La rivista istituzionale del Soccorso Alpino e Speleologico - n. 75, aprile 2020
Esce con una nuova grafica e nuovi contenuti la rivista del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. In questo numero un focus su tecniche e normative per gli interventi di ricerca di persone disperse in montagna e in ambiente impervio. Gli esperti del Soccorso Alpino e Speleologico raccontano anche interventi di soccorso ed esercitazioni coinvolgenti. Dal Monte Bianco alla Sardegna, un tuffo fra i "segreti" del CNSAS.
Esce con una nuova grafica e nuovi contenuti la rivista del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. In questo numero un focus su tecniche e normative per gli interventi di ricerca di persone disperse in montagna e in ambiente impervio. Gli esperti del Soccorso Alpino e Speleologico raccontano anche interventi di soccorso ed esercitazioni coinvolgenti. Dal Monte Bianco alla Sardegna, un tuffo fra i "segreti" del CNSAS.
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Ad accomunare questi interventi un fattore ambientale comune: il ghiaccio.
Uno strato insidioso che a causa delle poche precipitazioni nevose ha
reso difficilmente praticabili tutti i tipi di pendii. Uscite rischiose per i meno
esperti ma anche per escursionisti di lungo corso, alcuni interventi infatti
hanno riguardato proprio alpinisti ben conosciuti nell’ambiente degli
amanti della montagna e delle attività outdoor.
Scivolare sul ghiaccio è come precipitare in parete: la piccozza che non si attacca
alla superficie troppo dura, i ramponi che si impuntano facendo ritrovare
il malcapitato a testa in giù e la velocità elevata che si raggiunge in pochi
secondi non trovando alcun tipo di attrito sul pendio. La caduta si arresta solo
quando il pendio termina, e – sempre a causa delle scarse precipitazioni nevose
– spesso il primo punto pianeggiante è caratterizzato da rocce scoperte.
Dopo i tanti incidenti mortali e non che si sono verificati nel Lazio e in
Abruzzo durante le festività natalizie, il Soccorso Alpino e Speleologico ha
avviato una campagna di sensibilizzazione tramite i social, i giornali e le
televisioni locali per invitare gli escursionisti e gli alpinisti a valutare attentamente
le condizioni del terreno prima di intraprendere qualsiasi attività
in media o alta montagna. Le montagne in questo tipo di condizioni
autunnali/invernali infatti possono apparire libere da neve, ma solo una
valutazione più approfondita rivela il rischio che si corre affrontando un
terreno misto formato perlopiù da terra e ghiaccio.
Monte Terminillo, Lazio
A semplificare il lavoro del Soccorso Alpino l’utilizzo
delle nuove tecnologie: alcuni degli alpinisti rimasti
feriti dopo essere scivolati sul ghiaccio hanno lanciato
l’allarme tramite l’app GeoResQ realizzata del CNSAS
in collaborazione con il Club Alpino Italiano. Proprio
tramite GeoResQ è stato richiesto il 12 gennaio scorso
un intervento del CNSAS Abruzzo per soccorrere un
escursionista residente a Roma di 53 anni, scivolato
sul ghiaccio in prossimità della Capanna Sevice, sul
monte Velino. L’incidente è avvenuto a circa 2100 m
s.l.m., quando in compagnia di altri cinque escursionisti
l’uomo stava scendendo lungo un pendio lievemente
innevato. Improvvisamente è scivolato su un
tratto ghiacciato ed è andato giù per una sessantina
di metri. L’uomo è stato recuperato dal Soccorso Alpino
ed elitrasportato in codice giallo a L’Aquila.
Speriamo dunque che il prossimo inverno, quello della
stagione 2020-2021, le montagne del centro Italia
e di tutta l’Italia in generale saranno interessate da
precipitazioni nevose più abbondanti. Precipitazioni
che oltre a regalare paesaggi più consoni per il periodo
dell’anno, possono anche ridurre notevolmente i
rischi legati alla presenza di ghiaccio misto alla terra.
Intervento di soccorso del CNSAS Lazio sul Monte Terminillo nel dicembre 2019
MARZO 2020 | SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO
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