La rivista istituzionale del Soccorso Alpino e Speleologico - n. 75, aprile 2020
Esce con una nuova grafica e nuovi contenuti la rivista del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. In questo numero un focus su tecniche e normative per gli interventi di ricerca di persone disperse in montagna e in ambiente impervio. Gli esperti del Soccorso Alpino e Speleologico raccontano anche interventi di soccorso ed esercitazioni coinvolgenti. Dal Monte Bianco alla Sardegna, un tuffo fra i "segreti" del CNSAS.
Esce con una nuova grafica e nuovi contenuti la rivista del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. In questo numero un focus su tecniche e normative per gli interventi di ricerca di persone disperse in montagna e in ambiente impervio. Gli esperti del Soccorso Alpino e Speleologico raccontano anche interventi di soccorso ed esercitazioni coinvolgenti. Dal Monte Bianco alla Sardegna, un tuffo fra i "segreti" del CNSAS.
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sviluppandosi su vari livelli di gallerie,
l’intero complesso è stato foriero
negli anni di continue esplorazioni.
Queste grotte sono un vero paradiso
per tanti speleo, che frequentano
con grande frequenza i percorsi. Con
uno sviluppo labirintico, laghi interni,
cristalli, la Grotta del Fiume in particolare
offre un’esperienza appetibile
senza grandi profondità.
Il numero elevato di frequentatori
porta con sé importanti possibilità
di incidente. L’ultimo era avvenuto
nel 2018, fortunatamente a poca
distanza dall’ ingresso, risolto positivamente
dal Soccorso Alpino e Speleologico.
Questa volta però la situazione è
diversa, molto più complicata. La
prima chiamata di soccorso arriva
alle 14:00, un compagno del ferito
allerta il 118, che gira la chiamata al
delegato del Soccorso Alpino e Speleologico
marchigiano. La macchina
del CNSAS – a livello regionale e nazionale
– si mette in moto.
Le notizie riguardanti l’infortunio
sono di una scivolata su un pozzo, ad
oltre 15 metri. Il fango, che renderà
faticoso il recupero dei soccorritori,
ha attutito l’impatto per lo speleologo:
ha un piede ferito e molto probabilmente
fratturato, ma è cosciente.
I compagni di escursione hanno agito
nella maniera corretta: due sono
rimasti col ferito mentre un altro è
uscito ad allertare il CNSAS. La grotta
non è particolarmente fredda.
Questa volta siamo piuttosto lontani
dall’ ingresso: il ferito è a Sala Villa,
oltre un chilometro dall’entrata della
grotta. Dopo un rapido consulto
con il capostazione per l’organizzazione
dell’intervento, la prima squadra
è pronta a entrare per le 15:00. È
chiaro da subito che ci sarà bisogno
di un numero ingente di volontari,
data la distanza, la peculiarità della
grotta, la natura dell’infortunio.
Squadre del CNSAS iniziano a convergere
dalle delegazioni limitrofe
di Umbria e Abruzzo, mentre viene
pre-allertata l’Emilia Romagna che
manderà un contingente nella nottata
successiva.
La Commissione Medica nazionale
è pronta a fornire un backup ai
medici delle Marche già sul posto,
la Commissione Comunicazione e
Documentazione è presente con i
membri dell’Umbria e dell’Abruzzo,
la Commissione Disostruzione contatta
la direzione delle operazioni
offrendo la sua disponibilità.
Le prime squadre iniziano il percorso
verso il ferito, mentre al campo base
è il momento delle decisioni, che
vengono comunicate all’interno tramite
telefoni speleologici. La conoscenza
della cavità è importante: il
MARZO 2020 | SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO
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