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PERO - Il Filo

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delle aree verdi di accesso, oggi di proprietà<br />

comunale e troppo spesso trascurato.<br />

Non mancheranno parcheggi<br />

sotterranei pubblici e pertinenziali (nell’ordine<br />

di 20mila mq), indispensabili a soddisfare<br />

le future esigenze della struttura e<br />

cercare di “tranquillizzare” chi vive su<br />

questa porzione di città a due passi dal<br />

confine con Moncalieri e dall’imbocco per<br />

la tangenziale, dove parcheggiare pare già<br />

ora un’impresa, e dove il fallimento della<br />

rotonda Maroncelli ha messo in seria dif-<br />

Affari in città? c’è la Fiat...<br />

Dopo più di vent’anni di inattività, solo nel 2004 da<br />

Palazzo Civico parte un’offerta simbolica di un euro<br />

al Demanio per rilevare Palazzo Nervi e curarne il<br />

riassetto. “La risposta fu una richiesta di 20 milioni di<br />

euro, che ovviamente rifiutammo”, fa sapere Mario Viano<br />

Assessore comunale all’urbanistica. un anno dopo il ministro<br />

dell’economia Giulio Tremonti, per far quadrare i<br />

conti, impone alla Fintecna (società di real estate nata in<br />

seno alla dismissione dell’Iri) di rilevare alcuni palazzi del<br />

Demanio sparsi lungo tutta la penisola. Ed ecco che nel<br />

2007 nasce il progetto Pentagramma, un percorso di valorizzazione<br />

di cinque distinti portafogli immobiliari in diverse<br />

regioni italiane, a cui partecipano tutti i più<br />

importanti operatori immobiliari italiani ed internazionali.<br />

Per il Piemonte, del quale l’asset principale è rappresentato<br />

proprio dal Palazzo del Lavoro, è stata selezionata la<br />

Gefim Spa, società di sviluppo immobiliare creata alla fine<br />

degli anni Settanta dalla famiglia Ponchia, storici ed influenti<br />

costruttori torinesi, con forti legami con l’universo<br />

Fiat, senza la cui benedizione sotto la Mole poco o nulla<br />

sembra ancora muoversi (proprio Gefim, insieme a Fiat<br />

Partecipazioni ed alla potentissima Beni Stabili sono i protagonisti<br />

di una joint-venture per l’acquisto, la gestione e<br />

lo sviluppo di diversi immobili dello stesso Gruppo Fiat,<br />

tra cui le palazzine di corso Marconi). Ecco che si muove<br />

l’alta finanza e Palazzo Nervi improvvisamente acquisisce<br />

un certo appeal. Tutto con una certezza: quando a Torino<br />

tira aria di business, i protagonisti sono sempre gli stessi.<br />

ficoltà il traffico. Una nuova pianificazione,<br />

quella che si affaccia su Italia ’61,<br />

sicuramente affascinante, e con un costo<br />

indicativo superiore ai 50 milioni di euro<br />

- per ora completamente a carico di Pentagramma<br />

- che porterà nelle casse porterà<br />

circa 3,7 milioni per la valorizzazione oltre<br />

ad altri otto milioni di oneri di urbanizzazione.<br />

In ogni caso sembra prendere sempre più<br />

quota l’ipotesi di una imminente cessione<br />

dell’immobile e dell’ingresso di nuovi<br />

operatori. Dalla società attualmente proprietaria<br />

del Palazzo del Lavoro trapela<br />

ben poco, se non che “una volta terminato<br />

l’iter urbanistico si cercherà l’utilizzatore<br />

finale e a quel punto, a seconda dell’interlocutore,<br />

verrà deciso se portare avanti la<br />

ristrutturazione direttamente oppure se cedere<br />

l’edificio prima dell’inizio dei lavori”.<br />

Intanto gli spagnoli di Cortes Inglès<br />

sono lì alla porta, pronti a sbarcare su Torino,<br />

milioni di euro e posti di lavoro alla<br />

mano.ì<br />

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