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La Conquista_1:2021_SC

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La Conquista

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La Pieve di S. Stefano

Gli anni del Pievano don Germano Candeago (3a puntata)

Primo numero de

“La Conquista”

Molte parrocchie della

Diocesi di Belluno avevano cominciato,

proprio in quegli anni, a

pubblicare un bollettino proprio soprattutto

allo scopo di raggiungere i

numerosi emigranti lontano dal loro

paese e dalle famiglie. Nuove destinazioni

si erano aggiunte negli anni

Trenta aggiungendosi alle precedenti.

Ora molti andavano verso il

Piemonte piuttosto che in Australia,

verso l’Agro romano… Una nuova

forma di impiego era per le ragazze

il servizio in famiglie della grande

città: Milano, Torino, Roma…

A S. Stefano, non era passato

molto tempo dall’ingresso di

don Germano Candeago e anche

la nostra parrocchia ha cominciato

a stampare il suo giornale col titolo

“La Conquista”. Il primo numero

porta la data gennaio – febbraio

1936.

Si tratta di un foglio di

quattro facciate soltanto, ma fitte

di notizie, esortazioni del parroco e

riflessioni… parte fatte in casa a livello

locale, il resto riportando vuoi

parole del Papa, o brani di giornalisti

cattolici, vite di Santi e spesso

dibattiti controversisti.

Sulla testata compaiono

quattro chiese: la pievanale «matrice

del Comelico» (così è scritto),

poi le altre tre nell’ordine: Campolongo,

Costalissoio e la più piccola

Casada. Sotto un candelabro acceso,

una frase del vangelo di Giovanni:

«La luce splende nelle tenebre».

Una seconda, pure programmatica

di uno stile di dialogo, è: «Nelle

cose necessarie unità, nelle dubbie

libertà, in tutte carità».

Ma è la testata stessa, “La

Conquista”, originale, scelta dal redattore

e che lui stesso si appresta a

spiegare.

“La Conquista” sarà…

una campana di carta!

Don Germano comincia dicendo

quello che il bollettino non

vuole essere. Soprattutto non servirà

a rivolgere richiami all’ordine

e tanto meno rimproveri, ma vorrà

avere verso tutti «il linguaggio della

carità».

«Il Foglietto non sarà un

notiziario politico o una cronaca

che sia il sunto degli avvenimenti

civili; non un bollettino agricolo o

commerciale; nemmeno un’autoincensazione

o auto-difesa, o peggio,

una raccolta di pettegolezzi.

Se dovrà rilevare delle deficienze

immancabili in ogni famiglia, così

anche in quella più vasta della Parrocchia,

sarà sempre col linguaggio

della carità e con l’unico intento del

bene. Piccolo di proporzioni, ma

sempre elevato e cortese con tutti!».

Il foglietto, come l’autore

chiama “La Conquista”, voleva essere

strumento dello zelo del pastore

«che oltrepassa le mura del Tempio».

Don Germano voleva, al suo

tempo, un cristianesimo che usciva

dalla sacrestia… Oggi con papa

Francesco si direbbe “una Chiesa in

uscita”.

«Sarà invece [il bollettino]

la estensione dello zelo pastorale

del Parroco che oltrepassa le mura

del Tempio: uno sfogo del suo amore

paterno, nel timore che i figli

dimentichino troppo presto le sue

parole di verità e di salvezza, udite

nella chiesa: la premurosa sollecitudine

del Pastore che vuol giungere

anche a quelle anime, a tutte quel-

Don Germano (part.) attorniato dalle

scolare della Scuola di taglio e cucito

di Campolongo.

le anime, che lo fuggono, errando

lontano nell’indifferenza religiosa e

nel peccato.

Sarà ancora la voce delle

Opere Parrocchiali, l’eco di tutte le

iniziative di bene, per segnalare il

buon esempio, ovunque si trovi, a

risveglio dei sonnolenti, a stimolo

dei pigri, a incoraggiamento dei volonterosi!

Sarà la campana… di carta

che, nella famiglia parrocchiale,

chiamerà silenziosamente, ma insistentemente

i figli alla casa comune,

la Chiesa: perché là siamo nati alla

vita spirituale… Sarà, il Bollettino,

una bandiera di fede, un vincolo

d’amore, per tutti, vicini e lontani,

i figli della Parrocchia!».

Come le campane invitano

a recarsi nella propria chiesa, così

le pagine del bollettino avranno un

suono piacevole e un’armonia di

casa che si farà sentire lontano: «La

spiegazione del mio intento, nell’iniziare

la pubblicazione del Bollettino,

è tutta nel nome: la Conquista.

Memore delle parole programmatiche

del gran santo Don Bosco:

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