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ONELIFE #38 – Italian

Land Rover’s Onelife magazine showcases stories from around the world that celebrate inner strength and the drive to go Above and Beyond. New perspectives meet old traditions - these contrasts unite in the latest issue of ONELIFE. Together with Landrover we travelled around the globe. From the high-tech city of Shenzhen in China to the carnival subculture in Brazil to Wuppertal. We got to know one of the oldest space travelers, technology visionaries and watch lovers, just as the new Range Rover Evoque. An exciting journey through the world of yesterday, today and tomorrow.

Land Rover’s Onelife magazine showcases stories from around the world that celebrate inner strength and the drive to go Above and Beyond.

New perspectives meet old traditions - these contrasts unite in the latest issue of ONELIFE. Together with Landrover we travelled around the globe. From the high-tech city of Shenzhen in China to the carnival subculture in Brazil to Wuppertal. We got to know one of the oldest space travelers, technology visionaries and watch lovers, just as the new Range Rover Evoque. An exciting journey through the world of yesterday, today and tomorrow.

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OFF-TRACK<br />

A L L O R A , C I S I A M O ?<br />

Per le sue piccole e grandi esplorazioni, l’avventuriero Ben Saunders trova<br />

in Discovery un'autentica alleata<br />

Avendo trascorso una buona parte della mia vita<br />

adulta a trascinare una slitta nelle regioni polari, temo<br />

di aver perpetrato il mito per cui un’esplorazione che<br />

non comprenda l’attraversamento del Circolo polare<br />

artico o un periodo passato nel Plateau antartico non<br />

possa dirsi una vera avventura. Ma la verità è che ogni<br />

ora passata sulla neve è stata preceduta da molte, molte<br />

ore assai meno interessanti di preparazione e di training,<br />

e ho l’impressione che la proporzione fra il tempo che<br />

l’esploratore contemporaneo trascorre sulla slitta e<br />

quello che trascorre lavorando a fogli di calcolo sia<br />

diventato di uno a uno.<br />

Uno degli aspetti positivi del mio lavoro, comunque,<br />

sono stati gli spostamenti. Mentre mi preparavo ad<br />

andare in Antartide nel 2013 per iniziare una spedizione<br />

di due persone di quasi 3.000 chilometri che avrebbe<br />

battuto il record di esplorazione polare a piedi più<br />

lunga della Storia, vivevo in un piccolo appartamento di<br />

Londra. Battersea Park non è certo il posto migliore<br />

dove prepararsi a salire il temibile ghiacciaio<br />

Beardmore, e dunque l’addestramento ha comportato<br />

parecchi spostamenti in macchina.<br />

Discovery quest’anno compie 30 anni: tre decadi di<br />

esplorazioni nel pianeta alla scoperta dei limiti umani.<br />

Nei dieci anni in cui l’ho guidata, ho raggiunto un<br />

chilometraggio a sei cifre, spostandomi per allenarmi<br />

fra le colline, le lande, i plateau e le vallate del Galles,<br />

di Lake District, della Scozia, nelle Alpi e perfino in<br />

Islanda.<br />

Allo stesso tempo, la mia venerabile Discovery mi<br />

ha anche portato con stile ad eventi formali di charity o<br />

ai meeting con gli sponsor.<br />

Uno dei paradossi più strani della mia carriera è<br />

stata la bizzarra delusione che ha spesso seguito il<br />

raggiungimento dei miei obiettivi più ambiziosi. Ho<br />

sciato da solo in entrambi i Poli e ho completato un<br />

viaggio in Antartide battendo quello di Shackleton.<br />

Eppure ogni volta che arrivo al traguardo non ci<br />

sono fuochi d’artificio, ma solo un mix curioso di<br />

stanchezza, sollievo e un vago rifiuto di tornare al<br />

mondo reale. Dunque sono d’accordo con chi sostiene<br />

che ciò che conta davvero è il viaggio e non la<br />

destinazione.<br />

Quelli che ho amato di più sono stati i viaggi più<br />

lunghi, e le avventure in cui mi spostavo con una Land<br />

Rover piena di amici con zaino in spalla e un paio di<br />

stivali da trekking fangosi, un cane bagnato nel<br />

bagagliaio, un termos di tè e una camminata nelle<br />

montagne in programma.<br />

E benché sia certo che nei prossimi anni ritornerò a<br />

latitudini ancora più lontane, mi sono anche ripromesso<br />

di mettere da parte del tempo per fare delle<br />

scampagnate con gli amici, e magari di stare un po’<br />

meno al computer lavorando a fogli di calcolo…<br />

FOTOGRAFIA: XISCO FUSTER<br />

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