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Jolly Roger Magazine - Anno II Numero II

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LE VELE DELLA POESIA<br />

LE VELE DELLA POESIA<br />

re”, una sorta di diario di bordo,<br />

che vive se nutrito da emozioni<br />

tossiche, dai ricordi delle ferite e<br />

da pensieri negativi, per aprirsi invece<br />

alla guarigione, che permette<br />

di scoprire chi siete realmente e di<br />

entrare in contatto con il vostro Sé<br />

Superiore, un oceano di luce. Osservatevi<br />

quanto ricercate la conoscenza<br />

e la saggezza nel “mondo<br />

esterno” così come la felicità,<br />

mentre avete già tutto in voi stessi.<br />

Ora non ricordate perché siete<br />

nella dualità terrena, ma ognuno<br />

di voi è un’entità superiore, una<br />

porzione divina che ha il potere di<br />

evolvere nell’amore.<br />

Tenete accanto a voi una scatola<br />

che vi invito a chiamare “Lo<br />

scrigno degli angeli” e in questo<br />

vostro luogo segreto mettete per<br />

iscritto e affidateci le vostre preoccupazioni,<br />

i vostri dolori, le vostre<br />

gioie e i vostri sogni e noi vi<br />

guideremo allineandovi al vostro<br />

progetto di vita».<br />

E noi del Galeone sappiamo cosa<br />

significa avere un progetto, una<br />

visione che è e deve essere la base<br />

della nostra vita ponendoci delle<br />

domande su chi vogliamo essere e<br />

con chi vogliamo accompagnarci,<br />

senza temere la verità delle risposte,<br />

quali risultati vogliamo ottenere,<br />

che tipo di relazioni vogliamo<br />

avere, quali sono le nostre vere<br />

passioni, i nostri talenti e quale ricordo<br />

di noi vogliamo lasciare.<br />

E cominciamo a capire come scrive<br />

il filosofo Igor Sibaldi che noi<br />

esseri umani per entrare in sintonia<br />

con il mondo degli Angeli e<br />

loro energia e “per accorgerci di<br />

quali ordini abbiano avuto per<br />

custodirci, dobbiamo imparare<br />

il modo di cogliere e sfruttare il<br />

vento, aggiungiamo noi un vento<br />

angelico, come per chi governa un<br />

veliero”.<br />

Quante energie angeliche stanno<br />

a nostra disposizione per aiutarci,<br />

basta prenderne consapevolezza<br />

ma come disse Winston Churchill<br />

“di tanto in tanto gli uomini inciampano<br />

nella verità, ma quasi<br />

tutti si rialzano e filano via come<br />

nulla fosse”, ma noi dell’equipaggio<br />

sognante non vogliamo essere,<br />

come scrisse H.Hesse nel Siddharta,<br />

“foglie secche che si librano<br />

nell’aria e scendono ondeggiando<br />

al suolo” e che non accorgendosi<br />

di nulla vengono trasportate dagli<br />

eventi, noi vogliamo essere “come<br />

stelle che vanno per un loro corso<br />

e hanno in se stesse la loro legge e<br />

il loro cammino.”<br />

Certo, comprendiamo che per proseguire<br />

in questo percorso abbiamo<br />

bisogno di un’armatura spirituale<br />

e questa riflessione incita il<br />

nostro Galeone a condurci sopra<br />

l’isola di Mont Saint Michel, dal<br />

cui santuario appare in tutto il<br />

suo splendore avvolto dal colore<br />

blu cobalto l’Arcangelo Michele,<br />

il guerriero del cielo che impugna<br />

una spada a difesa del cuore<br />

aprendolo a nuova vita. Lo ascoltiamo<br />

mentre ci ricorda che è necessario<br />

difendere i nostri cuori<br />

dagli attacchi di ogni nemico spirituale.<br />

Ci dona una corazza e una<br />

spada spiegandoci che la corazza<br />

sarà la nostra capacità di proteggerci<br />

innalzando le vibrazioni e<br />

le frequenze energetiche, mentre<br />

la spada sarà il nostro linguaggio<br />

quale espressione di pace interiore<br />

e di cambiamento della percezione<br />

della realtà ed è così che nel nostro<br />

esprimerci la parola difficoltà<br />

diventa una sfida, un non voglio<br />

diventa un preferisco, un giusto e<br />

uno sbagliato diventano delle possibilità<br />

di scelta, un dovrei diventa<br />

un preferisco. È l’era del cambiamento<br />

della parola, se dalle nostre<br />

labbra escono parolacce , sarà parolacce<br />

che riceveremo, se escono<br />

parole di rispetto per sé stessi e per<br />

gli altri sarà rispetto che riceveremo.<br />

Utopia?<br />

No: noi del Galeone pensiamo che<br />

ognuno può fare la differenza.<br />

Ci sovviene da letture varie che<br />

la parola arca in ebraico antico si<br />

dice tebah che significa linguaggio,<br />

e forse metaforicamente pensando<br />

“costruire un’arca per il diluvio”<br />

significa creare un proprio<br />

linguaggio, un qualcosa di diverso<br />

che permetta di non annegare<br />

in un mondo dove regna il caos.<br />

Utilizzando altre parole abbiamo<br />

accesso ad altre dimensioni e l’Arcangelo<br />

Michele ci sta insegnando<br />

a prendere possesso del nostro<br />

mondo nella protezione di ciò che<br />

siamo.<br />

Una luce magenta scuro ci avvolge<br />

e l’arcangelo Metatron, il signore<br />

del tempo, colui che unisce Terra e<br />

Cielo si manifesta a noi del Galeone,<br />

è un’energia così potente tanto<br />

da esserne storditi.<br />

Con un suono soave ci parla: «Porto<br />

la luce nell’ombra, voi siete qui<br />

per essere, avete gradini evolutivi<br />

da salire, siete esseri multidimensionali,<br />

esistono 12 dimensioni e<br />

le scoprirete nei vostri viaggi; sappiate<br />

che intorno al vostro cuore<br />

c’è un dodecaedro, un portale di<br />

comunicazione con queste altre<br />

dimensioni e per attivarlo vi dico<br />

che il cuore, solo il cuore, può permetterne<br />

l’apertura».<br />

Metatron è enigmatico, non tutti<br />

possono accedere alle sue parole,<br />

lui è il bibliotecario dell’universo.<br />

È colui che ha il compito di tenere<br />

i registri akashici, ma questa è<br />

un’altra storia.<br />

Siamo tutti increduli e nell’osservarci<br />

reciprocamente vediamo che<br />

ognuno di noi ha un angelo accanto<br />

a sé, è l’angelo custode che ci<br />

protegge e ci accompagnerà fino<br />

al momento della nostra dipartita<br />

da questo mondo. Lo invocheremo,<br />

chiamando dentro di noi la<br />

sua energia, lo imbibiremo, sentendone<br />

l’effetto nel corpo e lo<br />

incarneremo, diventando quella<br />

stessa energia. Basta pronunciare<br />

il suo nome. Tra accecanti bagliori<br />

un altro Arcangelo si presenta a<br />

noi, il suo nome Tzadkiel, l’Arcangelo<br />

della ricchezza materiale<br />

e spirituale, il quale con poche<br />

parole ci illumina affermando che<br />

certo Re Creso sarà stato l’uomo<br />

più ricco del mondo, ma che per<br />

comprendere quanto ricchi siamo<br />

dovremmo contare cosa ci resta al<br />

di là di ciò che possiamo vendere e<br />

comprare. Cosa ci resta ci chiediamo?<br />

Per un momento ripetiamo la<br />

domanda... cosa ci resta? A ognuno<br />

di noi la risposta.<br />

Il viaggio sta per terminare e il<br />

nostro Galeone è in riflessione,<br />

avremmo tante domande, ma ora<br />

è il tempo del silenzio e dell’elaborazione,<br />

di sicuro però in cuor<br />

nostro sappiamo che la porta degli<br />

Angeli dovrebbe essere aperta<br />

molte altre volte.<br />

Salutiamo la Dea alata e mentre<br />

il nostro amico Drago, simbolo di<br />

visione e di chiarezza, si avvicina<br />

al veliero sognante ci ricordiamo<br />

della nostra compagna innamorata<br />

e virando verso il castello dorato<br />

una frase del film City of Angels<br />

pronunciata dall’Angelo Seth:<br />

«Avrei preferito avere un solo respiro<br />

dei suoi capelli, un solo bacio<br />

dalle sue labbra, un solo tocco<br />

delle sue mani piuttosto che restare<br />

un’eternità senza» ci fa pensare<br />

che sì, anche gli Angeli si innamorano.<br />

E il viaggio continua...<br />

ANNO II • NUMERO II • febbraio 2019 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />

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