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La Freccia Gennaio 2020

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ANNO XII | NUMERO 1 | GENNAIO <strong>2020</strong> | www.fsitaliane.it<br />

PER CHI AMA VIAGGIARE<br />

BUON <strong>2020</strong><br />

ANNIVERSARI<br />

PERSONE<br />

MUSICA<br />

VIAGGI<br />

ARTE


LE RADICI DEL NOSTRO FUTURO<br />

BENVENUTO <strong>2020</strong><br />

Gianfranco Battisti, ammistratore delegato di FS Italiane,e il <strong>Freccia</strong>rossa celebrativo per i 10 anni AV<br />

Sarà un <strong>2020</strong> ricco di anniversari<br />

e mete da scoprire.<br />

Mentre inizia a raccontarveli,<br />

con qualche cartolina dal passato, <strong>La</strong><br />

<strong>Freccia</strong> saluta l’avvio dei nostri anni ‘20<br />

ricordando quelli del ‘900. Negli Usa<br />

li chiamarono “ruggenti”, in Europa<br />

“d’oro”: Golden Twenties. Anni di ottimismo<br />

ed entusiasmo, come ci auguriamo<br />

siano i nostri. Auspicando siano<br />

accompagnati, però, dagli ammonimenti<br />

della storia. Un secolo fa ad accendere<br />

vitalismo e spensieratezza,<br />

insieme all’eccitazione per i progressi<br />

di scienza e tecnologia, fu, in particolare<br />

nel Vecchio continente, la voglia<br />

di esorcizzare l’immane tragedia della<br />

Prima guerra mondiale. Arrivò poi<br />

la crisi finanziaria del 1929, la Grande<br />

depressione e qualche anno dopo il<br />

Secondo conflitto mondiale, le atrocità<br />

di regimi che si erano conquistati<br />

consensi plebiscitari, le deportazioni,<br />

i campi di sterminio. Ecco, il futuro va<br />

tessuto con i fili della memoria, e con<br />

2


la coscienza che nessuna delle nostre<br />

azioni è priva di conseguenze. Questo<br />

vale per le persone, per le nazioni, per<br />

le aziende. Ferrovie dello Stato Italiane<br />

impronta ogni sua attività intorno al<br />

principio della sostenibilità: economica,<br />

sociale, ambientale. È un impegno<br />

verso le nuove generazioni. Perché<br />

non può esserci sviluppo né crescita<br />

avvelenando i pozzi del futuro. Solo<br />

così possiamo essere orgogliosi dei<br />

nostri successi. E il 2019 a FS Italiane<br />

ne ha regalati molti. Abbiamo da poco<br />

festeggiato i 10 anni dell’Alta Velocità,<br />

contando 350 milioni di viaggiatori e<br />

20 milioni di tonnellate di CO 2<br />

risparmiate<br />

nell’aria. Il nostro amministratore<br />

delegato, Gianfranco Battisti, lo<br />

scorso dicembre ha sottoscritto gli<br />

impegni di tutto il Gruppo per contribuire<br />

al raggiungimento della Carbon<br />

neutrality al 2050, a novembre era<br />

stato nominato Ambasciatore europeo<br />

per la diversità dalla commissaria<br />

ai Trasporti, Violeta Bulc. In Gran<br />

Bretagna, vinta con FirstGroup una gara<br />

internazionale, dallo scorso dicembre<br />

gestiamo le rotte ferroviarie della West<br />

Coast da Londra a Manchester, Birmingham,<br />

Liverpool fino a Edimburgo e<br />

Glasgow. In Francia, nel corso dell’anno,<br />

e in Spagna dal 2022, porteremo i nostri<br />

<strong>Freccia</strong>rossa con i loro servizi di eccellenza.<br />

Intanto lavoriamo e siamo presenti<br />

con le nostre società di ingegneria<br />

e di trasporto in decine di Paesi in tutto<br />

il mondo. Maciniamo utili, che nel 2019<br />

si sono attestati intorno ai 600 milioni di<br />

euro, a vantaggio del nostro azionista,<br />

lo Stato, ossia voi. Finanziandoci con<br />

l’emissione di green bond, investiamo<br />

in nuovi treni regionali per i pendolari,<br />

oltre 600, nell’innovazione e in tecnologie<br />

digitali. Contribuiamo allo sviluppo<br />

di un turismo dolce e rispettoso del<br />

nostro patrimonio. E, soprattutto, abbiamo<br />

a cuore le persone che lavorano e<br />

si muovono con noi. Tutte. Consapevoli<br />

del valore e della ricchezza, non solo<br />

immateriale, della diversità, dell’inclusione<br />

e dell’accessibilità. Sono i fari di<br />

ogni quotidiana azione nostra, delle nostre<br />

donne e dei nostri uomini.<br />

Che vi augurano un felice <strong>2020</strong>!<br />

© Javier Sánchez Mingorance/AdobeStock<br />

© Daniele Nieddu danielenieddu_<br />

3


MEDIALOGANDO<br />

L’OTTIMISMO DELLA QUALITÀ<br />

MAURIZIO MOLINARI, DIRETTORE DE LA STAMPA, E IL GIORNALISMO<br />

DI FRONTE ALLE SFIDE DEL DIGITALE<br />

di Marco Mancini<br />

marmanug<br />

© Alberto Giachino<br />

Medialogando inaugura il <strong>2020</strong> con Maurizio Molinari,<br />

che proprio il 1° gennaio ha festeggiato il<br />

suo quarto anno alla guida de <strong>La</strong> Stampa di Torino.<br />

Sul quotidiano piemontese, fondato più di un secolo e<br />

mezzo fa, Molinari scrive dal 1997. Per circa 15 anni ne è stato<br />

corrispondente dall’estero, 13 da New York. Saggista, acuto<br />

commentatore politico, il suo attento sguardo sul panorama<br />

internazionale ne ha fatto l’apprezzato ospite di molti talk<br />

show televisivi. Molinari ci paleserà, nel corso della nostra<br />

conversazione, un inaspettato ottimismo sulle sorti del giornalismo<br />

e dei quotidiani. Un ottimismo ragionato e ragionevole<br />

che assumiamo come benaugurale, all’alba del nuovo<br />

decennio e di fronte alle innovazioni che si porterà con sé,<br />

non solo nel mondo dei media.<br />

Che significa essere giornalisti oggi?<br />

Significa coniugare la valorizzazione del vecchio mestiere<br />

con la sua declinazione su più piattaforme tecnologiche.<br />

E come si coniuga tradizione e innovazione?<br />

Facendo crescere all’interno della redazione la consapevolezza<br />

del valore delle notizie, la necessità di una loro netta<br />

separazione dalle opinioni, la loro ricerca con quella ingenuità,<br />

capacità di sorprendere, studio, approfondimento e, soprattutto,<br />

umiltà di ascoltare, che sono da sempre gli ingredienti<br />

di questo mestiere. Il giornalismo non cambia e i suoi<br />

elementi di forza rimangono gli stessi, cambia la declinazione<br />

sulle varie piattaforme. Se fino a pochi anni fa la principale e<br />

quasi esclusiva era la carta, oggi abbiamo la scrittura digitale,<br />

i video digitali, le radio digitali, i social network, la realtà aumentata<br />

e uno scenario destinato ad arricchirsi ancora nell’arco<br />

di pochi anni.<br />

Tutto questo richiede, quindi, specifiche competenze.<br />

Nascono infatti nuove professionalità, capaci di trovare il linguaggio<br />

e il modo adeguato per raggiungere mercati e tipologie<br />

di pubblico molto diversi. Con un’ulteriore novità: nelle<br />

redazioni l’interazione non sarà più soltanto quella tradizionale<br />

tra giornalisti e tipografi, che comunque resterà, perché<br />

i giornali di carta continueranno a uscire, ma con altri compagni<br />

di banco come i graphic designer, i video maker, i data<br />

scientist.<br />

Sei convinto che i giornali di carta resisteranno? Lo scorso<br />

agosto il NYT ha dedicato un’interessante inchiesta a questo<br />

tema. Tutti i dati parlano di un continuo e diffuso declino<br />

di vendite. Da cosa deriva questo tuo ottimismo?<br />

L’esperienza del New York Times come del Guardian ci dicono<br />

che il modello cartaceo sta in piedi quando le copie vendute<br />

equivalgono agli abbonamenti digitali, meglio ancora se il<br />

loro numero supera quello delle copie vendute in carta. Semmai<br />

il vero interrogativo sulla scomparsa della carta riguarda<br />

quei giornali che non riusciranno, in tempo utile, a creare questo<br />

sano equilibrio. Ecco, quella scadenza può essere feroce,<br />

4


VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfR25uIyMjY2I4ZDg4MWEtYzMyZC00ZmZjLWJmODEtNWYzMDdkNjBjYzlkIyMjMjAxOS0xMi0xN1QxMzoyMDozNSMjI1ZFUg==<br />

LUIS TATO/GETTY IMAGES<br />

NAMI<br />

e ravvicinata. Tre, cinque anni. O si riesce, in tempo celere, a<br />

trovare gli abbonati digitali, o si chiude.<br />

Un processo delicato, che pretende misure adeguate e pochi<br />

tentennamenti.<br />

Sì, ma lo dobbiamo gestire con ottimismo, con adeguati investimenti,<br />

con la consapevolezza che la trasformazione creerà<br />

molteplici professionalità, cambierà dall’interno le redazioni,<br />

ma conserverà, alla carta, il ruolo di prodotto privilegiato per il<br />

rafforzamento e consolidamento del valore del brand.<br />

Consentimi di dire che il panorama non promette bene.<br />

Perché siamo soltanto all’inizio di questo processo, e non si<br />

possono fare considerazioni finali su un processo appena iniziato.<br />

Comunque, se guardiamo alle aree dove sono più diffusi<br />

cultura e abitudini verso il digitale e gli acquisti online, come<br />

la Scandinavia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, i dati sugli<br />

abbonamenti digitali non sono affatto così negativi. E il fenomeno<br />

comunque cresce, seppur lentamente, anche altrove,<br />

compresa l’Italia.<br />

Non credi che il declino dei media tradizionali, e in particolare<br />

dei giornali, sia anche conseguenza di una insofferenza<br />

verso l’informazione mainstream, percepita come asservita<br />

a interessi di parte? Il che giustifica l’esplosione dell’informazione<br />

fai-da-te, sui social…<br />

Tutto questo è l’attuale Far West. Che si spiega perché siamo<br />

ancora in una fase nella quale nel web non ci sono le regole,<br />

e abbiamo l’informazione gratuita che cannibalizza i contenuti.<br />

Stiamo uscendo dall’homo homini lupus e lentamente si iniziano<br />

a costruire delle regole.<br />

Quindi anche quel mondo di libertà sconfinata ha necessità<br />

di regole, come tanti sostengono. Sebbene su come introdurle<br />

il dibattito sia apertissimo e complesso.<br />

Gli abbonamenti digitali servono anche a questo. Quando<br />

l’informazione è gratuita e tu non sai chi paga per produrla,<br />

si apre la finestra all’interno della quale si sviluppano le fake<br />

news. Che non nascono sui giornali con un nome, un cognome,<br />

un indirizzo e un editore responsabile, perché se tradisci<br />

il lettore il tuo business finisce. Quindi, per garantire la libertà<br />

di informazione, i giornali devono puntare sulla qualità, ma i<br />

lettori devono accettare di pagare per i contenuti.<br />

Insomma, il digitale è una prateria di opportunità ma anche<br />

di insidie, mi sembra che anche di questo parli il tuo ultimo<br />

libro, Assedio all’Occidente. Quali le difese?<br />

Sono due le misure strategiche da adottare: una verso l’esterno<br />

e una interna. Ogni nazione deve difendere il proprio<br />

spazio cibernetico così come difende i suoi confini fisici, è una<br />

questione di sovranità nazionale. Se non lo fai qualcun altro<br />

si insedia e inizia a fare i propri interessi all’interno della tua<br />

comunità nazionale. Stati Uniti, Gran Bretagna, Israele, Corea<br />

del Sud, Olanda presidiano già efficacemente il proprio spazio<br />

cibernetico, in altri Paesi come Francia, Germania, Italia e Spagna<br />

questo processo è ancora in corso. Servono poi norme<br />

per distinguere i dati che si possono condividere da quelli che<br />

vanno protetti. <strong>La</strong> normativa emanata dal governo italiano,<br />

con il Conte Due, è positiva ed è considerata, da molti, all’avanguardia<br />

in Europa, perché istituisce nei settori strategici il<br />

sistema del Golden Power. Ossia uno strumento che impedisce<br />

di rendere pubblici i dati di importanza strategica per la<br />

sicurezza.<br />

E la misura interna?<br />

<strong>La</strong> lotta alle fake news. Che oltre a regole e informazione di<br />

.<br />

y(7HB1C2*LRQLNN( +}!#!$!"!_<br />

qualità richiede un grande senso di responsabilità e di autodisciplina<br />

da parte dei giornalisti. Chi scrive per un grande<br />

giornale, con una propria eco nel Paese, non può produrre e<br />

diffondere propri individuali contenuti che finirebbero, di fatto,<br />

per essere identificati con quelli del suo giornale. <strong>La</strong> libertà<br />

di opinione è un valore ma se la eserciti solo a favore di una<br />

precisa azienda o di uno specifico partito politico diventa faziosità.<br />

Cos’altro si chiede a un giornalista nell’epoca digitale?<br />

Senz’altro deve essere più flessibile, più rapido, e consapevole<br />

che il mercato gli darà un voto, il che lo obbliga a produrre<br />

contenuti di qualità.<br />

Ed è apprezzata questa qualità?<br />

Eccome, e i dati sono sorprendenti. Gli articoli digitali che fanno<br />

più traffico non sono quelli con le donne nude o con le parolacce,<br />

ma quelli di qualità. Perché il pubblico è intelligente.<br />

Ho imparato una regola negli Stati Uniti, che i lettori sono più<br />

intelligenti di noi, ed è vero. Il pubblico premia la qualità e questo,<br />

consentimi, mi permette di essere ancora più ottimista.<br />

<strong>La</strong> qualità dell’informazione cammina di pari passo anche<br />

con le risorse per pagare chi la produce. Quelle provenienti<br />

dalla pubblicità sono in costante calo.<br />

Le risorse si recuperano con una nuova idea di pubblicità, con<br />

lo sviluppo di una nuova organizzazione del lavoro e sapendo<br />

cogliere le potenzialità offerte dalla moltiplicazione delle piattaforme.<br />

<strong>La</strong> raccolta della pubblicità nella realtà digitale non<br />

può essere più quella del ‘900, con le vendite porta a porta e<br />

i centri media, ma passerà da meccanismi sempre più automatici<br />

legati al traffico sviluppato. Insomma, parliamo di una<br />

riforma di sistema.<br />

<strong>La</strong> Stampa, 7 dicembre 2019<br />

w<br />

Teatro Tosca in tv dalla A alla Z<br />

Sarà la Prima più social di sempre<br />

ALBERTO MATTIOLI — P. 24<br />

la maggioranza trova l’accordo: azzerata l’imposta sulle auto aziendali<br />

Conte salva la manovra<br />

Renzi frena le nuove Tax<br />

Si fa cassa con le lotterie<br />

Centeno: spropositati i timori del governo sul Mes, ma l’intesa li placherà<br />

Trovato l’accordo sulla manovra:<br />

slittano plastic e sugar tax,<br />

spunta una stretta sul gioco d’azzardo.<br />

Mario Centeno, ministro<br />

portoghese e presidente dell’Eurogruppo,<br />

in un’intervista a «<strong>La</strong><br />

Stampa»: «Spropositati i timori<br />

dell’Italia sul Mes». BERTINI,<br />

BRESOLIN, DI MATTEO E SORGI – PP. 4-5<br />

BUONGIORNO<br />

Calcio <strong>La</strong> Roma ferma l’Inter<br />

Stasera la risposta della Juve<br />

CONDIO, D’ORSI, GARANZINI E ODDENINO — PP. 34-35<br />

ROSELINA SALEMI — PP. 30-31<br />

LA STAMPA<br />

SABATO 7 DICEMBRE 2019<br />

INTERVISTA A BONAFEDE<br />

“Sulla prescrizione<br />

nessuno slittamento”<br />

FRANCESCO GRIGNETTI — P. 6<br />

GIUSTIZIA<br />

L’ANALISI<br />

I PROCESSI LUNGHI<br />

GUASTANO I CONTI<br />

Gli uomini deboli<br />

MATTIA<br />

FELTRI<br />

Il quarantotto per cento degli italiani, dice l’ultimo rapporto<br />

del Censis, vorrebbe al potere un uomo forte che colato dagli impicci delle elezioni e del Parlamento,<br />

perché non sappiamo che comporti l’uomo forte divin-<br />

non debba curarsi di impicci come le elezioni e il Parlamento.<br />

Traduzione: metà di noi s’è stufata della demo-<br />

padri e spesso nemmeno nonni che la dittatura l’abbia-<br />

cioè la dittatura. Tutto dimenticato, non abbiamo più<br />

crazia. Non della casta, non ce l’abbiamo coi papaveri in no incisa sulla pelle e ce lo raccontino, è sbiadito tutto<br />

auto blu, quella è roba superata: ci siamo stufati del sistema<br />

di governo del mondo liberale occidentale, come la noncuranza senza passato né futuro. <strong>La</strong> storia non ci in-<br />

quanto è stato scritto, tutto è perduto in un tempo di<br />

terza generazione che, dopo la prima<br />

segna nulla, è stato detto con senno. <strong>La</strong><br />

che ha fondato l’azienda e la seconda LA DOPPIA ITALIA DEL CENSIS democrazia non ci ha reso felici, stop.<br />

che l’ha ingrandita, per noia sperpera le<br />

<strong>La</strong> democrazia è un cumulo di difetti,<br />

fortune ignorando la fatica di accumularle.<br />

E’ sempre più facile buttare giù<br />

piedistalli, stop. <strong>La</strong> democrazia non ha<br />

INNOVATORI stop. <strong>La</strong> democrazia non ci ha issati sui<br />

qualcosa che tirarla su, e noi oggi ci apprestiamo<br />

a buttare giù la democrazia SERVIZI — PP. 10-11<br />

CONTINUA A PAGINA<br />

CONTRO ANSIOSI detto abracadabra.<br />

23<br />

w<br />

QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867<br />

ALESSANDRO DE NICOLA — P. 23<br />

cristiani in africa<br />

Nella Nigeria<br />

dilaniata<br />

dai jihadisti<br />

BERNARD-HENRI LÉVY<br />

L’appello mi è arrivato da un cristiano<br />

pentecostale nigeriano. È direttore<br />

di un’associazione che auspica il<br />

riavvicinamento tra le due comunità,<br />

cristiana e musulmana. – PP. 2-3<br />

Gli eredi di Riina<br />

Un solo indirizzo<br />

londinese<br />

per tutte le mafie<br />

LORENZO BAGNOLI<br />

MATTEO CIVILLINI<br />

GIANLUCA PAOLUCCI<br />

na palazzina elegante nel cuore<br />

Udi Londra è la sede delle attività<br />

degli eredi del «capo dei capi» della<br />

Mafia, di un faccendiere legato ai<br />

clan della Camorra e dei «colletti<br />

bianchi» coinvolti in una maxinchiesta<br />

sulla 'Ndrangheta. L’indirizzo,<br />

29 Harley Street, è anche lo stesso<br />

utilizzato da politici corrotti di mezzo<br />

mondo, criminali comuni, aziende<br />

statali di paesi sotto embargo.<br />

CONTINUA A PAGINA 15<br />

w<br />

Feste Se la tavola natalizia<br />

è come una partita a scacchi<br />

2,00 € (CON TUTTOLIBRI) II ANNO 153 II N. 334 II IN ITALIA II SPEDIZIONE ABB. POSTALE II D.L. 353 /03 (CONV.IN L.27/02/04) II ART. 1 COMMA 1, DCB - TO II www.lastampa.it<br />

STAMPA<br />

PLUS<br />

LIBIA<br />

LE STORIE<br />

GIUSEPPE ORRÙ<br />

Cercasi volontari<br />

per ascoltare<br />

gli anziani in ospizio<br />

P. 32<br />

ST+<br />

IL LAGER NAZISTA<br />

MAURO MONDELLO<br />

Merkel ad Auschwitz<br />

ricorda Primo Levi<br />

“Può succedere ancora”<br />

P. 13<br />

FRANCESCA SFORZA<br />

Il premier a <strong>La</strong>vrov<br />

“Bisogna evitare<br />

guerre per procura”<br />

P. 12<br />

FRANCA NEBBIA<br />

<strong>La</strong> pizza del Monferrato<br />

con la mozzarella<br />

arrivata dalla Campania<br />

P. 32<br />

5


MEDIALOGANDO<br />

<strong>La</strong> Stampa come sta vivendo questa riforma?<br />

E cos’è di cui vai più orgoglioso<br />

in questi quattro anni di tua direzione?<br />

Senz’altro dell’integrazione. Abbiamo<br />

fatto due lavori fondamentali, abbiamo<br />

integrato le redazioni tra loro, creando<br />

dei macro desk. Uno di hard news per<br />

cronache, politica, esteri ed economia.<br />

Uno di soft news con cultura, spettacoli<br />

e società. E infine un macro desk locale<br />

con tutte le province e la cronaca di Torino.<br />

Questa integrazione ha fatto collaborare<br />

colleghi che per molti anni lavoravano<br />

fianco a fianco ma faticavano a<br />

parlarsi, ciascuno coltivando il proprio<br />

giardinetto. E ha aiutato la produzione<br />

di contenuti di qualità. Adesso stiamo<br />

lentamente replicando questo concetto<br />

tra carta e web, chiedendo a ogni<br />

giornalista della carta di lavorare anche<br />

per il web e viceversa. Questo è il fronte<br />

dell’integrazione industriale all’interno<br />

de <strong>La</strong> Stampa.<br />

Necessario per ottimizzare l’utilizzo<br />

delle risorse.<br />

Sì, poi c’è un’altra integrazione, più emozionante,<br />

della quale ho avuto l’onore<br />

di avere la responsabilità a dicembre<br />

2017, che riguarda la GNN (Gedi News<br />

Network), ovvero l’integrazione fra<br />

<strong>La</strong> Stampa e i quotidiani locali dell’ex<br />

Gruppo Espresso. Tredici giornali locali<br />

con i quali abbiamo un’interazione quotidiana.<br />

Loro pubblicano i nostri contenuti<br />

nazionali, mentre le loro storie confluiscono<br />

sul giornale nazionale, che<br />

abbiamo aperto più volte con notizie<br />

dal Veneto, dall’Emilia, dalla Toscana.<br />

Questo dialogo fra <strong>La</strong> Stampa e i giornali<br />

locali è, sinceramente, la cosa più<br />

divertente e importante perché ci consente<br />

di avere una forte presenza sul<br />

territorio e di essere un Gruppo davvero<br />

glocal. Dove l’elemento globale che<br />

viene dal dna della Stampa si coniuga<br />

al forte radicamento locale di quelle<br />

testate.<br />

Che cosa resta da fare?<br />

Dobbiamo iniziare a correre verso una<br />

più efficace integrazione tra carta e digitale.<br />

Ma la parte più avanzata e difficile<br />

di questa frontiera sono i social network.<br />

Perché qui parliamo di un lavoro completamente<br />

diverso da quello giornalistico.<br />

Qui devi monitorare cosa avviene,<br />

capire di cosa si sta parlando, quali<br />

sono i contenuti del tuo sito che possono<br />

interagire con la conversazione in<br />

corso, postarli, moderare le reazioni. È<br />

un altro lavoro che richiede altre qualità<br />

e specializzazioni. Tutto questo ti mette<br />

a durissima prova, però è emozionante<br />

e schiude nuovi orizzonti. Stiamo anche<br />

pensando ad accordi con più università<br />

per avere in redazione, a partire dalla<br />

primavera del <strong>2020</strong>, data scientist.<br />

Con quali obiettivi?<br />

Questi scienziati dei dati leggono e interpretano<br />

il traffico digitale sui singoli<br />

contenuti e ci forniranno informazioni<br />

per rispondere meglio alle richieste<br />

dei nostri lettori. Oggi ne sappiamo ancora<br />

troppo poco. Sappiamo però che<br />

la maggioranza sono uomini, le donne<br />

sono soltanto il 38%. E che l’età media<br />

dei nostri user è di 55 anni. Già questi<br />

dati ci consentono di capire che abbiamo<br />

una carenza di contenuti capaci<br />

di attrarre la loro attenzione. Quindi le<br />

prime due sfide sono: più giovani e più<br />

donne.<br />

Ma le notizie sono notizie. Forse conta<br />

come darle e come dosarle dentro il<br />

palinsesto complessivo?<br />

Certo, per esempio il fatto che la maggioranza<br />

siano di cronaca nera non attrae<br />

il pubblico delle lettrici. Potendo<br />

analizzare i dati puntualmente ti scontri<br />

con qualcosa senza appello, e a quel<br />

punto sei obbligato a ragionare. Scopri,<br />

ad esempio, la forza del territorio, con<br />

storie che hanno una forza di penetrazione<br />

sul digitale enorme. E capisci<br />

quanto investire risorse sulle storie locali<br />

significhi creare nuovi mercati.<br />

Sei spesso in tv. Ormai un buon giornalista<br />

è anche un reclamato opinion<br />

leader…<br />

È vero, però attenzione, questo non<br />

sostituisce il vecchio mestiere. Non c’è<br />

niente da fare, quando hai un reportage<br />

di una tua giornalista che da Algeri ti fa<br />

ascoltare le donne algerine coinvolte<br />

nella sfida tra i liberali e gli estremisti<br />

islamici, o hai l’intervista all’astronauta<br />

della stazione spaziale internazionale o<br />

al cittadino che ha dovuto abbandonare<br />

la sua casa per l’esondazione del fiume<br />

Tanaro e ti racconta come è cambiata la<br />

sua vita… quelli sono pezzi unici, e non<br />

ce n’è per nessuno. <strong>La</strong> notizia continua<br />

ad essere imbattibile, insostituibile ed<br />

è la ragione grazie alla quale l’informazione<br />

di qualità potrà avere ancora<br />

successo.<br />

<strong>La</strong> nave di Teseo, pp. 238 € 18<br />

6


SOMMARIO<br />

GENNAIO <strong>2020</strong><br />

IN COPERTINA<br />

MARA VENIER<br />

52 88<br />

42<br />

12<br />

RAILWAY HEART<br />

17<br />

SAVE THE DATE<br />

24<br />

WHAT’S UP<br />

pag. 28<br />

34<br />

METE <strong>2020</strong><br />

Da Parma, capitale italiana della cultura<br />

<strong>2020</strong>, alle Marche, dai sapori gourmet ad<br />

alta quota alle EnoArmonie in Friuli, tra<br />

musica e calici di vino<br />

54<br />

NEL SEGNO DEL GENIO<br />

Modigliani torna nella città natale,<br />

Livorno, con una grande mostra per<br />

celebrare il centenario della sua<br />

scomparsa<br />

91<br />

UN TRENO DI LIBRI<br />

Invito alla lettura di Alberto Brandani,<br />

che questo mese propone ai lettori<br />

della <strong>Freccia</strong> il nuovo romanzo di<br />

Annette Hesse, L’interprete<br />

76<br />

106<br />

68<br />

ACCARDO E BEETHOVEN<br />

72<br />

KISSIN IL GENIO<br />

76<br />

PITTI UOMO 97<br />

82<br />

ANNI VERDI<br />

88<br />

THE NEW POPE<br />

96<br />

DIVERSITY&INCLUSION<br />

104<br />

PHOTO<br />

110<br />

THREE TIMES UNIVERSAL<br />

128<br />

FUORI LUOGO<br />

LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO<br />

114<br />

TRENITALIA: UN ANNO INSIEME<br />

Aumenta l’offerta delle Frecce: più <strong>Freccia</strong>rossa in tarda serata, maggiore capillarità nelle aree<br />

metropolitane e mete invernali con il servizio FRECCIALink<br />

Scopri tra le pagine l’offerta Trenitalia. Oltre 300 Frecce e FRECCIALink al giorno, più di 100 città servite<br />

8


Tra le firme del mese<br />

FEDERICO CATANIA<br />

Appassionato di montagna e trasporti, si occupa<br />

da dieci anni di comunicazione istituzionale,<br />

comunicazione dell’emergenza e di marketing<br />

per le imprese. Dal 2009 a oggi ha percorso oltre<br />

250mila chilometri a bordo delle Frecce<br />

VALENTINA DOLCIOTTI<br />

Classe 1981, laurea in Scienze dell’educazione,<br />

master in Diversity Management & Gender<br />

Equality a Roma, autrice di Diversità e Inclusione - Dieci<br />

dialoghi con diversity manager (Guerini Next, 2017).<br />

Nel 2018 fonda, con Tiziano Colombi, il magazine<br />

cartaceo DiverCity, trimestrale di inclusione e<br />

innovazione, di cui è direttrice responsabile<br />

ANDREA GUOLO<br />

Giornalista specializzato in economia del<br />

fashion, design, food&beverage. <strong>La</strong>vora per<br />

Milano Finanza, Pambianco e altre testate italiane<br />

e straniere. Ha scritto sei libri su casi aziendali<br />

di successo, oltre agli spettacoli teatrali Mafie<br />

in pentola, Tutto quello che sto per dirvi è falso e<br />

#IoSiamo<br />

AGOSTINO RIITANO<br />

Project manager supervisor di Matera 2019,<br />

è stato consulente dell’Ocse e del Bid,<br />

organizzazioni internazionali per lo sviluppo<br />

economico, sociale e culturale. Docente<br />

del master in Politiche culturali e sviluppo<br />

economico presso l’Università Suor Orsola<br />

Benincasa di Napoli<br />

I numeri<br />

di questo numero<br />

1994<br />

l’anno in cui Mara Venier ha<br />

condotto il Dopofestival<br />

[pag. 32]<br />

500<br />

gli anni dalla morte di<br />

Raffaello<br />

[pag. 53]<br />

1.203<br />

i marchi presenti a<br />

Pitti Uomo 97<br />

[pag. 78]<br />

169<br />

le persone caricate sul primo<br />

convoglio da Milano ad<br />

Auschwitz-Birkenau nel 1943<br />

[pag. 126]<br />

Read also<br />

Note, il settimanale per i viaggiatori<br />

regionali da leggere su<br />

trenitalia.com<br />

<strong>La</strong> <strong>Freccia</strong> Junior, il mensile di giochi,<br />

fumetti e curiosità per i più piccoli,<br />

in distribuzione al FRECCIABistrò di<br />

<strong>Freccia</strong>rossa e <strong>Freccia</strong>rgento, nei<br />

FRECCIACLub e nelle FRECCIALounge<br />

e SalaFRECCIA<br />

FS MOBILITY ACADEMY<br />

C’è tempo fino al 7 febbraio per<br />

iscriversi al percorso formativo FS<br />

Mobility Academy 2019-20. Nato<br />

dalla cooperazione tra FS Italiane<br />

e l’Università degli Studi di Napoli<br />

Federico II, è rivolto ai neolaureati in<br />

Ingegneria ed Economia e mirato a<br />

formare competenze specialistiche<br />

sulla mobilità, il trasporto integrato e<br />

l’analisi del sistema intermodale dei<br />

trasporti dal punto di vista economico,<br />

sociale e ambientale. Per partecipare<br />

basta scaricare il bando e compilare il<br />

form sul sito fsacademy.unina.it<br />

ERRATA CORRIGE<br />

DICEMBRE 2019<br />

Pag. 9: Gennaro Sangiuliano è direttore<br />

del Tg2 Rai<br />

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI<br />

DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE<br />

ANNO XII - NUMERO 1 - GENNAIO <strong>2020</strong><br />

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA<br />

N° 284/97 DEL 16/5/1997<br />

CHIUSO IN REDAZIONE IL 20/12/2019<br />

Foto e illustrazioni<br />

Archivio Fotografico FS Italiane<br />

FS Italiane | PHOTO<br />

AdobeStock<br />

Copertina © Roberto Rocco<br />

Abito Parosh, make up artist Anna di Florio<br />

hairstylist Simone Rocco per Aldo Coppola<br />

calice Swarovski<br />

Tutti i diritti riservati<br />

Se non diversamente indicato, nessuna parte della<br />

rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa<br />

senza il consenso espresso dell’editore<br />

Direttore Responsabile<br />

Caporedattrice<br />

Coordinamento Editoriale<br />

Caposervizio<br />

In redazione<br />

Segreteria di redazione<br />

Ricerca immagini<br />

e photo editing<br />

Traduzioni<br />

Hanno collaborato<br />

a questo numero<br />

PER CHI AMA VIAGGIARE<br />

ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA<br />

SONO RESI DISPONIBILI MEDIANTE<br />

LICENZA CREATIVE COMMONS<br />

BY-NC-ND 3.0 IT<br />

Info su<br />

creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/deed.it<br />

EDITORE<br />

Direzione Centrale Comunicazione Esterna<br />

Piazza della Croce Rossa, 1 | 00161 Roma<br />

fsitaliane.it<br />

Contatti di redazione<br />

Tel. 06 44105298 | lafreccia@fsitaliane.it<br />

Marco Mancini<br />

Claudia Frattini<br />

Cecilia Morrico,<br />

Francesca Ventre<br />

Silvia Del Vecchio<br />

Gaspare Baglio, Serena Berardi,<br />

Michela Gentili, Sandra Gesualdi,<br />

Luca Mattei, Cristiana Meo Bizzari<br />

Francesca Ventre<br />

Michele Pittalis,<br />

Claudio Romussi<br />

Verto Group<br />

Hanno collaborato a questo numero<br />

Cesare Biasini Selvaggi, Alberto Brandani,<br />

Germana Cabrelle, Federico Catania, Gilda<br />

Ciaruffoli, Carlo Cracco, Valentina Dolciotti,<br />

Alessio Giobbi, Andrea Guolo, Itinere,<br />

Valentina Lo Surdo, Ernesto Petrucci, Bruno<br />

Ployer, Enrico Procentese, Andrea Radic,<br />

Agostino Riitano, Mario Tozzi<br />

REALIZZAZIONE E STAMPA<br />

Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE)<br />

Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com<br />

Coordinamento Tecnico Antonio Nappa<br />

PROGETTO CREATIVO<br />

Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Manfredi<br />

Paterniti, Massimiliano Santoli<br />

PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTA RIVISTA<br />

advertisinglafreccia@fsitaliane.it | 06 4410 2600 - 5640 - 2661<br />

<strong>La</strong> carta di questa rivista proviene<br />

da foreste ben gestite certificate FSC ® ️<br />

e da materiali riciclati<br />

On Web<br />

<strong>La</strong> <strong>Freccia</strong> si può<br />

sfogliare su ISSUU<br />

e su fsnews.it<br />

9


QUALE SARÀ<br />

LA TUA<br />

PROSSIMA META?<br />

EMBA ti aspetta a Roma<br />

l’8 febbraio per scoprire insieme<br />

la rotta migliore.<br />

EXECUTIVE MBA<br />

EMBA<br />

NON SMETTERE DI ESPLORARE,<br />

PER CRESCERE E CAMBIARE<br />

FORMATO WEEKEND, ROMA<br />

ll Direttore, il suo team<br />

e i partecipanti ti aspettano<br />

I’8 febbraio <strong>2020</strong> alle 11:00<br />

presso TIM Academy<br />

in Via Angelo Emo, 13F<br />

Registrati online su<br />

SDABOCCONI.IT/EMBAROMA


di Luca Mattei<br />

FRECCIA COVER<br />

ellemme1 – l.mattei@fsitaliane.it<br />

mostreinbasilicapalladiana<br />

Ubaldo Oppi<br />

Le Amazzoni (1924)<br />

Collezione privata<br />

mostreinbasilica<br />

Pippo Rizzo, Il nomade (1929)<br />

© Giacomo D’Aguanno/Civita Sicilia<br />

palazzoducalegenovafondazioneperlacultura<br />

ducale_genova palazzoducalegenova<br />

TRA INCERTEZZA<br />

E SPENSIERATEZZA<br />

Nonostante la storiografia presenti come ruggente il secondo<br />

decennio del XX secolo, gli anni ’20 nel Belpaese<br />

sono caratterizzati da un generale senso di instabilità. Tra<br />

le cause il passaggio a una politica autoritaria, la transizione<br />

a un’economia di pace, i cambiamenti culturali provenienti<br />

dalla Belle Époque. Una sensazione persino di<br />

inquietudine che trova riscontro nell’arte pittorica, come<br />

dimostra l’esposizione Anni Venti in Italia. L’età dell’incertezza,<br />

a Palazzo Ducale di Genova fino al 1° marzo. Oltre<br />

100 opere di maestri come Giorgio de Chirico, Fortunato<br />

Depero e Pippo Rizzo testimoniano contesti di attesa<br />

enigmatica, ma anche l’esplorazione di universi onirici e<br />

l’evasione verso dimensioni edonistiche. È su quest’aspetto<br />

più spensierato del periodo, in cui risaltano eleganza e<br />

lusso frenetici, che si sofferma invece la mostra Ritratto di<br />

donna, alla Basilica Palladiana di Vicenza fino al 13 aprile.<br />

Qui il focus è la sfavillante rappresentazione del femminile.<br />

Le giovani dopo la Grande guerra diventano più seduttive<br />

e soprattutto più influenti nella società e nella cultura.<br />

Oltre alle tele di autori come Mario Sironi e Felice Casorati,<br />

ampio approfondimento è dedicato a Ubaldo Oppi, le<br />

cui opere sono inserite in collezioni favolose, dalla Biennale<br />

di Venezia al Salon d’Automne di Parigi.<br />

palazzoducale.genova.it | mostreinbasilica.it<br />

11


RAILWAY heART<br />

PHOTOSTORIES<br />

PEOPLE<br />

Abbracci<br />

© Pavel Belli Micati<br />

pavelmeyerowitz<br />

IN VIAGGIO<br />

Verso Milano<br />

© Nicola Andrea<br />

andrearamats<br />

12


LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE<br />

DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN<br />

CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME<br />

A cura di Enrico Procentese<br />

enryhills<br />

Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it.<br />

L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie<br />

rappresentate (Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà<br />

del mittente, priva di watermark, non superiore ai 15Mb. Le foto più emozionanti<br />

tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri<br />

della rubrica. Railway heArt è un progetto di Digital Communication, Direzione<br />

Centrale Comunicazione Esterna, FS Italiane.<br />

LUOGHI<br />

Stazione di Pescara<br />

© Federico Giardino<br />

federico.giardino<br />

AT WORK<br />

Il macchinista<br />

© Edoardo Cortesi<br />

eddiecortesi<br />

13


RAILWAY heART<br />

A TU PER TU<br />

a cura di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it<br />

Andrea, 46 anni, macchinista dei treni Alta Velocità<br />

nella Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia.<br />

Qual è stato il percorso che ti ha portato a guidare<br />

i treni superveloci?<br />

A dire la verità la passione nasce sin da piccolo, poi ho continuato<br />

a coltivarla negli anni. Terminata la formazione da perito<br />

industriale, ho partecipato al concorso del Genio Ferrovieri<br />

e alla fine del 1998 è arrivata l’assunzione in FS, il coronamento<br />

di un sogno.<br />

Hai iniziato da subito a lavorare come macchinista?<br />

Sì, ho guidato diverse categorie di treni: dai merci ai regionali,<br />

fino ai carri di soccorso. Nel 2011 è iniziata la mia avventura in<br />

<strong>Freccia</strong>rossa, che ha rappresentato uno dei traguardi più importanti<br />

della mia vita professionale, e mi sono specializzato<br />

sempre più nella guida dei treni ad Alta Velocità: oggi sono<br />

un macchinista dei <strong>Freccia</strong>rossa ETR 1000 ed ETR 500, e del<br />

<strong>Freccia</strong>rgento 700, l’ultimo arrivato nella famiglia AV.<br />

Anche la formazione gioca un ruolo importante.<br />

Sì, procede con una media di quattro o cinque incontri all’anno<br />

che per noi macchinisti esperti riguardano principalmente<br />

gli aggiornamenti. Per esempio, dobbiamo essere sempre<br />

pronti a recepire e ad applicare le nuove procedure che interessano<br />

i sistemi di circolazione, le normative dedicate sia<br />

al trasporto sia all’infrastruttura, e saperci interfacciare con<br />

le varie sale operative, nazionali, AV, territoriali. Da parte mia,<br />

inoltre, è normale prassi seguire in affiancamento i colleghi<br />

più giovani durante le loro prime esperienze di guida. Devo<br />

molto ai miei istruttori, verso i quali provo un’enorme gratitudine.<br />

E questa è un’ottima occasione per ringraziarli pubblicamente.<br />

Cosa si prova a guidare un treno a quella velocità?<br />

Ho ancora impressa l’emozione nel guardare per la prima<br />

volta il tachimetro di un <strong>Freccia</strong>rossa toccare i 300 km/h. Lo<br />

stupore iniziale si è trasformato, poi, con l’esperienza, nella<br />

capacità di godersi il viaggio e ammirare gli straordinari paesaggi<br />

che l’Italia offre da Nord a Sud, mantenendo sempre<br />

alta la proattività e la capacità di controllo per intervenire al<br />

meglio in qualsiasi situazione. Altra cosa che amo del mio lavoro<br />

sono quei periodi dell’anno in cui si affrontano le novità<br />

del cambio orario, invernale ed estivo: si interrompe una certa<br />

routine e ci si appresta a vivere una nuova stagione a bordo.<br />

Cosa miglioreresti nella tua vita lavorativa?<br />

È importante far conoscere ancora meglio la grande<br />

professionalità e preparazione che c’è dietro al nostro<br />

lavoro, concentrando l’attenzione sul singolo individuo, sulla<br />

sua dedizione e responsabilità. Noto con molto piacere<br />

che questo percorso è stato intrapreso dalla mia azienda,<br />

soprattutto per una realtà come l’Alta Velocità, che rappresenta<br />

un modello di sistema Paese vincente da esportare<br />

oltreconfine.<br />

14


LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE,<br />

VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE<br />

Letizia <strong>La</strong>nzarotti, in arte <strong>La</strong>dy Be. Ventinove<br />

anni, mosaicista e artista della sostenibilità.<br />

Che tipo di viaggiatrice sei?<br />

Mi sposto spesso sia per lavoro che per ragioni affettive,<br />

nell’anno che si è appena concluso il <strong>Freccia</strong>rossa è<br />

stata la mia seconda casa. Sono originaria della provincia<br />

di Pavia, mentre mio marito è calabrese, così Roma<br />

diventa spesso il nostro punto di incontro preferito. <strong>La</strong><br />

mia professione mi porta a muovermi tra città d’arte<br />

come Venezia, Firenze, Napoli e molte altre realtà dove<br />

fioriscono iniziative ed eventi culturali.<br />

Di cosa ti occupi?<br />

<strong>La</strong> mia esperienza artistica si rivolge principalmente<br />

all’attività di mosaicista contemporanea. Nelle mie<br />

opere, dove spesso vengono rappresentati personaggi<br />

famosi, sono presenti oggetti e materiali di diverso tipo,<br />

tra cui la plastica, che utilizzo cercando di sensibilizzare<br />

le persone al riciclo. Il tema della sostenibilità ha sempre<br />

accompagnato le mie opere e le scelte personali,<br />

altro motivo che mi spinge a utilizzare il treno ad Alta<br />

Velocità per i miei viaggi, almeno due volte a settimana.<br />

Tra le ultime novità a bordo delle Frecce c’è proprio<br />

l’obiettivo plastic free.<br />

Un’iniziativa lodevole. Ricordo quando andai più volte<br />

a Napoli in treno per raggiungere le spiagge e raccogliere<br />

diversi quantitativi di plastica che poi ho riutilizzato<br />

come materia prima dei miei lavori, come mosaici<br />

e giocattoli per bambini. Tra gli oggetti che riciclo per<br />

le mie creazioni ci sono anche bottoni, tappi di bottiglia,<br />

posate e tutto ciò che può essere gettato via, ma che<br />

invece dà forma a qualcosa di nuovo.<br />

Come trascorri il tempo in treno?<br />

Spesso lavoro al computer portandomi avanti con i<br />

progetti grafici, il treno ha ispirato molti dei miei lavori.<br />

Nella mia formazione c’è anche lo studio del futurismo,<br />

a cui si lega parecchio il concetto di Alta Velocità, e poi<br />

in viaggio ho la tranquillità giusta per immergermi nelle<br />

idee e immaginare nuove opere. Spesso nella frenesia<br />

della quotidianità non si ha tempo di staccare, ecco<br />

perché il <strong>Freccia</strong>rossa si è mostrato il miglior alleato,<br />

sia per motivi sentimentali che professionali.<br />

Un consiglio riguardo i nostri servizi?<br />

Sarebbe affascinante se sul <strong>Freccia</strong>rossa ci fosse la<br />

possibilità di ammirare creazioni artistiche, che potrebbero<br />

ben conciliarsi con i paesaggi al di là del finestrino.<br />

Si potrebbero introdurre dei quadri all’interno delle carrozze.<br />

Molte persone utilizzano le Frecce per recarsi a<br />

visitare mostre o per partecipare a eventi culturali, non<br />

sarebbe male se, viceversa, l’arte raggiungesse il viaggiatore.<br />

15


AGENDA<br />

A cura di Luca Mattei ellemme1 – l.mattei@fsitaliane.it<br />

save GENNAIO<br />

the date <strong>2020</strong><br />

L’ARTISTA DEL ’900<br />

Sconti Trenitalia<br />

MILANO//FINO AL 1° MARZO<br />

<strong>La</strong> pittura italiana tra le due guerre attraverso la sensibilità<br />

pittorica di Filippo de Pisis è celebrata nella più ampia<br />

retrospettiva milanese degli ultimi 50 anni al Museo del<br />

Novecento. Curata dallo storico d’arte Pier Giovanni Castagnoli<br />

e dalla conservatrice del Museo Danka Giacon,<br />

offre oltre 90 dipinti per un’incredibile varietà di soggetti.<br />

Viaggiatore instancabile, De Pisis ha vissuto e lavorato<br />

a Milano, Roma, Venezia, tra le vette del Cadore e poi a<br />

Parigi e a Londra, senza mai uniformarsi a nessuna corrente<br />

artistica, mantenendo intatto il proprio stile. Vivaci<br />

vedute cittadine, paesaggi delle montagne a lui più care,<br />

come Cortina d’Ampezzo, intensi ritratti e inusuali nature<br />

morte. Il percorso espositivo in dieci sale dispiega l’intero<br />

universo del pittore ferrarese, dagli esordi nel 1916, in cui<br />

incontra l’impronta metafisica di Giorgio de Chirico, alle<br />

ambientazioni ispirate dal soggiorno nella Ville Lumière,<br />

dove riporta su tela soprattutto diseredati e migranti che<br />

popolavano la capitale francese, dai ritratti e le nature<br />

morte degli anni ’30 fino al periodo drammatico dei ricoveri<br />

nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita, a Brugherio,<br />

nei primi anni ’50.<br />

museodelnovecento.org<br />

Filippo de Pisis<br />

Cortina (1927)<br />

Collezione privata<br />

Courtesy Galleria Tega e Farsetti Arte<br />

museodelnovecento museodel900<br />

© Galleria Tega<br />

© Filippo de Pisis by SIAE 2019<br />

figlidellashoah auditoriumparcodellamusica auditoriumpdm<br />

SapienzaRoma<br />

© Ciro Fusco/Ansa<br />

GIORNO DELLA MEMORIA<br />

ITALIA//FINO AL 30 GENNAIO<br />

«È un gran miracolo che io non abbia rinunciato alle<br />

mie speranze perché sembrano assurde e inattuabili.<br />

Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo<br />

a credere all’intima bontà dell’uomo». È anche per<br />

rinnovare le speranze di Anna Frank che è giusto celebrare<br />

il Giorno della Memoria il 27 gennaio, con eventi<br />

anche nei giorni che precedono e seguono questa<br />

data. A Milano l’Associazione Figli della Shoah promuove<br />

le testimonianze delle deportate Liliana Segre<br />

ed Edith Bruck, la prima al Teatro degli Arcimboldi il 20<br />

gennaio, la seconda la mattina del 27 al Conservatorio<br />

Verdi, dove alle 20 si svolge la serata commemorativa.<br />

Il 23 l’Auditorium Parco della Musica di Roma ospita il<br />

concerto Là dove giace il cuore. Note e parole d’esilio, in<br />

cui risuona l’esperienza di chi ha dovuto abbandonare<br />

la propria identità, dagli ebrei ai profughi contemporanei.<br />

Direttore artistico è Angelo Busco. Nella Capitale<br />

anche il convegno <strong>La</strong> Sapienza chiede scusa. Leggi razziali,<br />

la scuola e l’accademia: riflessioni e testimonianze,<br />

alla Facoltà di Giurisprudenza giovedì 30.<br />

figlidellashoah.org | auditorium.com | uniroma1.it<br />

17


AGENDA<br />

Aldo e Lella Fabrizi<br />

teatrodueroma.stabiledessai<br />

TRIBUTO ALLA ROMANITÀ<br />

ROMA//29 GENNAIO>2 FEBBRAIO<br />

Aldo e Lella Fabrizi sono indubbiamente due icone che, grazie al cinema, hanno<br />

reso riconoscibile e apprezzato in tutto il mondo lo stile di vita romanesco. In comune<br />

di certo hanno la settima arte, ma a unirli è anche un’altra grande passione,<br />

il cibo. I due discutevano spesso sugli ingredienti della cucina capitolina nella<br />

famosa trattoria dell’attrice, Sora Lella, sull’Isola Tiberina, frequentatissima ancora<br />

oggi. Ed è proprio l’aspetto mangereccio del loro legame a essere protagonista<br />

al Teatro Due, vicino piazza di Spagna, dello show L’acqua e la farina, testo inedito<br />

scritto, diretto e interpretato da Antonio Nobili, Mary Ferrara e Alessio Chiodini, che<br />

rappresenta per la prima volta insieme su un palco i due celebri fratelli. In scena<br />

anche Sara Morassut e Mauro Trabalza, nipote di Lella, al suo esordio. Un’occasione<br />

per scoprire la versione più intima del rapporto tra i due fratelli romani, familiare<br />

più che professionale. Da non perdere, inoltre, nel foyer del teatro, gli scatti privati<br />

delle famiglie Fabrizi/Trabalza e foto d’epoca della città.<br />

teatrodueroma.it<br />

SHALL WE DANCE?<br />

ITALIA//FINO AL 2 FEBBRAIO<br />

Tanti gli spettacoli in calendario per i fan dell’arte coreutica. Si parte con la compagnia<br />

di danza classica cinese Shen Yun, che fa tornare nell’antico Oriente con una<br />

scenografia mozzafiato. Da ammirare al San Carlo di Napoli dal 10 al 12 gennaio, al<br />

Nuovo Giovanni da Udine il 15, al Comunale di Modena dal 17 al 19 e al Carlo Felice di<br />

Genova il 22 e 23. Per i più piccoli (e non solo) la magia viaggia sui pattini con Disney on<br />

ice. Frozen - Il regno di ghiaccio, produzione basata sul pluripremiato film d’animazione:<br />

al Palazzo dello Sport di Roma dal 16 al 19 e al Forum di Assago dal 23 al 26. Evento<br />

cult della Capitale, il gala Les Étoiles è all’Auditorium Parco della Musica dal 24 al 26,<br />

con le stelle mondiali del balletto e Oleg Ivenko, divenuto star del cinema dopo aver<br />

interpretato Rudolf Nureyev in The White Crow. Novità <strong>2020</strong>, infine, la prima edizione di<br />

Puglia International Ballet Competition, concorso in due sezioni, classica/neoclassica<br />

e moderna/contemporanea, al Teatro Apollo di Lecce il 1° e 2 febbraio.<br />

it.shenyun.com/italia | disneyonice.com | auditorium.com<br />

pugliainternationalballetcompetition.it<br />

Una scena di Disney on ice. Frozen - Il regno di ghiaccio<br />

© Tim Pannell<br />

ShenYunIT ShenYun shenyunperformingarts DisneyOnIceItaly<br />

AuditoriumParcodellaMusica pugliainternationalballetcompetition<br />

FELLINI 100<br />

RIMINI//FINO AL 15 MARZO<br />

ROMA//21 GENNAIO<br />

«Quando mi trovo a viaggiare in treno, o ospite in qualche casa privata, le mie possibilità di<br />

conversazione sono ridotte a zero». Federico Fellini mostrava le sue idee e le sue emozioni<br />

non tanto con le parole quanto con una cinepresa. E con questa era, ed è ancora oggi,<br />

un maestro indiscusso. Il 20 gennaio ricorre un secolo dalla sua nascita e Rimini, sua città<br />

natale, non poteva che celebrarlo per tutto il <strong>2020</strong>. Si inizia con Fellini 100. Genio immortale,<br />

mostra a Castel Sismondo che raccoglie anche materiali inediti come le prime sceneggiature<br />

di Amarcord e 8½. L’esposizione ripercorre la storia d’Italia dagli anni ’20 agli ’80,<br />

ospita il racconto dei compagni di viaggio del regista e presenta il Museo Internazionale<br />

Federico Fellini, progetto che prenderà vita a dicembre <strong>2020</strong>. Ad aprile l’allestimento si<br />

sposta a Roma, a Palazzo Venezia. Nella Capitale, inoltre, il 21 gennaio va in scena al teatro<br />

Lo Spazio In viaggio con Fellini - Note, ricordi, sue fantasie, spettacolo in cui l’attore e regista<br />

Francesco Sala interpreta il grande cineasta raccontando la sua arte immortale.<br />

mostrafellini100.it | teatrolospazio.it<br />

Davide Minghini, Set del film Amarcord. Roma, Cinecittà (1973)<br />

© Biblioteca civica Gambalunga<br />

mostrafellini100 mostrafellini<br />

teatrolospaziooffperscelta teatrolospazio<br />

18


AGENDA<br />

A cura di Luca Mattei<br />

ellemme1 – l.mattei@fsitaliane.it<br />

<strong>Freccia</strong> Weekend<br />

gennaio <strong>2020</strong><br />

Alessandro Grassani, Il 29enne Erdene Tuya<br />

trasporta una pecora persa per il zud, nella<br />

provincia dell’Arkhangai in Mongolia (2011)<br />

CondominioFotografico<br />

Condominio_Foto<br />

condominio_fotografico<br />

3>5<br />

L’ex Convento del Carmine di<br />

Modica (RG) accoglie fino al 6<br />

gli scatti di Alessandro Grassani<br />

sul tema dei Migranti ambientali,<br />

coloro che fuggono dalle zone<br />

più colpite dai cambiamenti<br />

climatici, come Haiti, Kenya e<br />

Mongolia. [1]<br />

condominiofotografico.it<br />

Al via Una montagna di libri a<br />

Cortina d’Ampezzo (BL): incontri<br />

con il fumettista Lorenzo<br />

Mattotti il 3, la scrittrice Jessica<br />

Fellowes e la professoressa<br />

Alessandra Necci il 4,<br />

l’insegnante Marco Mondini il 5.<br />

unamontagnadilibri.it<br />

Al TuscanyHall di Firenze<br />

il nuovo anno inizia con la<br />

magia di cinque acrobati nello<br />

spettacolo The Black Blues<br />

Brothers il 3 e 4 gennaio e le<br />

stelle internazionali del circo<br />

nel Gran Gala du Cirque il 5 e 6.<br />

tuscanyhall.it<br />

<strong>La</strong>st day il 6 al Teatro<br />

Brancaccio di Roma per<br />

Aggiungi un posto a tavola,<br />

tra le più amate commedie<br />

musicali, di Pietro Garinei e<br />

Sandro Giovannini, scritta con<br />

Jaja Fiastri e con le musiche di<br />

Armando Trovajoli.<br />

teatrobrancaccio.it<br />

1 2<br />

Una scena del film I cento passi (2000)<br />

sudestival<br />

10>12<br />

Fino al 13 marzo è di scena<br />

a Monopoli (BA) Sudestival,<br />

kermesse sulla settima arte la<br />

cui inaugurazione è dedicata ai<br />

20 anni del film I cento passi e<br />

al cinema civile di Marco Tullio<br />

Giordana. [2]<br />

sudestival.org<br />

A Palazzo <strong>La</strong>nfranchi di<br />

Matera fino all’8 marzo la<br />

mostra Trama doppia, con le<br />

opere a due e quattro mani<br />

di Antonio Marras e Maria <strong>La</strong>i,<br />

testimonianze di un dialogo<br />

intimo tra grandi artisti<br />

contemporanei.<br />

musei.basilicata.beniculturali.it<br />

Un triangolo amoroso, il rock e<br />

un omicidio: sono gli ingredienti<br />

esplosivi del musical Murder<br />

Ballad, dal 10 al 12 alla Galleria<br />

Toledo di Napoli. Poi in tour da<br />

Roma a Milano, con chiusura ad<br />

Amalfi (SA) il 14 febbraio.<br />

galleriatoledo.info<br />

Colore come evento di spazi,<br />

alla Dep Art Gallery di Milano<br />

fino al 21 gennaio, è la prima<br />

personale al mondo dopo la<br />

scomparsa nel luglio 2019 di<br />

Carlos Cruz-Diez, tra i maggiori<br />

esponenti dell’arte cinetica e<br />

ottica.<br />

depart.it<br />

20


3 4 5<br />

© 2018 The CW Network, LLC. All Rights Reserved/<br />

Jacob Kepler<br />

Soldati dell’esercito di terracotta<br />

lesercitoditerracottamilano<br />

esercitoditerracottamilano<br />

Giovanni Segantini, Savognino d’inverno (1890)<br />

© Diego Brambilla studio fotografico<br />

metspercorsiarte mets_percorsi_arte<br />

Il mago Raffaele Scircoli nello show<br />

Supermagic Illusioni<br />

supermagicfestival<br />

17>19 24>26<br />

31>2<br />

Alla Fabbrica del Vapore<br />

di Milano fino al 9 febbraio<br />

L’esercito di terracotta e il<br />

primo Imperatore della Cina,<br />

l’esposizione più completa sulle<br />

note statue destinate a servire<br />

Qin Shi Huangdi nell’aldilà. [3]<br />

esercito-terracotta.it<br />

A Palazzo Corbelli di Fano<br />

fino al 31 In Between/wipe out<br />

design, mostra di lavori che<br />

reinterpretano il paesaggio<br />

domestico coniugando la<br />

valenza simbolica dell’opera<br />

d’arte e la funzionalità<br />

dell’oggetto di design.<br />

creval.it<br />

Palazzo Madama di Torino ospita<br />

fino al 4 maggio Rivivere l’antico<br />

costruire il moderno, retrospettiva<br />

su Andrea Mantegna, artista<br />

capace di coniugare la<br />

passione per la classicità alle<br />

sperimentazioni prospettiche.<br />

palazzomadamatorino.it<br />

<strong>La</strong>st weekend al Museo Civico<br />

di Bari per la mostra 1968/1969<br />

quegli anni, con le foto del<br />

docente universitario Arturo<br />

Cucciolla, all’epoca studente di<br />

Architettura, che testimoniano<br />

un’epoca di irreversibile<br />

cambiamento sociale.<br />

museocivicobari.it<br />

Al Castello Visconteo Sforzesco<br />

di Novara fino al 5 aprile la<br />

mostra <strong>La</strong> rivoluzione della<br />

luce, con 70 opere dei più noti<br />

esponenti del Divisionismo, da<br />

Giovanni Segantini a Giuseppe<br />

Pellizza da Volpedo. [4]<br />

metsarte.com<br />

Fa tappa al Sistina di Roma<br />

dal 21 al 26 il tour di Belle<br />

ripiene, divertente commedia<br />

in cui Rossella Brescia, Tosca<br />

D’Aquino, Roberta <strong>La</strong>nfranchi<br />

e Samuela Sardo raccontano<br />

il rapporto con se stesse, gli<br />

uomini e il cibo.<br />

ilsistina.it<br />

A Palazzo Reale di Milano fino<br />

al 9 febbraio Emilio Vedova,<br />

tra le più importanti personali<br />

mai dedicate a uno dei più<br />

autorevoli artisti del ‘900,<br />

allestita dal dicembre 2019 per<br />

celebrarne il centenario dalla<br />

nascita.<br />

palazzorealemilano.it<br />

Il teatro Massimo di Palermo<br />

inaugura la stagione con<br />

Parsifal, interpretato da Omer<br />

Meir Wellber, al suo primo titolo<br />

da direttore musicale. Spettacoli<br />

in programma il 26, 28, 30 e 31<br />

gennaio e il 2 febbraio.<br />

teatromassimo.it<br />

Dal 30 gennaio al 9 febbraio<br />

al Teatro Olimpico di Roma, i<br />

migliori illusionisti e prestigiatori<br />

al mondo nello show<br />

Supermagic Illusioni, il Festival<br />

internazionale della magia<br />

giunto alla XVII edizione. [5]<br />

supermagic.it<br />

Matrici tendenti a bianchi, grigi<br />

e neri, in cui è la luminosità a<br />

creare un effetto policromo,<br />

non il colore. Sono le opere di<br />

Luce, la personale di Paolo Bini<br />

alla Galleria Nicola Pedana di<br />

Caserta fino al 22 febbraio.<br />

nicolapedana.com<br />

Come si dice “c’era una volta”<br />

in giapponese? Lo si può<br />

scoprire al festival culturale<br />

Ambarabà, dal 1° febbraio al<br />

1° marzo a Monselice (PD), con<br />

laboratori, show teatrali, letture,<br />

degustazioni e proiezioni di<br />

anime.<br />

villapisanimonselice.it<br />

Allo Spazio Bentivoglio di<br />

Bologna dal 21 gennaio al 19<br />

aprile Vestimenti, le opere<br />

tessili dell’artista Sissi, la cui<br />

produzione si concentra da<br />

oltre 20 anni sulla creazione di<br />

abiti, solo a volte indossabili,<br />

intesi come sculture.<br />

palazzobentivoglio.org<br />

21


AGENDA<br />

di Gilda Ciaruffoli - a cura di<br />

vdgmagazine.it<br />

gennaio <strong>2020</strong><br />

<strong>Freccia</strong>Gourmet<br />

Proseguono gli appuntamenti con il radicchio in provincia di Treviso nell’ambito della<br />

kermesse Fiori d’Inverno. Questo mese le manifestazioni si svolgono a Zero Branco<br />

(10-19), Mirano (12), Preganziol (17-19) e Dosson di Casier (24 gennaio-2 febbraio). Tutte<br />

occasioni imperdibili per scoprire la migliore tradizione veneta.<br />

fioridinverno.tv<br />

È dedicato alla valorizzazione di uno dei<br />

vitigni simbolo dell’enologia italiana l’evento<br />

Sangiovese Purosangue, grazie al<br />

quale scoprire i territori, le storie e le proposte<br />

dei produttori italiani che hanno deciso,<br />

per vocazione e tradizione, di puntare<br />

proprio su queste uve. L’appuntamento è<br />

l’11 e il 12 gennaio nelle sale del Radisson<br />

Blu Hotel di Roma.<br />

facebook.com/sangiovesepurosangue<br />

© New Africa/AdobeStock<br />

Nel weekend 18 e 19 gennaio Ferrara<br />

ospita Bacco a Palazzo, evento che si<br />

svolge all’interno dell’elegante Palazzo<br />

Roverella e vede l’esposizione di vini<br />

provenienti da varie regioni italiane. <strong>La</strong><br />

serata del sabato è riservata alla Cena<br />

con il produttore, il gala che celebra i diversi<br />

abbinamenti tra i vini e i piatti del<br />

territorio.<br />

baccoapalazzo.com<br />

© fiore26/AdobeStock<br />

Tutti i fine settimana dal 18 gennaio al 23<br />

febbraio, il Palabam di Mantova ospita il<br />

Festival della cucina mantovana. In tavola<br />

un tripudio di tortelli, risotti e agnoli,<br />

grana e mostarda, polenta e formaggi,<br />

tutti rigorosamente preparati secondo<br />

la tradizione locale e bagnati dagli ottimi<br />

vini del territorio.<br />

festivalcucinamantovana.it<br />

© Bertolo/AdobeStock<br />

Qual è la migliore birra italiana? Per scoprirlo,<br />

dal 17 al 19 gennaio il teatro TuscanyHall<br />

di Firenze ospita l’evento Birraio<br />

dell’Anno, dove assaggiare le proposte<br />

dei 20 produttori candidati al Premio e<br />

quelle di cinque produttori emergenti,<br />

per un totale di 150 birre artigianali. Novità<br />

<strong>2020</strong> il Premio Best Pub! dedicato ai<br />

migliori publican individuati dai giudici.<br />

birraiodellanno.it<br />

Not – Do Not Modify, Do Not Interfere è<br />

la manifestazione dedicata ai vini artigianali<br />

e naturali organizzata a Palermo<br />

dal 18 al 20 gennaio. Attraverso banchi<br />

di assaggio, degustazioni guidate e conferenze,<br />

la rassegna si propone come<br />

un momento di scoperta e approfondimento<br />

di una produzione legata dal filo<br />

rosso del rispetto per l’ambiente e della<br />

biodiversità.<br />

rassegnanot.com<br />

I migliori artigiani del gusto italiani si ritrovano<br />

negli spazi di ForlìFiera, dal 24<br />

al 26 gennaio, in occasione di Sapeur-Fiera<br />

del prodotto tipico di qualità. Tanti gli<br />

stand dove scoprire e assaggiare le specialità<br />

gastronomiche più caratteristiche<br />

e meno note delle varie regioni. All’interno<br />

della Fiera spazio anche al Forlì Wine<br />

Festival.<br />

sapeur.it<br />

Dal 31 gennaio al 2 febbraio in Fiera a<br />

Padova c’è Itinerando, esperienze in<br />

viaggio, un’occasione per conoscere<br />

sagre, percorsi bike, treni del gusto, destinazioni<br />

ed eccellenze enogastronomiche<br />

italiane valorizzate dalla presenza<br />

di personaggi come Licia Colò, Vittorio<br />

Brumotti e Patrizio Roversi.<br />

itinerandoshow.it<br />

22


WHAT’S UP<br />

© Alex Alberton<br />

24


LOCHEF<br />

VIAGGIATORE<br />

DAL 6 GENNAIO BRUNO BARBIERI SBARCA SU TV8<br />

IN VESTE DI CONDUTTORE. AL TIMONE DI CUOCHI D’ITALIA,<br />

CON SFUMATURE INTERNAZIONALI<br />

di Gaspare Baglio<br />

gasparebaglio<br />

Èdavvero inarrestabile lo<br />

chef Bruno Barbieri, forte<br />

delle sue sette stelle in<br />

carriera Michelin. Oltre a portare<br />

avanti il bistrot bolognese Fourghetti,<br />

continua a giudicare i cuochi<br />

amatoriali a MasterChef su SkyUno,<br />

macina fatiche editoriali come il ricettario<br />

d’autore Domani sarà più<br />

buono (Mondadori Electa, pp. 226<br />

€ 19,90) e, dal 6 gennaio, conduce<br />

su TV8 Cuochi d’Italia. Dal lunedì al<br />

venerdì alle 19:30, la gara gastronomica<br />

quest’anno diventa internazionale,<br />

ma conferma i giudici Cristiano<br />

Tomei e Gennaro Esposito.<br />

Bruno, questa volta non sarai dietro<br />

al bancone dei giudicanti.<br />

Sono molto contento di questa nuova<br />

esperienza da presentatore: è la<br />

mia palestra per condurre Sanremo<br />

(ride, ndr).<br />

In questa edizione il format diventa<br />

un campionato del mondo.<br />

Raccontiamo la storia, non solo<br />

gastronomica, di persone arrivate<br />

nel nostro Paese da ogni parte del<br />

globo. Gente che qui si è integrata<br />

aprendo attività di ristorazione. Si<br />

scoprono altre materie prime e culture,<br />

ma c’è sempre una competizione.<br />

Per cercare nuovi sapori sei stato<br />

ovunque. <strong>La</strong> cosa più particolare<br />

che ti è capitata?<br />

Vivere per mesi nell’Amazzonia brasiliana.<br />

Scoprire gli angoli più nascosti<br />

del Pianeta è stato il punto di<br />

svolta della mia vita professionale. <strong>La</strong><br />

mente si apre e ci si pone in maniera<br />

diversa di fronte alla vita.<br />

Le tre cucine migliori?<br />

Quella italiana per le materie prime,<br />

la cucina francese per rigore e tecnica<br />

gastronomica e quella libanese<br />

perché racchiude la storia delle colonizzazioni<br />

del mondo arabo, del basso<br />

Mediterraneo. Hemingway andava<br />

spesso in Libano per scrivere, certo,<br />

ma anche per mangiare bene. Gastronomicamente<br />

parlando nasconde<br />

incroci di profumi e sapori dolci,<br />

frutta passita, fiori, elisir. Quando lo<br />

scopriremo a fondo ne vedremo delle<br />

belle.<br />

Pensavo menzionassi anche la tradizione<br />

nipponica.<br />

<strong>La</strong> cucina giapponese non è quella<br />

che conosciamo in Europa: è difficile,<br />

fatta di umori e sapori, con colori predominanti<br />

profondi, come il verde e<br />

il marrone, ed essenze amare, salate,<br />

foglie macerate, alghe e muschi. Per<br />

questo è importante viaggiare.<br />

Un piatto che ti ha sorpreso?<br />

Gli Acarajé, palle fritte di Bahia con<br />

curry e riso quasi tostato. Da rimanere<br />

a bocca aperta. Ogni luogo ha gusti<br />

eccezionali. Vorrei andare in India<br />

per addentrarmi in aree geografiche<br />

che conosco poco. Sono come i<br />

viandanti e, come un vero viaggiatore,<br />

parto sempre senza valigie.<br />

Quindi ti piace anche il treno.<br />

Un sacco. Mi piacerebbe prendere<br />

la Transiberiana. In Brasile, tanto<br />

per dirne una, ho viaggiato su un<br />

convoglio a vapore. E in Australia<br />

ho impiegato 12 ore per raggiungere<br />

Melbourne da Sydney su rotaia,<br />

attraversando un continente dagli<br />

spazi immensi. Ovviamente amo il<br />

<strong>Freccia</strong>rossa e le sue comodità, ma<br />

prendo spesso anche i Regionali da<br />

Reggio Emilia.<br />

Non mi hai parlato, però, della cucina<br />

dei Paesi nordici, tanto in voga.<br />

Vanno bene anche i licheni che<br />

mangiano in Nord Europa, ma vuoi<br />

mettere con i tortellini che fa mia<br />

mamma?<br />

brunobarbieri.blog<br />

BrunoBarbieriChef<br />

barbierichef<br />

brunobarbieri_chef<br />

25


WHAT’S UP<br />

I GIGANTI DEILIVE<br />

I GIANT ROOKS SCALDANO I MOTORI<br />

PER IL TOUR CHE LI PORTERÀ A SUONARE ANCHE IN ITALIA<br />

di Gaspare Baglio<br />

Frederik Rabe, Finn Schwieters,<br />

Luca Göttner, Jonathan<br />

Wischniowski e Finn Thomas.<br />

I loro nomi possono non dire molto,<br />

ma insieme formano i Giant Rooks,<br />

band made in Deutschland che ha<br />

letteralmente spopolato con il brano<br />

Wild Stare, «nato in una cameretta<br />

di un paesino della Germania ovest.<br />

Volevamo realizzare i nostri sogni»,<br />

spiega Frederik. Sogni che, grazie alla<br />

costanza e (soprattutto) al talento, si<br />

sono realizzati, fino a rendere questi<br />

giovani artisti delle rockstar europee.<br />

Poi è arrivato l’ep di debutto con il loro<br />

nome e un’altra hit, 100 mg, che tratta<br />

il delicato tema della depressione.<br />

Ci si potrebbe aspettare una svolta<br />

sociale e politica, ma i ragazzi hanno<br />

idee ben chiare in proposito: «Non tutti<br />

sono in grado di scrivere una canzone<br />

politica, di imbastire un buon testo<br />

in questo senso. Non ci definiamo una<br />

band politicizzata». Le influenze della<br />

formazione teutonica passano da Bob<br />

Dylan a Bon Iver, da Kendrick <strong>La</strong>mar<br />

a John Coltrane. Sonorità che rientrano<br />

tutte nel nuovo album in uscita a<br />

fine gennaio (il cui titolo, mentre scriviamo,<br />

è ancora top secret) e nel tour<br />

che mira a consacrarli: le tappe italiane<br />

sono il 24 aprile a Milano e il giorno<br />

successivo a Bologna.<br />

Una formazione che, di live, ne sa<br />

qualcosa, visto che ha girato tutti i festival<br />

musicali più importanti. «È stato<br />

davvero emozionante. Non sapevamo<br />

cosa sarebbe successo. Siamo molto<br />

eccitati, sappiamo quello che ci<br />

aspetta, ma speriamo che i concerti<br />

siano sempre più grandi». Il gruppo<br />

ha anche una formula per convogliare<br />

la creatività di ciascuno: «Discutiamo<br />

ogni visione e idea personale con il<br />

nostro staff. Siamo noi, direttamente,<br />

a gestire tutto. <strong>La</strong> cosa funziona,<br />

però non è semplice: fare parte di tutti<br />

i processi è faticoso, ma ne vale la<br />

pena». Anche per chi ascolta.<br />

giantrooks giantrooksmusic<br />

© Frederike Wetzels<br />

26


Dal 4 gennaio*<br />

SALDI<br />

Fino al -70% sul prezzo outlet<br />

IL TUO OUTLET NON È<br />

MAI STATO COSÌ VICINO<br />

*LA DATA DI FINE SALDI È DETERMINATA IN BASE ALLE DISPOSIZIONI DELLA REGIONE.<br />

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E MOLTI ALTRI...<br />

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scalomilano.it<br />

27


INCONTRO<br />

© Giovanni Gastel, Mara Venier per Luisa Viola<br />

28


COMPLETAMENTE<br />

MARAIL <strong>2020</strong> DELLA<br />

SIGNORA DELLA<br />

DOMENICA TRA<br />

AUGURI DI FELICITÀ E<br />

TANTI PROGETTI DA<br />

PROTAGONISTA<br />

di Gaspare Baglio<br />

gasparebaglio<br />

«<br />

Dimmi tutto, amore della<br />

zia». Non poteva che cominciare<br />

così, anche per il<br />

nuovo anno, l’intervista a Mara Venier,<br />

una delle dive televisive più amate.<br />

Iniziare il <strong>2020</strong> con la signora della<br />

domenica è, senza dubbio, di buon<br />

auspicio. Questa intervista prende,<br />

quindi, il sapore dell’augurio. <strong>La</strong><br />

Mara nazionale, infatti, oltre a essere<br />

un uragano di simpatia, arriva da una<br />

stagione di successo: il contenitore<br />

di Rai1, Domenica in, è inarrestabile.<br />

E lo show di emotainment, <strong>La</strong> porta<br />

dei sogni, l’ha riportata nel prime time<br />

dell’ammiraglia di viale Mazzini. Ma<br />

l’esplosiva Venier non si ferma mai e<br />

ha già in serbo altre sorprese che svela<br />

in questa intervista a <strong>La</strong> <strong>Freccia</strong>, in<br />

cui si lascia andare alle emozioni.<br />

Il 2019, appena passato, ti ha dato<br />

belle soddisfazioni.<br />

È stato un grande anno. Dal punto di<br />

vista professionale, poi, totalmente<br />

inaspettato. Mi sono arrivati tra le mani<br />

tanti progetti ai quali non ho saputo<br />

resistere. Come questo programma<br />

di prima serata sui sogni degli italiani,<br />

della gente che mi ha riempito la vita<br />

di amore e affetto.<br />

Effettivamente, il pubblico ti ama<br />

Non mi ha mai abbandonata, un’ondata<br />

d’amore si è palesata con Domenica<br />

in che, in questa stagione, è andata<br />

meglio dell’anno scorso.<br />

Cosa si prova a realizzare i sogni delle<br />

persone?<br />

Mi sembra di restituire qualcosa a<br />

ognuno di loro, al pubblico che mi ha<br />

dato così tanto. Mi fa bene, è come se<br />

mi sdebitassi con chi mi segue.<br />

E Mara che sogni ha?<br />

Ho avuto tanto. <strong>La</strong> mia vita è stata incredibile:<br />

sono partita da Mestre, dalle<br />

case dei ferrovieri, la mia era una<br />

famiglia molto umile, modesta, con<br />

papà ferroviere. A 16 anni mi innamoro<br />

di un bellissimo ragazzo di Venezia<br />

che voleva fare l’attore, mi sposo a<br />

16 anni e mezzo. Lui va a Roma per<br />

inseguire il suo sogno e pure io, per<br />

inseguire lui, dopo un anno, arrivo<br />

nella Città Eterna. Da lì non mi sono<br />

più mossa. Non avevo nessuna ambizione,<br />

non volevo fare l’attrice, non<br />

volevo fare la televisione, non avevo<br />

sogni. Sono sempre stata molto<br />

concreta, con la testa sulle spalle.<br />

Appena arrivata a Roma ho aperto<br />

un negozio di vestiti usati per poter<br />

sbarcare il lunario.<br />

Che vita!<br />

Ho avuto sette, otto, nove vite diverse.<br />

Amori diversi e, per ogni amore,<br />

un cambiamento radicale. Dal punto<br />

di vista professionale, più di quello<br />

che ho vissuto non posso chiedere.<br />

Tutto mi è arrivato casualmente, senza<br />

mai cercarlo.<br />

E nel privato?<br />

Vorrei che tutto rimanesse così. <strong>La</strong><br />

mia paura è quella di staccarmi dalle<br />

persone che amo. So che è irrealizzabile,<br />

ma il mio sogno è tenere le persone<br />

che amo sempre vicine a me.<br />

Ti emozioni sempre tanto nelle tue<br />

interviste. C’è qualcuno che, più degli<br />

altri, ti è rimasto nel cuore?<br />

Non so mai quello che succede a<br />

Domenica in. Gianna Nannini mi ha<br />

intenerita, perché l’ho vista commossa.<br />

L’abbiamo sempre pensata molto<br />

rock. Anche Mika mi ha emozionata. È<br />

come se, davanti a me, non ci fossero<br />

paletti. Non è questione di nome, di<br />

star o di artista. È vero, mi emoziono<br />

sempre.<br />

C’è stata una puntata che non dimenticherai<br />

mai?<br />

Quella dello scorso 8 dicembre. Quel<br />

giorno la trasmissione era in forma ridotta,<br />

perché abbiamo dato la linea<br />

al Papa per la processione dell’Immacolata.<br />

Be’, quella trasmissione<br />

l’ho voluta dedicare ai 90 anni di don<br />

Mazzi. E l’ho costruita col cuore. Tutti<br />

mi dicevano che ero matta.<br />

E tu?<br />

Non me ne fregava niente degli<br />

ascolti, perché so quanto bene ha<br />

profuso don Antonio: ho fatto arrivare<br />

i ragazzi della comunità Exodus a<br />

sorpresa e il cast delle prime edizioni<br />

di Domenica in in cui c’era don Mazzi:<br />

Stefano Masciarelli e Giampiero<br />

“Bisteccone” Galeazzi. E poi c’erano<br />

Roby Facchinetti, Ron e i messaggi<br />

di Fiorello, Renato Zero ed Enzo Iacchetti.<br />

Quella puntata la porto davvero<br />

nel cuore. E non ti dico la sorpresa<br />

quando abbiamo scoperto che<br />

ha fatto il 20% di share, con punte di<br />

quattro milioni di persone. Un record<br />

assoluto.<br />

29


Teatro<br />

di Roma<br />

Argentina<br />

Ibsen / Popolizio<br />

un nemico<br />

del popolo<br />

di<br />

Henrik Ibsen<br />

traduzione<br />

Luigi Squarzina<br />

regia<br />

Massimo Popolizio<br />

con<br />

Massimo Popolizio<br />

e Maria Paiato<br />

Tommaso Cardarelli<br />

Francesca Ciocchetti<br />

Martin Chishimba<br />

Maria <strong>La</strong>ila Fernandez<br />

Paolo Musio<br />

Michele Nani<br />

Francesco Bolo Rossini<br />

e con Flavio Francucci<br />

Cosimo Frascella Duilio Paciello<br />

Francesco Santagada<br />

Gabriele Zecchiaroli<br />

scene Marco Rossi<br />

costumi Gianluca Sbicca<br />

luci Luigi Biondi<br />

suono Maurizio Capitini<br />

video Lorenzo Bruno e Igor Renzetti<br />

assistente alla regia Giacomo Bisordi<br />

produzione<br />

Teatro di Roma - Teatro Nazionale<br />

Foto Giuseppe Distefano<br />

17-26<br />

gennaio<br />

<strong>2020</strong>


INCONTRO<br />

Ti sei data una spiegazione per tanti<br />

consensi?<br />

Quando le cose si fanno con amore,<br />

l’intenzione traspare e il pubblico ti<br />

segue. È stata un’emozione immensa<br />

vedere questo piccolo grande<br />

uomo di 90 anni che cantava, ballava,<br />

rimproverava Facchinetti perché<br />

non era andato a una manifestazione.<br />

Ci tieni proprio tanto a don Mazzi...<br />

Ho perso mio papà che avevo 22<br />

anni. Don Antonio, per me, è un secondo<br />

padre. Mi consola dai miei<br />

dolori.<br />

Secondo te perché il pubblico ama<br />

tanto la tua Domenica in?<br />

Io sono completamente Mara. Metto<br />

sul piatto la mia vita: dolori, gioie,<br />

commozione. Sono tornata al timone<br />

di questo programma dopo quattro<br />

anni: fui cacciata dalla Rai perché<br />

ero vecchia. Così, quando l’allora<br />

direttore generale, Mario Orfeo, mi<br />

fece la proposta di ritornare, gli dissi<br />

che la trasmissione l’avrei fatta a<br />

modo mio, prendendomene tutta la<br />

responsabilità. Non avevo niente da<br />

perdere. E questo è arrivato al cuore<br />

della gente. Non c’è nulla di scritto,<br />

è tutto improvvisato, come stare nel<br />

salotto di un’amica.<br />

Piaci molto anche ai giovani e agli<br />

artisti amati dai ragazzi!<br />

Sì, come Achille <strong>La</strong>uro, Ultimo e<br />

Stash. C’ho tutto un giro di giovani,<br />

sono la zia! Questo grazie a Maria De<br />

Filippi, che mi ha voluta a Tú sí que<br />

vales. E ad Alessia Marcuzzi che mi<br />

ha iscritto a Instagram, quando non<br />

sapevo nemmeno cosa fosse. Ora<br />

ho un milione e 700mila follower.<br />

Nel nuovo anno che farai?<br />

A settembre ho incontrato il direttore<br />

di Radio Rai, Roberto Sergio, e la<br />

direttrice di Radio2, Paola Marchesini.<br />

Mi hanno detto che mi volevano<br />

davanti al microfono e che potevo<br />

fare quello che volevo. Mi hanno anche<br />

spiegato che loro mi avrebbero<br />

vista bene in un programma quotidiano,<br />

che esaltasse la mia empatia<br />

col pubblico. E così, il 6 gennaio, arriva<br />

la Befana (ride, ndr).<br />

© Assunta Servello per Rai<br />

31


INCONTRO<br />

© Giovanni Gastel, Mara Venier per Luisa Viola<br />

Condurrai un programma in radio,<br />

quindi.<br />

Si intitola Chiamate Mara 3131 e andrà<br />

in onda tutti i pomeriggi, dalle<br />

15 alle 16, in diretta su Rai Radio2.<br />

Andremo avanti fino a febbraio, poi<br />

si vedrà. Finirà quando le forze mi<br />

mancheranno! (ride, ndr) Non ho<br />

mai avuto tante proposte di lavoro<br />

come in questi ultimi due anni. Dovevo<br />

andare in pensione e invece,<br />

come dice Vasco Rossi, “sono ancora<br />

qua”.<br />

In cosa consiste il nuovo format radiofonico?<br />

Sarà un rapporto diretto con i radio<br />

ascoltatori. Con me ci sarà Stefano<br />

Magnanensi, il direttore d’orchestra<br />

di Domenica in. Ci trasferiremo a<br />

Sanremo nella settimana del festival<br />

e sarò in diretta anche da lì.<br />

A questo proposito, nel 1994 hai<br />

condotto il Dopofestival. Non ti<br />

piacerebbe salire sul palco dell’Ariston?<br />

Sarebbe troppo stressante, avrei<br />

tutti gli occhi addosso. Il Festival<br />

è un palcoscenico importante, per<br />

alcuni colleghi è un punto d’arrivo,<br />

ma non per me. Mi vedo bene nel<br />

mio studio pomeridiano a fare conversazione<br />

sul divano. Sanremo è<br />

bellissimo, ma non sono adatta.<br />

Mara, sai che l’Alta Velocità ha<br />

compiuto dieci anni?<br />

Certo! Sono sempre in treno. Dovrei<br />

essere ferroviera ad honorem.<br />

Come ti aspetti e cosa auguri al tuo<br />

pubblico per questo <strong>2020</strong>?<br />

Che la situazione politica si plachi.<br />

Bisogna pensare alle cose serie, il<br />

nostro Paese ne ha bisogno. Vanno<br />

affrontati temi importanti come<br />

la disoccupazione e la sanità. Mi<br />

auguro che il <strong>2020</strong> possa rimettere<br />

in sesto l’Italia. In una nazione<br />

dove tutto funziona meglio, la qualità<br />

della vita del cittadino migliora.<br />

Spero che si trovi quel giusto equilibrio,<br />

come per le Frecce, che in<br />

poco più di tre ore arrivano da Roma<br />

a Milano. Mi auguro che tutto possa<br />

funzionare così.<br />

mara_venier<br />

raiplay.it/programmi/domenicain<br />

domenicainrai<br />

32


MARTINA<br />

IS FASHION<br />

Paesaggio e dimore barocche<br />

sembrano usciti dalle mani<br />

di pittori che, con mille colori,<br />

hanno dato vita a degli splendidi dipinti.<br />

Martina Franca è anche fashion:<br />

una volta con dei piccoli laboratori sartoriali<br />

a conduzione familiare, oggi con<br />

aziende che esportano in tutto il mondo.<br />

MARTINA FRANCA<br />

LA CITTÀ CHE CREA LA MODA<br />

<strong>La</strong>ndscape and baroque mansions seem to come<br />

out of the hands of painters who, using thousands<br />

of colours, gave birth to amazing paintings.<br />

Martina Franca is also fashion: in the past with<br />

small family-run tailoring workshops, today with<br />

businesses that export all over the world.<br />

MARTINA FRANCA :<br />

WHERE FASHION<br />

IS CREATED<br />

COMUNE DI MARTINA FRANCA<br />

ASSESSORATO SVILUPPO ECONOMICO<br />

comune.martinafranca.ta.it<br />

Comune di Martina Franca<br />

PITTI IMMAGINE UOMO_FIRENZE · 07_10 GENNAIO <strong>2020</strong>


TRAVEL<br />

Teatro Regio, Parma<br />

TIME FOR CULTURE<br />

NEL <strong>2020</strong> PARMA È LA CAPITALE<br />

ITALIANA DELLA CULTURA.<br />

DECINE E DECINE DI EVENTI,<br />

MOSTRE E PROGETTI TENGONO<br />

INSIEME TRADIZIONE E<br />

CONTEMPORANEO<br />

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it<br />

<strong>La</strong> cultura batte il tempo. E a Parma mette insieme<br />

esperienze, tradizioni, memoria e contemporaneo,<br />

comunicazione interconnessa e predigitale.<br />

I tempi che costituiscono la trama sono quelli<br />

della città romana, ma anche rinascimentale e illuminista,<br />

medievale e asburgica. <strong>La</strong> scommessa è farne riapparire<br />

tutte le anime: nobile e verdiana, nello stesso<br />

tempo contadina, imprenditrice e tecnologica. Il <strong>2020</strong> è<br />

il suo anno, perché è la Capitale italiana della cultura. A<br />

cominciare dai numeri: 65 iniziative urbane, 150 nel territorio<br />

circostante e 250 incontri sulla conoscenza. Sabato<br />

11, domenica 12 e lunedì 13 gennaio la festa d’avvio tra<br />

immancabili mostre, concerti, eventi teatrali e di piazza.<br />

Il primo giorno una parata porta in corteo e svela le parole<br />

scelte attraverso un contest. Cittadini e visitatori sono<br />

invitati a riempire le strade ricche di storia, arte e bellezza.<br />

Il 12 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,<br />

partecipa alla cerimonia d’apertura al Teatro Regio. Il 13,<br />

invece, si festeggia Sant’Ilario, patrono della città, ed è<br />

il turno delle narrazioni tra storia e poesia, presentazioni<br />

di libri e concerti. <strong>La</strong> domenica inaugura Time Machine.<br />

Vedere e sperimentare il tempo, fino al 3 maggio a Palazzo<br />

del Governatore. <strong>La</strong> mostra esamina come il cinema e<br />

altri media basati sulle immagini in movimento abbiano<br />

trasformato in 125 anni la percezione del tempo, attraverso<br />

varie tecniche: dall’accelerazione al ralenti, dal fermo<br />

immagine al time-lapse, dalla proiezione a ritroso al<br />

loop. Questa rassegna fa parte dei pilastri di Parma <strong>2020</strong>,<br />

del progetto pilota che prevede anche un evento speciale<br />

con protagonista Anish Kapoor, impegnato in un dialogo<br />

con il territorio. Infine, quattro open call, risultato di<br />

bandi finalizzati a promuovere accessibilità e contaminazione<br />

nelle periferie e comunità locali. Al fianco di questo<br />

34


PARMA IS THE ITALIAN CAPITAL OF<br />

CULTURE FOR <strong>2020</strong>. DOZENS AND<br />

DOZENS OF EVENTS, EXHIBITIONS<br />

AND PROJECTS BIND TOGETHER<br />

TRADITION AND THE PRESENT DAY<br />

progetto, le Officine contemporanee: mostre, produzioni<br />

teatrali e musicali, festival e laboratori per legare il tempo<br />

di oggi a quello passato. Il primo appuntamento, in<br />

calendario dall’11 gennaio alla Galleria San Ludovico, ha<br />

un titolo esplicito: Noi, il cibo, il nostro pianeta: alimentiamo<br />

un futuro sostenibile. Da venerdì 10, invece, il Teatro<br />

Regio ospita, fino al 12 maggio, il festival Tempo nelle<br />

arti del Novecento. Uno dei protagonisti di Parma <strong>2020</strong> è<br />

anche Oliviero Toscani con Points of view, un’occasione<br />

per far incontrare amatori e altri professionisti del settore<br />

con fotografi del calibro di Steve McCurry e Giovanni<br />

Gastel. Un importante luogo urbano è il Complesso della<br />

Pilotta, che custodisce il Teatro Ducale e che da gennaio<br />

è sede del progetto espositivo Maurizio Nannucci time<br />

past, present and future, mentre da marzo ospita la mostra<br />

L’Europa di Goya: Madrid, Roma, Parma. Anche Parma<br />

360, festival della creatività contemporanea, si prepara<br />

a un’edizione speciale tra aprile e maggio e poi, a<br />

ottobre, chiude l’anno un’esposizione sui nobili Farnese,<br />

che diedero fama e sviluppo a una capitale simbolo del<br />

Rinascimento e del Barocco.<br />

parma<strong>2020</strong>.it<br />

parma<strong>2020</strong>official<br />

parma<strong>2020</strong>off<br />

PARMA<br />

20 FRECCE AL GIORNO/A DAY<br />

© Edoardo Fornaciari<br />

Culture sets the beat. And in Parma it brings together<br />

experiences, traditions, memories, and the present<br />

day, interconnected communications and the<br />

pre-digital age. The historical periods the event is based on<br />

are those of the Roman city, and also the Renaissance and<br />

Enlightenment, the Middle Ages and the Habsburg period.<br />

The ambition is to bring out the spirit of all of these: noble and<br />

worthy of Verdi, yet also agricultural, enterprising in business<br />

and technological. <strong>2020</strong> is Parma’s year, because it is the Italian<br />

Capital of Culture. Let us start with some figures: there are 65<br />

initiatives in the city, 150 in the area and 250 knowledge-based<br />

events. Saturday 11, Sunday 12 and Monday 13 January see the<br />

opening celebration, with unmissable exhibitions, concerts,<br />

theatrical and open-air events. On the first day a parade shows<br />

off the words chosen in a competition. Locals and visitors<br />

are invited to fill the streets, which have plenty of history,<br />

art and beauty. On 12 January the Italian President, Sergio<br />

Mattarella, will take part in the opening ceremony at Teatro<br />

Regio. While on 13 January, Saint Hilary, the patron of the city,<br />

is celebrated, and there will be historical and poetry readings,<br />

book presentations and concerts. Sunday 12 January sees the<br />

opening of Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo, which<br />

runs until 3 May at the Palazzo del Governatore. The exhibition<br />

looks at the way in which, over 125 years, cinema and other<br />

media based on moving images have changed the perception<br />

of time with the use of various techniques: from speeding-up<br />

to slowing-down, from freeze frames to time-lapse, from film<br />

played backwards to tape loops. The exhibition is one of the<br />

most important elements of Parma <strong>2020</strong>, with a pilot project<br />

that includes a special event featuring Anish Kapoor exploring<br />

a dialogue with the region. Finally, there are four open calls, the<br />

outcome of tender processes aimed at promoting accessibility<br />

and sharing between the outskirts and local communities.<br />

Contemporary Workshops run alongside this project:<br />

exhibitions, plays and concerts, festivals and workshops to link<br />

today with the past. The first event, starting 11 January at the<br />

Galleria San Ludovico, has a very clear title: Noi, il cibo, il nostro<br />

pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile. While from Friday 10<br />

January until 12 May, Teatro Regio hosts the Tempo nelle arti<br />

del Novecento festival. Another of the main figures in Parma<br />

<strong>2020</strong> is Oliviero Toscani, with his Points of view, an opportunity<br />

for amateurs and sector professionals to meet photographers<br />

of the calibre of Steve McCurry and Giovanni Gastel. The Pilotta<br />

complex is an important city location: it includes Teatro Ducale<br />

which from January is the site of the exhibition project Maurizio<br />

Nannucci time past, present and future, while from March it<br />

houses the show L’Europa di Goya: Madrid, Roma, Parma. There<br />

is also Parma 360, a contemporary creativity festival which is<br />

preparing for a special edition and then, in October, to end the<br />

year there will be an exhibition on the Farnese noble family,<br />

which developed and made famous a capital that is a symbol<br />

of the Renaissance and Baroque.<br />

35


TRAVEL<br />

MATERA BOTTEGA DI FUTURO<br />

© Carlos Solito<br />

SI È CHIUSO A<br />

DICEMBRE L’ANNO<br />

CULTURALE EUROPEO<br />

DELLA CITTÀ LUCANA.<br />

ALLA GRANDE<br />

PARTECIPAZIONE<br />

SI UNISCE<br />

UN’ESPERIENZA<br />

D’ECCEZIONE DI TUTTA<br />

LA COMUNITÀ LOCALE<br />

E DEI SUOI ARTIGIANI<br />

DELL’IMMAGINARIO<br />

di Agostino Riitano<br />

Quando sono arrivato a Matera<br />

per la prima volta, dalla<br />

vivacità di una città cosmopolita<br />

come Napoli, proiettata sulla costa,<br />

proposizione urbana all’incontro e<br />

al mescolamento, passavo lentamente<br />

verso un’altra dimensione del Sud,<br />

dove l’urbano convive nel selvaggio,<br />

dove la presenza dei Sassi è dialogo<br />

con lo spaccato della gravina. Sì, un’altra<br />

dimensione del Sud. Una discesa nel<br />

dentro, in un Sud interiore. Anche Matera,<br />

insieme ad altre realtà mediterranee,<br />

porta la storia come un tesoro, che è, sì,<br />

un bene, ma che tuttavia pesa come un<br />

carico, un ingombro; un tesoro che, in alcune<br />

fasi del proprio vissuto, Matera non<br />

si è sentita all’altezza di trasportare, pur<br />

patendo il dolo di vederlo deperire.<br />

Matera è stata nominata Capitale europea<br />

della cultura perché la giuria ha<br />

riconosciuto che l’iniziativa si è evoluta<br />

in elemento di pianificazione cittadina<br />

e regionale, ambito nel quale la candidatura<br />

ha avuto un ruolo d’indirizzo e di<br />

rappresentanza. Matera è stata il punto<br />

di arrivo di un percorso di maturazione<br />

e il punto di partenza di un programma<br />

di sviluppo. Un antefatto importante è<br />

avvenuto nel 2011 quando il Carro della<br />

Bruna, simbolo della festa più importante<br />

della città, entrava a Torino esposto<br />

nella mostra Fare gli italiani. In occasione<br />

del 150esimo anniversario dell’Unità<br />

d’Italia, Matera ha voluto incontrare il<br />

resto del Paese, uscire dai suoi confini<br />

e soprattutto proporre le proprie radici<br />

come un tema nazionale. Emergeva con<br />

esaltazione ed entusiasmo il desiderio di<br />

essere autori della propria storia.<br />

Quella di Matera 2019 è una riconquista<br />

spiegabile non tanto in termini meramente<br />

produttivi, quanto mentali e creativi.<br />

Il programma culturale ha espresso<br />

una grande forza che si è materializzata<br />

in 940 eventi in 300 giorni, con la<br />

partecipazione di 450 artisti e 16mila<br />

cittadini a un processo di co-creazione<br />

in 325 luoghi della Basilicata. In totale<br />

sono stati distribuiti 80mila passaporti<br />

culturali. Tanti sono stati gli uomini e le<br />

donne che hanno contribuito al processo<br />

di cambiamento e alla creazione<br />

del clima di festa, una collettività che ci<br />

piace chiamare “artigiani dell’immaginario”.<br />

Uno dei progetti simbolo di questo<br />

fare artigianale è Abitare l’Opera, nato in<br />

collaborazione con il Teatro di San Carlo<br />

a Napoli, che ha allestito l’opera lirica<br />

come spettacolo itinerante nei vicoli e<br />

nelle piazze dei Sassi. <strong>La</strong> Cavalleria Rusticana<br />

di Pietro Mascagni, con la regia<br />

di Giorgio Barberio Corsetti, ha coinvolto<br />

attivamente mille cittadini e performer,<br />

che hanno realizzato cori, danze e azioni<br />

teatrali dal fascino unico e irripetibile.<br />

Matera, in questo anno d’eccezione, ha<br />

dimostrato che lo scarto tra la volontà<br />

e la fantasia dei cittadini e l’impermeabilità<br />

delle cose, così come sono, è una<br />

distanza violabile.<br />

MATERA<br />

4 FRECCIALINK AL GIORNO<br />

Agostino Riitano<br />

Mimesis Edizioni, pp. 130 € 14<br />

Realizzare progetti culturali è un<br />

vero e proprio lavoro artigianale.<br />

Agostino Riitano, Project Manager<br />

Supervisor Area Cultura di Matera<br />

2019, racconta come il fatto di ideare<br />

cultura sia qualcosa di concreto,<br />

al pari dell’attività del falegname<br />

che modifica il legno grezzo. Il<br />

materiale plasmato in questo caso è<br />

l’immaginario: mutevole e universale,<br />

trova forma grazie alla partecipazione<br />

di intere comunità.<br />

36


NOLEGGIO FACILE DA 19€ AL GIORNO<br />

Un’auto Maggiore conviene!<br />

Prenota ora il tuo noleggio su trenitalia.maggiore.it o chiama il numero verde Maggiore dedicato<br />

ai clienti Trenitalia 800 867 196.<br />

Per i tuoi viaggi potrai noleggiare un’auto per un giorno a partire da soli 19 euro con catene<br />

da neve e guida giovani gratis. In più, per i titolari CartaFRECCIA un punto per ogni euro speso.<br />

Per te catene da neve e guida giovani<br />

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comunicare il proprio PNR in fase di prenotazione. I punti saranno riconosciuti utilizzando la convenzione Noleggio Facile e CartaFRECCIA presentando la carta<br />

fedeltà all’atto del noleggio e comunicando il codice Noleggio Facile. Per informazioni e prenotazioni: trenitalia.maggiore.it - Numero Verde Maggiore 800.867.196 37


AN EVENT BY


TRAVEL<br />

UNA REGIONE PLURALE<br />

© bygimmy/AdobeStock<br />

Urbino<br />

I TESORI RINASCIMENTALI DI URBINO, IL CANYON DEI MONTI<br />

SIBILLINI, LE CALETTE INCASTONATE NEL CONERO. I MILLE VOLTI<br />

DELLE MARCHE, BEST IN TRAVEL <strong>2020</strong> PER LONELY PLANET<br />

di Michela Gentili<br />

michelagentili<br />

Dal Montefeltro intriso di storia alle <strong>La</strong>me infuocate<br />

dei Monti Sibillini, passando per le rocce del Conero<br />

che si tuffano nel mare.<br />

Lingua di terra compatta, incastonata tra gli Appennini e l’Adriatico,<br />

le Marche sintetizzano nella pluralità del nome i molteplici<br />

volti di un territorio. Una realtà poliedrica tutta da scoprire,<br />

soprattutto ora che la regione ha conquistato il secondo<br />

posto nella classifica Best in Travel <strong>2020</strong> di Lonely Planet.<br />

A partire da Urbino, città Patrimonio Unesco che ha dato i natali<br />

a Raffaello Sanzio e guida le celebrazioni per i 500 anni<br />

dalla morte del pittore rinascimentale. Nelle sale di Palazzo<br />

Ducale, già noto per i Torricini e lo Studiolo trompe-l'œil di<br />

Federico III, una mostra racconta fino al 19 gennaio le relazioni<br />

del Maestro con gli artisti alla Corte di Montefeltro. Ma questo<br />

gioiello arroccato, che con Pesaro si è candidato a Capitale<br />

europea della cultura per il 2033, è anche un affollato centro<br />

universitario e la sera si anima di studenti tra le vie arrampicate<br />

intorno alle mura.<br />

Non lontano spicca Gradara, con la Rocca che fu teatro dell’amore<br />

tra Paolo e Francesca, reso immortale da Dante nel V<br />

canto dell’Inferno. E se a Recanati è possibile ripercorrere<br />

i luoghi di Leopardi, compresa la biblioteca del padre con i<br />

suoi manoscritti, a Pesaro, città di Gioachino Rossini, si può<br />

visitare il nuovo museo dedicato al compositore nelle sale<br />

neoclassiche di Palazzo Montani Antaldi.<br />

Spostandosi sul litorale si arriva al porto di Ancona, che per<br />

la sua forma a gomito è uno dei pochi luoghi che regala sul<br />

mare sia l’alba sia il tramonto. Poco distanti due paradisi della<br />

natura: le Grotte di Frasassi, labirinto roccioso tra i più estesi<br />

d’Europa, e il Parco regionale del Conero, oasi ambientale di<br />

seimila ettari e meta prediletta dagli amanti del trekking. In<br />

provincia di Macerata brilla un altro tesoro di biodiversità, il<br />

Parco nazionale dei Monti Sibillini, con il canyon tutto italiano<br />

delle <strong>La</strong>me Rosse di Fiastra.<br />

Esposti come capolavori in un museo diffuso, nel <strong>2020</strong> i tesori<br />

regionali possono essere esplorati all’insegna della sostenibilità<br />

attraverso il progetto Marche Outdoor: 24 itinerari da percorrere<br />

su due ruote con il sostegno del campione Vincenzo<br />

Nibali. Un’iniziativa promossa anche dall’artista Michelangelo<br />

Pistoletto, che con i sei tracciati di Marche Rebirth vuole rilanciare<br />

le zone colpite dal sisma del 2016 come se fossero un’opera<br />

collettiva. Una fusione di paesaggi e persone, tradizioni<br />

e saperi per interpretare in modo nuovo il territorio.<br />

palazzoducaleurbino.it<br />

marcheoutdoor.it<br />

lonelyplanetitalia.it<br />

39


TRAVEL<br />

INVERNO COI FIOCCHI<br />

TANTE LE PROPOSTE (ANCHE<br />

GOURMET) PER SCIARE E<br />

DIVERTIRSI CON GUSTO<br />

THERE ARE SO MANY POSSIBILITIES<br />

(INCLUDING GOURMET ONES) TO<br />

SKI AND HAVE FUN WITH TASTE<br />

di Germana Cabrelle – a cura di vdgmagazine.it<br />

© Alex Filz<br />

Amanti del carving o dello snowboard, patiti dello<br />

slittino o delle racchette da neve, fatevi avanti: è<br />

cominciato il divertimento nel carosello bianco!<br />

Dalla Valle d’Aosta all’Alto Adige, passando per la Lombardia,<br />

il Trentino e il Veneto, le alternative in quota per<br />

gli appassionati di sport invernali sono tante, come pure<br />

le attività indoor spesso incluse in interessanti pacchetti.<br />

Che in qualche (ghiotta) occasione comprendono anche<br />

lo skipass gratuito.<br />

Step forward you lovers of skiing and<br />

snowboarding, fans of sledges and snow<br />

shoes: the fun on the white merry-go-round<br />

has begun! From the Aosta Valley to Alto Adige, and<br />

including Lombardy, Trentino and Veneto, there are<br />

endless possibilities for winter-sports fans at altitude,<br />

as well as indoor activities which are often included<br />

in interesting packages. Which in a few (delicious)<br />

instances also include a free ski pass.<br />

Alta Badia<br />

40


ESPERIENZE A 2.000 METRI. ANCHE PER IL PALATO<br />

Su Alpi e Dolomiti l’effetto sole-neve crea scenari scintillanti:<br />

occasioni meravigliose per un’esperienza all’aria<br />

aperta – fosse anche solo passeggiare con le ciaspole tra<br />

i boschi – unita al privilegio di tornare a sera in un comodo<br />

hotel, con saune a diverse temperature, piscine idromassaggio<br />

e profumate tisane. A Cortina, località sciistica fra<br />

le più esclusive al mondo, la Cristallo Ultimate è una spa<br />

di ultima generazione concepita come simbolo di scienza,<br />

qualità e affidabilità: una zona relax autenticamente rigenerante,<br />

con bagno turco per il rituale dell’hammam, oltre<br />

a deliziosi spuntini e a piatti raffinati nel ristorante Gazebo<br />

circondato a 360 gradi dalle Dolomiti innevate.<br />

Per i temerari che non soffrono il freddo, in Valmalenco c’è<br />

la suite dentro il gatto delle nevi: un’esperienza di glamping<br />

romantico, con tanto di cena a base di sciatt, pizzoccheri,<br />

polenta taragna e tagliata di carne, per deliziare il palato<br />

con la cucina della tradizione valtellinese. Sì, perché<br />

montagna e cibo sono un binomio perfetto: sciare stuzzica<br />

l’appetito e fra una discesa e l’altra ci si ferma volentieri nei<br />

rifugi a mangiare. Lo sanno bene in Alta Badia, che da 11<br />

inverni ripropone il format culinario dove chef stellati preparano<br />

piatti da degustare di baita in baita fino a primavera,<br />

con vini abbinati da un sommelier. Fidelizzando così<br />

sciatori e buongustai a un appetitoso ski safari gourmet.<br />

In Val d’Ega, ai menu tipici delle malghe tra <strong>La</strong>temar e Catinaccio,<br />

si somma il pacchetto Slittino & grigliate a Carezza,<br />

valido tutti i lunedì e mercoledì fino al 26 marzo: include un<br />

giornaliero per la pista Hubertus appositamente dedicata<br />

allo slittino, noleggio degli slittini stessi ma anche di una<br />

piccola capanna per il barbecue presso il ristorante Antermont,<br />

dove grigliare a piacimento.<br />

SCI ALL’ALBA: PRIMA DISCESA CON PRIMA COLAZIONE<br />

Cosa c’è di più bello che sciare per primi su una pista immacolata<br />

quando il sole fa capolino dietro le vette? Diversi<br />

comprensori aprono gli impianti alle prime ore del mattino,<br />

con possibilità di assaporare una deliziosa colazione all’alba.<br />

È il caso, in Alta Badia, dei rifugi Club Moritzino, Ütia I<br />

Tablá, Bioch, Piz Arlara e <strong>La</strong>s Vegas, dove i menù proposti<br />

– a base di latte, cereali, uova, marmellata – passano<br />

al vaglio del nutrizionista Iader Fabbri, con certificazione<br />

dell’apporto calorico ideale. All’Hotel <strong>La</strong> Perla di Corvara,<br />

famoso per la prima colazione considerata fra le più accurate<br />

per servizio e la più genuina per prodotti, le piste passano<br />

proprio lì davanti: comodissime per allacciare gli scarponi<br />

e salire in seggiovia di buonora. L’hotel detiene anche<br />

un’autentica miniera liquida: una fornitissima quanto eccellente<br />

cantina di 27mila bottiglie, ma soprattutto il Tempio del<br />

Sassicaia, ricavato in un’ala della cantina stessa, che è un itinerario<br />

suggestivo e sensitivo dalla prima bottiglia del 1968<br />

all’ultima in ordine di tempo della Tenuta di San Guido a Bolgheri,<br />

tant’è che si può persino toccare con le dita la terra del<br />

suolo toscano dove sono piantati i vigneti. Torte fatte in casa,<br />

uova e crêpes preparate al momento, frutta fresca, salumi<br />

e formaggi della Valle d’Aosta vengono serviti al Resort Au<br />

Coeur des Neiges di Courmayeur, raffinato chalet in legno e<br />

pietra che coccola gli sciatori sia all’alba che al tramonto, in<br />

partenza e al rientro dalle piste, con una corroborante merenda<br />

o un buon bicchiere di vino come aperitivo.<br />

EXPERIENCES AT 2,000 METERS. INCLUDING FOR YOUR<br />

TASTE BUDS<br />

The sun-snow combination creates some brilliant possibilities<br />

in the Alps and Dolomites: marvellous opportunities for an<br />

experience in the open air – even if it is just for a stroll using<br />

snowshoes in the woods – together with the privilege of going<br />

back to a comfortable hotel in the evening, with saunas at<br />

different temperatures, Jacuzzi pools and herbal teas. At Cortina,<br />

one of the world’s most exclusive ski resorts, the Cristallo<br />

Ultimate is a latest-generation spa that has been designed as<br />

a showcase of science, quality and dependability: a relaxation<br />

area that is genuinely restorative, with a Turkish bath to enjoy the<br />

ritual hamman, as well as delicious snacks and refined dishes in<br />

the Gazebo restaurant with its 360-degree views of the snowy<br />

Dolomites.<br />

For the bold who do not fear the cold, in Valmalenco there is a<br />

suite inside a snow cat: an experience of romantic glamping, with<br />

a super dinner of sciatt, pizzoccheri pasta, taragna polenta and<br />

steak, to delight the taste buds with traditional Valtellina cuisine.<br />

Because the mountains and food go hand in hand: people work<br />

up an appetite skiing and are glad to stop off between runs to<br />

eat in mountain lodges. That is a well-known fact in Alta Badia,<br />

where for the past eleven winters a culinary offering has been<br />

available in which award-winning chefs prepare dishes that can<br />

be sampled from mountain chalet to chalet until spring, with<br />

accompanying wines chosen by a sommelier. And so skiers and<br />

gourmets have grown used to enjoying a gourmet ski safari. In the<br />

Eggental, in addition to the typical menus of the mountain huts<br />

between <strong>La</strong>temar and Rosengarten, comes the Slittino & grigliate<br />

a Carezza package, available every Monday and Wednesday<br />

until 26 March: it includes a daily lift pass for the Hubertus piste,<br />

a special run for sledges, rental of a sledge and also of a small<br />

barbecue hut at the Antermont restaurant, where you can cook<br />

your food just as you like it.<br />

SKIING AT DAWN: BREAKFAST WITH THE FIRST RUN<br />

Could anything be nicer than being the first to ski on an<br />

immaculate piste as the sun rises behind the peaks? Various<br />

resorts open the lifts first thing in the morning, giving the chance<br />

to savour a delicious dawn breakfast. It is available in Alta Badia<br />

at the Club Moritzino, Ütia I Tablá, Bioch, Piz Arlara and <strong>La</strong>s<br />

Vegas chalets, where the menus – with milk, cereals, eggs and<br />

jam – are checked by nutritionist Iader Fabbri and are certified to<br />

provide the ideal calorie intake. The pistes pass right in front of the<br />

Hotel <strong>La</strong> Perla in Corvara, which is famous for a breakfast that is<br />

considered to have some of the best service and to be amongst<br />

the most genuine in terms of products: it is ideal if you want to<br />

fasten your boots and get up the chair lift nice and early. The hotel<br />

also has a true liquid mine: a cellar that is both excellent and very<br />

well stocked, with 27,000 bottles, but especially the Tempio del<br />

Sassicaia, which has been hewn out of a wing of the cellar itself. It<br />

is an evocative and sensitive route from the first bottle, from 1968,<br />

to the most recent from the Tenuta di San Guido in Bolgheri. One<br />

can even touch the soil of the Tuscan land where the vines are<br />

planted. Homemade cakes, eggs and freshly-made crêpes, fresh<br />

fruit, dried meats and cheeses from the Aosta Valley are served<br />

at the Resort Au Coeur des Neiges in Courmayeur, an elegant<br />

wood and stone chalet that looks after skiers both at dawn and<br />

at dusk, as they set out for and come back from the pistes, with a<br />

restorative snack, or a nice glass of wine as an aperitif.<br />

41


TRAVEL<br />

CONCERTI NEL GHIACCIO E ADRENALINA: COCKTAIL DA<br />

BRIVIDO<br />

Anche le Dolomiti di Brenta hanno un fascino speciale e<br />

certi hotel, come il Piccolo di Andalo, amano coccolare<br />

i loro ospiti nell’area benessere Golden Spa, un autentico<br />

gioiello di comfort, un buen retiro prezioso affacciato su<br />

panorami spettacolari. Per gli appassionati di musica, fra<br />

le montagne di Trentino e Lombardia si svolge quest’anno<br />

la seconda edizione di una originalissima rassegna che<br />

ha riscosso un successo straordinario. Si chiama Ice Music<br />

Festival e consiste in 50 concerti rock, pop e di classica<br />

eseguiti suonando 16 strumenti di ghiaccio dentro un<br />

teatro-igloo da 300 posti realizzato dall’americano Tim<br />

Linhart. Le esibizioni sono in calendario ogni giovedì e sabato<br />

pomeriggio fino al 28 marzo sul Ghiacciaio Presena di<br />

Passo Tonale. Tre mesi di show con artisti italiani e internazionali,<br />

fra cui Elio, il gruppo Bandabardò, il chitarrista<br />

Lorenzo Frizzera, il violinista Alessandro Quarta, il batterista<br />

e compositore Stefano Pisetta, Luca <strong>La</strong>gash e Silvio<br />

Morais in un auditorium ghiacciato a 2.600 metri di altezza.<br />

Per riscaldarsi, nei punti di ristoro viene servito l’inedito<br />

cocktail Presena del bartender e mixologist Adrian Cristian.<br />

A Pontedilegno-Tonale gli amanti dell’avventura apprezzeranno<br />

la railzip che dalla seggiovia Casola scende alla<br />

Valbione: oltre un chilometro sospesi e fluttuanti, come angeli<br />

in cielo, nell’aria frizzantina dell’Adamello. Del resto, qui,<br />

siamo a Passo Paradiso. L’Alta Badia sarà protagonista, tra<br />

<strong>La</strong> Crusc-Badia-Corvara-San Cassiano, dell’edizione <strong>2020</strong><br />

del Master Travel Photograpy. Dal 31 gennaio al 2 febbraio<br />

si torna, tramite questo concorso fotografico, a raccontare<br />

il territorio delle Dolomiti Altoatesine. E, attraverso valori<br />

come l’ospitalità e l’amicizia, a scoprire il territorio e riscoprire<br />

se stessi. In programma, per i partecipanti, anche un<br />

corso di cucina per fare proprie le tradizioni culinarie contadine:<br />

dalla zuppa d’orzo alle turtres (tasche con ripieno di<br />

spinaci o crauti), dai ravioli con ripieno di spinaci alle furtaies<br />

(dolci a spirale fritti).<br />

CONCERTS IN THE ICE AND ADRENALINE: EXCITING<br />

COCKTAILS<br />

The Brenta Dolomites also have a special fascination and<br />

certain hotels, like the Piccolo at Andalo, love to pamper their<br />

guests in the Golden Spa health area, an authentic jewel of<br />

comfort, a beautiful retreat with spectacular views. While for<br />

people who love music, the second edition of a very original<br />

festival that has had extraordinary success takes place this<br />

year between the mountains of Trentino and Lombardy. It is<br />

called the Ice Music Festival and consists of fifty rock, pop and<br />

classical music concerts played on sixteen instruments made<br />

of ice inside a 300-seat igloo-theatre created by the American<br />

Tim Linhart. The shows are scheduled for every Thursday and<br />

Saturday afternoon and run until 28 March on the Presena<br />

Glacier in the Tonale Pass. Three months of shows with Italian<br />

and international artists, including Elio, the group Bandabardò,<br />

the guitarist Lorenzo Frizzera, the violinist Alessandro Quarta,<br />

the drummer and composer Stefano Pisetta, Luca <strong>La</strong>gash<br />

and Silvio Morais in an ice auditorium 2600 metres up the<br />

mountains.<br />

To warm up, bars and restaurants are serving the new<br />

Presena cocktail, created by the bartender and mixologist<br />

Adrian Cristian. At Pontedilegno-Tonale fans of adventure will<br />

appreciate the zip wire which runs from the Casola chair lift<br />

down to the Valbione lake: there is over a kilometre hanging<br />

and dangling, like angels in the sky, in the freezing air of Mount<br />

Adamello. After all, we are at Passo Paradiso. The Alta Badia<br />

will take centre stage in <strong>La</strong> Crusc-Badia-Corvara-San Cassiano<br />

in the <strong>2020</strong> edition of the Master Travel Photography. From 31<br />

January to 2 February this photography competition will once<br />

again tell the story of the South Tyrol Dolomites. Discovering<br />

the region – and rediscovering oneself – through values such<br />

as hospitality and friendship. Also in the programme are a<br />

cookery course to learn the <strong>La</strong>din culinary traditions, from<br />

barley soup to turtres (pies filled with spinach or sauerkraut),<br />

and from ravioli filled with spinach to “furtaies” (fried spiral<br />

cakes).<br />

Santa Croce, Alta Badia<br />

© Freddy Planinschek<br />

42


43


TRAVEL<br />

© Juri Baruffaldi<br />

IN MONTAGNA CON<br />

CONSAPEVOLEZZA<br />

CON LE FRECCE TRENITALIA E IL FRECCIALINK SI RAGGIUNGONO IN<br />

SICUREZZA NUMEROSE METE SCIISTICHE. MA È POI IMPORTANTE,<br />

DURANTE ESCURSIONI E DISCESE, CONOSCERE I CONSIGLI DEL<br />

SOCCORSO ALPINO, PER ESSERE PREPARATI A OGNI EVENIENZA<br />

di Federico Catania<br />

FedericoCatania<br />

Numeri record per le vette italiane:<br />

5.828 chilometri di piste<br />

da sci e 1.764 impianti di<br />

risalita per milioni di sciatori. Ogni anno<br />

attraggono appassionati degli sport invernali<br />

da tutta la Penisola, ma anche<br />

dal resto dell’Europa e del mondo. Basta<br />

osservare una cartina fisica dell’Italia<br />

per rendersene conto, impossibile non<br />

notare le sue catene montuose: dalla<br />

sommità dell’Etna, in Sicilia, dove la<br />

neve convive con il fuoco, alla lunga spina<br />

dorsale appenninica con i 2.912 metri<br />

di altitudine del Gran Sasso abruzzese.<br />

E ancora, andando su con lo sguardo, la<br />

catena delle Alpi, confine naturale che<br />

separa il Belpaese da Francia, Svizzera,<br />

Austria e Slovenia, già per tre volte sede<br />

delle Olimpiadi invernali, che qui si terranno<br />

nuovamente nel 2026, tra Cortina<br />

e Milano.<br />

Ma se un tempo l’alta e media montagna<br />

era difficilmente raggiungibile durante la<br />

stagione fredda, oggi le vie sono sempre<br />

più accessibili. Anche lasciando l’auto<br />

a casa e scegliendo di viaggiare con le<br />

Frecce Trenitalia, grazie al servizio FREC-<br />

44


CIALink, comoda opzione treno+bus con<br />

un unico biglietto per raggiungere oltre<br />

15 località alpine. Senza il pensiero delle<br />

catene da neve o degli pneumatici<br />

invernali, una soluzione sicura e veloce<br />

per arrivare sulle piste.<br />

Per gli amanti dell’altitudine, Courmayeur,<br />

in provincia di Aosta, è il luogo<br />

ideale servito dal FRECCIALink. Oltre a<br />

sciare a quote record, da qui parte la funivia<br />

hi-tech Skyway Monte Bianco che<br />

in meno di 20 minuti conduce ai 3.466<br />

metri di Punta Helbronner, per godere<br />

di un panorama mozzafiato sulle Alpi.<br />

Chi invece è alla ricerca dei brividi dello<br />

sci alpino, il comprensorio Dolomiti Superski<br />

– il più grande al mondo – offre,<br />

con un unico skipass, 12 zone sciistiche<br />

e 1.200 chilometri di piste. Altre vette da<br />

scoprire tra Veneto e Alto Adige sono<br />

Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore e<br />

Tai di Cadore in provincia di Belluno, Selva<br />

di Val Gardena, Santa Cristina e Ortisei<br />

in provincia di Bolzano. In Trentino,<br />

poi, sono ben 13 i centri nel cuore delle<br />

Dolomiti comodamente raggiungibili<br />

con il biglietto treno+bus: Canazei, Vigo<br />

di Fassa, Moena, Predazzo, Cavalese,<br />

Madonna di Campiglio e Pinzolo. Chi agli<br />

sci ai piedi preferisce invece visitare una<br />

città ma con l’aria fredda di montagna,<br />

può arrivare a Bolzano in <strong>Freccia</strong>rgento,<br />

divertirsi tra le vie e le attrazioni del<br />

centro storico e, volendo, raggiungere<br />

gli altipiani che circondano la città con<br />

tre funivie.<br />

I CONSIGLI DEL SOCCORSO ALPINO<br />

«Non esiste buono o cattivo tempo, ma<br />

buono o cattivo equipaggiamento»,<br />

ripeteva sempre Robert Baden-Powell,<br />

fondatore del movimento scout. A questa<br />

frase è bene aggiungere anche buona<br />

o cattiva consapevolezza, dei propri<br />

limiti e delle proprie competenze. Troppo<br />

spesso, purtroppo, chi si avventura<br />

in montagna per una passeggiata o una<br />

discesa sulla neve sottovaluta l’ambiente<br />

in cui si trova o sopravvaluta le proprie<br />

capacità. E quando accade l’imprevisto,<br />

per fortuna, intervengono gli uomini e<br />

le donne del Corpo nazionale Soccorso<br />

alpino e speleologico, 7.053 operatori<br />

pronti ad agire giorno e notte da nord<br />

a sud d’Italia per soccorrere persone<br />

in difficoltà in ambienti impervi o nelle<br />

grotte. Per un totale di novemila interventi<br />

l’anno, spesso in condizioni estreme<br />

con temperature di molti gradi sotto<br />

lo zero o durante intense nevicate. Per<br />

questo, prima di avventurarsi in quota, è<br />

opportuno conoscere i consigli del Soccorso<br />

alpino e leggere la guida Sicuri in<br />

montagna scaricabile online, realizzata<br />

in collaborazione con il Club alpino italiano.<br />

sicurinmontagna.it<br />

REALTÀ VIRTUALE<br />

CONTRO L'ACROFOBIA<br />

Non per tutti è facile salire in montagna<br />

o ai piani alti di un palazzo. Nei casi<br />

più gravi, in cui si provano sintomi<br />

come tachicardia e capogiri, si parla<br />

di acrofobia, la paura dell’altezza, tra<br />

le più comuni al mondo. Ma oggi è<br />

possibile vivere situazioni d’alta quota<br />

in totale sicurezza grazie alla realtà<br />

virtuale. Il <strong>La</strong>boratorio psicologia<br />

4D, con un’équipe composta dallo<br />

psicoterapeuta Gerry Grassi, dalla<br />

psicologa Rosa Iatomasi e dall’esperto<br />

di tecnologie immersive Antonio<br />

<strong>La</strong>udazi, ha compiuto per oltre due anni<br />

test e applicazioni pratiche, integrando<br />

approcci diversi e consolidando una<br />

frontiera della terapia accreditata ormai<br />

da un decennio a livello internazionale.<br />

Indossando un visore ci si immerge in<br />

una dimensione altra, ma le emozioni<br />

sono simili a quelle reali: un contesto<br />

che agevola il percorso terapeutico,<br />

con risultati sorprendenti. Per<br />

approfondire sono in programma due<br />

giornate formative, la prima a Roma<br />

sabato 1° febbraio e la seconda a<br />

Milano sabato 8. L.M.<br />

improveyourskillscenter.it<br />

1 3 5<br />

Preparazione personale.<br />

Nel pianificare un’uscita in<br />

montagna, tieni sempre conto delle<br />

tue condizioni fisiche, della tua<br />

esperienza e sii consapevole dei<br />

rischi dell’ambiente montano.<br />

Attrezzatura adeguata all’escursione<br />

e alla stagione. È importante avere ai<br />

piedi delle calzature che proteggano<br />

le caviglie dalle distorsioni e che<br />

abbiano una suola adatta ai terreni<br />

impervi. L’abbigliamento “a cipolla”<br />

permette di coprirsi velocemente in<br />

caso di maltempo improvviso.<br />

2 4 6<br />

Il maltempo. In montagna non è<br />

raro che cambino rapidamente le<br />

condizioni meteo, specialmente<br />

di pomeriggio. È consigliabile<br />

incamminarsi presto al mattino e<br />

fermarsi nel primo pomeriggio. In<br />

caso di forte maltempo è possibile<br />

richiedere un posto di emergenza<br />

per trascorrere la notte nei rifugi<br />

del Club alpino italiano.<br />

I soccorsi. In media e alta montagna<br />

anche un piccolo incidente può avere<br />

conseguenze complesse. In caso<br />

di necessità contatta il 118 o, dove<br />

attivo, il 112 (Nue-Numero unico di<br />

emergenza). È importante essere<br />

in grado di fornire le coordinate del<br />

luogo in cui ci si trova, attraverso uno<br />

smartphone con connessione dati.<br />

Nel caso di intervento dell’elisoccorso<br />

preoccupati di segnalare<br />

telefonicamente alla centrale<br />

operativa eventuali ostacoli aerei che<br />

l’elicottero potrebbe incontrare nella<br />

zona (fili delle teleferiche, tralicci, ecc.).<br />

Valutazione delle difficoltà. Pianifica<br />

con attenzione il tuo itinerario<br />

tenendo conto del dislivello,<br />

dell’altitudine che raggiungerai, dei<br />

punti acqua che troverai sul percorso<br />

e delle condizioni meteo previste.<br />

Procurati la carta dei sentieri e<br />

assicurati di saperla leggere, informa<br />

sempre qualcuno (un amico o un<br />

familiare) della tua escursione e<br />

delle tempistiche di percorrenza.<br />

Sulla neve. In caso di attività fuori dalle<br />

piste da sci, dotati di apparecchio<br />

di ricerca in valanga (Arva), pala e<br />

sonda individuali e porta con te il tuo<br />

smartphone con batteria carica. Prima<br />

di partire accendi l’Arva e fai il test<br />

di funzionamento (anche con gli altri<br />

partecipanti).<br />

45


TRAVEL<br />

ENOARMONIE<br />

IN FRIULI DA GENNAIO AD APRILE UNA RASSEGNA DI CONCERTI<br />

DESCRIVE PAESAGGI DI CONFINE E GRANDI CANTINE ITALIANE<br />

Il territorio dei vigneti Perusini/The Perusini vineyards area, Corno di Rosazzo (Udine)<br />

di Valentina Lo Surdo<br />

valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha<br />

ilmondodiabha.it<br />

Raccontare il Friuli in un<br />

bicchiere, seguendo il<br />

paesaggio sonoro di uno<br />

spartito. Da questi spunti nasce 15<br />

anni fa EnoArmonie, stagione di<br />

concerti in cui si degusta con naso,<br />

palato e orecchie, oltre che con gli<br />

occhi. Sì, perché per ogni appuntamento<br />

questa rassegna fa tappa in<br />

un luogo speciale, testimone della<br />

storia familiare e culturale di una re-<br />

gione così ricca, ancora, di bellezza<br />

nascosta. Con un comodo portabicchiere<br />

si partecipa a tre manche di<br />

degustazione ascoltando un programma<br />

musicale introdotto da un<br />

enorelatore, una trentina in tutto<br />

scelti tra le voci delle trasmissioni<br />

radiofoniche più seguite, naturalmente<br />

anche per l’esperienza e la<br />

passione verso il buon vino friulano.<br />

L’idea è nata nel 2006 dall’incontro<br />

tra il musicologo Umberto Berti<br />

e il musicista Andrea Rucli, che da<br />

allora è direttore artistico della rassegna.<br />

«È profondo il senso di appartenenza<br />

alla mia terra, a questi<br />

luoghi di confine che ci hanno resi<br />

anche molto liberi, aperti all’incontro<br />

con il nuovo e il diverso. EnoArmonie<br />

rappresenta proprio questo:<br />

il luogo di confronto tra linguaggi<br />

differenti, la musica e il vino, i pa-<br />

46


WINE HARMONIES<br />

FROM JANUARY TO APRIL IN FRIULI A SERIES OF CONCERTS<br />

DESCRIBES A REGION AND ITS GREAT ITALIAN WINES<br />

Famiglia Perusini/The Perusini family<br />

How to tell the story of Friuli in a<br />

glass, following the resonant<br />

landscape of a musical<br />

score. Fifteen years ago, that was the<br />

idea behind the creation of EnoArmonie,<br />

a season of concerts appealing to the<br />

nose, palate and ears – as well as the<br />

eyes. This is because every single event<br />

in this series stops off in a special place,<br />

which reflects family and cultural history<br />

in a region that is still so rich in hidden<br />

beauty. Equipped with a practical<br />

glass-holder, visitors take part in three<br />

sets of tastings, and listen to a musical<br />

programme introduced by a wine critic,<br />

with thirty in all chosen from the voices<br />

from the most-widely followed radio<br />

47


TRAVEL<br />

esaggi friuliani e i suoi idiomi». Dal<br />

2007 l’associazione Sergio Gaggia<br />

si prende cura della delicata macchina<br />

organizzativa di questi concerti<br />

enologici, circa 80 in 40 luoghi<br />

diversi, che ogni anno si rinnovano<br />

da gennaio ad aprile. I calici sono<br />

riempiti dall’immancabile gentilezza<br />

di Silvia Dreossi, che cura personalmente<br />

la preparazione delle<br />

sale e dei bicchieri e l’accoglienza<br />

del pubblico. Ma, oltre alla musica,<br />

sono protagoniste anche le famiglie<br />

che hanno fatto la storia del miglior<br />

vino friulano.<br />

Ogni concerto sinestesico racconta<br />

una vigna e un albero genealogico,<br />

come nel caso dei Perusini, tra<br />

i 50 happy few iscritti da Veronelli<br />

nel gotha dei vignaioli storici italiani.<br />

A Corno di Rosazzo, in provincia<br />

di Udine, Teresa, di nobili origini,<br />

dirige l’azienda di famiglia con eleganza<br />

antica. Docente universitaria<br />

di Storia dell’arte, presidente delle<br />

Dimore Storiche del Friuli e viaggiatrice,<br />

è anche un’appassionata<br />

viticultrice, raccogliendo l’eredità di<br />

nonno Giacomo e del padre Giampaolo,<br />

ora tramandata ai figli Carlo,<br />

Tommaso e Michele. «Siamo nemici<br />

del gusto internazionale, dei vini<br />

uguali in qualunque Paese e crediamo<br />

che le aziende familiari debbano<br />

preservare i vitigni autoctoni».<br />

Come il Picolit, che Giacomo Perusini<br />

reimpiantò nei colli orientali,<br />

e che ogni anno vince premi sulle<br />

guide più importanti.<br />

Poi c’è Elda Felluga. Nel nome del<br />

padre Livio, insieme ai fratelli Maurizio,<br />

Andrea e Filippo, prosegue<br />

l’antica tradizione enoica di famiglia.<br />

Moderna, entusiasta e appassionata,<br />

si dedica a progetti culturali<br />

e di valorizzazione del territorio.<br />

«Impossibile parlare di noi senza<br />

ricordare nostro padre, il Patriarca»,<br />

racconta Elda. «Oltre 60 anni<br />

fa decise di fondare l’azienda partendo<br />

dalle colline di Rosazzo, dove<br />

sorge l’omonima Abbazia dell’XI<br />

secolo. Lungimirante e visionario,<br />

ha saputo guardare lontano: a lui si<br />

deve la rinascita della collina friulana<br />

quando, alla fine degli anni ’50,<br />

era in totale abbandono». Il forte<br />

legame della cantina Livio Felluga<br />

con la terra è visibile anche nella<br />

famosa etichetta che contraddistingue<br />

il suo marchio, «una carta geografica<br />

ispirata a un’antica mappa<br />

del territorio, a indicare le zone di<br />

provenienza dei nostri vigneti». Un<br />

simbolo di qualità che oggi viaggia<br />

in oltre 70 Paesi con vini come il<br />

Terre Alte, che dal 1981 ha segnato<br />

la storia dei grandi bianchi italiani<br />

riscuotendo premi e riconoscimenti<br />

internazionali.<br />

Tra i protagonisti più innovativi di<br />

EnoArmonie c’è la nuova generazione<br />

dei Pitars, così sono chiamati<br />

in friulano i fratelli Nicola, brand<br />

ambassador, e Stefano Pittaro, winemaker<br />

(rispettivamente 37 e 36<br />

anni). Un’altra storia di famiglia intrapresa<br />

da un memorabile vignaiolo, il<br />

I vigneti/The vineyards Felluga, Abbazia di Rosazzo (Udine)<br />

© Luigi Vitale<br />

48


isnonno Romano. Una famiglia le<br />

cui tracce sono documentate a San<br />

Martino al Tagliamento (PN) sin dal<br />

1644, villaggio che guarda dall’altra<br />

sponda la capitale del prosciutto,<br />

San Daniele. «<strong>La</strong> naturale ventilazione<br />

veicolata dalle Alpi attraverso<br />

il fiume ha fatto la fortuna del famoso<br />

prosciutto e dei nostri vigneti»,<br />

spiega Nicola. Così i Pitars sono tra i<br />

bianchi più premiati del Friuli, come<br />

il Tureis, insignito della gran medaglia<br />

d’oro al Concours Mondial<br />

de Bruxelles, e il Sauvignon Braida<br />

Santa Cecilia, premiato quest’anno<br />

come migliore italiano e tra i primi<br />

sei al mondo al Concours Mondial<br />

du Sauvignon. «Siamo un’azienda<br />

che ha un percorso avanguardistico<br />

di sostenibilità: la nostra sede è conosciuta<br />

come il più grande edificio<br />

di bioedilizia del Friuli».<br />

Settanta in totale le aziende vinicole<br />

partner fino a oggi di EnoArmonie,<br />

80 i concerti in programma in<br />

oltre 40 luoghi del Friuli, soprattutto<br />

nella provincia di Udine, ma anche<br />

in quelle di Gorizia e Pordenone. <strong>La</strong><br />

stagione <strong>2020</strong> debutta il 26 gennaio<br />

nella Cantina Jermann a Ruttars<br />

(GO), con musiche di Mahler e Mendelssohn.<br />

sergiogaggia.com<br />

perusini.com<br />

liviofelluga.it<br />

pitars.it<br />

© Luigi Vitale<br />

Livio Felluga con i figli/Livio Felluga and his children<br />

programmes, naturally also for their<br />

experience and passion for good Friuli<br />

wine. The idea came into being in 2006,<br />

when the musicologist Umberto Berti<br />

met the musician Andrea Rucli, who<br />

has been the event’s artistic director<br />

since then. “I have a very deep sense<br />

of belonging to my region, to these<br />

borderlands that have also made us<br />

very free, and open to meeting what<br />

is new and different. EnoArmonie<br />

represents precisely that: the place<br />

delicate organisational set-up that<br />

handles these enological concerts:<br />

there are around eighty of them in<br />

forty different venues, from January<br />

to April every year. The glasses are refilled<br />

with the unwavering charm by<br />

Silvia Dreossi, who personally handles<br />

the preparation of the rooms and the<br />

glasses, and welcomes the audience.<br />

But, going beyond music, the families<br />

who have written the history of the<br />

best Friuli wine also take centre stage.<br />

where different languages, music Every synesthetic concert tells the<br />

and wine, the Friulian landscapes<br />

and its languages come together and<br />

meet”. Since 2007 the Sergio Gaggia<br />

Association has taken charge of the<br />

story of a vineyard and a family tree,<br />

as is the case of the Perusini, who<br />

are amongst the fifty happy few who<br />

were written into the annals of historic<br />

<strong>La</strong> famiglia Pittaro, in lingua friulana i Pitars/The Pittarro family, known as the Pitars in the Friulian language (1967)<br />

49


TRAVEL<br />

Italian winemakers by Veronelli. In<br />

Corno di Rosazzo, in the province<br />

of Udine, Teresa - who has noble<br />

origins - runs the family company<br />

with old-school elegance. A university<br />

lecturer in history of art, the president<br />

of the Friuli Dimore Storiche (Historic<br />

Houses) association, and a traveller,<br />

she is also a very keen wine grower.<br />

Having inherited the tradition from her<br />

grandfather Giacomo and her father<br />

Giampaolo, she has now passed it on to<br />

her sons Carlo, Tommaso and Michele.<br />

“We are no friend of international<br />

tastes, or of wines that are the same<br />

in every country, and we believe that<br />

family businesses should preserve<br />

local grape varieties”. Such as Picolit,<br />

which Giacomo Perusini again planted<br />

on the eastern hills, and which every<br />

year wins prizes in the most important<br />

guides.<br />

Then there is Elda Felluga. The family’s<br />

ancient wine-making tradition lives<br />

on through the father Livio, together<br />

with the brothers Maurizio, Andrea and<br />

Filippo. Modern, enthusiastic and full of<br />

passion, she works on cultural projects<br />

to promote the area. “It is impossible<br />

to talk about us without remembering<br />

our father, the Patriarch,” says Elda. “We<br />

decided to set up the company over<br />

sixty years ago, starting from the hills of<br />

Rosazzo (Udine), where the eleventhcentury<br />

monastery of the same name<br />

stands. Far-sighted and visionary, he<br />

knew how to look into the future: it is<br />

to him that the rebirth of the Friuli hills<br />

should be attributed, having been in<br />

a state of complete abandonment at<br />

the end of the 1950s.” The Livio Felluga<br />

winery's strong link with the region can<br />

also be seen in the brand’s famous<br />

badge, "a map that is inspired by an<br />

ancient map of the region, to show the<br />

areas that our vineyards come from.” A<br />

symbol of quality that is now available<br />

in over seventy countries, with wines<br />

like Terre Alte, which since 1981 has<br />

written the history of great Italian<br />

whites and collected international<br />

prizes and awards.<br />

Amongst the most innovative figures<br />

at EnoArmonie there is the new<br />

generation of the Pitars, as they<br />

are known in the Friulian language:<br />

brothers Nicola - brand ambassador<br />

- and Stefano Pittaro - the winemaker<br />

- (37 and 36 years old respectively).<br />

Another family story launchd by a<br />

memorable winemaker, their greatgrandfather<br />

Romano. Traces of the<br />

family have been documented since<br />

1644 at San Martino al Tagliamento<br />

(Pordenone), a village that looks on to<br />

the ham capital, San Daniele, from the<br />

other side of the banks. "The natural<br />

ventilation that is brought down from<br />

the Alps through the river has made<br />

the fortunes of the famous ham and<br />

our vineyards,” Nicola explains. So, the<br />

Pitars are amongst the white wines<br />

that have won most prizes in the Friuli<br />

region. These include Tureis, that took<br />

the Grand Gold Medal at the Concours<br />

Mondial de Bruxelles, and the<br />

Sauvignon Braida Santa Cecilia, which<br />

this year won the prize as the best<br />

Italian wine, and ranked in the top six<br />

in the Concours Mondial du Sauvignon.<br />

“We are a company with a leading<br />

approach to sustainability: our facility is<br />

known as the largest environmentallyfriendly<br />

building in Friuli.” There are thus<br />

far a total of seventy wine companies<br />

that are partners with EnoArmonie,<br />

eighty concerts scheduled in over<br />

forty venues in Friuli, especially in the<br />

province of Udine, but also in those<br />

of Gorizia and Pordenone. The <strong>2020</strong><br />

season starts on 26 January at Cantina<br />

Jermann in Ruttars (Gorizia), with music<br />

by Mahler and Mendelssohn.<br />

Il vigneto Braida Santa Cecilia dei Pitars/The Braida Santa Cecilia vineyards of the Pitars, Villa Manin, Passariano (Udine)<br />

© Olimpio Fantuz<br />

50


ARTE<br />

Amedeo Modigliani<br />

Fillette en bleu (1918)<br />

Olio su tela<br />

Collezione Jonas Netter<br />

52


LIVORNO<br />

E URBINO<br />

CELEBRANO I LORO GRANDI<br />

Un secolo fa se ne andava uno dei geni<br />

dell ’arte moderna. Il talentuoso e carismatico<br />

Amedeo Modigliani, tanto bello quanto fragile.<br />

Muore a soli 35 anni, il 24 gennaio 1920.<br />

Non prima di aver riempito tele su tele di quel<br />

tratto inconfondibile che lo ha reso famoso in<br />

tutto il mondo. Tanti, nel corso del <strong>2020</strong>, gli eventi<br />

in programma tra mostre e approfondimenti, a<br />

partire dall ’esposizione che Livorno,<br />

sua città natale, ha voluto dedicargli riunendo<br />

due grandi collezioni parigine. Ma quest ’anno<br />

si celebra anche Raffaello Sanzio, genio del<br />

Rinascimento, nel 500esimo anniversario<br />

della morte. Urbino è stata la prima a ricordarlo,<br />

esponendo a Palazzo Ducale fino al 19 gennaio<br />

alcuni capolavori dell ’illustre cittadino messi a<br />

confronto con opere di altri pittori coevi e conterranei<br />

del Sanzio, come il Perugino e Luca Signorelli..<br />

Raffaello Sanzio<br />

San Sebastiano (1501-1502 circa)<br />

Olio su tavola<br />

Accademia Carrara, Bergamo<br />

53


ARTE<br />

MODÌ TORNA A LIVORNO<br />

Amedeo Modigliani<br />

Elvire au col blanc (Elvire à la collerette) (1917 o 1918)<br />

Olio su tela<br />

Collezione Jonas Netter<br />

IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA MORTE, LA CITTÀ<br />

TOSCANA CELEBRA MODIGLIANI CON UNA GRANDE<br />

RETROSPETTIVA<br />

di Sandra Gesualdi<br />

sandragesu<br />

54


Amedeo Modigliani, 1914<br />

Affascinante, tremendamente talentuoso e fragile,<br />

come solo la bellezza sa essere. Amedeo Modigliani,<br />

genio indiscusso, artista maledetto, mito<br />

e icona, torna a Livorno grazie alla grande retrospettiva a<br />

lui dedicata in occasione del centesimo anniversario della<br />

scomparsa. Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori<br />

dalle collezioni Netter e Alexandre è al Museo della<br />

Città fino al 16 febbraio.<br />

Torna vicino al mare, dove è nato un giorno di luglio del<br />

1884, in una casa borghese, il giardino sul retro, i salotti coi<br />

quadri alle pareti, gli studioli pieni di volumi. A fine ’800 il<br />

centro toscano è in pieno fermento con un porto fiorente,<br />

centro di scambi commerciali e culturali. Il piccolo Dedo,<br />

quarto e ultimo figlio di una famiglia ebrea piuttosto benestante,<br />

cresce in un ambiente colto, multilingue e stimolante.<br />

Tra tour per musei con la madre Eugénie e passeggiate<br />

insieme al nonno Isaac a parlar di storia e filosofia. A 11 anni<br />

Dedo rimane a letto per diverse settimane a causa di una<br />

brutta pleurite e, per passare il tempo, inizia a riempire fogli<br />

su fogli di disegni. Da allora il suo getto creativo non si ferma<br />

più e cresce di pari passo con i problemi di salute, sempre<br />

debole e precaria. A 14 anni decide che avrebbe fatto<br />

l’artista. Porta già il proverbiale e folto ciuffo sulla fronte,<br />

mette da parte il ginnasio ed entra alla Scuola di Belle Arti,<br />

dove segue gli insegnamenti del pittore postmacchiaiolo<br />

Guglielmo Micheli. Frequenta artisti più grandi di lui come<br />

Oscar Ghiglia, bazzica il caffè Bardi in via Cairoli, ritrovo di<br />

intellettuali, dove ricopre le tovagliette di carta di schizzi<br />

a matita. Poi via, prima a Firenze per frequentare i corsi di<br />

Giovanni Fattori alla Scuola libera di Nudo, poi a Pietrasanta,<br />

vicino a Carrara, a battere i primi colpi da scultore. Ma la<br />

meta è Parigi, capitale mondiale dell’avanguardia, residenza<br />

di Paul Cézanne, Pablo Picasso, Henri Matisse, André<br />

Derain, Maurice Utrillo, Guillaume Apollinaire e molti altri<br />

artisti, scrittori e poeti bohémien, inquilini di caffè, sale da<br />

ballo, teatri e gallerie a Montmartre e Montparnasse.<br />

Ha 22 anni Modigliani quando si trasferisce in Francia nel<br />

1906, pochi soldi in tasca, un abito nuovo di velluto in valigia,<br />

un corpo fragile ed estro a volontà. Nella Ville Lumière<br />

con fatica e stenti, eccessi, amori passionali e una<br />

produzione intensa di disegni e oli diventa Modì, grande<br />

tra i grandi pittori del ’900. «<strong>La</strong> Livorno cosmopolita d’inizio<br />

secolo in cui si è formato è il bagaglio che si porta a Parigi»,<br />

sottolinea Simone Lenzi, scrittore, musicista e assessore<br />

alla cultura di Livorno. «Vi arriva già molto attrezzato,<br />

il mondo da cui proviene è aperto, internazionale e aveva<br />

assorbito le influenze dell’Europa e di tutto il bacino mediterraneo».<br />

L'amministrazione comunale ha lavorato molto<br />

per riportare nel capoluogo labronico l’illustre cittadino.<br />

«Un appuntamento a cui dobbiamo avere il coraggio di<br />

presentarci», lo definisce Lenzi. «Fino a qui si è pensato a<br />

Modigliani come a un livornese per sbaglio, nato in questa<br />

provincia di mare ma appartenuto al mondo. Credo sia il<br />

momento di ribaltare la prospettiva: lo era in maniera quintessenziale,<br />

“un giovane ebreo sefardita livornese”, come<br />

soleva dichiararsi lui stesso». Anche alla luce dei fatti accaduti<br />

nell’84, con la beffa delle teste false, per tanti anni in<br />

città il suo nome è stato un tabù che aveva lasciato l’amaro<br />

in bocca. «Questa mostra serve anche a sanare certe ferite<br />

e a rimettere le cose nella giusta chiave di lettura», spiega<br />

l’assessore.<br />

Amedeo Modigliani<br />

Jeune fille rousse (Jeanne Hébuterne) (1918)<br />

Olio su tela<br />

Collezione Jonas Netter<br />

55


ARTE<br />

Il progetto espositivo, curato da Marc<br />

Restellini, riunisce i dipinti e i disegni<br />

appartenuti ai due collezionisti più<br />

importanti che hanno accompagnato<br />

e sostenuto Modigliani nel periodo<br />

parigino: Paul Alexandre e Jonas<br />

Netter, che ha raccolto i più bei pezzi<br />

del giovane artista toscano e di molti<br />

altri maestri del primo ’900. Oltre 100<br />

i capolavori in mostra, rappresentanti<br />

della grande École de Paris tra<br />

cui l’Autoritratto di Chaïm Soutine, gli<br />

scorci parigini di Maurice Utrillo, le<br />

donne nude in campagna di Suzanne<br />

Valadon e Les Grandes Baigneuses di<br />

André Derain. I quadri di Modì presenti<br />

non sono molti, una decina più svariati<br />

disegni. Ma c’è tutto il suo inconfondibile<br />

stile, i ritratti degli amici come<br />

Chaïm Soutine, le linee nette per contenere<br />

le masse delle tante donne<br />

amate e ritratte, i famosi colli flessuosi,<br />

le bocche carnose, gli sguardi dal<br />

languore senza tempo, i nasi primitivi,<br />

i colori materici. «<strong>La</strong> luce dei quadri di<br />

Modigliani viene da Livorno», ribadisce<br />

Lenzi, «quel riverbero particolare<br />

del quartiere Venezia o di via Roma<br />

dove è nato. Nella Filette en bleu gli<br />

occhi della bambina sono celeste<br />

chiarissimo, come il cielo di questa<br />

città dopo che è stato spazzato dal libeccio,<br />

le guance rosso intenso come<br />

i tramonti sul Tirreno o i coralli tipici di<br />

questa zona, lavorati a inizio secolo.<br />

Modigliani la dipinge appena diventato<br />

padre, e qui si percepisce una<br />

luminosità nuova. È un’immagine piena<br />

di nostalgia e vi scorgo anche una<br />

malinconia coloristica legata alla sua<br />

infanzia», conclude.<br />

«Il futuro dell’arte si trova nel viso di<br />

una donna», scriveva Modì. Quello<br />

della Jeune fille rousse è affusolato e<br />

intenso, incorniciato da capelli corposi<br />

e reso vivo da uno sguardo malinconico,<br />

quasi strabico. È uno dei ritratti<br />

di Jeanne Hébuterne, la giovanissima<br />

<strong>La</strong> mostra è accessibile alle persone<br />

con disabilità e a mobilità ridotta grazie<br />

alla presenza di una rampa all’ingresso<br />

e un ascensore. Disponibili sedie a<br />

rotelle presso la biglietteria.<br />

pittrice compagna di Modigliani.<br />

Il 24 gennaio 1920 Amedeo si spenge<br />

stroncato da una meningite tubercolare,<br />

a 35 anni. Per giorni Jeanne veglia<br />

su di lui, poi non regge al dolore e<br />

si getta dal quinto piano. <strong>La</strong> loro figlia<br />

di due anni è accolta dalla zia e dalla<br />

nonna paterna e cresce passeggiando<br />

lungo i canali, i ponticelli e le piazzette<br />

délabré del quartiere vecchio,<br />

vicino al mare. Forse già allora Livorno<br />

aveva fatto pace con Modì.<br />

mostramodigliani.livorno.it<br />

casanataleamedeomodigliani.com<br />

museodellacittadilivorno<br />

museodellacittalivorno<br />

LIVORNO<br />

10 FRECCE AL GIORNO<br />

Amedeo Modigliani<br />

Cariatide (bleue) (1913 circa)<br />

Matita blu su carta<br />

Collezione Jonas Netter<br />

Carlo Fiore (2018)<br />

Jean Cocteau<br />

OMAGGIO A<br />

MODIGLIANI<br />

Nell’anno di Modigliani,<br />

anche a Roma si ricorda<br />

il genio toscano con un<br />

piccolo omaggio del pittore<br />

Carlo Fiore. Nella personale<br />

Il tuo unico dovere è salvare<br />

i tuoi sogni, sono esposte<br />

circa 30 riproduzioni di<br />

opere realizzate da Modì<br />

che rappresentano le tipiche<br />

figure dai colli allungati e gli<br />

occhi senza pupille. Presso<br />

la Cartoleria Vertecchi di<br />

via Pietro da Cortona, dal 24<br />

gennaio al 1° febbraio.<br />

56


www.sicilybycar.it - sbc@sbc.it - +39 091.6390111<br />

www.sicilybycar.it - sbc@sbc.it - +39 091.6390111<br />

57


ARTE<br />

BOLOGNA IN FIERA<br />

DAL 24 AL 26 GENNAIO ARTE FIERA <strong>2020</strong><br />

PUNTA I RIFLETTORI SULLA PITTURA<br />

di Giuliano Papalini - paepa2010@libero.it<br />

Dopo aver toccato le più<br />

grandi città del pianeta,<br />

passando per Parigi, Londra,<br />

Miami, New York, Torino e Hong<br />

Kong, la carovana dell’arte composta<br />

da appassionati, collezionisti e addetti<br />

del settore fa tappa a Bologna,<br />

dal 24 al 26 gennaio, per Arte Fiera<br />

<strong>2020</strong>. <strong>La</strong> manifestazione fieristica<br />

più longeva d’Italia prosegue nel suo<br />

percorso di forte rinnovamento degli<br />

schemi espositivi e della qualità delle<br />

proposte, che ha comportato una<br />

rigorosa selezione degli espositori,<br />

avviata lo scorso anno dal direttore<br />

artistico Simone Menegoi, che firma<br />

anche questa 44esima edizione. Una<br />

scelta coraggiosa che ha sicuramente<br />

contribuito a far tornare a Bologna<br />

alcune importanti gallerie come Giorgio<br />

Persano (Torino), Galleria Fonti<br />

(Napoli), Galleria d’Arte Maggiore<br />

G.A.M. (Bologna), Francesco Pantaleone<br />

Arte Contemporanea (Palermo/<br />

Milano) e A arte Invernizzi (Milano).<br />

«Arte Fiera si presenta all’appuntamento<br />

del <strong>2020</strong> con novità su ogni<br />

fronte. A partire dal luogo: dai consueti<br />

padiglioni 25 e 26 abbiamo traslocato<br />

ai più recenti 15 e 18, dall’interessante<br />

struttura architettonica. Varcato l’ingresso<br />

dei nuovi spazi, gli spettatori<br />

trovano una manifestazione decisamente<br />

rinnovata», spiega Menegoi<br />

Emilio Scanavino<br />

Tramatura (1973-91)<br />

Olio su tela 150x150 cm<br />

Courtesy Dep Art Gallery Milano<br />

alla <strong>Freccia</strong>. «Alla Main Section –<br />

divisa, come di consueto, in una<br />

parte più concentrata sul moderno<br />

Davide Monaldi<br />

Guardoni (2018)<br />

Ceramica smaltata, 20 elementi 19x300x12 cm<br />

Courtesy Studio Sales Roma<br />

e una dedicata al contemporaneo – si<br />

affiancano ora tre sezioni specializzate,<br />

di cui due al loro debutto, fo-<br />

58


tografia e video e pittura del nuovo<br />

millennio. <strong>La</strong> terza sezione esplora un<br />

aspetto specifico della storia dell’arte<br />

del XX secolo, dedicata stavolta al<br />

rinnovamento della pittura in Italia fra<br />

la fine degli anni ‘50 e la fine dei ‘70»,<br />

prosegue il direttore di Arte Fiera. «In<br />

più, un avvincente programma collaterale<br />

di performance, conferenze sui<br />

temi artistici del momento, una grande<br />

mostra delle collezioni istituzionali<br />

di Bologna e dell’Emilia-Romagna<br />

e un nuovo progetto dell’artista Eva<br />

Marisaldi, che collega idealmente la<br />

Fiera alla città. Insomma una grande<br />

kermesse dove ognuno potrà trovare<br />

qualcosa di interessante, inatteso, da<br />

ricordare».<br />

<strong>La</strong> principale novità di quest’anno,<br />

che vede la partecipazione di 155<br />

gallerie in prevalenza italiane, è costi-<br />

tuita appunto da Pittura XXI, sezione<br />

inedita nelle kermesse del settore,<br />

non solo in Italia. Per la prima volta,<br />

infatti, una fiera punta la sua attenzione<br />

sul linguaggio più dibattuto<br />

dell’arte contemporanea, la pittura,<br />

con l’obiettivo di offrire un panorama<br />

delle sue figure emergenti e mid-career<br />

a livello internazionale. <strong>La</strong> curatela<br />

è affidata a Davide Ferri, critico<br />

indipendente, apprezzato per la competenza<br />

in materia. A sottolineare il<br />

forte interesse registrato dalla nuova<br />

sezione la significativa partecipazione<br />

di importanti gallerie straniere, quali<br />

Bernhard Knaus di Francoforte e Richard<br />

Saltoun e Arcade di Londra.<br />

Altra novità di Arte Fiera <strong>2020</strong> è Focus,<br />

che prende in esame l’arte della<br />

prima metà del XX secolo e i Post-<br />

War Masters. Sezione che ogni anno<br />

sarà affidata a un curatore diverso,<br />

partendo per questa prima edizione<br />

con <strong>La</strong>ura Cherubini, critica e storica<br />

dell’arte di grande esperienza e consolidata<br />

competenza, che ha scelto di<br />

concentrarsi sul rinnovamento e sulle<br />

rivoluzioni nella pittura italiana tra la<br />

fine degli anni ’50 e i ’70. Accanto a<br />

grandi maestri affermati a livello mondiale,<br />

del calibro di Dorazio, Mauri, Nigro,<br />

Santomaso e Scialoja, non manca<br />

qualche bella riscoperta. C’è poi il<br />

progetto Oplà. Performing Activities, a<br />

cura di Silvia Fanti, con interventi performativi<br />

di Alessandro Bosetti, Luca<br />

Vitone, Zapruder filmmakersgroup e<br />

Jimmie Durham, artista insignito del<br />

Leone d’Oro alla carriera alla 58esima<br />

Biennale di Venezia.<br />

<strong>La</strong> Main Section riconferma il modello<br />

innovativo avviato nel 2019, all’insegna<br />

Giuseppe Stampone<br />

Picasso (2019)<br />

Drawing Bic pen on paper 30x40 cm<br />

Courtesy Prometeo Gallery di Ida Pisani Milano<br />

59


ARTE<br />

della cura per la qualità e la coerenza<br />

degli stand, dopo l’ampio consenso<br />

riscosso da galleristi e collezionisti.<br />

Anche quest’anno, dunque, gli espositori<br />

sono stati invitati a presentare<br />

un numero limitato di artisti: fino a un<br />

massimo di tre per gli stand di medie<br />

dimensioni, di sei per quelli più grandi.<br />

Unica eccezione alla regola – e altra<br />

novità – la possibilità di eccedere<br />

il limite di sei artisti con un progetto<br />

curatoriale dedicato a un gruppo, un<br />

movimento o una corrente artistica.<br />

C’è da dire, come già avvenne per la<br />

passata edizione, che una percentuale<br />

significativa di gallerie ha scelto di<br />

presentare un unico autore, rispondendo<br />

alla sollecitazione in tal senso<br />

degli organizzatori della Fiera. Questa<br />

forte presenza di stand monografici,<br />

che costituiscono altrettanti approfondimenti<br />

su artisti italiani e stranieri,<br />

tra nuove proposte e maestri affermati,<br />

sta diventando di fatto uno dei<br />

tratti caratteristici della direzione di<br />

Menegoi.<br />

Sissi<br />

Ogni cosa al suo posto (2010)<br />

Bamboo, vestiti, ferro, ceramiche 300x100x200 cm<br />

Photo Ramiro Castro Xiques<br />

Courtesy dell’artista<br />

NON SOLO FIERA<br />

Per l’occasione tutta la città si<br />

mobilita dal 17 al 26 gennaio con<br />

Art Week, promossa dal Comune<br />

di Bologna in collaborazione con<br />

Arte Fiera, un ricco cartellone di<br />

mostre, installazioni e performance<br />

che, in alcuni casi, si protrae per<br />

tutto il mese. Tra i numerosi eventi<br />

in programma merita Vestimenti,<br />

la personale dell’artista bolognese<br />

Sissi, a Palazzo Bentivoglio fino<br />

al 19 aprile. Da vedere anche Le<br />

realtà ordinarie, che raccoglie le<br />

opere di 12 artisti contemporanei<br />

internazionali al Salone Banca di<br />

Bologna di Palazzo De’ Toschi, fino<br />

al 23 febbraio.<br />

artefiera.it<br />

artefiera<br />

artefiera_bologna<br />

BOLOGNA<br />

170 FRECCE AL GIORNO<br />

MORESTALGIA<br />

A Bologna, dal 23 al 27 gennaio, la tecno-tenda di Morestalgia<br />

entra nella stazione ferroviaria, occupando lo spazio<br />

sotterraneo della Hall Alta Velocità, uno dei punti nevralgici<br />

della grande infrastruttura che ha cambiato il modo di<br />

viaggiare in Italia. L’opera di Riccardo Benassi è un ambiente<br />

composto da testo, suono e oggetti che ha come cuore<br />

pulsante uno schermo led penetrabile dal corpo umano.<br />

Il progetto nasce da un lavoro di ricerca teorica sul sentimento<br />

della nostalgia e sulle sue implicazioni sociali alla luce<br />

dell’ingresso di Internet nelle nostre vite. Dopo l’opening di<br />

giovedì 23 (dalle 20:30 alle 24), per i quattro giorni successivi<br />

l’installazione, realizzata grazie al sostegno di Italian Council<br />

(2019), è aperta a passeggeri e visitatori durante tutto l’arco<br />

della giornata (dalle 6 alle 23:30), offrendo un’anticipazione di<br />

Live Arts Week IX, appuntamento tra arte e liveness a cura di<br />

Xing che si terrà dal 26 marzo al 4 aprile. L’installazione è uno<br />

dei main project di Art City Bologna <strong>2020</strong>, in occasione di Arte<br />

Fiera.<br />

xing.it | artcity.bologna.it | liveartsweek.it<br />

Riccardo Benassi<br />

Morestalgia, installazione al Centro d’Arte Contemporanea di Ginevra<br />

Photo A.Rossetti<br />

60


Streaming, Interactive Film, App Smart Cinema.<br />

Nuovi autori per nuovi modi di fruizione.<br />

IULM, IMPARARE IL FUTURO.<br />

Per info e iscrizioni<br />

ai test di ammissione<br />

iulm.it/openday<br />

Il futuro si apre<br />

a chi impara a gestire<br />

il cambiamento.<br />

IULM è l’Università<br />

del sapere dinamico,<br />

dell’evoluzione<br />

delle conoscenze.<br />

Vieni a scoprire il mondo<br />

dove sarai domani.


ARTE<br />

CHE LAVORO M’INVENTO<br />

ARTE?<br />

CON L’<br />

© Luigi Corda<br />

Andrea Concas<br />

INTERVISTA ESCLUSIVA<br />

ALL’INNOVATIVO IMPRENDITORE<br />

ANDREA CONCAS, IN LIBRERIA<br />

DAL 28 GENNAIO CON<br />

PROFESSIONEARTE, LA PRIMA<br />

GUIDA CHE ESPLORA L’INTERO<br />

SISTEMA DELL’ARTE E LE NUOVE<br />

PROFESSIONI E OPPORTUNITÀ<br />

DEL MERCATO DEL LAVORO 3.0<br />

di Cesare Biasini Selvaggi - cesarebiasini@gmail.com<br />

Assistiamo spesso a piagnistei diffusi sul fatto<br />

che con la cultura (quindi anche con l’arte) non<br />

si mangi e che certi indirizzi di studi universitari,<br />

come quelli in ambito umanistico-artistico, siano l’anticamera<br />

del precariato sicuro, se non di una disoccupazione<br />

cronica. C’è poi chi cavalca, anche con intenti dolosi, lo<br />

spauracchio delle nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale<br />

alla robotica, presentate come killer implacabili di<br />

posti di lavoro. In una contemporaneità come la nostra,<br />

certamente complessa e problematica, se da un lato alcuni<br />

mestieri sono stati già condannati all’obsolescenza,<br />

dall’altro tuttavia si stanno aprendo nuove praterie da colonizzare,<br />

che attendono pionieri dall’anima umanistica e<br />

dalla manualità digitale, non senza una discreta dose di<br />

62


fantasia e creatività. In buona sostanza,<br />

ci attendono nuove professioni e<br />

nuove opportunità sul mercato del<br />

lavoro, a partire da quello del sistema<br />

dell’arte.<br />

È questo il focus del libro ProfessioneARTE,<br />

edito da Mondadori, in libreria<br />

dal 28 gennaio. Un’anteprima in<br />

esclusiva ce la offre il suo pirotecnico<br />

autore, Andrea Concas. Classe 1982,<br />

carattere volitivo, sguardo profondo<br />

e determinato da sardo doc e presenza<br />

scenica da showman, di chi non ha<br />

bisogno di provare davanti alla macchina<br />

da presa. Con un trascorso professionale<br />

nelle divisioni marketing di<br />

diverse multinazionali, da alcuni anni<br />

possiamo proprio dire che Concas il<br />

lavoro se lo sia inventato.<br />

Prima ha fondato la startup Art<br />

Backers, che supporta gli artisti, gli<br />

enti pubblici e privati nella produzione<br />

di opere d’arte e multipli d’artista;<br />

poi è stata la volta di Art Rights,<br />

una piattaforma per la gestione e<br />

certificazione delle opere d’arte con<br />

tecnologia blockchain e intelligenza<br />

artificiale. Quindi ha aperto la rete<br />

di gallerie d’arte The AB Gallery e<br />

varato ProfessioneARTE.it, la prima<br />

community dedicata a formazione,<br />

aggiornamento e orientamento verso<br />

le professioni artistiche. «Se dovessi<br />

racchiudere il tutto in un’unica<br />

parola, mi definirei un art entrepreneur,<br />

cioè un imprenditore dell’arte.<br />

È un termine che interpreta questa<br />

mia trasversalità e operatività nel<br />

mondo dell’arte, la chiara fotografia<br />

di un sistema che sta cambiando.<br />

Non a caso, anche se per poco, potrei<br />

essere considerato un millennial, anzi<br />

a questo punto oserei dire un art millennial».<br />

Si presenta così Andrea Concas<br />

all’inizio della nostra intervista.<br />

Le nuove tecnologie, i social<br />

network, stanno offrendo diverse<br />

opportunità lavorative nel campo<br />

dell’arte. Potremmo definirle le professioni<br />

dell’arte 3.0, di cui parli nel<br />

tuo nuovo libro. Quali sono?<br />

Possiamo partire dall’art collection<br />

manager, specializzato nella cura e<br />

gestione delle raccolte d’arte private<br />

di una certa importanza, nel mantenimento<br />

e nell’incremento del valore<br />

delle opere nel tempo. E, ancora, c’è<br />

il profilo del registrar, già presente da<br />

anni in ambito anglosassone e statunitense<br />

ma ben poco in Italia: si tratta<br />

di un professionista multidisciplinare<br />

che si occupa di tutte le delicate fasi<br />

di movimentazione delle opere d’arte,<br />

a cominciare dal prestito in entrata<br />

e uscita da musei, gallerie o altre<br />

istituzioni. C’è, poi, l’art wealth manager<br />

che segue la gestione e la salute<br />

patrimoniale dei propri clienti e delle<br />

loro collezioni d’arte, suggerendo<br />

azioni, tempi e modalità delle possibili<br />

forme di investimento e mantenimento<br />

dei propri passion asset.<br />

Rimanendo nell’ambito finanziario,<br />

penso anche all’art lender, colui che<br />

permette al collezionista o al professionista<br />

di impegnare opere dal valore<br />

elevato, ma stabile sul mercato,<br />

in cambio di liquidità, utilizzandole<br />

come un collaterale, un bene posto a<br />

garanzia per l’ottenimento di un pre-<br />

© Marco De Scalzi Courtesy Collezione Giuseppe Iannaccone<br />

Clarice Pecori Giraldi, art collection manager<br />

ART BONUS<br />

DIVENTA MECENATE<br />

REGALA EMOZIONI<br />

Andrea Danese, art lender. Courtesy Andrea Danese<br />

© Dave Cross Photography Inc.<br />

Tutti possono diventare mecenati<br />

e tutelare l’eccezionale ricchezza<br />

del patrimonio culturale italiano.<br />

A chi effettua erogazioni liberali<br />

a sostegno della cultura e dello<br />

spettacolo, l’ArtBonus riconosce un<br />

beneficio fiscale del 65%. Grazie a<br />

questa misura, introdotta nel 2014<br />

dal MiBACT, sono stati finora raccolti<br />

oltre 400 milioni di euro da 13mila<br />

benefattori. <strong>La</strong> partecipazione<br />

al restauro di opere d’arte e al<br />

sostegno dello spettacolo dal<br />

vivo ha regalato e continua così a<br />

regalare emozioni.<br />

F.V.<br />

artbonus.gov.it<br />

63


ARTE<br />

Mondadori Electa, pp. 224 € 19,90<br />

stito finanziario. Molto ambito oggi<br />

è pure il ruolo dell’exhibition manager,<br />

a cui compete la gestione, definizione<br />

e messa in opera della regia<br />

complessiva di un evento o di una<br />

mostra d’arte. Addentrandoci, invece,<br />

nel settore assicurativo, c’è il risk<br />

manager fine art, figura che individua<br />

e analizza i potenziali rischi in<br />

cui può incorrere una raccolta d’arte<br />

pubblica o privata, con il compito<br />

di limitarne l’esposizione ai sinistri,<br />

valutando e individuando quali<br />

opere possono essere assicurate e<br />

Italo Carli, assicuratore e risk manager fine art<br />

Courtesy Italo Carli<br />

© PRESSPHOTO<br />

quali no. Tra le professioni dell’arte<br />

3.0 non posso omettere l’art trustee,<br />

colui che assume l’obbligo di<br />

amministrare i beni avuti in consegna<br />

a favore di un trust, un istituto<br />

giuridico che consente a una o più<br />

persone, detti settlor o disponenti,<br />

di trasferire beni e diritti della propria<br />

collezione d’arte e non solo a<br />

favore di uno o più beneficiari.<br />

Dalle tue parole appare chiaro<br />

come nel sistema dell’arte, ogni<br />

giorno, emergano nuovi problemi<br />

da risolvere, servizi da offrire o da<br />

migliorare. Quindi possiamo dire,<br />

senza timore di smentite, che ci<br />

sono inaspettate opportunità per<br />

nuovi professionisti?<br />

Assolutamente sì. Credo fortemente<br />

che sia in atto un sensibile cambiamento<br />

del mercato dell’arte e<br />

delle professioni collegate, ma l’attenzione<br />

e le visioni più condivise<br />

rimangono ancora focalizzate su<br />

aspetti obsoleti e oggi meno premianti<br />

e importanti. Si parla sempre<br />

di questo mercato in riferimento al<br />

volume di scambi delle opere, che<br />

sfiora oggi i 70 miliardi di dollari.<br />

Eppure la mia attenzione si sposta<br />

costantemente su altri dati, sui 20<br />

miliardi di dollari in servizi e consulenze<br />

corollarie, dove operano i<br />

player e i professionisti del settore,<br />

e ancora sugli ulteriori 20 miliardi<br />

legati all’art lending, prestiti finanziari<br />

garantiti da opere d’arte. Oggi<br />

è assolutamente possibile fare<br />

dell’arte la propria professione, io<br />

ne sono un concreto esempio e, con<br />

me, gli oltre 50 professionisti degli<br />

#ArteConcasTALKS, i 12 milioni di<br />

collezionisti, le 300mila gallerie,<br />

i tre milioni di operatori, le 14mila<br />

case d’asta, le 300 fiere, i 55mila<br />

musei e gli oltre sei milioni di artisti<br />

nel mondo.<br />

Quali consigli daresti a chi volesse<br />

fare dell’arte la propria nuova professione?<br />

I futuri professionisti dell’arte saranno<br />

pionieri e portatori di innovazione.<br />

Per questo motivo i miei<br />

consigli sono: imparare a conoscere<br />

in modo approfondito le dinamiche<br />

del mondo dell’arte, che si configura<br />

tanto articolato quanto estremamente<br />

piccolo; studiare, osservare<br />

© James O’Mara/O’Mara McBride<br />

Linda Pacifici, senior registrar Fondazione<br />

Palazzo Strozzi<br />

e dare vita a un confronto e a un<br />

dialogo con tutti i protagonisti del<br />

sistema, a partire dagli artisti, i collezionisti,<br />

i galleristi e dai molteplici<br />

professionisti già coinvolti; fare in<br />

modo che la propria preziosa esperienza<br />

personale produca valore<br />

aggiunto e possa essere di sostegno<br />

all’arte e agli artisti. Sarò felice<br />

e onorato di leggere i messaggi dei<br />

lettori de <strong>La</strong> <strong>Freccia</strong> sui miei social,<br />

per sapere quale strada hanno deciso<br />

di intraprendere, per continuare<br />

insieme questo viaggio in treno<br />

nel mondo dell’arte.<br />

andreaconcas.com<br />

arteconcas<br />

FUMETTI NEI MUSEI<br />

Cinquantuno storie che raccontano<br />

i tesori italiani in esposizione<br />

all’Istituto centrale per la grafica di<br />

Roma, a pochi metri dalla Fontana<br />

di Trevi. Tavole, vignette, disegni<br />

creati da importanti fumettisti<br />

italiani sono esposti nella mostra<br />

Fumetti nei musei, con ingresso<br />

gratuito fino al 16 febbraio. F.V.<br />

grafica.beniculturali.it<br />

64


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA<br />

65


MUSICA<br />

SONATE PER VIOLINO<br />

E PIANOFORTE<br />

© solotry/AdobeStock<br />

© Silvio Durante/<strong>La</strong>Presse<br />

Arturo Benedetti Michelangeli<br />

Le prime note della Quinta sinfonia, l’Inno alla gioia<br />

della Nona, la melodia di Per Elisa. <strong>La</strong> musica<br />

di Beethoven fa parte della vita di moltissimi di<br />

noi. <strong>La</strong> riconosciamo, la ricordiamo, ci è familiare. C’è un<br />

modo più efficace per dimostrare quanto un autore sia<br />

importante? Nel <strong>2020</strong> si celebrano i 250 anni dalla nascita<br />

di Ludwig van Beethoven, un rappresentante dell’intera<br />

umanità secondo la Nasa, che mise anche sue musiche nel<br />

disco all’interno della sonda Voyager lanciata nello Spazio<br />

nel 1977 e destinata a sconosciuti extraterrestri. <strong>La</strong> grande<br />

musica ha bisogno di grandi interpreti e così quest’anno ricordiamo<br />

anche il secolo dalla nascita di Arturo Benedetti<br />

Michelangeli, pianista leggendario, dal tocco trascendente<br />

e dal carattere irremovibile. Anniversari tondi anche per<br />

Johann Sebastian Bach (270 dalla morte), Fryderyk Chopin<br />

(210 dalla nascita), Pëtr Il’ič Čajkovski (180 dalla nascita) e<br />

Gustav Mahler (160 dalla nascita). Questi nuovi anni ’20 ci<br />

mettono subito voglia di riscoprire tesori.<br />

B.P.<br />

66


© AdobeStock<br />

Ludwig van Beethoven<br />

© AdobeStock<br />

Johann Sebastian Bach<br />

© AdobeStock<br />

Nelle pagine che seguono suonano<br />

per noi, al violino, il maestro Salvatore<br />

Accardo, «su un Francesco Stradivari<br />

del 1741 […] , uno Stradivari ex<br />

Francescatti del 1725 e […]<br />

su un Guarnieri del Gesù del 1730»,<br />

e, al pianoforte, l ’acclamato concertista<br />

Evgenij Kissin. Chiedetegli pure<br />

un bis, ne è avvezzo. Nell ’intervista<br />

di P loyer racconta: «A Napoli non<br />

mi hanno lasciato andare prima<br />

di 16 bis»!<br />

© AdobeStock<br />

Fryderyk Chopin<br />

Gustav Mahler<br />

Pëtr Il 'ič Čajkovski<br />

© AdobeStock<br />

67


MUSICA<br />

BEETHOVEN<br />

(E ALTRE STORIE)<br />

© Marcella Cistola<br />

Il Maestro Salvatore Accardo<br />

INTERVISTA ESCLUSIVA A SALVATORE<br />

ACCARDO E ALLA MOGLIE LAURA GORNA.<br />

AFFETTI, PASSIONI E PROGETTI MUSICALI<br />

di Valentina Lo Surdo<br />

valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha<br />

ilmondodiabha.it<br />

Cosa hanno in comune Beethoven<br />

e la Juventus, Tex<br />

Willer e un preziosissimo<br />

violino Guarneri del Gesù del 1730?<br />

<strong>La</strong> risposta svela inaspettatamente il<br />

nome di Salvatore Accardo, il celebre<br />

violinista protagonista di una carriera<br />

da record, con i suoi 65 anni di attività.<br />

Così, se abbiamo imparato ad apprezzarlo<br />

come uno dei massimi interpreti<br />

del nostro tempo, fatichiamo a immaginare<br />

che sia anche un impareggiabile<br />

collezionista di Tex e un super<br />

tifoso della Juve tanto che, nel 2011,<br />

per i suoi 70 anni, sua moglie invitò<br />

Alessandro Del Piero come ospite a<br />

sorpresa della festa.<br />

Ora per Accardo è tempo di nuovi<br />

traguardi: il <strong>2020</strong> è l’anno dei festeggiamenti<br />

per il 250esimo dalla nascita<br />

di Beethoven e il musicista di Torre<br />

68


del Greco ha dato alle stampe la sua<br />

interpretazione di tutte le sonate del<br />

grande Ludwig per violino e pianoforte.<br />

Questa importante uscita discografica<br />

ci ha offerto l’occasione per<br />

incontrare il Maestro e chiedergli la<br />

sua personale ricetta per una vita musicale<br />

florida e longeva che, dal 2008,<br />

anno di nascita delle gemelline Ines<br />

e Irene, gli ha assicurato una radiosa<br />

seconda giovinezza. Lo abbiamo intervistato<br />

insieme alla moglie, <strong>La</strong>ura<br />

Gorna, violinista anche lei, durante i<br />

preparativi del Partynopeo: la festa in<br />

cui casa Accardo si apre agli amici di<br />

famiglia, per scambiarsi gli auguri prima<br />

di Natale.<br />

Quali sono gli ingredienti per una vita<br />

sempre sulla cresta dell’onda?<br />

[LG] Salvatore conduce uno stile di<br />

vita sano, segue una dieta ferrea e<br />

sgarra solo alle feste, cammina molto<br />

e gli piace nuotare. Ma soprattutto<br />

conciliamo il tanto studio con momenti<br />

giocosi e di riposo, come le estati a<br />

Otranto: al mare è a contatto con il<br />

suo elemento naturale e in spiaggia<br />

è l’idolo dei bambini, mentre la sera si<br />

diverte con gli amici a scopone, è un<br />

giocatore formidabile. Leggendarie le<br />

sue sfide con Maurizio Pollini e Luciano<br />

Berio. Poi ci sono la Juve e Tex, i<br />

suoi ansiolitici naturali. Lui, che di natura<br />

è un uomo molto tranquillo, una<br />

sorta di violinista-Buddha, in queste<br />

due passioni così distanti da lui ha le<br />

sue valvole di sfogo. Così, quando lo<br />

sento urlare, so che sta guardando la<br />

Juve. Per colpa di Tex, invece, affittiamo<br />

solai!<br />

[SA] Di Tex ho collezionato tutto il possibile,<br />

dalle strisce degli anni ’40 ai formati<br />

più recenti. Per quanto riguarda<br />

la Juve, sono molto legato al periodo<br />

di Trapattoni, con cui abbiamo avuto<br />

un rapporto molto speciale, tra l’altro<br />

è un grandissimo appassionato di<br />

musica. Ma ero anche molto amico di<br />

Tardelli e Scirea. E ancor di più sono<br />

vicino a Boniperti e Zoff: quando abitavo<br />

a Roma vedevo sempre le partite<br />

con lui.<br />

Ci racconti del suo progetto su<br />

Beethoven.<br />

[SA] Dalla fine degli anni ’60 ho cominciato<br />

a incidere alcune sue sonate<br />

per violino e pianoforte. <strong>La</strong> prima<br />

fu con Lodovico Lessona, pianista<br />

straordinario e allievo amatissimo da<br />

Arturo Benedetti Michelangeli, morto<br />

nel 1972 in un incidente aereo. Altre le<br />

avevo registrate con Giorgia Tomassi,<br />

Michele Campanella e <strong>La</strong>ura Manzini.<br />

Di recente le ho completate con Maria<br />

Grazia Bellocchio e Stefania Redaelli.<br />

Cinquant’anni di interpretazione beethoveniana<br />

racchiusi in un cofanetto<br />

per l’etichetta Fonè, che uscirà il mese<br />

prossimo.<br />

Su quali strumenti le ha registrate?<br />

[SA] Su un Francesco Stradivari del<br />

1741, il mio primo strumento importante,<br />

sullo Stradivari ex Francescatti<br />

del 1725 e le ultime su un Guarneri del<br />

Gesù del 1730.<br />

Le sue gemelle sono già figlie d’arte?<br />

[SA] Irene, la bionda, è davvero dotata<br />

come pianista, adora suonare Bach, è<br />

innamorata dell’opera e sogna anche<br />

la direzione d’orchestra. Ines, la bruna,<br />

è più portata per il canto da musical e<br />

studia danza.<br />

E lei, Maestro, come ha iniziato a suonare?<br />

[SA] A tre anni, l’età giusta per iniziare.<br />

È fondamentale non tardare questo<br />

appuntamento, i bambini sono spugne.<br />

A quell’età già desideravo suonare<br />

il violino, avevo una voglia tale che<br />

tendevo degli elastici su un pezzo di<br />

legno e li pizzicavo. E quando mi regalavano<br />

strumenti giocattolo non li volevo,<br />

desideravo un violino vero! Così,<br />

un giorno, papà andò a sceglierne uno<br />

di buona qualità da un bravo liutaio –<br />

lo pagò mille lire, che erano tanti soldi<br />

nel 1944 – e mi fece una grande sorpresa.<br />

Appena vidi l’astuccio sul letto,<br />

lo aprii e cominciai subito a usarlo.<br />

Imitavo quello che suonava mio padre,<br />

da buon autodidatta. Per me era<br />

naturale riprodurre a orecchio qualsiasi<br />

melodia, e non capivo perché mia<br />

madre si stupisse tanto la prima volta<br />

che mi ascoltò suonare Lili Marlene.<br />

<strong>La</strong> famiglia Accardo: da sinistra, Irene con il gatto Igor, Salvatore Accardo, Ines con il cagnolino Tex e <strong>La</strong>ura Gorna<br />

© Fabrizio Re Garbagnati - www.phab.it<br />

69


MUSICA<br />

Le sue doti le permisero di debuttare<br />

a 13 anni suonando tutti e 24 i temibili<br />

Capricci di Paganini e a 17 ha<br />

vinto il Premio Paganini a Genova, il<br />

più prestigioso concorso violinistico<br />

del mondo. Conta di più il talento o<br />

lo studio?<br />

[SA] Sono due aspetti che hanno la<br />

stessa importanza. Io, pur avendo un<br />

talento notevole, non ho mai studiato<br />

meno di sei ore al giorno.<br />

Quali sono stati i suoi principali alleati?<br />

[SA] Sicuramente il buon Dio, che mi<br />

ha donato il talento. Poi il mio straordinario<br />

insegnante, Luigi D’Ambrosio.<br />

Ma anche la mia famiglia di origine,<br />

con papà Vincenzo che era un eccezionale<br />

incisore di cammei al punto<br />

che a Torre del Greco mi conoscono<br />

non come il violinista, ma come il figlio<br />

di Vincenzo, e questo mi riempie<br />

di orgoglio. Ma devo molto anche a<br />

mia mamma Ines, detta Mimma, e<br />

naturalmente alla meravigliosa famiglia<br />

che ho costruito con <strong>La</strong>ura.<br />

A proposito, <strong>La</strong>ura, nel <strong>2020</strong> si festeggiano<br />

anche i 15 anni dell’EsTrio,<br />

l’ensemble che ha formato con la<br />

violoncellista Cecilia Radic e la pianista<br />

<strong>La</strong>ura Manzini. Insomma, avete<br />

dato vita a molti figli musicali...<br />

[LG] Per Salvatore la sua terza figlia<br />

è l’Orchestra da Camera Italiana, la<br />

sua emanazione naturale, formata<br />

da allievi ed ex allievi di straordinario<br />

talento, dai 17 anni in su, interpreti<br />

dell’inconfondibile suono italiano.<br />

Salvatore vi è talmente affezionato<br />

che dopo i concerti, se riceve l’invito<br />

a una cena ufficiale, risponde sempre<br />

che se non può portare con sé tutta<br />

l’orchestra, andrà altrove a cenare<br />

con i suoi musicisti.<br />

Lei è l’artefice del Partynopeo,<br />

quest’anno cosa avete offerto ai vostri<br />

ospiti?<br />

[LG] Abbiamo fatto preparare alla<br />

chef napoletana Mariagrazia Senatore<br />

cannoli ripieni di baccalà, Sbaglio o in casa c’è un nuovo artonio<br />

Fantini, di Fresco e Cimmino.<br />

mozzarella in carrozza, zeppole con rivato?<br />

i bianchetti, frittatine di maccheroni, [LG] È Tex, il barboncino nano venuto<br />

a fare compagnia a Igor, il nostro<br />

crocchè di patate e panini napoletani<br />

con provolone e salame. I dolci, gatto nero.<br />

invece, ce li ha portati il mitico An-<br />

© Marcella Cistola<br />

<strong>La</strong> violinista <strong>La</strong>ura Gorna, moglie di Salvatore Accardo<br />

100 ANNI DI MUSICA DA CAMERA A FIRENZE<br />

A gennaio si festeggia il centenario degli Amici della Musica di Firenze, con un mese ricco di concerti al Teatro della<br />

Pergola. Sabato 11, per il ciclo Solopiano, Pietro De Maria esegue un programma dedicato alle Sonate per pianoforte di<br />

Beethoven. Domenica 12 si prosegue con L’arte del canto insieme al soprano Maria Costanza Nocentini e al Quartetto<br />

Foné, mentre il 18 il pianista Alexander Lonquich interpreta musiche di Schönberg, Reicha, Brahms e Beethoven.<br />

Omaggio a Bach domenica 19 con Giuliano Carmignola al violino, Mario Brunello al violoncello piccolo, l’Accademia<br />

dell’Annunciata e Riccardo Doni al cembalo e direzione. Invito alla danza il 25, con il recital pianistico di Giuseppe<br />

Albanese, mentre il Trio di Parma si esibisce il 26 con Schumann.<br />

amicimusicafirenze.it<br />

70


LA NOSTRA MISSIONE<br />

È FINANZIARE LA FORMAZIONE<br />

DELLE IMPRESE ITALIANE


MUSICA<br />

KISSIN IL GENIO<br />

NELL’ANNIVERSARIO BEETHOVENIANO, IL CONCERTISTA RUSSO<br />

RACCONTA QUESTO GIGANTE DELLA MUSICA E RICORDA L’INCONTRO<br />

CON VON KARAJAN CHE LO LANCIÒ GIOVANISSIMO NEL 1988<br />

di Bruno Ployer<br />

© Marco Ayala/Fondazione la Società dei Concerti<br />

72


Il tempo di un concertista è<br />

scandito dalle ore di esercizio<br />

e studio. L’incontro con Evgenij<br />

Kissin è rilassato, ma quando si avvicina<br />

il momento della prova deve<br />

terminare. Il pianista russo acclamato<br />

nel mondo per tecnica, musicalità<br />

e serietà delle interpretazioni, prima<br />

di sedersi alla tastiera si concede<br />

solo un panino e un tè al bar dei camerini<br />

dell’Accademia nazionale di<br />

Santa Cecilia, che lo ospita nella sua<br />

stagione di concerti. Un programma<br />

tutto dedicato a Beethoven e il <strong>2020</strong><br />

è beethoveniano per i 250 anni dalla<br />

nascita del grande Ludwig. Quando<br />

gli chiedo di parlarmi di Beethoven,<br />

Kissin sta magistralmente nella sua<br />

parte: «Ho paura di non poter dire<br />

niente di speciale. È uno dei più<br />

grandi compositori e, senza di lui,<br />

come altri giganti, non ci sarebbe la<br />

musica dei nostri giorni, ma questo<br />

è un argomento da musicologi e io<br />

sono un concertista. Posso dire che<br />

la sua musica è stata sempre molto<br />

vicina al mio cuore, non so perché.<br />

Non è amore, è qualcosa di diverso.<br />

Studiando i manoscritti di Beethoven<br />

possiamo un po’ capire quanto<br />

travaglio ci sia nella sua musica,<br />

soprattutto quando vediamo che il<br />

compositore in certi punti fa delle<br />

cancellazioni. Questo però è soltanto<br />

un aspetto: non sappiamo cosa<br />

fosse nella testa dell’autore prima di<br />

scrivere le parti che successivamente<br />

ha cancellato. Questo l’ho imparato<br />

dalla mia piccola esperienza di<br />

compositore».<br />

Messaggio ricevuto: l’ascolto della<br />

musica spesso spiega molto più<br />

delle parole. Lei ascolta il suo cuore<br />

quando suona?<br />

Naturalmente. Ascolto il cuore e la<br />

mente, ma prima di tutto ascolto la<br />

musica che suono.<br />

Le sue esecuzioni sono influenzate<br />

dal pubblico e dal posto in cui suona?<br />

Sono sicuro che le mie esecuzioni<br />

siano influenzate da tutte le mie<br />

esperienze. L’Italia è il Paese dove il<br />

pubblico mi ha fatto suonare il maggior<br />

numero di bis della mia vita. Il<br />

record è stato a Napoli: non mi hanno<br />

lasciato andare prima di 16 bis!<br />

Nel <strong>2020</strong> si ricordano anche i 100<br />

anni dalla nascita del grande pianista<br />

Arturo Benedetti Michelangeli.<br />

Non credo che esista il più grande<br />

pianista, ma lui è stato certamente<br />

uno dei più grandi. Negli anni della<br />

mia formazione è stato una leggenda<br />

per me. Ascoltavo i suoi dischi,<br />

ma purtroppo non l’ho mai incontrato.<br />

Ho conosciuto invece Antonio<br />

Mormone, che organizzò il concerto<br />

di Michelangeli a Bregenz, portando<br />

il pubblico dall’Italia. Mormone è<br />

stato mio amico per 25 anni e onoro<br />

la sua memoria come presidente<br />

onorario del Premio internazionale<br />

per giovani pianisti che porta il suo<br />

nome.<br />

Lei è nato nel 1971. Come ricorda i<br />

suoi anni di giovane uomo e pianista<br />

in Unione Sovietica? Che percezione<br />

aveva della libertà?<br />

<strong>La</strong> libertà politica acquista valore<br />

quando cresci e ti raccontano cosa<br />

sia la sua mancanza. Da bambino<br />

non capisci. Quando ero adolescente<br />

le cose stavano cambiando politicamente<br />

in Russia, era in corso il<br />

processo di liberalizzazione. Avevo<br />

20 anni quando l’Unione Sovietica è<br />

crollata.<br />

Da ragazzo lei è stato lanciato sulla<br />

scena mondiale dal mitico direttore<br />

d’orchestra Herbert Von Karajan.<br />

Vuole raccontarci quell’incontro?<br />

Era l’agosto del 1988 e il mio agente<br />

riuscì a ottenere un’audizione a<br />

Salisburgo. Suonai la Fantasia in do<br />

minore di Chopin. Nel silenzio, alla<br />

fine del pezzo, guardai Karajan e vidi<br />

che mi mandava un bacio con un<br />

gesto e si asciugava gli occhi con<br />

un fazzoletto. Poi feci Liszt, Bach e<br />

Rachmaninov e Karajan mi invitò a<br />

suonare sotto la sua direzione. Sua<br />

moglie alla fine dell’incontro disse:<br />

«Vivo con Herbert von Karajan da<br />

30 anni e non l’avevo mai visto così<br />

commosso». C’era anche mia madre<br />

quel giorno e, salutandola alla fine<br />

dell’incontro, Karajan, indicandomi,<br />

le disse: «Genio!». Può immaginare<br />

come mi sentissi, sono emozionato<br />

ancora dopo tutti questi anni. Dopo<br />

un mese e mezzo mi chiese di suonare<br />

a Berlino il Primo concerto di<br />

Čajkovskij e lo registrammo per la<br />

Deutsche Grammophon. Replicammo<br />

al Festival di Pasqua di Salisburgo<br />

nel marzo successivo. A luglio il<br />

maestro morì e un mese dopo suonai<br />

in sua memoria in un quartetto.<br />

Quindi, la mia prima volta a Salisburgo<br />

ho conosciuto Karajan, la<br />

seconda ho suonato con lui, la terza<br />

ho partecipato a un concerto in sua<br />

memoria e ne ho visitato la tomba.<br />

73


MODA<br />

YEARS OF<br />

FASHION<br />

A cura di Cecilia Morrico<br />

morricocecili<br />

<strong>La</strong> campagna pubblicitaria<br />

Woolrich del 1927 riflette<br />

l’interesse diffuso nel vestire<br />

sportivo, dal golf allo sci, dalla<br />

nautica alla pesca. Marchio di<br />

abbigliamento outdoor, nato nel<br />

1830 e reso celebre dall’Arctic<br />

parka con imbottitura in piuma<br />

d’oca, ha una storia che corre<br />

parallelamente a quella degli<br />

Stati Uniti d’America nei lunghi<br />

anni della costruzione della rete<br />

ferroviaria in Pennsylvania.<br />

Per Pitti Uomo 97, dal 7 al 10<br />

gennaio alla Dogana di Firenze,<br />

è in mostra un’installazione<br />

immersiva sull’universo<br />

multisfaccettato del brand.<br />

74


Abiti Chanel (1922-28) esposti alla<br />

mostra Ritratto di donna a Vicenza<br />

(approfondimento a pagina 11)<br />

Fondazione Tirelli Trappetti, Roma<br />

Gli anni ‘20 del secolo scorso registrano una<br />

vera rivoluzione nell ’universo moda.<br />

Le donne indossano con disinvoltura i<br />

pantaloni, che avevano inziato a portare pochi<br />

anni prima con gli uomini al fronte.<br />

In Italia arriva il tailleur, anche Coco<br />

Chanel punta sulla praticità degli abiti.<br />

Per l ’uomo si fa largo il cosiddetto “spezzato ”,<br />

il completo in cui giacca e pantalone sono di<br />

colore diverso, e arrivano il tessuto principe di<br />

Galles e le nuance chiare per il giorno.<br />

A Pitti Uomo 97 ci si interroga oggi sulle<br />

tendenze del prossimo decennio e si celebrano<br />

gli anniversari dei grandi fashion brand : i 190<br />

anni dello statunitense Woolrich<br />

e i 75 anni dell ’italiano Brioni.<br />

Qui uno scatto della prima sfilata<br />

maschile Brioni, nel 1952 presso<br />

la Sala Bianca di Palazzo Pitti.<br />

Il 7 gennaio <strong>2020</strong> la maison<br />

celebra il 75esimo anniversario<br />

con un evento speciale a Firenze<br />

curato da Olivier Saillard, storico<br />

della moda e designer, dove<br />

viene presentata la nuova<br />

collezione Fall Winter <strong>2020</strong>-21.<br />

75


NATALE MODA<br />

GUIDA ALLO STILE<br />

Paltò, Fall-Winter <strong>2020</strong>-21<br />

A FIRENZE PER<br />

PITTI UOMO 97.<br />

ALLA SCOPERTA<br />

DEGLI APPUNTAMENTI<br />

E DEI LOOK DELLA<br />

PROSSIMA STAGIONE<br />

Cartella in pelle di vacchetta<br />

a concia vegetale, Il Bisonte<br />

Una nuova alba della<br />

moda scalda le fredde<br />

mattine di Firenze. Il sole<br />

sorge il 7 gennaio con l’apertura di<br />

Pitti Uomo 97 e illumina le tendenze<br />

dell’inverno <strong>2020</strong>-21. Per le strade<br />

della Città del Giglio si riversano,<br />

fino a venerdì 10, trendsetter, addetti<br />

del settore e curiosi. Dentro e<br />

fuori Fortezza da Basso è un brulicare<br />

di esperienze e, come sempre,<br />

i brand più interessanti del panorama<br />

mondiale scelgono di celebrare<br />

al Salone i momenti importanti del<br />

loro percorso. Martedì 7 sale sul<br />

palcoscenico Blauer, con la mostra<br />

76


immersiva Human <strong>La</strong>ndscapes che<br />

festeggia il ventennale di Fgf Industry<br />

in collaborazione con Pitti Immagine.<br />

Protagonista anche Brioni,<br />

che celebra i suoi primi 75 anni con<br />

l’evento speciale curato dal designer<br />

e storico della moda Olivier<br />

Saillard e presenta la sua collezione<br />

Fall Winter <strong>2020</strong>-21. L’indomani,<br />

invece, nasce TRAILBLAZER Chiara<br />

Boni, un nuovo modo di concepire<br />

il guardaroba maschile. Nella<br />

boutique monomarca alla Loggia<br />

Ruccellai si scoprono i cinque must<br />

have indispensabili per un lui continuamente<br />

in viaggio: un blazer sfoderato<br />

e super leggero, tre camicie,<br />

ognuna con una propria peculiarità,<br />

e un pantalone classico con orlo a<br />

taglio vivo. Elegante ma etica, anche<br />

questa linea come quella per<br />

la donna è 100% made in Italy e la<br />

tracciabilità della sua filiera garantisce<br />

qualità e sostenibilità. Sempre<br />

l’8, i riflettori sono puntati sulla<br />

maison Jil Sander, che presenta al<br />

Refettorio di Santa Maria Novella la<br />

collezione menswear disegnata da<br />

Lucie e Luke Meier, due stilisti che<br />

proprio a Firenze, per la precisione<br />

al Polimoda, si sono conosciuti.<br />

Nella sede della Camera di Commercio,<br />

Pitti Immagine dedica a<br />

K-Way ® e all’antipioggia per eccellenza<br />

un excursus nella storia<br />

del marchio attraverso i suoi pezzi<br />

iconici. Giovedì è il turno di Telfar<br />

Clemens, il designer liberiano-americano<br />

apprezzato per lo stile<br />

unisex, che presenta il suo concetto<br />

di moda fluida e “simplex”, e di<br />

Stefano Pilati, in pista alla Leopolda<br />

con la sua label indipendente<br />

Random Identities. Da non perdere<br />

durante la kermesse l’installazione<br />

alla Dogana che vede protagonista<br />

la Woolrich Arctic Capsule, in<br />

occasione dei 190 anni del brand,<br />

mentre alla Fondazione Zeffirelli<br />

apre Celeblueation, antologica di<br />

300 pezzi, tra sketch, disegni e abiti<br />

di Renato Balestra, scelti personalmente<br />

dal couturier.<br />

Tra i topic trend è sicuramente da<br />

tenere d’occhio Paltò, che prosegue<br />

il suo percorso di innovazione<br />

del cappotto attraverso il costante<br />

connubio tra heritage e ricerca.<br />

Blazer tartan in flanella di lana<br />

lambswool sovratinta con<br />

trattamento frosted, Santaniello<br />

TRAILBLAZER Chiara Boni<br />

Camicia unisex stampa<br />

Inferno - Divina Commedia<br />

Alessandro Enriquez<br />

Cinque tasche in<br />

sustainable denim<br />

Re-Hash<br />

77


MODA<br />

Aeronautica Militare<br />

<strong>La</strong> collezione racconta tre differenti<br />

caratteri di questo capo così simbolico<br />

del guardaroba maschile: Archivio,<br />

Hybrid e Plus. Tre anime che convivono<br />

insieme e che hanno come<br />

denominatore comune l’ambizione<br />

di raccontare il fascino senza tempo<br />

dei prodotti italiani. Cocktail di novità<br />

per Alessandro Enriquez con due<br />

capsule: una in collaborazione con<br />

l’italianissima e storica azienda Tessitura<br />

Monti e l’altra con il colosso<br />

giapponese Sanrio. Il tema del prossimo<br />

inverno s’ispira alla Divina Commedia,<br />

il capolavoro di Dante che nel<br />

2021 compie 700 anni, in chiave ironica,<br />

pop e irriverente. Inferno, Paradiso<br />

e Purgatorio in stile contemporaneo,<br />

illustrati e colorati. Per Sanrio, Alessandro<br />

seleziona e racconta in chiave<br />

fashion gli iconici personaggi nipponici<br />

(Keroppi, Bad Batz Maru, Little<br />

Twin Star, fratelli di Hello Kitty) su<br />

felpe, t-shirt, denim e camicie in jacquard<br />

dalle tinte bright, realizzate da<br />

Tessitura Monti.<br />

Tocchi di originalità e raffinatezza<br />

anche per Manuel Ritz: black jungle<br />

pattern è la fantasia dai tratti coloniali<br />

reinterpretata grazie a un inedito<br />

touch wrong dal concetto hand<br />

made, mentre un Pollock camo ricrea<br />

in maniera astratta il classicissimo<br />

camouflage con macchie di colore<br />

raffinatamente incoerenti. Sempre<br />

dal Centro Italia anche Re-Hash con<br />

il suo sustainable denim made in<br />

Italy, mentre dal Sud arriva la grande<br />

sartoria che esporta anche all’estero,<br />

come Berwich, Tagliatore e Santaniello.<br />

Immancabile lo sportswear,<br />

con Aeronautica Militare che propone<br />

una pre-collezione di grandissima<br />

versatilità. Capi coordinati e mixabili<br />

tra loro, che ruotano intorno a sei colori:<br />

blu, rosso, giallo, grigio mélange<br />

e due nuance jolly, bianco e nero, abbinabili<br />

con tutto. <strong>La</strong> linea celebra il<br />

Reparto sperimentale Volo e rende<br />

omaggio al suo stemma, l’Icaro alato,<br />

proiettandosi al contempo nel futuro.<br />

Difficilissimo elencarli tutti, sono<br />

1.203 i marchi presenti a Pitti Uomo<br />

97. Meglio perdersi dentro Fortezza<br />

da Basso e tra le vie di Firenze. C.M.<br />

FIRENZE<br />

109 FRECCE AL GIORNO<br />

78


PITTI BIMBO FA 90<br />

Petit Bateau e Treedom<br />

Identità poliedrica per la 90esima<br />

edizione di Pitti Bimbo. Dal 16<br />

al 18 gennaio Fortezza da Basso<br />

si anima di 543 collezioni for kids. Tra<br />

le novità il debutto al Teatrino Lorenese<br />

di 65 Benetton street, prima<br />

passerella a Firenze di United Colors<br />

of Benetton. Lo stilista Jean-Charles<br />

de Castelbajac s’ispira alle città di<br />

oggi, perché la strada è il più grande<br />

museo d’arte contemporanea e i<br />

giovani abitanti di Benetown vestono<br />

seguendo l’iconografia storica del<br />

brand, del colore e dello sportswear,<br />

con in più una identità forte, fatta di<br />

ironia e dolcezza, ma anche di cultura<br />

cittadina.<br />

Attenzione al Pianeta e alle nuove generazioni<br />

con Petit Bateau e Treedom.<br />

<strong>La</strong> storica maison francese per l’infanzia<br />

e la piattaforma web per la<br />

piantumazione a distanza di alberi<br />

presentano un’iniziativa di sostenibilità<br />

ambientale e sociale: un kit nascita<br />

esclusivo in cotone organico con il<br />

cui acquisto è compresa la messa a<br />

dimora di una specie arborea.<br />

Il progetto Fashion comics è invece<br />

dedicato quest’anno ai Line Friends,<br />

personaggi creati originariamente<br />

come sticker per una famosa app di<br />

messaggistica mobile. L’iniziativa è<br />

stata ideata dal creativo e influencer<br />

Alessandro Enriquez e sviluppata in<br />

collaborazione con Wildbrain CPLG,<br />

che gestisce il marchio Line Friend<br />

in tutta Europa. Al Top Floor del padiglione<br />

centrale, ogni stilista coinvolto<br />

partecipa con una collection<br />

dedicata al personaggio Brown &<br />

Friends, tra i brand Monnalisa, Philosophy<br />

by Lorenzo Serafini, Mc2 Saint<br />

Barth, Akep, 2Star, Pinko Up, Diadora.<br />

Un altro evento da non perdere è lo<br />

Monnalisa Athleisur<br />

Fashion comics Line Friends<br />

show di Monnalisa, da 50 anni leader<br />

nell’abbigliamento premium per<br />

bambini, alla Stazione Leopolda giovedì<br />

16 alle 19. Per l’inverno <strong>2020</strong>-21 il<br />

brand toscano lancia la linea Athleisur<br />

per girl and boy, fondata su capi coordinati<br />

che strizzano l’occhio agli<br />

anni ’70 e ’90. Per lei pantaloni tecnici<br />

a zampa, top bra in jersey e lezioso<br />

antivento. Per lui, calzoncini tecnici<br />

con pantatight incorporati da abbinare<br />

a t-shirt modello football, con<br />

tanto di gilet da jogger.<br />

Non mancano, infine, le speciali sfilate<br />

firmate Pitti Immagine, una selezione<br />

di collezioni sofisticate ed esclusive<br />

in mostra nella sezione Apartment e<br />

gli innovativi e sperimentali marchi in<br />

scena a KidzFIZZ.<br />

C.M.<br />

79


L’ITALIA che fa IMPRESA<br />

NATURALMENTE PELLE<br />

DNA ARTIGIANALE, INNOVAZIONE ED ECOCOMPATIBILITÀ<br />

SONO IL MIX INIMITABILE CHE FA DEL DISTRETTO CONCIARIO<br />

SULL’ARNO IL PERNO DI UN’ECONOMIA CIRCOLARE UNICA AL MONDO<br />

di Andrea Guolo - andreaguolo@gmail.com<br />

Photo Simone Bartoletti [ilgrandangolo.biz]<br />

In un piccolo territorio nel cuore<br />

della Toscana nascono le pelli più<br />

preziose del mondo, destinate alla<br />

moda e al lusso. Il distretto conciario di<br />

Santa Croce sull’Arno, tra Firenze e Pisa,<br />

è un po’ la Silicon Valley di questa economia<br />

così radicata nella storia dell’uomo<br />

e al tempo stesso innovativa, in una<br />

costante evoluzione di trend e di processo.<br />

Questa capacità di innovare, unita<br />

a una forte sensibilità per le tematiche<br />

ambientali e per la sostenibilità, hanno<br />

fatto del prodotto pelle, così come viene<br />

concepito nel comprensorio toscano,<br />

il materiale di riferimento per borse,<br />

scarpe, capi d’abbigliamento. Circa 600<br />

aziende, tra concerie e indotto, danno<br />

lavoro a seimila “maestri della pelle”, per<br />

un giro d’affari di circa 2,4 miliardi l’anno.<br />

Dagli stabilimenti avveniristici e di design<br />

che sorgono lungo il corso del “fiume<br />

d’argento” dipende il 35% dell’intera produzione<br />

nazionale di pelle conciata e<br />

la quasi totalità del cuoio che si utilizza<br />

per realizzare le suole delle scarpe. Ed<br />

è un distretto industriale unico al mondo<br />

anche per la capacità dimostrata dalle<br />

imprese toscane nell’unire produzione e<br />

rispetto per l’ambiente. Al punto che, ricorda<br />

il direttore dell’Associazione Conciatori,<br />

Aldo Gliozzi, «da noi vengono<br />

delegazioni da tutto il mondo, e in particolare<br />

da Paesi dove la conceria rappresenta<br />

un problema ambientale, per<br />

capire come sia stato possibile realizzare<br />

tutto questo. Dalla Cina, per esempio,<br />

si mossero, alcuni anni fa, perfino il<br />

presidente della Repubblica Popolare<br />

Hu Jintao e l’allora primo ministro Wen<br />

Jiabao.<br />

Cosa fa della pelle di Toscana un unicum<br />

a livello globale?<br />

Se parliamo di prodotto, direi il livello<br />

qualitativo e i contenuti moda, dove<br />

siamo leader. In termini organizzativi, invece,<br />

la peculiarità della Toscana è l’assetto<br />

consortile che il distretto si è dato<br />

per affrontare, fin dagli anni Settanta, la<br />

gestione delle tematiche ambientali,<br />

anticipando gli stessi obblighi di legge.<br />

Gli imprenditori compresero allora che,<br />

80


Aldo Gliozzi, direttore dell’Associazione Conciatori<br />

se volevano continuare a operare in Toscana,<br />

dovevano rendere sostenibile la<br />

loro attività. E così hanno fatto, in sinergia<br />

con le amministrazioni locali.<br />

Perché quella della pelle viene considerata<br />

un’economia circolare per antonomasia?<br />

Perché le nostre concerie utilizzano<br />

uno scarto dell’industria alimentare, recuperandolo<br />

e valorizzandolo per trasformarlo<br />

in un materiale ad alto valore<br />

aggiunto per la moda e per il lusso. Se<br />

i conciatori non lo facessero, avremmo<br />

un serio problema ambientale da risolvere:<br />

ogni giorno, nel mondo, l’equivalente<br />

di mille camion di pelli sarebbe<br />

destinato alla discarica o all’inceneritore.<br />

Invece, da quel rifiuto, ricaviamo un<br />

bene prezioso.<br />

Industria ed ecocompatibilità possono<br />

coesistere?<br />

Secondo noi sì. Il distretto toscano è la<br />

cartina di tornasole di come, in una regione<br />

nota per il paesaggio e le città<br />

d’arte, si possa fare produzione conciaria<br />

in totale sintonia con l’ambiente.<br />

Perché la pelle viene considerata un<br />

materiale prezioso?<br />

Perché, grazie al livello raggiunto oggi<br />

dalla conceria, e in particolare dalle<br />

nostre aziende, possiede delle qualità<br />

intrinseche di bellezza e naturalezza<br />

che altri prodotti difficilmente riescono<br />

a raggiungere.<br />

Cosa si fa con le vostre pelli?<br />

<strong>La</strong> produzione conciaria toscana è destinata<br />

perlopiù alle calzature, alla pelletteria<br />

e all’abbigliamento. I più importanti<br />

marchi del fashion mondiale vengono<br />

da noi per sviluppare le loro collezioni e<br />

realtà come Gucci e Chanel si sono insediate<br />

direttamente, acquisendo concerie.<br />

Inoltre, player conciari esterni al<br />

distretto si stanno stabilendo in Toscana<br />

perché la considerano un luogo idoneo<br />

alla produzione sostenibile.<br />

Cosa sarebbe la moda senza i conciatori<br />

toscani?<br />

Certamente la moda è ben contenta<br />

che ci siano i nostri conciatori. Noi siamo<br />

convinti che l’unione e la vicinanza di<br />

tante aziende, in una realtà territoriale ristretta<br />

come la nostra, inneschi una sorta<br />

di competizione fondata sulla volontà<br />

di fare meglio, a beneficio dei clienti del<br />

distretto.<br />

Qual è la differenza tra una pelle di<br />

qualità e una mediocre?<br />

Al di là dell’origine del materiale, la differenza<br />

la fa chi trasforma quella pelle.<br />

Il know-how degli operatori è fondamentale,<br />

in un processo produttivo che<br />

è sì altamente tecnologico, ma non ha<br />

perso il proprio dna artigianale. Basti<br />

pensare che, durante il ciclo conciario,<br />

una pelle viene fisicamente toccata da<br />

80 a 100 volte.<br />

Perché, secondo lei, chi ama gli animali<br />

non dovrebbe comunque rinunciare a<br />

utilizzare la pelle?<br />

Al di là del fatto che la quasi totalità degli<br />

animali non viene sacrificata per le<br />

pelli, ma per ragioni alimentari, i nostri<br />

stessi clienti sono sempre più attenti ed<br />

esigenti in fatto di benessere animale<br />

in vita e di tecniche di allevamento che<br />

evitino le sofferenze. Quelle esigenze<br />

oggi entrano a far parte degli stessi<br />

capitolati siglati tra cliente e fornitore. A<br />

chi, in generale, ama la natura vorrei ricordare<br />

che la pelle si lavora da migliaia<br />

di anni e la plastica da alcune decine di<br />

anni ma, come sottolineano importanti<br />

operatori del settore, negli oceani ci risulta<br />

però che esistano isole di plastica,<br />

non isole di pelle.<br />

Anche a bordo dei treni c’è la pelle. <strong>La</strong><br />

fate voi?<br />

Quella dei sedili in pelle non è una specializzazione<br />

tipica toscana. Ma di sicuro<br />

un treno che profuma di pelle è particolarmente<br />

affascinante.<br />

distrettosantacroce.it<br />

DistrettoSantaCrocePelleToscana<br />

distrettosantacroce<br />

81


ANNI VERDI<br />

Camilla Pintonato in <strong>La</strong> freccia azzurra di Gianni Rodari (Einaudi Ragazzi, 2019)<br />

GIANNI<br />

RODARI<br />

82


Cento anni fa nasceva a<br />

Omegna (VB) Gianni Rodari,<br />

geniale autore di<br />

opere per l’infanzia che hanno riscosso<br />

unanime successo di pubblico<br />

e critica. I suoi libri hanno meritato<br />

diversi riconoscimenti, fra cui,<br />

nel 1970, il premio Hans Christian<br />

Andersen. Tra le sue opere più famose:<br />

Favole al telefono, Filastrocche<br />

in cielo e in terra e <strong>La</strong> freccia<br />

azzurra, storia di un trenino elettrico,<br />

il più bel giocattolo della Befana.<br />

Racconti che evocano gioia e<br />

spensieratezza, connaturati agli anni<br />

verdi. Ma, purtroppo, non sempre è<br />

così. Questa cartolina apre il sipario<br />

su difficoltà, problemi di salute e fenomeni<br />

che possono colpire i piccoli<br />

e le loro famiglie, senza però far morire<br />

la speranza e la solidarietà.<br />

Mi hanno detto, cara Befana,<br />

che tu riempi la calza di lana,<br />

che tutti i bimbi, se stanno buoni,<br />

da te ricevono ricchi doni.<br />

Io buono sono sempre stato<br />

ma un dono mai me l ’hai portato.<br />

Anche quest ’anno nel calendario<br />

tu passi proprio in perfetto orario,<br />

ma ho paura, poveretto,<br />

che tu viaggi in treno diretto:<br />

un treno che salta tante stazioni<br />

dove ci sono bimbi buoni.<br />

Io questa lettera ti ho mandato<br />

per farti prendere l ’accelerato!<br />

O cara Befana, prendi un trenino<br />

che fermi a casa d ’ogni bambino,<br />

che fermi alle case dei poveretti<br />

con tanti doni e tanti confetti.<br />

[da Prime fiabe e filastrocche, Einaudi Ragazzi (2011)].<br />

© Publifoto/<strong>La</strong>Presse<br />

83


ANNI VERDI<br />

PAZIENTI DA<br />

COCCOLARE<br />

Anna con il suo Rex<br />

PET THERAPY, ATTIVITÀ SCOLASTICHE, PITTURA E SPORT<br />

NELLA CASA PEDIATRICA DI MILANO DIRETTA<br />

DAL PROFESSOR LUCA BERNARDO<br />

di Andrea Radic<br />

Andrea_Radic<br />

Una casa accogliente, luminosa,<br />

colorata, con<br />

opere d’arte alle pareti,<br />

dove il personale specializzato e<br />

competente ti accoglie con un sorriso.<br />

Ci troviamo nella struttura pediatrica<br />

di eccellenza dell’Ospeda-<br />

le Fatebenefratelli di Milano, dove<br />

l’imperativo è coccolare i pazienti.<br />

Si chiama Casa Pediatrica ed è<br />

stata realizzata dal professor Luca<br />

Bernardo in un anno e mezzo. Qui<br />

lavorano 18 medici specialisti e una<br />

quarantina tra infermieri, personale<br />

del comparto «e i volontari dell’associazione<br />

Francesco Vozza Onlus,<br />

che compongono quella parte fatta<br />

di cuore, disponibilità e attenzione<br />

alla persona», ci racconta Bernardo.<br />

«Sono qui dal 2005, dopo un<br />

periodo trascorso negli Stati Uniti.<br />

84


Rientrato dall’estero, ho cominciato<br />

a considerare gli esempi di altri<br />

Paesi ma anche a guardare dentro<br />

casa nostra, per realizzare un dipartimento<br />

pediatrico diverso dagli altri.<br />

Un luogo dove le persone non sentano<br />

l’odore della malattia, il rumore<br />

dell’ospedale e il sapore delle difficoltà,<br />

che a volte nelle strutture pubbliche<br />

si avvertono, ma dove trovare,<br />

oltre alla preparazione scientifica e<br />

alla cultura medica, accoglienza, sicurezza<br />

e certezza».<br />

Il pubblico che funziona.<br />

Ricordiamo che la sanità lombarda<br />

è una delle migliori del mondo,<br />

non secondo me ma a livello riconosciuto.<br />

Sappiamo anche che in<br />

Italia, come dappertutto, ci sono situazioni<br />

insufficienti che, purtroppo,<br />

a volte portano alla malasanità. Noi<br />

invece abbiamo deciso di puntare<br />

al meglio convincendo i privati ad<br />

aiutarci a realizzare quella che oggi<br />

è la Casa Pediatrica, dove i bambini<br />

ricoverati si trovano bene e, con loro,<br />

pure le famiglie. L’obiettivo è evitare<br />

l’angoscia del ricovero, per questo<br />

tanti colori, tanta luce. Numerosi<br />

artisti contemporanei hanno donato<br />

le loro opere per abbellire gli spazi,<br />

da Marco Lodola a Elio Fiorucci,<br />

da Veneziano a Innamorato. Tante<br />

persone e aziende (che non devono<br />

avere nulla a che fare con il settore<br />

sanitario) ci sostengono con eventi<br />

per raccogliere fondi e molto spesso<br />

singoli cittadini decidono di aiutarci,<br />

anche con poco, pochissimo, ma con<br />

grande volontà.<br />

Ogni stanza e ogni arredo del reparto<br />

riportano una targhetta che<br />

ringrazia chi ha contribuito. <strong>La</strong> Casa<br />

Pediatrica è davvero di tutti, qui familiari<br />

e parenti possono entrare a<br />

qualsiasi ora per fare visita ai piccoli<br />

degenti, anche portando il proprio<br />

animale domestico, perché la pet<br />

therapy aiuta moltissimo chi è ricoverato.<br />

Per addolcire il distacco da casa?<br />

Esattamente, in particolare i pazienti<br />

neurologici trovano grande aiuto e<br />

conforto nell’interagire con un animale,<br />

comunque sotto il controllo<br />

di specialisti di un’altra associazione.<br />

Siamo i primi in Italia, e probabilmente<br />

ancora gli unici, ad avere<br />

stanze dedicate ai pazienti che hanno<br />

animali domestici. È una terapia<br />

importante che porta risultati straordinari.<br />

L’animale può accompagnare<br />

il suo piccolo proprietario fino alla<br />

porta della sala operatoria o stare<br />

con lui durante un esame o un controllo.<br />

E per coloro che sono allergici<br />

al pelo, abbiamo avuto da un’azienda<br />

la disponibilità di alcuni zoomer,<br />

cagnolini robot che si comportano<br />

come veri amici a quattro zampe.<br />

<strong>La</strong> Casa Pediatrica offre anche molte<br />

attività.<br />

I nostri ragazzi possono studiare per<br />

non perdere la scuola, grazie all’Istituto<br />

Cavalieri, svolgere attività<br />

ludico-pittoriche in collaborazione<br />

con l’Accademia di Brera e anche<br />

alcune attività sportive. Questo affinché<br />

non “sentano” il ricovero e non<br />

si annoino. Già devono sopportare la<br />

malattia e il dolore, meritano tutte le<br />

coccole possibili.<br />

Il pediatra è un mestiere per persone<br />

un po’ speciali?<br />

Cuore, testa, voglia e volontà sono le<br />

caratteristiche che tutti dovremmo<br />

mettere nel lavoro. Nel nostro caso,<br />

poi, tutto assume un carattere particolare,<br />

perché aiutare famiglie che<br />

hanno figli con problemi di salute è<br />

difficile anche per noi dal punto di<br />

vista umano e scientifico, però arriva<br />

il momento bello quando possiamo<br />

dimetterli e mandarli a casa. Tutto<br />

questo lo facciamo con il sentimento,<br />

che viene sempre prima della<br />

scienza.<br />

ArtecomeTerapiaFatebenefratelli<br />

Al centro il professor Luca Bernardo con alcuni membri della sua équipe di medici specialisti, infermieri e volontari della Casa Pediatrica di Milano<br />

85


ANNI VERDI<br />

© Luri Botticelli<br />

Una delle tappe del progetto Giovani ambasciatori contro il bullismo e il cyberbullismo per un web sicuro<br />

DALLA PARTE DEI MINORI<br />

MOIGE, UN MOVIMENTO DI GENITORI E VOLONTARI PER TUTELARE<br />

BAMBINI E ADOLESCENTI DA FENOMENI COME LA VOLGARITÀ IN TV,<br />

IL BULLISMO E LE DIPENDENZE DA FUMO E ALCOL<br />

A cura di Cecilia Morrico<br />

morricocecili<br />

Duro è il lavoro per un genitore.<br />

Anche se l’attenzione<br />

è massima su scuola, educazione<br />

e alimentazione, purtroppo<br />

la società moderna, fatta di social<br />

network e facilità di accesso a contenuti<br />

televisivi, porta nuovi campanelli<br />

d’allarme per mamma e papà. Come<br />

tutelare i propri figli? Come avere<br />

supporto nell’arduo compito di creare<br />

le generazioni future? <strong>La</strong> <strong>Freccia</strong><br />

chiede consiglio ad Antonio Affinita,<br />

direttore generale del Moige Movimento<br />

italiano Genitori onlus, che da<br />

oltre 20 anni si impegna per migliorare<br />

la vita di bambini e adolescenti e<br />

delle loro famiglie in Italia.<br />

Quando nasce e cos’è il Moige?<br />

Nel 1997 quando io e mia moglie,<br />

Maria Rita Munizzi, essendo diventati<br />

genitori di due gemelli, nel vedere in<br />

prima persona la scarsa attenzione<br />

pratica prestata dal sistema sociale<br />

verso i diritti dei minori, decidemmo<br />

di attivarci in modo appassionato e<br />

innovativo in difesa dei diritti della<br />

famiglia e dei giovani in Italia. Una<br />

delle nostre prime battaglie fu quella<br />

di denunciare la tv violenta e volgare,<br />

chiedendo al sistema televisivo di<br />

essere responsabile nella programmazione<br />

e alle istituzioni di legiferare<br />

per tutelare con norme specifiche<br />

bambini e adolescenti. Ci riuscimmo<br />

con successo in quanto il Codice televisivo<br />

minori divenne, poco dopo,<br />

legge. Un’altra iniziativa dei primi<br />

anni, che mi piace ricordare, è quella<br />

portata avanti per garantire alle donne<br />

con figli o in gravidanza dei parcheggi<br />

riservati nei luoghi pubblici: i<br />

parcheggi Rosa, che partiti da Roma<br />

ora sono diffusi praticamente su tutto<br />

il territorio italiano. Oggi operiamo a<br />

livello nazionale con attività di formazione,<br />

prevenzione e sensibilizzazione<br />

in risposta a emergenze sociali<br />

come droga, alcol, bullismo, cyber-<br />

86


ullismo, pedofilia, gioco d’azzardo<br />

e tv violenta e volgare, coinvolgendo<br />

giovani, adulti e genitori con l’obiettivo<br />

di educare i ragazzi ad affrontare<br />

con sicurezza le sfide quotidiane.<br />

Quali le ultime iniziative attivate?<br />

Il Moige ha istituito un osservatorio<br />

per raccogliere le segnalazioni e offrire<br />

gratuitamente supporto psicologico<br />

e legale alle famiglie, alle mamme<br />

e ai papà a cui sono stati sottratti,<br />

o sono in procinto di essere tolti, ingiustamente<br />

i figli. Questo è possibile<br />

grazie alle nostre psicologhe e soprattutto<br />

grazie alla rete di legali che<br />

hanno scelto di collaborare con noi in<br />

difesa delle mamme e dei papà. Da<br />

questo progetto, che si è sviluppato<br />

nel periodo delle Feste appena trascorse,<br />

è nata la campagna #Nataleinfamiglia.<br />

L’obiettivo è stato quello<br />

di aiutare concretamente il maggior<br />

numero di famiglie che in Italia vivono<br />

in condizione di povertà. Grazie<br />

ai fondi raccolti con questa campagna<br />

è stato possibile fornire alle<br />

neo mamme beni di prima necessità<br />

come latte in polvere e omogeneizzati,<br />

biscotti e pannolini.<br />

Si parla spesso di cyberbullismo: il<br />

Moige come contrasta il fenomeno?<br />

Da oltre dieci anni collaboriamo con<br />

il Miur, la Polizia postale, il ministero<br />

del <strong>La</strong>voro e delle Politiche sociali e<br />

con Anci (Associazione dei Comuni<br />

italiani), con lo scopo di coinvolgere<br />

i Comuni e le scuole nella prevenzione<br />

e nel contrasto di bullismo e<br />

cyberbullismo, attraverso il nostro<br />

Centro mobile per il sostegno e il<br />

supporto delle vittime, nel quale incontriamo<br />

docenti e ragazzi fornendo<br />

gratuitamente sostegno psicologico<br />

ed educativo. Solo negli ultimi<br />

tre anni, con la campagna nazionale<br />

Giovani ambasciatori contro il bullismo<br />

e il cyberbullismo per un web<br />

sicuro abbiamo coinvolto in attività di<br />

prevenzione e formazione su questi<br />

temi oltre 400mila genitori, 200mila<br />

studenti e diecimila docenti. Il progetto<br />

nasce dall’esigenza di porre<br />

un freno al dilagante fenomeno che<br />

colpisce i giovani specie nei contesti<br />

scolastici e che continua a seminare<br />

vittime. Per capire abbiamo avviato<br />

un’indagine con l’Università Sapienza<br />

di Roma da cui emerge che per otto<br />

ragazzi su dieci non è grave insultare, capire come sia necessario intervenire<br />

con urgenza presso gli esercenti e<br />

ridicolizzare o rivolgere frasi aggressive<br />

sui social, sette ragazzi su dieci tutta la rete distributiva.<br />

non considerano grave pubblicare Sono 35 le città in cui siete presenti<br />

immagini non autorizzate della vittima.<br />

siete arrivati a questi numeri e quali<br />

e 80mila i genitori coinvolti. Come<br />

Altro argomento preoccupante è le aspettative future?<br />

il consumo di alcol tra i più giovani Sul territorio siamo presenti con i<br />

che, insieme al fumo, da motivo di nostri genitori volontari che ci sostengono<br />

nella realizzazione delle<br />

integrazione sociale di gruppo può<br />

diventare dipendenza. Come cercate<br />

di sensibilizzare i ragazzi su quepagne.<br />

Inoltre, siamo costantemente<br />

attività e ci supportano nelle camsti<br />

temi?<br />

presenti attraverso il Centro mobile,<br />

Parliamo con loro nelle scuole attraverso<br />

le campagne di prevenzione me città su tutto il territorio, e la rete<br />

con cui abbiamo raggiunto moltissi-<br />

e formazione, coinvolgiamo minori, delle scuole amiche: solo nel 2019<br />

docenti e genitori, in attività di sensibilizzazione<br />

contro l’uso di tutte le le. Tramite l’impegno quotidiano e<br />

abbiamo coinvolto più di mille scuo-<br />

sostanze alcoliche e stupefacenti. lavorando con passione sul territorio<br />

Inoltre, nel 2019 abbiamo promosso perseguiamo l’unico obiettivo di tutelare<br />

i giovani dai pericoli a cui sono<br />

l’indagine Venduto ai Minori con l’obiettivo<br />

di inquadrare il fenomeno dei esposti. Confidiamo nell’aiuto di tanti<br />

prodotti vietati agli adolescenti, che che hanno a cuore i minori, in quanto<br />

sono venduti ugualmente da parte i nostri progetti hanno bisogno del<br />

di adulti complici che disprezzano la sostegno di tutti. Cittadini, istituzioni<br />

salute e il benessere dei nostri figli. e aziende attraverso una donazione<br />

Con questo studio abbiamo evidenziato<br />

che, pur con alcune differenze, nostre attività per proteggere bam-<br />

possono scegliere di supportare le<br />

tabacco, cannabis light, gioco d’azzardo,<br />

alcol e pornografia sono som-<br />

nostri figli.<br />

bini e adolescenti che sentiamo tutti<br />

ministrati ai minori in modo continuo, moige.it<br />

con percentuali altissime, in palese Moige_genitori<br />

violazione delle norme. Questo ci fa MoigeOnlus<br />

Antonio Affinita<br />

87


IN VIAGGIO CON<br />

QUEL BACIO IN GALLERIA<br />

IL TEMPO DI UN TRENO<br />

IN VIAGGIO CON L’ATTORE MAURIZIO LOMBARDI,<br />

DA GENNAIO SU SKY NEI PANNI DEL CARDINALE MARIO ASSENTE<br />

IN THE NEW POPE DI PAOLO SORRENTINO<br />

di Andrea Radic<br />

Andrea_Radic<br />

Maurizio Lombardi e Cécile de France sul set del film The New Pope di Paolo Sorrentino<br />

© Gianni Fiorito<br />

88


Una passione sfrenata per il<br />

suo mestiere, in cui crede<br />

profondamente e mette<br />

tutto l’impegno di cui è capace. «Non<br />

si è mai arrivati, si impara continuamente,<br />

si può e si deve crescere sempre<br />

e puntare allo spettacolo o al film<br />

che ti permette di lasciare qualcosa<br />

agli altri. Con quell’egoismo tutto particolare<br />

dell’attore che calca il palcoscenico<br />

come protagonista, ma per<br />

darsi e regalare emozioni al pubblico.<br />

Io voglio vincere».<br />

Ha carattere e volontà da vendere<br />

Maurizio Lombardi, che dal 10 gennaio<br />

è il cardinale Mario Assente in<br />

The New Pope, serie tv creata e diretta<br />

dal premio Oscar Paolo Sorrentino, in<br />

esclusiva su Sky Atlantic e in streaming<br />

su Now Tv. Poi è al cinema nel<br />

Pinocchio di Matteo Garrone, in Tiger<br />

di Ronnie Sandahl, nell’ultimo film di<br />

Pif per un divertente cameo e nella<br />

seconda stagione di Riviera, nei panni<br />

di un mercante d’arte veneziano.<br />

Senza escludere un possibile ritorno a<br />

teatro in primavera.<br />

Siamo a bordo del <strong>Freccia</strong>rossa che<br />

da Roma, dove è impegnato sul set, ci<br />

porta a Firenze.<br />

Come sarà The New Pope?<br />

Vedremo due papi a confronto e, soprattutto,<br />

due splendidi attori magistralmente<br />

diretti, Jude <strong>La</strong>w e John<br />

Malkovich. Paolo Sorrentino ci tiene a<br />

sottolineare che non si tratta del seguito<br />

di The Young Pope, è una storia<br />

diversa, anche se, in qualche modo,<br />

ne è figlia. Ho girato delle scene meravigliose<br />

che mi hanno sorpreso sia<br />

nell’interpretarle che nel leggere la<br />

sceneggiatura. Una scrittura sontuosa,<br />

commovente, ho trovato il settimo<br />

episodio, presentato a Venezia,<br />

splendido anche nella visione. Una<br />

vera produzione internazionale con<br />

HBO, Canal Plus e Wildside di Lorenzo<br />

Mieli.<br />

E tu torni nei panni di...<br />

Del cardinale Mario Assente, che in<br />

questa serie entra a far parte dell’entourage<br />

del cardinale Angelo Voiello.<br />

Un ruolo pieno, che mi vede presente<br />

in tutti gli episodi.<br />

Ti senti arrivato?<br />

Non si arriva mai, un attore che arriva<br />

è un attore finito. O, come dice Ugo<br />

Chiti, «un attore comodo è un attore<br />

morto». Non puoi stare comodo<br />

nell’arte, la responsabilità è troppo<br />

grande. Devi esplorare i tuoi limiti e<br />

volerli superare. Prima o poi dalla tua<br />

bottega deve uscire quel pezzo come<br />

è successo a Benvenuto Cellini con il<br />

Perseo.<br />

Riconosci la magia del cinema?<br />

Totalmente. Ora sono sul set di una<br />

nuova serie, ci sono decine di persone,<br />

alcuni omoni enormi, duri, sembrano<br />

gladiatori, ma quando li senti<br />

parlare di cinema hanno tutti la medesima<br />

luce negli occhi. È proprio una<br />

magia e come tale non te la spieghi:<br />

guardi in macchina e scatta.<br />

<strong>La</strong> sensazione più bella sul set?<br />

I momenti di grande commozione che<br />

si generano durante una scena, di una<br />

tale forza che ti scendono le lacrime…<br />

allora ti stoppano, rifanno il trucco,<br />

reciti ancora e ancora ti commuovi,<br />

e di nuovo sistemano il trucco. Ecco,<br />

quell’emozione provata per diverse<br />

ore è una sensazione che ti stanca,<br />

ma quando torni a casa, salti di gioia.<br />

89


IN VIAGGIO CON<br />

Il tuo rapporto con il viaggio?<br />

Cinematografico (Maurizio guarda fuori<br />

dal finestrino scorrere fotogrammi<br />

ad alta velocità, ndr). Il finestrino è un<br />

fotogramma grandissimo che mostra<br />

paesaggi e sfondi. Il treno è cinema in<br />

movimento. Si creano momenti quasi<br />

intimi, ricordo un viaggio sul <strong>Freccia</strong>rossa<br />

durante il quale giocava l’Italia. Ci<br />

siamo ritrovati in 20, senza conoscerci,<br />

intorno a un iPad per seguire la partita.<br />

Poi tutti al bar a bere insieme. E poi, ti<br />

dico la verità, il treno è davvero la rappresentazione<br />

del nostro Paese, dalle<br />

littorine che portavano gente dal Sud<br />

al Nord fino a oggi. Sul treno ci si osserva,<br />

ci si ascolta, c’è tanta umanità,<br />

favorita anche dai vagoni open space.<br />

Quando hai cominciato a viaggiare in<br />

treno?<br />

Andavo a scuola a Firenze partendo<br />

da Pontassieve. Anche le prime tournée<br />

con l’Arca Azzurra di Ugo Chiti le<br />

facevo in treno. Da Firenze a Udine o<br />

Venezia, quanti viaggi, quanti incontri,<br />

alcuni bellissimi.<br />

Colpi di fulmine?<br />

Una volta sulla linea per Genova, complici<br />

le numerose gallerie, ci scappò un<br />

bacio. Finì subito, durò il tempo di un<br />

treno.<br />

vo. Una ragazza bionda dai capelli lunghi<br />

mi disse: «Andiamo a San Casciano,<br />

al laboratorio teatrale di Ugo Chiti»,<br />

e cominciò tutto, con Quattro bombe in<br />

tasca. Ora sto tampinando Chiti perché<br />

voglio tornare a lavorare con lui, diretto<br />

da lui.<br />

Sei partito dal teatro, ci tornerai?<br />

Devo, assolutamente, per un attore è<br />

come i live per un musicista. Sul palco<br />

hai libertà, c’è il pubblico che vuole<br />

lo show, devi dare tutto te stesso,<br />

Come sei diventato attore?<br />

niente elucubrazioni mentali da<br />

A Pontassieve, dove sono nato e cresciuto,<br />

grazie a Giuliano, un signore<br />

che riuniva noi ragazzi al Circolino.<br />

Alla porta accanto abitava Alessandro<br />

Benvenuti. Io ero pischello e tutte<br />

le volte che lo vedevo uscire, caricare<br />

la macchina e partire per Roma, mi dicevo:<br />

«Voglio diventare come lui», ma<br />

non pensavo che l’avrei fatto davvero.<br />

Poi, durante i primi spettacoli per la<br />

parrocchia, mi venne a vedere il vesco-<br />

pseudointellettuali, soltanto energia<br />

e forza. Un teatro da frontman come<br />

Gigi Proietti e Dario Fo, addirittura teatro-canzone<br />

come quello di Giorgio<br />

Gaber: canto, ballo e recitazione, uno<br />

spettacolo completo.<br />

Quanto talento e quanta tecnica servono<br />

per essere attore?<br />

Follia, quindi anarchia, e disciplina<br />

sono le due parole che regolano questo<br />

mestiere. L’attore è un folle, si met-<br />

Maurizio Lombardi sul <strong>Freccia</strong>rossa con il giornalista Andrea Radic<br />

te costantemente in gioco, ma deve<br />

avere disciplina. Viaggia moltissimo,<br />

dorme in luoghi assurdi, raggiunge<br />

paesini di cui ignorava l’esistenza. Ma<br />

quando entra nel piccolo teatro di un<br />

piccolo paese e trova le persone che<br />

hanno scelto di venire a vederlo, lascia<br />

loro un messaggio e un pezzetto di sé.<br />

Si finisce di fare l’attore solo quando si<br />

muore veramente. L’epitaffio di uno dei<br />

più celebri histriones fu “sono morto<br />

tante volte, ma così bene mai”.<br />

Tu sei mai morto?<br />

Tante volte. Una grande morte, quasi<br />

hollywoodiana, in 1994: galleggiavo nel<br />

mare smeraldo della Sardegna. Ero io,<br />

niente controfigura, nuotavo con i droni<br />

che mi seguivano a 50 centimetri. Recitare<br />

è un fatto fisico, si fatica. Il corpo<br />

è importantissimo, tenerlo allenato è<br />

un dovere e allunga la carriera. Anche<br />

la curiosità è una fondamentale fonte<br />

d’ispirazione, chi la stimola di più sono<br />

i giovani. Come quelli che frequentano<br />

la mia Action class, la mia palestra<br />

dell’attore a Firenze, mi tengono aggiornato,<br />

mi danno la temperatura del<br />

gusto dei tempi contemporanei.<br />

Vesti volentieri panni storici nei film in<br />

costume?<br />

Vorrei girare un film di cappa e spada,<br />

con grandi mantelli e cappelli a tirare<br />

di spada come un dannato. Oppure un<br />

film di pirati, di abbordaggi... ma in Italia<br />

non li girano. O i western, pensa che<br />

meraviglia.<br />

Sorride, con ai piedi un paio di stivali<br />

anni ’70.<br />

90


UN TRENO DI LIBRI<br />

Invito alla lettura di Alberto Brandani<br />

[Presidente giuria letteraria Premio Internazionale Elba-Brignetti]<br />

In viaggio con il Prof<br />

L’INTERPRETE<br />

SIAMO REALMENTE COSCIENTI E PRESENTI NELLE NOSTRE VITE?<br />

QUANTE DELLE NOSTRE SCELTE SONO DETTATE DALLA VOLONTÀ<br />

E QUANTE DALLE CIRCOSTANZE E DALLE PAURE?<br />

Èuna riflessione sul presente,<br />

o meglio su ciò che realmente<br />

facciamo perché il nostro<br />

vissuto sia il più vicino possibile ai<br />

nostri ideali. Spesso siamo vittime di<br />

meccanicismi, agiamo senza pensare,<br />

talvolta quando ci soffermiamo a<br />

riflettere quasi temiamo i nostri pensieri.<br />

Anche Eva, la protagonista del<br />

romanzo di Annette Hess, sempre di<br />

più, comincia a sentirsi estranea alle<br />

sue abitudini. Non riesce a trovare un<br />

confronto e neanche un conforto nella<br />

sua famiglia. Si fanno strada in lei le<br />

contraddizioni tra ciò che sente giusto<br />

e il modo in cui decide di agire.<br />

Francoforte 1963. Eva è una giovane<br />

interprete dal polacco, in procinto di<br />

sposarsi. Nel suo lavoro traduce di solito<br />

documenti legali e commerciali.<br />

Una sera, però, viene chiamata d’urgenza<br />

per un lavoro insolito. Siamo<br />

nell’anno del processo di Francoforte-Auschwitz,<br />

il primo procedimento<br />

giudiziario della Germania post bellica<br />

a sensibilizzare l’opinione pubblica<br />

sui crimini nazisti. E proprio Eva, nonostante<br />

l’opposizione della famiglia<br />

e del fidanzato, accetterà di essere<br />

l’interprete di questo maxi processo<br />

contro i capi dei lager nazisti.<br />

Da questo momento cominciano in<br />

lei i dubbi, la spasmodica curiosità<br />

per una realtà così vicina nello spazio<br />

e nel tempo, ma anche così lontana<br />

dal suo quotidiano. Il processo an-<br />

drà avanti per mesi, coinvolgendola<br />

sempre di più. I racconti dei testimoni<br />

toccheranno le corde più profonde<br />

della sua anima e del sentire comune,<br />

seppure in molti sembreranno ancora<br />

diffidare di quelle parole. Quando si<br />

comincerà a parlare di camere a gas e<br />

di torture nel campo di Auschwitz, Eva<br />

dovrà fare i conti con una nuova realtà<br />

da cui resterà all’inizio schiacciata.<br />

Annette Hess, attraverso la sua giovane<br />

interprete, riesce a sviscerare<br />

dal profondo la reazione del popolo<br />

tedesco di fronte a quanto accaduto<br />

nei campi di concentramento. L’estraneità<br />

lascia il passo allo sgomento e<br />

all’incredulità e la protagonista dovrà<br />

scontrarsi con un’amara verità, che<br />

riguarda non solo il suo Paese, ma anche<br />

la sua famiglia. Sarà per lei un rito<br />

di passaggio, da giovane timida e sottomessa<br />

qual è, questa nuova consapevolezza<br />

la farà diventare, non senza<br />

sofferenza, indipendente e determinata.<br />

<strong>La</strong> graduale presa di coscienza<br />

sarà il trampolino di lancio verso la<br />

sua emancipazione. Con coraggio Eva<br />

sceglierà di voltare le spalle alla famiglia<br />

che scopre essere stata complice<br />

consapevole e silente di questo abominio<br />

e prenderà la strada che veramente<br />

vuole percorrere.<br />

Il processo di Francoforte, in verità,<br />

fu un processo nel processo. Da una<br />

parte il procedimento giudiziario contro<br />

gli imputati nazisti, dall’altra il processo<br />

sociale contro l’indifferenza e la<br />

negazione dell’intera nazione di fronte<br />

ai crimini efferati compiuti da quegli<br />

imputati che, all’opinione pubblica,<br />

sembravano innocui padri di famiglia<br />

e non assassini seriali autorizzati dal<br />

governo.<br />

In questo romanzo si parla di impegno<br />

e di rinascita, ma anche di omertà,<br />

vergogna e indifferenza. E si fa luce<br />

alla generazione postbellica e a quello<br />

che il nazismo ha loro lasciato.<br />

Annette Hess, Neri Pozza, pp. 320 € 18<br />

91


UN TRENO DI LIBRI<br />

Un assaggio di lettura<br />

BRANI TRATTI DA L’INTERPRETE<br />

Jürgen deglutí, si tolse il cappello<br />

e prese dal sedile del<br />

passeggero un mazzo di fiori<br />

avvolto nella carta velina. Scese<br />

dall’auto e si avvicinò a Eva. Voleva<br />

sorridere, ma all’improvviso qualcosa<br />

lo pizzicò da dietro, un morso rapido<br />

e doloroso, sul polpaccio. Un bassotto.<br />

«Purzel! Via! Via!» urlò Eva. «Stefan,<br />

portalo via! In camera da letto!».<br />

Il bambino brontolò, ma prese il cane<br />

e lo condusse in casa, sgambettando.<br />

Eva e Jürgen si guardarono imbarazzati.<br />

Non sapevano esattamente<br />

come si sarebbero dovuti salutare<br />

sotto lo sguardo della famiglia di lei. Si<br />

diedero la mano e dissero contemporaneamente:<br />

«Mi dispiace, sono così<br />

curiosi» e: «Che comitato di benvenuto!<br />

A cosa devo l’onore?». Appena<br />

Jürgen le lasciò la mano, il padre, la<br />

madre e la sorella si ritirarono dalle<br />

loro postazioni di vedetta come conigli<br />

nelle loro tane. Eva e Jürgen rimasero<br />

soli. Una folata di vento gelido<br />

turbinò sulla strada.<br />

«Ti piace l’oca?» chiese Eva.<br />

«Da giorni non penso ad altro».<br />

«Devi solo andare d’accordo con il<br />

mio fratellino. Poi avrai tutti dalla tua<br />

parte».<br />

Entrambi risero, senza sapere perché.<br />

Jürgen si diresse verso la porta della<br />

trattoria, ma Eva lo guidò a sinistra,<br />

all’ingresso dell’abitazione. Non voleva<br />

farlo passare per la sala da pranzo<br />

semibuia, con quell’odore di birra<br />

versata e cenere umida. Perciò salirono<br />

fino all’appartamento al piano<br />

superiore, lungo le scale lucidate con<br />

il corrimano nero. L’edificio a due piani<br />

era stato ricostruito dopo che, durante<br />

la guerra, un attacco aereo sulla<br />

città l’aveva quasi completamente distrutto.<br />

<strong>La</strong> mattina dopo quell’inferno<br />

era rimasto soltanto il lungo bancone<br />

all’aperto, esposto alle intemperie<br />

senza alcuna protezione.<br />

<strong>La</strong> madre di Eva era in attesa sulla<br />

porta e sfoderò il sorriso che di solito<br />

riservava ai clienti abituali della trattoria.<br />

<strong>La</strong> sua faccia zuccherosa, come la<br />

chiamava Stefan. Edith Bruhns indossava<br />

il doppio filo di granati, i piccoli<br />

pendenti dorati con le perle coltivate<br />

e la spilla d’oro a forma di trifoglio.<br />

Sfoggiava tutti i suoi gioielli, cosa che<br />

Eva non le aveva mai visto fare prima<br />

di allora. Le tornò in mente una fiaba<br />

che aveva letto a Stefan, su un abete<br />

che dopo Natale viene riposto in<br />

solaio per essere bruciato in cortile<br />

a primavera: ai suoi rami rinsecchiti<br />

sono ancora appesi i resti della vigilia,<br />

dimenticati.<br />

Quantomeno è in tema con la terza<br />

domenica di Avvento, pensò.<br />

«Signor Schorrmann, cos’ha portato<br />

con questo tempo? Rose a dicembre?!<br />

Dove le ha scovate, signor Schorrmann?».<br />

«Si chiama Schoormann, mamma,<br />

con due o!».<br />

«Mi dia pure il cappello, signor Schoooormann».<br />

[...]<br />

Poco dopo sedevano tutti a tavola e<br />

guardavano il volatile fumante, accanto<br />

al quale in un vaso di cristallo<br />

facevano bella mostra le rose gialle<br />

portate da Jürgen. O, per meglio<br />

Il primo processo di Francoforte-Auschwitz è dichiarato aperto nell’aula plenaria del consiglio comunale di Francoforte il 20 dicembre<br />

1963, alla presenza di giornalisti, fotografi e cineoperatori<br />

© Roland Witschel/picture alliance Getty Images<br />

92


Un assaggio di lettura<br />

Robert Mulka scortato al processo di Francoforte<br />

© www.auschwitz-prozess-frankfurt.de<br />

dire, parevano un corredo funerario.<br />

<strong>La</strong> radio a basso volume trasmetteva<br />

un’irriconoscibile musica tipicamente<br />

domenicale e sulla credenza girava<br />

una piramide natalizia, azionata<br />

da tre candele tremolanti. <strong>La</strong> quarta<br />

era ancora intatta. Al centro della piramide<br />

c’erano Maria, Giuseppe e la<br />

mangiatoia con il bambinello davanti<br />

a una stalla. Intorno alla famiglia pecore<br />

in movimento, pastori e i tre Re<br />

Magi con i cammelli che si muovevano<br />

in un eterno girotondo. Non avrebbero<br />

mai raggiunto la santa famiglia,<br />

non avrebbero mai potuto porgere i<br />

loro regali a Gesù bambino. A Eva da<br />

piccola questo pensiero metteva tristezza<br />

e un giorno aveva sottratto al<br />

re moro il suo dono e lo aveva posto<br />

davanti alla mangiatoia.<br />

[...]<br />

Era uno di quei giorni senza tempo,<br />

senza alba né tramonto, che rimangono<br />

grigi dall’inizio alla fine, che non<br />

si scaldano né rinfrescano. Anche la<br />

neve persisteva solo come un ricordo.<br />

Eva aveva percorso tutta la strada<br />

fino alla Bürgerhaus a piedi. E a ogni<br />

passo aveva perso sempre più coraggio,<br />

lo aveva sentito disperdersi come<br />

la condensa nei tombini e, quando<br />

era giunta a destinazione, era quasi<br />

scomparso del tutto. Ma non appena<br />

entrò nell’atrio affollato, non appena<br />

individuò i numerosi reporter e due<br />

uomini con pesanti telecamere e riconobbe<br />

alcuni degli imputati che si<br />

stringevano la mano a vicenda; non<br />

appena notò i poliziotti che facevano<br />

il saluto militare davanti all’imputato<br />

principale con i capelli bianchi; non<br />

appena vide la naturalezza con cui<br />

quegli uomini si muovevano e ascoltò<br />

i loro discorsi pronunciati ad alta<br />

voce, e poi vide le persone isolate o<br />

i gruppetti di donne e uomini che se<br />

ne stavano lì in piedi, tesi, silenziosi,<br />

sperduti, allora capì di trovarsi nel posto<br />

giusto.<br />

[...]<br />

«Il 28 ottobre del ’42 io, mia moglie e<br />

mio figlio fummo deportati dal ghetto<br />

di Cracovia. Viaggiammo per tre giorni<br />

su un treno merci. In un vagone chiuso.<br />

Non c’era alcun allestimento sanitario,<br />

solo un secchio nell’angolo per<br />

ottanta persone. Non avevamo cibo,<br />

né acqua. Durante il viaggio alcuni di<br />

noi morirono, almeno dieci. Soprattutto<br />

anziani. Quando arrivammo sulla<br />

rampa dei treni, il 1° novembre, fummo<br />

prelevati dal vagone merci. Poi<br />

i sopravvissuti furono divisi. Donne,<br />

bambini e anziani a sinistra, uomini a<br />

destra. Due ufficiali delle SS discussero<br />

se mio figlio, che aveva undici anni<br />

ma era già robusto, dovesse andare a<br />

destra o a sinistra. Credevo che quelli<br />

a sinistra sarebbero andati in un campo<br />

meno duro, e io non volevo che lui<br />

dovesse lavorare. Perciò mi intromisi,<br />

dicendo a uno dei due che mio figlio<br />

era ancora troppo giovane, che non<br />

poteva lavorare. Quello annuì e mio<br />

figlio fu fatto salire su un autocarro<br />

assieme a mia moglie. Era della Croce<br />

Rossa, e la cosa mi tranquillizzò.<br />

Se ne andarono». Eva ammutolì. Il<br />

presidente si sporse in avanti per fare<br />

una domanda, ma Jan Kral ricominciò<br />

subito a parlare. Disse ancora solo poche<br />

frasi veloci e, verso la fine, le parole<br />

si susseguirono rapidamente. Poi<br />

si interruppe, come se avesse finito.<br />

Eva lo guardava di lato, vedeva il suo<br />

pomo d’Adamo sopra il colletto inamidato<br />

della camicia bianca, notò che<br />

deglutiva e deglutiva e deglutiva. Gli<br />

disse piano in polacco: «Per cortesia,<br />

ripeta ancora una volta l’ultima frase».<br />

Tutti aspettavano, qualcuno picchiò<br />

impaziente le nocche sul banco. Ma<br />

Jan Kral scosse leggermente il capo,<br />

guardando Eva. I suoi occhi, dietro gli<br />

occhiali, erano diventati rossi. Il mento<br />

tremava. Eva comprese che non<br />

sarebbe riuscito a dire altro. Sfogliò il<br />

suo dizionario e controllò due parole,<br />

slup e dym. “Colonna” e “fumo”. Poi si<br />

chinò sul microfono e disse quello<br />

che credeva di aver capito alla fine:<br />

«Nel lager, più tardi, la sera, un altro<br />

prigioniero mi indicò una colonna di<br />

fumo all’orizzonte e mi disse: “Guarda.<br />

Tua moglie e tuo figlio stanno salendo<br />

in cielo”».<br />

Jan Kral si tolse gli occhiali e prese un<br />

fazzoletto a quadri stirato e piegato<br />

dalla tasca dei pantaloni. Eva pensò:<br />

Se lo è comprato per il processo. Kral<br />

si asciugò il sudore dalla fronte. E poi<br />

vi ci nascose il viso.<br />

[...]<br />

93


UN TRENO DI LIBRI<br />

Un assaggio di lettura<br />

<strong>La</strong> Deutsches Haus, quel venerdì<br />

sera, era quasi al completo. Rimanevano<br />

solo due tavoli per i clienti<br />

abituali, uno dei quali per l’associazione<br />

di quartiere per il carnevale.<br />

Ludwig cucinava, stufava e arrostiva<br />

con l’aiuto della signora Lenze, la cui<br />

ferita al dito finalmente, dopo parecchie<br />

settimane, si era cicatrizzata, e<br />

una giovane aiutante che non faceva<br />

altro che lavare le stoviglie e masticare<br />

gomma americana. Edith serviva<br />

assieme a una cameriera sempre<br />

imbronciata ma in gamba, la signora<br />

Wittkopp, che a quarantotto anni era<br />

ancora nubile e tale sarebbe rimasta.<br />

Dietro il bancone spillava il signor<br />

Paten, che lavorava alla trattoria da<br />

molti anni. Non c’era un attimo per<br />

respirare, non un solo momento da<br />

soli per i coniugi Bruhns, che pure<br />

ne sentivano più che mai l’esigenza.<br />

Solo una volta, mentre portava una<br />

quantità di piatti sporchi in cucina,<br />

Edith trovò Ludwig da solo. [...] Ludwig<br />

la guardò e si accorse, sbigottito, che<br />

stava piangendo. Si girò verso di lei e<br />

le passò, un po’ impacciato, la mano<br />

infarinata sulla guancia. Poi prese<br />

uno strofinaccio per rimuovere le lacrime<br />

e la farina.<br />

«Cosa c’è, mamma?».<br />

«Presto non andremo più abbastanza<br />

bene per lei».<br />

«Ma no! Nostra figlia non si lascia abbagliare».<br />

<strong>La</strong> signora Lenze rientrò in cucina. Le<br />

faceva male il dito, dopo l’incidente<br />

non era più tornato lo stesso. Edith<br />

mandò giù le lacrime, prese cinque<br />

piatti pieni di insalata di cetrioli e<br />

andò in sala tenendoli in equilibrio.<br />

Ludwig girò le cotolette e imprecò,<br />

trovandole bruciacchiate. «Be’, vanno<br />

ancora bene. Ma non sono roba<br />

per signorine!» disse poi ad alta<br />

voce.<br />

In sala Edith servì l’insalata di cetrioli<br />

e prese una nuova ordinazione. Un<br />

signore ben vestito e una signora<br />

altrettanto elegante entrarono attraverso<br />

la tenda di feltro appesa sulla<br />

porta. Edith guardò verso di loro e li<br />

riconobbe subito. Diede le spalle ai<br />

due e prese per un braccio la signora<br />

Wittkopp, che stava per andare da<br />

loro con un vassoio. «Dica ai signori<br />

che non c’è neanche un posto libero».<br />

«Ma il tavolo 2 adesso si…». «È<br />

riservato per le nove!». <strong>La</strong> signora<br />

Wittkopp, perplessa, guardò Edith<br />

per un momento, perché ciò che diceva<br />

non era vero, poi andò dai nuovi<br />

arrivati e cercò di far trasparire il dispiacere<br />

sul suo volto imbronciato.<br />

«Sono desolata, siamo al completo».<br />

L’uomo con la faccia da uccello rapace<br />

rispose gentilmente: «Abbiamo<br />

sentito parlare delle vostre ottime<br />

cotolette. Che peccato». Poi condusse<br />

fuori la compagna dicendole:<br />

«Ci torniamo un’altra volta, mamma»<br />

ed entrambi scomparvero dietro la<br />

tenda. Nessuno degli ospiti lo aveva<br />

riconosciuto, nonostante la sua fotografia<br />

fosse comparsa non poche<br />

volte sui giornali negli ultimi mesi. In<br />

fin dei conti, era l’imputato principale.<br />

Gli agenti di polizia conducono gli accusati verso i veicoli dopo il processo mattutino del 30 dicembre 1963. L’accusato Oswald<br />

Kaduk a sinistra<br />

© dpa/picture alliance Getty Images<br />

94


Lo scaffale della <strong>Freccia</strong><br />

DEMOCRAZIA CRISTIANA. IL<br />

RACCONTO DI UN PARTITO<br />

Marco Follini<br />

Sellerio Editore Palermo, pp. 248 € 16<br />

Il più grande partito italiano del<br />

dopoguerra declinato in 12 parole<br />

chiave che ne definiscono l’anima. Il<br />

ritratto della Democrazia Cristiana,<br />

il partito in cui l’autore ha militato<br />

da dirigente fino alla fine. Il libro di<br />

Follini si concentra anche su aspetti<br />

più puntuali e biografie esemplari di<br />

personalità simboliche. Andreotti e<br />

Moro, gli “appagati” e i “tormentati”.<br />

DA OGGI VOGLIO ESSERE FELICE<br />

Valeria Benatti<br />

Giunti Editore, pp. 256 € 13,60<br />

Quando Nino arriva in comunità ha<br />

lo sguardo smarrito di un bambino di<br />

cinque anni che non capisce perché<br />

quella mattina, all’asilo, sia stato<br />

prelevato da un gruppo di sconosciuti<br />

invece che dalla sua mamma. Il<br />

dramma dell’affido coniugato a una<br />

esemplare rappresentazione della<br />

vita nelle comunità per bambini<br />

con storie dolorose alle spalle. Nino<br />

tornerà a essere comunque felice?<br />

LA SEDUZIONE<br />

José Ovejero<br />

Voland, pp. 219 € 18<br />

A 55 anni Ariel Hernández è uno<br />

scrittore di successo alle prese con<br />

una causa di divorzio e un’allarmante<br />

crisi creativa. Ormai cinico e solo, una<br />

delle poche persone che sopporta<br />

è David, giovane aspirante scrittore<br />

figlio di vecchi amici, che per qualche<br />

oscura ragione ha eletto Ariel come<br />

mentore e modello. Con Ariel ci<br />

addentriamo nei recessi più oscuri<br />

dell’animo umano.<br />

L’ASSASSINIO DELL’INGEGNER ADONE<br />

Pierfrancesco Poggi<br />

Solferino, pp. 336 € 17<br />

Milano, 1975. L’ingegner Adone<br />

Giacomo Forlanini è riverso sulla<br />

tomba di famiglia, ucciso con una<br />

stilettata. Il commissario siciliano<br />

Eriberto Passalacqua deve risolvere<br />

il caso, partendo dalle amicizie<br />

dei Forlanini, divise tra rapinatori<br />

comunisti e spacciatori fascisti. Fa<br />

da sfondo una città martoriata dalla<br />

violenza politica e dalla criminalità<br />

degli Anni di piombo. G.B.<br />

IL NUOVO MAO<br />

Gennaro Sangiuliano<br />

Mondadori, pp. 288 € 22<br />

Biografia dell’inarrestabile leader<br />

cinese: dall’iscrizione al Partito<br />

Comunista fino alla guida della<br />

municipalità di Shanghai e all’ingresso<br />

nel Comitato centrale, che lo<br />

trasforma in esponente di spicco<br />

della quinta generazione dei dirigenti<br />

più importanti della Repubblica. Dagli<br />

anni ’90 la sua ascesa all’Olimpo<br />

della nomenklatura cinese si rivela<br />

irrefrenabile. G.B.<br />

L’ODORE DEL VUOTO<br />

Antonella Maddalena<br />

Salento Books, pp. 229 € 17<br />

Rosa e le figlie Ada, Federica e<br />

Guglielmina vivono un’esistenza fatta<br />

di piccole certezze e riti quotidiani.<br />

Dopo la prematura scomparsa del<br />

marito, Rosa è costretta ad assumere<br />

il doppio ruolo di madre e padre.<br />

<strong>La</strong> partenza improvvisa di Ada, la<br />

più prevedibile delle figlie, dà il via<br />

a intrecci amorosi, sogni, incontri<br />

casuali e discese negli abissi del<br />

proprio essere. G.B.<br />

95


SOCIETÀ<br />

DIVERSITY&INCLUSION<br />

IL MANAGEMENT DELLA DIVERSITÀ<br />

LE POLITICHE DI INCLUSIONE E VALORIZZAZIONE DELLE PERSONE<br />

SONO SEMPRE PIÙ STRATEGICHE PER LE AZIENDE. FS ITALIANE<br />

ENTRA IN QUESTO SISTEMA VIRTUOSO ANCHE GRAZIE ALLA<br />

NOMINA DELL’AD GIANFRANCO BATTISTI AD AMBASCIATORE<br />

EUROPEO PER LA DIVERSITÀ<br />

di Valentina Dolciotti<br />

[Editorial director DiverCity magazine e D&I consultant]<br />

delle diversità<br />

è una tematica esplosa<br />

L’inclusione<br />

anche Italia e si sta diffondendo<br />

a macchia d’olio, con le bellezze<br />

e le fatiche che ogni diffusione<br />

porta in sé.<br />

In particolare nel mondo delle aziende,<br />

che spesso nel nostro Paese<br />

hanno anticipato innovazione e cambiamenti,<br />

le politiche di Diversity<br />

management assumono un’importanza<br />

strategica rilevante. Si pensi<br />

per esempio ai congedi matrimoniali<br />

concessi a coppie dello stesso sesso<br />

ben prima dell’entrata in vigore della<br />

Legge n. 76 del 20 maggio 2016, meglio<br />

conosciuta come legge Cirinnà; o<br />

alle integrazioni erogate ai congedi di<br />

paternità che, pur variando per ogni<br />

azienda, sono certamente più lunghi<br />

dei cinque giorni di assenza retribuita<br />

sancita a oggi dall’Inps. È infatti<br />

superata (quasi per tutti) la fase in<br />

cui si pensava che porre attenzione a<br />

tematiche quali il gap generazionale,<br />

l’orientamento affettivo, le differenze<br />

culturali e religiose, le disabilità visibili<br />

e invisibili fosse solo questione di apparenza<br />

o di beneficienza.<br />

È chiaro finalmente che (in primis)<br />

conoscere dettagliatamente le diversità<br />

che caratterizzano i propri e<br />

le proprie dipendenti e (poi) adottare<br />

policy interne che sappiano valorizzarle<br />

è indispensabile sia per creare<br />

un ambiente di lavoro più innovativo e<br />

produttivo, sia per mettere le persone<br />

nella condizione di lavorare al meglio,<br />

sfruttando al massimo i talenti individuali<br />

(anch’essi diversi). Una gestione<br />

del business con occhio al Diversity<br />

management sta diventando pratica<br />

consolidata nelle grandi aziende italiane<br />

e nelle multinazionali che qui<br />

hanno sede. Si moltiplicano progetti,<br />

96


proposte e collaborazioni con Associazioni<br />

qualificate.<br />

Per quanto riguarda il genere, molte<br />

aziende hanno attivato corsi e workshop<br />

interni per diffondere un modello<br />

di leadership più inclusivo (e non necessariamente<br />

maschile o femminile),<br />

creato tool specifici per monitorare la<br />

differenza salariale tra uomini e donne<br />

a parità di ruolo e performance e<br />

approntato kit di maternità/paternità<br />

da distribuire a coloro che diventano<br />

genitori. Alcune hanno approvato un<br />

sistema di recruiting che prevede un<br />

pari numero di maschi e di femmine<br />

nel bacino dal quale attingere e attivato<br />

collaborazioni con scuole di ogni<br />

grado per supportare bambini, bambine,<br />

ragazzi e ragazze nella scelta<br />

di un indirizzo di studi (e di una professione)<br />

libera dal condizionamento<br />

dello stereotipo di genere.<br />

Cosa significa? Che non esistono materie<br />

da uomo o da donna, professioni<br />

da uomo o da donna. Esistono competenza,<br />

talento e passione, che non<br />

hanno genere.<br />

Per quanto riguarda le (molteplici)<br />

generazioni che abitano un’azienda<br />

oggi, alcuni esempi di pratiche inclusive<br />

sono i percorsi di reverse mentoring<br />

(neoassunti/e con spiccata<br />

competenza digitale che affiancano<br />

ruoli senior con una lunga esperienza<br />

lavorativa) proposti in un’ottica di<br />

scambio reciproco; le giornate dedicate<br />

ai figli e alle figlie dei dipendenti<br />

per informarli e formarli sull’approccio<br />

da avere con il mercato del lavoro; gli<br />

sportelli di consulenza psicologica<br />

gratuita per cercare supporto laddove<br />

necessario in una o più fasi delicate<br />

nell’arco della vita.<br />

Moltissime anche le azioni messe in<br />

campo per supportare i diritti delle<br />

persone LGBT+: creazione di community<br />

interne che organizzano eventi e<br />

promuovono la partecipazione; allineamento<br />

di tutti quelli che sono i diritti<br />

già riconosciuti alle coppie eterosessuali<br />

(anche in termini di genitorialità)<br />

per le coppie dello stesso sesso; corsi<br />

di formazione per la riscoperta di un<br />

linguaggio che non sia ostile ma inclusivo;<br />

partecipazione alla parata del<br />

Gay Pride da parte di brand che vogliono<br />

dare un segnale forte di sostegno,<br />

solidarietà e dichiarazione d’intenti<br />

rispetto a un modello di famiglia<br />

che sia il più inclusivo possibile.<br />

Altra tematica molto importante tra le<br />

molteplici diversità cui è necessario<br />

PARI OPPORTUNITÀ<br />

FORMATO BAMBINO<br />

Al Museo Explora di Roma si<br />

insegnano le Pari Opportunità<br />

con il progetto Pari. L’idea è<br />

portare le future generazioni<br />

verso una società inclusiva che<br />

non precluda nessuna possibilità<br />

di scelta. Come? Sensibilizzando<br />

bambine e bambini alle carriere<br />

scientifiche e ingegneristiche, non<br />

ostacolando inclinazioni sportive,<br />

promuovendo autostima e<br />

consapevolezza, avviando progetti<br />

di alfabetizzazione informatica.<br />

Spazio anche per incontri con<br />

scienziate, ballerini, astronaute<br />

e tanti altri donne e uomini che<br />

hanno sfidato gli stereotipi.<br />

Non manca la promozione e la<br />

sensibilizzazione all’indipendenza<br />

economica per vivere con dignità.<br />

mdbr.it<br />

porre attenzione è quella delle differenti<br />

abilità/disabilità. Argomento affrontato<br />

ancor prima dell’inserimento<br />

in azienda, nelle modalità di accesso<br />

che le persone con (qualsiasi tipo di)<br />

disabilità si trovano dinnanzi quando<br />

vogliono entrare nel mercato del lavoro:<br />

giornate di recruiting e matching<br />

dedicate a far incontrare HR e candidati/e;<br />

supporti tecnologici e digitali<br />

© topvectors/AdobeStock<br />

97


SOCIETÀ<br />

per mettere i/le dipendenti nella<br />

condizione ottimale per esprimere<br />

il proprio talento e svolgere il lavoro<br />

al meglio; formazione per colleghi e<br />

colleghe che lavorano a stretto contatto<br />

con persone con disabilità, perché<br />

imparino a conoscerne la patologia<br />

liberando dai pregiudizi il proprio<br />

approccio e per acquisire competenze<br />

adatte a relazionarsi al meglio (apprendere<br />

la lingua dei segni, adottare<br />

strategie comunicative con collaboratori<br />

non udenti, autistici, ecc.).<br />

Ricordiamo che le diversità non sono<br />

solo tre o quattro, le più in voga o le<br />

più raccontate, ma sono tante e abitano<br />

ogni persona in forme molteplici,<br />

singolari, soggettive. Scopo del<br />

Diversity management è sviluppare<br />

una gestione (anche del business)<br />

attenta a tutte le sfaccettature della<br />

persona, che va valorizzata e messa<br />

nelle condizioni di lavorare in modo<br />

creativo, innovativo, efficace.<br />

Anche FS Italiane fa la sua parte<br />

nel virtuoso sistema dell’inclusione.<br />

Gianfranco Battisti, amministratore<br />

delegato e direttore generale di<br />

FS Italiane, è stato nominato Ambasciatore<br />

europeo per la diversità da<br />

Violeta Bulc, Commissaria europea<br />

ai Trasporti, per promuovere la strategia<br />

dell’inclusione nel settore. «Il<br />

riconoscimento della Commissaria<br />

Violetta Bulc testimonia l’impegno<br />

del Gruppo FS Italiane nel promuovere<br />

inclusività e diversità, valorizzando<br />

i talenti professionali e attuando best<br />

practice nei processi industriali», ha<br />

sottolineato Battisti. «Valori che ci<br />

consentiranno di essere leader nei<br />

mercati europei e, allo stesso tempo,<br />

di essere competitivi su quelli globali,<br />

cogliendo le opportunità di crescita<br />

e sviluppo grazie al contributo delle<br />

persone che fanno parte del Gruppo<br />

FS Italiane. È motivo d’orgoglio constatare<br />

che la Commissione europea<br />

riconosce come il Gruppo abbia efficacemente<br />

coniugato, nel settore<br />

dei trasporti, lo sviluppo sostenibile<br />

con la creazione e il mantenimento di<br />

ambienti di lavoro inclusivi e rispettosi<br />

delle diversità».<br />

© [Mujo]D800/AdobeStock<br />

98


BASTANO SOLO<br />

3 SEDUTE!<br />

INFORMAZIONE<br />

PUBBLICITARIA<br />

25° ANNO DI ATTIVITÀ<br />

Da 25 anni ci prendiamo<br />

cura di te<br />

Grazie ad una rivoluzionaria metodologia messa a punto dal fisiatra Dr. Giuseppe Canonaco,<br />

da 25 anni curiamo le coxartrosi, le gonartrosi e tutte le altre patologie degenerative croniche<br />

come l’ernia del disco, le degenerazioni meniscali, le spalle dolorose, le stenosi lombari,<br />

evitando l’intervento chirurgico e l’uso poco efficace e ad alto rischio dei famosi antinfiammatori.<br />

Il Dr. Giuseppe Canonaco, fisiatra e medico dello sport, ha ideato un progetto di cura<br />

su due assi portanti, Medicina Manuale e riabilitazione muscolare personalizzata che, alla<br />

luce dei fatti, rappresentano un connubio medico rivoluzionario.<br />

Dott. Canonaco ci spieghi meglio che cos’è la Medicina<br />

Manuale?<br />

<strong>La</strong> Medicina Manuale è considerata una terapia medica<br />

riabilitativa di grande rilievo nella cura delle patologie<br />

osteoarticolari, muscolo tendinee e neuromotorie.<br />

<strong>La</strong> Medicina Manuale non deve essere confusa con la<br />

chiropratica e l’osteopatia, i principi delle procedure<br />

diagnostiche e terapeutiche sono rigorosamente medico-scientifiche.<br />

<strong>La</strong> Medicina Manuale è una pratica medica<br />

efficace e assolutamente sicura.<br />

Dottore, voi in questi 25 anni di attività avete curato migliaia<br />

di pazienti affetti da artrosi,<br />

quindi è vero che l’artrosi<br />

si può curare?<br />

Si è proprio così. L’artrosi non<br />

è una malattia incurabile come<br />

purtroppo tante persone, anche<br />

medici, ancora credono. L’artrosi<br />

è una degenerazione della<br />

cartilagine (il panno che riveste<br />

le ossa e permette alle ossa di<br />

articolare fra di loro) dovuta al<br />

malfunzionamento di un’articolazione.<br />

Non è vero che è<br />

dovuta all’età, io ho curato persone<br />

e atleti che già a 30 anni<br />

purtroppo avevano l’artrosi del<br />

ginocchio o dell’anca a causa<br />

di un’articolazione che lavorava<br />

troppo o lavorava male. L’artrosi<br />

è una patologia lenta e oggi grazie alla Medicina Manuale<br />

e ai suoi effetti biomeccanici e neurofisiologici è<br />

possibile curare non facendo peggiorare la malattia ed<br />

evitando, nella maggior parte dei casi, il ricorso all’intervento<br />

chirurgico di protesi. In questi 25 anni di attività<br />

siamo riusciti a curare a curare moltissimi pazienti affetti<br />

da gonartrosi e coxartrosi, anche grave, permettendo<br />

un miglioramento della loro qualità di vita e un ritorno<br />

alla loro attività lavorativa e sportiva senza ricorrere alla<br />

protesi.<br />

Quali patologie cura la Medicina Manuale?<br />

<strong>La</strong> Medicina/Terapia Manuale (MTM) (termine da me coniato)<br />

è un trattamento di elezione per quanto riguarda<br />

numerose patologie come confermano centinaia di studi<br />

BOLOGNA<br />

CENTRO DI ECCELLENZA DI MEDICINA<br />

MANUALE E RIABILITATIVA<br />

<strong>La</strong> Medicina Manuale cura l’artrosi<br />

Dr. Canonaco Giuseppe fisiatra e medico dello sport,<br />

Maurizio Solieri chitarrista che ha collaborato per molti anni<br />

con Vasco Rossi e Felice Arieta fisioterapista CMR.<br />

scientifici: queste tecniche manuali hanno un’altissima<br />

efficacia e sono senza alcun rischio. <strong>La</strong> maggior parte<br />

delle tecniche di Medicina Manuale sono altamente specialistiche<br />

e richiedono formazione e alti livelli di preparazione.<br />

<strong>La</strong> bellezza e, nello stesso tempo, la difficoltà<br />

è quella di usare le giuste tecniche manuali in relazione<br />

al paziente che abbiamo di fronte. Infatti la positiva rivoluzione<br />

della Medicina Manuale è che abbiamo molte<br />

tecniche (oltre 50) che si accordano al paziente e ai<br />

sintomi che manifesta. <strong>La</strong> Medicina Manuale permette<br />

la cura di tantissime malattie ma risulta essere il trattamento<br />

di elezione per le seguenti<br />

patologie: ernia del disco<br />

e discopatie, stenosi del canale<br />

vertebrale, artrosi del rachide,<br />

cefalee e vertigini, spalle dolenti/congelate<br />

anche con calcificazioni,<br />

pubalgia e tendiniti,<br />

tunnel carpali. Inoltre in questi<br />

anni abbiamo ottenuto straordinari<br />

risultati nel trattamento<br />

delle coxartrosi e delle gonartrosi<br />

anche molto gravi riducendo<br />

in maniera drastica il ricorso<br />

all’intervento chirurgico.<br />

Quali sono gli effetti della Medicina/Terapia<br />

Manuale (MTM)<br />

nella cura delle patologie<br />

dell’apparato locomotore (artrosi,<br />

ernia del disco etc…)?<br />

I benefici della Medicina Manuale sono dovuti ai seguenti<br />

effetti: 1) effetti biomeccanici (aumento ampiezza del<br />

rom, miglioramento posturale, miglioramento della posizione<br />

rispetto a quella disfunzionale, 2) effetti neuro<br />

fisiologici (ipoalgesia, vascolarizzazione, cambiamenti<br />

della conduttanza e della temperatura cutanea, diminuzione<br />

della ipertonia muscolare, miglioramento del flusso<br />

sinoviale intra articolare, effetti biochimici con alterazione<br />

dei livelli ematici dei mediatori dell’infiammazione,<br />

variazioni dell’esperienza “dolorifica” a livello dell’amigdala,<br />

liberazione di endorfine e sostanza P). Tramite tutti<br />

questi effetti la Medicina Manuale risulta essere una medicina<br />

efficace, “biologica”, sicura e innovativa.<br />

Prenota un appuntamento chiamando i seguenti numeri:<br />

0516312343 - 3476053283<br />

www.cmrcanonaco.it - info@cmrcanonaco.it<br />

Sede principale CMR Bologna, Via di Corticella 89\2<br />

Altra sede CMR Settimo di Montalto (CS) tel: 0984937570<br />

1° CENTRO<br />

MEDICINA MANUALE<br />

IN ITALIA<br />

99


SOCIETÀ<br />

ACCAREZZARE L’ARTE<br />

© Luna Simoncini<br />

Museo Omero<br />

È POSSIBILE APPREZZARE LA BELLEZZA ANCHE TRAMITE IL TATTO?<br />

RISPONDONO LE OPERE DI MARIA MONTESSORI E BRUNO MUNARI<br />

IN MOSTRA AL MUSEO TATTILE STATALE OMERO DI ANCONA,<br />

ISTITUZIONE UNICA AL MONDO<br />

di Luca Mattei<br />

ellemme1 – l.mattei@fsitaliane.it<br />

Perché limitarsi agli occhi<br />

per godersi un’esperienza<br />

estetica? <strong>La</strong> mostra Toccare<br />

la bellezza, alla Mole Vanvitelliana<br />

di Ancona fino all’8 marzo, esplora la<br />

ricchezza di quest’interrogativo affiancando<br />

per la prima volta Bruno Munari<br />

e Maria Montessori, due personaggi<br />

illustri della cultura moderna che, pur<br />

muovendosi in ambiti diversi, si sono<br />

posti lo stesso quesito. Dell’artista e<br />

designer sono esposte opere e lavori<br />

editoriali che testimoniano la forte<br />

attenzione al tema della multisensorialità.<br />

Della pedagogista, di cui nel<br />

<strong>2020</strong> ricorrono i 150 anni dalla nascita,<br />

sono presentati sia il modello educativo,<br />

sia i materiali inerenti l’educazione<br />

sensoriale, in particolare tattile. A<br />

organizzare l’iniziativa il Museo tattile<br />

statale Omero, un’istituzione unica al<br />

mondo dove l’arte si tocca con mano.<br />

Nato da un’esigenza di giustizia sociale<br />

e da una frustrazione, come spiega<br />

il presidente Aldo Grassini: «Io e mia<br />

moglie, Daniela Bottegoni, siamo ciechi<br />

ma abbiamo una grande passione<br />

per i viaggi. Quando siamo tornati dalla<br />

Germania nel 1985 eravamo delusi<br />

perché nei musei ci obbligavano a<br />

non toccare le opere esposte. Imporlo<br />

a persone come noi è come obbligare<br />

i vedenti a non vedere. È una questione<br />

sociale: se la fruizione dell’arte è<br />

un diritto per tutti, come sancisce l’articolo<br />

27 della Dichiarazione universale<br />

dei Diritti umani delle Nazioni unite<br />

del 1948, non si può a priori escludere<br />

una categoria come quella dei ciechi.<br />

Così Daniela si è chiesta perché non<br />

aprire un luogo dove esporre riproduzioni<br />

di grandi capolavori “visibili” per<br />

i non vedenti con i loro mezzi: le mani.<br />

E in pochi anni siete passati da un’idea<br />

alla realtà.<br />

Abbiamo inaugurato il museo nel 1993<br />

con 19 opere in tre aule scolastiche,<br />

nel ’99 è diventato statale e 13 anni<br />

dopo si è spostato alla Mole Vanvitelliana.<br />

Oggi proponiamo un percorso<br />

nella storia della scultura, da quella<br />

classica, con dei calchi, a quella contemporanea,<br />

con originali, e per l’architettura<br />

plastici di monumenti noti.<br />

Il nostro è insieme un museo tattile e<br />

un museo d’arte, un unicum al mondo.<br />

A Madrid c’è un museo tiflologico<br />

100


© Luna Simoncini<br />

Daniela Bottegoni e Aldo Grassini<br />

che punta sui modelli architettonici e<br />

sulla storia degli strumenti usati dai<br />

ciechi nella lettura e nella scrittura.<br />

L’esperienza più vicina alla nostra è<br />

ad Atene, ma il museo è così piccolo<br />

che neanche i tassisti locali riescono<br />

a trovarlo. Da noi è diverso: nel 2018<br />

ci sono stati 35mila visitatori, un incremento<br />

del 42% in tre anni. E la maggior<br />

parte di loro sono normodotati.<br />

Come si spiega questo successo?<br />

<strong>La</strong> nostra peculiarità è che non facciamo<br />

attività specifiche per non vedenti,<br />

ma ci impegniamo a eliminare<br />

per tutti ogni tipo di barriera. Il tatto<br />

consente a chiunque una percezione<br />

della forma che è qualitativamente<br />

diversa rispetto a quella visiva. Conoscere<br />

una scultura con gli occhi o con<br />

le mani non è lo stesso. Così la gente<br />

ha ritrovato il piacere di toccare: in<br />

quel gesto è insito un rapporto affettivo<br />

che, a differenza della vista, elimina<br />

ogni distanza tra oggetto e soggetto.<br />

Al tocco, però, preferisco la carezza,<br />

perché abbiamo bisogno di accarezzare<br />

le cose e le persone che amiamo.<br />

Come si svolge la visita?<br />

Alcuni si bendano e poi toccano le<br />

opere, per concentrarsi sulle sensazioni<br />

non visive. Per molti diventa una<br />

situazione ludica, ma consente anche<br />

di immedesimarsi nella vita di chi è<br />

cieco. Altri preferiscono un’esperienza<br />

multisensoriale che coinvolge tatto<br />

e vista.<br />

Il tema della fruizione dell’arte attraverso<br />

la multisensorialità è quasi<br />

secolare.<br />

Il nostro riferimento è il Manifesto del<br />

Tattilismo pubblicato l’11 gennaio 1921<br />

da Filippo Tommaso Marinetti, il primo<br />

tra gli artisti che in modo consapevole<br />

sottolinea il valore specifico e autonomo<br />

del tatto dal punto di vista tecnico<br />

e artistico. <strong>La</strong> multisensorialità oggi<br />

interessa gli autori contemporanei<br />

perché contrasta quel concetto secondo<br />

cui l’arte è essenzialmente visione.<br />

Una concezione dominante per<br />

2.500 anni che risale a Platone, per il<br />

quale l’arte è uno strumento indiretto<br />

per la contemplazione, attraverso gli<br />

occhi della mente e dell’anima, delle<br />

idee, parola che etimologicamente<br />

significa visione. Tuttavia se si può<br />

provare un’autentica emozione attraverso<br />

le mani, come si fa a dire che<br />

la scultura è arte visiva? È necessario<br />

allora recuperare un approccio più totale<br />

nell’esperienza estetica, con molteplici<br />

strumenti.<br />

Perché avete scelto Montessori e<br />

Munari?<br />

Per noi il tatto è il senso principale,<br />

ma cerchiamo sempre di valorizzare<br />

la multisensorialità, così abbiamo individuato<br />

due riferimenti storici che<br />

l’hanno anticipata. Montessori non era<br />

un’artista, ma un medico, una pedagogista,<br />

e ha sottolineato con forza la<br />

necessità di educare tutti i sensi, dal<br />

punto di vista cognitivo ed estetico.<br />

Per Munari il discorso è ancora più<br />

ovvio perché si è concentrato su tutti<br />

i sensi nel suo lavoro di pedagogista<br />

e soprattutto di artista, influenzato<br />

anche lui dal Manifesto di Marinetti.<br />

Queste due personalità, molto popolari<br />

nelle scuole e tra gli educatori, pur<br />

Maria Montessori, Scatola del senso termico<br />

essendo diverse tra loro hanno un comune<br />

denominatore: l’interesse estetico<br />

dimostrato nel loro lavoro.<br />

museoomero.it<br />

museoomero<br />

CULTURA<br />

E ACCESSIBILITÀ<br />

Sempre più istituzioni italiane si<br />

stanno muovendo per garantire<br />

una cultura accessibile a tutti. <strong>La</strong><br />

Statale di Milano ha presentato<br />

MusA, un’app che riconosce<br />

le opere d’arte nei musei<br />

inquadrandole con lo smartphone<br />

e mostrandone una descrizione<br />

dettagliata, con ingranditori<br />

e lettura vocale per chi ha<br />

disabilità visive. Il British Council e<br />

l’associazione Attitude Is Everything<br />

hanno lanciato una guida italiana<br />

gratuita all’accessibilità, rivolta<br />

a band, artisti e promotori per<br />

rendere più accessibili concerti<br />

e tour in termini di informazioni,<br />

barriere architettoniche e aree<br />

dedicate. Il progetto Teatro No<br />

Limits del Centro Diego Fabbri<br />

di Forlì promuove invece show<br />

per non vedenti, ipovedenti e<br />

non udenti, con descrizioni audio<br />

e soprattitoli. Tra gli eventi di<br />

gennaio Don Chisciotte al Fabbri<br />

l’11, Antigone all’Arena del Sole di<br />

Bologna il 18, poi al Comunale di<br />

Ferrara Van Gogh il 19 e Winston vs<br />

Churchill il 25.<br />

unimi.it<br />

attitudeiseverything.org.uk<br />

centrodiegofabbri.it<br />

© GAM GonzagArredi Montessori<br />

101


SOCIETÀ<br />

Valentina Tomirotti a Siviglia<br />

IN VIAGGIO VERSO L’INCLUSIONE<br />

LA BLOGGER MANTOVANA VALENTINA TOMIROTTI HA LANCIATO<br />

UN PROGETTO PER REALIZZARE GUIDE TURISTICHE DEDICATE ALLE<br />

PERSONE CON DISABILITÀ<br />

di Serena Berardi - s.berardi@fsitaliane.it<br />

Per un viaggio che si rispetti<br />

serve una buona guida<br />

che informi sulla storia dei<br />

monumenti, suggerisca i ristoranti<br />

e indichi gli hotel. Ma nessun autore<br />

specifica quanti gradini bisogna salire<br />

per entrare nel Duomo, se nella trattoria<br />

ci sia un bagno per persone con<br />

disabilità o se la piscina dell’albergo<br />

sia dotata di sollevatore. Valentina<br />

Tomirotti, blogger e comunicatrice<br />

che convive con la displasia distrofica,<br />

ha deciso di colmare questo gap<br />

con un progetto di turismo accessibile.<br />

Lo scorso ottobre Valentina, a<br />

36 anni, ha preso la patente perché<br />

quando ne aveva 18 non esisteva<br />

una tecnologia che le permettesse di<br />

guidare. Poco prima aveva lanciato un<br />

crowdfunding sulla piattaforma Eppela<br />

per raccogliere 60mila euro destinati a<br />

un’auto speciale dove poter salire con la<br />

sedia a rotelle e viaggiare da sola. È una<br />

macchina unica, non solo per gli allestimenti<br />

interni, ma perché su quelle<br />

quattro ruote corre anche l’autonomia<br />

individuale e il contachilometri<br />

102


iesce a musurare pure la libertà conquistata.<br />

«Voglio girare cinque città<br />

– Mantova, Parma, Perugia, Matera e<br />

Palermo – che sono state o diventeranno<br />

Capitali della cultura, perché<br />

sono convinta che il concetto di cultura<br />

comprenda anche l’inclusione.<br />

L’obiettivo è quello di realizzare entro<br />

la primavera delle guide scaricabili<br />

online, raccogliendo fondi sempre su<br />

Eppela, con itinerari che comprendano<br />

storia e arte, hotel e strutture d’accoglienza,<br />

ristoranti, negozi, trasporti<br />

ed eventi», spiega Pepitosa (così si fa<br />

chiamare sul web). Nel veicolo sarà<br />

montata una fotocamera GoPro per<br />

condividere il viaggio sui social in<br />

tempo reale. Si partirà da Nord: «Sono<br />

nata a Mantova, che infatti è oggetto<br />

della prima guida. È piccola e ideale<br />

da vivere a piedi, ma difficile per la<br />

carrozzina con i suoi vicoli dai marciapiedi<br />

stretti e il ciottolato di alcune<br />

strade», prosegue la blogger pronta<br />

a testare il Percorso del Principe, che<br />

collega piazza Sordello a Palazzo Te<br />

e taglia a metà il centro storico. «Farò<br />

un report dettagliato dal punto di vista<br />

dell’accessibilità con informazioni sulle<br />

barriere architettoniche, come l’altezza<br />

e la profondità degli scalini. Tra<br />

pochi mesi verrà inaugurato l’ascensore<br />

della Torre della gabbia, chiusa<br />

da sempre al pubblico, un importante<br />

punto di osservazione per chi è in<br />

carrozzina. Inoltre, valuterò l’accesso<br />

ai mezzi di trasporto di terra, ma anche<br />

a quelli per navigare sui laghi». <strong>La</strong><br />

seconda tappa sarà Parma, nel <strong>2020</strong><br />

capitale italiana della cultura: «Intendo<br />

fornire indicazioni puntuali che<br />

comprendano pure i percorsi collinari.<br />

In più, vorrei proporre al sindaco di<br />

salire a bordo della Pepy mobile per<br />

raccontare la sua visione di accessibilità<br />

in qualità di cittadino che ha<br />

il potere di cambiare le cose». Poi il<br />

navigatore punterà verso il Meridione,<br />

con un atteso ritorno a Matera: «L’ho<br />

visitata qualche anno fa con la mia<br />

carrozzina manuale a cui ho aggiunto<br />

la ruota di propulsione per renderla<br />

elettrica», racconta la Tomirotti. «Per<br />

chi è in sedia a rotelle, è come andare<br />

al lunapark solo per mangiare le caramelle.<br />

<strong>La</strong> città dei Sassi è l’emblema<br />

delle barriere architettoniche. Ma<br />

ho scoperto uno straordinario tessuto<br />

associativo che permette di viverne<br />

l’essenza. Ho fatto un tour cittadino<br />

con l’apecar, un servizio turistico che<br />

può essere fruito anche dalle persone<br />

con disabilità. Poi sono entrata in contatto<br />

con l’associazione Sassiemurgia,<br />

che organizza visite guidate nel<br />

linguaggio dei segni. Quando i limiti<br />

sembrano inaffrontabili, sono le persone<br />

a creare il modo per superarli».<br />

Perugia e Palermo saranno, invece, vere<br />

e proprie esplorazioni, perché Pepitosa<br />

non le ha mai visitate. E il suo progetto<br />

itinerante ha l’obiettivo di informare e<br />

sensibilizzare: «<strong>La</strong> percezione comune<br />

di una persona con disabilità è di un individuo<br />

privo di ambizioni, non desideroso<br />

di fare alcune cose o comunque<br />

rassegnato a non potersi spingere oltre<br />

la routine. Invece, se anche uno su un<br />

milione volesse provare un’esperienza<br />

che sembra essergli preclusa, tutti dovrebbero<br />

impegnarsi perché vi riesca».<br />

Valentina in viaggio verso Cortina<br />

Per questo è importante formare gli<br />

operatori turistici: «Farò da travel agent<br />

testando personalmente le strutture ricettive,<br />

che spesso non sono preparate<br />

sulle questioni legate all’accessibilità.<br />

Può capitare, ad esempio, di prenotare<br />

un soggiorno chiedendo che risponda<br />

alle esigenze individuali: magari la camera<br />

è al piano terra ma poi per la colazione<br />

è necessario fare le scale e non<br />

c’è l’ascensore». Alla fine delle sue peregrinazioni<br />

Valentina vorrebbe bussare<br />

alle porte del Ministero per i Beni culturali<br />

e per il Turismo «per far presente<br />

che fuori c’è un mondo troppo spesso<br />

escluso, ma che potrebbe generare<br />

profitto». E se il successo dei pacchetti<br />

“tutto incluso” è comprovato, i vantaggi<br />

della formula “inclusi tutti” attendono<br />

solo di essere scoperti.<br />

valentinatomirotti.it<br />

pepitosablog valetomirotti<br />

103


PHOTO<br />

WILDERNESS<br />

PAROLA ALLA NATURA.<br />

DAI REPORTAGE DI<br />

STEFANO UNTERTHINER<br />

ALL’EXPERIENCE<br />

EXHIBITION SU<br />

AMBIENTE E CLIMA<br />

GIVE WAY TO NATURE. FROM<br />

STEFANO UNTERTHINER’S<br />

REPORTAGE TO THE<br />

EXPERIENCE EXHIBITION ON<br />

THE ENVIRONMENT AND<br />

CLIMATE<br />

di Silvia Del Vecchio - s.delvecchio@fsitaliane.it<br />

104


© Brian J. Skerry<br />

Gli ecosistemi marini di tutto il mondo sono vittime di grave inquinamento da rifiuti di ogni genere: plastica, rottami,<br />

mercurio e metalli pesanti, fino ai veleni rilasciati da migliaia di bombe inesplose nelle zone di guerra, che giungono a<br />

noi propagandosi attraverso le catene alimentari. Qui un gobbio giallo (Gobiodon okinawae) scruta il mondo sottomarino<br />

attraverso la finestra della sua casa-lattina. Penisola di Izu, Honshu, Giappone/The world’s marine eco-systems are the<br />

victims of severe pollution from waste of all type: plastic, scrap metal, mercury and heavy metals, and also poisons left by<br />

thousands of unexploded bombs in war zones, which reach us by being spread along food chains. Here an Okinawa Goby<br />

fish (Gobiodon okinawae) looks out from the window of his home in a tin can (Izu Peninsula, Honshu, Japan)<br />

105


PHOTO<br />

© Stefano Unterthiner<br />

L’immagine del cinopiteco Troublemaker realizzata nel 2007 lungo la costa di Tangkoko, in Indonesia. Il nome, che significa “combinaguai”, gli fu dato<br />

da alcuni ricercatori per il suo carattere curioso e particolarmente dispettoso/A picture of the black macaque Troublemaker taken in 2007 along the<br />

coast of Tangkoko (Indonesia). It was given its name by researchers because of its curious and especially cheeky personality.<br />

Un affresco del mondo animale<br />

quello che il Forte di<br />

Bard (AO) ospita fino al 2 giugno.<br />

On Assignment, una vita selvaggia<br />

di Stefano Unterthiner, zoologo, fotografo<br />

naturalista e autore di numerosi libri<br />

fotografici, raccoglie un’ampia selezione<br />

delle immagini da lui realizzate per il<br />

celebre magazine National Geographic,<br />

di cui è collaboratore dal 2009. Ben 77<br />

ritratti suddivisi in dieci storie che spaziano<br />

dal remoto arcipelago di Crozet<br />

alla fauna della Patagonia andina, fino<br />

al Parco nazionale del Gran Paradiso. A<br />

questi scatti si aggiunge l’anteprima del<br />

progetto Una famiglia nell’Artico dedicato<br />

alle Isole Svalbard, dove Unterthiner<br />

e la sua famiglia vivono da un anno per<br />

documentare il fenomeno del cambiamento<br />

climatico. «Il mestiere del fotografo<br />

naturalista non è facile, qualcuno<br />

lo ha definito il più bello del mondo, ma<br />

ho imparato sulla mia pelle che questo<br />

è vero solo in parte», spiega il photoreporter.<br />

«Da giovane attendevo con ansia<br />

la rubrica di chiusura del National Geographic,<br />

On assignment, che raccoglieva<br />

la testimonianza di uno dei fotografi<br />

che avevano contribuito a quel numero.<br />

Poi la rubrica è scomparsa, ma ho fatto<br />

in tempo a esserci anch’io in occasione<br />

della prima storia che ho pubblicato.<br />

Appaio ritratto con indosso una cerata<br />

gialla, alle mie spalle un mare di pinguini<br />

reali. <strong>La</strong> mia vita selvaggia iniziò lì».<br />

A sud, invece, è il Museo archeologico<br />

nazionale di Napoli la sede dove riflettere<br />

attraverso l’experience exhibition realizzata<br />

in collaborazione con National<br />

Geographic Society e con la curatela<br />

scientifica di Luca Mercalli, presidente<br />

della Società meteorologica italiana.<br />

Fino al 31 maggio, Capire il cambiamento<br />

climatico diventa lo spazio narrativo<br />

ed esperienziale in cui analizzare cause<br />

ed effetti del riscaldamento globale.<br />

«Ambiente e clima oggi coinvolgono in<br />

un crescendo entusiasmante i giovani<br />

di tutto il mondo. Ed è a loro (ma non<br />

solo) che dedichiamo questa mostra<br />

viva, per un Mann che diventi sempre<br />

più un museo ecologico in quanto a<br />

comportamenti e stili di vita, soggetto<br />

attivo nella vita della città», sottolinea<br />

il direttore Paolo Giulierini. Centinaia di<br />

immagini, tra scatti di maestri della fotografia<br />

e filmati del National Geographic,<br />

creano ambienti immersivi dove vivere<br />

esperienze olfattive e sensoriali. Completano<br />

la mostra un corner di breaking<br />

news ambientali, laboratori per bambini<br />

e ragazzi, focus sull’inquinamento da<br />

plastica e sugli incendi incontrollati. I<br />

dati non sono certo confortanti: il 2018 è<br />

stato il quarto anno più caldo della storia<br />

a livello globale e luglio 2019 il mese più<br />

caldo di sempre (+0,95°C sopra la media<br />

del XX secolo) secondo il National Oceanic<br />

and Atmospheric Administration.<br />

Ultimo step, prima di uscire dal museo,<br />

un invito ad agire adottando comportamenti<br />

ecosostenibili nel proprio piccolo,<br />

dall’alimentazione ai trasporti, dalla<br />

riduzione dei consumi alla gestione dei<br />

rifiuti.<br />

fortedibard.it<br />

natgeoexperience.com<br />

museoarcheologiconapoli.it<br />

106


Avision of the animal world<br />

is what Fort Bard (Aosta)<br />

is housing until 2 June.<br />

On Assignment, A Wild Life is by<br />

Stefano Unterthiner, a zoologist,<br />

nature photographer and the author<br />

of numerous photographic books. It<br />

brings together a wide selection of<br />

pictures he has taken for the celebrated<br />

National Geographic magazine, with<br />

which he has worked since 2009.<br />

There are as many as 77 portraits<br />

broken down into ten stories that<br />

range from the remote Crozet islands<br />

to the fauna of the Patagonia Andes<br />

and the Gran Paradiso National Park<br />

in Italy. In addition to these pictures<br />

there is the premiere of A Family in<br />

the Arctic which is dedicated to the<br />

Svalbard Islands, where Unterthiner<br />

and his family have been living for a<br />

year to document the phenomenon<br />

of climate change. “It is not easy to do<br />

the job of a nature photographer: some<br />

people have called it the best job in the<br />

world, but I have learnt first-hand that<br />

that is only partially true,” explains the<br />

photoreporter. “When I was young, I<br />

waited anxiously for the closing feature<br />

of National Geographic, On Assignment,<br />

which reported on the views of one of<br />

the photographers who had worked<br />

on that edition. This column has been<br />

axed, but I was in time to get in there<br />

myself when I published my first story.<br />

I was shown wearing a yellow oilskin,<br />

with a sea of king penguins behind me.<br />

My life in the wild began there.”<br />

While in the southern part of the<br />

country, the venue sparking reflection<br />

is the National Archaeological<br />

Museum of Naples with the experience<br />

exhibition created in collaboration<br />

with the National Geographic Society<br />

and with the scientific curatorship of<br />

Luca Mercalli, president of the Italian<br />

Meteorological Society. Running until<br />

May 31 Capire il cambiamento climatico<br />

becomes a narrative and experiential<br />

space in which to analyse the causes<br />

and effects of global warming. “The<br />

environment and the climate are<br />

now engaging young people from<br />

throughout the world in an enthusiastic<br />

crescendo. And it is to them (but not<br />

just them) that we dedicate this living<br />

exhibition, for an Archaeological<br />

Museum that increasingly becomes an<br />

ecological museum as far as behaviour<br />

and lifestyles are concerned, an active<br />

player in the life of the city,” the director,<br />

Paolo Giulierini, explains. Hundreds of<br />

images, including some by master<br />

photographers and films by National<br />

Geographic, create an immersive<br />

ambiance featuring smell and<br />

sense experiences. The exhibition is<br />

completed by a breaking environmental<br />

news corner, workshops for kids and<br />

teenagers, a focus on plastic pollution<br />

and on uncontrollable fires. The<br />

figures certainly are not reassuring:<br />

2018 was the fourth warmest year<br />

in history globally, and July 2019 the<br />

warmest month ever (0.95°C above the<br />

average from the twentieth century)<br />

according to the National Oceanic and<br />

Atmospheric Administration. The final<br />

part before leaving the museum is an<br />

invitation to take action by adopting<br />

environmentally sustainable behaviour<br />

in one’s own small way, from food<br />

to transport, from the reduction of<br />

consumption to managing waste.<br />

© Paul Nicklen<br />

Una megattera morta nelle acque dell’Antartide/A dead humpback whale in Antarctic waters<br />

107


PHOTO<br />

OPEN MUSEUM<br />

STATUE IN FUGA AL MANN DI NAPOLI, FINO AL 24 FEBBRAIO<br />

di Sandra Gesualdi sandragesu<br />

Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla<br />

«<br />

<strong>La</strong> logica vi porterà da A a B.<br />

L’immaginazione vi porterà<br />

dappertutto», sosteneva Albert<br />

Einstein. E se la fantasia può fertilizzare<br />

il pensiero scientifico, nel campo<br />

delle arti serpeggia da sempre indiscussa.<br />

Dario Assisi e Riccardo Maria<br />

Cipolla ne hanno profusa parecchia<br />

nel loro ultimo progetto, tanto<br />

che hanno deciso di far scendere<br />

dal piedistallo le statue antiche che<br />

da decenni albergano nel Museo<br />

archeologico nazionale di Napoli.<br />

Fuga dal museo è la mostra che i<br />

due fotografi hanno ideato al Mann<br />

per raccontare con ironia il museo<br />

quale spazio della città che alla città<br />

si apre fino a invaderla, percorrerla,<br />

abitarla. Quaranta fotomontaggi capaci<br />

di rappresentare come potrebbe<br />

essere la vita quotidiana di dee<br />

e guerrieri, matrone e personaggi<br />

storici in una Napoli coeva. Nel percorso<br />

creativo è possibile scorgere<br />

l’Afrodite di Capua intenta a stendere<br />

i panni sul balcone in una giornata<br />

di sole, incrociare Atlante col mondo<br />

sulle spalle che circola in motorino<br />

tra le viuzze dei rioni, incontrare un<br />

Ercole gigante nella hall della metro<br />

Atlante/Atlas<br />

STATUES TAKING FLIGHT AT THE NATIONAL MUSEUM IN NAPLES<br />

(MANN), UNTIL 24 FEBRUARY<br />

“<br />

<strong>La</strong> Logic will take you from<br />

A to B. Imagination will<br />

take you everywhere,” said<br />

Albert Einstein. And if imagination<br />

can fertilise scientific thought, it has<br />

always woven itself through the arts<br />

without being challenged. The latest<br />

project by Dario Assisi and Riccardo<br />

Maria Cipolla is steeped in plenty of<br />

it, to such an extent that they have<br />

decided to bring the statues that<br />

have been housed in the National<br />

Archaeological Museum in Naples for<br />

decades down from their pedestals.<br />

Fuga dal museo is the exhibition that<br />

the two photographers have created<br />

at the museum to describe the<br />

institution, with irony, as a space that<br />

is part of the city and which opens up<br />

to the city, to the extent of invading<br />

it, going through it and inhabiting it.<br />

108


o ancora veder sfrecciare in auto<br />

un’allegra famiglia marmorea. «Il<br />

nostro progetto nasce dalla volontà<br />

di dare vita alle statue del Mann,<br />

rendendole vere creature che interagiscono<br />

con la realtà. Le sculture<br />

divengono persone che si aggirano<br />

per la città, desiderose di scoprirne i<br />

misteri, le bellezze e le paure», raccontano<br />

gli autori. Un vero e proprio<br />

corto circuito tra ieri e oggi, saltando<br />

di secolo in secolo per scoprire la<br />

città del Vesuvio nei suoi luoghi più<br />

famosi: Castel dell’Ovo, il lungomare,<br />

piazza del Plebiscito, la scalinata<br />

del Petraio, i vicoli del centro, ma<br />

anche le pensiline dei bus e i vagoni<br />

della metropolitana. Accompagnati<br />

da statuari figuri o bronzei profili,<br />

a dimostrare che l’arte non è cosa<br />

morta ma sempre stimolo all’oggi.<br />

museoarcheologiconapoli.it<br />

MANNapoli<br />

museoarcheologiconapoli<br />

There are forty photomontages that<br />

show how the daily life of goddesses<br />

and warriors, matriarchs and historical<br />

figures would look in contemporary<br />

Naples. In this creative work you<br />

can spot the Capuan Venus hanging<br />

up the washing on her balcony on a<br />

sunny day, come across Atlas with<br />

the world on his shoulders as he rides<br />

his moped down the neighbourhood<br />

alleyways, and find a giant Hercules<br />

in the entrance hall of the metro<br />

Atleta/Athlete<br />

station, or even see a happy marble<br />

family darting around in a car. “Our<br />

project arises from our desire to bring<br />

the museum’s statues to life, making<br />

them real creatures that interact with<br />

reality. Sculptures become people<br />

that go around the city, exploring its<br />

secrets, its beauty and its fears,” say<br />

the artists. It is a short circuit between<br />

yesterday and today, which jumps<br />

from century to century to discover<br />

the city of Vesuvius and its most<br />

famous locations: the Castel dell’Ovo,<br />

the seaside boulevard, the Piazza<br />

del Plebiscito, the Petraio stairs, the<br />

alleyways in the centre, but also<br />

bus shelters and metro carriages.<br />

Accompanied by statuesque figures<br />

or bronze images, to show that art is<br />

not dead after all, but instead is still a<br />

stimulus today.<br />

NAPOLI<br />

146 FRECCE AL GIORNO/A DAY<br />

Afrodite di Capua/The Capuan Venus<br />

109


UNESCO<br />

THREE TIMES UNIVERSAL<br />

© Marco Gabbin/AdobeStock<br />

Alpinisti sul Monte Bianco/Alpinists on Mont Blanc<br />

ECCELLENZE ITALIANE. PERDONANZA CELESTINIANA, TRANSUMANZA<br />

E ALPINISMO SONO PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITÀ<br />

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it<br />

Il consenso, moltiplicato per<br />

tre, è unanime. L’Italia è stata<br />

premiata con l’inserimento nel<br />

Patrimonio culturale immateriale<br />

dell’Umanità della Perdonanza<br />

celestiniana, della Transumanza e<br />

dell’Alpinismo. Beni non tangibili<br />

che suggeriscono anche mete ed<br />

eventi da conoscere in questo <strong>2020</strong>.<br />

A L’Aquila, a poco più di dieci anni<br />

dal sisma, è diventato universale il<br />

valore di una ricorrenza, molto sentita<br />

dai cittadini di ogni età, che dal<br />

1294 ogni anno coinvolge la provincia<br />

in un itinerario dall’Eremo di<br />

110


Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona<br />

fino al centro città. Momento culminante,<br />

ogni 28 agosto, è il Corteo<br />

della Bolla, con la Dama e il Giovin<br />

Signore in testa. L’altra soddisfazione<br />

tricolore è la Transumanza, che in<br />

questo caso ha vinto grazie al gioco<br />

di squadra con Austria e Grecia. Il<br />

percorso tricolore va da Nord a Sud.<br />

Luogo di partenza per la candidatura<br />

è stata Amatrice (RI), colpita dal<br />

terremoto del 2016. Tra le tappe di<br />

questo cammino delle greggi, delle<br />

mandrie e dei pastori, la Val Senales<br />

in Trentino-Alto Adige, Castelluccio<br />

di Norcia in Umbria, Frosolone in<br />

Molise e San Marco in <strong>La</strong>mis (FG). Ha<br />

ammaliato la giuria Unesco anche<br />

l’Alpinismo, un bene che l’Italia condivide<br />

con Francia e Svizzera. L’arte<br />

di scalare la montagna nasce lungo<br />

un confine arcuato d’eccezione che<br />

d’inverno e d’estate emoziona con<br />

panorami cangianti. Un patrimonio<br />

che, come ogni luogo d’Italia, è storia<br />

e natura. Da conoscere visitando<br />

un museo su tutti, il MMM Corones<br />

a Plan de Corones (BZ), dedicato<br />

alla disciplina di Reinhold Messner.<br />

Dall’edificio progettato da Zaha Hadid<br />

la vista a 360 gradi da 2.200 metri<br />

di altezza spazia su un’Italia mozzafiato.<br />

L’Aquila, Perdonanza celestiniana: la Dama della Bolla e il Giovin Signore in corteo<br />

L’Aquila, Celestinian Forgiveness: the <strong>La</strong>dy of the Bull and the Young Lord in the parade<br />

© Marcello Coletti<br />

111


UNESCO<br />

REMARKABLE ITALY. THE CELESTINIAN FORGIVENESS<br />

CELEBRATION, TRANSHUMANCE AND ALPINISM DECLARED<br />

INTANGIBLE CULTURAL HERITAGE OF HUMANITY<br />

Consensus, times three,<br />

was unanimous. Italy has<br />

been recognised with the<br />

Celestinian Forgiveness Celebration,<br />

Transhumance and Alpinism added<br />

to the list of Intangible Cultural<br />

Heritage of Humanity. In L’Aquila,<br />

just over ten years after it was<br />

devastated by an earthquake, the<br />

universal value of a celebration that<br />

is very important to citizens of all<br />

ages has been recognised. Since<br />

1294, it has taken the province along<br />

an itinerary from the hermitage of<br />

Sant’Onofrio al Morrone to Sulmona,<br />

going through the villages in the<br />

valley all the way to the town centre.<br />

The event culminates on 28 August,<br />

with the historical Bull Parade led by<br />

the <strong>La</strong>dy of the Bull and the Young<br />

Lord. The other source of Italian<br />

pride is Transhumance, which in<br />

this case won thanks to teamwork<br />

with Austria and Greece. The Italian<br />

itinerary goes from North to South.<br />

The starting point for the candidacy<br />

was Amatrice (Rieti), which was hit<br />

by the 2016 earthquake. The routes<br />

of this migration of flocks, herds<br />

and herders include Val Senales in<br />

Trentino-Alto Adige, Castelluccio<br />

di Norcia in Umbria, Frosolone in<br />

Molise and San Marco in <strong>La</strong>mis<br />

(Foggia). The UNESCO jury were also<br />

impressed by alpinism, which Italy<br />

shares with France and Switzerland.<br />

The art of climbing mountains is<br />

practiced along an exceptionally<br />

beautiful arched border that in<br />

winter and summer thrills with its<br />

changing panoramas. A heritage<br />

that, like everywhere in Italy, is<br />

both history and nature. It can be<br />

explored by visiting one particular<br />

museum, the MMM Corones on<br />

Kronplatz (Bolzano), dedicated<br />

to Reinhold Messner’s sport. The<br />

building designed by Zaha Hadid<br />

enjoys a breathtaking full panoramic<br />

view over Italy from 2,200 metres<br />

above sea level.<br />

Transumanza di cavalli/Equine transhumance, Castelluccio di Norcia (Perugia)<br />

© Rizzi/Ansa<br />

112


OFFERTE E SERVIZI<br />

PORTALE FRECCE<br />

PROMOZIONI<br />

FOOD ON BOARD<br />

CARTAFRECCIA<br />

NETWORK // ROUTES // FLOTTA<br />

114<br />

117<br />

118<br />

120<br />

122<br />

124


OFFERTE E SERVIZI<br />

CON LE FRECCE<br />

UN NUOVO<br />

ANNO INSIEME<br />

NUOVI FRECCIAROSSA IN TARDA SERATA<br />

Le giornate si allungano grazie ai nuovi <strong>Freccia</strong>rossa in tarda serata. È possibile scegliere l’orario più comodo e<br />

godersi i propri impegni fino all’ultimo minuto.<br />

• Nuove partenze di venerdì, sabato e domenica da Torino a Milano alle 23 e da Milano a Torino alle 23:05.<br />

• Nuove partenze di mercoledì e giovedì da Milano a Bologna alle 22:40.<br />

NUOVI COLLEGAMENTI DIRETTI<br />

Più Frecce e fermate lungo lo Stivale:<br />

• 2 <strong>Freccia</strong>rossa al giorno collegano Udine direttamente a Napoli, con fermate anche a Pordenone, Conegliano<br />

e Treviso.<br />

• 2 <strong>Freccia</strong>rgento veloci tra Roma e Lecce nel weekend, con un’unica fermata a Bari.<br />

• Bolzano, Trento e Milano direttamente collegate dal <strong>Freccia</strong>rossa in appena 3 ore di viaggio (2 ore e 26’ il<br />

tempo di percorrenza da Trento a Milano). Fermate anche a Rovereto, Verona, Peschiera del Garda e Brescia.<br />

• Si può raggiungere comodamente il centro di Firenze da Verona, Bolzano, Trento, Brescia, Bergamo e<br />

Vicenza grazie alla nuova fermata a Firenze Santa Maria Novella per le Frecce in servizio sulla rotta Verona-Roma.<br />

Un totale di 16 Frecce giornaliere collegano Verona e Firenze Santa Maria Novella da centro città<br />

a centro città in 1h 32’, 10 da e per Bolzano, 4 da e per Brescia e Bergamo, 2 da e per Vicenza.<br />

114


PIÙ VELOCITÀ DA E PER VENEZIA E SULLA ROTTA ADRIATICA<br />

Viaggi più rapidi nel massimo comfort:<br />

• da Venezia Mestre a Roma Tiburtina in sole 3h e 15’ grazie a 10 nuovi collegamenti veloci tra Venezia, Padova,<br />

Bologna e Roma. In più, 2 nuovi <strong>Freccia</strong>rossa anche tra Milano e Venezia, con fermate a Brescia, Verona,<br />

Vicenza, Padova e Mestre, per un totale di 48 <strong>Freccia</strong>rossa al giorno.<br />

• Più velocità e comfort sulla linea Adriatica grazie ai 14 <strong>Freccia</strong>rgento 700 ogni giorno, che diventeranno<br />

22 entro giugno, con velocizzazione fino a 30’ da e per Milano. I nuovi <strong>Freccia</strong>rgento stanno gradualmente<br />

sostituendo i <strong>Freccia</strong>bianca sulla direttrice Adriatica, incrementando i servizi offerti, qualità e riducendo i<br />

tempi di viaggio.<br />

PIÙ FERMATE NELLE CITTÀ<br />

Quest’inverno Trenitalia arriva ancora più vicino a casa:<br />

• oltre 300 fermate giornaliere nell’area di Milano, con 43 nuove fermate a Rogoredo, 30 nuove fermate<br />

a Rho-Fiera e 12 nuove fermate a Porta Garibaldi.<br />

• Oltre 300 le fermate giornaliere nell’area di Roma, con 21 nuove fermate a Tiburtina e 5 nuove fermate a<br />

Termini.<br />

• Oltre 150 le fermate giornaliere nell’area di Napoli, con 19 nuove fermate ad Afragola e 14 a Napoli Centrale.<br />

• Orari sempre più comodi per spostarsi tra Reggio Emilia, Ferrara, Rovigo e Roma:<br />

• 18 nuove fermate a Reggio Emilia AV, che portano a 76 le Frecce in servizio ogni giorno da e per la Città<br />

del tricolore.<br />

• 16 nuove fermate a Ferrara, per un totale di 26 fermate Frecce al giorno.<br />

• 4 nuove fermate a Rovigo, per un totale di 12 fermate Frecce al giorno.<br />

IN MONTAGNA CON FRECCE E FRECCIALINK<br />

Nuove partenze <strong>Freccia</strong>rossa da Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia e Milano per Oulx e Bardonecchia<br />

nei weekend fino al 29 marzo. Inoltre, tanti i collegamenti FRECCIALink nel weekend dalle principali fermate<br />

delle Frecce:<br />

• Cortina D’Ampezzo-S. Vito di Cadore-Tai di Cadore-Venezia Mestre in connessione con le Frecce da/<br />

per Roma, Firenze, Bologna, Ferrara, Verona e Milano.<br />

• Madonna di Campiglio-Pinzolo-Trento in connessione con le Frecce da/per Roma, Firenze, Bologna e Verona.<br />

• Selva di Val Gardena-S. Cristina di Val Gardena-Ortisei-Bolzano in connessione con le Frecce da/per Roma,<br />

Firenze, Bologna e Verona.<br />

• Canazei-Vigo di Fassa-Moena-Predazzo-Cavalese-Ora in connessione con le Frecce da/per Roma, Firenze,<br />

Bologna e Verona.<br />

• Courmayeur-Aosta-Torino Porta Susa in connessione con le Frecce da/per Napoli, Milano e Roma.<br />

115


OFFERTE E SERVIZI<br />

TRENITALIA<br />

VETTORE UFFICIALE<br />

DEL TOUR DEI MODÀ<br />

E DI LIAM GALLAGHER<br />

Trenitalia è vettore ufficiale dei concerti del Testa e Croce tour dei Modà. Chi raggiunge gli show in treno può<br />

usufriure dell’offerta Speciale Concerti per viaggiare in <strong>Freccia</strong>rossa, <strong>Freccia</strong>rgento, <strong>Freccia</strong>bianca, Intercity e<br />

Intercity Notte con sconti fino al 50% sul prezzo Base inserendo il codice TESTAOCROCE. In più, i soci CartaFRECCIA<br />

in possesso di ticket Frecce o Intercity per la città in cui si svolge lo spettacolo, grazie all’offerta SPECIAL-TRENITALIA,<br />

possono acquistare i biglietti del concerto a prezzi scontati nel settore parterre su ticketone.it/trenitalia.<br />

Speciale Concerti anche per le due date italiane di Liam Gallagher, il 15 febbraio a Roma e il 16 a Milano. Sconti fino al 50%<br />

su Frecce, Intercity e Intercity Notte inserirendo il codice LIAM al momento dell’acquisto sul sito.<br />

Offerte a disponibilità limitata, maggiori informazioni su trenitalia.com<br />

116


PORTALE FRECCE<br />

WWW.PORTALEFRECCE.IT<br />

INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE<br />

Il portale FRECCE rende più piacevole il viaggio grazie ai numerosi servizi gratuiti disponibili a bordo dei treni <strong>Freccia</strong>rossa e<br />

<strong>Freccia</strong>rgento e nelle sale FRECCIAClub e FRECCIALounge. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.portalefrecce.it<br />

o scaricare l’app Portale FRECCE da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com<br />

SCELTI PER VOI<br />

CINEMA<br />

Saremo giovani<br />

e bellissimi<br />

Escape Plan<br />

Tutto il mio folle<br />

amore<br />

Tutto Tutto<br />

Niente Niente<br />

Martin Eden<br />

AZIONE, SPORT, LOGICA E TANTO ALTRO A DISPOSIZIONE DI<br />

GRANDI E PICCOLI VIAGGIATORI<br />

GIOCHI<br />

GLI ALTRI SERVIZI DISPONIBILI<br />

NEWS<br />

Notizie Ansa<br />

sui principali<br />

fatti quotidiani<br />

aggiornate ogni ora<br />

SERIE E PROGRAMMI TV<br />

Una selezione di<br />

serie e programmi<br />

tv nazionali e<br />

internazionali<br />

BAMBINI<br />

Cartoni e<br />

programmi<br />

per i piccoli<br />

viaggiatori<br />

EDICOLA DIGITALE<br />

Quotidiani e<br />

riviste nazionali e<br />

internazionali<br />

AUDIOLIBRI<br />

Audiolibri di<br />

vario genere<br />

anche per<br />

bambini<br />

INFO DI VIAGGIO<br />

Informazioni in<br />

tempo reale su<br />

puntualità, fermate,<br />

coincidenze<br />

INTERNET WIFI<br />

Connessione a<br />

Internet tramite<br />

WiFi<br />

di bordo<br />

MUSICA<br />

Il meglio<br />

della musica<br />

contemporanea<br />

italiana e straniera<br />

CORSO DI INGLESE<br />

Oltre 100 lezioni<br />

per imparare<br />

l’inglese<br />

viaggiando<br />

LIBRI E GUIDE<br />

Circa 200<br />

contenuti tra<br />

libri ed estratti di<br />

guide turistiche<br />

Per assistenza è possibile contattare il numero verde Telecom Italia 800.287515 Opzione 1, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 22<br />

117


PROMOZIONI<br />

YOUNG<br />

Riservata ai soci CartaFRECCIA under 30, l’offerta Young permette di risparmiare<br />

fino al 50% sul prezzo Base dei biglietti per tutti i treni nazionali e in tutti i livelli di<br />

servizio, a eccezione dell’Executive, del Salottino e delle vetture Excelsior 1 .<br />

SPECIALE 2X1<br />

Offerta dedicata a chi prende il treno<br />

di sabato. Si viaggia in due pagando<br />

un solo biglietto al prezzo<br />

Base nei livelli Business, Premium e<br />

Standard e in 1^ e 2^ classe. Ideale<br />

per raggiungere, in coppia, i luoghi<br />

dove si tengono concerti, partite,<br />

mostre e altri eventi 3 .<br />

BIMBI GRATIS<br />

Con Trenitalia i bambini viaggiano<br />

gratis in <strong>Freccia</strong>rossa, <strong>Freccia</strong>rgento,<br />

<strong>Freccia</strong>bianca e Intercity nei livelli<br />

Business, Premium e Standard e in<br />

1^ e 2^ classe. Gratuità prevista per<br />

i minori di 15 anni accompagnati da<br />

almeno un maggiorenne, in gruppi<br />

composti da 2 a 5 persone 4 .<br />

A/R WEEKEND<br />

Promozione per chi parte il sabato<br />

e torna la domenica con le Frecce a<br />

prezzi fissi, differenziati in base alle<br />

relazioni e alla classe o al livello di<br />

servizio. <strong>La</strong> giusta soluzione per visitare<br />

le città d’arte nel fine settimana<br />

senza stress e lasciando l’auto a<br />

casa 5 .<br />

118


INSIEME<br />

Offerta dedicata ai gruppi da 2 a 5 persone per viaggiare con uno sconto del 30%<br />

sul prezzo Base di Frecce, Intercity e Intercity Notte. <strong>La</strong> promozione è valida in 1^<br />

e 2^ classe e nei livelli di servizio Business, Premium e Standard. Sono esclusi il<br />

livello Executive, il Salottino e le vetture Excelsior 2 .<br />

TUTTE LE ALTRE OFFERTE E LA GAMMA DEI PREZZI SU<br />

TRENITALIA.COM<br />

1. Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. Il numero dei posti disponibili è limitato e varia in base al giorno,<br />

al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto, rimborso e accesso ad altro treno non ammessi. Al momento<br />

dell’acquisto il sistema propone sempre il prezzo più vantaggioso. A bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento<br />

d’identità.<br />

2. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno, della classe/livello di servizio e del numero dei componenti del gruppo.<br />

Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso non consentiti.<br />

Offerta non cumulabile con altre riduzioni a eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi.<br />

3. L’offerta è valida tutti i sabati ed è acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. Posti limitati e variabili in base al<br />

treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni.<br />

4. I componenti del gruppo che non siano bambini/ragazzi pagano il biglietto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al<br />

giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. Acquistabile entro le ore 24 del<br />

secondo giorno precedente la partenza.<br />

5. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno e della classe/livello di servizio. Acquistabile entro le ore 24 del terzo<br />

giorno precedente la partenza del treno. Il cambio prenotazione/biglietto è soggetto a restrizioni. Il rimborso non è consentito. Offerta non<br />

cumulabile con altre riduzioni, compresa quella prevista a favore dei ragazzi.<br />

.<br />

119


FOOD ON BOARD<br />

Il viaggio nel viaggio<br />

GUSTALI A BORDO<br />

Questo mese abbiamo preparato per voi casarecce con sugo di pomodorini freschi e tonno, pollo alla cacciatora e carote<br />

al vapore. Ricette genuine, sane e complete di vitamine, proteine nobili e omega3, per un pieno di energia.<br />

Lo sapevate che il sugo tonno e pomodoro è nato a Bologna? Lo ha scoperto l’Accademia Italiana di Cucina dopo approfondite<br />

ricerche. Pare, infatti, che questa ricetta sia nata con la diffusione del tonno in scatola alla fine dell’800. Facile da<br />

preparare, diventò presto un’alternativa gustosa al classico piatto di pesce del venerdì.<br />

Scopri tutti i menù a bordo treno su itinere.it<br />

120


© M.T. Furnari<br />

FRECCIAROSSA<br />

GOURMET<br />

by<br />

Carlo Cracco<br />

FILETTI DI ORATA CON VERDURE AL VAPORE<br />

Lista della spesa (per 4 persone)<br />

4 filetti di orata, 200 g di zucchine, 100 g di carote, 100 g di<br />

sedano verde, 100 g di cavolfiore, 6 cucchiai di olio extravergine<br />

di oliva, sale marino iodato q.b.<br />

Preparazione<br />

Eliminare le eventuali spine dal pesce. <strong>La</strong>vare e mondare<br />

le verdure. Spuntare le zucchine, pelare le carote e tagliare<br />

entrambi gli ortaggi a rondelle. Togliere i filamenti dal sedano<br />

verde e tagliarlo a pezzi medi. Dividere il cavolfiore a<br />

ciuffetti incidendolo nel senso della lunghezza. Preparare<br />

la vaporiera oppure mettere a bollire l’acqua in una pentola<br />

su cui possa essere adagiato un colino grande a rete e un<br />

coperchio. Il livello di liquido deve essere tale da non toccare<br />

il contenitore su cui mettere le verdure. Quando l’acqua<br />

bolle, porre le carote, il sedano e il cavolfiore nel colino<br />

o nel cestello e coprire. Dopo 7 minuti unire le zucchine<br />

e proseguire la cottura finché le verdure non diventino tenere.<br />

Toglierle dal recipiente e metterle in una insalatiera.<br />

Condire con poco sale e l’olio extravergine di oliva.<br />

In un’altra padella, scaldare 2 cucchiai di olio, adagiare i<br />

filetti di orata e salare da entrambi i lati. Una volta cotto,<br />

servire il pesce insieme alle verdure.<br />

Vino consigliato<br />

Terre Siciliane Bianco IGT, Sicilia<br />

Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso<br />

presenta aromi di pompelmo, pesca bianca, mela verde e<br />

ananas. Al palato è fresco, piacevolmente morbido, ricco,<br />

intenso e fragrante.<br />

Menù <strong>Freccia</strong>rossa by Carlo Cracco<br />

121


CARTAFRECCIA<br />

IL VIAGGIO CONTINUA,<br />

RIPARTI CON I TUOI PUNTI<br />

I TUOI<br />

PUNTI<br />

PREMIO<br />

2019<br />

NON<br />

SCADONO<br />

Quest’anno i punti premio che non hai utilizzato<br />

iniziano il nuovo anno con te.<br />

Richiedi i premi fino al 28 febbraio 2021<br />

Il Regolamento completo del Programma CartaFRECCIA, che ha validità fino al 31 dicembre <strong>2020</strong>, è disponibile sul sito o presso le self<br />

service o biglietterie Trenitalia. I premi potranno essere richiesti fino al 28 febbraio 2021. Info su trenitalia.com<br />

122


MOSTRE IN TRENO<br />

E PAGO MENO<br />

PER I SOCI CARTAFRECCIA SCONTI<br />

E AGEVOLAZIONI NELLE PRINCIPALI<br />

SEDI MUSEALI E DI EVENTI IN ITALIA<br />

Palazzo dei Diamanti dedica una<br />

mostra a Giuseppe De Nittis (1846-<br />

1884), figura di spicco, insieme a<br />

Giovanni Boldini, della scena parigina<br />

di fine ’800. Fino al 13 aprile,<br />

l’esposizione rilegge la parabola<br />

creativa del pittore da una prospettiva<br />

che evidenzia la carica innovativa<br />

della sua arte e il suo modo,<br />

per certi versi inedito, di guardare la<br />

realtà e tradurla con immediatezza<br />

sulla tela per mezzo di inquadrature<br />

audaci, tagli improvvisi, prospettive<br />

sorprendenti. Che si tratti dei paesaggi<br />

assolati del Sud Italia, delle<br />

affollate piazze di Londra e Parigi o<br />

di ritratti, De Nittis ha lasciato una<br />

serie di istantanee che rappresentano<br />

il mondo nel suo apparire fugace<br />

e transitorio, partecipando<br />

attivamente a quel nuovo sguardo<br />

che apre la strada alla modernità.<br />

Organizzata dalla Fondazione<br />

Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte<br />

Moderna e Contemporanea, in<br />

collaborazione con il Comune di<br />

Barletta, la rassegna nasce dal rapporto<br />

di interscambio culturale instauratosi<br />

tra due istituzioni civiche<br />

simili per storia e natura: il Museo<br />

Giovanni Boldini di Ferrara e la Pinacoteca<br />

Giuseppe De Nittis di Barletta.<br />

Promozione 2x1 per i soci Carta-<br />

FRECCIA in possesso di biglietto<br />

delle Frecce con destinazione Ferrara.<br />

palazzodiamanti.it<br />

IN CONVENZIONE ANCHE<br />

TORINO<br />

• Hokusai Hiroshige Hasui. Viaggio<br />

nel Giappone che cambia, fino al 16<br />

febbraio alla Pinacoteca Agnelli<br />

• Andrea Mantegna fino al 4 maggio a<br />

Palazzo Madama<br />

MILANO<br />

• Museo della Scienza<br />

• De Chirico, fino al 19 gennaio<br />

e Guggenheim. <strong>La</strong> Collezione<br />

Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso,<br />

fino al 1° marzo a Palazzo Reale<br />

• De Pisis, fino al 1° marzo al Museo<br />

del Novecento<br />

• Elliot Erwitt. Family, fino al 15 marzo<br />

al Mudec<br />

• Canova, fino al 18 febbraio alla GAM<br />

VENEZIA<br />

• Peggy Guggenheim L’ultima<br />

dogaressa, fino al 27 gennaio alla<br />

collezione Peggy Guggenheim<br />

BOLOGNA<br />

• Etruschi. Viaggio nella terra dei<br />

Rasna fino al 24 maggio al Museo<br />

Civico Archeologico Bologna<br />

FIRENZE<br />

• Natalia Goncharova, fino al 12<br />

gennaio a Palazzo Strozzi<br />

• Inside Magritte, fino al 1° marzo alla<br />

chiesa di Santo Stefano al Ponte<br />

ROMA<br />

• Gabriele Basilico dal 25 gennaio al<br />

13 aprile a Palazzo delle Esposizioni<br />

NAPOLI<br />

• National Geographic Climate<br />

Change, fino al 31 maggio al Museo<br />

Archeologico Nazionale<br />

• Napoli Napoli, fino al 21 giugno al<br />

Museo di Capodimonte<br />

• Joan Miró. Il linguaggio dei segni fino<br />

al 23 febbraio al Pan<br />

Info su trenitalia.com<br />

Giuseppe De Nittis<br />

Il salotto della principessa Mathilde (1883)<br />

Olio su tela 74x92,5 cm<br />

Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis<br />

Joan Miró<br />

Ballerina (1924)<br />

Portuguese State Collection in deposit<br />

in Fundação Serralves<br />

Courtesy Succesió Miró by SIAE 2019<br />

© Filipe Braga/Fundação Serralves, Porto<br />

123


Oulx-Bardonecchia<br />

NETWORK // ROUTES // FLOTTA<br />

Courmayeur<br />

Aosta<br />

Torino<br />

Madonna di Campiglio Ora<br />

Bergamo<br />

Milano<br />

Genova<br />

Brescia<br />

Reggio Emilia AV<br />

NO STOP<br />

Modena<br />

Bologna<br />

<strong>La</strong> Spezia<br />

Pisa<br />

Trento<br />

Verona<br />

Bolzano<br />

Mantova<br />

Firenze<br />

Siena<br />

Vicenza<br />

Val Gardena<br />

Perugia<br />

Val di Fassa-Val di Fiemme<br />

Cortina d’Ampezzo<br />

Udine<br />

OLTRE 300<br />

Treviso<br />

Trieste<br />

Venezia<br />

Padova<br />

Ravenna<br />

Assisi<br />

Rimini<br />

Ancona<br />

FRECCE<br />

E FRECCIALINK<br />

AL G I O R N O<br />

Pescara<br />

Roma<br />

Fiumicino<br />

Aeroporto<br />

Caserta<br />

Foggia<br />

Napoli<br />

Matera<br />

Bari<br />

Lecce<br />

Salerno<br />

Sapri<br />

Potenza<br />

Sibari<br />

Taranto<br />

Metaponto<br />

Paola<br />

<strong>La</strong>mezia Terme<br />

LEGENDA:<br />

Reggio di Calabria<br />

I collegamenti da/per Bardonecchia sono attivi nei fine settimana fino al 29 marzo <strong>2020</strong><br />

I collegamenti FRECCIALink per la montagna sono attivi nei fine settimana fino al 29 marzo <strong>2020</strong><br />

Maggiori dettagli su destinazioni e giorni di circolazione su trenitalia.com<br />

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce<br />

Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com<br />

FRECCIAROSSA ETR 1000<br />

Velocità max 400 km/h<br />

Velocità comm.le 300 km/h<br />

Composizione 8 carrozze<br />

Livelli di servizio Executive, Business,<br />

Premium, Standard<br />

Posti 457<br />

WiFi<br />

Presa elettrica al posto<br />

Servizi per persone con disabilità<br />

Fasciatoio<br />

124


UN<br />

NETWORK<br />

DI<br />

OLTRE<br />

100 CITTÀ<br />

COLLEGAMENTI<br />

GIORNALIERI E DURATA<br />

MINIMA DEL VIAGGIO<br />

104 <strong>Freccia</strong>rossa<br />

Milano-Roma 3h 10’<br />

FRECCIAROSSA<br />

FRECCIAROSSA ETR 500<br />

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze<br />

4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574<br />

WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

FRECCIARGENTO ETR 700<br />

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze<br />

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 500<br />

WiFi | Presa elettrica e USB al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

1 a<br />

40 <strong>Freccia</strong>rossa e<br />

<strong>Freccia</strong>rgento<br />

Roma-Venezia 1 3h 15’<br />

FRECCIARGENTO ETR 600<br />

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 432<br />

WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

16 <strong>Freccia</strong>rossa e<br />

<strong>Freccia</strong>rgento<br />

Roma-Verona 3h 18’<br />

FRECCIARGENTO ETR 485<br />

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 489<br />

WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

48 <strong>Freccia</strong>rossa<br />

Milano-Venezia 2 2h 15’<br />

I tempi minimi indicati si riferiscono alla soluzione<br />

di viaggio più veloce con una delle tre Frecce, dalle<br />

stazioni centrali dove non specificato.<br />

I collegamenti comprendono sia i servizi di andata<br />

che di ritorno. Sono previste variazioni nel fine<br />

settimana e in alcuni periodi dell’anno.<br />

Maggiori dettagli per tutte le soluzioni su<br />

trenitalia.com<br />

1 Durata riferita al collegamento tra Roma Tiburtina e<br />

Venezia Mestre<br />

2 Durata riferita al collegamento tra Milano Centrale e<br />

Venezia Mestre<br />

FRECCIABIANCA<br />

Velocità max 200 km/h | Velocità comm.le 200 km/h | Composizione 9 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 603<br />

Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

FRECCIABIANCA ETR 460<br />

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 479<br />

Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

125


PRIMA DI SCENDERE<br />

FOTO DEL MESE<br />

RICORDARSI DI RICORDARE<br />

«Onoriamo quei giusti che hanno avuto il coraggio di non obbedire gli ordini,<br />

ma hanno seguito l’ordine morale, l’ordine etico, l’ordine del cuore»<br />

[Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz]<br />

«Un luogo di memoria e raccoglimento. Mai così importante e attuale come in questo momento.<br />

Una visita al Memoriale avrà anche il significato di un impegno civile.<br />

L’impegno della memoria che caratterizza una comunità che vuole costruire un futuro migliore per i propri figli e nipoti.<br />

Per non arrenderci alla deriva che confonde torti e ragioni e sovrappone i carnefici alle vittime»<br />

[Ferruccio de Bortoli, presidente onorario del Memoriale della Shoah di Milano]<br />

© Nicolò Piuzzi<br />

Memoriale della Shoah, Milano Centrale<br />

Il 27 gennaio <strong>2020</strong> è il 20esimo Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento italiano con la legge n. 211 del 2000. Recita<br />

così l’articolo 2: «In occasione del Giorno della Memoria di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri<br />

e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su<br />

quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in modo da conservare nel<br />

futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili<br />

eventi non possano mai più accadere».<br />

Dieci anni fa alla stazione di Milano Centrale è nato il Memoriale della Shoah, presso il binario sotterraneo<br />

originariamente adibito alla movimentazione dei vagoni postali e poi, tra il 1943 e il ’45, luogo di partenza per migliaia di<br />

ebrei e oppositori politici caricati su vagoni merci, agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e<br />

altri campi di sterminio e concentramento, o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli (MO) e Bolzano. Delle 169<br />

persone caricate sul primo convoglio, il 6 dicembre 1943, ne tornarono solo cinque.<br />

Al Memoriale (ingresso da piazza Edmond J. Safra, 1) fino al 9 febbraio si può visitare anche la mostra 100 giusti del<br />

mondo, storie contro l’indifferenza raccontate con i disegni e le parole di Jean Blanchaert, insieme a testi di Gabriele<br />

Nissim e Philippe Daverio.<br />

memorialeshoah.it<br />

126


PRIMA DI SCENDERE<br />

FONDAZIONE FS<br />

CENTOPORTE CHE PASSIONE<br />

RIVIVE IL FASCINO DEGLI ANNI ’20 A BORDO DEI TRENI DELLA<br />

FONDAZIONE FS ITALIANE<br />

di Ernesto Petrucci<br />

Carrozza degli anni ’20 (tipo 1928R, serie CIz 36225)<br />

© Archivio Fondazione FS Italiane<br />

«Il sole entrava dall’altro finestrino arrossando un rettangolo di tappezzeria. Fuori l’ombra dei<br />

vagoni era lunga, correva tutta quanta nel campo dove il grano cominciava a spuntare»<br />

[Carlo Cassola, Ferrovia locale, 1968]<br />

«<br />

Il <strong>2020</strong> sarà l’anno del treno turistico», ha dichiarato il ministro<br />

per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario<br />

Franceschini. L’intento è quello di promuovere un nuovo<br />

modo di viaggiare vivendo le bellezze del paesaggio, ma anche<br />

la storia e la cultura del nostro Paese. E i treni della Fondazione<br />

FS Italiane sono il cuore di questa nuova stagione del<br />

viaggio in treno. Oltre a suggestive, vecchie linee ferroviarie<br />

tornate a vivere grazie al progetto Binari senza tempo, sui treni<br />

storici si viaggia a bordo di veicoli d’epoca perfettamente<br />

restaurati e carichi dell’antico fascino dei treni del ’900. Loco-<br />

SAVE THE DATE TRENI STORICI<br />

FONDAZIONE FS ITALIANE<br />

5<br />

6, 12<br />

19<br />

26<br />

2<br />

9<br />

GENNAIO<br />

Archeotreno Napoli-Sapri<br />

Pietrarsa Express Napoli-Portici-Ercolano<br />

Reggia Express Napoli-Caserta<br />

Pietrarsa Express Napoli-Portici-Ercolano<br />

FEBBRAIO<br />

Archeotreno Napoli-Sapri<br />

Pietrarsa Express Napoli-Portici-Ercolano<br />

motive e carrozze che costituiscono pezzi unici della nostra<br />

storia ferroviaria come le Centoporte, che proprio 100 anni<br />

fa divennero i veicoli simbolo del parco rotabili delle Ferrovie.<br />

Furono chiamate carrozze stile anni ’20, ma viaggiarono<br />

fino agli anni ’60. Inizialmente con la loro bella livrea verde<br />

vagone e poi, dal 1935, nella più conosciuta tinta castanoisabella,<br />

due toni di marrone (uno chiaro l’altro più scuro) che<br />

caratterizzarono tanti rotabili FS fino al secondo dopoguerra.<br />

Treni famosi anche per aver popolato sequenze e scene<br />

del nostro grande cinema e rimaste per sempre impresse<br />

nell’immaginario collettivo degli italiani. In quegli interni caratterizzati<br />

dalle lucide panche in legno, dai lampadarietti con<br />

le coppe bianche e dalle tendine ricamate fittamente, con<br />

il logo FS ovunque ripetuto, si è svolto il lungo viaggio degli<br />

italiani: quelle 100 porte di pesante metallo si sono aperte e<br />

chiuse tante volte nelle mille stazioni d’Italia, ritmando con il<br />

loro rumore incontri e addii, riunioni e separazioni. Corrono le<br />

vicende individuali e collettive, e le infinite trame di una storia<br />

che è ancora in viaggio verso un futuro da scoprire, ma con<br />

le radici saldamente piantate in un passato vivo, patrimonio<br />

della cultura nazionale.<br />

127


PRIMA DI SCENDERE<br />

FUORI LUOGO<br />

di Mario Tozzi OfficialTozzi<br />

[Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]<br />

NAVIGLI PERDUTI<br />

Non rimangono che poche<br />

tracce immiserite dell’antica<br />

gloria dei navigli milanesi,<br />

importanti canali artificiali<br />

che collegavano la città al mare<br />

Adriatico. A Milano c’erano anche<br />

un porto e una darsena, ma i navigli<br />

residui è meglio scoprirli con la<br />

nebbia, quando si può cogliere l’atmosfera<br />

sfumata di un città che non<br />

c’è più. Non è stata distrutta: è semplicemente<br />

finita sotto terra. Con<br />

le barche dei navigli arrivavano in<br />

città carbone, legname, marmi (per<br />

il Duomo), fieno e perfino bestiame,<br />

mentre ripartivano vini, grano, sale<br />

e manufatti artigianali. C’erano poi<br />

le barche passeggeri che trasportavano<br />

gente da Pavia e da dovunque<br />

ci fosse un canale collegato. È strano<br />

pensare che, prima della perdita<br />

delle acque, tutti i milanesi fossero<br />

ottimi pescatori. Nati per snellire il<br />

traffico impacciato e lentissimo delle<br />

strade medievali (e per necessità<br />

di difesa), i navigli hanno paradossalmente<br />

condizionato lo sviluppo<br />

di una città che non possiede neppure<br />

un fiume, ma che conserva<br />

comunque una sua magia di città<br />

acquatica. Se percorrete ripa di Porta<br />

Ticinese e via Sforza, non avrete<br />

difficoltà a immaginarle costellate<br />

di botteghe e osterie, con accanto i<br />

Navigli in fermento, ultimo retaggio<br />

di un tempo passato.<br />

© Kavalenkava/AdobeStock<br />

128

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