La Conquista_1:2021_SC
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La Conquista
3
Giorni dello Spirito e di comunità
GIOVEDÌ A CAMPOLONGO
In chiesa arriva il Vescovo in
collegamento TV. In questi giorni si fa
presente così nelle varie parrocchie.
C’è l’intervista a un testimone,
un medico bellunese impegnato in prima
persona nella cura dei malati in tempo di
Covid. Racconta l’esperienza difficile e la
volontà di non lasciarsi sopraffare dall’emergenza,
ma di voler essere comunque
sé stesso, cioè di sforzarsi di essere in
questo periodo, al di là della professione
medica, anche sposo e genitore.
La sostanza del discorso è che
la persona deve reagire ad ogni “sindrome
da pandemia”.
In scia con questa testimonianza,
alcuni tra i presenti accennano alla propria
esperienza, fatta in tempo di lockdown:
volontà di lavorare in presenza e a contatto
con le persone, superando la paura; cura
dei rapporti familiari con attenzione e speranza…
Si evidenziano fatti positivi di
questo periodo critico: la scuola è rimasta
aperta (in tutto per i più piccoli e in modo
parziale per i grandi; la messa festiva c’è
sempre stata e le chiese sono rimaste accessibili
e in questo modo si è permesso
alle persone di incontrarsi, sia pur con le
necessarie precauzioni.
VENERDÌ A CASADA
In sala della Regola di Casada si
è messi meglio e a proprio agio, su poltroncine
spostabili, a semicerchio.
Anche stasera arriva il Vescovo
Renato (via web) e un giovane seminarista
compare in compagnia di due amici, sposi
prossimi, mentre pure lui si trova alla vigilia
della sua consacrazione vocazionale.
Di qui ognuno parla della sua vocazione,
matrimoniale, imprenditoriale, di genitore e
anche di nonno… perché anche questa è
una vocazione che a un certo punto si
presenta ed
è del tutto
nuova!
S i
afferma che
rispondere
alla propria
vocazione è
fare le cose
“con cuore”.
Facendole
in questo
modo
le cose riescono.
La
vocazione è
una strada:
è sempre nuova, si presenta sempre nuova
e si modifica adattandosi col tempo…
Negli interventi tutti danno qualcosa di sé,
danno proprio il meglio!
A proposito di passi per prendersi
cura degli altri… c’è stato chi ha dovuto
stare isolato per il contagio e c’è stato chi
si è avvicinato alla sua porta non lasciando
mancar niente.
La frazione di Casada vuol offrire
agli ospiti di S. Stefano e Campolongo anche
qualcosa di sé e della propria storia
recente, fatta di immagini farcite di musica
e di bel canto… Ad un tratto il computer si
incanta. Vai a sapere… sono macchine intelligenti
che obbligano perfino a rispettare
il coprifuoco perché le 21 sono passate?
Ci si deve accontentare di questo assaggio,
ma quello che abbiamo avuto dai video
e dallo scambio di idee è qualcosa di
già molto sostanzioso.
Dopo lunghi digiuni, in fatto di incontri,
è stato con vivo piacere che ci si è
ritrovati insieme.
SABATO A S. STEFANO
Alla Messa della sera si è conclusa
la riflessione sul prendersi cura di sé e
degli altri… In che modo? Pregando.
Gli animatori
hanno
così riassunto
le
sere precedenti…
In questi
giorni abbiamo
condiviso
nelle
nostre comunità
l’iniziativa
dei
Giorni dello
Spirito e di
comunità.
Il tema di fondo di quest’anno è stato il
condividere nuovi passi per prendersi cura
della nostra vita, di ogni vocazione e gli uni
degli altri.
Abbiamo maturato l’esigenza di
una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco
e di stima vicendevole, sentiamo, in
questo periodo più che in altri, che abbiamo
bisogno gli uni degli altri, che abbiamo
una responsabilità verso gli altri e verso il
mondo, che dobbiamo prenderci cura degli
altri.
Un modo per farlo è senza dubbio
la preghiera. Papa Francesco ha detto:
«La preghiera apre squarci di luce nelle tenebre
più fitte!» e mai come in questo periodo
abbiamo bisogno di vedere la luce.
Ecco quindi che durante questa Messa
siamo tutti invitati ad unirci nella preghiera
di intercessione a favore di tutte le nostre
comunità.
“ASSISTI IL TUO POPOLO”
Papa Francesco ha scritto queste
parole nel messaggio per la Giornata
mondiale del Malato (11 febbraio 2021):
«La vicinanza è un balsamo prezioso, che
dà sostegno e consolazione a chi soffre,
e viviamo questa vicinanza, oltre che personalmente,
anche in forma comunitaria,
infatti l’amore fraterno in Cristo genera una
comunità capace di guarigione, che non
abbandona nessuno, che include e accoglie
soprattutto i più fragili».
Nella preghiera abbiamo desiderato
farci vicini a tutte le persone delle nostre
comunità. Gesù, vincitore del peccato
e della morte, servito nel deserto dagli angeli,
ci incoraggia a perseverare in questo
cammino di conversione.
Abbiamo pregato per i giovani,
per gli ammalati, per chi ha difficoltà economiche,
per gli operatori sanitari, perché
nel nostro cuore non venga mai meno il
coraggio di affrontare le prove che incontriamo
nella vita.