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PERO - Il Filo

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24<br />

A PARIGI 1 EURO AL GIORNO. QUI 2 L’ORA<br />

A Parigi , in 750 stazioni, è possibile noleggiare<br />

una bici per una giornata, per una settimana o<br />

anche per un anno. <strong>Il</strong> parco bici conta 10648<br />

vetture. <strong>Il</strong> progetto è chiamato Velib, un acronimo<br />

di Velò e Libertè, che potremmo tradurre<br />

con Bici in Libertà. I prezzi? Un euro al giorno, 5<br />

la settimana e 29 l’anno: a Torino vogliono farcene<br />

pagare 2 all’ora! Conviene comprarsela...<br />

Nella foto: i Velib della ville lumière<br />

qualcuno risponda”.<br />

Sarà, ma nel frattempo qualcuno che il<br />

bike sharing in città l’ha fatto c’è stato.<br />

Si tratta della Circoscrizione Due. Con<br />

un progetto da circa 60 mila euro ha<br />

creato il primo servizio di bici a noleggio<br />

cittadino, con 60 due ruote disponibili<br />

per chiunque già da inizio ottobre. Costo<br />

dell’affitto: zero, è richiesta solo una<br />

cauzione di 5 euro per la chiavetta che<br />

sblocca il mezzo, con la bici a disposizione<br />

dalle 6 di mattina fino alle 24.<br />

Unica prescrizione: restituire la bici nel<br />

posto dove la si è presa, uno dei sette posteggi<br />

della Circoscrizione, poiché per<br />

abbattere i costi non è previsto un servizio<br />

di trasporto da un “affitta bici” all’altro.<br />

Com’è andata? Le bici sono rimaste<br />

quasi tutte nelle loro rastrelliere.<br />

“<strong>Il</strong> nostro bike sharing – spiega Andrea<br />

Stara, presidente della Circoscrizione<br />

Due, quella di Santa Rita e Mirafiori<br />

Nord – con 60 bici, 20 rosse dedicate alle<br />

scuole e 40 gialle dedicate ai cittadini, è<br />

partito a ottobre. Di certo la limitata<br />

campagna informativa del servizio (per<br />

ora solo su di una parte di Mirafiori Nord<br />

corrispondente al progetto Urban 2) e le<br />

condizioni meteo avverse hanno dato un<br />

risultato tiepido. Tranne le scuole, che ne<br />

hanno fatto un maggiore utilizzo, non<br />

sono state molte le persone che hanno<br />

preso le bici. Contiamo però di rilanciare<br />

il servizio in primavera con una nuova<br />

campagna più estesa, e l’informazione a<br />

più cittadini, per avere un numero maggiore<br />

di utenti. La nostra offerta in fondo<br />

è assai vantaggiosa, il noleggio è gratuito<br />

e si può tenere la bici dalle 6 alle 24.<br />

Inoltre con la nostra chiavetta di sblocco<br />

si possono prendere le bici anche in altre<br />

200 città italiane che utilizzano lo stesso<br />

sistema”.<br />

Tutto chiaro. Rimane però l’altro lato<br />

della medaglia. Infatti se si affitteranno<br />

migliaia di bici, oltre a quelle che già<br />

possiedono i privati, ci dovranno pur essere<br />

anche le strade per andarci in giro.<br />

Ed ecco allora che subentra la competenza<br />

del “piano ciclabile” di cui sopra,<br />

da 132 milioni di euro fino a oggi.<br />

Com’è stata calcolata la cifra? Sulla base<br />

di una stima. L’ultima pista ciclabile<br />

inaugurata in città, a ottobre, è quella che<br />

si snoda tra ponte Balbis e ponte Isabella,<br />

lungo la sponda sinistra del Po. Costo<br />

dell’operazione, per poco meno di 1500<br />

metri di strada: 1 milione e 600mila euro.<br />

Come dire circa 1100 euro al metro.<br />

Estendendo ipoteticamente il costo per<br />

tutti i 120 chilometri ciclabili di Torino,<br />

si arriva a 132 milioni,<br />

tra nuove<br />

realizzazioni, ristrutturazioni<br />

e<br />

m a n u t e n z i o n i .<br />

Davvero un bel<br />

patrimonio impegnato<br />

se si pensa<br />

che, a essere sinceri,<br />

nella nostra<br />

città tra freddo,<br />

neve, ghiaccio e<br />

acquazzoni, la bici<br />

può andar bene per<br />

non più di cinque<br />

mesi l’anno. In<br />

fondo siamo a Torino,<br />

mica a Palermo.<br />

E di ciò se<br />

<strong>PERO</strong><br />

DANIELE CANTORE (FI-PDL)<br />

“Torino non è una piccola città dove si<br />

può fare tutto girando in bici. Incentivare<br />

è un conto, ma non si può credere<br />

che basti una linea di vernice tracciata<br />

sulla strada perché tutti i torinesi abbandonino<br />

la loro auto in garage”.<br />

Molto ambizioso<br />

il piano ciclabile<br />

dell’assessore<br />

Sestero. Ma tutti<br />

vorranno pedalare?<br />

ne sono accorti anche i commercianti<br />

che si affacciano sulle vie<br />

Cavour e Principe Amedeo, ciclopedonalizzate<br />

di recente. Per<br />

far posto alle strisce che delimitano<br />

il percorso dei pedalatori si<br />

sono volatilizzati 300 parcheggi,<br />

e affacciandosi dalle vetrine dei<br />

negozi di due ruote in transito<br />

non s’è vista neanche l’ombra.<br />

Le proteste si sono ovviamente<br />

sprecate. Ma nulla è cambiato<br />

Dai banchi dell’opposizione in<br />

Comune, il capogruppo di Forza<br />

Italia, Daniele Cantore, spiega: “La battaglia<br />

ambientalista che alcuni assessori<br />

stanno portando avanti da Palazzo Civico<br />

manca di alcuni concetti: Torino non è<br />

paragonabile ad altre città italiane o europee<br />

molto più piccole. Lì la bicicletta<br />

è realmente il mezzo più vantaggioso per<br />

potersi spostare da una parte all’altra<br />

della città, e le scelte fatte dagli amministratori<br />

locali tengono conto anche delle<br />

necessità degli automobilisti. Non si può<br />

credere che basti dipingere strisce rosse<br />

sull'asfalto per far sì che i torinesi scelgano<br />

di usare la bicicletta piuttosto che<br />

l'automobile. E non si può pensare di<br />

continuare a togliere parcheggi in nome<br />

di scelte pseudo-ecologiste che servono<br />

solo a far infuriare i torinesi e ad ottenere<br />

qualche titolo ad effetto sui giornali,<br />

senza pensare alle conseguenze”. ì<br />

DOMENICO MANGONE (PD)<br />

“Per ora il progetto non ha avuto risposte<br />

entusiastiche, anzi il primo bando è<br />

andato deserto. Ma noi ci crediamo,<br />

incrociamo le dita e speriamo che la<br />

nuova formulazione dell’offerta possa<br />

essere appetibile per gli investitori”.

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