La Conquista_1:2021_SC
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
2 La Conquista
A questo punto, torniamo alla
domanda di Nicodemo: «Come può rinascere
un uomo quando è vecchio?».
«È possibile – risponde Gesù -, se rinasce
dall’alto». Ma Nicodemo non ha
più compreso niente. La Chiesa rinasce
dall’alto, cioè rinasce dallo Spirito. È
stato così da sempre e continuerà solo
così, rinascendo dallo Spirito che la
prende vecchia com’è e la ringiovanisce.
Per poter rinascere dall’alto,
come singoli e come comunità, oggi
non ci basta neanche tornare al Concilio.
Occorre andare ancora più indietro
e ricominciare da Gesù. Oggi è possibile
proporre la buona notizia di Gesù
Cristo, ma non prima di aver ascoltato
attentamente gli interrogativi del mondo
attuale.
La Chiesa non ha niente da
ascoltare dagli uomini di oggi? È chiamata
solo a proporre agli altri la verità?
Non siamo chiamati tutti ad ascoltare
il Vangelo, proprio in questa nuova
situazione in cui viviamo? Anche noi,
parroci e operatori pastorali che proponiamo
la fede, abbiamo bisogno di
ascoltare gli inviti di Dio alla conversione.
Bisogna pur riconoscere che
passi importanti, per accostare la gente
col Vangelo, sono stati fatti in questi
anni. Il più delle volte sono stati fatti
in maniera un po’ defilata, ma con fatti
concreti: incontri con genitori, preparazione
al matrimonio, serate di comunità
e fraternità… dove collaboratori
pastorali, insieme ai parroci, hanno
cercato di creare un clima fraterno e
dialogante, in atteggiamento aperto di
ascolto reciproco con coloro che si avvicinavano
alla parrocchia.
Nella Chiesa pensiamo di avere
un’offerta che risponde alle domande
più profonde dell’essere umano,
ma ne siamo proprio convinti? Prima
di domandarci come interessare gli
uomini di oggi all’offerta di salvezza
che facciamo, occorre farla veramente
nostra. Prima di migliorare la proposta,
e renderla più attraente per gli uomini
che vivono in questa società, occorre
“rinascere dall’Alto”.
Che cosa vuol dire? Tornare
a Gesù. Di nascosto e in privato come
Nicodemo? Meglio insieme! Con tutte
le risorse che abbiamo ma, ancor
meglio, con la forza dello Spirito che
viene dall’Alto e che ha sempre portato
avanti, nel tempo, la sua comunità.
Dalla tradizione alla convinzione
Sempre meno di tradizione, sempre più di convinzione. Non siamo più nella cristianità! Era una cosa che gli
studiosi andavano dicendo da tempo, ma adesso l’ha detto anche il Papa: «Fratelli e sorelle, non siamo più nella
cristianità, non più! Abbiamo pertanto bisogno di un cambiamento di mentalità pastorale, che non vuol dire passare
a una pastorale relativistica.
Non siamo più in un regime di cristianità perché la fede – specialmente in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente
– non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa,
emarginata e ridicolizzata». Queste le parole di Papa Francesco del 21 dicembre 2019.
Chiesa del futuro
Il dato statistico più evidente: l’abbandono della pratica religiosa ufficiale è l’effetto più visibile della fine della
cristianità. Come dire, quando si tratta remare controcorrente i più si tirano indietro. Ne rimangono pochi, un piccolo
resto, una minoranza. E i giovani sono i primi a non partecipare più alla vita ordinaria della comunità cristiana.
È il dato più eclatante, tra l’altro previsto da alcuni teologi, tra cui il giovane J. Ratzinger nel lontano 1969. Per
lui era l’effetto della necessaria purificazione operata dal Concilio Vaticano II: «La Chiesa del futuro diventerà più
piccola, dovrà ricominciare tutto da capo. Essa non potrà più riempire molti degli edifici che aveva eretto nel periodo
della congiuntura alta. Essa, oltre che perdere degli aderenti numericamente, perderà anche molti dei suoi privilegi
nella società.
Essa si presenterà in modo molto più accentuato di un tempo come la comunità della libera volontà, cui si può
accedere solo per il tramite di una decisione».
Spazio promettente di autenticità
Il nostro è “il tempo dell’autenticità”: significa
che le cose che faccio devono essere
il frutto di una mia libera elezione, che nelle
mie opzioni di vita non posso né devo essere
costretto da nessuno.
Questo significa “autenticità”: una scelta
realmente personale, frutto di una convinzione,
esito di un discernimento. I giovani oggi
sono immersi un questo “contesto di autenticità”:
chi potrebbe, nel mondo occidentale,
imporre loro qualcosa?
È questo il nuovo spazio dell’annuncio cristiano, perché oggi nelle società secolari assistiamo anche a una
riscoperta di Dio e della spiritualità. Questo costituisce per la Chiesa uno stimolo a recuperare l’importanza dei dinamismi
propri della fede, dell’annuncio e dell’accompagnamento pastorale. (Sinodo dei Giovani).