La Conquista_1:2021_SC
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
24 La Conquista
Immensità
In cima alle vette scatta il
senso di immensità. È una visione
stupenda.
Tutto inizia con l’aurora rosea
e finisce con il calar del sole, il tramonto,
le ombre. Si fa sera e scende
il buio della notte.
Al primissimo mattino improvvisamente
un fascio di luce illumina
le cime e nelle zone basse ancora
domina l’ombra. Tutto d’un tratto
ecco il sole che conquista le cime,
vellutato da una pallida nebbia, i calighe,
poi splendente come l’oro. Poi
l’esplosione che investe tutto, nelle
altezze dolomitiche, sulle pareti rocciose,
con la discesa nel basso ombroso
e infine il possesso trionfale di
tutto l’habitat dell’uomo, investito da
una folgorante luce.
Tanta luce che folgora anche
gli occhi dell’uomo che attende il sole
perché non può vivere senza il sole.
Il 2 febbraio Santo Stefano saluta il
sole, festeggia il sole che furiosamente
lo investe, lo bacia e finalmente lo
premia per la lunga attesa con polvere
d’oro. (04.02.2021)
Comelico,
zona di passaggio, di transito
La strada di collegamento
proveniente da Montecroce, dove
era ubicato un presidio romano, passando
per i due Centenari creati dai
Longobardi, di Comelico Superiore e
Comelico Inferiore, diretta nel Patriarcato
di Aquileia, a Santo Stefano, in
particolare, passava dove attualmente
c’è la Via dante Alighieri.
Infatti nei pressi dell’attuale casa di
soggiorno, nel corso di scavi, vennero
trovate monete romane.
La strada principale nel cuore
di SaStefi passava sul retro del palazzo
avito dei primi Pellizzaroli che attualmente
ospita la farmacia. Infatti le
due torri, l’entrata principale e (sopra)
le belle trifore si trovano sul retro del
palazzo che ora ha l’entrata principale
sulla via Udine. Dunque la via Udine,
strada prima statale, ora regionale
“Val Degano”, venne utilizzata in
tempi successivi a quella antica, abbandonata.
(15.11.2020)
Turismo lento
tra borghi e boschi
Lentamente, lentamente.
Il 2020 segna i cento trent’anni
dell’escursionismo in Comelico che
parte dall’appassionato Giuseppe
Benzi da Treviso nel 1890, con base
organizzativa a Santo Stefano, sede
di prenotazione il Caffè Fontana.
Oltre al ricordo e all’omaggio
al pioniere del turismo di Santo
Stefano, il frequentatore del paese
per ben 45 anni consecutivi, il fedele
Giuseppe Benzi, sono da riproporre
due percorsi, in modesta salita, che
congiungono, tra prati e boschi, due
paesi comeliani in quota. I due percorsi
richiedono un cammino lento,
costretto dalla salita, e nel passato
erano molto praticati giornalmente.
Il primo, storico e molto antico,
di accesso al Comelico di Sotto
dal Cadore, via Auronzo - Santa Caterina,
e quello della stradetta del “Centenaro”
che da Danta, attraverso Le
Ante, giunge a Santo Stefano.
Tale percorso è molto interessante,
dal punto di vista turistico e merita
di essere
valorizzato,
da proporre
agli
appassionati
di
trekking e
mountain
bike. Un
percorso
lento,
verde, da
quota 908
di Santo
Stefano
a quota
1396 di
Danta, il
paese più
alto del
Comelico
tra storia
e cultura.
Ed è proprio lungo questa strada, nei
pressi di Pra del Moro, che è emersa
una spada del 1300 (probabilmente
luogo di una contesa) che è esposta
nel municipio di Santo Stefano di Cadore,
in affidamento alla soprintendenza
dei beni storici dello Stato.
Il secondo percorso in salita,
tra prati verdi, è quello da Santo
Stefano, quota 908, a località Federa,
una “pausa” in ladino, una fermata
per ammirare lo spettacolo naturale,
paesaggistico e poi salire a Costalissoio,
“Costa del sole” a quota 1249.
Anche qui c’è storia. Nel passato l’antica
strada per Federa iniziava da Via
San Candido, indicata in una mappa
del catasto napoleonico come Strada
del Calvario, è quella dove ora si trova
il sasso con la Croce di Aquileia che
ricorda come il Comelico apparteneva
allo storico Patriarcato di Aquileia.
Nella zona del Calvario, nei tempi
antichi, si svolgevano riti pagani, con
fuochi, lanci di rotelle di fuoco.
Il percorso Santo Stefano,
Federa, Costalissoio, è anche il “Sentiero
Andrea Zanzotto poeta” praticato
dal grande poeta veneto con il
padre pittore, autore dell’encausto
della Santissima Trinità nella chiesa di
Costalissoio.
Due percorsi da sostenere
turisticamente che meritano di essere
promossi, nell’ambito transfrontaliero,
per attirare visitatori ed escursionisti
anche stranieri. Un’importante
opportunità per S.Stefano di Cadore.
(10.11.2020)
Superstrade turistiche
verso Comelico e Austria
La carenza di veloci e sicure
comunicazioni stradali verso il Come-
Facciata dell’antico palazzo Pellizzaroli (al castèl), ora ristrutturato,
rivolta a nord dove un tempo passava la via Udine e oggi sepolta tra
le case.