Intimo più mare n° 217 | Settembre 2019
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OSSERVATORIO<br />
Carmine Faiella (Diadema, Nocera<br />
Inferiore)<br />
I consumi negli ultimi anni sono cambiati. Il consumatore compra<br />
solo quando ha bisogno, quindi non programma gli acquisti<br />
e questo per i negozi che sono sempre innovativi non è positivo.<br />
Io amo il mio lavoro, cerco sempre di proporre novità e capire<br />
in che modo interagire con i clienti. L'anticipo dei saldi a giugno<br />
per noi è stato molto negativo. Il meteo di maggio poi non ha favorito<br />
le vendite. Sto cercando di for<strong>mare</strong> un gruppo compatto<br />
e serio di imprenditori della Campania, i migliori punti vendita,<br />
con le stesse idee e gli stessi marchi, così da avere un equilibrio<br />
nei prezzi nei saldi e aiutarci reciprocamente.<br />
Tiziana Incerti<br />
(Titti <strong>Intimo</strong>, Quattro Castella)<br />
Per quanto riguarda i consumi c'è un'evoluzione, purtroppo<br />
non prevedibile. Tutto si muove in modo vorticoso. Un tempo i<br />
cambiamenti potevano verificarsi da una stagione all'altra. Ora<br />
un giorno può essere diverso dall'altro nelle richieste e di conseguenza<br />
nella vendita.<br />
Manuela Carena e Adriana Torchia<br />
(Bottino Corsetteria, Genova)<br />
I consumi sono cambiati, ma è cambiato anche il modo di fare<br />
shopping. Le consumatrici oggi hanno molteplici opportunità<br />
di scelta. Non si può <strong>più</strong> pensare di stare fermi in negozio ad<br />
aspettare che arrivino. Continuano a comprare anche in boutique<br />
ma scelgono le realtà <strong>più</strong> dinamiche. Importantissimo<br />
insistere sui social e su eventi. Le clienti si informano ed entrano<br />
solo se sono attratte da qualcosa di particolare. Oltre al<br />
fattore emozionale, in negozio deve trovare la risposta alle esigenze<br />
<strong>più</strong> forti. Un prodotto che oltre a essere bello ha valori<br />
di qualità e vestibiltà, si vende <strong>più</strong> facilmente, perché risponde<br />
alle esigenze quotidiane delle consumatrici. Da qualche anno<br />
abbiamo scelto di fare shooting con donne vere e capi che le valorizzino<br />
perché pensati per loro. Si è stabilito un forte legame<br />
con la città scegliendo donne molto conosciute, come alcune<br />
imprenditrici genovesi. Questo ci ha fatto capire che la collaborazione<br />
tra donne è un valore importante.<br />
Carla Ponti (Gaya, Milano)<br />
La crisi degli ultimi anni ci ha reso <strong>più</strong> poveri. Sembra infatti<br />
che l’83% delle famiglie faccia acquisti di costumi da bagno<br />
e di abbigliamento <strong>più</strong> frequentemente nel periodo dei saldi.<br />
La chiusura di negozi e botteghe storiche ha cambiato anche<br />
le abitudini d'acquisto. Le catene hanno di certo contribuito<br />
a sviluppare il fast fashion, ovvero una scelta immensa di<br />
capi di abbigliamento a bassissimo costo, anche se di scarsa<br />
qualità, a scapito di aziende serie che producono con etica e<br />
professionalità, salvaguardando ambiente e lavoratori. Inoltre<br />
da quando ho aperto il negozio nel 1984 al <strong>2019</strong>, sembra<br />
passata un’era geologica. Oggi, ad esempio, molte donne e i<br />
Millenials fanno shopping online. Il responsabile di questo<br />
salto tecnologico è sicuramente Jeff Bezos, fondatore di<br />
Amazon. Dobbiamo solo puntare sulla specializzazione e<br />
vendere una consulenza insieme al prodotto.