La Conquista_1:2021_SC
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La Conquista
15
Don, fèi bon viado!
La più comune
delle espressioni
dialettali,
usate qui da
noi per salutare
un caro amico
che se ne va, ha
dato il nome a
una nuova
“via” alpinistica.
L’ha aperta
Christian Casanova
(d Nazio),
classe’83, da
sempre appassionato
di roccia
e già autore
di imprese alpinistiche degne di nota, che ha dedicato il
nuovo tracciato alla memoria di don Maurizio.
La novità per gli amanti dell’arrampicata si trova
sulla parete rocciosa alle pendici sud del Monte Carro che
sovrasta la statale 52 bis, salendo verso Sappada, a sinistra
del primo ponte dopo la galleria di Salafossa.
È stato lo stesso Christian a raccontarci questa sua
nuova avventura: «Il 14 gennaio, grazie all’aiuto dell’amico
Lorenzo Zanella che mi ha assicurato, dopo quasi due
anni di inattività a causa di un infortunio, ho rispolverato
le picche, chiodando e liberando una nuova bella via di misto,
su roccia e ghiaccio, tra le cascate L’immortale e Futura
qui in Comelico. Il tiro è interamente attrezzato con
spit (tasselli meccanici in acciaio che si fissano alla roccia
previo foro con trapano), tranne un piccolo run-out finale
(significa che dall’ultima protezione alla sosta ci sono svariati
metri senza protezioni) dove è possibile proteggersi
con un chiodo da ghiaccio. Un paio di informazioni utili
per i ripetitori: tutti gli agganci sono naturali e richiedono
una buona sensibilità inoltre non ci sono segni spray....
total natural! Inizialmente volevo chiamarla Delicatess, in
quanto risulta una scalata molto delicata, dove gli agganci
per le piccozze su roccia sono molto piccoli e sfuggenti:
per scalarla occorre una buona preparazione per l’arrampicata
su misto, oltre a una buona dose di delicatezza e
sensibilità. Poi però il pensiero è andato a don Maurizio,
il nostro parroco “storico”, che purtroppo ci ha lasciati».
Cosa ti ha spinto a dedicare questa via, che per lui,
dopo due anni di inattività rappresenta sicuramente un
nuovo inizio, per certi versi quasi una rinascita, proprio a
don Maurizio?
«Sono rimasto colpito dalla notizia, non me l’aspettavo
proprio. Lui mi ha battezzato e mi ha visto crescere,
con lui ho fatto la prima Comunione e poi la preparazione
per la Cresima… mi ha visto crescere fin dalla nascita, insomma.
Io non sono certo un assiduo frequentatore della
chiesa, però per don Maurizio ho sempre avuto un profondo
rispetto. Era una persona molto umile, pacata, riservata:
aveva uno spirito ed un carattere che mi piacevano
molto. E così, per dargli un saluto tutto mio e personale,
ho voluti dedicargli
questa salita, proprio
perché racchiude
delle peculiarità che
lui aveva… delicatezza,
sensibilità, umiltà,
chiamandola Don,
fèi bon viado!».
È stata una sorpresa
per Christian, scoprire
che don Maurizio era
un vero appassionato
di montagna, che non
disdegnava le ascensioni,
anche a costo di
essere un po’ imprudente,
qualche volta.
Tra le ultime “imprese”
che “il don” ricordava
con nostalgia, la salita
in vetta al Peralba con
l’amico don Claudio
Sacco qualche tempo
prima della tragedia del
Pore.
L’omaggio dei
coscritti del ‘41
6 dicembre 1986. Alla pensione Dani di S. Stefano i coscritti del 1941
si sono ritrivati per festeggianre insieme i loro 45 anni.
Nell’immagine a lato, la dedica dei coetanei alla memoria dell’amico scomparso
realizzata da Anna Maria De Zolt Giustina.