ANNUARIO Valvole n° 529 bis

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INSIDE DENTRO IL MONDO DELLE VALVOLE GLI AMPLIFICATORI CLASSICI INGLESI CON LA VALVOLA EL84 Armstrong A-20 Armstrong Wireless & Television Company Warlters Road, Holloway- London, N 7 Amplificatore di potenza Monofonico (1961 -1964 ) <strong>Valvole</strong> impiegate: 3 x ECC 83 / 2 x EL 84 / GZ 34 La ditta Armstrong è stata una delle più prolifiche costruttrici di elettroniche valvolari degli anni Cinquanta e Sessanta, molto apprezzata soprattutto per la qualità dei suoi TUNER e sintoamplificatori. In verità fino dagli anni Quaranta, Armstrong si era creata un posto in primo piano nell’affollato panorama di ditte inglesi per la serietà ed affidabilità di costruzione di radioricevitori. Nel settore Hi-Fi, la ditta inglese Armstrong non ha prodotto numerose apparecchiature come per esempio Leak, ma i pochi preamplificatori e finali di potenza commercializzati hanno lasciato un segno inconfondibile per la loro alta qualità di riproduzione. La massima espressione è stato l’amplificatore Armstrong A-10 del 1954, che presentava virtù soniche di notevole spessore. La versione economica dell’A-10 e del suo successore A-10 MK II del 1957, fu il piccolo finale di potenza Stereo Armstrong A- 20 (1961) che utilizzava nello stadio di potenza un quartetto di pentodi EL84. L’apparecchio rientra nella nostra carrellata storica di amplificatori che hanno visto impiegato il tubo EL84 ed era uno dei competitors degli amplificatori Rogers; certamente esso non poteva mancare per il suo illustre nome e per la sua bontà musicale. L’ Armstrong A-20 nasce nel 1961 in piena era Stereofonica ed è infatti il primo finale della casa costruito a due canali. La costruzione risulta molto razionale con un’ottima disposizione degli elementi sul telaio, il quale si fa subito notare per il suo bel colore rosso e per le comode maniglie verniciate di nero poste ai lati. Le otto valvole si distendono in una simmetria piacevole davanti ai tre trasformatori di ottime dimensioni; i tubi sono l’eccellente GZ34, valvola raddrizzatrice famosa per la sua robustezza ed alta qualità, tre doppi-triodi del tipo ECC83 e quattro pentodi finali di potenza EL84. I componenti impiegati erano di alto livello, come i trasformatori di alimentazione e di uscita che si rivelavano il vero cuore dell’apparecchio. II cablaggio sottostante era ed è, come per gli altri amplificatori Armstrong, molto ordinato e preciso; l’insieme denota sapiente maestria di ingegnerizzazione e la tipica razionalità vincente made in England. Il circuito di questo piccolo e delizioso finale di potenza era ed è molto lineare e stabile; le soluzioni adottate sono quelle delle classiche e ben collaudate circuitazioni inglesi mirate ad ottenere caratteristiche di riproduzione di vera alta fedeltà. I tubi EL84 venivano fatti lavorare in Classe AB in circuito Ultralineare ed erano pilotati dal doppio triodo ECC83 che fungeva così da Phase Splitter. Una sezione di un altro doppio triodo ECC83 lavorava come amplificatore in entrata per un canale mentre l’altra sezione ovviamente serviva per l’altro canale; era prevista inoltre una controreazione globale applicata a tutti e tre gli stadi del circuito. Le note tecniche dell’Armstrong A-20 erano eccellenti: l’A-20 erogava/eroga una potenza di 12 watt effettivi per canale con una distorsione reale minore dello 0,1%; il rapporto rumore/ronzio si attestava al di sotto degli 80 dB alla massima potenza e ciò vuol dire che l’amplificatore è silenziosissimo. La risposta in frequenza si estendeva da 15 Hz. fino a 22.000 Hz. e la Main Feedback Loop (controreazione) presentava un valore di 29 dB. L’apparecchio costava all’epoca 23 sterline e veniva venduto con il suo preamplifìcatore dedicato PCU 25 Stereo (costo 21 sterline). Dal punto di vista sonoro l’Armstrong appare immediatamente armonioso ed alquanto dettagliato; anche in questo caso si nota la totale assenza della famigerata “fatica d’ascolto”. I tubi EL84 ancora una volta imprimono sonorità splendide attraverso un puch efficacissimo. Nel complesso si riscontra un buonissimo equilibrio in tutte le zone dello spettro audio, anche se emerge chiaramente un ottimo responso in gamma media dove gli strumenti e le voci vengono riprodotti con disarmante naturalezza. TL 12 Plus del 1957 e lo storico amplificatore Leak Stereo 20 del 1958, vero best-seller mondiale; alla famosissima Rogers con i suoi deliziosi amplificatori Rogers RD Junior del 1954 e Rogers RD Junior Stereo del 1960; alla popolarissima Heath- Company con il suo finale di potenza Heathkit MA 12 del 1960; all’eccellente amplificatore Stereofonico Armstrong A-20 del 1961. Questi sono i sette apparecchi storici esaminati e descritti su queste pagine e tutti quanti sono 28
LA VALVOLA EL84 E GLI OLD BRITISH TUBE AMPLIFIERS GLI AMPLIFICATORI CLASSICI INGLESI CON LA VALVOLA EL84 Rogers RD Junior Stereo Rogers Development Electronics Ltd. 14 Barmeston Road, Catford - London Amplificatore di potenza Monofonico (1960 -1965 ) <strong>Valvole</strong> impiegate: 2 x ECC 83 / 4 x EL 84 / GZ 34 La Rogers ha costruito sempre apparecchi a tubi di qualità che racchiudessero circuitazioni semplici e affidabili e presentassero prezzi contenuti. Questa filosofia ha portato la casa a successi importanti di mercato ed ha contribuito a diffondere l’Alta Fedeltà presso il grande pubblico audiofilo. Apparecchi come il Rogers Cadet II, il Rogers Cadet III e gli RD Junior contengono valori sonici squisiti e sono stati veri best-seller in campo audio; ancora oggi un amplificatore come il Cadet II è capace di ricreare sonorità spettacolari ed un suono così avvolgente che rimanere indifferenti è impossibile. Queste elettroniche, anche se dotate di pochi watt, riescono a riprodurre pressioni acustiche di rilievo; la loro circuitazione affidabile e concreta non crea difficoltà di messa a punto ma anzi fa in modo che il segnale audio venga amplificato linearmente e fedelmente. Il tubo doppio triodo ECC83, che troviamo anche sul finale di potenza monofonico RD Junior, posto in entrata del circuito dell’amplificatore Rogers RD Junior Stereo è in grado con la sua alta amplificazione (fattore di amplificazione mu = 100) di elevare perfettamente il segnale in entrata, sfasarlo di 180° e pilotare la coppia finale di tubi EL84. Con una sola valvola nel primo e secondo stadio, la Rogers è stata in grado di ottenere una sensibilità d’ingresso abbastanza alta che fa sì che il finale potesse essere collegato con diversi preamplificatori. Il Rogers RD Junior Stereo era la versione doppia del Rogers RD Junior monofonico, anche se si differenziava in qualche particolare come il tubo GZ34 di alimentazione al posto della EZ81. L’apparecchio era/è compatto ed i componenti sul telaio sono disposti in maniera funzionale; le valvole sono ben accessibili ed i trasformatori, alquanto surdimensionati e di ottima fattura, sono montati razionalmente e secondo la classica regola che vuole gli avvolgimenti dei nuclei perpendicolari tra loro. Nella parte anteriore vicino al tubo raddrizzatore GZ34 sono state sistemate due piccole e deliziose bobine (choke) di filtro che insieme al trasformatore d’entrata costituiscono il blocco centrale e compatto del gruppo di alimentazione generale del finale. Il cablaggio interno poggia su due basette di bachelite dove sono dislocate resistenze e condensatori e su un più ampio collegamento in aria fra i vari tubi. La circuitazione era quella del Rogers RD Junior monofonico con il doppio triodo ECC83 in ingresso/invertitore di fase e con lo stadio push-pull di valvole EL84 collegate in circuito Ultralineare. Le due bobine di filtro di cui si accennava poco sopra, sono state utilizzate una per entrambi gli stadi finali e inserite nelle prese centrali del primario dei due trasformatori di uscita, mentre l’altra serviva per il filtraggio della tensione anodica dei due doppi triodi ECC83. Ottima l’alimentazione con il già menzionato tubo doppio-diodo GZ34 e con il robusto e ben costruito trasformatore d’ingresso. Il suono riprodotto dal Rogers RD Junior Stereo è musicalissimo e coinvolgente; i tubi EL84 mostrano tutta la loro bontà sonica con grande facilità di funzionamento; non stanca mai l’ascoltatore con effetti troppo violenti o troppo sensazionali, il suono fluisce con dolcezza e trasparenza, in modo estremamente pulito e lineare. Le frequenze ci sono tutte e sono riprodotte efficacemente con un ottimo equilibrio fra le alte, medie e basse. Spettacolare la gamma media che il finale è in grado di offrire attraverso i tubi EL84! fra i migliori amplificatori storici che sono riusciti a dare lustro alla EL84, una valvola che all’inizio di questo nuovo secolo è ancora capace di competere con i moderni dispositivi della riproduzione sonora di alta qualità offrendo musicalità sopraffina! Gli apparecchi vengono descritti sotto forma di scheda dove in maniera concisa potete leggere diverse notizie di carattere generale; le schede inquadrano ogni singolo finale nel suo preciso contesto storico e contengono anche gli aspetti tecnici più salienti. 29
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