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La mia attività al Parlamento europeo

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14) Relazione sulla v<strong>al</strong>utazione della strategia dell'UE per la gioventù 2013-2015 (INI<br />

Report - CULT).<br />

<strong>La</strong> competenza in materia di gioventù spetta agli Stati membri, l'Unione europea svolge un<br />

ruolo di coordinamento, orientamento e sostegno. Il metodo riunisce in seno <strong>al</strong> Consiglio<br />

dell'UE i ministri degli Stati membri, che formulano una serie di principi e obiettivi nei propri<br />

settori di competenza. In seguito, gli Stati membri possono decidere liberamente in che<br />

forma e misura adottare questi principi e obiettivi e integrarli nelle proprie strategie nazion<strong>al</strong>i<br />

per la gioventù. Il quadro di cooperazione europea in materia di gioventù (Youth<br />

Cooperation Framework) sostiene le misure adottate dai diversi Stati membri e d<strong>al</strong>l'UE<br />

soprattutto tramite azioni qu<strong>al</strong>i la raccolta di dati, l'apprendimento reciproco, lo scambio di<br />

esperienze e il di<strong>al</strong>ogo con i giovani. <strong>La</strong> relazione effettua una v<strong>al</strong>utazione in merito<br />

<strong>al</strong>l’implementazione della strategia dell'UE per la gioventù per il periodo 2013-2015.<br />

<strong>La</strong> relazione è stata seguita nella veste di relatrice ombra e sono stati presentati 13<br />

emendamenti con i qu<strong>al</strong>i: si segn<strong>al</strong>ava la grave situazione in cui versavano i giovani,<br />

soprattutto dell’Europa mediterranea, dove il tasso di disoccupazione giovanile toccava<br />

vette del 40-50% e il numero dei NEET rimaneva assai <strong>al</strong>to; si chiedeva di evitare di<br />

sfruttare i giovani con tirocini e apprendistati oltre <strong>al</strong>l’introduzione del reddito di cittadinanza.<br />

Il testo fin<strong>al</strong>e non veniva considerato del tutto soddisfacente, nonostante diversi buoni<br />

spunti. Si decideva un’astensione.<br />

15) Relazione sul cinema <strong>europeo</strong> nell’era digit<strong>al</strong>e (INI Report - CULT). Si tratta di una<br />

relazione assai interessante, seguita da relatrice ombra, che effettua una v<strong>al</strong>utazione sul<br />

cinema <strong>europeo</strong> che trova a dover affrontare nuove sfide con l’avvento delle nuove<br />

tecnologie digit<strong>al</strong>i e Internet.<br />

Sono stati presentati 18 emendamenti con i qu<strong>al</strong>i si è cercato, tra le <strong>al</strong>tre cose, di<br />

sottolineare: il ruolo di grande importanza delle PMI troppo spesso pen<strong>al</strong>izzate e con<br />

difficoltà ad accedere <strong>al</strong> credito; la necessità di una riforma equilibrata della direttiva sul<br />

diritto d’autore; il ruolo anche soci<strong>al</strong>e svolto dai cinema soprattutto nelle piccole re<strong>al</strong>tà<br />

loc<strong>al</strong>i; la necessità di prevedere agevolazioni fisc<strong>al</strong>i per favorire la produzione di film<br />

europei; la necessità di provvedere ad una massiccia digit<strong>al</strong>izzazione del patrimonio<br />

cinematografico <strong>europeo</strong>; la scarsezza della dotazione finanziaria del programma Europa<br />

creativa. Qui il testo fin<strong>al</strong>e della relazione, che pur avendo spunti interessanti presentava<br />

dei passaggi importanti controversi.<br />

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