<br />
del londinese Harrods, della parigina Galerie<br />
Lafayette o del Sony Center di Berlino<br />
e desideroso di affacciarsi sul mercato<br />
italiano.<br />
Dagli uffici comunali all’urbanistica spiegano<br />
che “la variante e la successiva riqualificazione<br />
consentiranno di restituire a<br />
Palazzo Nervi il ruolo di affascinante porta<br />
di accesso per la parte sud della città in<br />
vista delle celebrazioni per il 2011”. Un<br />
intervento possibile solo dopo l’adozione<br />
della variante da parte del Consiglio Comunale,<br />
prevista di qui a poco. “<strong>Il</strong> progetto<br />
di recupero” – hanno dichiarato recente