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PERO - Il Filo

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di euro destinato<br />

a chi<br />

avesse voluto<br />

farsi carico<br />

di<br />

realizzare i<br />

116 punti per<br />

affittare le<br />

1300 biciclette<br />

volute<br />

dal Comune,<br />

ma non si<br />

s o g n a n o<br />

n e m m e n o ,<br />

viste le temperaturepolari<br />

che<br />

stringono la<br />

città da nov<br />

e m b r e<br />

scorso, di girare<br />

per il<br />

centro pedalando<br />

come<br />

Bartali.<br />

<strong>Il</strong> Comune<br />

però tira<br />

dritto per la sua strada (ciclabile). E fino<br />

a oggi l’allargamento dei percorsi per le<br />

due ruote a trazione umana ha portato la<br />

città ad avere 120 chilometri di percorso<br />

pedalabile, di cui 100 in sede protetta e<br />

20 in corsia riservata, per un impegno<br />

economico che sfiora i 132 milioni di<br />

euro. Un vero primato riconosciuto<br />

anche dalla coccarda di “Città più ciclabile<br />

d’Italia”, che ci è stata consegnata a<br />

Milano durante il salone del Ciclo e Motociclo<br />

2008.<br />

Ma entriamo più nel dettaglio per capire<br />

meglio le ragioni del nuovo bando per il<br />

bike sharing, che il Comune ha già approvato<br />

e aperto e che si concluderà a<br />

metà febbraio. La proposta prevede la ricerca<br />

di un privato che si accolli l’onere<br />

di gestire 116 ciclostazioni (con l’obbiettivo<br />

di arrivare fino a 300) disseminate<br />

per la città ma con una maggiore concentrazione<br />

nel centro. La durata della concessione,<br />

e quindi l’impegno temporale<br />

richiesto, è di 12 anni.<br />

120 chilometri la lunghezza totale<br />

delle piste ciclabili in città (100<br />

chilometri in sede protetta e 20 in<br />

corsia riservata). obiettivo di<br />

Sestero: 115 itinerari dedicati, di<br />

cui 85 in città e 30 nei parchi<br />

dando corpo alla sua visione nata nella<br />

prima giunta Chiamparino con l’approvazione<br />

del cosiddetto “Piano degli itinerari<br />

ciclabili della città”, che descrive<br />

la realizzazione a Torino di 115 itinerari<br />

dedicati solo ai pedalatori, di cui 85 inseriti<br />

nella viabilità cittadina e 30 nei parchi.<br />

<strong>Il</strong> tutto giustificato dalla prospettiva<br />

di migliorare la qualità dell’aria.<br />

Ma il sogno di far nascere una piccola<br />

Pechino, o una grande Amsterdam dipende<br />

dai gusti giovanili, sostenuto<br />

dall’algida morale ambientalista, pare sia<br />

stato clamorosamente bocciato dai sabaudi<br />

concittadini, i quali non solo hanno<br />

mandato in bianco il bando da 2 milioni<br />

CURIOSITA’: In realtà, seppur con scarso successo, le<br />

bici a noleggio ci sono già, almeno nella Circoscrizione<br />

2. Come dice il cartello, si possono usare all’interno<br />

del territorio circoscrizionale e in tutte le altre città<br />

d’Italia. Quindi non nel resto di Torino! Sarà una svista<br />

o un obbligo burocratico? Ridicolo...<br />

Le biciclette da far circuitare<br />

nelle stazioni<br />

d’affitto sarebbero all’inizio<br />

1.160, per arrivare<br />

fino a 3900 nel<br />

giro di tre anni. <strong>Il</strong> tutto<br />

sostenuto da un contri-<br />

<strong>PERO</strong><br />

buto pubblico misto, Stato, Regione, Comune,<br />

di circa 2 milioni di euro. In più<br />

per il soggetto vincitore sono previsti gli<br />

introiti di servizio, e la possibilità di<br />

fruire di spazi pubblicitari di 12 metri<br />

quadri l’uno in ogni stazione, e questa è<br />

l’unica novità rispetto al precedente<br />

bando che prevedeva spazi di soli due<br />

metri quadri. Tutto gestito da una serie<br />

di rastrelliere automatizzate, con accesso<br />

a codice. Ma come invogliare i cittadini<br />

a mollare la macchina e andare in bici<br />

anche col mal tempo? Semplice, avevano<br />

pensato in Regione, regaliamo la<br />

prima o le prime due ore di affitto, e il<br />

resto del tempo la tariffa non dovrà superare<br />

i 2 euro l’ora.<br />

Riuscirà questa nuova offerta ad invogliare<br />

qualcuno a buttarsi nell’avventura<br />

del bike sharing? Tra le candidate che<br />

potrebbero essere interessate, e che già<br />

gestiscono tali servizi in altri luoghi, vi<br />

è una sola società in tutta Italia: la Bici<br />

in Città. Le altre sono straniere: la Igp<br />

Decaux di Lione (specializzata nella<br />

pubblicità e che già ha in concessione<br />

una parte della cartellonistica torinese),<br />

la Clear Channel che si occupa del servizio<br />

a Barcellona e la Cenusa, che sta<br />

installando le stazioni gratis a Roma.<br />

L’assessore Domenico Mangone, deluso<br />

e stupito dal fallimento del primo<br />

bando, dimostra fede nel bike sharing:<br />

“Noi crediamo fortemente nel progetto –<br />

dice -, il nuovo bando è aperto e si concluderà<br />

a metà febbraio. Per cercare di<br />

rendere più appetibile l’offerta, secondo<br />

quando ci è stato indicato da professionisti<br />

del settore, abbiamo ampliato gli<br />

spazi pubblicitari a disposizione di chi<br />

vincerà il bando, per venire incontro alle<br />

esigenze della società che si aggiudicherà<br />

il servizio”.<br />

Sarà sufficiente a smuovere le richieste?<br />

Avete avuto segni di un maggiore interesse?<br />

“Mah, noi pensiamo che l’offerta<br />

sia davvero appetibile. Per ora però non<br />

abbiamo ancora avuto riscontri. Ma noi<br />

ci crediamo e incrociamo le dita. Diciamo<br />

che non possiamo che pregare che<br />

in italia esiste solo una<br />

società specializzata nel<br />

nolo delle bici. Forse la<br />

situazione migliorerebbe<br />

con nuove ditte d’oltralpe<br />

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