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PERO - Il Filo

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Intervista a Maurizio Bruno<br />

segretario torinese dei Moderati<br />

“Alle elezioni provinciali<br />

Correremo con chi garantirà un<br />

programma serio e concreto<br />

di rilancio e sviluppo del territorio”<br />

la nostra città ha deciso<br />

di trovare un<br />

senso al suo futuro<br />

partendo dall’evento<br />

olimpico. Ma la promozione<br />

che c’è<br />

stata e che ha portato<br />

Torino sui media di tutto il mondo, mi pare<br />

sia stata rallentata negli anni successivi da<br />

una crisi generalizzata che chiaramente ha<br />

colpito anche la nostra metropoli, riducendo<br />

le risorse disponibili per la promozione<br />

e comunicazione del territorio”.<br />

Maurizio Bruno, segretario cittadino dei<br />

Moderati, analizza la situazione della città<br />

a tre anni dai Giochi, mentre la Fiat è costretta<br />

alla cassa integrazione ma, nello<br />

stesso tempo, restiamo tra i maggiori esportatori<br />

di manufatti e di tecnologie italiane<br />

all’estero. E mentre si va verso le elezioni<br />

in Provincia.<br />

<strong>Il</strong> mugugno torinese è inevitabile. In effetti<br />

la crisi si sente e le conseguenze in<br />

termini di occupazione sono sotto gli<br />

occhi di tutti...<br />

È sotto gli occhi di tutti che questa città<br />

negli ultimi anni sia migliorata, anche se<br />

mantiene le problematiche di tante metropoli<br />

industrializzate. <strong>Il</strong> nostro problema era<br />

se diventare il dormitorio di Milano dopo<br />

la prima crisi Fiat, oppure se ricollocarci<br />

nel mercato globale come entità capace di<br />

proporre e creare novità.<br />

Ma per il momento, pare che questa<br />

scelta fondamentale non sia stata fatta...<br />

Siamo stati rallentati dalla congiuntura internazionale.<br />

Ma un dato reale c’è: che<br />

dieci anni fa ci davano come città grigia,<br />

spenta, morta, addirittura senza futuro.<br />

di Guido Bosco<br />

Oggi quantomeno ce la<br />

possiamo giocare con quasi<br />

tutte le aree metropolitane<br />

d’Europa. Non siamo ancora<br />

il dormitorio di Milano<br />

e abbiamo le basi per costruire<br />

un mercato economico<br />

differenziato, che<br />

affianchi al manifatturiero<br />

il terziario, la ricerca,<br />

l’istruzione, una sanità qualificata<br />

e anche il turismo.<br />

Ma non le sembra che la difesa a priori<br />

della Fiat, diventi quasi un accanimento<br />

terapeutico per un settore che sta dimostrando<br />

di essere in gravissime difficoltà<br />

in tutti i Paesi ad alto salario?<br />

Questa domanda fatta anni fa, con la<br />

crisi che attraversava la Fiat e non<br />

il sistema auto in generale, mi<br />

avrebbe fatto sicuramente rispondere<br />

di sì. Avrei avuto<br />

torto, perché l’azienda si è ripresa<br />

e ha prodotto dei modelli<br />

all’avanguardia, è tra le<br />

case automobilistiche a livello<br />

europeo che ha registrato una<br />

delle migliori crescite, ma<br />

che oggi è colpita<br />

come tutte le<br />

concorrenti<br />

dalla congiuntura<br />

difficile. È<br />

un obbligo<br />

cercare di<br />

conservare<br />

questo patrimonio<br />

della<br />

città e del<br />

Paese.<br />

Lei arriva da<br />

un’esperienza col<br />

centrodestra: è stato<br />

coordinatore cittadino<br />

di Forza Italia.<br />

Perché ha deciso di<br />

cambiare?<br />

Di cambiare partito,<br />

diciamola fino in<br />

fondo. In un’epoca<br />

Politica<br />

“Alle Provinciali i Moderati<br />

dalla parte del territorio”<br />

nella quale la politica si basa principalmente<br />

sull’ideologia liberale, la prima cosa<br />

che un’organizzazione politica deve garantire<br />

è la dignità di chi si spende per essa.<br />

Purtroppo nella mia esperienza precedente,<br />

mi sono dovuto confrontare con uomini<br />

per i quali questo principio era irrilevante.<br />

Sembra di sentir parlare uno dei tanti<br />

scontenti all’interno del Pd. non è che la<br />

vera differenza non sta negli schieramenti<br />

ma, appunto, nelle persone?<br />

In questo periodo della politica italiana vi<br />

è una classe dirigente che non sempre è<br />

all’altezza. Sia nel centrosinistra, sia nel<br />

centrodestra. Io e alcuni amici, tutti con<br />

esperienza politica, abbiamo deciso di intraprendere<br />

un percorso difficile, ma onesto<br />

ed entusiasmante, al di fuori dei rigidi<br />

schemi un po’ ipocriti dei due poli.<br />

Già, i Moderati. Finora un’esperienza<br />

politica di sicuro successo a<br />

livello di voto. Ma cosa state architettando<br />

per le prossime elezioni?<br />

Siamo ancora nella posizione di<br />

dover valutare noi le proposte altrui,<br />

per capire che cosa i due schieramenti<br />

vorrebbero per il bene del territorio.<br />

Ad oggi, valutando sia gli<br />

aspetti politici, sia programmatici<br />

degli uni<br />

e degli altri, non<br />

abbiamo ancora<br />

preso una decisione.<br />

So soltanto<br />

una cosa<br />

per certo: la<br />

politica tradiz<br />

i o n a l e<br />

prima non ci<br />

voleva, ora<br />

tutti ci cercano<br />

e ci corteggiano.<br />

Sarà<br />

forse perché<br />

potremmo essere<br />

determinanti con<br />

i nostri voti per<br />

decidere il<br />

nuovo presidenteprovincale?<br />

ì<br />

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