A come Amici no. 37
Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici
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Come nasce I.A.R.A.?<br />
I.A.R.A. nasce nel 2002. Un pomeriggio alle ore 14.00, mi<br />
squilla il telefo<strong>no</strong> e mi si chiede: «Parlo con Anna Padovan?<br />
È lei che chiacchera con gli ammalati?» Ho risposto di sì. Era<br />
una sig<strong>no</strong>ra che doveva subire un grosso intervento ed era<br />
amica di una donna che avevo preparato per un’operazione<br />
chirurgica (all’epoca praticavo già la libera professione<br />
<strong>come</strong> infermiera coordinatrice).<br />
L’ho incontrata e so<strong>no</strong> andata a co<strong>no</strong>scere i talenti, le<br />
qualità, le parti sane che avrebbe potuto mettere in atto<br />
spiegando cosa avrebbe affrontato. Questa esperienza è<br />
stata molto bella, perché lei è guarita bene, riducendo i<br />
tempi di degenza.<br />
Al termine ha affermato: «Anna <strong>no</strong>i malati abbiamo bisog<strong>no</strong><br />
di questo, <strong>no</strong>n fermarti, diffondilo». Così ho capito di dover<br />
svolgere questo compito.<br />
Io e Claudio proveniamo da una formazione cristiana<br />
cattolica. Abbiamo allargato le <strong>no</strong>stre esperienze nel<br />
campo spirituale, nella preghiera e nella meditazione, da<br />
dove arriva<strong>no</strong> indicazioni, intuizioni ed è su questo che<br />
tutto è stato costruito, pezzetti<strong>no</strong> su pezzetti<strong>no</strong>.<br />
Ad un certo punto è nata anche l’idea del libro Il Modello<br />
I.A.R.A.- prendersi cura di sé che abbiamo scritto volutamente<br />
senza riempirlo di termini scientifici e che è diventato anche<br />
testo di riferimento per tesi. Per <strong>no</strong>i è stato strabiliante<br />
vedere che il coordinatore di un’università infermieristica<br />
ha inserito il modello I.A.R.A. nella disciplina di Educazione<br />
terapeutica, facendolo diventare u<strong>no</strong> dei tanti modelli di<br />
riferimento.<br />
Voi avete avuto un modello di riferimento?<br />
Il <strong>no</strong>stro modello di riferimento e che troviamo più conso<strong>no</strong><br />
è quello della psicosintesi-transpersonale, vuol dire che <strong>no</strong>i<br />
<strong>no</strong>n siamo delle personalità che han<strong>no</strong> un’anima, bensì<br />
delle anime che han<strong>no</strong> una personalità.<br />
Il <strong>no</strong>stro obiettivo è quello di rendere queste personalità<br />
sempre più consapevoli. Lo psichiatra Roberto Assagioli<br />
ne ha parlato nel secolo scorso spiegando <strong>come</strong> lavora<br />
una mente sana. Gli altri studiosi han<strong>no</strong> approfondito<br />
le malattie mentali mentre lui riteneva che la mente<br />
ha qualcosa in più. Questa è la psicologia umanistica,<br />
lo studio del futuro, è la psicologia transpersonale, ma<br />
questo approccio <strong>no</strong>n viene ancora studiato all’università.<br />
La psicologia è partita da Freud con la psicologia del<br />
profondo, passando per Jung e Adler per poi arrivare alla<br />
psicologia transpersonale. Assagioli è stato l’illuminato del<br />
suo tempo. Quando Leo <strong>Amici</strong> diceva che un gior<strong>no</strong> sarà<br />
dimostrato Dio scientificamente aveva ragione, la scienza<br />
ci sta arrivando con questi studi.<br />
I.A.R.A. è una scelta di vita?<br />
Diventa un modo di vivere, <strong>no</strong>n si finisce mai di apprendere.<br />
Anche perché ogni incontro è unico e irripetibile. Io lavoro<br />
dal 1982, inizialmente <strong>come</strong> infermiera, e <strong>no</strong><strong>no</strong>stante tutti<br />
questi anni resto sempre affascinata dalla bellezza delle<br />
persone che si attiva<strong>no</strong> nel prendersi cura degli altri.<br />
Nella pratica, questo metodo, <strong>come</strong> viene utilizzato negli<br />
ospedali?<br />
Impari moltissimo dalla persona malata. Quando chiedi<br />
ad un malato: «Tu cosa intuisci? Cosa ti è utile in questo<br />
momento per superare questo malessere?» dalle risposte<br />
avverti un’intelligenza e<strong>no</strong>rme, che è guidata. Avresti<br />
potuto leggere migliaia di trattati scientifici e <strong>no</strong>n ti sarebbe<br />
venuto in mente che a quella persona poteva servire quel<br />
qualcosa. Il malato così ha anche la percezione di sentirsi<br />
considerato, amato e aiutato. Ogni persona ha la propria<br />
anima che può attivare la sua cura. Includendo la parte<br />
spirituale nel campo della cura fa sì che quando incontro<br />
una persona io mi chieda: «Chi ho davanti? Questo "sé" che<br />
qualità possiede?»<br />
È la persona stessa ad essere esperta del suo disagio sia<br />
fisico, che emotivo e mentale. Dal momento che tu la<br />
accogli per quella che è, vedi tutto ciò che può mettere in<br />
atto. La persona si attiva e poi impara gli esercizi insieme<br />
a te. È un accompagnare con amore. Quando poi inizia a<br />
camminare con le sue gambe serve fare un passo indietro.<br />
Così la rendi libera. Non si parla di potere di autoguarigione,<br />
ma di prendersi cura della persona e, nel caso estremo,<br />
anche di accompagnarlo fi<strong>no</strong> alla morte.<br />
Ci so<strong>no</strong> altri ambiti in cui viene utilizzato il metodo?<br />
I.A.R.A. è entrata, con un gioco, anche nell’ambito educativo,<br />
attraverso progetti per le scuole.<br />
Tu ricordi al bambi<strong>no</strong> che è una perla, valorizzando le sue<br />
qualità positive ai compagni, condividendole con loro<br />
in modo da fare, tutti insieme, la collana di perle. Questo<br />
è di aiuto ai ragazzi, nella regolazione emotiva partendo<br />
dalla valorizzazione dei punti positivi, e agli insegnanti, nel<br />
renderli consapevoli che han<strong>no</strong> davanti a loro delle anime<br />
con un loro compito da svolgere.<br />
In un quadro del musical Patto di Luce gli artisti canta<strong>no</strong> le<br />
parole di Leo <strong>Amici</strong>: “… Dio ha dato all’uomo un intelletto<br />
per ragionare, una coscienza per riflettere e una volontà per<br />
decidere”, in queste parole che assonanze trova con I.A.R.A.?<br />
Le parole di Leo so<strong>no</strong> il nucleo, nel senso che anche nel<br />
modello I.A.R.A. viene rispettato l’avere questo intelletto.<br />
Noi lo chiamiamo mente intuitiva.<br />
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