A come Amici no. 37
Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici
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In ricordo della giovane scomparsa a 18 anni<br />
CHIARA DI DIO a Narni per Marianna<br />
"La vita vale sempre la pena di essere vissuta"<br />
Chiara di Dio, il musical scritto e diretto da Carlo Tedeschi,<br />
è stato interpretato dai Ragazzi del Lago, sabato 18<br />
agosto presso la chiesa di San Francesco di Narni (TR),<br />
nel corso dello spettacolo-testimonianza in memoria di<br />
Marianna Boccolini, la giovane narnese scomparsa nel<br />
2010 in seguito a un incidente stradale all'età di 18 anni.<br />
L'iniziativa è stata voluta dalla mamma e da padre Massimo<br />
Reschiglian, dell'Ordine dei frati mi<strong>no</strong>ri, con il patrocinio<br />
del Comune e il sosteg<strong>no</strong> della parrocchia di San<br />
Giovenale e Cassio, ed è nata dal desiderio di Marianna<br />
di «dare voce ai giovani». Di lei, infatti, i promotori ricorda<strong>no</strong><br />
che «sognava un mondo a colori senza odio, senza<br />
ingiustizie...», e che a 11 anni scriveva «la pace inizia nei<br />
piccoli luoghi, inizia da <strong>no</strong>i».<br />
Realizzato dunque con i giovani per i giovani, ha visto<br />
succedersi testimonianze su Marianna, che ha vissuto<br />
una vita breve ma intensa e ricca di valori umani, ma anche<br />
di giovani che so<strong>no</strong> usciti dal tunnel delle dipendenze<br />
e so<strong>no</strong> ritornati gioiosamente alla vita mettendosi al<br />
servizio del prossimo.<br />
I giovani so<strong>no</strong> la risorsa più preziosa dell'umanità, so<strong>no</strong> la <strong>no</strong>stra speranza, il futuro viaggia sulle loro ali.<br />
Il loro cuore assetato di verità, di giustizia e di amore, abitato da una sana inquietudine, mai <strong>come</strong> oggi ha bisog<strong>no</strong><br />
di ascolto, di risposte, di sana provocazione, di essere promosso e sostenuto con speranza. Ogni giovane porta in sé<br />
un sog<strong>no</strong> di un mondo migliore, a volte lo grida nei modi in cui sa e può fare, a volte lo cerca nel silenzio. Spesso gli<br />
adulti <strong>no</strong>n riesco<strong>no</strong> a decifrare il linguaggio dei giovani fermandosi all'apparenza. Ogni giovane è un mistero ed è<br />
sacro. Ai giovani spesso manca<strong>no</strong> adulti motivati, innamorati della vita e dell'umanità, capitani coraggiosi che credo<strong>no</strong><br />
in loro, che stia<strong>no</strong> loro davanti ascoltandoli e guardandoli negli occhi, instaurando dialoghi e relazioni, che<br />
<strong>no</strong>n faccia<strong>no</strong> loro sterili rimproveri e vuote prediche ma con il proprio esempio concreto mostri<strong>no</strong> loro che la vita<br />
vale sempre la pena di essere vissuta, che nulla c'è di più bello che stare al mondo ed amare il prossimo pur nella<br />
diversità ed insieme operare per edificare un mondo colmo di bellezza in cui la fragilità, la sensibilità e la tenerezza<br />
<strong>no</strong>n so<strong>no</strong> viste <strong>come</strong> debolezze ma <strong>come</strong> virtù vittoriose.<br />
<strong>Amici</strong> di Mary<br />
CURATORI DELL’EVENTO: p. Massimo Reschiglian e Maria Letizia Tomassoni<br />
LA TRAMA DEL MUSICAL<br />
Un vecchio spiega l’esigenza di raccontare la vita di Santa<br />
Chiara utilizzando le parole di Papa Giovanni Paolo II: «È<br />
veramente difficile disgiungere questi due <strong>no</strong>mi, Francesco<br />
e Chiara». Li definisce “fe<strong>no</strong>meni”, “leggende”. Lo spettacolo<br />
inizia con Chiara morente, intor<strong>no</strong> a lei le consorelle piangenti.<br />
Chiara sfinita, chiede una "cerasa”, una ciliegia.<br />
Lei, abituata ai digiuni, chiede, con una umanità straordinaria,<br />
qualcosa per sé. Agnese manda di corsa una sorella nel<br />
chiostro, ma siamo in agosto e <strong>no</strong>n è stagione di ciliegie,<br />
e nei pochi minuti che separa<strong>no</strong> la richiesta di Chiara dal<br />
ritor<strong>no</strong> della consorella (che arriverà miracolosamente con<br />
la ciliegia tra le dita) scorro<strong>no</strong> il primo ed il secondo tempo,<br />
con gli avvenimenti più toccanti della sua vita: l’incontro<br />
con Francesco, la fuga da casa, il taglio dei capelli per la sua<br />
consacrazione, lo spettacolare confronto con i Saraceni.<br />
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