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Fitainforma settembre 2020

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fitainforma<br />

ANNO XXXIII - N. 3<br />

<strong>settembre</strong> <strong>2020</strong><br />

IL TEATRO<br />

CHE VERRÀ<br />

(speriamo)


03<br />

04<br />

10<br />

12<br />

14<br />

16<br />

18<br />

indice<br />

Editoriale<br />

FOCUS Il teatro che verrà (speriamo)<br />

Intervista a compagnie FITA Veneto<br />

Territorio / La parola<br />

ai Comitati provinciali<br />

Intervista / Mauro Dalla Villa<br />

Presidente FITA Veneto<br />

Eventi / Un'estate (strana ma bella)<br />

sotto la luna e tra pillole di teatro<br />

Intervista / Aldo Zordan<br />

Vicepresidente FITA nazionale<br />

Cultura<br />

La malattia sale sul palco<br />

fitainforma<br />

Bimestrale<br />

del Comitato Regionale Veneto<br />

della Federazione Italiana<br />

Teatro Amatori<br />

ANNO XXXIII<br />

giugno <strong>2020</strong><br />

Registrazione Tribunale<br />

di Vicenza n. 570<br />

del 13 novembre 1987<br />

Direttore responsabile<br />

ANDREA MASON<br />

Direzione e redazione<br />

Stradella delle Barche, 7<br />

36100 VICENZA<br />

tel. 0444 324907<br />

fitaveneto@fitaveneto.org<br />

www.fitaveneto.org<br />

Responsabile editoriale<br />

MAURO DALLA VILLA<br />

04<br />

Caporedattore<br />

Alessandra Agosti<br />

Grafica<br />

Stefano Rossi<br />

Segreteria<br />

Cristina Cavriani<br />

Giuliano Dai Zotti<br />

Maria Pia Lenzi<br />

12<br />

14<br />

16<br />

18<br />

2


EDITORIALE<br />

Il momento è ora<br />

Partecipare per esserci<br />

e per contare<br />

Cala il sipario su questo quadriennale mandato di<br />

tutti gli organismi direttivi della nostra<br />

Federazione. Il 4 e l'11 ottobre si celebrerà il<br />

congresso elettivo nazionale a cui seguiranno,<br />

nei successivi 120 giorni, i rinnovi regionali e<br />

provinciali.<br />

L’occasione dei congressi è certamente una tra le<br />

più importanti nella vita associativa per verificare<br />

quanto fatto e, soprattutto, quale potrà essere<br />

la prospettiva per il futuro. Per questo motivo,<br />

più che mai, resta valida l’esortazione a non<br />

mancare.<br />

Senza anticipare nulla di quanto discuteremo al<br />

nostro congresso regionale, già programmato<br />

per domenica 25 ottobre, diventa urgente organizzarci<br />

per partecipare a quello nazionale, che<br />

quest’anno si seguirà da casa grazie al sistema da<br />

remoto adottato per l'occasione. Motivo in più<br />

per non avere attenuanti e partecipare, in prima<br />

persona o per delega.<br />

In numerose assemblee provinciali, nel corso di<br />

questo quadriennio, ho avuto modo di<br />

raccogliere i disagi o le rimostranze da parte<br />

degli Associati su diversi argomenti, molte volte<br />

pertinenti, ma in taluni casi non condivisibili<br />

quando sollevate da chi raramente partecipa.<br />

Questo non significa che non si debbano<br />

esprimere le proprie opinioni: è però necessario<br />

impegnarsi per sostenerle e non lasciare che altri<br />

se ne occupino per noi.<br />

Il momento è ora. Partecipare per esserci e per<br />

contare. Per essere incisivi nelle azioni che la<br />

Federazione compie occorre sostenere coloro ai<br />

quali vogliamo affidare la gestione delle<br />

necessità edegli interessi degli Associati.<br />

È perciò indispensabile la partecipazione di tutti,<br />

soprattutto in questa occasione in cui non<br />

occorre nemmeno spostarsi da casa. Partecipare<br />

è semplice e sicuramente ogni Presidente<br />

provinciale saprà chiarire gli aspetti pratici utili a<br />

rendere agevole la presenza.<br />

Basta solo la volontà di esserci e questa è una<br />

responsabilità di ognuno. Ciascuno di noi è una<br />

piccola parte, ma insieme formiamo una grande<br />

Federazione. Se ogni Socio collabora il beneficio<br />

si moltiplica in grandi risultati che tornano<br />

nuovamente utili a vantaggio di ognuno.<br />

Non lasciamo che altri decidano per noi.<br />

Buon congresso a tutti.<br />

Mauro Dalla Villa<br />

Presidente FITA Veneto<br />

3


IL TEATRO<br />

CHE VERRÀ<br />

(speriamo)<br />

FOCUS


Dal lockdown<br />

alla ripresa<br />

delle attività di<br />

spettacolo tra<br />

voglia e paura<br />

servizio di Filippo Bordignon<br />

La Terza Fase della pandemia Covid-19 non sta mantenendo la promessa di un ritorno alla normalità.<br />

A essere cambiato è forse proprio il concetto di “normalità”, oggi coniugato in un costante stato di<br />

pre-allarme collettivo, talvolta enfatizzato dai mass media, a causa del quale l’economia in toto non<br />

riesce a recuperare quella positività indispensabile per credere nel futuro. Se pure il danno economico<br />

diretto per il mondo amatoriale è meno pesante rispetto a quello segnalato dai professionisti del<br />

teatro, vale per entrambe le fazioni l’amarezza per una situazione incerta, con il pubblico non<br />

completamente persuaso a recuperare le proprie abitudini culturali e gli addetti ai lavori spaventati<br />

dalla prospettiva di nuovi lockdown. Facciamo il punto della situazione con dodici compagnie venete<br />

occupate a ripensare i proprio spettacoli senza snaturarne il significato: una necessità che potrebbe<br />

stimolare soluzioni creative, là dove altri vedono solo il cappio strozzante del limite.<br />

Teatro Insieme<br />

“È stato necessario sospendere<br />

le prove de ‘Il club delle prime<br />

mogli’, nuovo spettacolo con<br />

cui avremo dovuto debuttare<br />

in autunno - spiega Andrea Nao<br />

della padovana Teatro Insieme<br />

-. C’è tanta incertezza e non vedo<br />

con grande ottimismo i<br />

prossimi mesi. Abbiamo un paio<br />

di repliche, ma sempre in<br />

contesti particolari, per garantire<br />

il distanziamento. Finché<br />

perdura quest’emergenza sarà<br />

difficile per amatoriali e organizzatori<br />

di spettacoli di piccole<br />

dimensioni. Altra ‘noia’ è l’impiego<br />

delle sale prove: abbiamo<br />

delle convenzioni col<br />

Comune per utilizzare vecchie<br />

scuole ma ora la capienza è stata<br />

ridotta praticamente di un<br />

terzo. Questo elimina automaticamente<br />

tutti quegli spettacoli<br />

in repertorio nei quali in<br />

scena si trovano fino a dieci<br />

persone. Abbiamo momentaneamente<br />

accantonato anche<br />

le commedie in cui era impossibile<br />

applicare il distanziamento,<br />

come ‘Quando la moglie va in<br />

vacanza’. Due sabati fa, però,<br />

siamo andati in scena a Preganziol,<br />

in provincia di Treviso, con<br />

‘I monologhi della Giulia’, un lavoro<br />

ovviamente in linea con le<br />

normative anti-Covid prescritte<br />

e abbiamo riscontrato entusiasmo<br />

da parte del pubblico, che<br />

è venuto a vederci perfino da<br />

Padova”.<br />

Teatro Veneto Città di Este<br />

“Lo stop ci ha fatto arretrare alla<br />

situazione verificatasi duranti<br />

gli scorsi anni di recessione,<br />

proprio ora che stavamo risalendo<br />

la china e tornando alla<br />

normalità - sottolinea Stefano<br />

Baccini di Teatro Veneto Città<br />

di Este -. Durante la Fase 2, però,<br />

abbiamo realizzato un paio<br />

di spettacoli in Comuni che definirei<br />

coraggiosi, ma si tratta<br />

ovviamente di un decimo della<br />

nostra normale attività in quel<br />

periodo dell’anno. Il Covid-19<br />

Le opinioni<br />

di numerose<br />

compagnie<br />

FITA Veneto<br />

denotano<br />

stati d'animo<br />

contrastanti<br />

In questa pagina, scatti di scena<br />

delle compagnie Teatro Insieme<br />

di Padova (qui accanto), Teatro Veneto<br />

Città di Este (in basso a sinistra)<br />

ed El Tanbarelo di Rovigo (a destra)<br />

ha significato anche l’interruzione<br />

del nuovo allestimento<br />

previsto per marzo, un’opera<br />

con tanti bei personaggi più<br />

leggera rispetto al passato, ‘1 x<br />

2’ di Oscar Wulten. Restano da<br />

sciogliere alcuni nodi che riguardano,<br />

oltre al distanziamento<br />

degli attori sul palco, i<br />

tanti risvolti personali e lavorativi<br />

di ognuno, a cui si aggiunge<br />

la complessità di effettuare<br />

prove in totale sicurezza. Vogliamo<br />

e dobbiamo evitare l’esibizione<br />

con le mascherine.<br />

Proseguiamo dunque con<br />

estrema cautela, sperando in<br />

un cambio sostanziale della situazione.<br />

Il Comune ci ha confermato<br />

la sua disponibilità a<br />

far proseguire le attività culturali<br />

e sociali, sicché stiamo lavorando<br />

all’organizzazione della<br />

quarantunesima edizione de ‘Il<br />

Teatro dei Filodrammatici’ a<br />

Este, per il quale dobbiamo curare<br />

anche tutto il protocollo di<br />

sicurezza per compagnie e<br />

spettatori”.<br />

El Tanbarelo<br />

“Volendo proprio vedere il lato<br />

positivo della faccenda - azzarda<br />

Claudio Zanforlin, capocomico<br />

della compagnia rodigina<br />

continua a pag. 6<br />

5


In queste due pagine<br />

ancora una serie<br />

di immagine dedicate<br />

alle compagnie che hanno<br />

risposto alle nostre<br />

domande sul dopo lockdown<br />

e sulle prospettive<br />

per la stagione autunnale.<br />

In alto, da sinistra, foto dei<br />

gruppi I Lusiani di Lusia,<br />

in provincia di Rovigo,<br />

Streben Teatro di Mogliano<br />

Veneto (Treviso)<br />

e Il Portico - Teatro Club<br />

di Mirano (Venezia).<br />

A centro pagina, a destra,<br />

Teatroimmagine di Salzano,<br />

in provincia di Venezia.<br />

In basso, qui sotto prove<br />

all'aperto per il gruppo Teatro<br />

d'Arte Rinascita di Treviso,<br />

mentre a destra una foto<br />

di scena della Compagnia<br />

dell'Arca di Verona.<br />

continua da pag. 5<br />

El Tanbarelo - abbiamo occupato<br />

i mesi scorsi adoperandoci in<br />

varie manutenzioni, mettendo<br />

mano all’attrezzistica, al parco<br />

luci, leggendo e studiando per<br />

comprendere come ripartire<br />

più forti di prima. La nostra è<br />

una compagnia comico-brillante<br />

numerosa, sulla scena, di<br />

conseguenza abbiamo dovuto<br />

ingegnarci per garantire il metro<br />

di distanza tra attori, annullando<br />

alcune delle scene e<br />

provvedendo a ogni spettacolo<br />

alla disinfezione di tutta l’oggettistica<br />

di scena. Siamo riusciti<br />

a portare a casa tre recite<br />

finora, con lavori come ‘Violasion<br />

di domicilio’, tratta da ‘In<br />

città è tutta un’altra cosa’ di<br />

Emilio Caglieri, e un nostro cavallo<br />

di battaglia, il ‘Don Checco’<br />

di Attilio Rovinelli. Il<br />

prossimo sarà comunque un<br />

autunno imprevedibile. Ma ci<br />

siamo allertati, inserendo nel<br />

repertorio monologhi e dialoghi:<br />

tra l’altro uno di questi,<br />

tratto dal ‘Sior Todero brontolon’,<br />

ci ha fatto vincere la prima<br />

edizione della manifestazione<br />

‘Pillole di Teatro’, promossa il 3<br />

<strong>settembre</strong> da Fita Rovigo”.<br />

I Lusiani<br />

I Lusiani di Lusia, in provincia di<br />

Rovigo, per il momento sono in<br />

stand by: “Siamo fermi - spiega<br />

Maria Delfina Sgobbi -. Questo<br />

per noi è un periodo particolare:<br />

a ottobre effettueremo un<br />

cambio delle consegne nella<br />

compagnia, perché io e l’attuale<br />

segretario siamo in carica da<br />

ormai vent’anni ed è tempo<br />

per un passaggio del testimone.<br />

Le nuove leve hanno molte<br />

iniziative, sono creative. In questo<br />

periodo, però, alcuni dei<br />

componenti più giovani hanno<br />

altre priorità che non ci assicurano<br />

continuità nelle prove<br />

(una gravidanza, un matrimonio).<br />

La stagione autunnale sarà<br />

tutta da ripensare;<br />

eventualmente si potrà prendere<br />

un’altra commedia in sostituzione<br />

di quella più recente<br />

in programmazione (‘El paron<br />

so mi… ostrega’, scritta da<br />

me). Si può pensare anche a<br />

spezzoni di commedie del passato,<br />

sono molte le possibilità<br />

al riguardo. Ma finché non salta<br />

fuori il vaccino, siamo tutti in<br />

attesa di recuperare la normalità”.<br />

Gruppo Teatro D’Arte Rinascita<br />

“Mai come in questo periodo la<br />

Fita è stata essenziale, sia a livello<br />

locale che regionale e nazionale<br />

- sostiene Renzo<br />

Santolin, presidente e regista<br />

del trevigiano Gruppo Teatro<br />

D’Arte Rinascita -. Ora bisogna<br />

aspettare almeno un altro mese,<br />

una volta ricominciate le<br />

scuole, per capire a grandi linee<br />

come si svolgerà l’autunno. Nonostante<br />

tutto restiamo ottimisti<br />

anche se, per il momento,<br />

per noi si tratta di calma piatta,<br />

a livello teatrale, almeno fino a<br />

dicembre. La nostra ultima volta<br />

sul palcoscenico è stata il 23<br />

febbraio, a Treviso: da allora ci<br />

sono saltate circa quindici repliche;<br />

un danno consistente ma,<br />

come sempre, sapremo venirne<br />

a capo. Fortunatamente ho<br />

uno spazio aperto di proprietà<br />

che ci ha consentito di fare le<br />

prove rispettando il distanziamento,<br />

durante l’estate. A<br />

mancare sono però gli stimoli:<br />

avevamo belli e pronti due allestimenti<br />

de ‘La locandiera’ e ‘Il<br />

giocatore’ di Goldoni. È rimasto<br />

tutto là, scenografie e costumi,<br />

in sospeso. Solitamente in autunno<br />

calendarizzavamo una<br />

ventina di repliche ma, a oggi,<br />

nulla. Il fatto è che il pubblico<br />

magari se la sente di rischiare<br />

in situazioni all’aperto, ma per<br />

quelle al chiuso? L’amatoriale<br />

ripartirà, certo, ma dovrà farlo<br />

pazientemente, ricominciando<br />

a popolare i teatri con parenti e<br />

amici”.<br />

Streben Teatro<br />

“Gli ostacoli non ci fermano,<br />

anzi, ci sentiamo chiamati a<br />

mantenere un atteggiamento<br />

positivo e costruttivo - tiene a<br />

precisare Sebastiano Boschiero<br />

del moglianese Streben Teatro<br />

-. La cultura stava passando<br />

momenti difficili già prima del<br />

Covid: la maniera più adatta<br />

per affrontare questa situazione<br />

da parte degli artisti è di<br />

scovare soluzioni. Abbiamo<br />

messo in stand by il nostro<br />

‘Faust’ calendarizzato per <strong>settembre</strong>;<br />

sono previsti fino a dodici<br />

attori sul palco e non<br />

riteniamo opportuno snaturare<br />

la regia a causa di un virus. Preferiamo<br />

proporre, a partire da<br />

ottobre, dei lavori più contenuti,<br />

come nel caso de ‘I danni del<br />

tabacco’ di Cechov (per un attore),<br />

‘Coppia aperta, quasi<br />

6


spalancata’ di Fo-Rame (due attori)<br />

e ‘Tre sull’altalena’ di Lunari<br />

(tre attori). Siamo ripartiti<br />

anche con i corsi di teatro e i<br />

workshop, tutti sold-out, garantendo<br />

ai partecipanti il rigoroso<br />

rispetto delle normative.<br />

Ci siamo inventati perfino una<br />

rielaborazione delle cosiddette<br />

‘escape room’ impiegando i nostri<br />

attori, naturalmente in contesti<br />

all’aperto: nelle escape<br />

room tenute con grande successo<br />

quest’estate, pubblico e<br />

attori erano muniti di mascherina<br />

e guanti, condizione legittimata<br />

dalla storia nella quale i<br />

partecipanti dovevano calarsi.<br />

A ottobre esordiremo con una<br />

nuova escape room, questa<br />

volta notturna, a titolo ‘Paranoia’”.<br />

Il Portico - Teatro Club<br />

Anche Bruno Pietro Spolaore<br />

della miranese Il Portico - Teatro<br />

Club è ottimista: “Nel periodo<br />

del lockdown abbiamo<br />

perso otto spettacoli, ma da<br />

giugno a oggi siamo riusciti a<br />

riguadagnare altre otto date,<br />

all’aperto o sotto i portici di<br />

qualche barchessa, il tutto rispettando<br />

le normative e con<br />

la soddisfazione del pubblico.<br />

Si è trattato di spettacoli con<br />

pochi attori in scena e di durata<br />

variabile, a volte interventi abbinati<br />

a qualche conferenza,<br />

che prevedevano estratti dialogici.<br />

Di particolare soddisfazione<br />

il Ruzzante de ‘Il reduce’ e<br />

‘Bilora’, in cui in scena si trovavano<br />

contemporaneamente al<br />

massimo tre persone. Bene anche<br />

le riduzioni dalla ‘Trilogia<br />

della villeggiatura’ del Goldoni.<br />

A Mirano sono riuscito anche a<br />

organizzare una mini-rassegna<br />

di tre spettacoli che ha registrato<br />

sempre il tutto esaurito,<br />

con circa 150 spettatori. Prosegue<br />

dunque la nostra missione<br />

di tenere in vita i grandi classici<br />

del teatro veneto e, anzi, stiamo<br />

pensando a un nuovo allestimento”.<br />

Teatroimmagine<br />

“Per assurdo a luglio e agosto<br />

siamo riusciti a fare un discreto<br />

numero di repliche - evidenzia<br />

Roberto Zamengo, presidente<br />

di Teatroimmagine di Salzano,<br />

in provincia di Venezia -. I titoli<br />

proposti erano ‘Il dottor Jekyll<br />

e del signor Hyde’ tratto da<br />

Stevenson e una cosa grottesca<br />

derivata dal vaudeville,<br />

“XXX”- I semi della follia’ di Eugene<br />

Labiche. In alcuni casi ho<br />

percepito un’atmosfera surreale;<br />

in altri sembrava l’inizio di<br />

una nuovo normalità, ma anche<br />

così la sensazione era straniante.<br />

Certo è che la gente ha<br />

voglia di uscire. Per noi, però, la<br />

prospettiva autunno-inverno è<br />

davvero magra. Com’era prevedibile<br />

i Comuni contribuiscono<br />

sempre meno, per ovvi<br />

problemi economici. Noi abbiamo<br />

cercato di stringere i denti<br />

e andare incontro agli organizzatori.<br />

Staremo a vedere quando<br />

si risolverà la situazione<br />

della pandemia”.<br />

Compagnia dell’Arca<br />

L’attività della veronese Compagnia<br />

dell’Arca – quaranta allestimenti<br />

in undici anni di vita -<br />

procede spedita nonostante il<br />

periodo: “Siamo contenti - racconta<br />

la rappresentante Giulia<br />

Guandalini - poiché ad agosto ci<br />

è riuscito di portare ‘La sposa<br />

dell’aldilà, più di là che di qua’<br />

al Teatro Arsenale a Verona.<br />

Quattro serate di fila con una<br />

media di 110 spettatori entusiasti.<br />

E poi, sempre ad agosto,<br />

a Montecchio Precalcino abbiacontinua<br />

a pag. 8<br />

7


Qui sopra, a sinistra,<br />

il gruppo teatral-musicale<br />

Lunaspina di Montecchio<br />

Precalcino, in provincia<br />

di Vicenza, mentre a sinistra<br />

due attori della compagnia<br />

Sale e Pepe di San Giovanni<br />

Ilarione, nel Veronese.<br />

In basso una foto di scena<br />

della compagnia<br />

Teatroinsieme di Zugliano,<br />

in provincia di Vicenza.<br />

continua da pag. 7<br />

mo partecipato alla rassegna<br />

Teatro sotto la Luna di Fita Veneto<br />

con ‘Il piccolo principestorie<br />

di sabbia’, uno spettacolo<br />

decisamente più contenuto<br />

del precedente, con solo due<br />

attori in scena. Ma anche per<br />

‘La sposa’ è stato fatto un accurato<br />

lavoro registico al fine di<br />

garantire agli interpreti un distanziamento<br />

di due metri.<br />

L’autunno sarà invece un’incognita.<br />

Per il momento siamo<br />

fermi con la programmazione.<br />

Speriamo che il settore del teatro<br />

riparta: tante strutture non<br />

sanno come gestire le proprie<br />

rassegne restando a norma di<br />

legge”.<br />

Compagnia Sale e Pepe<br />

“Quando è partito ‘il problema’<br />

eravamo alla prima serata di<br />

‘Invito a Teatro’, ormai l’unica<br />

rassegna di questo genere nella<br />

nostra zona, San Giovanni Ilarione<br />

- racconta la presidente<br />

della compagnia Sale e Pepe,<br />

Luciana Damini -. Abbiamo dovuto<br />

sospendere tutto. Pensavamo<br />

di riprenderla in autunno,<br />

ma siamo ancora fermi, perché<br />

le condizioni economiche imposte<br />

dalle normative non ci<br />

consentono nemmeno di andare<br />

in pari con le spese. Vogliamo<br />

inoltre evitare di alzare il<br />

prezzo del biglietto. La capienza<br />

del teatro a nostra disposizione<br />

è passata da 290 a 120<br />

posti. Infattibile. Se non altro,<br />

come compagnia teatrale, ci è<br />

riuscito di mettere a segno<br />

qualche commedia come ‘Sior<br />

Todero brontolon’ di Goldoni e<br />

‘Se fa sempre in tempo’ di Giulia<br />

Magnabosco e Mauro Benati.<br />

Tocca provare con la<br />

mascherina e modificare la regia.<br />

Nonostante tutto, il pubblico<br />

ci è apparso partecipe come<br />

sempre, anche perché, in questo<br />

territorio, non è rimasto<br />

molto altro. Niente più feste,<br />

balli o sagre per il momento. E<br />

la gente ha bisogno di svagarsi,<br />

di essere intrattenuta. Il futuro?<br />

Non molliamo, nonostante<br />

le oggettive difficoltà, e stiamo<br />

pensando a qualcosa di nuovo”.<br />

Lunaspina<br />

“Le restrizioni post-Covid non ci<br />

hanno richiesto un ripensamento<br />

degli spettacoli in repertorio<br />

- spiega Umberto<br />

Retis, musicista e tecnico audio-luci<br />

dei Lunaspina di Montecchio<br />

Precalcino, in provincia<br />

di Vicenza -. Noi facciamo musica<br />

e teatro e, di conseguenza,<br />

abbiamo una band in una postazione<br />

fissa e opportunamente<br />

distanziata, oltre a una<br />

media di uno-due attori al massimo<br />

sul palco, come nel caso<br />

del nostro ultimo ‘Asa che tea<br />

conta’ di Nicola Pegoraro. Gli<br />

strumenti, inoltre, non sono<br />

oggetti condivisibili e ogni musicista<br />

è responsabile della propria<br />

attrezzatura, perciò il<br />

problema non si pone. Nei<br />

prossimi mesi recupereremo le<br />

date perse durante il lockdown,<br />

anche se a livello generale<br />

avverto una pesante situazione<br />

di stallo. Inoltre come organizzatore<br />

di eventi - attraverso<br />

Pro Loco e Commissione Cultura<br />

del mio Comune - sto sperimentando<br />

l’oggettiva difficoltà<br />

di rientrare nei budget disponibili<br />

riducendo drasticamente gli<br />

ingressi nelle strutture al chiuso.<br />

Dove possibile, perciò, bisognerà<br />

spostare tutto all’aperto<br />

e farlo slittare alla prossima<br />

primavera-estate. Amici attori<br />

professionisti mi hanno confidato<br />

che le previsioni più attendibili<br />

per una vera<br />

riapertura delle strutture teatrali<br />

al chiuso è ipotizzata non<br />

prima di marzo 2021”.<br />

Teatroinsieme<br />

“Dovevamo debuttare il 14<br />

marzo con ‘Cose dell’altro<br />

mondo’ di Roberto Giacomozzi<br />

- commenta Gabriella Loss, regista<br />

della compagnia Teatroinsieme<br />

di Zugliano (Vicenza) -.<br />

Poi arrivò il lockdown. Quando,<br />

a metà giugno, ci comunicarono<br />

che si poteva ripartire a certe<br />

condizioni, finalmente ci<br />

ritrovammo, tutti mascherati,<br />

per ripigliare il bandolo della<br />

matassa del testo. Nel frattempo<br />

avevo tagliato alcune scene,<br />

alcune battute, al fine di proporre<br />

uno spettacolo rispettoso<br />

delle normative vigenti. Ci<br />

siamo dovuti abituare al fatto<br />

che se, ad esempio, un personaggio<br />

deve sussurrare una<br />

battuta a un altro personaggio,<br />

lo può fare, sì, ma a una certa<br />

distanza. Siamo comunque riusciti<br />

a debuttare nel Giardino di<br />

Villa Giusti, nella nostra Zugliano.<br />

Il distanziamento tra il pubblico<br />

non ci permette di<br />

avvertire pienamente la platea,<br />

un fatto per nulla piacevole...<br />

Ora, grazie a due attrici munite<br />

di giardino, proviamo in sicurezza<br />

all’aperto, ma resta l’incognita<br />

per la stagione<br />

autunnale: varie rassegne sono<br />

saltate e alcuni piccoli teatri<br />

mancano delle condizioni economiche<br />

per riaprire”.<br />

8


COMITATO REGIONALE VENETO<br />

Stradella delle Barche, 7 - 36100 Vicenza<br />

Tel. 0444 324907<br />

fitaveneto@fitaveneto.org<br />

www.fitaveneto.org<br />

Comitato di Padova<br />

Via Gradenigo, 10 - 35121 Padova<br />

c/o Centro Servizi per il Volontariato<br />

Tel. 049 8686849<br />

fitapadova@libero.it<br />

Comitato di Rovigo<br />

Viale Marconi, 5 - 45100 Rovigo<br />

Cell. 349 4297231<br />

fitarovigo@gmail.com<br />

Comitato di Treviso<br />

Sede operativa Via Calmaggiore 10/4<br />

(Palazzo del Podestà) - 31100 Treviso<br />

Cell. 334 7177900<br />

info@fitatreviso.org<br />

www.fitatreviso.org<br />

Comitato di Venezia<br />

Cannaregio, 483/B - 30121 Venezia<br />

Tel. 041 0993768 - Cell. 340 5570051<br />

fitavenezia@libero.it<br />

Comitato di Verona<br />

Via Santa Chiara, 7/B - 37129 Verona<br />

Cell. 328 2263682<br />

verona.fita@gmail.com<br />

Comitato di Vicenza<br />

Stradella delle Barche, 7/a - 36100 Vicenza<br />

Tel. 0444 323837<br />

fitavicenza@libero.it<br />

I «numeri» di Fita Veneto<br />

Conta al proprio interno:<br />

- 1 Comitato regionale<br />

- 6 Comitati Provinciali<br />

- 235 compagnie<br />

- 4.578 soci<br />

Organizza il Festival Nazionale Maschera d’Oro<br />

Partecipa all’organizzazione del Premio Faber Teatro<br />

Promuove direttamente o tramite le compagnie associate<br />

più di un centinaio di manifestazioni annue<br />

Le compagnie associate effettuano più di 5.000 spettacoli<br />

annui, molti dei quali rivolti al mondo della scuola, alla<br />

solidarietà e in luoghi dove solitamente è esclusa l’attività<br />

professionistica<br />

Coinvolge più di 1.600.000 spettatori<br />

Per gli studenti delle scuole superiori organizza il concorso<br />

di critica “La Scuola e il Teatro” e il premio per laboratori<br />

teatrali “Teatro dalla Scuola”<br />

Organizza stages, seminari, incontri, corsi di formazione<br />

Pubblica il trimestrale online <strong>Fitainforma</strong> e il volume annuale<br />

Fitainscena con il repertorio delle compagnie<br />

Svolge un servizio di editoria specifica teatrale e gestisce<br />

una biblioteca di testi e una videoteca<br />

Gestisce il sito internet www.fitaveneto.org<br />

e una pagina Facebook<br />

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FOCUS TERRITORIO<br />

Con i Comitati provinciali<br />

verso la ripartenza<br />

tra fiducia e perplessità<br />

QUI ROVIGO<br />

Cosa possiamo inventarci<br />

in tempo di Covid<br />

per venire incontro<br />

alla grande voglia di teatro?<br />

Cosa possiamo inventarci in<br />

tempo di Covid per venire incontro<br />

alla grande voglia di teatro<br />

del nostro pubblico, ma<br />

anche a quella delle compagnie?<br />

È stata questa la domanda che<br />

all’inizio dell’estate ci siamo posti<br />

con insistenza, per cercare di<br />

reagire a una situazione che ha<br />

messo a dura prova tutti noi.<br />

Abbiamo pensato di trasformare<br />

un problema in un’opportunità<br />

per progettare un format<br />

nuovo, che rispettasse tutti i criteri<br />

di sicurezza, ma che offrisse<br />

anche alle compagnie l’occasione<br />

per mettersi in gioco in qualcosa<br />

di diverso. È nato così<br />

l’evento “Pillole di teatro in<br />

piazza”, una gara-spettacolo a<br />

colpi di monologhi e dialoghi<br />

che si è svolta il 3 <strong>settembre</strong><br />

nella splendida cornice di piazza<br />

Annonaria a Rovigo, grazie alla<br />

collaborazione con il Comune e<br />

la Pro Loco e al sostegno economico<br />

della Fondazione Rovigo<br />

Cultura. Undici compagnie<br />

partecipanti, con una ventina di<br />

attori e attrici che per una volta<br />

hanno avuto la possibilità di<br />

mettersi in gioco con il palco<br />

tutto per loro. È stata una serata<br />

magica e una grande emozione<br />

per tutti tornare davanti al<br />

pubblico. Ma non solo. Perché<br />

uno degli aspetti più significativi<br />

è stata la costruzione collettiva<br />

dello spettacolo che ha promosso<br />

e rafforzato i rapporti<br />

tra i nostri iscritti.<br />

L’idea è che questa serata sia<br />

stata l’edizione zero di un evento<br />

che potrebbe avere respiro<br />

regionale, magari itinerante,<br />

con finale nel capoluogo polesano,<br />

e diventare un appunta-<br />

mento fisso dell’estate rodigina<br />

a partire dal prossimo anno.<br />

L’inizio d’autunno non sarà da<br />

meno. Dal 27 <strong>settembre</strong>, infatti,<br />

prenderà il via l’iniziativa “Teatro<br />

per casa”, un format costruito<br />

con la Provincia e finanziato dalla<br />

Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Padova e Rovigo, che ha<br />

l’obiettivo di coniugare lo spettacolo<br />

dal vivo con la scoperta e<br />

la fruizione di dimore storiche di<br />

solito non accessibili, che aprono<br />

le loro porte per diventare<br />

palcoscenico. Tre performance<br />

in altrettante location (villa Cappello<br />

ora Rama a Pontecchio<br />

Polesine, villa Cagnoni Boniotti<br />

a Gognano di Villamarzana e villa<br />

Fiaschi a Gaiba) fino al 18 ottobre,<br />

per scoprire costumi e<br />

usanze tipiche dell’aristocrazia<br />

veneziana, in particolare dal<br />

‘500 all’800.<br />

Devo dire che siamo particolarmente<br />

soddisfatti di quanto si<br />

sta realizzando e, soprattutto,<br />

della risposta delle compagnie<br />

alle nostre proposte che hanno<br />

sempre l’obiettivo – anche in<br />

tempo di Covid – di promuovere<br />

il teatro amatoriale nella sua<br />

ricchezza e varietà, continuando<br />

a proporci come alleati delle<br />

istituzioni nella programmazione<br />

culturale e di valorizzare la<br />

dimensione del gruppo.<br />

Cosa accadrà tra qualche mese<br />

non possiamo saperlo. Ma la parola<br />

d’ordine resta “non mollare”!<br />

Roberta Benedetto<br />

Presidente FITA Rovigo<br />

QUI TREVISO<br />

Cosa possiamo inventarci<br />

in tempo di Covid<br />

per venire incontro<br />

alla grande voglia di teatro?<br />

L'attività estiva del Comitato ha<br />

avuto un necessario stop forzato<br />

sia per il ridotto numero di<br />

10


possibilità spettacolistiche sia<br />

per la necessità di rivedere le<br />

regie degli spettacoli nel rispetto<br />

delle regole imposte dai<br />

vari Dpcm, cosa che per molte<br />

compagnie non è stato possibile<br />

attuare. Sicuramente è stata<br />

molto positiva la disponibilità<br />

data dalla compagnie di Treviso<br />

a partecipare alla rassegna promossa<br />

da Fita Veneto assieme<br />

a Regione e Unpli: un segnale<br />

forte della volontà di ripartire.<br />

A livello di Comitato stiamo valutando<br />

in questi giorni come<br />

porci nei confronti della tradizionale<br />

rassegna di prosa organizzata<br />

dal nostro provinciale,<br />

visto che gli spazi che normalmente<br />

utilizziamo con il distanziamento<br />

rischiano di diventare<br />

terribilmente antieconomici<br />

per l'organizzazione di una rassegna.<br />

Altro punto su cui stiamo lavorando<br />

è l'appuntamento elettivo<br />

di ottobre a cui seguiranno<br />

anche quelli locali. Stiamo organizzando<br />

incontri specifici<br />

con i possibili candidati per cercare<br />

di arrivare tutti quanto più<br />

possibile informati e consapevoli,<br />

cercando al contempo di<br />

pensare al prossimo quadriennio<br />

di attività. Ultimo punto, la<br />

formazione: abbiamo pensato<br />

ad alcuni corsi per i soci, che saranno<br />

annunciati prossimamente.<br />

Mattia Zorzetto<br />

Presidente FITA Treviso.<br />

QUI VERONA<br />

Cosa possiamo inventarci<br />

in tempo di Covid<br />

per venire incontro<br />

alla grande voglia di teatro<br />

Durante l’estate il nuovo Comitato<br />

Provinciale FITA Verona è<br />

stato impegnato nella risistemazione<br />

delle proprie attività.<br />

Siamo molto contenti, però, del<br />

fatto che il 15 <strong>settembre</strong> sia ripreso<br />

“Andiamo a Recitare”, il<br />

corso di recitazione promosso<br />

in collaborazione con la Prima<br />

Circoscrizione Centro Storico. Si<br />

tratta di un corso volto ad introdurre<br />

i partecipanti alla recitazione,<br />

tenuto da Diego Carli,<br />

attore professionista e docente<br />

appassionato. Il corso è totalmente<br />

gratuito ed è rivolto a<br />

partecipanti fino ai 30 anni: una<br />

bellissima opportunità per i giovani<br />

di imparare e di cominciare<br />

ad esplorare un mondo nuovo e<br />

affascinante come quello del<br />

teatro.<br />

Il corso era iniziato prima dell’emergenza<br />

sanitaria, ma a causa<br />

del lockdown erano state svolte<br />

solo due lezioni. L’entusiasmo<br />

con cui gli iscritti hanno risposto<br />

all’annuncio della ripresa delle<br />

lezioni ci rende molto fieri di<br />

aver realizzato questo progetto,<br />

che rappresenta la prima<br />

collaborazione in assoluto tra<br />

FITA Verona e un ente pubblico<br />

della città.<br />

Comitato Provinciale<br />

FITA Verona.<br />

QUI VICENZA<br />

Cosa possiamo inventarci<br />

in tempo di Covid<br />

per venire incontro<br />

alla grande voglia di teatro<br />

Facciamo il punto su come è andata<br />

l'estate teatrale vicentina e<br />

riflettiamo sulle prospettive per<br />

l'autunno, in questo momento<br />

di pandemia.<br />

Il nostro comitato si è dato come<br />

obiettivo prioritario quello<br />

di riportare a teatro il pubblico<br />

che da anni ci segue. Abbiamo<br />

quindi sollecitato le Amministrazioni<br />

Comunali, le Pro Loco<br />

e altre istituzioni del territorio<br />

con incontri e contatti telefonici,<br />

affinché si adoperassero per<br />

lanciare un messaggio di positività<br />

realizzando eventi culturali.<br />

A giugno si viveva ancora una situazione<br />

di incertezza, che limitava<br />

l’attività. Effettivamente è<br />

stato difficoltoso programmare<br />

per il periodo estivo ciò che normalmente<br />

programmavamo a<br />

gennaio. Saltate le rassegne primaverili,<br />

ci siamo concentrati<br />

sulla stagione estiva e a luglio -<br />

quando abbiamo avuto segnali<br />

di apertura dai soggetti coinvolti<br />

e le norme sono state più<br />

chiare - abbiamo potuto concretizzare<br />

le attività per l’estate.<br />

Ci siamo concentrati su Teatro<br />

Popolare Veneto, rassegna<br />

giunta alla 25ª edizione e realizzata<br />

in collaborazione con la<br />

Provincia di Vicenza e Rete<br />

Eventi. In pochissimi giorni siamo<br />

riusciti a predisporre un cartellone<br />

che prevede una ventina<br />

di eventi sparsi nel territorio vicentino.<br />

Non da meno, quest’estate, le<br />

nostre associate si sono prodigate<br />

come enti organizzatori,<br />

predisponendo spettacoli nuovi,<br />

rispettosi delle norme Covid 19:<br />

abbiamo così assistito a numerosi<br />

reading, monologhi, spettacoli<br />

di cabaret o rivisitazioni di<br />

allestimenti ripensati per rispettare<br />

le prescrizioni.<br />

FITA Vicenza, inoltre, ha continuato<br />

con attività di formazione,<br />

seppur online. In particolare,<br />

è proseguita la realizzazione di<br />

uno spettacolo di restituzione<br />

con l’attrice Crescenza Guarnieri<br />

come docente, al debutto al<br />

Teatro San Marco di Vicenza domenica<br />

20 <strong>settembre</strong>.<br />

Per quanto riguarda le attività<br />

istituzionali, abbiamo effettuato<br />

in modalità online l’assemblea<br />

annuale per l’approvazione<br />

del bilancio 2019, momento<br />

sentito e partecipato dalle nostre<br />

associazioni.<br />

Per il futuro, pur rimanendo in<br />

essere le limitazioni sull’utilizzo<br />

degli spazi al chiuso, abbiamo<br />

confermato la rassegna di<br />

Chiuppano, che prevede quattro<br />

serate con compagnie vicentine;<br />

abbiamo già programmato<br />

la rassegna primaverile 2021.<br />

Stiamo mettendo in cantiere<br />

anche la rassegna TeatroSei a<br />

Vicenza: otto eventi teatrali in<br />

collaborazione con l’assessorato<br />

comunale al Decentramento.<br />

Si sono gettate le basi, inoltre,<br />

per una futura collaborazione<br />

con le associazioni ManalY<br />

Eventi e Rossettini Danza, che<br />

porterà alla realizzazione di una<br />

serie di eventi condivisi.<br />

Colgo l’occasione per ringraziare<br />

quelle Amministrazioni - dalla<br />

Provincia ai Comuni - che in questo<br />

periodo, con coraggio, hanno<br />

saputo investire in cultura,<br />

coinvolgendoci come partner<br />

nelle realizzazione di tanti eventi<br />

nel territorio.<br />

Giovanni Clemente<br />

Presidente FITA Vicenza<br />

Crescenza Guarnieri - foto Barbara Ledda<br />

QUI VENEZIA<br />

Cosa possiamo inventarci<br />

in tempo di Covid<br />

per venire incontro<br />

alla grande voglia di teatro<br />

Mesi di PASSIONE, ma con<br />

questo nome conosciamo<br />

anche un bellissimo fiore, e di<br />

fiori è stata costellata questa<br />

inconsueta, e speriamo<br />

IRRIPETIBILE, stagione.<br />

Distanziati, come da norme,<br />

sia in platea che sul<br />

palcoscenico, spettatori ed<br />

attori si sono ritrovati, con<br />

timoroso sollievo di tutti, in<br />

piazze, parchi, giardini e cortili<br />

per assistere agli spettacoli<br />

che rispondessero a tutte le<br />

limitazione del caso. Se le<br />

norme per gli spettatori erano<br />

rispettate con relativa facilità,<br />

più complicato è stato attuare<br />

distanziamenti categorici sul<br />

palcoscenico, soprattutto<br />

affinché certi movimenti non<br />

risultassero impacciati, fasulli,<br />

incomprensibili.<br />

Sappiamo che dappertutto<br />

giovani o meno, belli o brutti,<br />

donne e maschi hanno<br />

adottato la stessa MODA, ma<br />

un aspetto curioso dell'attuale<br />

situazione, almeno a Venezia,<br />

era vedere che i turisti cinesi,<br />

fino allo scorso Febbraio irrisi<br />

per l'abitudine a girare protetti<br />

da mascherine, avevano<br />

dettato legge.<br />

Tornando agli spettacoli,<br />

abbiamo visto un proliferare di<br />

monologhi, di letture, di<br />

centoni , di testi con un<br />

numero ridotto di personaggi;<br />

Goldoni si è preso una vacanza<br />

(d'altra parte la villeggiatura è<br />

uno dei suoi temi prediletti),<br />

anche se Toderi e Mirandoline<br />

non sono mancati.<br />

Un aspetto positivo di questa<br />

estate teatrale è stata la<br />

ricerca di modalità alternative<br />

di fare spettacolo, un esercizio<br />

di intelligenze che confidiamo<br />

non sarà stato invano e<br />

tornerà utile anche quando,<br />

speriamo presto (CI<br />

CREDETE?), torneremo alla<br />

normalità.<br />

Gianni Visentin<br />

Presidente FITA Venezia<br />

11


FITA VENETO<br />

Compagnie più presenti<br />

Per il domani, puntiamo<br />

a sostenere il territorio<br />

È ormai alle spalle un’estate<br />

difficile, ma che ha confermato<br />

la straordinaria vitalità del<br />

mondo amatoriale. Ora ci<br />

aspetta una stagione autunnoinverno<br />

ricca di incognite, da<br />

affrontare con lucidità e, per<br />

quanto possibile, spirito sereno<br />

e propositivo. Nel frattempo si<br />

fanno avanti gli importanti appuntamenti<br />

del rinnovo cariche<br />

a tutti i livelli (nazionale, regionale<br />

e provinciali) e la scadenza<br />

del 31 ottobre fissata per l’adeguamento<br />

degli statuti alla<br />

nuova normativa sul Terzo Settore.<br />

Di tutto questo abbiamo parlato<br />

con Mauro Dalla Villa, presidente<br />

FITA Veneto, che tra l’altro<br />

annuncia la data del congresso<br />

elettivo di FITA Veneto:<br />

domenica 25 ottobre.<br />

Il presidente<br />

regionale<br />

Mauro Dalla Villa<br />

fa un bilancio<br />

dell'ultimo<br />

quadriennio<br />

Partecipazione<br />

in crescita.<br />

Concretezza<br />

per migliorare<br />

i nostri servizi<br />

Nel numero di giugno ci eravamo<br />

appena lasciati alle<br />

spalle il lockdown e ci domandavamo<br />

come sarebbe stata<br />

l’estate teatrale, fra entusiasmo<br />

e preoccupazioni. È il<br />

momento di tirare le somme...<br />

Direi che nel complesso è andata<br />

meno peggio del previsto,<br />

considerando le limitazioni e le<br />

procedure anti-Covid richieste.<br />

Certo, non abbiamo avuto l’estate<br />

ricchissima di appuntamenti<br />

di sempre, ma qualcosa<br />

si è comunque fatto, grazie all’impegno<br />

di tante compagnie<br />

e della nostra Federazione nel<br />

territorio. Tra le iniziative segnalo<br />

con particolare soddisfazione<br />

“Teatro sotto la Luna”, la<br />

rassegna che abbiamo realizzato<br />

tra fine agosto e metà <strong>settembre</strong><br />

in collaborazione con<br />

l’Unione delle Pro Loco del Veneto<br />

(Unpli) e grazie al sostegno<br />

della Regione (nell’ambito<br />

dell’Accordo di programma Regione<br />

del Veneto – FITA Veneto<br />

L.R. 22/02/1999 n° 7 art. 51).<br />

Grazie ad un buon lavoro di<br />

squadra siamo riusciti a proporre<br />

un cartellone di ventidue<br />

date in altrettante località del<br />

Veneto, nel pieno rispetto delle<br />

disposizioni e con una gratificante<br />

risposta da parte del<br />

pubblico. Per questo risultato<br />

mi sento di fare un sincero<br />

plauso alle nostre compagnie,<br />

che hanno dimostrato grande<br />

voglia di mettersi in gioco,<br />

spesso reinventandosi e modificando<br />

le loro scelte artistiche,<br />

così da poter portare il teatro<br />

nelle più diverse situazioni.<br />

12


Ora si avvicina l’autunno e la<br />

preoccupazione è anche maggiore.<br />

Come ci si sta preparando?<br />

Cercando di non perdere un<br />

po’ di ottimismo, naturalmente.<br />

Ma è necessario essere realisti<br />

e credo che avremo grosse<br />

difficoltà. Non tanto nel fare<br />

teatro di compagnia, nel senso<br />

di prove, preparazione di allestimenti<br />

e via dicendo, naturalmente<br />

sempre nel rispetto delle<br />

prescrizioni. Il vero problema<br />

sarà riaprire i teatri: potremo<br />

farlo, certo, ma con il contingentamento<br />

dei posti dovremo<br />

fare i conti con il calo della vendita<br />

dei biglietti, entrata essenziale<br />

per il nostro settore, che<br />

si regge soprattutto sulle proprie<br />

gambe. La cosa riguarda<br />

molte nostre compagnie che,<br />

nel territorio, organizzano rassegne<br />

teatrali. Non essendoci<br />

la possibilità materiale di coprire<br />

quelle minori entrate con risorse<br />

esterne, si dovrà necessariamente<br />

agire sui costi, per<br />

esempio proponendo rassegne<br />

più contenute, spendendo un<br />

po’ meno in pubblicità o in altri<br />

elementi accessori e trovando<br />

soluzioni alternative, così da<br />

mantenere comunque, anche<br />

se in forma un po’ ridotta, il<br />

contatto con il pubblico.<br />

Pubblico che quest’estate,<br />

nonostante le preoccupazioni,<br />

ha dimostrato di avere voglia<br />

di teatro e di incontro...<br />

Assolutamente sì. Come FITA<br />

Veneto ne abbiamo avuto una<br />

prova particolarmente evidente<br />

con “Teatro sotto la Luna”,<br />

spesso con risposte addirittura<br />

al di sopra delle attese. Abbiamo<br />

capito quanta voglia ci sia<br />

di partecipare, di esserci, di stare<br />

insieme. Ormai siamo abituati<br />

a non darci la mano, a restare<br />

lontani, ma quando la sicurezza<br />

è garantita la risposta<br />

c’è. Si dovrà puntare molto su<br />

questo anche per la stagione in<br />

arrivo: chiaramente con maggiori<br />

difficoltà, perché l’idea di<br />

entrare in un teatro creerà<br />

maggiore resistenza… Ma il bisogno<br />

di socializzazione è forte,<br />

e dare una risposta a questo<br />

bisogno è parte essenziale del<br />

nostro essere Federazione: fare<br />

teatro per noi è un piacere,<br />

ma condividerlo con gli altri dà<br />

un senso più profondo a quello<br />

che facciamo.<br />

L’autunno porterà anche una<br />

scadenza importante sul fronte<br />

normativo, in materia di<br />

Terzo Settore...<br />

Il 31 ottobre, termine ultimo<br />

entro il quale le compagnie dovranno<br />

aver adeguato lo statuto<br />

per mantenere il proprio<br />

status sul fronte di agevolazioni<br />

e modalità di gestione. Al riguardo<br />

abbiamo ampiamente<br />

informato e sensibilizzato le<br />

compagnie: chi non dovesse<br />

provvedere entro il 31 ottobre<br />

sa che dovrà affrontare dei<br />

cambiamenti non indifferenti;<br />

siamo comunque sempre a disposizione<br />

per ulteriori informazioni<br />

in merito.<br />

L’autunno porterà anche il<br />

rinnovo cariche a tutti i livelli.<br />

Tempo di bilanci, quindi. Come<br />

FITA Veneto quali pensa<br />

siano stati i migliori risultati e<br />

quali le possibili sfide da<br />

affrontare in futuro?<br />

Direi che il bilancio di questi ultimi<br />

quattro anni è positivo. Il<br />

migliore risultato credo sia stato<br />

la crescente partecipazione<br />

alle attività associative da parte<br />

delle nostre circa 240 compagnie,<br />

tenendo presente che in<br />

Veneto proponiamo ogni anno<br />

almeno un congresso regionale<br />

e varie assemblee provinciali,<br />

oltre a incontri specifici. Forse<br />

abbiamo saputo proporre tematiche<br />

di interesse sia di carattere<br />

artistico che tecnico e<br />

normativo; quel che è certo è<br />

che l’aumento della partecipazione<br />

è stato consistente: sale<br />

spesso piene, appuntamenti<br />

regionali con oltre 200 persone,<br />

una partecipazione attiva…<br />

sono numeri importanti, il cui<br />

merito, comunque, va prima di<br />

tutto alle stesse compagnie.<br />

Un altro punto a favore?<br />

Aver mantenuto e consolidato<br />

le tante attività che in Veneto<br />

vengono svolte: risultato non<br />

da poco, visto che in Veneto<br />

portiamo avanti una fitta rete<br />

di iniziative a tutti i livelli, dal<br />

fronte operativo a quello istituzionale,<br />

da quello artistico ai<br />

rapporti con le scuole a molto<br />

altro ancora. Questo non vale<br />

non solo per FITA Veneto ma<br />

anche, in buona parte, per i Comitati<br />

provinciali, che nella nostra<br />

regione continuano ad<br />

avere un peso determinante: lo<br />

dimostra il fatto che ogni decisione<br />

è discussa nel Consiglio<br />

federale, che è a tutti gli effetti<br />

uno snodo centrale della nostra<br />

attività.<br />

Ma veniamo agli spazi di miglioramento,<br />

alle possibili sfide<br />

da affrontare...<br />

Non voglio parlare di grandi temi...<br />

preferisco partire dal concreto,<br />

perché le grandi cose si<br />

fanno iniziando da basi solide.<br />

Per questo la sfida che ritengo<br />

prioritaria riguarda proprio i<br />

Comitati provinciali, con l’obiettivo<br />

di migliorarne l’attività<br />

e l’operatività. In Veneto ne abbiamo<br />

sei. Alcuni funzionano<br />

benissimo, altri un po' meno:<br />

l’obiettivo è che tutti funzionino<br />

benissimo. Perché questa<br />

attenzione per i Comitati provinciali?<br />

Perché sono uno snodo<br />

essenziale fra le compagnie e<br />

la Federazione: conoscono i<br />

singoli territori, che hanno situazioni<br />

ed esigenze molto diverse<br />

tra loro, hanno rapporti<br />

con enti locali, scuole, istituzioni,<br />

gestiscono le iniziative nei<br />

confronti delle compagnie, alcuni<br />

organizzano o collaborano<br />

a rassegne nel territorio, eventi,<br />

corsi. Migliorare i Comitati<br />

provinciali migliorerebbe il filo<br />

diretto con le compagnie, consolidando<br />

i rapporti esistenti e<br />

creandone altri. In questo quadro<br />

generale si possono fare<br />

molte cose: pensiamo, ad<br />

esempio, agli orari della segreteria<br />

regionale, che da sempre<br />

sono concentrati al mattino,<br />

ma che si potrebbero articolare<br />

diversamente. Cose in apparenza<br />

semplici, magari entrate<br />

nella consuetudine ma non per<br />

questo non migliorabili.<br />

Il congresso nazionale FITA si<br />

terrà in forma telematica nelle<br />

domeniche 4 e 11 ottobre.<br />

Poi toccherà alle regioni e alle<br />

province. Entriamo nel dettaglio?<br />

Per il congresso nazionale, FITA<br />

Qui a lato<br />

l'immagine<br />

simbolo della<br />

rassegna<br />

organizzata da<br />

Fita Veneto in<br />

collaborazione<br />

con l'Unpli<br />

regionale e con il<br />

contributo della<br />

Regione del<br />

Veneto.<br />

In basso, una<br />

delle tante serate<br />

della rassegna,<br />

che hanno<br />

ampiamente<br />

dimostrato la<br />

grande voglia di<br />

teatro da parte<br />

del pubblico e la<br />

tenacia delle<br />

compagnie.<br />

ha inviato una lettera di convocazione,<br />

disponibile anche nel<br />

sito www.fitateatro.it insieme<br />

ai documenti necessari per la<br />

partecipazione (questi si trovano<br />

nell’area riservata). Ora sta<br />

alla volontà delle compagnie,<br />

che magari avranno qualche incombenza<br />

in più dal punto di<br />

vista tecnico, ma avranno anche<br />

la possibilità di partecipare<br />

in prima persona a questo<br />

evento importante per la vita<br />

associativa con tutta la comodità<br />

dell’online. Sul fronte tecnico,<br />

come FITA Veneto stiamo<br />

dando supporto e informazioni<br />

alle nostre compagnie, per<br />

affiancare soprattutto chi ha<br />

meno dimestichezza con il<br />

web. L’articolazione in due<br />

giorni ha un motivo di ordine<br />

pratico: il 4 si insedia l’assemblea,<br />

e così i designati hanno il<br />

tempo di organizzarsi per essere<br />

presenti fisicamente a Roma<br />

alla sessione elettiva, domenica<br />

11 ottobre.<br />

Il congresso elettivo regionale,<br />

invece, è già fissato per domenica<br />

25 ottobre a Vicenza e in<br />

presenza, in un grande centro<br />

congressi che consente di riunirsi<br />

in assoluta sicurezza.<br />

Quanto ai provinciali, ognuno<br />

fisserà una propria data: l’unico<br />

vincolo è che le votazioni dovranno<br />

avvenire entro 120<br />

giorni dal congresso nazionale.<br />

13


Sono stati ventidue gli spettacoli<br />

in cartellone fra il 31 luglio e<br />

il 12 <strong>settembre</strong> per “Teatro sotto<br />

la Luna”: la rassegna tutta<br />

nuova nata dalla collaborazione<br />

fra i Comitati regionali veneti<br />

della Federazione Italiana Teatro<br />

Amatori (FITA) e dell’Unione<br />

Nazionale Pro Loco d’Italia (UN-<br />

PLI), realizzata grazie al sostegno<br />

della Regione del Veneto<br />

nell’ambito delle iniziative speciali<br />

in favore della cultura a seguito<br />

dell’emergenza Covid-19<br />

(nell’ambito dell'Accordo di programma<br />

Regione del Veneto –<br />

F.I.T.A. Veneto L.R. 22/02/1999<br />

n° 7 art. 51). Tutti gli eventi si<br />

sono svolti con ingresso libero.<br />

“La Regione del Veneto – ha<br />

sottolineato all'avvio della rassegna<br />

l’assessore alla Cultura,<br />

Cristiano Corazzari – ha voluto<br />

agire con concretezza nell’affiancare<br />

il mondo dello spettacolo<br />

attivo nel nostro territorio.<br />

Per questo, in particolare,<br />

abbiamo attivato una speciale<br />

sinergia con alcuni importanti<br />

protagonisti di questo comparto,<br />

tra i quali FITA Veneto, con<br />

cui da anni condividiamo progetti<br />

e grazie alla quale oggi, insieme<br />

all’UNPLI regionale, potremo<br />

contribuire a portare il<br />

teatro in ogni angolo del Veneto”.<br />

“Con questa azione di sostegno<br />

della cultura nel territorio – ha<br />

commentato Mauro Dalla Villa,<br />

presidente FITA Veneto – la Regione<br />

ha agito con concretezza<br />

e tempestività, elementi essen-<br />

Un'estate di teatro<br />

che non scorderemo<br />

La rassegna<br />

Teatro sotto la<br />

Luna, promossa<br />

da Fita Veneto<br />

con Unpli<br />

regionale<br />

e Regione del<br />

Veneto, è stata<br />

il momento clou<br />

di questa strana<br />

estate sul palco<br />

14


Rovigo: ma quanto fanno bene queste “Pillole”...<br />

Pieno successo giovedì 3<br />

<strong>settembre</strong> a Rovigo per "Pillole<br />

di teatro in piazza – Sfida<br />

a colpi di monologhi e<br />

dialoghi", serata-evento organizzata<br />

dal Comitato provinciale<br />

FITA, in collaborazione<br />

con il Comune e la Pro<br />

Loco e con il contributo di<br />

Fondazione Rovigo Cultura.<br />

Nella suggestiva Piazza Annonaria,<br />

nel cuore della città,<br />

un pubblico folto e partecipe<br />

ha accompagnato le<br />

undici esibizioni in concorso,<br />

proposte da interpreti di altrettante<br />

formazioni polesane.<br />

La vittoria è andata a<br />

Claudio Zanforlin e Giuliano<br />

Visentin de El Tanbarelo, applauditi<br />

in una celebre scena<br />

tratta dalla commedia Sior<br />

Todero brontolon di Carlo<br />

Goldoni. Questa la motivazione<br />

della giuria, composta<br />

dalla giornalista e critica<br />

Alessandra Agosti, dal presidente<br />

della Pro Loco Marco<br />

Bressanin, dall’operatore teatrale<br />

Emilio Milani e dall’assessore<br />

alla Cultura di Rovigo Roberto<br />

Tovo: "Bella resa del testo.<br />

Capacità di creare, con pochi<br />

tocchi, personaggi, ambiente<br />

e situazioni. Buona l'intesa<br />

tra i due interpreti e notevole<br />

la presa sul pubblico".<br />

Menzione speciale, invece, per i<br />

giovani Francesco Dallagà, Enrico<br />

Maggiolo ed Elettra Maggiolo<br />

de I Lusiani, protagonisti<br />

della divertente gag “Il timido”<br />

di Walter Chiari e Mario Riva:<br />

"Coraggioso confronto con un<br />

gioiello della comicità. Buoni i<br />

tempi comici e la mimica, con<br />

accenti ben calibrati nelle battute<br />

e nel gesto" la motivazione<br />

della giuria.<br />

Ma tanti applausi per tutti gli<br />

sfidanti, protagonisti di una serata<br />

nella quale - come più volte<br />

sottolineato nel corso<br />

dell'evento - il vincitore assoluto<br />

è stato il teatro, la sua capacità<br />

di creare emozioni e condivisione,<br />

tanto più necessari in<br />

questo periodo difficile e delicato.<br />

Vivo apprezzamento,<br />

quindi, per Anna Paola Bassani<br />

de I Girasoli (Beatrice, da “Le<br />

Beatrici” di Stefano Benni),<br />

Sandra Brogin di Teatro Insieme<br />

(La trebbiatura da “La casa<br />

di Jeto” di Gianni Sparapan),<br />

Michela Finatti di Nove Etti e<br />

Mezzo (monologo da “Parcheggio<br />

a pagamento” di Italo<br />

Conti), Marco Bottoni dei Buoni<br />

& Cattivi (rivisitazione della<br />

canzone “Quelli che...” di Enzo<br />

Jannacci), Cosetta Veronese<br />

dei Fuori di Scena (monologo<br />

da “Fiori d'acciaio” di Robert<br />

Herling), Alberto Felisati de El<br />

Canfin (“Discorso all'umanità”<br />

di Charlie Chaplin), Roberta<br />

Ghirello, Enrica Marangoni e<br />

Zelima Schiesaro de I 7 Moli<br />

Ars et Bonum (scena da “El<br />

marcà”, testo della compagnia),<br />

Alessandra Camozza<br />

di Proposta Teatro Collettivo<br />

(“Una moglie felice” di<br />

Franca Valeri), Velida Fontan<br />

e Raffaella Trivellato (“Dialogo<br />

della Terra e della Luna”<br />

di Giacomo Leopardi).<br />

Condotta con brio dalla presidente<br />

di FITA Rovigo, Roberta<br />

Benedetto, e realizzata<br />

con cura dal Comitato<br />

provinciale, la serata ha visto<br />

la partecipazione, tra gli altri,<br />

del presidente regionale<br />

FITA, Mauro Dalla Villa, e del<br />

vicepresidente nazionale,<br />

Aldo Zordan.<br />

Entrambi hanno sottolineato<br />

il ruolo essenziale del<br />

mondo amatoriale per mantenere<br />

vivi nel territorio<br />

l'attività teatrale e il legame<br />

con il pubblico.<br />

ziali in questo difficile momento<br />

per affiancare il mondo dello<br />

spettacolo dal vivo e mantenere<br />

forte il suo legame con il territorio,<br />

anche in vista della stagione<br />

invernale. Con questi obiettivi,<br />

insieme all’UNPLI, ci siamo<br />

impegnati impegnati per offrire<br />

proposte quanto più possibile<br />

varie per genere e diffuse nel<br />

territorio, caratteristiche queste<br />

che contraddistinguono da<br />

sempre il nostro fare teatro”.<br />

“Tutta la nostra rete territoriale<br />

– ha dichiarato Giovanni Follador,<br />

presidente UNPLI Veneto –<br />

si è subito allertata per ampliare<br />

al massimo il cartellone tra le<br />

province, insieme a FITA Veneto<br />

e grazie al sostegno della Regione.<br />

L’impegno organizzativo<br />

è stato grande, ma lo era altrettanto<br />

il desiderio di garantire alle<br />

comunità proposte significative<br />

in campo culturale, soprattutto<br />

in questo momento di<br />

difficoltà e spaesamento. Questa<br />

rassegna, oltre al valore artistico,<br />

ha anche un grande significato<br />

simbolico”.<br />

Le ventidue località coinvolte<br />

nel cartellone sono state: Vodo<br />

di Cadore per la provincia di Belluno;<br />

Bagnoli di Sopra, Ospedaletto<br />

Euganeo, Monselice e Borgoricco<br />

per Padova; Adria, Canda,<br />

Canaro e Stienta per Rovigo;<br />

Quinto di Treviso, Salgareda,<br />

Preganziol, Segusino, Cappella<br />

Maggiore e Colle Umberto per<br />

Treviso; Sant'Anna d'Alfaedo<br />

per Verona; Noale e Quarto<br />

d'Altino per Venezia; Recoaro<br />

Terme, Bolzano Vicentino, Monticello<br />

Conte Otto e Montecchio<br />

Precalcino per Vicenza.<br />

Quanto alle compagnie,ecco le<br />

protagoniste del cartellone.<br />

Da Padova la Benvenuto Cellini<br />

ha proposto I tre capelli d'oro<br />

dell'orco dei fratelli Grimm, Teatro<br />

Insieme I monologhi della<br />

Giulia di Stefano Benni, Dario Fo<br />

e Franca Rame e la compagnia<br />

Sottosopra I due Pantaloni da<br />

Carlo Goldoni.<br />

Da Rovigo i Buoni e Cattivi hanno<br />

presentato Siamo tutti un<br />

po' matti di Marco Bottoni, Proposta<br />

Teatro Collettivo Donne<br />

in guerra a cura di Giorgio Libanore<br />

e Briciole d’Arte il testo di<br />

Roberta Benedetto e Alberto<br />

Garbellini Abito ergo sum - Gli<br />

oggetti smarriti raccontano la<br />

città.<br />

Quattro i gruppi trevigiani in<br />

cartellone: Streben Teatro con<br />

Coppia aperta quasi spalancata<br />

di Dario Fo e Franca Rame, Teatro<br />

delle Lune con L'amore migliora<br />

la vita di Angelo Longoni,<br />

Barbapedana con Il viaggio di<br />

Zanabdul di Renato Tapino e<br />

Abdellah Ajouguim e Rinascita<br />

con Sior Todero brontolon di<br />

Goldoni.<br />

Venezia, invece, ha visto la partecipazione<br />

dei sui gruppi Teatroimmagine<br />

con Opera XXX - I<br />

semi della follia di Roland Benoit<br />

e Roberto Zamengo da Eugèene<br />

Labiche e Il Portico Teatro<br />

Club con Ruzabte amore<br />

mio . Prologo, Bilora, Reduce di<br />

Angelo Beolco detto il Ruzante.<br />

Da Verona ha partecipato alla<br />

rassegna la Compagnia dell’Arca,<br />

di scena con Il piccolo principe<br />

- Storie di sabbia di Valerio<br />

Bufacchi e Michele Velludo, da<br />

Antoine de Saint-Exupéry, mentre<br />

da Vicenza si sono proposti i<br />

gruppi La Trappola con Un fraco<br />

e 'na sporta di autori vari, L’Archibugio<br />

con Romeo e Giulietta<br />

- Una storia di banditi di Giovanni<br />

Florio e William Shakespeare,<br />

Teatro di Sabbia con TarTaDò di<br />

Mattia Bertolini e Melissa Franchi,<br />

la Compagnia Astichello con<br />

La strada del leone di Galliano<br />

Rosset, Il Covolo con Menarosti<br />

in corte di Nicola Pegoraro, La<br />

Giostra con Il Regno di Oz di Luisa<br />

Vigolo da Lyman Frank<br />

Baum, I Giullastri con The Ganes<br />

International Show, Teatroinsieme<br />

con Cose dell'altro mondo<br />

di Roberto Giacomuzzi e La Ringhiera<br />

con la necessità dell'arte<br />

di autori vari.<br />

Vario e stuzzicante, dunque, il<br />

ventaglio delle proposte, che<br />

hanno spaziato da appuntamenti<br />

di piacevole intrattenimento<br />

sia in lingua che dialettali<br />

ad allestimenti per famiglie, da<br />

spettacoli di commedia dell’arte<br />

a reading e performance di carattere<br />

storico o letterario.<br />

Tutti gli eventi si sono svolti con<br />

la fattiva collaborazione delle<br />

Pro Loco attive nei singoli territori.<br />

Un ottimo esempio di interazione,<br />

condotta con la volontà<br />

comune di offrire un bel servizio<br />

a tutte le comunità .<br />

15


FITA: quattro anni<br />

di crescita su vari fronti<br />

Per il futuro, territorio<br />

e istanze al primo posto<br />

Nell'ultimo quadriennio, il veneto<br />

Aldo Zordan ha ricoperto<br />

la carica di vicepresidente nazionale<br />

della Federazione. A<br />

pochi giorni dal congresso<br />

elettivo del 4 e 11 ottobre, gli<br />

abbiamo chiesto un bilancio<br />

dell'attività federativa.<br />

Quattro anni vissuti intensamente...<br />

Assolutamente sì. Abbiamo visto<br />

la Federazione compiere significativi<br />

passi avanti sul<br />

fronte strutturale e operativo e<br />

affrontare sfide di notevole<br />

spessore: alcune volute, come<br />

il progetto di teatro sociale<br />

"Fondamenta"; altre attese, come<br />

il confronto con la nuova<br />

normativa del Terzo Settore;<br />

altre ancora del tutto impreviste,<br />

come l'emergenza sanitaria,<br />

che dalla scorsa primavera<br />

ha richiesto un surplus<br />

straordinario di energia su<br />

fronti quali la rappresentanza<br />

e l'informazione, ma anche su<br />

quelli della creatività artistica e<br />

del senso di appartenenza.<br />

Al veneto Aldo Zordan, vicepresidente nazionale della<br />

Federazione, abbiamo chiesto un'analisi dell'ultimo<br />

quadriennio. Tra i risultati il potenziamento della<br />

struttura. Il lockdown? Ha mostrato il senso del gruppo<br />

Partiamo dagli aspetti strutturali<br />

e operativi. In che cosa<br />

è cambiata la Federazione in<br />

questi quattro anni?<br />

Un primo aspetto riguarda la<br />

segreteria, che è stata potenziata<br />

per dare un servizio<br />

sempre più efficente ai nostri<br />

soci. Un altro passo avanti significativo<br />

riguarda l'Ufficio<br />

Progetti, il cui servizio di consulenza<br />

e assistenza è stato messo<br />

a disposizione anche delle<br />

strutture periferiche e delle<br />

compagnie, per affiancarle nel<br />

reperimento di fondi da dedicare<br />

a specifici progetti. E<br />

ancora, abbiamo creato un<br />

Ufficio Stampa e una rete di<br />

comunicazione a livello nazionale,<br />

che si occupa di diffondere<br />

le informazioni sia all'interno<br />

della nostra organizzazione sia<br />

verso l'esterno: un servizio prezioso<br />

per far circuitare le notizie<br />

attraverso i più diversi canali,<br />

compresi quelli social, che<br />

abbiamo sviluppato molto.<br />

Quanto alle azioni rivolte al<br />

territorio e alla formazione?<br />

In questi anni abbiamo incentivato<br />

gli investimenti a favore<br />

delle strutture periferiche, soprattutto<br />

per aumentare la<br />

diffusione dell'attività messa a<br />

disposizione delle compagnie,<br />

anche attraverso progetti specifici<br />

come il Gran Premio del<br />

Teatro Amatoriale o il Premio<br />

Fitalia, che negli ultimi anni sono<br />

stati rinnovati assumendo<br />

una dimensione "live" che non<br />

avevano. Molto si è investito<br />

anche sul fronte della formazione,<br />

con percorsi dedicati ai<br />

giovani quali Itaf (International<br />

Theater Academy of Fita) o<br />

l'Accademia del Teatro. In questo<br />

campo, purtroppo, la<br />

pandemia ha impedito lo<br />

svolgimento dei Cantieri del<br />

Teatro, una proposta formativa<br />

nuova, articolata in una bella<br />

serie di incontri per un approfondimento<br />

ad ampio raggio e<br />

rivolta a tutti gli iscritti, non solamente<br />

ai giovani: speriamo<br />

comunque di poterla avviare<br />

quanto prima.<br />

Altro ambito nevralgico è<br />

stato quello della rappresentanza.<br />

Anche su questo fronte abbiamo<br />

compiuto un'azione decisa,<br />

che ha portato risultati di rilievo.<br />

Penso a quanto fatto durante<br />

il lockdown, naturalmente,<br />

e a quanto ancora<br />

stiamo facendo per far fronte<br />

all'emergenza sanitaria in atto.<br />

Ma anche in precedenza abbiamo<br />

ottenuto risultati significativi.<br />

Ne cito due, tra gli altri:<br />

l'incontro fra il nostro Direttivo<br />

e il Ministro della Cultura, Dario<br />

Franceschini, al quale abbiamo<br />

potuto illustrare nei dettagli la<br />

realtà del teatro amatoriale,<br />

sottolineandone il ruolo e specificandone,<br />

con un apposito<br />

documento, le istanze di<br />

maggior rilievo; e così pure<br />

l'incontro con l'allora Ministro<br />

della Pubblica Istruzione, Valeria<br />

Fedeli, dopo il quale la nostra<br />

Federazione, prima e unica<br />

in Italia per il mondo del teatro,<br />

ha ottenuto la firma di un Protocollo<br />

sui Percorsi per le<br />

competenze trasversali e per<br />

l'orientamento (ex Alternanza<br />

scuola-lavoro), che ha avuto<br />

importanti e concrete ricadute<br />

anche a livello territoriale.<br />

Torniamo al lockdown e a<br />

16


Appuntamento fissato<br />

per le domeniche 4 e 11 ottobre<br />

Il congresso nazionale<br />

si svolgerà via web<br />

Tutorial per chiarire<br />

come partecipare<br />

Si svolgerà in via telematica<br />

domenica 4 e domenica 11<br />

ottobre il congresso nazionale<br />

FITA, che vedrà in particolare<br />

l’approvazione dei bilanci<br />

di esercizio consuntivo<br />

e preventivo e il rinnovo<br />

delle cariche nazionali.<br />

“Avevamo programmato<br />

questo appuntamento per il<br />

mese di aprile – si legge<br />

nella lettera inviata ai soci -<br />

ma la pandemia che ha interessato<br />

tutta la nostra nazione<br />

e le limitazioni introdotte,<br />

oltre alle evidenti ragioni<br />

di cautela, hanno determinato<br />

il rinvio di tale<br />

appuntamento. Abbiamo sperato<br />

che la situazione avesse<br />

un’evoluzione diversa, ma ci<br />

siamo resi tutti conto che sarebbe<br />

stato impossibile avere<br />

la certezza che entro il mese<br />

di ottobre si ristabilissero le<br />

condizioni perché il tutto si<br />

svolgesse in presenza”.<br />

Da qui la scelta di optare per<br />

il web, anche perché un ulteriore<br />

rinvio al prossimo anno –<br />

si sottolinea ancora nella<br />

lettera inviata a tutti i soci -<br />

“non ci è sembrato opportuno,<br />

oltre che corretto, sia<br />

perché per legge avremmo<br />

dovuto convocare comunque<br />

l’assemblea per l’approvazione<br />

del bilancio consuntivo<br />

entro il 31 ottobre, sia perché<br />

gli organi nazionali avrebbero<br />

potuto gestire la Federazione<br />

in prorogatio e, quindi, con<br />

poteri limitati all’ordinaria<br />

amministrazione”.<br />

L’assemblea, come detto, si<br />

articolerà in due giorni: domenica<br />

4 ottobre saranno<br />

espletate le prime formalità,<br />

mentre domenica 11 ottobre<br />

si terrà la sessione dedicata ai<br />

bilanci e alle elezioni per il<br />

rinnovo delle cariche.<br />

I documenti per la partecipazione<br />

al congresso sono<br />

disponibili nell’area riservata<br />

del sito nazionale, mentre per<br />

illustrare le modalità di<br />

funzionamento della piattaforma<br />

prescelta per l’assemblea<br />

sono stati realizzati<br />

alcuni tutorial, che sono<br />

disponibili sulla pagina Facebook<br />

nazionale e su www.fitateatro.it.<br />

questi mesi così complicati.<br />

FITA si è mossa bene...<br />

Senza dubbio, e fin dai primi<br />

momenti di questa emergenza<br />

sanitaria che, nella difficoltà, ha<br />

confermato la solidità della nostra<br />

struttura, la sua capacità di<br />

condividere le informazioni e la<br />

sua capacità di fare fronte comune<br />

nei momenti più difficili.<br />

Abbiamo informato, abbiamo<br />

mantenuta viva l'attenzione sul<br />

ruolo della scena amatoriale, ci<br />

siamo impegnati a livello nazionale<br />

e territoriale perché, con<br />

la ripartenza, quel ruolo venisse<br />

salvaguardato. E anche sul<br />

fronte dello stimolo artistico<br />

abbiamo ottenuto risultati di rilievo:<br />

penso ai podcast Radio<br />

Pinocchio e La Fita racconta,<br />

solo per citare quelli a più<br />

ampio raggio.<br />

Ma FITA è anche andata oltre,<br />

decidendo di dare alle compagnie<br />

un segnale concreto e<br />

tangibile della sua vicinanza...<br />

Il "bonus solidarietà" è nato per<br />

questo, frutto di una volontà<br />

del Direttivo nazionale condivisa<br />

dal Consiglio Federale. Grazie<br />

ad esso, le compagnie<br />

iscritte quest'anno non pagheranno,<br />

nel 2021, la quota fissa,<br />

ma solo quella relativa al tesseramento<br />

dei soci. Una scelta<br />

impegnativa per la Federazione<br />

sul piano finanziario, ma che<br />

abbiamo sentito come necessaria.<br />

Il lockdown è stata una sfida<br />

assolutamente imprevista.<br />

Ma lei ha accennato anche ad<br />

altre sfide di questi quattro<br />

anni...<br />

Una è stata il progetto Fondamenta,<br />

per il quale come FITA<br />

abbiamo vinto un bando del<br />

Ministero del Lavoro e delle<br />

Politiche Sociali: un grande<br />

impegno pensato sia per i giovani,<br />

ai quali si rivolgeva direttamente,<br />

sia per sottolineare<br />

il ruolo essenziale del nostro<br />

teatro nel sociale, incentivando<br />

anche i rapporti a livello territoriale<br />

con istituzioni e associazioni.<br />

Un'altra sfida è stata<br />

quella di affiancare le nostre<br />

compagnie nel cambiamento<br />

richiesto dalla nuova normativa<br />

sul Terzo Settore: ora siamo in<br />

una fase transitoria, nella quale<br />

si pongono le basi per essere<br />

Aps, passaggio fondamentale<br />

per quanto succederà quando<br />

la riforma entrerà a pieno regime.<br />

Qui accanto un'immagine scattata<br />

durante una delle due tappe venete del<br />

progetto Fondamenta - Una rete di<br />

giovani pe il sociale, che nella regione si<br />

sono svolte ad Adria, in provincia di<br />

Rovigo, e a Monticello Conte Otto, in<br />

provincia di Vicenza.<br />

Sfide vinte, sfide in atto. Sfide<br />

future?<br />

Credo che dovremo diventare<br />

sempre più "associazione di<br />

categoria", difendendo le<br />

istanze delle compagnie, che<br />

sono il nostro bene più prezioso.<br />

Un altro fronte d'azione ritengo<br />

dovrà essere l'impegno<br />

a portare risorse nel territorio<br />

attraverso progetti che abbiano<br />

ricadute dirette sugli associati<br />

e ancora, sempre a proposito<br />

di territorio, penso si dovrà<br />

dare risalto alle strutture territoriali<br />

più consolidate,<br />

appoggiandole nelle attività<br />

che portano avanti e che sono<br />

importanti per l'immagine di<br />

tutta la Federazione; dall'altra<br />

dovremo stimolare e affiancare<br />

le realtà in crescita e quelle<br />

che possono aspirare ad accrescere<br />

la loro loro attività.<br />

17


CULTURA<br />

LA MALATTIA<br />

SALE SUL PALCO


La malattia, come fatto della vita o come simbolo,<br />

fa da sempre parte del teatro. L'hanno portata<br />

sulla scena i grandi classici greci, ma anche quelli<br />

della nostra epoca. Perché il teatro è anche cura<br />

di Filippo Bordignon<br />

Malanni a teatro e teatro dei<br />

malanni: patologie e paturnie<br />

sono all’ordine del giorno sul<br />

palcoscenico, un luogo dove, a<br />

partire da tempi immemori e<br />

fino ai giorni nostri, l’essere<br />

umano ha affrontato l’impermanenza<br />

della vita e, con essa,<br />

la paura che ragionevolmente<br />

accompagna questo pensiero.<br />

Attraverso tali digressioni sono<br />

nati drammi e commedie spesso<br />

memorabili, il cui denominatore<br />

comune è scovare un senso<br />

al nostro percorso sulla Terra,<br />

o per lo meno ritagliarsi una<br />

fetta di accettazione tale per<br />

digerire l’amaro boccone della<br />

morte. Non solo patologie del<br />

corpo, però, anche e soprattutto<br />

della mente, rosa dal tarlo<br />

della pazzia, azzerata dalla depressione<br />

o sconvolta dalla venuta<br />

di qualche pandemia apparentemente<br />

incurabile.<br />

Partiamo con (apparente) ordine<br />

dalla culla del pensiero occidentale,<br />

l’antica Grecia. La concezione<br />

della malattia di allora -<br />

una sorta di imprevedibile e<br />

inappellabile evento che minaccia<br />

ogni stagione della vita -<br />

viene affrontato di petto brandendo<br />

l’arma della catarsi. La<br />

tragedia affonda una considerevole<br />

parte dei suoi contenuti<br />

in casi che evocano terrore e<br />

miseria, in primis per preparare<br />

il pubblico meno avvezzo ai fatti<br />

spiacevoli della vita (un nome<br />

imprescindibile al riguardo è<br />

quello di Euripide); in secondo<br />

luogo, per purificare l’animo<br />

Nella pagina accanto, Molière nel<br />

disegno firmato da Filippo Bordignon,<br />

autore anche di questa panoramica sul<br />

rapporto fra teatro e malattia<br />

attraverso i secoli.<br />

In questa pagina, in alto, i grandi tragici<br />

greci Eschilo, Sofocle ed Euripide (tutte<br />

foto Sailko - CC BY 3.0) e il poeta comico<br />

Aristofane (Di Alexander Mayatsky -<br />

Opera propria, CC BY-SA 4.0).<br />

Qui accanto ancora Molière, nel celebre<br />

ritratto eseguito nel 1658<br />

da Nicolas Mignard.<br />

chiamato ad affrontare in un<br />

contesto collettivo paure che<br />

sono di tutti.<br />

Sofocle - altro imprescindibile<br />

insieme al già citato Euripide e<br />

ad Eschilo - concede una sofisticata<br />

interpretazione sul tema<br />

nel “Filottete” del 409 a. C.<br />

L’opera si apre in realtà a una<br />

ben più ampia digressione sul<br />

concetto di Natura e sulle visioni<br />

antitetiche di morale ed etica<br />

adottate dai personaggi di<br />

Ulisse e Neottolemo. Nel più<br />

rappresentato “Edipo Re” (420<br />

a.C. circa) invece, il protagonista<br />

è supplicato dal popolo di<br />

Tebe affinché trovi il modo per<br />

debellare un’epidemia che lo<br />

tormenta. La ragione fornita<br />

dall’oracolo di Delfi non è molto<br />

dissimile da quella di certi<br />

cristiani oltranzisti dei tempi<br />

nostri che, ben lontani dalla voce<br />

ufficiale della Chiesa, hanno<br />

imputato la causa del Covid-19<br />

allo stato di abbandono morale<br />

che respiriamo ai giorni nostri;<br />

l’oracolo infatti attribuisce l’epidemia<br />

alla morte violenta e<br />

non vendicata di Laio, re antecedente<br />

Edipo. Ciò evidenzia<br />

una volontà ancestrale nell’uomo:<br />

quella cioè di scovare anche<br />

la risposta più improbabile<br />

pur di spiegare fatti del mondo<br />

che una ragione incontrovertibile<br />

non hanno.<br />

La malattia fa capolino anche<br />

nella commedia “Pluto” (388<br />

a.C.) di Aristofane, in cui l’onesto<br />

Cremilo incontra fuori dal<br />

tempio un mendicante cieco<br />

poi rivelatosi essere Pluto, dio<br />

della ricchezza; l’occasione<br />

sembra opportuna per restituire<br />

la vista al dio, la cui condizione<br />

è all’origine della diseguale<br />

distribuzione delle ricchezze<br />

nella società. A guarigione avvenuta<br />

le ricchezze sono sì nelle<br />

mani di ogni cittadino, ma<br />

anche questo equilibrio ideale<br />

crea scontento nella massa e<br />

mette in crisi persino gli abitanti<br />

dell’Olimpo. E cos’è il malanno<br />

nella cultura greca se non<br />

uno squilibrio di elementi in un<br />

organismo inizialmente sano?<br />

Dalla rottura dell’equilibrio -<br />

promossa anche da eccessi legati<br />

allo spirito - si scatena così<br />

la patologia. Una visione, questa,<br />

ripresa a partire dallo scorso<br />

secolo anche dalla medicina<br />

olistica, la quale contempla una<br />

serie di discipline che, in concontinua<br />

a pag. 19


CULTURA<br />

Nelle immagini di questa pagina,<br />

dall'alto, Alexandre Dumas figlio,<br />

Eugene Ionesco (foto di Gorupdebesanez<br />

- CC BY-SA 3.0), Marguerite Yourcenar<br />

(foto di Di Bernhard De Grendel - Opera<br />

propria, CC BY-SA 4.0), Luigi Pirandello<br />

ed Eduardo De Filippo.<br />

Nella pagina accanto, l'immagine di una<br />

messinscena di "Angels in America" (foto<br />

di Uark Theatre, CC BY 2.0). nella stessa<br />

pagina, in alto Éric-Emmanuel Schmitt<br />

(foto di Asclepias - CC BY-SA 3.0), in<br />

basso Florian Zeller (foto di Leafar -<br />

Raphaël Labbé - CC BY-SA 3.0).<br />

continua da pag. 18<br />

trapposizione alla medicina allopatica,<br />

intendono curare il<br />

problema alla radice e non limitarsi<br />

a estirparne o ridurne i<br />

sintomi.<br />

Compiendo un considerevole<br />

balzo temporale per amor di<br />

concisione, arriveremo all’arcinoto<br />

“Il malato immaginario”<br />

(1673) del francese Molière.<br />

Questa comédie-ballet è interessante<br />

per due aspetti: il<br />

primo riguarda il protagonista,<br />

Argante, ipocondriaco in balia<br />

di ogni sorta di male che spera<br />

in una soluzione dalla medicina<br />

ufficiale ma non esita a esporre<br />

una visione amara e disillusa<br />

della società che lo circonda.<br />

Questo ruolo fortemente autobiografico<br />

fu interpretato<br />

dallo stesso drammaturgo che,<br />

gravemente malato di tubercolosi,<br />

il 17 febbraio 1673 terminò<br />

la rappresentazione per spirare<br />

solo poche ore più tardi.<br />

Particolarmente significativi<br />

sono inoltre i personaggi dei<br />

dottori Purgone e Diaforetico,<br />

tronfi cattedratici più interessati<br />

a creare un rapporto di<br />

sudditanza fra il medico e il paziente<br />

che non a comprendere<br />

la delicata situazione psicologica<br />

del povero Argante. La figura<br />

del luminare altezzoso, uomo<br />

pubblico da idealizzare,<br />

non può non ricordare certi<br />

medici attuali, divenuti, con loro<br />

grande soddisfazione, personaggi<br />

mediatici di spicco a<br />

causa della smodata ansia di informazioni<br />

sulla pandemia da<br />

parte del cittadino medio.<br />

La figura del medico attraversa<br />

più volte l’opera moliereana,<br />

da “Il medico volante” (1645,<br />

con tanto di rifacimento, “L’amore<br />

medico”, vent’anni più<br />

tardi) fino a “Il medico per forza”<br />

del 1666, dove il noto personaggio<br />

di Sganarello veste i<br />

panni dell’ennesimo medicocialtrone.<br />

Restando in Francia, ma progredendo<br />

di quasi duecento<br />

anni, va menzionato il capolavoro<br />

di Alexandre Dumas figlio,<br />

“La signora delle camelie”, romanzo<br />

a cui il teatro di prosa e<br />

quello musicale hanno attinto a<br />

piene mani, ispirando in particolare<br />

l’intramontabile opera<br />

“La traviata” di Giuseppe Verdi.<br />

Per tutta la durata della vicenda<br />

si respira un’aria malsana e<br />

non solo a causa della salute instabile<br />

della protagonista, la<br />

cortigiana Margherita Gautier:<br />

l’apice della tensione è raggiunto<br />

quando lo spasimante<br />

Armando, appresa la morte per<br />

tisi della sua amata, si reca al cimitero<br />

e convince il responsabile<br />

ad aprire il sepolcro per<br />

porgere un ultimo saluto alla<br />

defunta; la visione del corpo<br />

corroso quasi lo porta alla follia,<br />

causandogli un profondo<br />

stato di esaurimento.<br />

Un secolo più tardi, nel 1969,<br />

archiviati i nobili ardori romantici<br />

e ricondotta l’esistenza<br />

umana in un assurdo turbinio di<br />

caos e casualità, il rumeno Eugène<br />

Ionesco azzarda un’opera<br />

dal terribile peso specifico a titolo<br />

“Il giuoco dell’epidemia”<br />

(conosciuto originariamente<br />

in Francia come “Jeux<br />

de massacre”). “Non chiedo più<br />

il piacere di vivere. Mi accontento<br />

della neutralità di vivere.<br />

Poter guardare in pace lo spettacolo<br />

senza soffrire”: basterebbe<br />

questa frase per sintetizzare<br />

una straniante commedia<br />

nera debitrice nei confronti del<br />

migliore esistenzialismo (quello<br />

di Camus ne “La peste”), in cui<br />

la lunga lista di personaggi non<br />

può che capitombolare a contatto<br />

con una morte dai contorni<br />

medievali che tutto livella<br />

implacabilmente.<br />

Si respira invece un umanismo<br />

ben più misurato ma altrettanto<br />

consapevole nella riduzione<br />

teatrale del romanzo “Memorie<br />

di Adriano” della francese<br />

Marguerite Yourcenar, dove<br />

l’imperatore romano Publio<br />

Elio Traiano Adriano indirizza al<br />

proprio amico Marco Aurelio<br />

una lunga epistola di memorie<br />

la quale, affrontando i fatti più<br />

salienti della sua esperienza di<br />

condottiero, non lesina considerazioni<br />

dettagliate su temi<br />

quali il digiuno curativo, l’insonnia<br />

(che lo perseguita) e, naturalmente,<br />

la malattia che incombe<br />

sul suo corpo di<br />

vecchio.<br />

Secondo il pensiero esposto indirettamente<br />

in alcune delle<br />

sue opere più note dal siciliano<br />

Luigi Pirandello, premio Nobel<br />

per la letteratura nel 1934, uno<br />

stato mentale alterato come<br />

quello genericamente etichettato<br />

di “follia” sarebbe il tramite<br />

col quale l’essere umano<br />

può aspirare a un autentico e<br />

non mediato contatto con la<br />

Natura ultima della realtà. E solo<br />

attraverso il rifiuto del mondo<br />

si può aspirare a scoprire il<br />

proprio vero e ultimo “Se”. Il<br />

difficilmente risolvibile dualismo<br />

normalità-anormalità è alla<br />

base del suo “Enrico<br />

IV”(1921), manifesto di un auto-isolamento<br />

che pure non risolve<br />

la situazione esistenziale<br />

dell’essere mortale, ma anzi la<br />

cronicizza in un finale dove la<br />

follia sembra la sola soluzione<br />

per accettare le storture del<br />

mondo.<br />

Altro italiano imprescindibile a<br />

toccare il tema della follia è il<br />

napoletano Eduardo De Filippo,<br />

con il suo “Ditegli sempre di<br />

sì” (1927, disponibile anche in<br />

una pregiata trasposizione televisiva<br />

del 1962). La commedia<br />

narra di Michele, dimesso<br />

20


CULTURA<br />

dal manicomio e affidato alla<br />

sorella Teresa, e delle sue vicissitudini<br />

a contatto con le altre<br />

persone che non conoscono la<br />

sua condizione. La malattia<br />

mentale avrà infine la meglio<br />

ma non prima di concedere allo<br />

spettatore gustosi equivoci dal<br />

sapore dolce-amaro.<br />

Di pari profondità la “Napoli<br />

milionaria” del 1945, in cui la<br />

tensione emotiva raggiunge<br />

l’acme con la malattia della piccola<br />

figlia di Gennaro Jovine, il<br />

protagonista. In questa parte<br />

della commedia la struttura<br />

ruota intorno a una medicina<br />

che non si riesce a trovare in<br />

tutta Napoli. La paura per la<br />

morta scampata fa comprendere<br />

all’uomo e alla moglie<br />

Amalia, in precedenza invischiata<br />

nel turpe traffico della<br />

borsa nera, che: “Chi prima, chi<br />

dopo, ognuno deve bussare alla<br />

porta dell’altro”.<br />

Una forma di pestilenza della<br />

modernità oggi fortunatamente<br />

circoscritta e affrontata con<br />

successo grazie ai progressi<br />

della scienza è stata l’Aids, malattia<br />

del sistema immunitario<br />

che negli Anni ’70 e ’80 causò<br />

milioni di vittime, generando di<br />

riflesso un clima di paura nella<br />

relazione affettiva e sessuale<br />

con l’altro, visto come possibile<br />

untore. L’argomento è trattato<br />

con successo dal drammaturgo<br />

statunitense Tony Kushner in<br />

“Angels in America - Fantasia<br />

gay su temi nazionali”, divisa<br />

nelle parti “Il millennio si avvicina”<br />

e “Perestroika”. Si ricorda<br />

una lodevole edizione integrale<br />

de “Il millennio si avvicina”, datata<br />

2007, a opera del milanese<br />

dell'Elfo con co-regia di Elio De<br />

Capitani che, attivo anche in<br />

veste di attore per il personaggio<br />

di Roy Cohn, si aggiudicò<br />

quell’anno il Premio Ubu come<br />

miglior attore non protagonista.<br />

La qualità dell’intreccio<br />

narrativo e l’originalità grazie<br />

alla quale viene raccontata la<br />

società americana permise anche<br />

la realizzazione di una miniserie<br />

televisiva omonima nel<br />

2003, interpretata da mostri<br />

sacri quali Meryl Streep e Al Pacino.<br />

La patologia forse più diffusa e<br />

caratterizzante della contemporaneità,<br />

quella più subdola<br />

da sconfiggere poiché mutevole<br />

e ancor oggi non completamente<br />

compresa a livello scientifico,<br />

resta il cancro. Impossibile<br />

dunque non citare lo struggente<br />

“Oscar e la dama in rosa”,<br />

adattamento teatrale dall’omonimo<br />

romanzo breve del<br />

francese Eric-Emmanuel Schmitt,<br />

portato in teatro in Italia<br />

per la prima volta nel 2004 con<br />

la regia di Jurij Ferrini e Oliviero<br />

Corbetta. La storia racconta gli<br />

ultimi giorni di Oscar, decenne<br />

terminale per leucemia, analizzando<br />

la difficoltà degli adulti<br />

di affrontare con i bambini il<br />

tema del dolore.<br />

Il teatro è divenuto anche strumento<br />

efficace per spiegare la<br />

malattia a chi la viva dal di dentro.<br />

Basti pensare al toccante<br />

allestimento de “Il padre”, dalla<br />

penna di Florian Zeller, con<br />

protagonista nel 2019 un magistrale<br />

Alessandro Haber nel<br />

ruolo del padre e l’ottima Lucrezia<br />

Lante della Rovere in<br />

quello della figlia. “Sono una<br />

mente che sta perdendo le foglie”<br />

evidenzia il protagonista,<br />

constatando in un momento di<br />

lucidità la propria irreversibile<br />

situazione. Una riflessione di<br />

pura poesia che non smette di<br />

commuovere a ogni replica<br />

quelle persone che hanno avuto<br />

in famiglia persone sofferenti<br />

per il morbo di Alzheimer.<br />

Più generalmente poi, il Teatro<br />

Sociale, nell’esperienza di laboratorio<br />

e successiva trasposizione<br />

sul palco, si prefigge di<br />

coinvolgere persone caratterizzate<br />

da problematiche psichiche<br />

o portatrici di qualche forma<br />

di disabilità o fragilità; attraverso<br />

lo studio e la pratica<br />

attoriale collettiva si stimola in<br />

ogni partecipante una consapevolezza<br />

non solo delle criticità<br />

ma anche e soprattutto delle<br />

risorse presenti in ognuno,<br />

pervenendo a una sorta di autoanalisi<br />

che può arrivare ad<br />

avere un’azione positiva sull’umore<br />

degli interessati in forma<br />

addirittura superiore a quella<br />

delle terapie farmacologiche.<br />

Questo perché l’esperienza del<br />

teatro, oltre ad allenare la<br />

mente, richiede una precisa<br />

consapevolezza dello spazio e<br />

dunque del proprio corpo; l’equilibrio<br />

viene migliorato e, attraverso<br />

un controllo consapevole<br />

della respirazione, ne trovano<br />

sollievo quando non addirittura<br />

giovamento anche coloro<br />

che soffrono di depressione<br />

e stress a vari livelli.<br />

Un discorso ben più focalizzato<br />

sul corpo è sempre più sviluppato<br />

attraverso laboratori e<br />

corsi di teatro-danza, di grande<br />

efficacia nella terza età. E là<br />

dove la disciplina artistica non<br />

può nulla contro l’avanzare della<br />

patologia, essa si rivela consolatrice<br />

nella sua azione socializzante,<br />

agevolando soggetti<br />

chiusi in se stessi a ritrovare il<br />

piacere del contatto verbale e<br />

fisico col prossimo.<br />

La situazione del teatro attuale<br />

rispetto al tema della malattia?<br />

Non stupirebbe se la pandemia<br />

del Covid-19, così approfonditamente<br />

trattata da old e new<br />

media, fosse responsabile indiretta<br />

di quei nuovi lavori teatrali<br />

nati durante lo stop del<br />

lockdown. E non ci meraviglieremmo<br />

se, al fine di assecondare<br />

le normative vigenti, si trattasse<br />

per buona parte di monologhi<br />

o, al massimo, dialoghi<br />

a due in cui agli attori è proibita<br />

la scena di un abbraccio e i baci<br />

ci si limita a raccontarli. Ma il<br />

teatro, che nel corso della sua<br />

storia senza tempo ha affrontato<br />

ogni sorta di asperità, saprà<br />

sfruttare anche la condizione<br />

attuale per rinascere con un<br />

volto magari diverso ma, certamente,<br />

non meno necessario<br />

che in passato.<br />

21


ITAF 2021<br />

Candidature aperte<br />

al percorso formativo<br />

per giovani FITA<br />

C'è tempo fino al 29 novembre. Audizioni il 7 dicembre<br />

Sono aperte fino alle 13 di domenica<br />

29 novembre le iscrizioni<br />

all’edizione 2021 di ITAF<br />

(International Theater Academy<br />

of FITA): l’ottava per il progetto<br />

di alta formazione nelle<br />

arti dello spettacolo rivolto ai<br />

giovani iscritti alla Federazione<br />

Italiana Teatro Amatori (FITA),<br />

leader nel settore a livello nazionale<br />

con 1500 compagnie<br />

aderenti e 25mila tesserati. Le<br />

audizioni sono invece fissate<br />

per lunedì 7 dicembre nella sede<br />

del Centro Nazionale di Ricerca<br />

e Alta Formazione della<br />

Federazione, a Reggio Emilia.<br />

Come indicato nel bando,<br />

pubblicato nel sito nazionale<br />

www.fitateatro.it insieme al<br />

modulo di adesione, la nuova<br />

stagione di ITAF si articolerà in<br />

quattro settimane residenziali,<br />

in programma a gennaio,<br />

marzo, aprile e giugno, con in<br />

più, a ottobre, una settimana di<br />

attività all’estero, al Creative<br />

College di Utrecht, in Olanda,<br />

dove è prevista una speciale replica<br />

dello spettacolo allestito<br />

durante il progetto.<br />

A ITAF possono candidarsi tesserati<br />

FITA maggiorenni, preferibilmente<br />

non oltre i 30 anni. Il<br />

percorso formativo, condotto<br />

da docenti italiani e stranieri,<br />

verterà in particolare su tecniche<br />

attoriali, coreografiche, di<br />

arte scenica, regia, canto, movimento<br />

sulla scena, improvvisazione,<br />

studio del personaggio,<br />

nozioni di fonica e illuminotecnica.<br />

Tutti i contenuti saranno<br />

affrontati attraverso esercitazioni<br />

pratiche e lavori di gruppo<br />

e saranno finalizzati alla realizzazione<br />

di una performance<br />

di teatro-danza in lingua italiana,<br />

francese e inglese.<br />

“Lanciamo questa nuova edizione<br />

di ITAF – commenta il direttore<br />

del progetto, Daniele<br />

Franci – mentre concludiamo<br />

un’edizione tanto complessa<br />

da un punto di vista organizzativo<br />

quanto intensa sotto<br />

il profilo umano come quella di<br />

quest’anno. Non abbiamo ceduto,<br />

abbiamo trovato strade<br />

alternative e siamo andati<br />

avanti. Con questo spirito ci<br />

prepariamo a una nuova stagione,<br />

più convinti che mai”.<br />

“La stagione <strong>2020</strong> di ITAF –<br />

commenta il presidente FITA,<br />

Carmelo Pace – è stata la più<br />

difficile di sempre: un risultato<br />

speciale e di grande significato,<br />

per il quale ringrazio i docenti e<br />

i giovani partecipanti, davvero<br />

motivati e generosi. Ora,<br />

lanciando questa ottava edizione<br />

di ITAF, senza dubbio la più<br />

attesa, diamo un ulteriore,<br />

forte segnale di come la nostra<br />

Federazione continui a mantenere<br />

saldo il proprio impegno<br />

per il teatro e, in particolare,<br />

per ciò che esso rappresenta<br />

per i giovani e per la comunità”.<br />

Nella foto grande<br />

(di Willeminjne Volmer) un momento<br />

di studio durante il percorso ITAF.<br />

Cliccando sulla foto si attiva un video<br />

illustrativo del progetto dedicato<br />

ai giovani iscritti alla Federazione.<br />

Qui sopra, due scatti di spettacoli<br />

realizzati dai ragazzi di ITAF<br />

(foto di Tamara Boscaino) .<br />

22


IL NUOVO MODO<br />

DI LEGGERE<br />

FITAINFORMA<br />

Dal primo numero del <strong>2020</strong> è cambiato<br />

il modo di leggere la rivista di Fita Veneto, con<br />

un formato nuovo che coniuga le riviste di un tempo<br />

con l’attualità e la potenza di Internet. Il giornale<br />

infatti si può sfogliare online quasi come fosse<br />

reale, ma chi volesse potrà anche scaricarne una<br />

copia completa in formato pdf, oppure stamparlo<br />

tutto o solo una parte. Inoltre, questo metodo di<br />

pubblicazione permette anche di usufruire di<br />

comodità pratiche, come ad esempio inserire<br />

link all’interno della rivista (l’indice con un<br />

click può portarvi direttamente all’argomento<br />

che avete scelto di leggere) o anche esterno,<br />

per consultazioni in Rete.<br />

Ma non finisce qui.<br />

All’interno delle pagine “virtuali” possono<br />

essere inseriti anche alcuni video<br />

visionabili direttamente<br />

senza chiudere il giornale. Infine,<br />

le pagine (e gli articoli, ovviamente) si<br />

possono ingrandire o ridurre a<br />

proprio piacimento per meglio<br />

godere della lettura. Il tutto<br />

sia dal pc di casa o dell’uffcio,<br />

sia dal nostro smartphone o<br />

tablet, essendo la rivista<br />

ottimizzata anche<br />

per la lettura su questi<br />

nuovi dispositivi.<br />

Insomma...<br />

Buona lettura!

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