infoMIGRANS n.41 | giugno 2018

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Sicilia 35° CAMPO INTERNAZIONALE PER LO STUDIO E LA PROTEZIONE DEI RAPACI E DELLE CICOGNE IN MIGRAZIONE SUI MONTI PELORITANI, STRETTO DI MESSINA (ME) sito 18 Anna Giordano, Ivano Adami, Simonetta Cutini, Davide Lupica, Deborah Ricciardi, Ole Friis Larsen & Ray Vella Impossibile descrivere l’immensa gioia di coloro che in questi decenni hanno portato avanti le attività a difesa dei migratori, il giorno in cui durante il 35° campo internazionale ci si è resi conto di avere superato ogni record! Nessuno di noi immaginava nel 1981, ben 38 anni fa, quando iniziammo a difendere i rapaci e le cicogne in transito lungo questa rotta sconosciuta alla scienza, ma perfettamente nota al mondo dei bracconieri, che si sarebbe mai superato il muro dei 10000, e accadde, nel 1990. Il muro dei 20000, e accadde nel 1992. Poi si iniziò a sognare di infrangere quello dei 30000 e successe nella primavera del 2000. Sognavamo, nel mentre di primavere ballerine con meteo a volte avverso, il nuovo record dei 40000, che si materializzò nel 2009, poi di nuovo nel 2011, nel 2012, nel 2014, nel 2015 (poco più di 45000) e nel 2017. Mai però avremmo immaginato di vedere quel che è accaduto in questa spettacolare primavera, il sogno mai immaginato, di oltre 50000 rapaci! Nel tempo si è intuito sempre più che molto di ciò che vediamo e registriamo è legato indissolubilmente alle condizioni meteorologiche sia su piccola che grande scala, e presumiamo, senza alcuna certezza, che il tempo perturbato che è coinciso con il periodo del massimo passaggio dei falchi pecchiaioli Pernis apivorus abbia permesso di intercettare flussi forse destinati alla invisibilità se ci fosse stato invece un tempo ottimo, caldo, con passaggi in quota non visibili. Ma è anche vero che il costante diminuire di uccisioni ha consentito, anno dopo anno, di riprendersi e di raggiungere con successo i territori di riproduzione. Nessuno può predire cosa accadrà, giorno dopo giorno e dopo 35 primavere abbiamo una sola certezza: la migrazione è imprevedibile! E questa primavera ha confermato ancora una volta, questa semplice impossibilità. Si può provare ad indovinare, e a volte ci si azzecca, ma nulla più. È quindi con incredibile stupore che dopo i quasi 17 mila rapaci di aprile (N=16639) di cui quasi 13000 passati nella seconda metà del mese, si è assistito ad un 1 maggio in linea con le aspettative (N=2064), e dal 3 maggio fino al 13, ininterrottamente, da un minimo di 1005 (10 maggio) a ripetuti giorni con passaggi di diverse migliaia tutti i giorni (tra i 1000 e i 3000) con picchi di 5523 (4 maggio), 7444 (8 maggio), 3578 (12 maggio), raggiungendo già l’impressionante cifra di 49969 il 15 maggio! da allora, ad eccezione del 23 maggio che ha Specie n°individui Ciconia nigra 90 Ciconia ciconia 286 Pernis apivorus 47389 Milvus migrans 864 Milvus milvus 2 Neophron percnopterus 7 Gyps fulvus* 7 Circaetus gallicus 5 Circus aeruginosus 2573 Circus cyaneus 14 Circus macrourus 158 Circus pygargus 482 Circus pyg/mac 33 Circus sp. 8 Accipiter gentilis 1 Accipiter nisus 81 Buteo buteo 172 Buteo buteo vulpinus 9 Buteo rufinus 10 Aquila pomarina 2 Aquila chrysaetos* 8 Aquila heliaca 1 Aquila fasciata 3 Aquila pennata 110 Aquila sp. 1 Pandion haliaetus 26 Falco columbarius 1 Falco naumanni 94 Falco tinnunculus 545 Falco tin /nau sp. 169 Falco vespertinus 328 Falco subbuteo 99 Falco eleonorae 16 Falco peregrinus 23 Falco peregrinus calidus 4 Falco sp. 6 Rapace non identificato 15 Totale 53614 Foglio1 *individui presumibilmente non in migrazione non considerati nel totale *individui presumibilmente non in migrazione non considerati nel totale 2
sito 18 Sicilia visto il passaggio di 2051 rapaci, il flusso è andato scemando. Anche quest’anno è stato presente il N.O.A. (Nucleo Operativo Antibracconaggio), che ha svolto un’ottima funzione di prevenzione, salvando con la sua presenza i rapaci soprattutto nei giorni in cui è soffiato vento di scirocco, da sempre il migliore per ucciderli senza troppi rischi di essere individuati. Il passaggio di falconidi è stato inferiore rispetto al 2017, ma sempre interessante numericamente, tra gheppi Falco tinnunculus (N=545), grillai Falco naumanni (N=94) e i molti purtroppo non determinati (N=169). Il picco dei falchi cuculi Falco vespertinus ha visto sia venti di maestrale, purtroppo anche molto forti, sia di scirocco e ciò ha probabilmente determinato un passaggio che non è conciso in gran parte con i punti di osservazione di quei giorni, consentendo il censimento di 328 individui, di cui 220 il 26 aprile. Interessante il passaggio di 7 capovaccai Neophron percnopterus, tra cui 2 insieme sia il 5 che il 13 maggio. I falchi di palude Circus aeruginosus, in linea con gli ultimi anni, sono stati numerosi (N=2573), mentre è stato notevole il passaggio sia di albanelle minori (Circus pygargus; N=482), sia di albanelle pallide (Circus macrourus, N=158 esemplari). Osservate 110 aquile minori Aquila pennata, di tutte le tre fasi, due aquile anatraie minori Aquila pomarina, 5 bianconi Circaetus gallicus, un sacro Falco cherrug e 2 nibbi reali Milvus milvus. Osservate anche ben 4 aquile di Bonelli Aquila fasciata, un adulto a metà marzo, fuori dal periodo di censimento e pertanto non inserito in tabella e 3 individui immaturi (7 aprile, 1 e 11 maggio), probabile effetto positivo del LIFE ConRaSI (capofila il WWF) in corso per la tutela dei rapaci in Sicilia (tutti individui diversi). A volte, nelle diverse località di osservazione, si sono avuti esemplari locali e/o erratici di aquila reale Aquila chrysaetos (4 insieme) di cui una che ha attraversato lo Stretto di Messina, e diversi grifoni Gyps Aquila del Bonelli ed Aquila minore - Foto di Davide Lupica 3
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