04.06.2020 Views

Touring 06/2020

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SEZIONE TICINO<br />

Ciclismo:<br />

«Per quella vittoria alle Fiandre<br />

ho lottato fino alla fine»<br />

A tu per tu con il campione di ciclismo Alberto Bettiol che si è<br />

trasferito in Ticino - Ecco come si allena nel tempo della<br />

pandemia.<br />

La vittoria al Giro delle Fiandre 2019 ha<br />

siglato il suo primo successo da<br />

professionista. Come ha vissuto questo<br />

importante traguardo, se lo aspettava?<br />

È stata una sorpresa, non me l’aspettavo<br />

io come non se l’aspettava nessuno.<br />

L’aver vinto questa gara, considerata da<br />

molti la più bella, dura e ambita del<br />

ciclismo professionistico rende la vittoria<br />

ancora più speciale. Non la dimenticherò<br />

mai!<br />

Qual è stato il tratto più faticoso dei<br />

280 chilometri percorsi e quando ha<br />

realizzato che stava per vincere questa<br />

importante competizione?<br />

Il tratto più faticoso è stato quando mi<br />

sono ritrovato completamente solo negli<br />

ultimi 14 chilometri di pianura, con<br />

un’ampia strada, il vento in volto e un<br />

vantaggio risicato, mai superiore ai 20<br />

secondi. Non avevo previsto di trovarmi<br />

in quella situazione, non avevo altre<br />

possibilità oltre a quella di continuare a<br />

spingere, non potevo aspettare il gruppo<br />

e poi rientrare perché avrei perso<br />

l’occasione. Ho realizzato di vincere solo<br />

sul finale, a 100 metri dall’arrivo, quando<br />

in collegamento radio, incredulo,<br />

ricevevo conferma di quello che stava<br />

accadendo.<br />

Con l’avvento della pandemia, soprattutto<br />

in Italia, molti dei suoi colleghi<br />

L’allenamento<br />

sui rulli durante<br />

la pandemia<br />

Alberto Bettiol, 26enne ciclista<br />

italiano in forze al Team EF Pro<br />

Cycling, ci racconta il suo primo<br />

successo da professionista al<br />

Giro delle Fiandre 2019, i suoi<br />

allenamenti durante la pandemia<br />

e la sua nuova vita in Ticino,<br />

dove ha ritrovato alcuni dei suoi<br />

amici e rivali. Bettiol si dichiara<br />

pronto a ripartire a caccia di<br />

nuovi traguardi, in attesa di<br />

conoscere le date di recupero<br />

delle più importanti competizioni<br />

ciclistiche su strada.<br />

hanno optato per l’allenamento sui rulli<br />

all’interno della propria abitazione.<br />

Come avvenuto per lo sport dei motori,<br />

ad esempio con la Formula1 e la<br />

MotoGP, anche nel ciclismo sono<br />

fioccate le sfide virtuali, tra le quali<br />

menzioniamo anche le 5 tappe del<br />

«Tour de Suisse» dello scorso aprile.<br />

Anche lei, lo stesso mese, ha partecipato<br />

al Giro vinto lo scorso anno, quello<br />

delle Fiandre. Com’è stato viverlo<br />

pedalando davanti a uno schermo e<br />

cosa ne pensa in generale di questo tipo<br />

di gare?<br />

Ho corso sui rulli, in versione ridotta, il<br />

Fiandre ed anche, con la mia squadra,<br />

cinque tappe del Giro d’Italia sull’applicazione<br />

Zwift, utilizzata da molti ciclisti per<br />

confrontarsi virtualmente. È stata una<br />

bella esperienza, devo ammettere che<br />

queste piattaforme digitali sono state<br />

molto utili e di supporto durante il<br />

periodo di quarantena, soprattutto per<br />

coloro che per via di restrizioni più ferree<br />

– come nella vicina penisola – non<br />

hanno potuto allenarsi all’aperto. Mi<br />

auguro comunque, che questa tipologia<br />

di competizioni venga sempre presa per<br />

quella che è e tenuta solo come mezzo<br />

complementare, ma che non vada mai a<br />

sostituire le gare tradizionali, perché la<br />

disciplina è diversa, lo sforzo anche e<br />

soprattutto il vero ciclismo, come per gli<br />

sport motoristici, è sulle strade e negli<br />

autodromi, con gli appassionati sugli<br />

spalti. Quindi benvengano le gare virtuali<br />

ma, superato il momento difficile,<br />

continuiamo a portare avanti lo sport per<br />

come lo conosciamo.<br />

Si è da poco trasferito in Ticino, come<br />

ha preso questa decisione e come si<br />

trova a vivere e ad allenarsi qui?<br />

Era qualche tempo che volevo cambiare<br />

Paese e cambiare vita. Prima di trasferirmi<br />

ho parlato con i miei amici, ancor prima<br />

che colleghi, Vincenzo Nibali, Diego<br />

Ulissi, Fabio Aru e soprattutto Enrico<br />

Gasparotto, che oltre a risiedere qui, è da<br />

poco diventato cittadino svizzero e<br />

conosce molto bene il Ticino. Qui mi<br />

piace molto il clima, le strade e il<br />

territorio che sono perfetti per i miei<br />

allenamenti, ci sono molte tratte in<br />

pianura ed anche in salita, nonostante io<br />

non sia uno scalatore come loro. Sono<br />

molto contento della mia scelta.<br />

Qual è il suo prossimo obiettivo,<br />

coronavirus permettendo? E qual è il<br />

sogno della sua carriera?<br />

A breve termine non ho una gara alla<br />

quale aspiro in particolare, anche perché<br />

il calendario è stato completamente<br />

rivisto a causa della pandemia. Quest’anno<br />

sono partito bene vincendo subito<br />

«una cronometro», quello che mi auguro<br />

è di trovare continuità di prestazione e di<br />

trovarmi sempre lì davanti a contendermi<br />

le posizioni di vertice. Il sogno nel<br />

cassetto è quello di vincere il Campionato<br />

del Mondo, perché è una gara singola<br />

durante la quale si respira un’atmosfera<br />

completamente diversa dalle altre e<br />

soprattutto gareggi rappresentando la tua<br />

nazione.<br />

La vittoria al Giro<br />

delle Fiandre 2019<br />

80 touring | giugno <strong>2020</strong>

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