Jolly Roger magazine_IV_04
Jolly Roger Magazine. Anno IV Numero 4. Aprile 2021
Jolly Roger Magazine. Anno IV Numero 4. Aprile 2021
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ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021<br />
La perla dal granello<br />
La contaminazione come spunto<br />
per la creatività narrativa<br />
in una sfida senza pari<br />
pag. 6<br />
JOLLY ROGER CREW<br />
Biografie e interviste dei sei Autori<br />
che si sono cimentati nel nuovo<br />
ambizioso progetto.<br />
pag. 10<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
Quarto round del concorso.<br />
Ecco i vincitori per il tema di<br />
aprile: “Diritto di sangue”.<br />
pag. 22<br />
CULTURA E FACEBOOK<br />
Annalisa Tomadini e Alessandra<br />
Fineschi spiegano la nuova Challenge<br />
letteraria di LLC.<br />
pag. 36<br />
www.edizionijollyroger.it
INDICE<br />
Editoriale di Fabio Gimignani pag. 5<br />
Plancia di comando di Fabio Gimignani pag. 6<br />
Autori <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> di Bruno Ferro pag. 10<br />
Bussola e sestante di Amelia Volpe pag. 18<br />
Raccontami una storia di Fabio Gimignani pag. 22<br />
Cultura e Internet di Annalisa Tomadini e Alessandra Fineschi pag. 36<br />
MENSILE LETTERARIO ONLINE<br />
Anno <strong>IV</strong> · Numero 4 · Aprile 2021<br />
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3
EDITORIALE<br />
biologia marina e pubblicità<br />
di Fabio Gimignani<br />
Chi non è più giovanissimo<br />
si ricorda ancora della sigla<br />
“VHS” con la quale venivano<br />
identificate le videocassette:<br />
antidiluviane memorie a nastro<br />
sulle quali registravamo i film<br />
che la televisione trasmetteva.<br />
Era una pratica complessa, se si<br />
voleva ottenere una registrazione<br />
epurata dai break pubblicitari<br />
con i quali le TV commerciali<br />
(quelle, in sostanza, che<br />
non campavano scippando un<br />
canone vergognoso alle famiglie.<br />
Scusate la polemica, ma<br />
il bullismo di Stato mi ha sempre<br />
fatto schifo) cadenzavano<br />
le trasmissioni, soprattutto in<br />
quello che poi è stato definito<br />
Prime Time.<br />
Avevamo messo a punto delle<br />
tecniche ninja attraverso le<br />
quali percepire l’arrivo della<br />
pubblicità, mettere in pausa la<br />
registrazione una frazione di<br />
secondo prima che il jingle introducesse<br />
quei sei/sette spot<br />
da trenta secondi l’uno, quindi<br />
far ripartire il tutto dopo il finalino<br />
che annunciava spettacoli<br />
successivi.<br />
In mancanza di ciò interagivamo<br />
con il tasto FFW per velocizzare<br />
le pause pubblicitarie<br />
durante la riproduzione della<br />
registrazione, ma per questa<br />
pratica molti avevano acquisito<br />
dimestichezza, usurando il tasto<br />
corrispondente, da quando i<br />
videobank distribuivano anche<br />
VHS di dubbia moralità...<br />
Comunque la vogliamo vedere,<br />
la conclusione è una e una sola:<br />
la pubblicità è sempre stata una<br />
gran rottura di scatole!<br />
Almeno fino a oggi.<br />
Ma accantoniamo per un attimo<br />
il discorso sulla pubblicità<br />
e soffermiamoci sulla biologia<br />
marina.<br />
No. Aspettate a chiamare la<br />
Neuro: so dove sto andando a<br />
parare, e se mi concedete ancora<br />
qualche riga ve ne renderete<br />
conto.<br />
Esiste un mollusco bivalve<br />
chiamato Ostrea Edulis, secondo<br />
il buon Linneo, o semplicemente<br />
Ostrica perla maggior<br />
parte di noi.<br />
La sua particolarità, oltre a<br />
quella di impreziosire le tavole<br />
di tutto il mondo torreggiando<br />
su monumentali strutture di<br />
ghiaccio tritato, è quella di gestire<br />
le intrusioni in un modo<br />
quantomeno singolare.<br />
Infatti la nostra Ostrica, nel<br />
momento in cui un granello di<br />
sabbia si introduce al proprio<br />
interno, invece di fare tante<br />
storie lo avviluppa con strati di<br />
madreperla al fine di rendergli<br />
impossibile il provocare irritazione<br />
ai tessuti organici.<br />
La fine della storia ormai la conosciamo<br />
tutti: è tondeggiante,<br />
preziosa e si chiama Perla.<br />
Ora, cosa lega i virtuosismi funambolici<br />
della registrazione<br />
VHS al fatto che l’Ostrica trasforma<br />
un intruso in qualcosa<br />
di prezioso e affascinante?<br />
Semplice: un principio secondo<br />
il quale anche una presenza<br />
universalmente percepita come<br />
fastidiosa può diventare fonte<br />
di interesse, quando non addirittura<br />
il cardine sul quale far<br />
ruotare l’attenzione dello spettatore.<br />
Ed è quello che Edizioni <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong> ha messo in pratica, impiegando<br />
sei Autori per creare<br />
un’Antologia di racconti costruiti<br />
intorno a un Brand e ai<br />
suoi prodotti.<br />
È stato un esperimento a dir<br />
poco entusiasmante, la cui genesi<br />
ha coinvolto la Casa Editrice,<br />
gli Autori chiamati a condividere<br />
il progetto e un Partner<br />
Commerciale d’eccellenza, il<br />
cui nome costituirà addirittura<br />
il titolo dell’Antologia, conferendole<br />
ulteriore fascino.<br />
Un successo, insomma, sia a<br />
livello di comunicazione che a<br />
livello di narrativa.<br />
Un successo del quale tutti<br />
siamo orgogliosi e che attende<br />
solo un minimo di ritorno alla<br />
normalità per essere presentato<br />
con tutti gli onori e clamori che<br />
merita, perché le perle - quelle<br />
vere, quelle preziose - vanno<br />
sempre valorizzate al meglio.<br />
www.edizionijollyroger.it<br />
5
PLANCIA DI COMANDO<br />
PLANCIA DI COMANDO<br />
nessuna interruzione<br />
pubblicitaria<br />
C’è chi lo chiama “product placement”<br />
ma a noi piace vederlo come una bellissima sfida<br />
di Fabio Gimignani<br />
Ci sono tanti<br />
modi per parlare<br />
di un prodotto<br />
o di un’azienda<br />
all’interno di un<br />
libro, ma creare<br />
un’intera antologia<br />
partendo da essi<br />
e mantenendo la<br />
piacevolezza di<br />
una narrazione<br />
accattivante, non è<br />
cosa da tutti i giorni<br />
né da tutti gli Autori.<br />
Ma noi non siamo<br />
gente comune.<br />
Tutto inizia con un’idea che,<br />
per i motivi più disparati, ti si<br />
conficca tra le meningi e non ne<br />
vuole sapere di andarsene.<br />
Magari si mette buona buona<br />
in un angolino, ma non appena<br />
allenti il controllo, eccola che<br />
torna alla ribalta come un consumato<br />
attore di avanspettacolo.<br />
E non ti molla. Proprio non<br />
vuole sentire ragioni.<br />
Tutto è cominciato qualche<br />
anno fa, con l’uscita di “Ossi<br />
di seppia per coccodrilli”, raccolta<br />
nella quale avevo inserito<br />
un racconto dal titolo “Nuoce<br />
gravemente alla salute” che<br />
ruotava intorno a un sigaro Davidoff<br />
“Camacho” scivolato<br />
fuori da una tasca e recuperato<br />
da... be’, se volete sapere come<br />
si svolge la storia, compratevi il<br />
libro e godetevi tutti i racconti<br />
che contiene: ne vale la pena,<br />
fidatevi!<br />
Per farla breve, il racconto e la<br />
menzione involontaria del prodotto<br />
hanno portato alla nascita<br />
di un’idea malsana che ha cominciato<br />
a punzecchiare la mia<br />
fantasia, costruendo sinapsi pericolose<br />
e inattese.<br />
Si sa che le cose migliori funzionano<br />
così, senza una pianificazione<br />
precisa: da un caso<br />
fortuito si è fatta strada l’idea<br />
di utilizzare la narrativa come<br />
strumento di comunicazione<br />
non banale per promuovere<br />
in modo gradevole prodotti e<br />
aziende.<br />
Ricordate i film degli anni settanta/ottanta,<br />
nei quali Ugo Tognazzi<br />
accendeva l’immancabile<br />
Muratti Ambassador avendo<br />
cura di mantenere perfettamente<br />
visibile il pacchetto per un<br />
tempo più che sufficiente alla<br />
memorizzazione del particolare?<br />
Bene, quella è stata successivamente<br />
definita “pubblicità<br />
occulta” e regolamentata dal<br />
Decreto Urbani (DM 30 luglio<br />
20<strong>04</strong>, a firma dell’allora ministro<br />
Giuliano Urbani e pubblicato<br />
nella Gazzetta Ufficiale<br />
il 6 ottobre 20<strong>04</strong>, n. 235) che<br />
prevede come la presenza di<br />
marchi e prodotti deve essere<br />
palese, veritiera e corretta e<br />
si deve integrare nello sviluppo<br />
dell’azione, senza costituire<br />
interruzioni, e, comunque, deve<br />
essere coerente con il contesto<br />
narrativo.<br />
Per quanto riguarda il mondo<br />
dell’editoria, il product placement<br />
non è una tecnica particolarmente<br />
utilizzata, anche<br />
perché il pubblico dei lettori<br />
difficilmente apprezzerebbe<br />
una palese “marchetta” tra le<br />
pagine di un libro, esattamente<br />
come i cinefili mal digerivano<br />
le sigarette di Tognazzi, ma ciò<br />
che si è verificato dopo la pubblicazione<br />
del racconto contenente<br />
il sigaro “Camacho” e<br />
un episodio ben più illustre che<br />
molti di voi ricorderanno, mi<br />
hanno portato a pensare che il<br />
rifiuto dei Lettori non avrebbe<br />
riguardato la cosa in sé, ma il<br />
modo in cui avrebbe potuto essere<br />
messa in atto.<br />
“Nom de dieu de putain de bordel<br />
de merde de saloperie de<br />
connard d’enculé de ta mère”,<br />
sussurra il Merovingio a una<br />
marmorea Monica Bellucci (il<br />
termine “marmorea” non è riferito<br />
alla statuarietà del soggetto,<br />
ma alla sua espressività<br />
paragonabile a quella di un<br />
capitello di travertino. ndr) nel<br />
film “Matrix Reloaded”, affermando<br />
che “... io le ho provate<br />
tutte, ma il francese resta la mia<br />
preferita, è una lingua fantastica.<br />
Soprattutto per pronunciare<br />
oscenità. È come pulirsi il culo<br />
con la seta. Ne sono affascinato”.<br />
Ora... senza spingersi troppo<br />
oltre, possiamo affermare con<br />
certezza che una struttura narrativa<br />
creata appositamente intorno<br />
a un prodotto, non si limita<br />
a evitare l’ineleganza delle<br />
Muratti di Tognazzi, ma riesce<br />
a creare attenzione e interesse<br />
in modo discreto ed elegante,<br />
così da permettere al Lettore<br />
di immergersi nella piacevole<br />
lettura senza avvertire presenze<br />
estranee o dissonanti.<br />
L’altro episodio di posizionamento<br />
letterario a cui facevo<br />
riferimento poc’anzi, invece,<br />
è riferito a un personaggio che<br />
considero un vero Maestro in<br />
confronto al quale il sigaro da<br />
cui si sviluppa la trama del mio<br />
racconto è ben misera cosa.<br />
L’autore in questione è nientepopodimenoché<br />
Ken Follett<br />
e il “prodotto” che beneficia<br />
della sua attenzione è un signore<br />
americano che risponde al<br />
nome di Ross Perot.<br />
Il libro è “Sulle ali delle aquile”<br />
(1983), tratto da una storia<br />
vera svoltasi in Iran durante la<br />
rivoluzione e commissionato<br />
allo scrittore britannico dallo<br />
stesso Perot (multimilionario<br />
statunitense) che, guarda caso,<br />
nel 1992 decise di correre per la<br />
Casa Bianca contro Bill Clinton.<br />
Come andarono a finire quelle<br />
elezioni lo sappiamo tutti, ma<br />
molti americani tifarono per il<br />
fondatore della Electronic Data<br />
System anche grazie al personaggio<br />
che mister Follett era<br />
riuscito a creare attraverso le<br />
pagine del suo romanzo.<br />
La cosa fondamentale, anche<br />
in quel caso, era rappresentata<br />
dalla coerenza: Perot andò veramente<br />
di persona in Iran con<br />
una squadra di contractor per liberare<br />
i suoi tecnici sequestrati.<br />
Quindi Follett non ha fatto altro<br />
che romanzare una base reale.<br />
In tutta sincerità, vi confesso<br />
che se un uomo che pronunciò<br />
frasi come “se vedi un serpente<br />
uccidilo; non creare un comitato<br />
per uccidere il serpente”<br />
mi commissionasse un romanzo<br />
sulla propria vita, probabilmente<br />
pagherei io stesso per<br />
scriverlo.<br />
Ma bando alle divagazioni: la<br />
narrativa al servizio della comunicazione<br />
deve essere in<br />
primo luogo coerente: le carat-<br />
6 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
7
teristiche dei personaggi reali<br />
devono essere rispettate. Esaltate,<br />
magari. Rappresentate per<br />
iperboli, ma comunque rispettate.<br />
E lo stesso vale per i prodotti,<br />
in quanto la pubblicità ingannevole<br />
è e rimane un reato che,<br />
seppure sanzionato blandamente<br />
dalla vigente giurisprudenza,<br />
dovrebbe far vergognare chi ne<br />
è artefice.<br />
Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> ha deciso<br />
di percorrere questa rotta e,<br />
dall’unione di sei Autori con un<br />
Imprenditore particolarmente<br />
lungimirante, è nata un’antologia<br />
di racconti all’interno della<br />
quale prodotti e personaggi<br />
danno vita a storie sorprendenti<br />
che accompagnano il Lettore<br />
per oltre duecentocinquanta pagine.<br />
E vi posso assicurare che la<br />
presenza del prodotto nella<br />
struttura narrativa diventa così<br />
importante da costituirne l’impalcatura<br />
senza che niente possa<br />
sembrare anche solo vagamente<br />
fuori posto.<br />
Coerenza, veridicità e attinenza<br />
alla realtà sono stati i cardini sui<br />
quali le storie hanno poggiato<br />
fin dall’inizio, mantenendo fermo<br />
l’obiettivo di rispettare il<br />
patto di sincerità tra Scrittore e<br />
Lettore<br />
Bene. Posso affermare con<br />
tranquillità come tutto ciò che<br />
è stato scritto in riferimento al<br />
Brand partner dell’operazione e<br />
ai personaggi reali inseriti nelle<br />
storie, si basi su realtà oggettive<br />
refrattarie a ogni possibile<br />
PLANCIA DI COMANDO<br />
smentita.<br />
Al momento c’è solo un lato<br />
oscuro in tutta la faccenda: non<br />
posso ancora fornire i dettagli<br />
sulla pubblicazione, in quanto è<br />
stato concordato con il Brand di<br />
presentare l’Opera nel mese di<br />
Giugno, con ogni clamore che<br />
gli allora vigenti regolamenti in<br />
tema di prevenzione ci consentiranno.<br />
Quindi, signore e signori, sono<br />
costretto a chiedervi di attendere<br />
che il grano sia maturo prima<br />
di gettarvi sulle pagine della<br />
nuova antologia per divorarne<br />
il contenuto.<br />
Fino ad allora, come dicono<br />
quelli fighi che si occupano di<br />
Comunicazione con la C maiuscola,<br />
“stay tuned”.<br />
Sì, perché con tutto quello che<br />
avremo da raccontare su questa<br />
iniziativa, che rappresenta il<br />
primo passo di un nuovo modo<br />
di fare comunicazione mirata e<br />
intelligente, state pur certi che<br />
l’attesa sarà compensata da un<br />
volume di informazioni mai visto<br />
prima.<br />
Quindi non abbandonate il vostro<br />
posto in riva al mare, perché<br />
quel puntino che vedete<br />
all’orizzonte è il Galeone <strong>Jolly</strong><br />
<strong>Roger</strong>, con la stiva piena di<br />
novità e di sogni da inseguire<br />
sul filo di una narrativa sempre<br />
gradevole e avvincente.<br />
E al momento dell’attracco<br />
manca davvero poco.<br />
Rimanete con noi; ne vale la<br />
pena, credetemi.<br />
Parola di Pirata!<br />
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8 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021
AUTORI JOLLY ROGER<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
i cavalieri<br />
che fecero l’impresa<br />
Sei eroi, esperti nell’arte della penna<br />
pongono il braccio al servizio del Barone del Rossetto<br />
di Bruno Ferro<br />
Premetto che Pupi Avati mi sta<br />
cordialmente sulle palle. Niente<br />
di oggettivo e nemmeno di personale,<br />
ma considero i suoi film<br />
eccessivamente lenti e buoni<br />
solo per addormentarsi quando,<br />
in preda al raffreddore, ci si<br />
infila sotto al piumone verso le<br />
cinque di pomeriggio.<br />
Ciò detto, dopo essermi tirato<br />
addosso gli strali dei benpensanti<br />
cinefili, passo a commentare<br />
il titolo che ammetto di aver<br />
scippato allo stesso regista.<br />
I Cavalieri sono sei Autori della<br />
scuderia di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
e l’Impresa è un’antologia<br />
i cui racconti nascono intorno a<br />
prodotti e personaggi di un nota<br />
azienda milanese operante nel<br />
settore della cosmesi.<br />
L’Amministratore dell’azienda<br />
è il Barone del Rossetto, al cui<br />
servizio i magnifici sei si pongono<br />
per dimostrare alla popolazione<br />
di Lettori che coniugare<br />
pubblicità e narrativa non solo<br />
è possibile, ma perfino divertente.<br />
E poi ci sono io: l’autore di questo<br />
articolo che, per mantenere<br />
segreto sia il Brand che il titolo<br />
dell’Antologia fino alla sua<br />
Parlare di un<br />
progetto che<br />
coinvolge un noto<br />
Brand nel campo<br />
della cosmesi senza<br />
mai nominarlo è una<br />
cosa degna dei più<br />
grandi esperti<br />
di “Taboo”.<br />
Una via di mezzo<br />
tra il preziosismo<br />
letterario e una<br />
rognosissima gatta<br />
da pelare, ma noi<br />
siamo gente tosta<br />
presentazione ufficiale prevista<br />
per i primi di giugno, è costretto<br />
a parlare di Cavalieri, Baroni<br />
e Santi Graal di ogni genere pur<br />
di non sbottonarsi.<br />
Ovviamente le contumelie nei<br />
confronti dell’Editore (che peraltro<br />
è anche autore di uno dei<br />
sei racconti) si sono sprecate,<br />
ma a parte questo sproloquio<br />
iniziale prometto di non inveire<br />
più contro di lui e limitarmi a<br />
riportare fedelmente domande<br />
e risposte della sestupla intervista<br />
nelle pagine che seguono.<br />
Sono domande semplici, adatte<br />
a personaggi che nella scala<br />
evolutiva occupano il gradino<br />
superiore a quello del criceto,<br />
ma ai quali abbiamo imparato<br />
a voler bene come se fossero<br />
normali.<br />
E in effetti, il fatto di aver raggruppato<br />
le sei risposte dopo<br />
ogni domanda è solo un escamotage<br />
per far credere ai lettori<br />
che i Cavalieri abbiano davvero<br />
argomenti da esporre, quando in<br />
realtà dietro allo sguardo vacuo<br />
si percepisce una frenetica attività<br />
della scimmia con i piatti<br />
in puro stile Homer Simpson.<br />
Ma oltre a questo c’è un’altra<br />
cosa che li accomuna.<br />
Sono sei personaggi brillanti,<br />
pieni di idee e con la voglia di<br />
mettersi comunque in discussione,<br />
magari attraverso una salva<br />
di domande introdotte da una<br />
prefazione scritta da chi li conosce<br />
e sa quanto amino prendere,<br />
prendersi e farsi prendere per il<br />
culo... con licenza parlando!<br />
Ma bando alle ciance: ecco a<br />
voi l’intervista.<br />
Fabio Gimignani<br />
Scrittore Action e Pulp, ama le contaminazioni<br />
ironiche e romantiche. È<br />
anche l’editore: il suo racconto è stato<br />
incluso nell’antologia solo per evitare<br />
che portasse via il pallone.<br />
Lorenzo Leoni<br />
Appassionato di storia e rievocatore di<br />
rango, non contento di interpretare le<br />
Bande Nere ne narre le gesta con uno<br />
stile che fa supporre una ben riuscita<br />
reincarnazione.<br />
Quando ti è stato proposto di<br />
partecipare alla realizzazione<br />
dell’Antologia qual è stato in<br />
tuo primo pensiero?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Una sfida. Amo le sfide, e pensare<br />
di poter produrre qualcosa<br />
di bello che al tempo stesso tappasse<br />
la bocca a tanti talebani<br />
Fabrizio De Sanctis<br />
Un giallista puro. Quando non si diletta<br />
di pratica forense, è quanto di più<br />
vicino a George Simenon si possa immaginare.<br />
Il suo Commissario Siciliano<br />
è la risposta fiorentina a Maigret.<br />
T. Sarafian<br />
Proveniente dai territori di confine<br />
dove la Mafia Slava prospera e imperversa,<br />
di lui si conoscono solo pochi<br />
essenziali particolari: mena e scrive.<br />
What else?<br />
benpensanti per i quali tutto ciò<br />
che non è Tolstoj merita di bruciare<br />
come in “Farenheit 451”,<br />
mi metteva di buon umore.<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Una grande soddisfazione. Se<br />
l’Editore ti ha “scelto” vuol<br />
dire che ha fiducia in te. What<br />
else?<br />
Francesca Magrini<br />
Tanto gentile e tanto onesta pare... ma<br />
quando percorre i sentieri oscuri della<br />
narrativa Noir si capisce come dentro<br />
di lei alberghino creature che terrorizzerebbero<br />
anche Lovecraft.<br />
Valerio Amadei<br />
Steampunk, Necropunk e uno stile così<br />
fluido che potresti fare il surf sulle sue<br />
parole. Uomo dai mille talenti, centellina<br />
le sue apparizioni come si fa con<br />
un buon Whisky irlandese.<br />
Francesca Magrini:<br />
Mi sono sentita lusingata dalla<br />
fiducia che Fabio riponeva in<br />
me. Ritengo il progetto molto<br />
importante e sfidante e sentirsi<br />
proporre di farne parte mi ha riempita<br />
di orgoglio e di voglia<br />
iniziare subito la sfida. Il secondo<br />
pensiero, che mi assale<br />
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AUTORI JOLLY ROGER<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
sempre davanti ai nuovi progetti<br />
editoriali, è stato: “Ma ce<br />
la farò?”.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Un lavoro su commissione?<br />
Allora si fa sul serio! Davvero:<br />
avere un progetto operativo,<br />
con richieste e scadenze, mi è<br />
parsa subito un’occasione professionalizzante<br />
per la nostra<br />
editoria. Certo che, poi, essere<br />
scelto dall’editore tra tutte le<br />
penne che ha a disposizione ha<br />
nutrito il mio ego.<br />
T. Sarafian:<br />
Ecco l’occasione giusta per<br />
sperimentare qualcosa di nuovo,<br />
Era da un po’ che volevo<br />
scrivere un racconto erotico incentrato<br />
sulle sensazioni olfattive:<br />
sono uno che annusa, tra<br />
le altre cose. Alla fine mi sono<br />
ritrovato a parlare di sentimento,<br />
congiuntamente all’eros:<br />
come sovente avviene, la storia<br />
si è scritta da sé.<br />
Valerio Amadei:<br />
Che per una volta, forse, avrei<br />
visto due spicci. Scherzi a parte,<br />
questo tipo di operazione è una<br />
cosa di cui con Fabio si parlava<br />
da anni. Come lui ha già detto<br />
in varie sedi, non aspettava che<br />
l’occasione giusta per materializzarsi.<br />
Quindi, il primo pensiero<br />
sarà stato qualcosa tipo<br />
“oh, finalmente riusciamo a<br />
provarlo e vedere come va”.<br />
Ero molto curioso di sperimentare<br />
nella pratica se la narrativa<br />
mercenaria si sarebbe ridotta a<br />
una triste marchetta o avrebbe<br />
difeso a spada tratta una sua dignità<br />
e ragion d’essere.<br />
L’idea di posizionare un prodotto<br />
o un’Azienda all’interno<br />
di un tuo racconto è più uno<br />
stimolo o un disturbo, e perché<br />
Fabio Gimignani:<br />
Si dice “invitare la lepre a correre”.<br />
Vengo da quasi trent’anni<br />
di pubblicità, quindi per me<br />
partecipare a questo progetto<br />
significa creare uno Stargate<br />
che colleghi i due mondi che<br />
amo.<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Senza dubbio uno stimolo. Del<br />
resto, scrivere significa sempre<br />
e comunque “adattarsi” a una<br />
situazione. Un punto di riferimento,<br />
qualunque esso sia, non<br />
deve essere di disturbo.<br />
Francesca Magrini:<br />
Molto stimolante perché aguzza<br />
l’ingegno e ti aiuta a costruire la<br />
storia. In fondo ci vuole sempre<br />
un punto di partenza, uno spunto<br />
e perché non può esserlo un<br />
prodotto o un’azienda?<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Si era già parlato con Fabio di<br />
questa idea, che già ai tempi mi<br />
era parsa parecchio interessante.<br />
La sfida effettiva è fare del<br />
product placement senza tradire<br />
la propria vena creativa.<br />
Inserire un marchio in un racconto<br />
è una pennellata pop: significa<br />
utilizzare il linguaggio<br />
del quotidiano, nel quale i nomi<br />
dei marchi e dei singoli prodotti<br />
entrano con naturalezza.<br />
Per un racconto contemporaneo<br />
costituisce un aggancio fortissimo<br />
al realismo, stringe la mano<br />
al lettore confortandolo di stare<br />
navigando in un mare conosciuto.<br />
Per un racconto storico, ambientato<br />
in un passato lontano<br />
secoli, la sfida è più complessa,<br />
ma intrigante.<br />
T. Sarafian:<br />
Nessuna delle due. Viste le<br />
tematiche, l’inserimento del<br />
Brand non è stato che il naturale<br />
corollario all’iniziativa.<br />
Valerio Amadei:<br />
Sicuramente uno stimolo. È stato<br />
interessante avere un obiettivo<br />
chiaro, dei paletti (molto pochi<br />
e larghi, per la verità) entro<br />
cui operare, una sfida tecnica<br />
da affrontare.<br />
Cosa pensi di una forma di<br />
comunicazione che utilizzi la<br />
narrativa per far conoscere un<br />
prodotto al pubblico?<br />
Fabio Gimignani:<br />
È una mia idea, quindi è fantastica!<br />
Scherzi a parte: penso<br />
che sia il modo giusto per far finalmente<br />
collimare due mondi<br />
che, a causa di stereotipi stantii<br />
e ammuffiti, sono stati condannati<br />
a rimanere distanti.<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
In un Paese che soffre di scarsità<br />
di lettori, credo sia un’ottima<br />
iniziativa. E poi, alla fin fine,<br />
la conoscenza si riflette anche<br />
sullo scrittore, che può ambire<br />
a una platea più vasta.<br />
Francesca Magrini:<br />
Innovazione allo stato puro.<br />
Ciò che non deve mai essere<br />
tralasciata è la qualità del prodotto<br />
finale, sia esso un oggetto<br />
o un libro. Se poi le due cose<br />
si sposano, l’incontro non può<br />
che generare un risultato eccellente.<br />
Ogni prodotto suscita la<br />
fantasia di qualcuno, sia esso<br />
un’automobile, un vestito, un<br />
profumo o un vino; la narrativa<br />
è la fantasia messa nero su<br />
bianco.<br />
Il loro legame è quindi più<br />
stretto di quello che si possa<br />
pensare.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
La narrativa è uno strumento<br />
potentissimo che appartiene<br />
alla comunicazione lenta e<br />
intima tra autore e lettore; ha<br />
una potenzialità immensa nel<br />
far scaturire affezioni, ma oggi<br />
necessita di canali di propagazione<br />
non banali. La letteratura<br />
alta sembra distante dalla quotidianità<br />
delle persone, viene<br />
tenuta d’occhio sugli scaffali<br />
delle librerie e temuta per la<br />
percepita pesantezza dell’impegno<br />
che richiede. Eppure milioni<br />
di persone in Italia leggono<br />
quotidianamente migliaia di<br />
parole, decine di trafiletti, racconti,<br />
articoli. Un marchio che<br />
voglia divenire cultura diffusa<br />
può cavalcare senza remore la<br />
parola scritta.<br />
T. Sarafian:<br />
Approvo l’iniziativa. Riscoprire<br />
la potenza della scrittura in<br />
un contesto come quello attuale,<br />
tanto legato all’immagine, è<br />
al contempo un atto dovuto e<br />
una genialata.<br />
Valerio Amadei:<br />
Vabbe’, da grande vorrei fare il<br />
romanziere… è ovvio che sono<br />
di parte! Per me ha già vinto.<br />
Per fortuna (per ora) la fanno in<br />
pochi (solo noi), altrimenti sarei<br />
già povero.<br />
Quali sono state le tue riflessioni<br />
dopo aver riletto il racconto<br />
che hai scritto per l’Antologia?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Ho esclamato le stesse parole<br />
del dottor Frankenstein (si<br />
12 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
13
AUTORI JOLLY ROGER<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
pronuncia “frankenstin”): “si...<br />
può... fare!<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
“Però... mi garba!”<br />
Francesca Magrini:<br />
Che era venuto proprio bene!!!<br />
E non mi capita spesso di pensarlo<br />
fin da subito, di solito ho<br />
bisogno di più tempo per metabolizzarlo.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Difficilmente rileggo a breve<br />
scadenza quello che scrivo.<br />
Sono piuttosto soddisfatto di<br />
aver tenuto fede al mio intento<br />
nativo: costruire attorno alla<br />
commissione un racconto coerente<br />
con il mio sentire.<br />
T. Sarafian:<br />
“Niente come il tuo odore”<br />
parla di attrazione e sentimento,<br />
ma anche del lato oscuro<br />
dell’amore. Rileggendolo, credo<br />
di aver fatto un buon lavoro,<br />
ma come al solito, il giudizio<br />
ultimo spetta ai lettori.<br />
Valerio Amadei:<br />
Le riflessioni sul racconto in<br />
generale sono che il racconto<br />
mi piace. Ha una sua coerenza<br />
e fa quello per cui è stato “assoldato”<br />
senza il minimo sforzo,<br />
ma anzi traendone forza e<br />
slancio. Credo che se nomi o<br />
brand citati fossero solo invenzioni<br />
di fantasia, il racconto<br />
funzionerebbe altrettanto bene<br />
e, ritrovandomi libero di eliminarli<br />
a piacimento, li lascerei<br />
tutti esattamente dove sono: ne<br />
sono il cuore.<br />
Che reazioni ti aspetti dal pubblico<br />
dei Lettori?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Prima di diffidenza, poi di stupore<br />
e infine di estrema soddisfazione.<br />
Ovviamente parlando<br />
di un’antologia scritta PER un<br />
Brand, molti penseranno a una<br />
gigantesca marchetta di dubbio<br />
gusto. Poi, leggendo, inizieranno<br />
a capire che la sostanza c’è...<br />
eccome se c’è. E infine, come<br />
la piccola Claudia di “Intervista<br />
col vampiro”, metteranno<br />
giù il libro dopo aver divorato<br />
anche l’ultima pagina ansimando:<br />
“Ne voglio ancora...”<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Difficile dire. La novità è anche<br />
scoprire quale sarà davvero la<br />
platea. Dipenderà molto, credo,<br />
dalla pubblicità e dalla diffusione<br />
che farà il Committente.<br />
Francesca Magrini:<br />
Spero apprezzino le varietà dei<br />
racconti e la loro originalità.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Mi sono impegnato per inserire<br />
elementi di curiosità che spero<br />
in molti colgano come stimolo<br />
per approfondire. Per me, portare<br />
la quotidianità del passato<br />
davanti agli occhi del lettore<br />
è un modo per condividere la<br />
curiosità e lo studio. Mi piace<br />
pensare che qualcuno si potrà<br />
appassionare di un personaggio<br />
come Caterina Sforza, della<br />
quale ha magari solo sentito<br />
vagheggiare il nome a scuola, o<br />
di luoghi come il monte Busca<br />
che ancora oggi è in fiamme ed<br />
è visitabile.<br />
Inoltre, perché no, mi piace<br />
pensare che il piacere per il romanzo<br />
storico possa attecchire<br />
in lettori di altri generi; inserirsi<br />
in un’antologia serve anche a<br />
questo.<br />
T. Sarafian:<br />
Mi aspetto si identifichino nei<br />
protagonisti: ho toccato argomenti<br />
cui di norma si preferisce<br />
non pensare, ma riguardano<br />
chiunque si avventuri in un rapporto<br />
a due.<br />
Valerio Amadei:<br />
Entusiaste, ovviamente: è una<br />
bomba!<br />
Scherzi a parte, non ne ho idea,<br />
ma sono molto, molto curioso e<br />
impaziente di scoprirlo.<br />
Cosa hai dovuto cambiare del<br />
tuo modo di scrivere, per affrontare<br />
questa sfida?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Sono stato meno prolisso del<br />
solito per rientrare nel limite<br />
di cinquantamila battute che ci<br />
eravamo dati.<br />
Poi, per tutto il resto, mi sono<br />
limitato a sedermi davanti alla<br />
tastiera e a divertirmi come un<br />
matto... come tutte le altre volte!<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Assolutamente nulla. Ho usato<br />
personaggi ormai collaudati e<br />
mi sono divertito a dare un ruolo<br />
attivo a uno (anzi, una...) e,<br />
come sempre, mi sono sentito<br />
“a casa”.<br />
Francesca Magrini:<br />
Assolutamente niente, ho utilizzato<br />
un prodotto e intorno ci<br />
ho sviluppato una storia, come<br />
avrei potuto fare con un evento,<br />
una canzone o un sentimento.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
In realtà molto poco. Ho alleggerito<br />
un poco i tecnicismi, senza<br />
però rinunciare a utilizzare<br />
una terminologia desueta. Ho<br />
anche spostato un poco il mio<br />
solito modo crudo di descrivere<br />
il conflitto umano su toni più<br />
cinematografici, per accogliere<br />
gli occhi di chi fosse meno aduso<br />
a certe pennellate.<br />
T. Sarafian:<br />
Non ho cambiato nulla del mio<br />
stile abituale: il linguaggio è<br />
come sempre esplicito, nondimeno<br />
ne ho fatto l’uso a mio<br />
parere confacente a una storia<br />
d’amore.<br />
Valerio Amadei:<br />
Questa è facile: niente.<br />
Quali sono state le maggiori<br />
difficoltà e le maggiori soddisfazioni<br />
che hai incontrato?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Non ho ucciso nessuno. E per<br />
chi ha letto i miei libri sa che<br />
questo è praticamente impossibile.<br />
Eppure sono riuscito a<br />
scrivere la parola “fine” senza<br />
lasciarmi dietro la solita scia<br />
di cadaveri. Le soddisfazioni?<br />
Dire a chiare lettere che il mondo<br />
della cosmesi e quello della<br />
letteratura non sono separati da<br />
un muro invalicabile; che basta<br />
lasciarsi alle spalle gli stereotipi<br />
per capire che chiunque può<br />
fare qualsiasi cosa.<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Difficoltà (se così si possono<br />
chiamare): documentarmi bene<br />
su un certo veleno (no spoiler,<br />
please...); cercare di rispettare<br />
il limite di battute (non ci sono<br />
riuscito, ovviamente...). Soddisfazioni:<br />
aver superato indenne<br />
le forche caudine della severissima<br />
editor (cui vanno i dovuti<br />
ringraziamenti e l’imperitura<br />
stima).<br />
Francesca Magrini:<br />
Ho utilizzato molti dialoghi,<br />
cosa inusuale per me e la difficoltà<br />
è stata quella di render-<br />
14 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
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AUTORI JOLLY ROGER<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
li fluidi e non di intralcio alla<br />
narrazione. La maggior soddisfazione<br />
è stata rileggerlo e divertirmi<br />
nel farlo.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Difficoltà ben poche.<br />
Mi sono fin da subito disegnato<br />
in mente la scusa narrativa<br />
per allacciare romanzo storico<br />
e piazzamento di un marchio<br />
contemporaneo, ammiccando<br />
al racconto di ricerca che ha<br />
fatto la sua fortuna negli anni<br />
‘90. Una certa sorniona soddisfazione<br />
la provo nell’esser riuscito<br />
a cucire attorno alla sfida<br />
un vestito fatto tutto con le mie<br />
solite pezze.<br />
Del resto la storia ha talmente<br />
tanto da raccontare che di per<br />
sé è il più grande romanzo del<br />
mondo.<br />
T. Sarafian:<br />
Scrivere il meglio possibile, in<br />
questo caso, nel più breve tempo<br />
possibile: Rispettare le scadenze<br />
non è il mio forte.<br />
Valerio Amadei:<br />
Difficoltà non ne ho incontrata<br />
nessuna diversa da quelle<br />
solite di quando cerchi di raccontare<br />
una storia interessante<br />
nel modo più avvincente che<br />
ti riesce, mentre le soddisfazioni<br />
sono state tante e, anche<br />
se partivo con alte aspettative,<br />
sono riuscite comunque a stupirmi.<br />
A costo di ripetermi, fare<br />
il mercenario, avere “per contratto”<br />
un riflettore puntato su<br />
dei prodotti, è stato uno stimolo<br />
fortissimo.<br />
Mi piace parlare chiaro, al punto<br />
di rasentare la provocazione,<br />
quindi lo dico serenamente: ho<br />
riflettuto più volte, e ci rifletto<br />
tutt’ora, sull’eventualità che<br />
una cosa del genere potesse<br />
bollarmi come “venduto”, come<br />
privo di integrità, come procacciatore<br />
di “uova oggi”. Certo, a<br />
nessuno di noi importa il giudizio<br />
della gente, salvo però che<br />
è proprio la gente quella che<br />
speriamo compri i nostri libri,<br />
quindi va a finire che ci importa,<br />
ci importa eccome.<br />
Per cui, mi sono chiesto spesso<br />
se fosse il caso di accettare<br />
questa proposta. La realtà dei<br />
fatti è che questa proposta mi<br />
ha fatto scrivere un racconto<br />
che mi piace, che non ha nulla<br />
da invidiare alle altre cose che<br />
ho scritto, anzi è forse una delle<br />
migliori. Quindi, sì ho fatto<br />
bene ad accettare e sono soddisfatto<br />
del risultato.<br />
Lo rifaresti? E perché?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Senza nemmeno pensarci! È un<br />
sogno realizzato per me, come<br />
scrittore, come editore e come<br />
pubblicitario. Un modo come<br />
un altro per invitare Follett,<br />
Feltrinelli e Pirella a spolverarmi<br />
casa.<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Certo che lo rifarei. Perché mi<br />
piacciono le sfide. Perché invogliare<br />
il pubblico a leggere, con<br />
qualunque mezzo, è cosa buona<br />
e giusta. Perché sono sicuro<br />
che mi divertirei come mi sono<br />
divertito questa volta. E perché<br />
sì, che ci sta sempre bene.<br />
Francesca Magrini:<br />
Lo rifarei subito perché non mi<br />
sono sentita snaturata nel mio<br />
ruolo di scrittrice e perchè mi<br />
è venuto naturale come tutte le<br />
altre volte che mi sono seduta<br />
davanti al computer e ho inventato<br />
una storia.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Certamente.<br />
Ho trovato la sfida molto motivante,<br />
sia per la fase creativa<br />
che per il lavoro d’equipe che<br />
abbiamo svolto.<br />
T. Sarafian:<br />
Subito. Ogni occasione è buona<br />
per scrivere e mettersi in<br />
gioco.<br />
Valerio Amadei:<br />
Certo, subito. Per i tre motivi<br />
per cui ogni scrittore scrive: divertimento,<br />
gloria e denaro. Il<br />
primo da solo è sufficiente, gli<br />
altri due un auspicatissimo<br />
plus.<br />
Tre motivi per divorare<br />
il tuo racconto?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Perché è divertente, ironico<br />
e avvincente.<br />
Perché ho infilato persone<br />
vere tra le righe, e<br />
questo mi fa morire.<br />
Perché l’ho scritto col<br />
cuore, facendo trapelare<br />
il mio amore per la tensione,<br />
ma anche il desiderio<br />
di un mondo davvero<br />
migliore in cui le<br />
persone sappiano apprezzare<br />
chi gli sta accanto.<br />
Ecco, lo sapevo: quando<br />
non ammazzo nessuno<br />
divento sentimentale!<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Primo: perché è una buona<br />
occasione per conoscere il<br />
commissario Siciliano e la sua<br />
truppa (o per ritrovarli, se li si<br />
conoscono già). Secondo: perché<br />
il giallo ha sempre un suo<br />
perché. Terzo: perché è in ottima<br />
compagnia, con gli altri racconti<br />
della raccolta.<br />
Francesca Magrini:<br />
È lo specchio della nostra società;<br />
è incalzante e ha il finale<br />
a sorpresa.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Caterina Sforza<br />
L’avventura.<br />
La scoperta.<br />
LOGO<br />
MISTERIOSO<br />
BRAND MISTERIOSO<br />
TITOLO<br />
ANCORA PIÙ<br />
MISTERIOSO<br />
La copertina dell’Antologia, debitamente<br />
contraffatta per creare trepidazione e attesa.<br />
... Ok. Smetto di bere.<br />
T. Sarafian:<br />
Limitiamoci a uno: perché è<br />
roba buona, adatta a chiunque<br />
apprezzi una storia fuori dal comune.<br />
Valerio Amadei:<br />
Perché vi calzerà come un<br />
guanto.<br />
Perché vi imprigionerà.<br />
Perché alla fine, ma solo alla<br />
fine, vi farà sentire liberi.<br />
E adesso che progetti hai per<br />
il futuro?<br />
Fabio Gimignani:<br />
Terminare il mio nuovo romanzo<br />
“Shaker”, nel quale<br />
torneranno alla ribalta Rhonda<br />
e soci, quindi riprendere<br />
in mano “Tunnel”<br />
per finire anche quello.<br />
E magari riesumare un<br />
romanzo messo a decantare<br />
da quasi cinque anni<br />
per ridargli nuova linfa e<br />
scrivere “fine” anche sulle<br />
sue pagine. E poi coltivare<br />
rose, perché quello è<br />
davvero importante.<br />
Fabrizio De Sanctis:<br />
Volendo, ce ne sarebbero<br />
tanti, ma non dipendono<br />
solo da me. Chi ha orecchie<br />
da intendere, sulla<br />
tolda nella nave pirata,<br />
intenda...<br />
Francesca Magrini:<br />
Sedermi di nuovo davanti<br />
al mio PC e inventare<br />
un’altra storia.<br />
Lorenzo Leoni:<br />
Ora ho da concludere la stesura<br />
del L’Assedio, che già lo volevo<br />
far uscire con la primavera.<br />
Poi si vedrà, ma di carne al fuoco<br />
ce n’è parecchia.<br />
T. Sarafian:<br />
Fare l’amore il più possibile e<br />
scrivere nei tempi morti.<br />
Valerio Amadei:<br />
Adesso ho il gioco di ruolo,<br />
L’Ingranaggio, che, a maggio,<br />
va in kickstarter in America (lì<br />
però si chiamerà Necropunk).<br />
E poi, ovviamente, mille e ancora<br />
mille antologie mercenarie,<br />
s’intende!<br />
I romanzi di Fabio Gimignani, Fabrizio De Sanctis, Francesca Magrini,<br />
Lorenzo Leoni, T.Sarafian e Valerio Amadei<br />
sono acquistabili in tutte le librerie, sui migliori shop online<br />
e direttamente dal sito www.edizionijollyroger.it<br />
con spedizione gratuita in tutta Italia.<br />
16 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
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BUSSOLA E SESTANTE<br />
BUSSOLA E SESTANTE<br />
libro stampato,<br />
libro distribuito<br />
Tra la tipografia e gli scaffali della libreria<br />
c’è un passaggio chiamato Distribuzione<br />
di Amelia Volpe<br />
Per capire quali<br />
siano i margini di<br />
guadagno generati<br />
da un libro venduto<br />
tramite il canale<br />
istituzionale delle<br />
librerie è necessario<br />
buttare giù due conti<br />
che chiariscano<br />
le cose in modo<br />
inappellabile.<br />
Poi parliamo pure<br />
di distribuzione<br />
capillare.<br />
Poi...<br />
«Ma il mio libro sarà anche disponibile<br />
nella libreria di mio<br />
cugino? Quella che vende anche<br />
il pellet, nella periferia sudovest<br />
di Pizzocalabro?»<br />
Se vi siete occupati di editoria,<br />
allora domande come questa<br />
sono state all’ordine del giorno<br />
anche per voi.<br />
E anche a voi è capitato di contare<br />
mentalmente fino a dodicimilasettecentoquindici<br />
prima<br />
di prendere un bel respiro<br />
e snocciolare per l’ennesima<br />
volta tutta al storiella circa la<br />
distribuzione e l’impossibilità<br />
economica di posizionare un<br />
libro in ogni punto vendita del<br />
Regno, a meno che l’autore non<br />
si chiami Stephen King.<br />
E anche in quel caso, prima<br />
parliamone.<br />
La distribuzione di un libro è<br />
una cosa molto seria, e nessun<br />
Editore che abbia intenzione di<br />
sopravvivere nel panorama nazionale<br />
può permettersi di prenderla<br />
sottogamba, in qualsiasi<br />
senso si esamini la faccenda.<br />
Ma andiamo con ordine.<br />
Innanzitutto vediamo di definire<br />
con chiarezza chi è il Distributore<br />
e quali sono i suoi compiti<br />
istituzionali.<br />
Come indica il nome, la funzione<br />
primaria del Distributore<br />
consiste nel distribuire il libro<br />
secondo gli accordi contrattualmente<br />
sanciti con l’Editore.<br />
Tali accordi, perlopiù standard,<br />
consistono nella definizione di<br />
impegni, compiti, garanzie e limiti<br />
di entrambi i soggetti.<br />
Da un lato l’Editore si impegna<br />
a non utilizzare altri canali per<br />
la vendita dei libri se non quelli<br />
esplicitamente consentiti dal<br />
contratto, a fatturare secondo le<br />
indicazioni comunicate dal Distributore<br />
e a riconoscergli una<br />
commissione in percentuale sul<br />
prezzo di copertina.<br />
Dall’altro, il Distributore garantisce<br />
il posizionamento dei<br />
libri presso i Punti Vendita stabiliti<br />
e la modalità di cessione<br />
degli stessi, ovvero se vengono<br />
consegnati alle librerie in conto<br />
vendita o in conto assoluto.<br />
Qual è la differenza tra le due<br />
forme di fornitura?<br />
Semplice.<br />
Nel secondo caso il Distributore<br />
invia i volumi alla libreria<br />
solo dietro un preciso ordine<br />
della stessa, generato da una<br />
richiesta del pubblico, mentre<br />
nel primo caso i libri vengono<br />
inviati senza che vi sia stata richiesta.<br />
Cambia qualcosa?<br />
Certo che cambia!<br />
Il conto assoluto genera sicuramente<br />
una minor presenza del<br />
titolo sugli scaffali, ma garantisce<br />
la vendita di ogni copia<br />
consegnata.<br />
Il conto vendita si affida alle<br />
potenzialità del libro, senza che<br />
peraltro sussista la minima sicurezza<br />
di incasso.<br />
Parlando di colossi come il<br />
Gruppo Mondadori o Feltrinelli,<br />
una distribuzione che<br />
non preveda il conto vendita<br />
rappresenterebbe una politica<br />
commerciale senza prospettive,<br />
considerando oltretutto che<br />
nella maggior parte dei casi<br />
l’azienda che si occupa della<br />
distribuzione fa parte dello<br />
stesso Gruppo che si occupa<br />
dell’edizione.<br />
Ma la domanda circa la libreria<br />
di Pizzocalabro non viene<br />
rivolta alle Majors, bensì ai<br />
piccoli Editori che lottano ogni<br />
giorno per la sopravvivenza, e<br />
quando questi rispondono che<br />
no: non è prevista una distribuzione<br />
a tappeto che includa<br />
Pizzocalabro, ma il libro sarà<br />
comunque ordinabile in ogni<br />
libreria d’Italia con consegna<br />
entro quarantott’ore, la maggior<br />
parte degli Autori (che non<br />
rispondono comunque al nome<br />
di Stephen King) si sente defraudata<br />
dal proprio diritto alla<br />
gloria, imputando all’Editore<br />
un comportamento arpagonico<br />
volto unicamente a lucrare sulla<br />
pelle di chi tanto ha faticato per<br />
produrre un romanzo destinato<br />
sicuramente al Nobel.<br />
Forse è il caso di fare chiarezza<br />
e, come si dice, di tirare giù due<br />
conti.<br />
Prendiamo in esame un Editore<br />
a caso: Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>,<br />
che pubblica libri non per<br />
reinvestire i proventi dei pozzi<br />
di petrolio posseduti in Texas,<br />
bensì perché crede nell’editoria<br />
indipendente e pensa che ogni<br />
bravo scrittore meriti la possibilità<br />
di pubblicare il proprio libro<br />
nel cassetto... anche se non<br />
si chiama Stephen King.<br />
Orbene, Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
non appartiene alla categoria<br />
cosiddetta “EAP”, ovvero “Editoria<br />
A Pagamento”: si limita a<br />
chiedere che ogni Autore acquisti<br />
cinquanta copie del proprio<br />
libro con uno sconto del 30%<br />
sul prezzo di copertina.<br />
So che per qualcuno anche<br />
questo significa essere Editori a<br />
pagamento, ma intavolare una<br />
discussione su questi parametri<br />
equivarrebe a giocare a schacchi<br />
contro un piccione, e tutti<br />
voi sapete cosa significhi, quindi<br />
passo oltre.<br />
Diciamo quindi che l’Editore,<br />
dopo aver erogato gratuitamente<br />
i servizi di editing, impaginazione,<br />
grafica, correzione e<br />
promozione social, stampa il<br />
libro ammortizzando in parte<br />
le spese vive con l’acquisto da<br />
parte dell’Autore.<br />
A questo punto il conto economico<br />
relativo al titolo pubblicato<br />
presenta un piccolo sbilancio<br />
negativo, che si spera venga<br />
recuperato dalle vendite. Ma<br />
per adesso è sempre una voce<br />
in perdita.<br />
Il libro viene consegnato al Distributore<br />
che, grazie alla promozione<br />
effettuata da Editore e<br />
Autore (il Contratto di Edizione<br />
prevede che i due soggetti<br />
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BUSSOLA E SESTANTE<br />
BUSSOLA E SESTANTE<br />
si diano da fare al meglio delle<br />
possibilità di entrambi) raccoglie<br />
i primi ordini ed effettua le<br />
spedizioni.<br />
Gli ordini, soprattutto all’inizio,<br />
vengono generati tramite<br />
le principali piattaforme online<br />
delle Majors e Amazon.<br />
Ma quale è il margine di contribuzione<br />
per ogni libro venduto?<br />
In parole povere: quanta<br />
carne rimane attaccata all’osso<br />
una volta che il volume ha terminato<br />
il suo iter distributivo?<br />
Presto detto: facciamo un esempio<br />
concreto.<br />
Poniamo che, per un libro di circa<br />
duecentocinquanta pagine, la<br />
prima tiratura di duecento copie<br />
(parliamo di Autori esordienti,<br />
ricordiamocelo) comporti un<br />
costo unitario di 4 euro.<br />
Il prezzo di copertina sarà di 15<br />
euro.<br />
A fronte di un esborso di 800<br />
euro per la stampa, l’Editore<br />
incassa 525 euro dall’Autore,<br />
attestando lo sbilancio negativo<br />
a 275 euro.<br />
Rimangono comunque centocinquanta<br />
copie da vendere, direte<br />
voi.<br />
Giusto, ma vediamo cosa succede<br />
con queste copie, ammesso<br />
e non concesso che il<br />
pubblico dei Lettori le assorba<br />
completamente.<br />
Dai 15 euro incassati per ogni<br />
vendita dobbiamo sottrarre la<br />
percentuale con la quale il Distributore<br />
paga se stesso, la libreria<br />
e la struttura logistica;<br />
tale percentuale amonta, nel<br />
nostro caso, al 55%. Quindi<br />
come il libro, che è stato pagato<br />
4 euro, lascia il deposito del Distributore,<br />
perde altri 8,25 euro,<br />
che sommati ai 4 euro di stampa<br />
assommano a 12,25 euro.<br />
I Diritti d’Autore, prima di raggiungere<br />
le mille copie vendute,<br />
ammontano al 6%, ovvero<br />
0,9 euro per volume.<br />
Aggiungendo anche questi alle<br />
decurtazioni dal prezzo di copertina,<br />
raggiungiamo la cifra<br />
di 13,15 euro.<br />
A questo punto, se ci sentiamo<br />
in vena di masochismo,<br />
sottraiamo la cifra dal prezzo<br />
di copertina ottenendo il dato<br />
finale: ogni libro venduto porta<br />
all’Editore un ricavo di 1,85<br />
euro, con i quali dovrà ritenersi<br />
compensato per tutti i servizi<br />
elencati poc’anzi e accantonare<br />
quanto basta per affrontare ogni<br />
spesa di gestione.<br />
Quindi, vendendo tutte le 150<br />
copie rimaste, genereremmo un<br />
incasso di 277,50 euro, che ci<br />
porterebbe a compensare lo sbilancio<br />
negativo dell’inizio con<br />
un guadagno netto complessivo<br />
di ben 2,50 euro.<br />
Aspettate a ridere, perché c’è<br />
dell’altro: chi vi dice che le<br />
centocinquanta copie saranno<br />
vendute tutte e in tempi brevi?<br />
Per amore di chiarezza c’è da<br />
dire che il Distributore consente<br />
determinate deroghe al<br />
contratto, permettendo all’Editore<br />
di vendere direttamente<br />
parte dei libri tramite il poprio<br />
e-commerce, garantendosi un<br />
margine dal quale detrarre semplicemente<br />
le spese di spedizione,<br />
ma non il 55% del canale<br />
istituzionale.<br />
Per quanto concerne il conto<br />
vendita, invece, lasciate che anche<br />
in questo caso vi tracci un<br />
quadro della situazione.<br />
Per soddisfare la distribuzione<br />
nazionale sarebbe necessario<br />
stampare almeno cinquemila<br />
copie, che se da un lato consentirebbero<br />
di accedere a costo<br />
unitario decisamente minore,<br />
dall’altro innalzerebbero comunque<br />
in modo vertiginoso il<br />
costo complessivo.<br />
Queste copie verrebbero inviate<br />
a quante più librerie possibile,<br />
senza la minima speranza di<br />
essere fatte oggetto di interesse<br />
o promozione, secondo la logica<br />
del “non è l’ultimo libro di<br />
Stephen King, ma non mi costa<br />
niente; se lo vendo bene,<br />
altrimenti chemmefrega”. Eh<br />
sì, perché in caso di invenduti,<br />
anche a distanza di anni, la<br />
libreria non deve fare altro che<br />
chiamare il Distributore ed effettuare<br />
un reso.<br />
Il Distributore, a sua volta, comunicherà<br />
la giacenza all’Editore<br />
che ritirerà diligentemente<br />
i libri e se li rimetterà in casa,<br />
molti dei quali probabilmente<br />
ridotti in condizioni pietose<br />
dopo la permanenza di mesi e<br />
mesi nel magazzino di chissà<br />
quale libreria, e quindi invendibili.<br />
Il bilancio di una simile operazione?<br />
La perdita di tutto ciò<br />
che si è investito nella produzione<br />
del titolo.<br />
Quindi sì: pubblicando libri che<br />
non beneficino della firma del<br />
signor King è possibile sopravvivere,<br />
e magari anche riuscire<br />
a farlo dignitosamente grazie<br />
all’impegno profuso nella comunicazione,<br />
ma di arricchirsi<br />
non se ne parla nemmeno.<br />
Ecco perché contiamo mentalmente<br />
fino a dodicimilasettecentoquindici<br />
prima di rispondere<br />
che no: se a Pizzocalabro<br />
non ordinano il libro, su quegli<br />
scaffali col cazzo che ce lo mettiamo.<br />
Con licenza parlando,<br />
come dice sempre il buon Bruno<br />
Ferro.<br />
Siamo sempre disponibili ad affrontare gli argomenti che ritenete degni<br />
di una riflessione dal punto di vista editoriale.<br />
Se desiderate approfondirne alcuni su questa pagine, contattateci pure.<br />
info@edizionijollyroger.it<br />
20 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
21
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
quartO ROUND:<br />
“diritto di sangue”<br />
Sempre più vicini alle antologie.<br />
Sempre più soddisfatti dei racconti vincitori.<br />
Fratelli di sangue<br />
di Paola Cimmino<br />
di Fabio Gimignani<br />
Prima classificata<br />
Paola Cimmino<br />
“Fratelli di sangue”<br />
Secondo classificato<br />
Gianluca Anziati<br />
“Pablo”<br />
Terza classificata<br />
Elena Rustici<br />
“Dignità”<br />
Non so quando il Coronavirus<br />
ci lascerà in<br />
pace e non so quando<br />
potremo di nuovo presentare<br />
i libri durante<br />
quegli incontri che tutti<br />
abbiamo imparato ad<br />
amare nel corso degli anni, ma<br />
so per certo che gennaio 2022<br />
saluterà la pubblicazione di due<br />
Antologie di racconti che sarebbe<br />
riduttivo definire splendide.<br />
Anche stavolta (maledetti!) la<br />
decisione è stata dura.<br />
Tre soli racconti sul podio sono<br />
pochi, ma le regole sono regole,<br />
quindi bando ai sentimentalismi<br />
e sotto con la lettura!<br />
Il tema “Diritto di sangue” ha<br />
scatenato la vostra fantasia proprio<br />
come speravo, stimolando<br />
la produzione di elaborati fantastici<br />
che sarò felice di inserire<br />
nella pubblicazioni di fine concorso.<br />
Ma adesso vorrei chiedere a<br />
tutti voi un grande favore: per<br />
far sì che la selezione sia ancora<br />
più ricca e che gli Autori in<br />
lizza siano quanti più possibile,<br />
condividete le comunicazioni<br />
che vengono diramate sui social<br />
tramite i vostri profili, permettendo<br />
così ai vostri amici di<br />
partecipare a quella che si sta<br />
profilando come una della più<br />
interessanti opportunità di pubblicazione<br />
gratuita dell’anno.<br />
basta poco: un clic sul tasto<br />
“condividi” sui post Facebook<br />
o, meglio ancora, l’invio<br />
del link al <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />
Magazine.<br />
Mi raccomando: conto<br />
su di voi, anche perché<br />
il prossimo tema vale<br />
davvero la pena. Sul<br />
serio, riuscireste a trattenervi<br />
dallo scrivere un racconto mantenendovi<br />
sulla linea “La sfiga<br />
ci vede benissimo”?<br />
E su... ormai vi conosco e so<br />
che già vi prude la penna; fate<br />
in modo che pruda anche ai<br />
vostri amici e coinvolgeteli in<br />
questa avventura da vivere sulla<br />
tolda del Galeone Pirata.<br />
E adesso concludo rinnovando<br />
le congratulazioni a Paola<br />
Cimmino, che si piazza a un<br />
meritatissimo primo posto; a<br />
Elena Rustici che dopo la vittoria<br />
della scorsa manche sale<br />
nuovamente sul podio di pieno<br />
diritto; a Gianluca Anziati, che<br />
conquista l’argento guadagnandosi<br />
il benvenuto a bordo con<br />
tanto di fischio del Nostromo.<br />
Bravi!<br />
Bravi tutti: quelli che leggerete<br />
nelle prossime pagine, ma anche<br />
gli altri.<br />
Grazie!<br />
«Che ne sarà, ti chiedi? Credi<br />
mi importi ciò che avverrà,<br />
quello che scriveranno astanti o<br />
posteri? Ho sempre amato dare<br />
spettacolo, e lo farò anche stavolta<br />
in grande stile. Come si<br />
addice a chi da troppo tempo<br />
sogna quell’attimo fatale. Troppo<br />
ormai… per ripensarci o per<br />
tirarmi indietro. Perché è solo<br />
così che riesco a vivere. Dando<br />
ad altri la morte che a me solo<br />
concede la rinascita».<br />
Erano soliti incrociarsi a metà<br />
strada, la Montagna e l’essere<br />
alato che tutti andavano scansando.<br />
Sembrava che un destino analogo<br />
li sovrastasse.<br />
«Esistono tante leggende su<br />
di noi, che è inutile pensare di<br />
smontarle. Noi, invece, siamo<br />
stati creati per capirci».<br />
Era quasi sempre la Montagna,<br />
con la sua voce rude e profonda,<br />
colorata da note di terra e di<br />
ginestra a riversare la saggezza<br />
dei suoi secoli nelle giovani<br />
creature che animavano gli spazi<br />
allietati dalla brezza.<br />
Tutt’intorno, a perdita d’occhio,<br />
una distesa verde, scintillante<br />
al sole, respirava quieta,<br />
solo a tratti agitata dalle onde<br />
azzurre che il vento e l’inverno<br />
caricavano di foga.<br />
Un vago sentore di salsedine<br />
arrivava fin lassù, a lambire il<br />
volto della Montagna a tutti<br />
precluso per timore che turbasse<br />
la sua quiete. La creatura lo<br />
osservava, estatica, ogni volta<br />
che poteva. A ogni scoccare del<br />
tramonto.<br />
Si avvicinava titubante, facendo<br />
precedere l’arrivo dal suo<br />
canto, un verso che a orecchie<br />
umane pareva ruvido e sgraziato.<br />
Non alla Montagna, cui<br />
le aspre note suonavano come<br />
una melodia.<br />
Il buio lasciava scivolare a un<br />
altro giorno il tentativo di captare,<br />
oltre le fattezze, le oscure<br />
trame di quel colosso. Con lui,<br />
mai nulla era possibile prevedere.<br />
«Quando, vorrai sapere…» azzardò<br />
un giorno il gigante, intuendone<br />
i pensieri «Vienimi<br />
accanto, e lo capirai». Sembrava<br />
quasi volersi sporgere.<br />
Pur colto di sorpresa e un po’<br />
impaurito, il giovane maschio<br />
non si scansò, desideroso di un<br />
barlume.<br />
Planando dolcemente si posò<br />
sul bordo, alla sommità. Lì, attese.<br />
La luce, ormai dissolta, dava<br />
alla vista intorno un aspetto<br />
insolito, seppure quieto. I suoi<br />
occhi frugavano in quella voragine<br />
profonda, ma nessun<br />
segnale coglieva la sua vista,<br />
sebbene acutamente abituata a<br />
destreggiarsi nella notte.<br />
«Ho perso memoria del mio<br />
lungo sonno. Ricordo però di<br />
avere già altre volte saziato la<br />
mia fame.<br />
Ne ho divorati talmente tanti<br />
che avrei potuto continuare a<br />
crogiolarmi ancora in questo<br />
oblio. O nella noia. Ma io sono<br />
ligio al mio dovere, alla mia<br />
missione. E se qualcuno mi ha<br />
lasciato libero di fare, ebbene…<br />
prendo atto e stabilisco da solo<br />
la mia legge. E ora mi sento<br />
intorpidito. Mi desterò e d’un<br />
tratto, tutto, come sempre, mi<br />
sarà chiaro. Forse a voi no».<br />
Un lieve borbottio mise in allerta<br />
la creatura, che con un balzo<br />
spiccò il volo.<br />
«Vai, torna pure alle tue occupazioni.<br />
Ci rivedremo ancora».<br />
Nei giorni che seguirono le ali<br />
tornarono a posarsi su quel suolo<br />
arido e scabroso che forniva<br />
appiglio per qualche istante,<br />
agitato, come pareva essere, da<br />
un fremito, una scossa.<br />
«Dormi?» chiese timidamente<br />
una sera la creatura. Avrebbe<br />
voluto inserirsi nei discorsi, ma<br />
non osava, lasciando che fosse<br />
il gigante a disvelarsi.<br />
«Certo che no».<br />
Intuendo che voleva fare conversazione,<br />
la Montagna l’assecondò.<br />
L’altro, tuttavia, si limitava ad<br />
annuire, reggendosi a fatica in<br />
volo. Lassù, da qualche giorno,<br />
l’aria emanava strani vapori,<br />
22 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
23
densi, simili a nubi calde ma<br />
delicate.<br />
Per nulla al mondo la creatura<br />
avrebbe disertato quegli incontri.<br />
Anche se, troppo spesso, le<br />
note che ascoltava erano amare.<br />
«A volte arrivo strisciando, lento<br />
e impalpabile. Altre all’apice<br />
del desiderio. Il vostro e il mio»<br />
disse una sera il colosso, sbuffando<br />
un po’ «Puoi stare certo<br />
che prima o poi darò il mio<br />
meglio. Non lascerò nessuno<br />
insoddisfatto».<br />
La creatura lo scrutava senza<br />
interromperlo, anche se mille<br />
interrogativi ombravano i suoi<br />
occhi.<br />
Una sera il gigante gli parve più<br />
agitato, quasi irascibile, come<br />
se fosse tormentato da un dolore<br />
interno. La voce era tuonante<br />
e aspra e un fiato metallico, ritmicamente,<br />
la spezzava.<br />
Quando sembrava si fosse un<br />
po’ acquietato, un brontolio che<br />
assomigliava a un rantolo lo<br />
spinse invece al parossismo.<br />
«Ormai è deciso! Dissolverò<br />
in un colpo ogni legame, ogni<br />
illusione. Mi farò beffe di ogni<br />
velleità. Vi vada bene o no,<br />
questo è affar vostro! E non mi<br />
importa quanti si inebrieranno<br />
della mia venuta, quante urla<br />
trafiggeranno la notte come<br />
lame. Quanti gemiti a lungo dovrò<br />
sentire, quale strazio la mia<br />
bocca sferzante avrà ancora voglia<br />
di donare… Continuerò a<br />
esistere per sempre, io. Fino a<br />
che altro, qui o da altrove, non<br />
mi si schianti addosso!»<br />
La creatura fuggì via, spaventata,<br />
quasi fosse la cagione di<br />
quell’insolito comportamento.<br />
Inutile chiedere perché, si ripeteva.<br />
Solo sapere come e quando.<br />
Sbuffi di vapore, densi e scuri,<br />
presero ad arruffare la sommità<br />
del cielo.<br />
Nel tramonto colorato di viola<br />
e rosso si andava stemperando<br />
la giornata. Una giornata che<br />
avrebbe lasciato il segno.<br />
C’era qualcosa di diverso quella<br />
sera, qualcosa che si udiva e<br />
percepiva. Una strana vibrazione,<br />
sottopelle.<br />
Una macchia di colore scuro si<br />
stagliò a mezz’aria. A fatica si<br />
ancorava alle correnti. Le ali<br />
spiegate in modo anomalo, i<br />
sensi all’erta, sebbene in parte<br />
obnubilati.<br />
«Oggi, amico mio, mi fai paura.<br />
Che ti succede? Non ti ho mai<br />
visto così!» si lasciò scappare.<br />
Sottile, per niente stridula,<br />
la vocina vibrava deformata<br />
nell’aria improvvisamente calda.<br />
Rombi e lingue di fuoco arrivarono<br />
in risposta. Ruvide scintille<br />
calde che, colpendo, si dissolvevano.<br />
L’essere indietreggiò smarrito,<br />
lo sguardo perso in mille congetture.<br />
«Ce l’hai con me? Cosa ti ho<br />
fatto?»<br />
Per un attimo, un silenzio immobile<br />
sembrò placare gli animi.<br />
“Scansati, tu che puoi”, sembrò<br />
quindi sentirsi dire.<br />
Non era la Montagna. Era qualcosa<br />
che sentiva dentro.<br />
“Fuggi, fuggi lontano, finché<br />
sei in tempo. Resta dove sarai<br />
al sicuro”.<br />
«Non capisco» lasciò sfuggire<br />
al vento. E intanto indugiava.<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
Stormi di uccelli presero a frullargli<br />
intorno, frenetici e scombussolati,<br />
prima di sparire,<br />
veloci, oltre l’orizzonte. Qualcuno,<br />
in quello sbattere incessante<br />
di ali, andò a schiantarsi<br />
al suolo.<br />
L’odore del sangue gli arrivò<br />
alle narici. Per qualche istante<br />
rimase inebriato, come stregato<br />
dall’improvviso carosello di<br />
colori e suoni, che prendevano,<br />
o perdevano, corpo, sotto ai<br />
suoi occhi.<br />
Tutto mutava intorno. Lui rimaneva<br />
immobile.<br />
Lembi di terra fluida e fiammeggiante<br />
già alteravano un<br />
fianco della Montagna, la cui<br />
bocca continuava a vomitare<br />
fumi e sassi. Rombi più acuti<br />
e assordanti si alternavano a<br />
scoppi.<br />
«Smettila! Ti farai male!» urlò<br />
d’un tratto a quel ciclope, allontanandosi,<br />
conscio improvvisamente<br />
della sua forza distruttiva.<br />
Un boato, e lo sbotto incandescente<br />
rovinò a valle, tumultuoso,<br />
dissolvendo il profilo svettante<br />
e secolare di un gigante,<br />
regredito in pochi istanti a modesta<br />
collina arrotondata, mentre<br />
sprazzi di fuoco e fontane<br />
scintillanti si adagiavano sulle<br />
ampie falde sottostanti.<br />
Il fragore dello sprofondamento<br />
per poco non gli strappò l’udito.<br />
In un attimo, vide il suo amico<br />
ulteriormente collassare.<br />
«Nooooooooo!»<br />
La creatura riversò in quell’urlo<br />
straziante tutta la sua pena.<br />
L’alba spuntò in un modo inconsueto.<br />
Arroventato.<br />
Gli occhi gonfi e dolenti, le pal-<br />
miele, sangue<br />
e vetriolo<br />
racconti ai confini della perversione umana... e anche oltre<br />
In tutte le librerie, nei principali shop online<br />
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24 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
Pablo vide in lontananza i grattacieli<br />
illuminati di New York<br />
attraverso i finestrini del bus su<br />
cui viaggiava ormai da giorni.<br />
pebre incollate, il volatile provò<br />
inutilmente a dispiegare le<br />
ali, scoprendo suo malgrado di<br />
esserne incapace. L’istinto suggeriva<br />
che in quel bianco pallido,<br />
che sentiva incombere sulla<br />
pelle e sulle cartilagini, non era<br />
poi così salubre attardarsi, non<br />
essendo aduso alla luce viva, né<br />
al calore che avvolgeva e fiaccava<br />
le sue membra, stanche<br />
come se avesse volato senza<br />
sosta intere settimane.<br />
La corrente in quota lo aveva<br />
fatto collassare al suolo. Proprio<br />
come l’amico, del quale<br />
non percepiva più alcun suono.<br />
A occhi semichiusi, e muovendosi<br />
a tentoni, quel piccolo<br />
fagotto scuro riuscì molte ore<br />
dopo a trovare la via di casa.<br />
Senza mai neanche provare a<br />
guardarsi indietro. Doveva riprendere<br />
le forze prima di affrontare<br />
la realtà. La sua temuta<br />
solitudine.<br />
Si mantenne alla larga, nei giorni<br />
che seguirono. Forse aveva<br />
sorpassato la misura, rifletteva.<br />
Meglio non accostarsi troppo.<br />
Lo osservava da lontano, scrutandone<br />
con apprensione i modesti<br />
fianchi come la sommità.<br />
Non era più quello di prima, eppure<br />
gli sembrava ancora bello.<br />
Due estremità si ergevano dal<br />
suolo senza sfidare la sommità<br />
del cielo, come un tempo.<br />
Quando il suo amico rifletteva<br />
la sua immagine nel mare, due<br />
dolci labbra sembravano accostarsi<br />
e sussurrare tenere parole<br />
a chi lo rimirava.<br />
Anche così gli piaceva immaginarlo.<br />
Sempre maestoso, il<br />
vecchio gigante, il suo amico<br />
del cuore.<br />
Trascorsi alcuni giorni, in cui il<br />
vulcano riposava all’apparenza,<br />
quegli si spinse nuovamente al<br />
suo cospetto o nei suoi pressi.<br />
Fu la Montagna stessa a riaccoglierlo<br />
benevola, quasi non fosse<br />
successo nulla. E senza scusarsi<br />
delle sue intemperanze.<br />
«Ti trovo bene» esordì il volatile.<br />
«Già, considerato quel che è<br />
stato».<br />
«Mi sono mancate le tue storie»<br />
si lasciò sfuggire. E per<br />
quell’unica volta gli sembrò<br />
che la Montagna stessa avesse<br />
imparato ad annuire.<br />
«Tu, invece, cosa racconti?»<br />
lo incalzò a sua volta la Montagna,<br />
paga di questa assidua e<br />
Pablo<br />
di Gianluca Anziati<br />
gradita compagnia.<br />
«Io?» ripeté. In fondo non se<br />
lo aspettava. Non indugiò a rispondere,<br />
temendo di mancare<br />
di rispetto: «Ho riflettuto. Non<br />
siamo, sai, così diversi. Rosso<br />
è il colore che più mi si addice.<br />
Rosso sangue, per intenderci.<br />
Caldo, fumante, incandescente…<br />
Brrrrividoooo! Immagino<br />
tu mi capisca… In apparenza<br />
sarei innocuo, eppure c’è chi mi<br />
va scansando. “Vattèn!” mi dicono.<br />
“Nun facimme scherz…”<br />
Ma io adoro giocare col fuoco<br />
che scorre nelle vene. Con la<br />
paura che produco. A volte ho<br />
fame, e quella fame va saziata<br />
senza indugio. A costo di finire<br />
a pezzi. “Brutta bestia ca’ si”<br />
mi urlano appresso».<br />
«Eh. Non lo dire a me…»<br />
Preso l’abbrivio, sembrava non<br />
fermarsi più. ‘A muntagna lo<br />
lasciava fare.<br />
Lei, comunque e sempre grande.<br />
Lui poco più d’uno scricciolo.<br />
Mai sazi.<br />
Fratelli per diritto di sangue.<br />
Cui nessuno mai avrebbe voluto<br />
concedere cittadinanza.<br />
(Napoli, aprile 2053)<br />
Era l’alba e durante la notte<br />
aveva dormito pochissimo eccitato<br />
al pensiero che finalmente<br />
il suo viaggio stava giungendo<br />
al termine. Era partito una<br />
settimana prima da Nombre De<br />
Dios, un paesino messicano in<br />
mezzo al deserto, nei pressi di<br />
Durango. Fin da piccolo, quando<br />
una vecchia santona del villaggio<br />
gli aveva predetto che il<br />
suo futuro sarebbe stato lontano<br />
da quelle poche case polverose<br />
per andare a combattere<br />
l’oscurità nel mondo, aveva<br />
fantasticato di fuggire da quel<br />
luogo dove la cosa più alta che<br />
vedeva erano i grandi cactus. In<br />
realtà non aveva capito molto<br />
delle parole della maga, ma<br />
poco gli importava ora di quella<br />
profezia. Pablo era cresciuto<br />
con sua madre nella miseria più<br />
profonda senza conoscere suo<br />
padre, credendo che questi fosse<br />
morto poco prima della sua<br />
nascita mentre lavorara nella<br />
miniera che dava da mangiare a<br />
quasi tutti gli abitanti della<br />
zona. Era anche per questo che<br />
Pablo aveva giurato che non<br />
avrebbe fatto mai il mestiere<br />
del padre adattandosi però a<br />
fare tutti i lavori necessari ad<br />
aiutare la famiglia e a mettere<br />
da parte i soldi per andarsene.<br />
Ora ad appena vent’anni, con in<br />
tasca quei pochi risparmi e in<br />
testa quello che gli aveva rivelato<br />
sua madre pochi giorni prima,<br />
era salito sul primo autobus<br />
diretto a nord per attraversare<br />
la frontiera a Laredo. La donna,<br />
in punto di morte, gli aveva<br />
raccontato che suo padre era in<br />
realtà un americano, un certo<br />
Bill Hunter, un gringo, come si<br />
diceva da quelle parti, passato<br />
di lì tanti anni prima attirato<br />
dall’oro della miniera che l’aveva<br />
abbandonata poco prima che<br />
lui nascesse per tornare a New<br />
York. Pablo aveva raccontato<br />
tutta la storia al vecchio Juan.<br />
Juan era il vecchio saggio del<br />
villaggio, da giovane aveva<br />
viaggiato, era stato a New York,<br />
ma soprattutto era uno dei pochi<br />
che sapeva leggere. Anche<br />
Pablo sapeva leggere ed era<br />
stato proprio Juan ad insegnarglielo.<br />
L’uomo era parso entusiasta.<br />
«Che aspetti a partire?<br />
Raggiungilo! Se tuo padre è<br />
americano anche tu puoi diventarlo.<br />
L’ho letto su un libro.. è<br />
la legge! Il sogno di tutti quelli<br />
che sono partiti da questo posto<br />
di merda» Erano state le parole<br />
del vecchio e per aiutarlo gli<br />
aveva dato l’indirizzo di un suo<br />
cugino Antonio, che abitava a<br />
New York, a cui poteva rivolgersi<br />
appena arrivato. Pablo era<br />
uscito dall’incontro con Juan<br />
per prepararsi subito a partire,<br />
quello che non immaginava era<br />
che nascosta dietro una tenda la<br />
vecchia santona aveva ascoltato<br />
la conversazione, felice di<br />
sentire che la sua profezia si<br />
stava realizzando. A Laredo,<br />
spendendo una buona parte dei<br />
risparmi, era riuscito ad ottenere<br />
i documenti per entrare negli<br />
Stati Uniti ed era salito finalmente<br />
su quel bus che lo stava<br />
portando verso suo padre. Per<br />
tutto il viaggio aveva sentito<br />
dentro di se come una forza che<br />
lo attirava, era sicuro che presto<br />
che presto la sua vita sarebbe<br />
cambiata. Pablo scese dal pullman<br />
non lontano da Central<br />
Park. Aveva indosso il vestito<br />
di quando era partito, un paioi<br />
di jeans, una camicia bianca, un<br />
giubbotto di pelle nera e degli<br />
stivalett di cuoio. Nello zainetto<br />
teneva le poche cose che si<br />
era portato fra cui c’era una<br />
grossa spina di cactus che era il<br />
suo amuleto fin da bambino, un<br />
portafortuna da cui non si era<br />
mai separato. Si era lavato poco<br />
durante il viaggio e aveva la<br />
barba scura incolta. Si avviò in<br />
mezzo alla folla che come in un<br />
grande formicaio circolava per<br />
le enormi strade della città e restò<br />
in giro per tutta la giornata,<br />
mangiando un po’ di pane e una<br />
crosta di formaggio che ancora<br />
gli era rimasta, ma era talmente<br />
affascinato da quello che vedeva<br />
che non sentì ne la fame ne<br />
la stanchezza. Verso sera si avvicinò<br />
ad un taxi e mostrò al<br />
conducente il foglietto che gli<br />
aveva scritto Juan con l’indirizzo<br />
di Antonio. Il tassista lo<br />
guardò con un sorriro e gli disse:<br />
«Sei quasi arrivato amigo,<br />
Anche io sono messicano, di<br />
Monterrey. L’indirizzo che cerchi<br />
è solo un po’ più avanti,<br />
vedi quel cancello nero? Non<br />
puoi sbagliare. Però lì c’è solo<br />
il vecchio ospedale abbandonato.<br />
Cosa cerchi lì dentro?»<br />
«Vengo da Nombre De Dios,<br />
cerco una persona. Un certo<br />
Antonio. Lo conosci?» chiese<br />
Pablo «No, amigo, ma stai attento.<br />
New York è piena di ombre..<br />
buena suerte » rispose il<br />
tassista prima di ripartire. Pablo<br />
raggiunse in breve il palazzo<br />
che gli aveva indicato il tassista<br />
e varcò il cancello semiaperto.<br />
Attraversò Il giardino pieno di<br />
erbacce e raggiunse quello che<br />
sembrava il portone d’ingresso.<br />
Tutte le luci dell’edificio erano<br />
spente e dall’interno non provenivano<br />
rumori, spinse il portone<br />
fatiscente e si rese conto<br />
che quel posto era abbandonato<br />
da anni. Gli stanzoni erano pieni<br />
di roba ammassata, l’odore<br />
di chiuso e di escrementi era<br />
fortissimo, ma Pablo continuò<br />
26 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
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ad andare avanti, come se qualcosa<br />
lo attirarasse dentro, usando<br />
la poca luce che attraverso i<br />
finestroni proveniva dai lampioni<br />
sulla strada. Continuando<br />
a camminare fra i detriti salì al<br />
piano superiore ed entrò in una<br />
stanza dove erano ammassati<br />
alcuni materassi bruciacchiati,<br />
ed esausto ne prese uno per distendersi.<br />
Nella stanza c’erano<br />
strani oggetti arrugginiti, forse<br />
stumenti medici e gli armadietti<br />
erano pieni di vecchie scatole<br />
di farmaci ammuffiti, ma almeno<br />
lì l’odore era più sopportabile<br />
e da una crepa nel muro si<br />
poteva sorvegliare il grande salone<br />
di entrata nel caso fosse<br />
arrivato qualcuno durante la<br />
notte. Pablo si addormentò in<br />
breve con il proposito che la<br />
mattina successiva si sarebbe<br />
messo subito in cerca di suo padre.<br />
Nel cuore della notte fu<br />
svegliato dai rumori che provenivano<br />
dal pianoterra. Si alzò e<br />
raggiunse la fessura da cui poteva<br />
osservare il grande salone.<br />
La prima cosa che lo colpì fu<br />
un forte odore di carne bruciata<br />
come quello che sentiva alle feste<br />
a Nombre De Dios quando<br />
venivano arrostiti i montoni<br />
alla brace, ma fu quello che<br />
vide che lo lasciò senza fiato.<br />
Una diecina di figure avvolte in<br />
dei mantelli neri con cappuccio<br />
stavano in ginocchio con la testa<br />
bassa davanti a un falò in<br />
cui un uomo enorme, anche lui<br />
col mantello nero e il collo bordato<br />
di rosso, metteva dei pezzi<br />
di carne. Pablo vedeva in faccia<br />
solo l’uomo che sembrava il<br />
capo che però portava una maschera<br />
bianca mentre gli altri<br />
recitavano litanie incomprensibili<br />
A un certo punto l’uomo<br />
alzò al cielo un pezzo di carne e<br />
prima di gettarlo nel fuoco raccolse<br />
alcune gocce del sangue<br />
che grondavano in un calice di<br />
legno per poi bere avidamente<br />
il contenuto lasciando che alcune<br />
gli calassero sul mento.<br />
Quando il fuoco illuminò la<br />
carne Pablo rimase atterrito.<br />
Era un braccio umano. Cercò di<br />
mantenere la calma, rimase immobile<br />
anche perchè per uscire<br />
da lì avrebbe dovuto attraversare<br />
il grande salone della cerimonia.<br />
Prese dallo zainetto la<br />
sua spina di cactus che era lunga<br />
una diecina di centrimetri,<br />
non avendo armi era l’unica<br />
cosa di cui disponeva per didendersi<br />
anche se non era molto.<br />
All’improvviso senti come<br />
un vento gelido dietro di se e<br />
prima di muoversi senti qualcosa<br />
che lo afferrava per le spalle<br />
per girarlo. Un volto bianco in<br />
un cappuccio nero con due occhi<br />
gialli e le pupille come due<br />
spilli gli si presentò davanti.<br />
Dalla sua bocca proveniva un<br />
fetore disgustante ma l’essere<br />
non emetteva nessun suono. La<br />
figura provò a spingerlo a terra<br />
standogli sopra. Pablo era terrorizzato<br />
e non riusciva nemmeno<br />
a gridare, tutto si svolgeva<br />
in un silenzio agghiacciante.<br />
Con un gesto disperato infilzò<br />
la spina di cactus che teneva in<br />
mano nel collo del suo aggressore<br />
e approfittando della sorpresa<br />
si svincolò dalla presa e<br />
fuggì. Col cuore in gola prese il<br />
primo corridoio a caso correndo<br />
al buio per nascondersi nella<br />
prima stanza che trovò aperta.<br />
Un po’ di luce filtrava dai lampioni<br />
esterni e sulla scritta sulla<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
porta Pablo lesse di essere entrato<br />
nell’obitorio, non aveva<br />
idea di cosa fosse ma ora era<br />
importante cercare un rifugio.<br />
Le celle frigo erano aperte, dei<br />
lenzuoli bianchi erano sparsi un<br />
po’ ovunque mentre su un tavolo<br />
in alluminio erano sparsi dei<br />
vecchi strumenti arrugginiti.<br />
Ne prese uno che aveva un lunga<br />
lama e si nascone dietro un<br />
mucchio di lenzuoli sporchi in<br />
un angolo. All’improvviso una<br />
figura nera entrò nella stanza<br />
avanzando llentamente verso il<br />
suo nascondiglio, l’incubo non<br />
era finito. Era l’uomo che guidava<br />
la cerimonia con la maschera<br />
cerulea. Vedendolo arrivare<br />
Pablo si rese conto che in<br />
realtà l’essere non portava una<br />
maschera ma quello era il suo<br />
vero volto che sembrava deformarsi<br />
come fosse di gomma.<br />
Provò a aggirarlo per raggiungere<br />
la porta ma questo si lanciò<br />
contro di lui con urlo bestiale.<br />
Pablo si sentì mancare le<br />
forze ma come per miracolo<br />
vide la porta della stanza aprirsi<br />
e qualcuno dietro di lui puntare<br />
una luce fortissima verso il suo<br />
aggressore mentre una voce<br />
pronunziava delle parole incomprensibili.<br />
Nel perdere i<br />
sensi fece in tempo a vedere la<br />
figura nera sparire nel buio urlando.<br />
Quando si risvegliò era<br />
in un comodo letto, pulito e con<br />
la barba fatta. Dalla finestra filtrava<br />
un bellissimo sole e sentì<br />
anche di avere fame. Sperò di<br />
aver fatto un brutto sogno ma la<br />
lettera che trovò sul comodino<br />
lo riportò alla realtà. La lesse. «<br />
Pablo, erano anni che aspettavo<br />
il tuo arrivo. Sappì che tutto<br />
questo non è avvenuto per caso<br />
il xvi secolo<br />
attuale come non mai<br />
Le bande nere rivivono tra le pagine geniali di lorenzo leoni<br />
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28 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
RUBRICA<br />
vite intrecciate<br />
e che tutto era scritto da tempo<br />
perchè sei sangue del mio sangue.<br />
Non potrò mai darti la cittadinanza<br />
americana come tu<br />
desideri perchè non sono cittadino<br />
di questo paese. Da secoli<br />
sono cittadino del mondo e appartengo<br />
alla grande nazione<br />
dei Cacciatori di Ombre. Anche<br />
tu, come mio figlio, avrai per<br />
diritto di sangue il privilegio di<br />
appartenervi per continuare la<br />
lotta contro Bhuibab, assetato<br />
di sangue e i suoi fedeli. Tra<br />
breve potremo ancora incontrarci<br />
e tutto ti sarà svelato. Tuo<br />
padre, Bill Hunter» Pablo ripiegò<br />
la lettera e la mise nel taschino<br />
dove sentì che qualcuno<br />
aveva rimesso la sua preziosa<br />
spina di cactus.Aveva compreso<br />
che niente nella sua vita era<br />
stato casuale fino aquel momento<br />
perchè si avverasse il<br />
suo destino di cacciatore di ombre<br />
contro le forze del male.<br />
Ora era pronto, come gli aveva<br />
predetto la vecchia santona di<br />
Nombre De Dios.<br />
tra storie di ogni giorno<br />
il nuovo romanzo di camilla cosi che punta dritto al cuore<br />
Dignità<br />
di Elena Rustici<br />
Sono sbarcati ieri, anche questa<br />
volta sono tanti. Hanno già diviso<br />
gli uomini dalle donne. A<br />
quest’ultime va un po’ meglio,<br />
qualcuna è incinta oppure è già<br />
mamma e quindi ricevono per<br />
prime le cure mediche. Io mi<br />
occupo di loro. Lo faccio ogni<br />
sei mesi. Ho cinquantasei anni,<br />
sono single da sempre, lavoro a<br />
Firenze come assistente sociale<br />
al palazzo di Giustizia: sì quel<br />
mostro architettonico che stona<br />
con la mia bella Florentia.<br />
Affianco Fabio Bani, il giovane<br />
avvocato che si occupa, o<br />
meglio, che prova a occuparsi<br />
di tutti questi disperati che si<br />
ritrovano in mille difficoltà,<br />
economiche, sociali e giudiziarie.<br />
Non sono mai stata in<br />
Africa, ma so cosa li aspetta dal<br />
momento in cui sbarcano sulle<br />
nostre coste e non riesco a capire<br />
come “la propria casa” possa<br />
essere peggiore di tutto questo.<br />
Tra di loro c’è una ragazza,<br />
dice di avere diciassette anni,<br />
Faye, è molto bella e anche<br />
intelligente, l’ho capito subito<br />
quando è scesa dalla nave, era<br />
tutta avvolta in coperte, si era<br />
messa degli stracci sulla pancia<br />
in modo da sembrare incinta<br />
e aveva un odore terribile, più<br />
degli altri. Questo trucco le ha<br />
permesso di fare la traversata<br />
senza essere molestata o peggio,<br />
violentata. Quando si è data<br />
una ripulita, si è subito distinta<br />
dalle altre. Se in altri contesti<br />
la bellezza aiuta, in un centro<br />
di accoglienza è la tua condanna<br />
per diventare una prostituta.<br />
Per questo la tengo sempre vicina<br />
a me, cerco di proteggerla.<br />
Le sto insegnando l’italiano,<br />
lei parla francese e senegalese,<br />
sembra portata per le lingue.<br />
Si dà molto d’affare, pulisce,<br />
lava, cucina, si vede che ci tiene<br />
a farsi notare. Ebbene ci è<br />
riuscita, dopo tre settimane di<br />
ferie consumate nel centro di<br />
accoglienza, devo tornare alla<br />
mia vita e Faye viene con me.<br />
Essendo ancora minorenne ha<br />
bisogno di un tutore legale, io<br />
mi sono proposta, lei felice, ha<br />
accettato. Spero di darle almeno<br />
un’opportunità di una vita<br />
migliore.<br />
Sono passati quattro anni da<br />
quando io e Faye viviamo insieme.<br />
Le ho fatto fare dei corsi,<br />
dedicati agli immigrati, ma<br />
non è potuta andare a scuola<br />
perché era già troppo grande,<br />
quindi non ha un titolo di studio,<br />
anche se parla perfettamente<br />
tre lingue. Sa cucinare<br />
come se fosse uno chef, ma<br />
in qualsiasi ristorante l’hanno<br />
sempre presa solo come lava<br />
piatti, nemmeno come cameriera,<br />
nonostante la sua bellezza,<br />
non vogliono “gente di colore”<br />
a servire ai tavoli. Ha provato<br />
a fare la commessa nei negozi<br />
del centro, viene presa in prova,<br />
ma poi non pagata e quindi<br />
non ha senso. Sono riuscita<br />
a farla assumere dalla ditta di<br />
pulizie che ha in appalto il Palazzo<br />
di Giustizia e finalmente<br />
viene pagata con regolarità. Più<br />
volte è stata infastidita per stra-<br />
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30 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
31
da da suoi conterranei, le hanno<br />
proposto spesso di prostituirsi,<br />
così bella, avrebbe fatto un sacco<br />
di soldi. Per fortuna preferisce<br />
mantenere la sua dignità. Si<br />
è fatta delle amiche dove lavora.<br />
Ci sono signore italiane, ma<br />
le più giovani sono straniere,<br />
tante vengono dall’ est. L’avvocato<br />
Bani la consiglia spesso<br />
su tanti aspetti legali, la cosa<br />
buffa è che lei capisce tutto,<br />
prima di tanti rampanti studenti<br />
di giurisprudenza. Faye guarda<br />
l’avvocato come se fosse il suo<br />
eroe, quando è con lui splende<br />
come una stella, ride come se<br />
non avesse nessun problema e<br />
soprattutto come una ragazza<br />
innamorata. L’avvocato Bani<br />
ha dieci anni più di lei, convive<br />
da tre anni con la sua fidanzata,<br />
anche lei è avvocato, troppo<br />
presa dal fare carriera per occuparsi<br />
del suo compagno e lui,<br />
in quanto uomo, seppur bravo,<br />
ragiona da uomo. E’ inevitabile<br />
che quando una bella e giovane<br />
femmina manifesta il proprio<br />
apprezzamento verso un giovane<br />
maschio, la natura e l’istinto<br />
hanno il sopravvento ed a niente<br />
serve l’istruzione, il buon<br />
senso o la serietà della persona,<br />
l’ormone schiaccia tutto, o<br />
almeno credo. Faye su questo<br />
è molto riservata, mi racconta<br />
tutto, ma non di Bani, credo<br />
che voglia vivere il momento,<br />
senza pensare al futuro, che lui<br />
sicuramente non le darà.<br />
Faye sta per partorire. Sono<br />
nella sala d’attesa dell’ospedale,<br />
con me c’è la sua cara amica<br />
Evelina, il padre del bambino<br />
invece non c’è, perché non sappiamo<br />
chi sia, Faye non ha voluto<br />
dircelo, anche se un’idea<br />
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
ce l’abbiamo. Nell’ ultimo anno<br />
aveva cominciato a frequentare<br />
Mirko, un bel ragazzo nato<br />
in Costa D’avorio, adottato da<br />
una famiglia italiana quando<br />
aveva pochi mesi. Si è laureato<br />
in Scienze Politiche e anche<br />
lui frequenta Il Palazzo di Giustizia.<br />
Quando la pancia ha cominciato<br />
a farsi vedere, Mirko è<br />
sparito. Faye si è guardata bene<br />
dal cercarlo. Ha già deciso che<br />
vuole fare da sola, non ha bisogno<br />
di un uomo per crescere suo<br />
figlio. Lei, io ed Evelina saremo<br />
la sua famiglia e questo le basta<br />
o almeno così dice. Ecco, l’infermiera<br />
ci ha chiamato, è nato,<br />
Paco, è bellissimo ed è bianco,<br />
può succedere se uno dei due<br />
genitori lo è. Adesso sappiamo<br />
che Mirko non è il padre. Ripensandoci<br />
c’era stato anche<br />
il ragazzo che lavora in un Bar<br />
a Novoli, dove Faye andava a<br />
fare colazione ogni mattina, mi<br />
ricordo che prima di Mirko era<br />
uscita qualche volta anche con<br />
lui, ma poi una sera era tornata<br />
a casa sconvolta, si era chiusa<br />
in bagno e aveva fatto una lunga<br />
doccia. I vestiti che aveva<br />
quella sera non li ha più indossati.<br />
Le avevo chiesto cosa fosse<br />
successo, ma non ne aveva<br />
assolutamente voluto parlare,<br />
anche a Evelina non aveva detto<br />
niente e poi, ha cominciato a<br />
fare colazione a casa. Escludo<br />
Bani perché un uomo come lui<br />
e soprattutto impegnato, non<br />
avrebbe certo fatto sesso senza<br />
protezione, almeno credo, in realtà<br />
non so nemmeno se tra loro<br />
due sia mai successo qualcosa.<br />
Comunque non importa, Paco<br />
avrà il cognome di sua madre e<br />
tutte noi cercheremo di renderlo<br />
felice.<br />
Ormai sono passati dieci anni<br />
dalla nascita di Paco, è un bel<br />
bambino, sano, allegro, ma non<br />
troppo spensierato. Vive con la<br />
mamma in un piccolo appartamento<br />
in un grande palazzo di<br />
edilizia popolare. Faye lavora<br />
molto, ma guadagna poco, ma<br />
è grata di poter mantenere se<br />
stessa e suo figlio in modo dignitoso.<br />
Faye non si è mai accompagnata,<br />
quando Paco ha<br />
compiuto tre anni, ha deciso<br />
che era il momento di andare<br />
a vivere da sola, a me è dispiaciuto<br />
molto, ormai ho superato<br />
i settanta anni, sono in pensione,<br />
la aiuto con il bambino, cerco<br />
di darle dei soldi, ma lei non<br />
vuole, allora le faccio la spesa e<br />
compro i vestiti al piccolo. Paco<br />
è un bambino speciale, non si<br />
vergogna della sua mamma, ma<br />
soffre di non avere un padre. A<br />
scuola è bravissimo, soprattutto<br />
nelle lingue, lui ne conosce<br />
già quattro, a quelle che le ha<br />
insegnato la madre ha aggiunto<br />
l’inglese. Evelina invece si è<br />
sposata, con un italiano, ha una<br />
figlia di otto anni, Tanya, lei e<br />
Paco sono amici. Sono bellissimi<br />
insieme, lei bionda con gli<br />
occhi azzurri, lui moro con gli<br />
occhi neri come il carbone e la<br />
pelle olivastra.<br />
Qualche giorno fa abbiamo incontrato<br />
Bani che faceva jogging<br />
al parco, era molto tempo<br />
che non si vedeva. Quando ha<br />
visto Faye gli si è illuminato il<br />
viso. Io riesco a vedere che lei è<br />
ancora innamorata, ma lui non<br />
credo che se ne accorga. Vive<br />
ancora con la sua fidanzata, non<br />
si sono sposati, non hanno figli,<br />
ma al Palazzo si vocifera che lei<br />
la poesia<br />
senza pudore ne' pieta'<br />
squarci d'amima, profondi come solo la poesia sa essere<br />
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32 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021
RACCONTAMI UNA STORIA<br />
sia una gran zoccola e che sia<br />
andata a letto con diversi giudici<br />
e avvocati. Lui, poveretto,<br />
non sa niente e non saremo certo<br />
noi a dirglielo.<br />
E’ incredibile, ho sempre saputo<br />
che i tribunali italiani sono<br />
lenti, ma ci hanno messo sedici<br />
anni per dire che Faye non può<br />
stare più qua e con lei suo figlio<br />
Paco. Io sono stata il suo<br />
tutore legale fino al diciottesimo<br />
anno di età, poi era in attesa<br />
della cittadinanza, che a distanza<br />
di tanti anni non è arrivata.<br />
Non l’ho mai vista così agitata<br />
e preoccupata, non vuole tornare<br />
in Senegal, ma soprattutto<br />
non vuole portarci Paco. Un ragazzo<br />
bianco con mamma nera,<br />
sarebbe un disastro, sarebbe<br />
emarginato e poi che futuro<br />
potrebbe avere? Io ormai sono<br />
fuori dall’ambiente. L’unico<br />
che potrebbe darle una mano è<br />
Bani, ma Faye non vuole coinvolgerlo<br />
in nessun modo, ma<br />
non capisco perché. Però una<br />
speranza per Paco c’è, essendo<br />
bianco, ha sicuramente il diritto<br />
di stare in Italia, perché, anche<br />
se non sappiamo chi sia, suo<br />
padre è senza dubbio italiano.<br />
E’ il giorno dell’udienza, ci siamo<br />
tutti, è venuta anche Evelina<br />
con Tanya e suo marito.<br />
Siamo nel corridoio, in attesa<br />
che ci facciano entrare in questa<br />
stanza del Palazzo di Giustizia,<br />
dove sarà deciso il futuro<br />
di queste due persone che mi<br />
hanno cambiato la vita e che mi<br />
hanno dato tanto amore. Sono<br />
così avvilita che mi sento una<br />
lancinante oppressione al petto.<br />
Faye ha portato con sé tutta la<br />
documentazione che dimostra<br />
che ha sempre lavorato, che non<br />
è mai stata un peso per la nostra<br />
società, ha anche le ricevute per<br />
dimostrare che paga regolarmente<br />
l’affitto del monolocale<br />
dove vive, inoltre mi ha detto<br />
che se questo non dovesse bastare,<br />
avrebbe comunque la garanzia<br />
che Paco resterà in Italia<br />
e mi ha mostrato una busta con<br />
l’intestazione di un laboratorio<br />
di analisi. Spero tanto che basti,<br />
comunque, per una volta<br />
non ho voluto rispettare la volontà<br />
di questa forte ed incredibile<br />
ragazza ed ho chiamato<br />
anche Bani. Non ero sicura che<br />
si sarebbe presentato, invece<br />
eccolo lì, l’ha presa un attimo<br />
in disparte, le tiene le mani e la<br />
guarda negli occhi, non sono<br />
mai stati così intimi in pubblico,<br />
perché ho così freddo, lei<br />
abbassa gli occhi, poi lo riguarda<br />
e le scendono delle lacrime,<br />
gli dice qualcosa, lui barcolla<br />
un attimo, ma poi l’abbraccia<br />
forte, non riesco a stare seduta,<br />
il dolore al petto è troppo forte.<br />
Faye si accorge di me, mi corre<br />
incontro, non so se ho capito<br />
bene, mi sta dicendo che è tutto<br />
risolto, che Fabio vuole sposarla,<br />
ha lasciato la zoccola, dice<br />
che riconoscerà Paco come suo<br />
figlio, lui sa che è figlio suo.<br />
Perché Faye mi sta mettendo la<br />
busta del laboratorio in tasca?<br />
Però che bello, è così felice.<br />
Non andranno da nessuna parte,<br />
anzi inizierà una nuova vita,<br />
chiudo gli occhi, sorrido, forse<br />
sto sognando quello che ho<br />
sempre desiderato per lei, una<br />
vita migliore, però non sento<br />
più niente, non sento più freddo,<br />
non sento più nemmeno il<br />
mio cuore che batte.<br />
Appuntamento al 5 maggio con il nuovo <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine<br />
dove conoscerete i vincitori del quarto round dal tema<br />
“Ricordati di me”<br />
CONTEST MENSILE<br />
PER RACCONTI INEDITI<br />
Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> promuove un contest<br />
mensile per racconti inediti della lunghezza<br />
massima di 10.000 battute.<br />
La partecipazione è aperta a tutti, non prevede<br />
vincoli di genere ed è gratuita.<br />
I tre elaborati giudicati di volta in volta migliori<br />
verranno pubblicati integralmente sulla<br />
rivista “<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine”, in uscita<br />
il 5 di ogni mese.<br />
Su ogni numero della rivista sarà reso noto il<br />
tema per il contest successivo, e gli elaborati<br />
dovranno pervenire entro il 5 del mese successito<br />
all’indirizzo mail indicato.<br />
Trascorso un anno dall’inizio del contest,<br />
i dodici racconti classificatisi al primo posto<br />
saranno inseriti in un’antologia cartacea<br />
pubblicata e distribuita su scala nazionale a<br />
cura di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
I racconti classificatisi al secondo e terzo<br />
posto saranno inseriti in un’antologia realizzata<br />
e distribuita in eBook a cura di Edizioni<br />
<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Il tema mensile potrà essere sviluppato in<br />
piena libertà, senza limite di genere e contesto<br />
temporale, purché non leda la dignità di<br />
persone, enti o religioni esistenti.<br />
Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile<br />
inoltrare le richieste alla casella mail<br />
info@edizionijollyroger.it<br />
CONTEST MENSILE<br />
PER RACCONTI INEDITI<br />
Tema per il numero di Giugno 2021<br />
La sfiga<br />
ci vede benissimo<br />
Gli elaborati, della dimensione massima di 10.000<br />
(diecimila) battute spazi inclusi, dovranno pervenire<br />
entro la mezzanotte del giorno 5 maggio 2021<br />
in formato OpenOffice alla casella<br />
contest@edizionijollyroger.it<br />
Gli Autori dei racconti classificati ai primi tre posti<br />
e pubblicati sul numero di giugno 2021 della rivista<br />
online “<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine” si impegnano a non divulgare<br />
l’elaborato con altri canali o sottoporlo ad altri<br />
Editori fino alla pubblicazione in cartaceo o in eBook a<br />
cura di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />
Nella mail di invio si prega di inserire i dati anagrafici<br />
dell’Autore, un recapito telefonico e l’autorizzazione a<br />
pubblicare l’elaborato in caso di vittoria.<br />
34 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021
CULTURA E INTERNET<br />
CULTURA E INTERNET<br />
una challenge<br />
per leggere di più e meglio<br />
“Leggo Letteratura Contemporanea”: un gruppo<br />
nel quale la cultura (quella vera) trova finalmente spazio<br />
Perché una challenge, o “perché<br />
anche noi una challenge di<br />
lettura”?<br />
Fra i tanti motivi che, a posteriori,<br />
abbiamo individuato, il<br />
più convincente e il più vero<br />
continua a essere il primo.<br />
Perché ci piace giocare.<br />
In fondo quando Leggo letteratura<br />
contemporanea è nato,<br />
quasi sette anni fa, lo spirito era<br />
quello del gioco tra amici, del<br />
piccolo luogo virtuale in cui divertirci<br />
e stare bene alla luce di<br />
una passione comune.<br />
Dopo questi anni il luogo virtuale<br />
non è più tanto piccolo, di<br />
persone ne sono entrate (molte)<br />
e uscite (un po’ meno). Ma una<br />
cosa che manteniamo, almeno<br />
così speriamo, è lo spirito del<br />
gruppo di amici a cui è capitata<br />
una cosa bella e che con quella<br />
cosa bella vorrebbero continuare<br />
a divertirsi.<br />
E questo spirito ci piacerebbe<br />
comunicarlo a tutti gli iscritti<br />
al gruppo. Però con i grandi<br />
numeri è sicuramente più difficile.<br />
Abbiamo allora pensato che una<br />
“sfida” potesse essere ottima<br />
per tanti motivi. Far interagire<br />
di Annalisa Tomadini e Alessandra Fineschi<br />
Cinquanta libri.<br />
Cinquanta categorie<br />
letterarie per una<br />
sfida da portare<br />
a termine entro<br />
la fine dell’anno.<br />
Ecco la bella<br />
iniziativa di LLC<br />
che permetterà<br />
a chiunque di<br />
inseguire una<br />
metaforica carota,<br />
diretto verso un<br />
traguardo da<br />
Lettore di razza<br />
con il gruppo anche gli iscritti<br />
più riservati, quelli che magari<br />
leggono tanto e scrivono poco.<br />
Aumentare<br />
la qualità, oltre che la quantità,<br />
degli scambi, trovare nuovi<br />
suggerimenti, libri di nicchia.<br />
Trovare un maggior numero di<br />
commenti significativi, far venire<br />
a un maggior numero di<br />
utenti voglia di scrivere qualcosa<br />
di più articolato dei soliti<br />
“bello”, “brutto”, e simili.<br />
Egoisticamente avevamo anche<br />
voglia di fare qualcosa in cui<br />
fossimo noi per prime a divertirci<br />
(e ci divertiamo moltissimo,<br />
oh se ci divertiamo).<br />
Incrociando le dita, per ora<br />
pare funzioni. Vuoi per naturale<br />
competitività, vuoi per la<br />
vertigine della lista, l’interesse<br />
a questo primo trimestre è alto:<br />
i post “preparatori” o quelli di<br />
suggerimenti sulle varie categorie<br />
sono stati vivacissimi, e<br />
tutti noi stiamo appuntando,<br />
grazie ai commenti dei partecipanti,<br />
delle liste di letture che<br />
sarebbero sufficienti per i prossimi<br />
tre anni.<br />
Ma, nella pratica, in cosa consiste<br />
questa Challenge?<br />
Sicuramente non è una gara tra<br />
i partecipanti, ma senz’altro lo<br />
è con sé stessi.<br />
Nella nostra esperienza i lettori,<br />
anche molto forti, tendono<br />
spesso a restare in una specie di<br />
comfort zone di autori e generi<br />
congeniali.<br />
Questa challenge è un bel modo<br />
di forzarsi un po’ e dedicarsi<br />
magari a nuovi scrittori o libri,<br />
che possono rivelarsi ottime<br />
scoperte.<br />
Ecco come funziona. Abbiamo<br />
pensato a cinquanta categorie,<br />
ogni partecipante dovrà leggere<br />
uno ed un solo libro per ogni<br />
categoria. Terminato il libro<br />
scriverà un commento e lo inserirà<br />
nel post contrassegnato dal<br />
suo hashtag (nel nostro caso, ad<br />
esempio, #annalisatomadini e<br />
#alessandrafineschi). Lo stesso<br />
commento verrà postato anche<br />
sul gruppo, in modo che anche<br />
chi non partecipa alla challenge<br />
possa leggere i commenti a tutti<br />
i libri scelti dai partecipanti.<br />
Ecco qui le cinquanta categorie:<br />
1. Un libro letto in una condivisa<br />
del gruppo LLC<br />
2. Un libro tra quelli consigliati<br />
da un admin<br />
3. Un saggio<br />
4. Un libro uscito dopo il<br />
2010<br />
5. Un libro uscito nel 2021<br />
6. Libro con un fiore in copertina<br />
7. Un romanzo russo<br />
8. Un romanzo di autore cinese,<br />
o ambientato in Cina<br />
9. Un romanzo con più di 500<br />
pagine<br />
10. Un libro scritto da una donna<br />
vivente<br />
11. Un classico che ti vergogni<br />
di non aver ancora letto<br />
12. Un libro di poesia<br />
13. Un libro in cui i personaggi<br />
salgono su una nave (anche<br />
spaziale)<br />
14. Un libro con la copertina<br />
rosa o viola<br />
15. Testo teatrale<br />
16. Un libro uscito in edizione<br />
originale l’anno della tua<br />
17.<br />
nascita<br />
Un libro scritto da un auto-<br />
re africano<br />
18. Una graphic novel<br />
19. Libro di un editore indipendente<br />
20. Libro scritto da un uomo<br />
con protagonista femminile,<br />
o viceversa<br />
21. Libro con una sola parola<br />
nel titolo<br />
22. Libro comprato usato o preso<br />
in biblioteca<br />
23. Libro scritto da un premio<br />
Nobel<br />
24. Un romanzo sudamericano<br />
25. Un’opera prima<br />
26. Un romanzo italiano uscito<br />
tra il 1900 e il 1950<br />
27. Un libro ambientato durante<br />
una guerra<br />
28. Un romanzo storico<br />
29. Libro con protagonista minore<br />
di 16 anni<br />
30. Libro con protagonista anziano<br />
31. Libro con un nome di persona<br />
nel titolo<br />
32. Libro con una foto in bianco<br />
e nero in copertina<br />
33. Libro con un’opera d’arte<br />
in copertina<br />
34. Libro che ti è stato regalato<br />
35. Libro che possiedi da almeno<br />
3 anni<br />
36. Una rilettura<br />
37. Libro consigliato da qualcuno<br />
che partecipa a questa<br />
sfida<br />
38. Una saga familiare<br />
39. Libro che fa parte di una<br />
serie<br />
40. Libro del tuo autore preferito<br />
41. Libro il cui titolo descrive<br />
la tua vita in questo momento<br />
42. Libro con un animale in copertina<br />
43. Libro che ha vinto un premio<br />
letterario internazionale<br />
44. Libro che ha vinto il Campiello<br />
o lo Strega<br />
45. Libro di un autore che viene<br />
dalla tua regione<br />
46. Libro da cui sia tratto un<br />
film o serie tv<br />
47. Libro ambientato in una capitale<br />
36 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it<br />
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48. Libro con meno di 100 pagine<br />
49. Giallo o thriller<br />
50. Raccolta di racconti.<br />
Quindi, se ad esempio una persona<br />
tende a non leggere raccolte<br />
di racconti, o romanzi storici,<br />
oppure ancora scrittori russi, in<br />
questo modo, spronato dalla<br />
challenge, potrebbe cimentarsi<br />
con questi nuovi tipi di letture.<br />
Un’altra attività molto divertente,<br />
che vedo accomuna un<br />
po’ tutti noi partecipanti, è cercare<br />
di incasellare nelle varie<br />
categorie le montagne di libri<br />
che già possediamo, in modo<br />
da abbassare un po’ le pile in<br />
attesa sui comodini!<br />
Abbiamo voluto comunque garantire<br />
la massima partecipazione,<br />
ed ecco l’idea di introdurre<br />
nella sfida i jolly; ognuno, se lo<br />
desidera, può usarne fino a tre<br />
per eliminare una categoria che<br />
proprio non gli piace.<br />
Inoltre, è possibile cambiare di<br />
categoria i libri letti, fino all’ultimo<br />
minuto (molti libri infatti<br />
possono adattarsi a varie categorie),<br />
basta che al 31 dicembre<br />
abbiano trovato ognuno il proprio<br />
posto. Non è necessario,<br />
ovviamente, arrivare a 50, abbiamo<br />
stabilito i traguardi<br />
intermedi di 10, 20, 30 o 40 libri.<br />
In tutta sincerità non avremmo<br />
mai immaginato il successo<br />
che avrebbe riscosso, ad oggi<br />
ci sono circa 700 partecipanti e<br />
più di 1400 post contrassegnati<br />
CULTURA E INTERNET<br />
dall’hashtag creato per la sfida,<br />
#llcchallenge2021.<br />
Importantissimo: si può entrare<br />
in partita anche ora, basterà<br />
iscriversi al gruppo, creare il<br />
proprio post nell’Evento e iniziare<br />
a caricare i libri già letti,<br />
basta che siano stati terminati<br />
nel 2021. Quindi aspettiamo a<br />
braccia aperte chiunque voglia<br />
unirsi a questa challenge, che<br />
ci sta piacevolmente distraendo<br />
in un periodo così difficile per<br />
tutti.<br />
dalle crociate alle veline<br />
tra amore e morte<br />
l'eterna lotta tra il bene e il male raccontata con ironia attraverso i secoli<br />
Annalisa Tomadini e Alessandra Fineschi,<br />
due dei dieci adm del gruppo Leggo Letteratura Contemporanea<br />
In tutte le librerie, nei principali shop online<br />
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38 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 4 • APRILE 2021
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