Costruzioni n. 753 Settembre 2021

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 5 3 >
Casa editrice la fiaccola srl
Attualità
&Prodotti
IL CATAMARANO
FIRMATO FAGIOLI
Il sistema sviluppato
da Fagioli per posare
un plinto da 1.800 t
in acque danesi
Sollevamento
&Noleggio
AWPERFORMANCE
HINOWA TC13S
Un nuovo format
per analizzare le PLE.
Tutto sulla nuova
telescopica cingolata
Truck
&Allestimenti
ASTRA IERI, OGGI
E DOMANI
Intervista esclusiva
con tre top manager
di un’eccellenza
italiana dell’offroad
753
anno LXIX 8-9 settembre 2021
WALKAROUND DEL NUOVO DUMPER LIEBHERR TA 230

La responsabilità
di costruire per l’uomo
e il suo domani.
Nuovo U36-4
La
Temperatura
giusta
nei vostri cantieri!
Progettare e costruire è il nostro impegno.
Abbiamo iniziato molti anni fa e continuiamo a
farlo, consapevoli che dentro al nostro lavoro
vi è una grande responsabilità. Rendere più
rapidi e sicuri gli spostamenti, creare edifici
sempre più sostenibili, confortevoli e moderni,
trasformare tessuti urbani compromessi
in luoghi dove vivere in una dimensione
personale e collettiva, realizzare spazi per la
ricerca e l’innovazione. Questa è la mission
che ci guida: progettare e costruire per l’uomo,
con lo sguardo sempre proiettato al domani.
vitalispa.it
www.kubota-eu.com

AWPERFORMANCE
770010 966504
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9
ISSN 0010-9665
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Partner
85 amadio.com
I Cop
astra-trucks.com
9 brigade-elettronica.it
7 bunker-teksped.com
27, 57 canginibenne.com
95 dieci.com
3 liebherr.com
63 malagutisrl.com
101 manitou.com
IV Cop merlo.com
10 messersi.it
12 olmark.com
Attualità
&Prodotti
IL CATAMARANO
FIRMATO FAGIOLI
Il sistema sviluppato
da Fagioli per posare
un plinto da 1.800 t
in acque danesi
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Sollevamento
&Noleggio
HINOWA TC13S
Un nuovo format
per analizzare le PLE.
Tutto sulla nuova
telescopica cingolata
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&Allestimenti
ASTRA IERI, OGGI
E DOMANI
Intervista esclusiva
con tre top manager
di un’eccellenza
italiana dell’offroad
753
anno LXIX 8-9 settembre 2021
WALKAROUND
DEL
LN
NUOVO DUMPER RLIE
LIEBHERR ERR
R
TA2
230
■ Astra Veicoli Industriali compie
75 anni. Parte del Gruppo CNH
Industrial dal 2013, il marchio italiano
sinonimo di veicoli industriali
fuoristrada ha saputo farsi apprezzare
a livello nazionale e nel
mondo per l’affidabilità, la robustezza,
l’innovazione tecnica e la
qualità dei propri prodotti.
Co struzioni guarda al passato, al
presente e al futuro di Astra attraverso
le parole di tre top manager
della Casa italiana.
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Vivere il progresso.
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Tel. 0523 54311
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55 fassi.com
11 haulotte.it
79 simem.com
77 simex.it
A
Astra............................122
B
Bkt .................................15
Bosch Rexroth ..............14
C
Cams.............................68
Cat...........................15, 75
Cifa................................80
D
Diadora .........................18
Doka ..............................11
K
Kobelco Europe ............12
L
Lessinia costruzioni .....50
Liebherr.................32, 112
M
Malaguti........................56
MB Crusher...................72
Mecalac ........................60
N
Nolves.........................106
Nordic Harvest A/S ......29
Aziende citate
14 impiantindustrialisrl.it
19 sovatec.it
F
Fagioli ...........................23
Faresin ........................102
Federbeton....................86
P
Pagliero.........................16
Peri ................................82
Pilosio ...........................10
67 jcb.com
15 jlg.com
49 kohlerpower.com
III Cop takeuchi-italia.it
107 vernazzautogru.com
II Cop
vitalispa.it
G
Genie .............................29
Geo Centro....................68
H
Hinowa..........................87
Hyundai.........................64
I
Ipaf ................................96
Itinera ............................23
J
Jekko.............................20
JLG..............................116
R
Rokbak ..........................58
S
Sennebogen..................78
Sovatec .........................19
T
Tadano........................118
Takeuchi........................50
V
Vernazza Autogru.......108
1 kubota-eu.com
[2] settembre 2021 Costruzioni
31 webasto.com 21 yanmar.com
Liebherr-EMtec Italia S.p.A.
Via dell’Industria 8-12
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Tel.: +39 035 69691 00
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ISSN: 0010 - 9665
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
12
Attualità&Prodotti
OPEN DATA INAIL 2021
6 SOS lavoro la storia continua
Netto incremento di morti sul lavoro
ACQUISIZIONI
10 Rilancio da 8 milioni di euro
Il Gruppo Pilosio riparte con Euroedile
NOMINE
11 Internazionalizzazione
e crescita
Sono queste le linee di sviluppo Doka
MINIESCAVATORI
12 Grande personalità
I nuovi SK50SRX-7 e SK58SRX-7
NOMINE
14 Un nuovo punto di forza
Andrea Maffioli in Bosch Rexroth
RICONOSCIMENTI
15 Orgoglio a 360°
Caterpillar assegna a BKT
la certificazione SQEP
WALKAROUND
32
PIATTAFORME AEREE
16 Al Gis con una novità green
La Multilel Pagliero MZ 350 per ZTL
DPI
18 Anti impatto ambientale
Diadora Utility presenta Glove Eco
RETI PER CAVA
19 A prova di sicurezza
Sovatec e le sue origini
Alla scoperta del dumper
articolato Liebherr
TA 230 Litronic
MINIGRU
20 Pronta per volare!
Jekko SPX1280 per l’Armata Belga
INFRASTRUTTURE ENGINEERING
22 Un catamarano ad hoc
per l’installazione di plinti
Faglioli realizza un catamarano per
posare in mare un plinto da 1.800 t
PIATTAFORME AEREE
28 Bosco verticale
Nove Genie per uno dei vivai al chiuso
più grandi d’Europa
Macchine&Componenti
IMPRESE
50 Passione familiare
L’impresa Lessinia Costruzioni
sceglie l’affidabilità Takeuchi
28
ATTREZZATURE
56 Rimanere impalati
dall’evoluzione
La nuova gamma di battipalo Malaguti
DUMPER ARTICOLATI
58 Cambia il nome
ma non l’eredità
Terex Trucks (Volvo CE) cambia nome
DUMPER ARTICOLATI
60 La potenza si fà fluida
I Mecalac 6MDX e 9MDX con
trasmissione idrostatica
ESCAVATORI GOMMATI
64 Cambiamenti sottopelle
I nuovi Serie A crescono in stabilità,
efficienza e modularità d’allestimento
Riciclaggio&Demolizione
IMPIANTI PER RIFIUTI D&C
68 Il fiore all’occhiello
Nella sede di Geocentro abbiamo
visto un impianto CAMS capace
di valorizzare il materiale
e di garantire massima flessibilità
PROSSIMAMENTE
68
Doosan rispetta la tabella di marcia
annunciata e lancia il terzo modello alla
sua gamma di escavatori demolition.
Dopo l’apripista DX235DM presentato
esattamente un anno fa e il top di gamma
DX530DM, arriva il nuovo DX380DM-7.
Anche lui, come i fratelli, ha la carreggiata
variabile idraulicamente: In questo caso
da un minimo di 2.970 mm a un massimo
di 4.370 mm. Ne leggerete...
74
costruzioni
PINZE SELEZIONATRICI
72 Italiane, piccole e molto utili
MB Crusher presenta le nuove pinze
MOVIMENTATORI INDUSTRIALI
74 Più stabili e veloci
Anche i CAT MH diventano Next Gen
MOVIMENTATORI INDUSTRIALI
78 Fate largo alla
Generazione ibrida
L’efficienza Hybrid di Sennebogen
Cave&Calcestruzzo
POMPE AUTOCARRATE
80 Una macchina
"mai vista prima"
La nuova Cifa K36L a 5 sezioni
rivistacostruzioni
CASSEFORMI
82 Pianificazione e servizi ad hoc
Un concerto di sistemi Peri
per un tunnel ferroviario
ASSOCIAZIONI
86 Criteri per verifiche
e interventi di manutenzione
L’era dei calcestruzzi ultra performanti
87
Sollevamento&Noleggio
AWPERFORMANCE
87 Piattaforma aerea elettrica
TeleCrawler 13S
Abbiamo visto la TC135
nella sede Hinowa
FORMAZIONE
96 Ha inizio un nuovo corso
L’abilitazione di quindici istruttori
IPAF per telehandler
SOLLEVATORI TELESCOPICI
102 Libertà di luogo e di tempo
Il green di Faresin Industries
conquista sempre più clienti
AZIENDE
108 Una nuova storia industriale
Vernazza Autogru e il Polo Logistico
di Vado Ligure. Prospettive
SERVICE
112 L’unicità fa la differenza
Le competenze del Customer Service
di Liebherr Italia
PIATTAFORME AEREE
116 Sofisticatezza tecnologica
Il sollevatore elettrico DaVinci by JLG
AUTOGRU
118 Concentrato di potenza
La nuova AC 4.070(L)-1 di Tadano
ha una capacità di sollevamento di 70 t
Truck&Allestimenti
ASTRA VEICOLI INDUSTRIALI
122 Off-road per sempre
Passato, presente e futuro della Casa
costruttrice italiana, specializzata
in camion per impieghi fuoristrada
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
753 8-9 SETTEMBRE 2021
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
Matthieu Colombo
mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
Fabrizio Parati
fparati@fiaccola.it
REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI
Damiano Diotti, Antonio Fargas, Gianenrico Griffini
(responsabile sezione veicoli e allestimenti),
Eliana Puccio, Isabella Visentin
SEGRETERIA
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
segreteria@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
Studio Grafico Page
AMMINISTRAZIONE
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it
Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it
ABBONAMENTI
Mariana Serci
abbonamenti@fiaccola.it
TRAFFICO E PUBBLICITÀ
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T 0425 34045 - cell. 348 5121572 - info@ottoadv.it
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,
Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)
Mensile - LO-NO/00516/02.2021CONV
Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952
STAMPA
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abb. annuo Italia Euro 90,00
abb. annuo Estero Euro 200,00
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ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla Casa Editrice
la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it
COSTRUZIONIWEB.COM
Organo di informazione e documentazione
[4] settembre 2021 Costruzioni
Il JCB 35 Z-1 sarà il protagonista del
nostro prossimo WalkAround.
Con questo modello JCB lancia l’ atteso
erede del mini girosagoma da 3,5 t. Salto
epocale rispetto alla precedente
generazione, il nuovo 35 Z-1 è stato
disegnato a partire da un foglio di carta
bianca. Non perdetevelo...
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Unione Costruttori Italiani
di Macchine per Cantieri Edili,
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Casa Editrice
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20123 Milano
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Fax +39 02 89421484
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Questo periodico è
associato all’Unione
Stampa Periodica Italiana:
numero di iscrizione 14440

Open data Inail 2021
SOS LAVORO
la storia continua
IN ALTO
Primo maggio,
il presidente
Mattarella
all’Inail
per ricordare
le vittime
sul lavoro.
un giorno, escluso quello dell’evento.
Il confronto tra i primi sette mesi del 2020 e del 2021 è un
po’ limitativo se si tiene conto della tardività nelle denunce,
soprattutto per quel che riguarda gli infortuni mortali.
Gli open data mensili per il periodo gennaio-luglio 2020 non
quantificano, infatti, un rilevante numero di denunce (in particolare
mortali) da contagio da Covid-19, data la circostanza
non sempre chiara, emersa soprattutto agli inizi della
pandemia e prima dell’emanazione delle circolari Inail n.
13 del 3 aprile 2020 e n. 22 del 20 luglio 2020, di ricondurre
la natura dei contagi da nuovo Coronavirus a infortunio
sul lavoro (in quanto la causa virulenta è equiparata alla
causa violenta) e non a malattia professionale. Fatta questa
premessa, nel periodo gennaio-luglio di quest’anno si
registra, rispetto all’analogo periodo del 2020, un aumento
delle denunce di infortunio in complesso, un decremento
di quelle mortali e una risalita delle malattie professionali.
Disponibili gli open data Inail dei primi sette mesi
del 2021. Tra gennaio e luglio sono state presentate
312.762 denunce di infortuni e morti sul lavoro
A cura di Eliana Puccio
Quasi 24mila in più (+8,3%) rispetto alle 288.873 dei
primi sette mesi del 2020. Dati influenzati sicuramente
dall’esplosione della pandemia che ha rallentato
il sistema sanitario e di conseguenza le denunce
nell’ultimo anno. Per chi volesse un quadro più limpido della
faccenda può consultare gli “Open data” del sito Inail.
Lì troverete i dati analitici delle denunce di infortunio (nel
complesso e con esito mortale) e di malattia professionale
presentate all’Istituto entro il mese di luglio.
Gli infortuni sul lavoro dichiarati all’Istituto tra gennaio e luglio
sono state 312.762, 677 delle quali con esito mortale
(-5,4%). In aumento le patologie di origine professionale
denunciate, che sono state 33.865 (+34,4%). Gli open data
pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautela,
soprattutto per quel che riguarda gli infortuni con esito
mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali”
e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare
il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati
positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere
il consolidamento dei dati dell’intero 2021, con la conclusione
dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese
anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini
statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari,
compresi i datori di lavoro privati di lavoratori
assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni
che comportano un’assenza dal lavoro di almeno
[6] settembre 2021 Costruzioni

Open data Inail 2021
PRIMI SETTE MESI
DEL 2021 SECONDO INAIL
I dati relativi agli infortuni
e malattie da lavoro
risultano sicuramente
influenzati dall’andamento
della pandemia che
ha rallentato il sistema
sanitario e ridotto
gli spostamenti,
scoraggiando le denunce.
Casi mortali
A livello nazionale, i dati rilevati al 31 luglio di ciascun anno
evidenziano per i primi sette mesi di quest’anno un aumento
solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 113 a 134
(+18,6%), mentre quelli in occasione di lavoro sono stati
sessanta in meno (da 630 a 543, -10,0%).
La gestione Industria e servizi è l’unica a fare registrare un
segno negativo (-10,3%, da 630 a 565 denunce mortali), al
contrario dell’Agricoltura, che passa da 55 a 76 denunce,
e del Conto Stato (da 31 a 36).
Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Sud (da 141
a 192 casi mortali), nel Nord-Est (da 136 a 147) e nel Centro
(da 128 a 129).
Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest (da
265 a 169) e nelle Isole (da 46 a 40).
Il decremento rilevato nel confronto tra i primi sette mesi
del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente femminile,
i cui casi mortali denunciati sono passati da 72 a 67
(-6,9%), sia a quella maschile, che è passata da 644 a 610
casi (-5,3%). Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani
(da 609 a 582) e comunitari (da 38 a 23), mentre quelle
dei lavoratori extracomunitari passano da 69 a 72.
Dall’analisi per età emergono incrementi per le classi 20-
29 anni (+7 casi) e 40-54 anni (+38), e decrementi in quelle
30-39 anni (-8 casi) e over 55 (-77 decessi, da 382 a 305).
Al 31 luglio 2021 si contano undici incidenti plurimi avvenuti
nei primi sette mesi per un totale di ventisette decessi,
diciassette dei quali stradali (due vittime in provincia di
Bari e due in quella di Torino a marzo, quattro in provincia
di Ragusa e due in provincia di Bologna ad aprile, sette in
provincia di Piacenza a luglio).
Due lavoratori hanno perso la vita a seguito di un crollo di
un fabbricato in provincia dell’Aquila a marzo, due a causa
di inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio,
due per esplosione/incendio di un capannone in provincia
di Perugia, a maggio, due per soffocamento durante
la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo, a giugno, e,
infine, altri due intossicati da monossido di carbonio sempre
in provincia di Cuneo, a luglio.
Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi registrati tra
gennaio e luglio erano stati sei, con 12 casi mortali denunciati,
la metà dei quali stradali. Quindi, quasi la metà.
Denunce di malattia professionale
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail
sono state 33.865, 8.660 in più rispetto allo stesso periodo
del 2020 (+34,4%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio
e di un aumento del 77% in quello di marzoluglio,
nel confronto tra i due anni. Le patologie denunciate
tornano ad aumentare, dopo un 2020 condizionato dalla pandemia
con denunce in costante decremento nel confronto
con gli anni precedenti. L’anno scorsoi vari arresti e ripartenze
delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al
rischio di contrarre malattie professionali. Inoltre, le limitazioni
alla circolazione stradale e gli accessi controllati a strutture
sanitarie di vario genere hanno ostacolato il lavoratore
nel presentare eventuali denunce di malattia, rimandandole
così al 2021. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del
tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio continuano
a rappresentare le prime tre malattie professionali
denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio e dai
tumori. In conclusione, con enorme rammarico, non possiamo
che constatare che le morti sul lavoro restano ancora
una ferita aperta.
[8] settembre 2021 Costruzioni

Attualità&Prodotti
Acquisizioni
Nuove nomine
Internazionalizzazione e crescita
Rilancio da
8 milioni di euro
Un piano industriale
da oltre 8 milioni di euro.
Riparte così il Gruppo
Pilosio, di Tavagnacco
(UD), realtà storica nel
settore della produzione
di attrezzature per
costruzione e
manutenzione.
La trevigiana Euroedile è
risultata aggiudicataria
definitiva nella
procedura competitiva
indetta dal Tribunale di
Udine.
Nereo Parisotto, Ceo e
Amministratore Unico di
Euroedile, ha colto
l’occasione per farsi
avanti prospettando un
piano industriale che
darà continuità di lavoro
a tutti i dipendenti e
rivoluzionerà la
produzione del marchio
Pilosio per dare vita al
ponteggio 4.0
diventando competitivo
a livello mondiale.
Pilosio mirerà a fornire
nuove tecnologie di
costruzione; nuovi
materiali più versatili e
più pratici; nuovi prodotti
innovativi.
pilosio.com
Robert Hauser ha preso le
redini in qualità di nuovo Ceo
dell'azienda internazionale di
casseforme e impalcature
Doka.
Robert Hauser ha già un
trascorso in azienda, vi entra
a far parte nel 2018 ed è
membro dell'Executive Board
responsabile per le regioni
Medio Oriente e Africa e Asia
orientale e Pacifico, dallo
scorso anno. Prima della sua
attività in Doka, Hauser è
stato impiegato presso il
fornitore di servizi industriali
Bilfinger SE come capo
divisione, dove le sue
responsabilità includevano la
divisione Ponteggi.
doka.com
SIGMA 16 PRO
TC120-e
TRASPORTATORE CINGOLATO A BATTERIA - CARICO UTILE 1200 KG
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Mini escavatori
Dentro la botte piccola c’è il
vino buono. Kobelco presenta
la prossima generazione dei
mini-escavatori SK50SRX-7 e
SK58SRX-7
Questi due nuovi modelli
assicurano maggiori
prestazioni e produttività,
restando fedeli, ovviamente, al
concetto Prestazioni X Design
di Kobelco, per il design e il
comfort dell'operatore
Grande personalità
migliorati. La nuova
generazione consolida il
costante impegno del
fabbricante giapponese nello
sviluppo di macchine di
piccole dimensioni,
congiuntamente alle più
pesanti.
Le nuovissime macchine
SK50/58SRX-7 dispongono di
prestazioni idrauliche
migliorate, rispetto ai
precedenti modelli (SK45SRX-
6E e SK55SRX-6E). Il nuovo
sistema idraulico riduce i
tempi dei cicli di scavo fino
all'11% (SK58SRX-7),
mantenendo queste elevate
prestazioni senza alcuna
riduzione della velocità, anche
con un carico pesante o
durante la traslazione su una
pendenza. Inoltre, la
sostituzione del motore di
traslazione e del giunto rotante
ha prodotto un aumento delle
velocità di traslazione e di
salita su pendenza
rispettivamente fino al 12% e
fino al 10% (SK58SRX-7).
kobelco-europe.com
Dall’OPTIONAL allo STANDARD
anche l’occhio vuole la sua parte.
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2
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ALL’USURA RISPETTO DELLE
TOLLERANZE DIMENSIONALI
ELEVATA PROTEZIONE ALLA
CORROSIONE RIVESTIMENTO
A SPESSORE COMPATTO BUONA
RESISTENZA ALL’USURA OTTIMO
RAPPORTO QUALITÀ PREZZO
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Nomine
Un nuovo punto di forza
Andrea Maffioli dal 1° luglio
è Vice President Industrial
Applications Italy per la Sales
Unit Europa Sud di Bosch
Rexroth. La sua nomina
rinforza il posizionamento di
Bosch Rexroth come leader
nella fornitura di soluzioni di
automazione.
La sua carriera in Siemens ha
inizio nel 2001. Si fa carico di
diverse responsabilità da
Sales Manager per il
Triveneto a coordinamento
vendite per la Lombardia, fino
a gestire il comparto
Siemens di Industrial
Automation, prima di
assumere il ruolo di General
Manager Factory Automation
nel 2014. Un percorso che gli
ha permesso di ricoprire ruoli
strategici e commerciali,
entrando in contatto e
gestendo le richieste di
produttori e costruttori nei
settori più diversi
dell’automazione in Italia,
diventando un punto di
riferimento nel mercato.
Maffioli porta così la sua
esperienza a supporto della
strategia di automazione e
della visione di industria
connessa.“È una sfida che ho
accolto con molto piacere –
commenta Andrea Maffioli - il
gruppo Bosch rappresenta la
competenza di un team
esperto e innovativo, la
solidità di una realtà
industriale presente in tutto il
mondo, da oltre cento anni e
la sfida di essere sempre
all’avanguardia in un mercato
volatile come quello degli
ultimi anni. Bosch Rexroth
Italia riassume queste
caratteristiche aggiungendo
un forte orientamento
all’innovazione e al futuro”.
boschrexroth.com
IMPIANTI INDUSTRIALI S.R.L. È UN’AZIENDA LEADER IN ITALIA NELLA VENDITA E NOLEGGIO
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Parco Macchine: Via delle Cave 115, Brembate (BG) 24041 - info@impiantindustrialisrl.it - 035 5788022
Riconoscimenti
Orgoglio
a 360°
Caterpillar ha assegnato a BKT la
certificazione SQEP (Supplier Quality
Excellence Process). BKT ottiene anche
un upgrade: da Gold la certificazione per il
2021 diventa Platinum.
Questo importante riconoscimento è
dedicato ai fornitori che si sono distinti nel
corso dell’anno per aver raggiunto i più alti
livelli di qualità e controllo dei processi.
La multinazionale indiana si è distinta per
il suo impegno costante e a 360° in
termini di leadership, qualità, servizio e
supporto clienti. Un impegno che è proprio
di tutto il team BKT e che coinvolge ogni
ambito aziendale, dalla progettazione alla
produzione, fino ad arrivare all’assistenza
continua del cliente.
“Siamo orgogliosi di questo risultato –
afferma Mr. Arvind Poddar, Presidente e
AD di BKT – non abbiamo solo
confermato la qualità elevata dei nostri
processi, siamo andati oltre, ottenendo il
massimo livello possibile. Questo
prestigioso riconoscimento di Caterpillar
ne è la dimostrazione concreta, ma non ci
fermeremo qui. Cercheremo di migliorare
continuamente i nostri standard e le
nostre performance verso i nostri fornitori.
Quello di BKT è un viaggio all’insegna della
continua evoluzione e del
perfezionamento”.
cat.com
ELEVA LA PRODUTTIVITÀ
ALLA POTENZA DI TRE
Raggiungi maggiore operatività in meno tempo con i nuovi
sollevatori a braccio HC3 a capacità elevata JLG®. Queste
macchine vantano un raggio d’azione più ampio grazie alle tre
zone di portata e permettono di trasportare in altezza fino a
tre operatori e gli attrezzi necessari in ogni zona.
600AJ HC3
600S HC3
660SJ HC3
SCOPRI I NOSTRI SOLLEVATORI A
BRACCIO HC3 A CAPACITÀ ELEVATA
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Se cerchi maggiore capacità di carico in altezza, con i sollevatori
a braccio telescopico a capacità elevata JLG hai solo l’imbarazzo
della scelta. La nostra gamma comprende attualmente i bracci
a capacità elevata della serie 400, 600, 800, e 860. Leggi le
specifiche di ogni macchina disponibile e ricordati di verificare
le informazioni sui nuovi modelli.
Ulteriori informazioni su www.jlg.com
JLG Industries Italia Srl
Via Po, 22 | 20010 Pregnana
Milanese (MI) | italia@jlg.com
Tel. 02 9359 5210

Piattaforme aeree
Al Gis con una novità green
Multitel Pagliero si
presenta al GIS
(7-9 ottobre
2021) con alcune delle
piattaforme aeree
autocarrate più note della
propria blasonata gamma
e con una novità.
Attenzione, innanzitutto,
alla nuova piattaforma
aerea articolata MZ 350.
Macchina che, oltre ai
bassi consumi, alle ridotte
emissioni e al minino
rumore, soddisfa la
domanda di prestazioni
dei clienti. Le sue
caratteristiche ne
consentono l’impiego
all’interno delle ZTL, centri
storici, centri commerciali
e aree verdi. Dotata della
stessa geometria della
popolare MZ 250, ha
un’altezza di lavoro di 35
m, mentre le due sezioni
telescopiche a doppia
estensione, con lo
sbraccio massimo di 14
m e l’altezza di
scavalcamento di quasi
17 m, assicurano
un’ampia area di lavoro.
La piattaforma viene
presentata allestita su
autocarro MAN da 12 t;
montaggio che, con una
lunghezza totale di soli
7,46 m, risulta molto
Con 110 anni di storia industriale, i con
la certezza di aver segnato alcune delle tappe
fondamentali nell’evoluzione del sollevamento
aereo e con uno rinnovato slancio verso
il futuro: così si presenta Pagliero al GIS 2021
compatto. La
stabilizzazione è
estensibile, ma la MZ350
ha la possibilità di lavorare
anche con stabilizzazione
parziale o con gli
stabilizzatori chiusi. La
portata con cesto fisso di
2 x 0,9 m è di 400 kg e di
360 kg con il cesto
estensibile di 3 x 0,9 m. La
MZ350 prevede (come
optional) l’Hybrid pack con
batterie al litio da 210Ah
che alimentano un motore
elettrico da 12 kW e
garantiscono una giornata
di lavoro. La modalità
completamente elettrica
può essere selezionata
dall’operatore dalla
scatola di controllo,
mentre il sistema “Stand
by saving” ottimizza le
funzioni “full electric”.
Ulteriore optional: un
verricello da 400 kg che
può essere installato al
posto della cesta.
Ad affiancare la MZ 350
alcuni tra i modelli di
punta di Multitel Pagliero:
la piattaforma aerea
telescopica MJ 450 con
altezza massima di lavoro
di 45 m, allestibile su
autocarro da 26 e 32 t, e
dotata di jib sfilabile.
Perfetta per il settore
eolico. Al GIS sarà
esposta anche la MTE
270 su autocarro da 3.5 t,
con altezza massima di
lavoro di 27 m. La MTE
270 è dotata del sistema
di telemetria per
comunicazione remota e
dell’innovativo MUSA
(MUltitel Self Adapting
outreach): sistema che
ottimizza lo sbraccio della
piattaforma, calcolando
l’area di stabilizzazione, la
posizione e l’inclinazione
del braccio e del carico in
cesta. Allo stand Pagliero
si vedrà anche la
telescopica MJE 250 su
autocarro da 3.5 t, con
altezza massima di lavoro
di 24,70 m, la piattaforma
aerea articolata MZ 250
su autocarro da 3,5 t, con
altezza massima di lavoro
di 25,10 m, e la
piattaforma aerea
articolata MXE 200L su
autocarro da 3,5 t, con
altezza massima di lavoro
di 19,90 m.
pagliero.com
IL 1° TELESCOPICO FULL ELECTRIC
AL MONDO
Basso livello sonoro 64 dB
Ricarica FAST in meno di 2 ore
Altezza massima di sollevamento 6 m
Capacità di sollevamento fino a 2,6 t
Zero Emissioni
- 60% costi d’esercizio
MANUTENZIONE DEL VERDE ZONE A TRAFFICO LIMITATO SPAZI COPERTI
[16] settembre 2021 Costruzioni
FARESIN INDUSTRIES SPA - Via dell’Artigianato, 36 - 36042 Breganze, Vicenza
Tel. +39 0445 800300 - Fax. +39 0445 800340 - faresin.com

Attualità&Prodotti
DPI
Reti per cave
A prova di sicurezza
Anti impatto ambientale
Scarpe
antinfortunistica
comode, utili e
soprattutto non
inquinanti. Parliamo di
Glove Eco: la nuova
creazione firmata
Diadora Utility. Tutti i
componenti che
caratterizzano la scarpa,
dal battistrada ai lacci,
dalla tomaia alle
cuciture, coloranti
utilizzati compresi, sono
stati studiati in modo
chirurgico per ridurne
l’impatto ambientale,
senza compromettere la
performance della
scarpa e della sua
durabilità. I tessuti di cui
è composta Glove Eco
provengono da
poliestere riciclato R-
PET, mentre la pelle della
tomaia è priva di PFAS,
sostanze inquinanti con
conseguenze a lungo
termine sia per
l’ambiente sia per la
salute. La suola e
l’intersuola di questa
calzatura sono
realizzate con materiali
riciclati. Il puntale in
alluminio e l’inserto antiperforazione
sono stati
prodotti con materiali di
riciclo o provenienti da
scarti di produzione. Il
packaging è realizzato
con carta proveniente da
materiale di riciclo e
recupero certificato FSC.
È il nostro modo per
prenderci cura del
lavoratore e
dell’ambiente che ci
circonda – commenta
Enrico Moretti Polegato,
Presidente di Diadora.
diadorautility.com
La Sovatec Industriale nasce
nel 1973 a Stazzano, in
provincia di Alessandria,
nell’ambito del gruppo
Schiavetti, attivo dalla fine
dell’800 nella produzione di tele
metalliche, lamiere forate e
lamiere stirate. Realizza reti e
piani vaglianti in acciaio ad alta
resistenza per la selezione dei
materiali nelle cave, nelle
miniere e nell’industria. Nel
corso degli anni ha ampliato la
sua produzione in funzione degli
sviluppi della tecnologia e delle
esigenze dei clienti. Ad oggi,
oltre alle tradizionali reti in
acciaio produce anche le reti
anti intasanti, le reti in
poliuretano e in gomma, le
lamiere forate e le lamiere forate
rivestite in gomma. La
recinzione di sicurezza SICUR-
FENCE (in foto) è costituita da
una rete ondulata tessuta in
acciaio ad alta resistenza,
fissata su piantane in profilo
HEA. Costituisce una barriera
più efficace rispetto a qualsiasi
tipo di rete elettrosaldata oppure
lamiera stirata o forata.
sovatec.it
A WORLD OF COMFORT
RISCALDATORI E SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO
DAL PROGETTO AL TEST:
IL VOSTRO CLIMA SU MISURA
Il deserto infuocato o il gelo dell’Artico: qualunque sia l‘ambiente nel quale operate,

Mini gru
Pronta per volare!
Jekko, in
collaborazione con
il suo rivenditore
belga Rentalift e
l’aeronautica militare
dell’Armata Belga, negli
ultimi due anni ha
realizzato la prima e
unica mini gru al mondo
adatta all’aviotrasporto.
La gru si caratterizza per
il telaio rinforzato, che
rispetta tutte le
normative stanag e la
rende idonea al servizio
militare. Sono presenti
diversi punti di
ancoraggio, in modo da
poterla assicurare in
maniera efficace
all’aereo o al paracadute,
se necessario.
Questa SPX1280 è
dotata di un
Bergamo
8/9 ottobre
UN EVENTO UNICO
NELLA VOSTRA REGIONE!
Ravenna
15/16 ottobre
Napoli
21/22 ottobre
Caltanissetta
30/31 ottobre
Jekko ha sviluppato, insieme all’esercito
Belga, la prima mini gru aviotrasportabile.
Una macchina esclusiva, per uso militare,
progettata per essere anche paracadutata
anemometro, per
monitorare le condizioni
del vento in fase di
lavoro, un kit di
avviamento a bassa
temperatura e un filtro
per lavorare in ambienti
polverosi o sabbiosi.
Rentalift si è inoltre
posta come
intermediario tra le due
parti, Jekko e l’Armata
Belga, in modo da
fornire una rapida
risposta alle richieste
dell’esercito. La gru
viaggerà e lavorerà
ovunque nel mondo,
affrontando il freddo
polare, il caldo dei
deserti e le piogge
torrenziali.
“Siamo emozionati dal
lancio di questa nuova
gru militare firmata
Jekko!”, commenta Davy
Bintein, responsabile
commerciale Rentalift.
“L’Armata Belga ci ha
cercati per la prima volta
alla fiera Matexpo 2018.
Cercavano due gru in
grado di volare a bordo
di un Airbus A400M e
lavorare alla
manutenzione dell’aereo
stesso. Jekko si è
distinta per la qualità e
la versatilità dei propri
prodotti, e per essere
l’unico concorrente in
grado di completare le
gru nei tempi richiesti,
vincendo così l’appalto.
La SPX1280 classica
possedeva già tutte le
caratteristiche di cui
l’aviazione aveva
bisogno: ottimo
bilanciamento tra
dimensioni e capacità di
sollevamento, la
funzione Pick&Carry, la
stabilizzazione
automatica, le manovre
totalmente
radiocomandate e la
possibilità di
personalizzare la
macchina con ulteriori
accessori.
jekko-cranes.com
[20] settembre 2021 Costruzioni
ENTRATA GRATUITA : 10:00 – 18:00
Informazioni e iscrizioni : www.yanmartour.com/it

Attualità&Prodotti
Infrastrutture Engineering
Una suggestiva
inquadratura
del catamarano
Fagioli mentre
trasporta
il plinto Itinera.
Per installare in mare aperto, in acque danesi, un plinto
da 1.800 tonnellate funzionale alla realizzazione di un nuovo
ponte lungo 3,4 km, Fagioli, sotto l’egida del contractor Itinera,
ha sviluppato un catamarano su misura composto
da due chiatte collegate con un apparato di sollevamento
dotato di strand jacks e sistema di skidding.
UN CATAMARANO
ad hoc per l’installazione di plinti
in collaborazione con
leStrade
Il catamarano Fagioli è una struttura galleggiante realizzata
per l’installazione di plinti in calcestruzzo prefabbricati,
dal peso fino a 2550 tonnellate. È equipaggiato
con 4 martinetti idraulici (strand jack) L750 e con
un sistema per la connessione con i perni di aggancio del
plinto. Il catamarano viene movimentato tramite l’utilizzo
di rimorchiatori e ormeggiato mediante diverse cime collegate
a contrappesi in cemento. Il catamarano è composto
dai seguenti elementi: due chiatte (dimensioni principali
65 x 17,25 x 4 m), due strutture a portale che connettono
le due chiatte. Ciascuna di queste strutture è composta
a sua volta da quattro torri fissate ai supporti di base.
Ciò è necessario per assicurare maggiore stabilità all’intero
sistema di sollevamento e distribuire uniformemente il
peso sulle chiatte. Strutture di sollevamento a torre di formato
quadrato sono quindi montate in moduli da 5,9 m
(base 2,5 x 2,5 m). Ciascuna torre è composta da tre moduli
per un’altezza complessiva pari a 17,7 m.
Sopra, la legenda di tutti
i componenti del sistema.
Sul ponte di ciascuna chiatta sono presenti quattro torri
posizionate in uno spazio rettangolare di 10 x 12 m di dimensione.
Due travi poste alla sommità delle torri assicurano
che su tutte e quattro le “gambe” gravi lo stesso
peso. Travi modulari a croce unite l’una all’altra tramite perni
e bulloni collegano poi le sommità delle torri. Il sistema
di skid shoes (letteralmente ”scarpe di scivolamento”), composto
da quattro skid shoes e skid track, è installato in cima
alle due travi che connettono tra loro le due chiatte.
Sopra le skid shoes, sono state installate ulteriori travi di
supporto secondarie, sulle quali sono stati posizionati quattro
martinetti idraulici (gli strand jack) da 750 t di capacità
ciascuno. I martinetti sono dotati di 50 cavi metallici di
18 mm di diametro, ciascuno con una portata di sicurezza
di 15 t (carico di rottura 38 t). Il sistema di sollevamento,
infine, include anche strutture secondarie come scale,
piattaforme, passerelle di accesso alle travi principali e agli
strand jacks; pompe di zavorramento; accessori per il traino;
centrale di controllo; attrezzature e accessori per l’ormeggio;
generatori e un’area di manutenzione. Tramite l’uso
delle skid shoes è possibile mantenere il catamarano nella
stessa posizione, muovendo il carico (ovvero le fondamenta
prefabbricate) una volta sollevato, in entrambe le
direzioni, in modo da raggiungere una collocazione finale
molto accurata, all’interno delle tolleranze di ± 50 mm.
I martinetti idraulici sono stati selezionati in riferimento alla
portata massima prevista e con un fattore d’uso < 90%.
[22] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [23]

Attualità&Prodotti
Infrastrutture Engineering
La struttura
di varo del
catamarano.
Le chiatte impiegate per il trasporto
del sistema di varo.
I supporti di base sono
stati assemblati con 4 torri.
Assemblaggio del catamarano
Durante l’aprile 2020, gli operai di Fagioli hanno iniziato l’assemblaggio
del catamarano mediante carrelli modulari SPMT
e gru mobili. I supporti di base (4 in totale) con un peso complessivo
pari a 192 t costituivano il collegamento tra le due
chiatte e la struttura di varo, con lo scopo di distribuire i carichi
provenienti dalle torri. In testa ai supporti di base, gli operai
Fagioli hanno collegato, perpendicolarmente, otto (2x16)
travi di trasporto dal peso di 190 t. Queste ultime sono state
utilizzate per permettere il trasporto del sistema di varo
sulle chiatte gemelle. I supporti di base sono stati assemblati
con quattro torri realizzate con tre sezioni dotate di travi
di copertura, ciascuna per un peso totale di circa 120 t
(Fagioli ha poi assemblato il sistema di “bracing” o controventatura
delle torri). I “bracing” avevano lo scopo di trasmettere
il carico orizzontale proveniente dalla torre superiore
al supporto di base. Fagioli ha quindi eseguito il trasporto
delle travi superiori di connessione “cross-head beams” da
collegare alla cima delle torri tramite gli SPMT: 58 m di lunghezza
e un peso complessivo di 680 t. Due gru cingolate
sono state infine impiegate per collocare e connettere i “crosshead
beams” alla cima delle torri. Le travi di supporto dei martinetti
idraulici da 750 t di capacità sono state posizionate
perpendicolarmente ai “cross-head beams” e sopra il sistema
di skid shoes, precedentemente posizionato.
Carico e connessione della struttura di varo
Il Finite Element Method (FEM) è stato utilizzato per calcolare
le oscillazioni delle travi di trasporto e dei supporti
di base durante il trasporto della struttura in acciaio del catamarano.
Le travi di trasporto sono state usate per sostenere
la struttura in acciaio del catamarano e per trasmette
il peso del carico agli SPMT. Le chiatte gemelle (da
600 t ciascuna) sono state posizionate davanti alla banchina,
pronte per ricevere il sistema di varo (launching system).
Gli SPMT (da 52 assi su 4 file) hanno preso il carico
(circa 1.600 t) e si sono diretti verso le chiatte.
Come anticipato, sono stati realizzati studi dettagliati tramite
FEM per distribuire uniformemente il peso della struttura
durante la fase di caricamento sulle due chiatte. Una
volta in posizione, la struttura di varo è stata posata sulle
chiatte, mentre le travi di trasporto sono state scollegate
dai supporti di base, rimosse e portate via dagli SPMT.
I supporti di base (due per ogni chiatta) sono stati quindi
saldati alle due chiatte. È stato necessario effettuare precisi
calcoli riguardo alle forze applicate alla chiatta durante
le operazioni di saldatura. Queste forze, generate dalla
spinta dei rimorchiatori, venivano trasmesse da una chiatta
all’altra tramite la struttura di varo che le collegava.
Test del catamarano
Dopo l’assemblaggio del sistema di varo con le due chiatte,
Fagioli ha eseguito il test di carico tramite la chiatta AF1,
sempre di proprietà del gruppo, che è stata usata successivamente
per il trasporto e l’installazione del plinto in
mare aperto. Durante il test, il peso sollevato dai martinet-
[24] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [25]

Il plinto a bordo:
trasporto
e sequenza
di installazione.
LAMA DOZER
LASER X-PLANE
Infrastrutture Engineering
ti idraulici è stato costantemente monitorato fino al valore
di 600 t per ciascun martinetto. Il peso totale sollevato dai
quattro martinetti idraulici era pari a 2.400 t.
Installazione del plinto
Fagioli ha impiegato SPMT da 52 assi per le operazioni di
trasporto e di imbarco del plinto 21S sulla chiatta Fagioli
AF1 (60 x 24 x 7,5 m). Successivamente, dopo l’operazione
di imbarco del plinto, la chiatta è stata spinta dai rimorchiatori
per raggiungere il catamarano precedentemente
posizionato nell’area d’installazione. Il catamarano
è stato precedentemente rimorchiato nell’area d’installazione
e ormeggiato sott’acqua con contrappesi in cemento.
Dopo l’inserimento e l’ormeggio della chiatta all’interno dell’catamarano,
il plinto è stato collegato al sistema dei martinetti
idraulici del catamarano stesso, tramite apposite piastre
di connessione. Il plinto da 1.800 t è stato sollevato e
collocato sulle fondamenta (precedentemente preparate
dal cliente) sul fondale marino con una precisione millimetrica,
grazie al sistema di martinetti idraulici e le skid
shoes per gli aggiustamenti laterali. Quindi, 4+4 pompe
di zavorramento con capacità di 300 m 3 /h, a bordo del catamarano,
sono state utilizzate per le operazioni di bilanciamento,
“ballasting”, durante le fasi d’installazione.
Catamarano Fagioli
“by night”.
Conclusioni
Fagioli ha sviluppato l’idea di un catamarano dedicato all’installazione
offshore di un plinto da 1.800 t a seguito di
un’operazione similare eseguita in passato: l’installazione
delle barriere per il progetto MOSE a Venezia. Il carico
in questo caso, a differenza delle barriere del MOSE, non
era galleggiante; di conseguenza le operazioni di abbassamento
e trascinamento rappresentavano una criticità
maggiore rispetto al precedente catamarano. Per lavorare
in mare aperto (non in una laguna con mare calmo)
e con un carico sospeso, era necessario creare una struttura
ad hoc capace di sollevare 1.800 t (con il sistema
di martinetti idraulici e la cavalletta di varo) e allo stesso
tempo essere estremamente precisa nell’eseguire la connessione
tra il plinto e la sua fondamenta (lo skidding system
con una precisione compresa tra i +/- 50 mm).
Sono stati eseguiti profondi studi FEM prendendo in considerazione
un’analisi della struttura del catamarano. In
conclusione, il reparto di ingegneria Fagioli è stato fondamentale
per lo sviluppo di questo progetto portato a
termine con zero incidenti.
Tutti i modelli della lama laser X-plane sono dotati di connessione al cloud Cangini grazie alla tecnologia IOT (Internet of things).
migliore assistenza da remoto
pieno controllo delle attività
dell’attrezzatura
aggiornamento costante
sulle manutenzioni ordinarie
Tramite questo nuovo sistema è possibile controllare l’attività dell’attrezzatura in tempo reale su ore lavoro, posizione e modalità di
utilizzo della lama e ricevere assistenza da remoto.
garantirne una
maggior durata nel tempo.
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IL VIDEO
[26] settembre 2021 Costruzioni
www.canginibenne.com

Attualità&Prodotti
Piattaforme aeree
Funzionamento sicuro e facilità d'uso hanno
convinto Nordic Harvest A/S a scegliere nove
piattaforme a forbice Genie per la costruzione
di uno dei vivai al chiuso più grandi d’Europa
di Damiano Diotti
BOSCO verticale
Produttore di verdure ed erbe aromatiche, Nordic
Harvest A/S coltiva e raccoglie le sue
piante in un vivaio di quattordici piani
su un'area di quasi 4.950 m 2 a due passi dai
mercati di Copenhagen, alla periferia della città.
Nordic Harvest è, in sostanza, uno dei più
grandi vivai verticali al chiuso d'Europa, la cui produzione
serve uno dei più grandi mercati di Co -
penhagen, dove si incontrano tutti i grossisti della città.
Artefici della costruzione e dell’allestimento delle strutture
che ospitano le piante, sui quattordici piani del vivaio al
chiuso a circa nove metri di altezza, sono state cinque piattaforme
a forbice elettriche Genie GS-2632. Ad esse si sono
poi aggiunte quattro piattaforme a forbice elettriche Genie
GS-2646, per trasportare i dipendenti tra le file di piante,
consentendo loro di controllarne la corretta crescita e di
stimare il momento ottimale per il raccolto.
Tutte le nove le piattaforme a forbice Genie sono state vendute
da Jøma Lift Teknik, distributore autorizzato Genie in
Danimarca.
CON LE PROPRIE rispettive
altezze di lavoro di 9,93 m
e 9,80 m, le Genie GS-2632 e GS-
2646 hanno permesso di lavorare in
spazi ristretti alla quota desiderata.
Di seguito, il Direttore Vendite di Nordic
Harvest, Flemming Dyring, spiega perché
la sua azienda ha scelto le piattaforme
a forbice Genie.
Affidabilità comprovata
"Prima di prendere la nostra decisione,
abbiamo chiesto il parere dei nostri partner
taiwanesi che ci hanno raccomandato
le piattaforme a forbice Genie
per la loro qualità di progettazione e la
loro comprovata affidabilità per completare
efficacemente i lavori assegnati:
costruzione delle strutture di coltivazione
e controllo delle semine e del
raccolto."
Sicurezza di funzionamento e
facilità d'uso
"Le piattaforme a forbice dovevano fornire
un alto livello di stabilità per un lavoro
in sicurezza. Inoltre, il loro utilizzo
doveva essere il più semplice
possibile, compresi i comandi di controllo
intuitivi e la possibilità di risoluzione
immediata dei problemi, tutti requisiti
che rispondevano alle nostre esigenze".
Lavoro confortevole alla giusta quota
"Per il nostro tipo di impiego, era imperativo soddisfare
alcune ben precise condizioni operative; un'altezza di lavoro
minima di 8,80 m, uno spazio di lavoro confortevole
e un'elevata manovrabilità in spazi ridotti. Con le proprie rispettive
altezze di lavoro di 9,93 m e 9,80 m, con l'estensione
standard della cesta di 91 cm, con le proprie dimensioni
compatte e il raggio di sterzata zero, i modelli di
piattaforme a forbice Genie GS-2632 e GS-2646 hanno fornito
ai nostri dipendenti ciò di cui avevano bisogno per la-
[28] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [29]

Piattaforme aeree
A proposito
di Jøma Lift Teknik
Con sede a Kolding, Danimarca, Jøma Lift
Teknik A/S è un distributore autorizzato Genie.
L’azienda danese offre soluzioni interessanti
per piattaforme di lavoro aereo e, più in generale,
per macchinari per il sollevamento.
Fondata nel 1999, da Jørgen Martinsen, l'azienda
ora commercializza le piattaforme di lavoro
mobili elevabili dei principali marchi internazionali,
tra cui Genie.
Per essere in grado di fare la manutenzione al
numero crescente di piattaforme di lavoro aereo
e sollevatori telescopici richiesti dai clienti
finali e dai noleggiatori, Jøma Lift Teknik A/S
ha continuamente sviluppato e ampliato le sue
attività di assistenza.
Oggi, l'azienda può contare su una rete ramificata
su tutto il territorio nazionale. Una rete
composta di tecnici di assistenza. Inoltre, non
manca un'officina centrale a Kolding.
NOVE GENIE
In uno dei più
grandi vivai
verticali al chiuso
d'Europa sono
state impiegate
cinque piattaforme
a forbice elettriche
Genie GS-2632
e altre quattro
piattaforme Genie
elettriche GS-2646.
vorare a proprio agio in spazi ristretti alla giusta quota. Di
conseguenza, entrambi i modelli hanno soddisfatto perfettamente
le nostre esigenze e sono diventati una scelta
ovvia.
Era essenziale per noi poter contare sul loro apporto durante
lo sviluppo e il raccolto delle piante e siamo estremamente
soddisfatti delle prestazioni di queste macchine".
Il direttore della Jøma Lift Teknik,
Jørgen Martinsen
"Nordic Harvest A/S è un nuovo cliente che ci ha contattato
richiedendo specificamente le piattaforme a forbice
Genie. Con i modelli di questa gamma, si dispone
di una macchina robusta e versatile che si adatta a molte
applicazioni in cui la facilità d'uso e le prestazioni devono
essere al top.
Per quanto riguarda l'applicazione di Nordic Harvest, il
modello Genie GS-2646 è collocato alla fine delle file di
piante. Grazie a un sistema di corde, i vassoi di coltura
possono essere tirati fino alla fine della scaffalatura e
poi issati sulla piattaforma.
Questo modello è stato scelto perché offre più spazio
e capacità (454 kg) per trasportare i vassoi di piantine
e germogli.
Inoltre, Nordic Harvest A/S ha firmato con noi un contratto
di assistenza per tutte le loro macchine che include
una clausola di manutenzione preventiva per garantire
che possano contare ogni giorno sulle macchine
come parte del processo di controllo e raccolta.
Per le loro esigenze future, Jøma Lift Teknik è pronta ad
offrire a Nordic Harvest A/S gli ultimissimi modelli di piattaforme
a forbice elettriche Genie E-Drive, che sono ancora
più silenziose e lavorano ancora più a lungo con una
sola carica della batteria, grazie ai loro motori di trazione
asincroni ultra-efficienti e senza manutenzione.
Questo è un primo passo verso la costruzione di nuovi
vivai verticali in Europa e non vediamo l'ora di continuare
la nostra partnership con Nordic Harvest A/S in un approccio
eco-responsabile e sostenibile", conclude Jørgen
Martinsen, direttore commerciale di Jøma Lift Teknik.
[30] settembre 2021 Costruzioni

WALKAROUND
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Testi e foto di Matthieu Colombo
TA 230 Litronic
Capacità SAE 2:1(sponda) 18,1 m 3
Capacità di carico utile 28.000 kg
Motore Liebherr
D956
Potenza netta
265 kW

WALKAROUND di
Il nuovo Liebherr TA 230 Litronic punta a essere il terzo incomodo,
sfidando i leader di mercato. È figlio di anni di ricerca e sviluppo,
progettazione 3D, prove sul campo e di un testing center
con 12 tracciati realizzati espressamente per metterlo alla frusta
Liebherr TA 230 Litronic
1
Il dumper articolato Liebherr
di nuova generazione è figlio
di 10 anni d’esperienza sul campo
e investimenti in ricerca e sviluppo
colossali. Made in Germany
2
Sviluppato per lavorare in massima
sicurezza e soddisfare i general
contractor più esigenti sul tema.
La visibilità è ottima (anche di
notte) come l’accesso alla cabina
3
Decine di migliaia di ore di test
e il motore Liebherr D956 fanno
del TA 230 il dumper articolato con
gli intervalli di manutenzione più
distanziati. Meno fermo macchina
5
La trasmissione Ergotronic LII
EP 320 è l’evoluzione ultima
di tutta l’esperienza ZF in questa
specifica applicazione,
unitamente ai tre assali 3095-II
7
Lo sterzo elettroidraulico varia
la reattività in base alla velocità
assicurando sempre il massimo
controllo dinamico del TA 230.
L’operatore si stanca meno
9
Driveline ZF e cabina (italiana)
a parte il TA 230 tutto è sviluppato
direttamente da Liebherr ed è figlio
di processi di controllo qualità
coerenti ed integrati tra loro
4
Motore Stage V 100% Liebherr,
costruito in Svizzera, capace
di erogare fino a 400 kW. Tarato
a 265 kW e 2.109 Nm di coppia
per dare il meglio con la driveline
6
Il retarder idraulico da 300 kW
di potenza frenante (6 livelli)
permette di gestire il TA 230
a pieno carico in ogni condizione.
Freni quasi maintenance-free
8
Cabina di qualità e pressurizzata.
Il climatizzatore è adattivo,
il sedile standard è pneumatico e
ammortizzato longitudinalmente.
Nuove funzioni a monitor
10
Progettato in 3D e sviluppato
in realtà aumentata, il TA 230
ha maturato decine di migliaia
di ore di stress test, anche guidato
da robot. Progetto ultra moderno
[34] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [35]

Ampia
porta vetrata
WALKAROUND di
Visibilità superiore
alla media
Sicurezza al primo posto
Come di giorno
Liebherr TA 230 Litronic
L’attenzione dei grandi contractor europei per la sicurezza
delle macchine operatrici non è mai stata così alta.
Liebherr ne è cosciente e il TA 230 è stato concepito per
favorire visibilità e facilità di utilizzo per qualsiasi operatore
ACCESSO SICURO E VISIBILITÀ AL TOP Salendo a bordo
del TA 230 si apprezza l’ampia e ben inclinata scala
d’accesso (la metà degli infortuni in cantiere avviene
in salita e discesa dall’abitacolo) e l’apertura della porta
(vetrata) da livello cabina. Sedendosi alla guida
si percepisce subito la visuale ampia assicurata
dai montanti arretrati e ci si rende conto di quanto
sia spiovente il cofano. I progettisti, in concerto
con i colleghi motoristi Liebherr di Bulle, hanno ottenuto
una visibilità notevole sul contesto di cantiere inclinando
in avanti il motore di 7° e montando lateralmente
(a destra e sinistra montati su telai apribili a libro) gli
scambiatori di calore. Il risultato è notevole. Una persona
alta 1,75 m è sempre visibile dal posto di guida e in piano
gli occhi dell’operatore vedono il terreno a circa 5.000 mm
di distanza dal cofano motore.
Motore inclinato in avanti di 7° per ottimizzare la visibilità
SAGOMA BEN VISIBILE I maxi led
sul cofano permettono a chi incrocia
il dumper di avere la giusta percezione
del suo ingombro anche in notturna.
QUATTRO SPECCHIETTI
Il TA 230 ha due
retrovisori
a specchio
convesso per lato.
Sono montati
su telai molto stabili
e abbattibili per
il trasporto senza
l’utilizzo di attrezzi.
È possibile avere
la regolazione
elettrica
e il riscaldamento
di tutti e quattro
gli elementi.
ACCESSO ILLUMINATO Per salire in cabina
o sul lato destro del dumper si accendono
da terra dei led che illuminano alla perfezione
i gradini (ben inclinati). Il sistema funziona
anche a batteria staccata e permette
di allontanarsi in sicurezza dal dumper.
VISIBILITÀ ANCHE IN CONDIZIONI AVVERSE
Il parabrezza è molto ampio (montanti arretrati)
e il tergicristallo è azionato da uno schema a pantografo
con doppio motore alla base. Pulisce una superficie
ampia ed è due volte più affidabile. Inoltre il tetto della
cabina canalizza l’acqua piovana verso il posteriore
ILLUMINARE, NON ABBAGLIARE Le immagini
del TA 230 al lavoro in notturna parlano
da sole. Alle luci posteriori di tonalità rossa
visibili in foto (sopra), invertendo il senso
di marcia si aggiunge un potente led bianco
con lente studiata per illuminare
la visuale della retrocamera.
In senso di marcia l’operatore può
contare sui quattro fari a led
da 2.000 lumen cadauno,
sui maxi segnalatori d’ingombro
e su potenti fari poliellissoidali
integrati nel cofano motore.
ALTA RISOLUZIONE E ALLARME
La retrocamera ad alta risoluzione con
visualizzazione a monitor è di serie così come
l’allarme acustico di retromarcia (disinseribile).
È possibile averlo non disinseribile.

Vaso espansione
refrigerante più alto
del motore e con
sensore di temperatura
Ispezione
ventola
Refrigerante
motore
in alluminio
Maxi intercooler
in alluminio
Modulo
cooling
apribile
Condensatore
climatizzatore
Ispezione
ventola
2 x olio
idraulico
Scambiatore gasolio
Modulo
cooling
apribile
Fascetta per
apertura modulo
sinistro
Doppia ventola termostatica
Liebherr TA 230 Litronic
Meno tagliandi e più veloci
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• OLIO MOTORE 5W30 LOW ASH 2.000 * ore
• ANALISI OLIO MOTORE 1.000 ore
• OLIO TRASMISSIONE 4.000 ore
• LIQUIDO REFRIGERANTE 6.000 ** ore
• PULIZIA DPF (INDICATIVA) 5.000 ore
Note: *2.000 h o 24 mesi. **6.000 ore o 48 mesi.
SERVICE IN SICUREZZA il TA 230 è progettato anche
per semplificare gli interventi di manutenzione ordinaria
e non solo. Il cofano ad apertura e chiusura assistite
e la scala d’accesso ripiegabile nel vano motore.
Il TA 230 si annuncia con intervalli
di manutenzione da record di categoria
ed è progettato per facilitare le manutenzioni
TCO DA RIFERIMENTO La ricetta Liebherr per
ridurre il costo totale di possesso del
TA 230 è si puntare sull’affidabilità
strutturale e meccanica, ma soprattutto
ridurre i fermo macchina per manutenzione
prolungando gli intervalli delle stesse.
Un dato su tutti, che la dice lunga sulle
qualità del sei cilindri D956 e dell’olio
motore Liebherr 5W30 low ash,
è il cambio olio previsto ogni 2.000 ore
operative (massimo 24 mesi). È un intervallo
che è possibile con la motorizzazione
europea Stage V che oggi, priva di Egr,
assicura una combustione ottimale.
INTERCOOLER ESAGERATO L’impianto di raffreddamento
è diviso in due parti, rispettivamente sui lati destro
e sinistro del motore. I due gruppi di scambiatori sono
montati su telai che si aprono controvento per facilitare
la pulizia con aria compressa dall’interno all’esterno.
Per aprire il telaio sinistro che supporta un intercooler
in alluminio enorme basta rimuovere un dado
(come sul modulo destro) e una fascetta della conduttura
elastica d’aspirazione aria. Questa concezione facilita
anche l’accesso ai fianchi del motore.
Modulo Dpf ben accessibile
PERFETTO Il sistema
di posttrattamento dei gas
di scarico è più completo che mai,
come necessario per ottemperare
alla normativa Stage V. Sul TA 230
non è un problema trovare lo spazio
per l’impianto composto da Doc,
Scr, mixer pipe, Dpf e Aoc.
Il sistema è montato dietro cabina
e protetto da una struttura grigliata.
Rimuovendo le griglie come in foto
(a sinistra), si accede al modulo Dpf
e si estrae il filtro da rigenerare
a partire dalle 5.000 ore. Ad oggi
nessun esemplare ha richiesto
pulizie prima delle 8/9.000 ore.
Fari regolabili facilmente
Cofano ad apertura elettro idraulica da cabina
Robusta scala d’accesso al vano motore
Ingrassatore automatico di serie
Cassetta attrezzi su slitta estraibile

Liebherr TA 230 Litronic
Potenza e coppia
da vendere
Il motore è prodotto da Liebherr, a Bulle,
Svizzera. Con 6 cilindri e 12 litri di cilindrata
può erogare da 250 a 400 kW di potenza.
Qui è tarato a “soli” 265 kW
1
2
COPPIA SUPERIORE ALLA MEDIA Questo
6 cilindri può arrivare a 2.520 Nm.
Qui la curva di coppia è studiata
per lavorare con la trasmissione ZF
ed ha un picco di 2.109 Nm.
Ai vertici della categoria.
STAGE V SENZA EGR L’efficienza
di combustione è ai massimi livelli
grazie al common rail da 200 Mpa,
all’assenza di ricircolo dei gas
di scarico, a un intercooler
di dimensioni esagerate che alimenta
una classica turbina monostadio.
Soluzione semplice e affidabile.
Scambiatore olio motore
COMMON RAIL ESCLUSIVO
L’impianto di iniezione
è completamente sviluppato
e costruito da Liebherr
a Deggendorf (Germania)
per applicazioni heavy duty.
La pressione d’iniezione arriva
a 200 MPa ed è gestita in modo
indipendente su ogni iniettore.
Il gasolio a basso tenore di zolfo
è indispensabile.
LIEBHERR D956
• CILINDRATA 12 litri
• FRAZIONAMENTO 6 in linea
• ASPIRAZIONE turbo intercooler
• POTENZA MAX @ 2.100 265 kW
• COPPIA MAX @ 1.200 2.109 Nm
NESSUN PICCO
La temperatura
dell’olio motore
è monitorata
e stabilizzata
grazie a uno
scambiatore
montato dietro
alla profonda
coppa dell’olio.
Una valvola
di by-pass
lo inibisce
nelle partenze
a freddo
con temperature
esterne molto
basse.
ULTRA COLLAUDATA ZF EP320
Questa trasmissione automatica
powershift Ergopower LII è stata
sviluppata espressamente
per i dumper articolati ed è una
8 rapporti più 4 (retromarcia)
che include un retarder idraulico
regolabile su sei livelli d’intensità.
FRENI PER LA VITA Il retarder idraulico integrato alla
trasmissione EP 320 ha una potenza davvero elevata.
L’intensità regolabile su ben sei livelli permette di arrestare
il TA 230 a pieno carico, a pendenze superiori
al 30%, senza toccare i freni che praticamente sono eterni.
WALKAROUND di
Elettronica trasmissione accessibile da sotto il posto di guida
LA ZF 8 EP 320 IN PILLOLE
• MARCE 8 avanti - 4 indietro
• VELOCITÀ MAX 57 km/h avanti
• POTENZA RETARDER 300 kW
• INTENSITÀ RETARDER 6 livelli
300 kW frenanti
L’abbinamento tra il TA 230 e la driveline ZF
è figlio di una sinergia che va oltre i dumper.
L’elettronica rende tutto “easy to use”
ARMONIA OPERATIVA In tema di trasmissione
di potenza alle ruote ZF non ha bisogno
di presentazioni sia in ambito automotive,
sia in applicazioni movimento terra.
Il TA 230 monta l’evoluzione ultima
di componenti dalla comprovata affidabilità
che grazie agli automatismi gestiti
elettronicamente (controllo e ripartizione
della trazione), alla presenza di un
inclinometro (per gestire la scelta del
rapporto) e al controllo di trazione, rendono
l’utilizzo di questo dumper semplice e sicuro
nelle differenti condizioni di carico.
3
COSTI DI GESTIONE CONTENUTI Il motore
ha intervalli di manutenzione prolungati
per ridurre la manutenzione. Il cambio
olio motore è programmato ogni 2.000
ore. Bassa qualità del gasolio e molti
avviamenti a temperature molto rigide
possono influire sull’olio. Consigliata
l’analisi olio motore a 1.000 ore.
AUTOMATIC TRACTION CONTROL L’elettronica del controllo
di trazione gestisce in automatico la distribuzione della coppia
tra gli assali che possono essere bloccati trasversalmente
e longitudinalmente (3 assieme) in automatico o manualmente.
Sopra i 20 km/h i blocchi impostati in manuale si disinseriscono.
Assale anteriore ZF MT-D 3095 II
Secondo e terzo asse sono sempre degli ZF MT-D 3095 II
[40] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [41]

WALKAROUND
LIMITE DI PORTATA Sui lati della cabina ci sono
dei led che indicano agli operatori di pale ed escavatori
il raggiunto limite di portata del TA 230.
Lo sterzo si adatta a velocità e carico
SNODO STRUTTURALE... un ossimoro per spiegare
quanto lo sterzo e l’articolazione siano essenziali
in un dumper articolato. La resistenza strutturale
dei telai anteriore e posteriore del TA 230 e delle sue
sospensioni è ultra testata. Per ottenere il massimo
della controllabilità del mezzo sia a pieno carico
sia a cassone vuoto, Liebherr ha posizionato lo snodo
sterzante sul telaio anteriore e i giunti oscillanti
su quello posteriore unendoli con una campana
in fusione. La ciliegina sulla torta è lo sterzo azionato
da due cilindri idraulici assistiti elettricamente
per modificare la loro risposta in base alla velocità
effettiva del dumper.
ANGOLO DI STERZO L’elettronica
del TA 230 legge costantemente
l’angolo di sterzo (sotto) tra il telaio
anteriore e quello posteriore.
CONGIUNZIONE TELAIO AD A DEL 2° ASSE...
Tutti e tre gli assali del TA 230 sono uniti al telaio
tramite maxi supporti ad “A” oscillanti. Sotto, in foto,
il telaio che insiste sul secondo asse
Posteriore
...E DEL 3° ASSE Il telaio ad “A”
che unisce il terzo ed ultimo assale
al telaio è il più compatto e assorbe
oscillazioni maggiori.
SPONDA
PER ROCCIA
Oltre che con
la sponda
basculante e senza
sponda, il TA 230
è disponibile con
una sponda HD
a scomparsa verso
il terreno (foto sotto)
per non ostacolare
lo scarico
di materiale
roccioso
o di grande
pezzatura.
Soglia di carico a 2.810 mm
28.000 KG DI PORTATA UTILE Per soddisfare
le differenti esigenze operative, il cassone
ribaltabile è configurabile con sponda
e sistema per il riscaldamento del fondo
tramite canalizzazione dei gas di scarico.
Il ribaltamento a pieno carico avviene in 12
secondi, l’abbassamento in 8 secondi. L’angolo
di ribaltamento del cassone (massimo 70°)
è monitorato in tempo reale e il ribaltamento
può essere inibito grazie
a un inclinometro
sul telaio
posteriore.
Fondo cassone riscaldato
con i gas di scarico
Anteriore
Anteriore
Posteriore
SOSPENSIONI ANTERIORI All’anteriore
il TA 230 monta due maxi ammortizzatori
idropneumatici (olio-azoto) che, assieme
al telaio ad “A” rivolto al contrario dei due
posteriori, assicura comfort e stabilità.
BARRA PANHARD 2° ASSE Lo schema
inventato dal costruttore francese
ancora le masse non sospese della
sospensione al telaio, garantendo
massima stabilità anche a pieno carico.
PANHARD 3° ASSE Come per
il secondo asse, la barra stabilizzatrice
trasversale in coda alla driveline
è posizionata, dietro il terzo asse ZF con
oscillazione limitata meccanicamente.
RIBALTAMENTO
AUTOMATICO
Il ribaltamento del cassone
può essere automatico
o gestito in manuale.
L’elettronica tiene conto delle
operazioni di scarico durante
i turni di lavoro dandone
evidenza a monitor e tramite
sistema di monitoraggio
remoto LiDAT.
Panhard curva in fusione
Classica barra Panhard lineare

Liebherr TA 230 Litronic
Monitor touchscreen da 9 pollici
WALKAROUND
Interfaccia connessa
SMART MACHINE CHECK-UP Al primo avvio
di ogni giornata di lavoro il TA 230 esegue
in automatico una serie di test tra cui
la verifica dei livelli di olio motore,
refrigerante, olio idraulico e grasso
nell’impianto automatico di lubrificazione.
L’università dei dumper
Il centro di sviluppo di Kirchdorf an der Iller è stato
realizzato anche per mettere alla frusta i nuovi
dumper articolati. La pista a loro dedicata è lunga
1.200 m e conta 12 linee per test dinamici
COLLAUDATO COME NESSUNO Il nuovo TA 230 è stato
progettato in 3D e sottoposto a prove in pista senza
precedenti; talmente impegnative da non poter essere
svolte solo da collaudatori, ma per lo più da sistemi
di guida autonoma. Tra i 12 percorsi su cui hanno
lavorato i nuovi dumper segnaliamo i dossi sfalsati
destra-sinistra (foto a destra) e una sequenza di 36
fosse profonde fino a 400 mm, anche loro sfalsate
destra-sinistra. Ci sono poi delle linee di accelerazione
e frenata su pavimentazioni differenti con alternate
pavimentazioni standard a ostacoli differenti prima
sul lato destro e poi sul sinistro. Non manca
un dislivello di 8 metri affrontabile in velocità.
COME È STATO SVILUPPATO IL TA 230
•TESTING DA CLIENTI IN CANTIERI STRADALI, CAVE,
MINIERE, GALLERIE E GRANDI SBANCAMENTI
• GUIDA TESTER SU PISTA DEDICATA AI DUMPER
• STRESS TEST ESEGUITI CON GUIDA AUTONOMA
• COLLAUDO DELLE PARTI STRUTTURALI
Prototipi in azione
Prototipo in azione
Esemplare con robot per la guida autonoma
Le parti strutturali del TA 230 sono state monitorate sotto sforzo di trazione e torsione con 160 sensori
LIVELLI E PRESSIONI SOTT’OCCHIO
Il TA 230 ha una sensoristica avanzata
che analizza temperatura, livello
e pressione dei liquidi “vitali”. Ottimo..
ELETTRONICA FATTA DA LIEBHERR
In base all’applicazione della singola
macchina, la Liebherr di Lindau
personalizza l’MCU e il relativo software.
Vano che preserva la pressurizzazione cabina
Anima elettrica-elettronica dietro l’operatore
FUSO ORARIO ANCHE PER IL SERVICE
Impostando data e ora, si sceglie
la posizione GMT. Un dato utile
per il sisitema LiDAT e l’assistenza.
INTERVENTI DI MANUTENZIONE
Il TA 230 mostra all’operatore le scadenze
dei principali interventi di manutenzione,
ovviamente consultabili anche da remoto.
INTELLIGENTE
Sul TA 230 tutto
è pensato per
minimizzare i fermo
macchina. In testa alla
scaletta di destra, nel
vano stacca batteria,
c’è la spia che inibisce
lo stacco quando
lo spurgo dell’urea
è in atto, e c’è il polo
positivo per velocizzare
avviamenti motore
d’emergenza.
Il polo negativo (foto
sotto) è solidale al telaio.
CLIMA AUTOMATICO MOLTO POTENTE
Il sistema mantiene la temperatura
secondo l’irraggiamento solare e sbrina.
Flusso diversificato per testa, corpo, piedi.
TRASMISSIONE DATI IN 4G
Grazie alla connessione, il service Liebherr
raccoglie dati tecnici da tutti i TA 230.
La logica è predittiva, gestita da remoto.
Avviamento d’emergenza e spia spurgo Scr
IMPIANTO ELETTRICO
Le parti elettriche
ed elettroniche sono
tutte in cabina, protette.
Un quadro fusibili
semplificato è
accessibile dal lato
destro del vano motore.

Tenda parasole a pantografo (senza guide)
Leva
retarder
WALKAROUND
Leva
cambio
Comando
cassone
Funzione freno
attivo per lo scarico
SOLO
72 dB(A)
IN CABINA
Vivavoce bluetooth
Usb per file audio
Prese di ricarica 12/24V e Usb
PERFETTO ANCHE PER IL NOLEGGIO Tra le linee
guide dei progettisti c’era anche la volontà
di non cambiare i “codici” di comando dei
dumper. L’impostazione dei comandi è quella
che ci si aspetta e tutto è intuitivo. Potrebbe
non sembrare innovativo, ma è perfetto
per lavorare su più turni o per essere
in flotta noleggio. La parte multimedia
è classica: permette di ascoltare musica
e podcast dal telefono (supporto a lato del
monitor) e ricevere chiamate in vivavoce.
Liebherr TA 230 Litronic
Qualità tutta da vivere
La cabina punta a sostanza e funzionalità
e accoglie con comfort e un design riuscito.
Concezione tedesca, sviluppata in Italia
CABINA PRESSURIZZATA I numeri dicono che
la pressione acustica in cabina sia pari a quella
dei migliori concorrenti, ma al nostro orecchio
il TA 230 in azione è parso meglio insonorizzato.
Salendo a bordo si apprezza l’apertura porta
in totale sicurezza (nessun equilibrio da tenere)
e una volta sul sedile a sospensione pneumatica
non si scenderebbe più. Con il sedile Premium
si guadagna l’ammortizzazione orizzontale
e la ventilazione attiva, la colonna di sterzo
è regolabile. Il pavimento è perfettamente piatto
e ogni spazio disponibile è stato sfruttato
per realizzare vani porta oggetti a scomparsa.
Vetri azzurrati
e temperati
VISIBILITÀ E COMFORT
La visibilità è una delle qualità
del TA 230 e avere gli specchi
retrovisori nel quadro visivo
del parabrezza fa la differenza.
I montanti cabina non costringono
a rotazioni della testa.
Strapuntino con cintura riavvolgibile
CLIMATIZZATORE AUTOMATICO BEN STUDIATO
Nello sviluppare l’impianto la priorità era
sbrinare i vetri molto velocemente per iniziare
a lavorare, ottimizzare la pressurizzazione
cabina e filtrare l’aria secondo gli standard
più elevati. Il risultato è un climatizzatore
da ammiraglia con prestazioni notevoli
e una gestione che soddisfa i più esigenti.
Il box aspirazione clima è di ottima fattura (meno decibel)
MAXI VANO TERMICO Alle spalle dell’operatore è stato
realizzato un vano caldo/freddo molto capace.
Non è la solita vasca in cui arriva l’aria condizionata.
Qui abbiamo una guarnizione a chiusura, una profondità
(doppio fondo) per bottiglie da 1 litro e un tappeto a vasca
removibile per pulire facilmente. Perfetto.
Maxi vano sinistro Porta documenti sulla destra Qualità che dura nel tempo
Costruzioni settembre 2021 [47]

KOHLERENGINES.COM
Liebherr TA 230 Litronic
Il Liebherr TA 230 Litronic in numeri
Capacità di carico utile
Peso operativo (pieno car.)
Capacità (sponda)
Capacità SAE 2:1 (sponda)
Potenza netta
Motore
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura
Coppia massima (regime)
Valvole per cilindro
Distribuzione
Iniezione
Pressione max d’iniezione
Egr
Tratt. gas di scarico (Stage V)
Alimentazione
Trasmissione
Rapporti avanti/retro
Rallentatore retarder
Potenza retarder
Regolazione retarder
Numero assali
Modello assali
Trazione
Velocità max traslazione A/R
Sterzo
Altezza di carico cassone
Altezza max cassone scarico
Sbalzo anteriore
Passo 1-2 asse
Passo 2-3 asse
Sbalzo posteriore
Luce a terra articolazione
Largh. cassone (no sponda)
Larghezza trasporto
Larghezza trasp. con sponda
Pneumatici (opt.)
Lunghezza trasporto
Altezza trasporto
Batteria
Alternatore
Serb. gasolio (urea)
Serb. idraulico (sistema)
28.000
24,6 (52,6)
13,6 (13,9)
17,5 (18,1)
265
D956
12
6
130 x 150
2.100
2.109 (1.200)
4
convenzionale
Common rail
200
no
Doc, Scr, Dpf
turbo intercooler
ZF 8 EP 320
8A/4R
nella trasmissione
300 kW
6 livelli
3
ZF MT-D 3095-II
6x6 permanente
57/16
articolazione 45°
2.810
6.670
2.770
4.140
1.670
1.785
595
2.830
3.000
3.000
23.5R25 (750/65)
10.365
3.395
2 x 180
140
365 (46)
168
kg
t
m 3
m 3
kW
litri
mm
giri/min
Nm
MPa
km/h
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
Ah
A
litri
litri
CONTROLLO
DA REMOTO LiDAT
L’utente può attivare
la trasmissione dati
e personalizzarne
tipologie di
monitoraggio e alert,
sempre nel rispetto
della sua privacy
(variabile di mercato
in mercato).
Nulla lasciato al caso
NUOVA GENERAZIONE Circa dieci anni
fa Liebherr presentò il suo primo dumper
articolato con il nome di TA 230 Litronic.
Prodotto in circa 400 esemplari, questo
modello non fu mai venduto come nuovo
ma dato a noleggio a una clientela
selezionata. Il ritorno dei clienti sul
prodotto, il monitoraggio degli esemplari
al lavoro in condizioni reali
e un colossale investimento in ricerca
e sviluppo hanno dato vita al nuovo
Liebherr TA 230. Ha tutte le carte in
regola per salire sul podio dei migliori 30 t.
23.5R25 750/65R25
PNEUMATICI, A VOI LA SCELTA Il primo
equipaggiamento prevede dei Trelleborg E3 23.5R25,
sostituibili con Michelin XADN equivalenti
o con modello da roccia Michelin X TRA DEFEND.
A richiesta anche la gommatura larga 750/65R25
per ridurre la pressione al suolo.
THE POWER
TO BUILD
HERE.
We are not afraid of heights or confined spaces. We work on
the tallest buildings and in the deepest quarries. And we love it.
KOHLER® KDI engines were designed to guarantee safety and
durability. Our engines will not be retiring anytime soon.
www.liebherr.com
Si ringrazia per la collaborazione
Liebherr-Hydraulikbagger GmbH
e Liebherr-EMtec Italia S.p.A.
The power to bring you here.

Macchine&Componenti
Imprese
L’ESPERIENZA CHE CONTA
Per la posa di 2 km di conduttura
idrica per acque chiare nell’area
industriale di Cologna Veneta,
Lessinia Costruzioni ha scelto
il modus operandi del cantiere
itinerante reinterrando lo scavo
subito dopo la posa di ogni
segmento di tubazione.
PASSIONE
di famiglia
Testi e foto di Matthieu Colombo
Abbiamo incontrato
Lessinia Costruzioni, storica impresa
veronese specializzata in posa
di reti e sottoservizi. In campo la terza
generazione e le macchine Takeuchi
La Megareti di Verona per reti gas ed elettriche, la Agsm
per le telecomunicazioni e la Acque Veronesi per le acque
chiare e nere. Sono queste le principali committenti
dirette per cui lavora oggi l’impresa Lessinia Costruzioni
di Soave (VR). Il nome dell’impresa si ispira al territorio dei
monti Lessini, delle Prealpi a Nord di Verona e all’omonimo
Parco Naturale Regionale della Lessinia, per sottolineare le
competenze specifiche maturate dalla famiglia Dal Molin in
oltre mezzo secolo di opere e lavorazioni nel veronese.
A ben vedere le origini delle attività di posa condutture e realizzazione
di reti della famiglia Dal Molin risale persino agli
anni Cinquanta quando, lo sviluppo economico dell’Italia nel
secondo dopoguerra, porta Silvio Dal Molin fino a Milano per
trovare lavoro. È all’ombra della Madonnina che questa famiglia
di lavoratori acquisisce le prime nozioni per la realizzazione
di reti idrauliche e reti elettriche ed è sempre nel milanese
che nasce Giampaolo Dal Molin, tornato nel veronese
già in età scolare. Giampaolo calca le orme del padre Silvio
vivendo sulle sue spalle il passaggio alla meccanizzazione
dei cantieri. Prima socio dell’impresa Idraulica Dal Molin,
[50] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [51]

Macchine&Componenti
Imprese
Giordano
Dal Molin
direzione lavori
Lessinia Costruzioni
Valentino
Ceolini
titolare
Bauma Service
Giampaolo
Dal Molin
amministratore
Lessinia Costruzioni
Il lavoro di papà mi ha sempre affascinato. Da ragazzo ho iniziato a dare aiuto
in azienda durante il periodo estivo e, dieci anni fa, dopo qualche altra esperienza
di lavoro nel settore, ho iniziato a lavorare in azienda nonostante non
fossero anni semplici per la filiera. Oggi posso dire che abbiamo avuto la
forza e la testa per cogliere le opportunità che il territorio ha offerto, rispondendo
alla domanda di committenti come Megareti per reti gas ed elettriche,
Agsm per le telecomunicazioni e Acque Veronesi per le acque chiare e nere .
Filippo
Muraro
commerciale
Bauma Service
La mia area di competenza per la vendita
del prodotto Takeuchi è l’intera provincia
di Verona. La Lessinia Costruzioni
è senza dubbio una delle realtà più attive
della zona ed è anche un nostro ottimo
cliente. Come Bauma Service abbiamo
coltivato il rapporto di fiducia con
i Dal Molin sia grazie alle qualità dei prodotti
offerti, sia e soprattutto assicurando
un servizio di assistenza basato
sul dialogo tra professionisti, sulla trasparenza
del nostro operato e sulla tempestività
d’intervento.
SQUADRA VINCENTE...
...non si cambia. Uno dei punti
di forza della Lessinia
Costruzioni è l’affiatamento
degli operatori
in cantiere.
Giampaolo è oggi titolare della Lessinia Costruzioni. Al suo
fianco, da oltre dieci anni, il giovane figlio Giordano che abbiamo
avuto la fortuna di incontrare in cantiere ed i suoi
cugini Giacomo e Giovanni Dal Molin, rispettivamente specchio
dell’amministrazione e dell’ufficio tecnico dell’impresa.
Terza generazione, nuovo slancio
Trovare “nuove leve” che si appassionino al settore delle
costruzioni come i tre Dal Molin è ormai una rarità. Per lo
meno in Italia. Senza spiegare questo fenomeno con analisi
sociologiche o cadendo in luoghi comuni, possiamo
dire che la passione che Giacomo, Giordano e Giovanni Dal
Molin hanno per il loro lavoro, oltre che innata, è anche merito
dei valori che Giampaolo ha saputo trasmettere loro
responsabilizzandoli sin da ragazzi.
L’arrivo della terza generazione in azienda corrisponde a
un momento di crescita, supportata da cantieri importanti
e scelte strategiche lungimiranti. L’affidabilità assicurata
negli anni da Lessinia Costruzioni alle committenti è premiante
sul lungo termine. Oggi i dipendenti dell’impresa
sono 22 a cui si aggiunge il contributo puntuale di artigiani.
La crescita degli ultimi dieci anni è stata inoltre supportata
da un costante rinnovamento del parco sia dei mezzi
di trasporto, sia delle macchine operatrici, sia delle
attrezzature. Oltre che per affrontare la crescente domanda
di lavoro, questi investimenti sono stati voluti da soprattutto
da Giordano per scongiurare imprevisti e fermo
macchina. Oggi la loro flotta di macchine movimento terra
conta oltre 20 unità, con modelli in grado di unire alle prestazioni
un elevato livello di affidabilità e un valore residuo
più elevato della media.
[52] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [53]

Imprese
DRIVING INNOVATION
SAFETY&CONTROL
TAKEUCHI TB2150R
Dal nostro punto di vista
l’ammiraglia tecnologica
tra le mmt del parco
Lessinia Costruzioni
è questo escavatore short
radius da 16 t di peso
operativo. Si tratta
di un modello Takeuchi
un tempo non disponibile
con braccio fisso. Ora
esiste anche in versione
con braccio posizionatore!
La loro scelta è principalmente caduta su escavatori, midi
escavatori, mini escavatori e minipale cingolate Takeuchi.
È stata proprio questa loro determinazione e il rapporto di
fiducia coltivato con la concessionaria del marchio giapponese
Bauma Service di Verona ad attirare la nostra attenzione.
Sono poi state introdotte nuove attrezzature per
la tamponatura (alta pressione, fino a 12 atm) di linee gas
e idriche consentendo di isolare tratte di rete ed eseguire
anche bypass di linea garantendo continuità di servizio.
Tris in cantiere
Costruzioni ha incontrato i Dal Molin nella zona industriale
di Cologna Veneta (VR), dove Lessinia Costruzioni stava ultimando
la sostituzione integrale della rete per la distribuzione
delle acque chiare per un totale di due chilometri di tubazioni
PAM Line (ghisa rivestita di vernice acrilica) da 200
mm di diametro posate in trincea. La quasi integralità della
rete è stata posata nel sottosuolo, in corrispondenza di manto
stradale che è stato rimosso con una fresa da 600 mm
montata su minipala cingolata Takeuchi TL10V2. Le trincee
sono state scavate con quello che potremmo definire una
macchina da intenditori, ovvero un Takeuchi TB2150R mono
con lama dozer da circa 16 t di peso operativo (modello completo
di 4 linee aux e disponibile anche con braccio posizionatore).
A prima vista questo escavatore ci è parso sovradimensionato
rispetto all’entità dello scavo ma, quando
abbiamo constatato la densità e la qualità del terreno a tessitura
argillosa, abbiamo capito che il TB2150R è stato necessario
per assicurare la corretta produttività e dare il ritmo
al resto del cantiere. A chiudere il cerchio, il nuovo mini
escavatore TB217R utilizzato principalmente per eseguire
il reinterro delle trincee (modello analizzato nel dettaglio sul
numero di maggio 2020 di Costruzioni).
Sul fondo della trincea la squadra di lavoro della Lessinia
Costruzioni ha posato un letto di inerti di granulometria
0-10 mm, quindi i segmenti di tubazione uniti con giunti
anti sfilamento, posati con lubrificanti specifici per assicurare
l’acqua potabile sin dall’avvio rete. Sopra la nuova
tubazione da 200 mm è stato quindi riempito lo scavo con
uno stabilizzato di granulometria 0-30 mm. In seguito
Lessinia Costruzioni ha eseguito le opere di compattazione,
finitura e monitorato l’asfaltatura.
Fassi lavora ogni giorno con lo sguardo rivolto al
futuro. Lo fa percorrendo la strada dell’innovazione
digitale e della meccatronica, introducendo
applicativi e tecnologie a supporto del lavoro
dell’uomo. Si tratta di dispositivi sviluppati internamente
da Fassi, e attivabili da radiocomando o
con selettori, in grado di aiutare l’operatore sia
sul fronte del controllo che della sicurezza.
Diagnostica predittiva, connettività tra macchine,
controllo degli spostamenti dei carichi e sicurezza
della cabina sono solo alcune delle innovative
funzionalità presenti che danno ancora più valore
e centralità al lavoro dell’operatore.
[54] settembre 2021 Costruzioni
Scopri di più su: fassi.com facebook.com/fassigruspa

BARRA TRANCIARAMI
Attrezzature
Rimanere impalati dall’evoluzione
Malaguti presenta
la nuova gamma
di battipalo con pinza
e senza pinza.
Ideale per i lavori
di vibroinfissione e di
estirpazione di pali
Rivoluzione in casa
Malaguti, nomen
omen. E infatti
l’azienda nasce dalle
fondamenta di oltre
mezzo secolo di storia
di Officine Malaguti.
Si contraddistingue da
sempre per
professionalità, grazie
alla quale si è costruita
e guadagnata una forza
stabile e solida sul
mercato da più di
cinquanta anni.
Il modello del battipalo
Malaguti è, infatti,
sinonimo di affidabilità,
funzionalità e qualità
grazie alla tecnologia
avanzata del sistema
vibrante e dalla
resistenza
dell’attrezzatura.
Il battipalo equipaggiato
di pinza è indispensabile
nei lavori di
contenimento degli
argini e nella creazione
di recinzioni.
È progettato per
l’impianto di vigneti e
per l’infissione di pali in
cemento o in legno e
può essere impiegato
anche per svolgere
molti altri lavori dello
stesso calibro.
All’interno del kit
dell’attrezzatura è
compreso l’attacco
fisso alla macchina alla
quale verrà applicato il
battipalo. In base alle
necessità del cliente e
del lavoro da portare a
termine, Malaguti offre
la possibilità di integrare
al battipalo la pinza per
la presa di pali in legno
o in cemento-acciaio.
L’infissione viene
garantita dalla notevole
forza di resistenza
fornita dalla pressione
verso il basso esercitata
dal battipalo. Con
questo strumento è
inoltre assicurata la
massima messa in
sicurezza dell’operatore
che, dalla cabina
dell’escavatore, carica il
palo implicando l’uso
della pinza idraulica, lo
posiziona e
successivamente lo
pianta nel terreno grazie
alla funzionalità del
sistema vibrante.
Malaguti presenta una
gamma completa di
prodotti oltre che al
battipalo con o senza
pinza da consultare nel
catalogo del sito web.
malagutisrl.com
+
+
TAGLIO NETTO
E PRECISO SHARP-CUT
SANA RICRESCITA
DELLA PIANTA
+
ELEVATA RESISTENZA
ALL’USURA
UN PASSO AVANTI NELLA TECNICA
ORIENTATI AL FUTURO
[56] settembre 2021 Costruzioni

Dumper articolati
Cambia il nome ma non l’eredità
Terex Trucks ha
presentato il nuovo
marchio Rokbak
in occasione
di un evento di lancio
digitale tenutosi
il 1° settembre
Lo specialista di
dumper articolati,
Terex Trucks
cambia nome.
La nuova realtà si
chiama Rokbak e
rappresenta la
continuazione della
forte eredità
dell’azienda con una
visione più orientata al
futuro. Negli ultimi
quattro decenni, Terex
non si è mai tirata
indietro nella promessa
ai clienti di fornire
dumper articolati
potenti e affidabili e
questa eredità rimane al
centro del nuovo
marchio. Rokbak riflette
i significativi progressi
che l'organizzazione ha
compiuto negli ultimi
anni, nonché le sue
nuove priorità
strategiche.
“La nostra azienda ha
una storia incredibile e
un'eredità orgogliosa",
commenta Paul
Douglas,
amministratore
delegato. “Sette anni fa
siamo entrati a far parte
del Gruppo Volvo, il che
ci ha permesso di
apportare importanti
miglioramenti in ogni
parte della nostra
attività. Sono stati
investiti milioni di
sterline per migliorare i
nostri prodotti,
modernizzare le nostre
strutture, espandere la
nostra rete e sviluppare
il nostro personale. È
stato un processo di
continua evoluzione.
Ecco perché riteniamo
giusto riconoscere
questa evoluzione con
un nuovo marchio per
lanciare un nuovo
entusiasmante capitolo
della nostra storia. E
continueremo a
investire per migliorare
ulteriormente le nostre
macchine per i nostri
clienti".
Con la loro filosofia di
fondazione nei modelli
precedenti di Terex
Trucks, l’RA30, da 28
tonnellate, e l’RA40, da
38 tonnellate, di Rokbak
sono i dumper articolati
più produttivi ed
efficienti che l'azienda
abbia mai realizzato.
Come parte del lancio
del nuovo marchio, le
macchine sono
disponibili nei colori e
nella livrea Rokbak.
rokbak.com
[58] settembre 2021 Costruzioni

Macchine&Componenti
Dumper articolati
La potenza
SI FÀ FLUIDA
Guarda
il video ufficiale
Mecalac
L’offerta dei dumper Mecalac
6MDX e 9MDX si arricchisce
con le versioni a trasmissione
idrostatica e con un allestimento
“base” con rollbar pieghevole
Testi di Matthieu Colombo
Mecalac continua a perfezionare la
sua gamma di dumper articolati
compatti sviluppando soluzioni sia
per i noleggiatori, sia per i padroncini e le imprese.
Al riguardo, il costruttore francese annuncia
due novità per la parte alta della sua gamma,
ovvero i modelli 6MDX e 9MDX.
La prima è la trasmissione idrostatica finalmente disponibile
a richiesta, mentre la seconda è la conferma dell’allestimento
standard con i due modelli dotati di rollbar pieghevole
ROPS e della versione con la più confortevole e sicura cabina
come opzione. Il mercato chiede, Mecalac risponde.
[60] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [61]

Dumper articolati
C
M
Y
Un feeling di guida tutto nuovo
I nuovi 6MDX e 9MDX possono essere equipaggiati a richiesta
della trasmissione idrostatica. Questa soluzione
assicura una dinamica più fluida, senza cambi di marcia,
e da luogo a una frenata dinamica reattiva che cambia letteralmente
il modo di lavorare e riduce drasticamente l’utilizzo
dei freni tradizionali. La trasmissione idrostatica garantisce
inoltre un migliore comfort per l'operatore sia grazie
a un’accelerazione fluida e costante, sia perché si va ad eliminare
la leva del cambio rendendo la postazione di guida
più spaziosa. Con la nuova trasmissione sia il 6MDX sia
il 9MDX offrono un nuovo livello di prestazioni, con coppia
e trazione elevate, in particolare sulle salite ripide dove i
cambi di marcia possono spesso causare una perdita di
velocità. Inoltre, il minor numero di componenti e la scarsa
usura dei freni lasciano immaginare un calo del costo
totale di possesso.
[62] settembre 2021 Costruzioni
Versatilità o protezione (anche dalla pioggia)
I nuovi modelli 6MDX e 9MDX sono inoltre disponibili con
il nuovissimo rollbar pieghevole ROPS o, a richiesta, con
l’esclusiva cabina. Portatori di nuovi standard di sicurezza
in cantiere e contraddistinti da un elegante design,
i nuovi modelli ROPS sono facili da trasportare da un cantiere
all’altro e consentono agli operatori di lavorare con
facilità in luoghi caratterizzati da altezze ridotte. La struttura
è facilmente ripiegabile grazie a una maniglia e a
un pistone a gas, il che significa che l’abbassamento e il
sollevamento del rollbar ROPS si eseguono in totale sicurezza
e senza sforzo manuale. Poiché il rollbar ROPS
ha molti meno componenti di una cabina, costituisce una
scelta economica, ma offre comunque una protezione
ottimale per l'operatore.
Per maggiore sicurezza e comfort i modelli 6MDX e 9MDX
possono essere ordinati con cabina “isolata” che riduce le
vibrazioni e il rumore percepito. È inoltre disponibile il climatizzatore.
Per garantire un livello superiore di protezione
dell'operatore in ogni situazione, la cabina MDX certificata
ROPS/FOPS è stata inoltre progettata e testata da
Mecalac per resistere agli impatti dati da altri mezzi durante
le fasi di carico del cassone.
CM
MY
CY
CMY
K
Una gamma completa di attrezzature frontali e per escavatore adatte alla
compattazione e alla messa in sicurezza del terreno:
Nello specifico la Fresaceppi, è l’ attrezzatura ideale per la fresatura di ceppi,
brandeggiando la ruota dentata da un lato all’altro e avanzando gradualmente
nel ceppo fino ad eliminarlo completamente. Il sistema di trasmissione diretta
con motore a pistoni fornisce la massima velocità di taglio e quindi una
produttività ed efficienza ottimali.
Vieni a scoprire i nostri prodotti all’ Esposizione Internazionale di Macchine per
l’Agricoltura e il Giardinaggio a Bologna (EIMA • 19 - 23 Ottobre 2021).

Macchine&Componenti
Escavatori gommati
Cambiamenti
SOTTOPELLE
Hyundai riprende le misure dei suoi gommati.
I nuovi Serie A evolvono nella sostanza migliorando
stabilità, efficienza e modularità di configurazione
Testi di Matthieu Colombo
La Germania e la Corea sono i due mercati in cui si vendono
più escavatori gommati al mondo. Da una parte
abbiamo la culla al centro del Vecchio Continente
dove sono state sviluppate le soluzioni tecniche “tradizionali”
della categoria, dall’altra un mercato che definire “emergente”
in ambito di fabbricazione macchine movimento terra è
assolutamente riduttivo.
Facciamo questa introduzione per trasmettervi quanto sia importante
per Hyundai l’offerta di escavatori gommati ed il perché
il colosso coreano abbia affinato la gamma HW introducendo
la Serie A, caratterizzata da soluzioni che vanno ben oltre
l’adeguamento normativo allo Stage V ed elevano la sicurezza
operativa e le prestazioni a livelli da riferimento.
Una gamma da Serie A
L’offerta parte con il nuovo HW140A con braccio monolitico da
14.900 kg di peso operativo che, allestito con lama anteriore
e stabilizzatori posteriori arriva a 15.830 kg. La configurazione
descritta con braccio posizionatore pesa 16.790 kg. A seguire
c’è l'HW160A che condivide diversi componenti con il 140
e pesa, sempre con lama anteriore, stabilizzatori posteriori e
braccio mono, 18.800 kg. Con braccio triplice il peso cresce a
19.610 kg. Il fiore all’occhiello della gamma interessante per il
nostro mercato è il nuovo HW170A CR (compact radius) che
pesa 18.810 kg ed è disponibile solo con braccio triplice. Per la
versione con stabilizzatori posteriori e la lama si mettono sulla
bilancia altri 900 kg circa. La formazione è completata
dall’HW210A con peso operativo che in base alla configurazione
varia da 22.270 a 23.665 kg.
Meno due cilindri, più 30% di coppia
I modelli che più interesseranno la clientela italiana sono i primi
tre della gamma, ossia gli HW140A, HW160A e HW170A
CR. Per tutti e tre questi modelli Hyundai ha scelto una motorizzazione
Cummins Stage V con una densità di potenza e di
coppia nettamente superiore rispetto al precedente 6 cilindri.
Stiamo parlando del nuovo quattro cilindri turbo B4.5 da 4,5 litri
di cilindrata che eroga ben 129 kW, si alleggerisce del ricircolo
raffreddato Egr dei gas di scarico incrementando l’efficienza
di combustione carburante e abbatte le emissioni grazie
a un post trattamento completo dei gas allo scarico completo
di Doc, Scr, Dpf e Aoc “zero pensieri”, nel senso che è totalmente
[64] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [65]

NEW
3,5T | ESCAVATORI COMPATTI
Escavatori gommati
DIFFICILI
DA BATTERE
MONITOR CAPACITIVO E VISTA 360°
L’interfaccia operatore Hyundai resta una
delle migliori della categoria sia per
la parte hardware (touch screen con
funzione scroll), sia per la parte software.
Tutto è sviluppato internamente
da Hyundai, anche il sistema
di visualizzazione macchina a volo
d’uccello a 360° AAVM disponibile
a richiesta assieme al radar posteriore
IMOD che rileva il variare dell’immagine
ripresa nel raggio di 10 m.
gestito dall’elettronica della macchina e dal service ufficiale
Hyundai. Ovviamente, per il suo corretto funzionamento è fondamentale
scegliere urea di comprovata qualità e adeguamente
conservata. L’efficienza delle motorizzazioni è assicurata tramite
scambiatori di calori montati in modo da godere tutti dello
stesso flusso d’aria assicurato da una ventola idrostatica reversibile
di serie (pulizia facilitata in applicazioni gravose).
“Tagliati” su misura per i cantieri europei
Il centro di rotazione e la struttura inferiore degli escavatori
HW140A e HW160A sono spostati di 100 mm in avanti, per
ottimizzare il baricentro e incrementare la stabilità operativa.
Per migliorare la visibilità dalla cabina e liberare spazio
addizionale per il vano motore, la sovrastruttura sul lato sinistro
è spostata di 230 mm in avanti. Sugli HW140A e
HW160A con contrappeso standard, il raggio di rotazione
posteriore è stato ridotto di 200 mm.
A proposito di raggio di rotazione, il
protagonista assoluto è il modello
HW170A CR il cui sbalzo posteriore
è stato ridoto di ulteriori 410 mm
grazie a un nuovo contrappeso in
MULTIFUNZIONE La nuova geometria
dei bracci e l’idraulica sensibile al carico
LUDV conferisce ai gommati Hyundai
Serie A un carattere versatile.
fusione che, tra l’altro, pesa circa 800 kg in più di peso rispetto
alla zavorra del modello precedente. Questo modello a raggio
compatto è l'ammiraglia della nuova gamma HW Serie
A ed è specificamente progettato per soddisfare le esigenze
dei clienti nel segmento in forte crescita delle infrastrutture
e dei servizi pubblici con macchine da 17-18 ton estremamente
manovrabili.
VENTOLA REVERSIBILE L’allestimento standard include
la ventola idrostatica termosensibile che può invertire
il senso di rotazione per pulire gli scambiatori di calore
in ogni tipo di applicazione, anche gravosa.
I nuovi escavatori compatti JCB da 3,5 ton conformi Stage V sono più potenti e robusti,
e con prestazioni imbattibili. Offrono la forza di strappo migliore della categoria, un esclusivo
profi lo della lama dozer che allontana il materiale dalla macchina, nuove opzioni del circuito
idraulico, intervalli di lubrifi cazione di 500 ore, portato olio con impostazioni programmabili
fi no a 10 attrezzature, controllo a joystick del circuito ausiliario e del brandeggio del braccio.
Ora puoi scegliere tra modelli a rotazione convenzionale o girosagoma: contatta il tuo
rivenditore JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere. JCB è innovazione.
[66] settembre 2021 Costruzioni
JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) – marketing.italia@jcb.com
Telefono: +39 02 48866401
www.jcb.com

Demolizione&Riciclaggio
Impianti per rifiuti D&C
L’IMPIANTO
CAMS per
la riduzione
e la selezione
dei rifiuti
da Costruzione
& Demolizione
presente
nella sede
della società
Geocentro.
L'UTS 1500 IN NUMERI
Alimentazione totalmente elettrica
Trituratore FTR 1500
Bocca trituratore 1500x900 mm
Superficie tramoggia 3,50 x 2 m
Capacità tramoggia 3,80 m 3
Produzione max 180* t/h (variabile in base alla
tipologia di materiale trattato)
Trasportatore a nastro 800 mm
Larghezza nastro 800/8 TNL
Dimensioni di trasporto
Larghezza
2,50 m
Lunghezza
9,30 m
Altezza
2,70 – 3,10 m
Peso totale
15.000 kg
Testi di Fabrizio Parati
IL FIORE
ALL’OCCHIELLO
Nella sede di Geocentro abbiamo visto
un impianto CAMS capace di valorizzare
il materiale e di garantire massima flessibilità
Geocentro, di Codevigo (PD), nasce dall’esperienza
di VPS srl nel settore delle bonifiche ambientali, nel
risanamento dei siti contaminati e nelle opere di ingegneria
ambientale. Tutto questo si amalgama con la volontà
di proteggere l’ambiente. Siamo stati all’inaugurazione
della nuova sede aziendale, che si sviluppa su 17.000
m 2 , con un’area coperta di 5.400 m 2 e una scoperta, completamente
pavimentata, di 11.600 m 2 , con baie di carico
e scarico.
La struttura organizzativa di Geocentro, associata alla
vastità delle aree interne ed esterne, permette di ricevere
rifiuti derivanti dal settore edilizio, dal decommissioning,
dal settore acquedottistico e dalle bonifiche ambientali, anche
i più ingombranti e di difficile gestione.
Nei nuovi spazi di Geocentro è ospitato un avanguardistico
impianto per la riduzione e la selezione dei rifiuti da
Costruzione & Demolizione sviluppato e realizzato da
CAMS, di Castel San Pietro Terme (BO). Sacrificando alla
sintesi imposta da questo spazio la descrizione della qualità
dell’azienda, ci limiteremo a dire che, a livello internazionale,
CAMS vanta circa 200 impianti installati in varie
parti del mondo. Ebbene, quello sviluppato da Geocentro
è da considerarsi il fiore all’occhiello dell’azienda di Castel
San Pietro Terme. Ne abbiamo parlato con l’Ingegner Marco
Venturi, Responsabile dell’ufficio tecnico di CAMS.
Com’è nata la collaborazione con Geocentro?
L'esigenza è stata sollevata dal cliente: desiderava realizzare
un impianto customizzato. Ci ha scelti, anche grazie
alla nostra disponibilità alla collaborazione e alla nostra
attenzione alla qualità. Aveva bisogno di un impianto
che esprimesse la massima flessibilità possibile, per ge-
[68] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni ] settembre 2021 [69]

Demolizione&Riciclaggio
Impianti per rifiuti D&C
SICUREZZA L'impianto è completamente protetto.
Quando esso è in funzione, l'area è inibita alle persone.
stire i diversi materiali da lui normalmente
trattati.
La prima complessità progettuale è nata
dalla limitata quantità di spazio a disposizione
per l’impianto: 60 metri di lunghezza
e 10 metri di larghezza. La progettazione
è durata ben dodici mesi.
Abbiamo realizzato un ciclo che consente
di trattare dai materiali puliti (materiali
di scavo prevalentemente rocciosi)
fino a materiali fortemente terrosi.
Abbiamo creato e brevettato un sistema
per cui l'impianto migliora le caratteristiche
del materiale in ingresso (composto, in prevalenza,
di terra e argilla), per ottenerne uno più performante,
cioè un materiale che torna ad essere utilizzabile al 100%.
Che cliente è Geocentro?
È un cliente estremamente attento alla qualità del processo
e dei materiali
Sulla scorta di questa "vocazione" alla qualità
cosa avete fatto?
Abbiamo messo il cliente nelle condizioni di massima flessibilità,
consentendo di cambiare il ciclo e il flusso di lavoro
in pochi secondi.
Nell'impianto ci sono due stazioni di vagliatura. Una primaria
e una secondaria, che, ovviamente cambiando il tipo
di rete, danno la possibilità di ottenere pezzature differenti,
anche perché le esigenze del cliente del 2021 potrebbero
essere diverse da quelle del 2022 o del 2023.
Abbiamo un sistema di triturazione molto performante a
cui abbiamo abbinato, oltre ai tradizionali sistemi di va-
L'area esterna della nuova sede di Geocentro.
gliatura, questo sistema di valorizzazione del materiale.
Alla fine del processo, il cliente, partendo da un materiale
d'ingresso che è un rifiuto, si trova a poter disporre di un
materiale totalmente riciclato e di pregio.
Tanto per farle capire ancor meglio l'attenzione del cliente
alla qualità del materiale: Geocentro ha voluto un ciclo di
emergenza: quando il camion arriva e scarica in tramoggia,
se, per qualche motivo, la persona preposta al controllo
non si dovesse accorgere che il materiale non è conforme
al materiale scaricabile, si può attivare un ciclo di emergenza
che inibisca l’accesso del materiale stesso nel circolo
e lo conduca direttamente a un punto di scarico.
L'uomo alla consolle attiva il ciclo di emergenza e il materiale
‘incriminato’ devia verso il punto di scarico.
Nell'impianto c'è un punto di alimentazione, che riceve il
materiale direttamente dai camion che scaricano in una
tramoggia di ben 25 m 3 . Da lì partono una serie di alimentatori
a piastra e di nastri trasportatori che portano il materiale
verso il ciclo, e il ciclo si può differenziare in base alle
esigenze del cliente.
L'UVS 42 IN NUMERI
Vaglio vibrante
1.200 x 3.500 mm
Piani vaglianti 2
Selezioni 3
Superficie di lavoro 4,20 m 2
Peso vaglio vibrante 2.750 kg
Peso dell'impianto 12.750 kg
inclinazione 18°
Produzione massima 200 t/h (variabile in base alla
tipologia di materiale trattato)
Trasportatore n° 2 – TNL 500/8; n° 1 – TNL 800/8
a nastro di cumulo
Disponibile con tramoggia modello UVS 42/I
di carico e alimentatore
Adatto per UTM/UTS 1200 e UTM/UTS 1500
Possiamo avere una vagliatura primaria. Possiamo avere
la triturazione, possiamo avere una vagliatura di finitura,
possiamo avere il ciclo chiuso sul vagliato di finitura.
Tutto quanto, in ogni modo, è orientato a ottenere un
incremento delle qualità del materiale in ingresso. È veramente
un impianto molto flessibile, che consente di
scegliere il ciclo che si preferisce.
L’INAUGURAZIONE della nuova sede
di Geocentro, a Codevigo, in provincia
di Padova, al cui interno è ospitato
il nuovissimo impianto CAMS.
In CAMS considerate questo impianto il vostro
fiore all’occhiello?
Direi di sì, anche perché capita raramente di trovare margini
progettuali così ampi.
È stato un gran bel lavoro e molto impegnativo, anche
perché svolto in pieno lockdown, ma di grande soddisfazione.
[70] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni ] settembre 2021 [71]

Demolizione&Riciclaggio
LA MB-G350 IN NUMERI
Macchina operatrice
≥ 1,3 ≤ 2,6 ton
Portata rotazione (min/max)
5 l/min
Portata olio (apertura/chiusura)
Pressione rotazione (max)
Pressione chiusura (max)
Peso
15 l/min
150 bar
200 bar
85 kg
567 mm
233 mm
516 mm
618 mm
283 mm
567 mm
Rotazione 360°
Capacità di carico
0,03 m3/30 lt
350 mm
795 mm
490 mm
LA MB-G450 IN NUMERI
Macchina operatrice
≥ 3 ≤ 6 ton
Pinze selezionatrici
Testi di Fabrizio Parati
ITALIANE, PICCOLE
E MOLTO UTILI
Quasi gemelle:
Mb Crusher presenta
le nuove pinze
per miniescavatori
Meccanica Breganzese sostiene che “a volte, pensare
in piccolo può portare a delle buone idee.
Buone e utili”. Nascono così, sulla scorta di questo
assunto, in casa MB Crusher, e in anteprima esclusiva
per il mercato italiano, due nuovi modelli di pinze selezionatrici:
la MB-G350 e la MB-G450.
La MB-G350: 85 kg di peso da installare su miniescavatori
da 1,3 a 2,6 t, mentre la MB-G450 pesa 288 kg ed è de-
stinata a midi escavatori dalle 3 alle 6 t. Piccole e compatte,
versatili e sicure, agili e precise. Le due nuove arrivate sono
state progettate e costruite con la stessa filosofia di tutti
i prodotti MB Crusher: facilitare il lavoro in cantiere, diminuire
i tempi di lavorazione, risparmiare sui costi di gestione.
Le due nuove pinze selezionatrici di MB sono impiegabili
per la movimentazione di tronchi, di pietre, di detriti, di pali,
per posizionare pietre per muri a secco, per la pulizia di
campi da ramaglie, ecc.
Caratteristiche tecniche
Entrambe le nuove pinze, 100% made in Italy, hanno un’apertura
delle chele molto ampia: riescono, nonostante siano piccole,
ad afferrare e a movimentare materiali anche di grandi
dimensioni. Sono dotate di una valvola anticaduta del materiale,
che garantisce massima sicurezza in cantiere. Le parti
soggette a usura sono realizzate in Hardox.
Portata rotazione (min/max)
10 l/min
Portata olio (apertura/chiusura)
40 l/min
Pressione rotazione (max)
150 bar
Pressione chiusura (max)
250 bar
Peso
288 kg
Rotazione 360°
Capacità di carico
0,10 m3/100 lt
Le novità
Tutti e due i modelli sono predisposti per l’installazione
di un kit elettrico per la funzionalità a due tubi: in questo
modo le due pinze possono lavorare con il movimento
di rotazione a 360° anche con i miniescavatori che hanno
solo due tubi.
Come gli altri modelli più grandi, inoltre, la MB-G450 è dotata
di un controtagliente intercambiabile, che può essere
girato sottosopra in modo da allungare la vita delle
lame. Entrambe le nuove pinze selezionatrici, infine,
sono disponibili in due versioni: sia con sia senza torretta
di rotazione.
863 mm
475 mm
425 mm
1300 mm
840 mm
770 mm
Manutenzione e accessori
La manutenzione è facile e veloce e si fa direttamente in cantiere:
i punti di ingrassaggio, come per tutte le altre unità della
gamma, sono esterni, quindi non serve smontare nulla e in
pochi minuti il lavoro è finito. In tutti e due i modelli si possono
installare alcuni accessori che semplificano le operazioni
di movimentazione: il kit copertura contenimento chele per
raccogliere e movimentare materiale di piccole dimensioni,
caricare terra, ghiaia e sabbia, il kit piastre laterali dentate per
movimentare materiale di forme particolari, e, per la MB-G450,
c’è anche il kit sollevamento basculante con profili in gomma,
per movimentare blocchi di materiale lineare e delicato.
950 mm
520 mm
927 mm
[72] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni ] settembre 2021 [73]

Demolizione&Riciclaggio
Movimentatori industriali
ENTRY LEVEL RICCHI E FORTI
I “piccoli” movimentatori
di materiali Cat MH3022
e MH3024 sono appositamente
progettati per applicazioni
di gestione dei rifiuti
e dei rottami di metallo.
Più stabili
E VELOCI
Testi di Matthieu Colombo
Anche i CAT MH diventano Next Gen.
Più performanti ed efficienti, si evolvono anche
in cabina e costano meno in manutenzione
Cat lancia quattro nuovi malerial handler a comporre la
nuova gamma Next Gen: MH 3022, MH3024, MH3026,
MH3040. Le linee guida seguite per lo sviluppo dei nuovi
modelli sono simili a quelle che abbiamo ampiamente descritto
negli ultimi anni per gli escavatori cingolati, ma a queste
si aggiungono ovviamente specifiche dedicate al settore della
movimentazione e del riciclaggio. Si ritrovano tutti i mantra.
Più efficienza nei consumi, meno costi di gestione grazie ad
accessibilità meccanica migliorata e intervalli di manutenzione
mediamente superiori del 50%, visibilità superiore e sistema
di telecamere 360° disponibile e sistema di gestione e controllo
della macchina tramite maxi monitor lcd a colori che
sintetizza i dati raccolti dall’elettronica Product Link connessa
e visionabile da remoto tramite portale web o App dedicata.
Costruzioni settembre 2021 [75]

CABINA DELUXE E PREMIUM
Con l’opzionale sterzo joystick,
si elimina la colonna dello sterzo
e la visibilità anteriore migliora
notevolmente. Sui Cat MH3022
e MH3024 la cabina è elevabile fino
a 5.750 mm d’altezza massima.
EQUIPPED WITH
FIT
patent
Movimentatori industriali
LA NUOVA GAMMA DEI CAT MATERIAL HANDLER NEXT GEN
Modello MH3022 MH3024 MH3026 MH3040
Motore Cat® C4.4 Cat® C4.4 Cat® C7.1 Cat® C7.1
Potenza motore netta 108 kW 128 kW 128 kW 152 kW
Peso operativo minimo 21.200 kg 22.700 kg 26.400 kg n.d.
Peso operativo massimo 24.500 kg 26.800 kg 29.200 kg 38.529 kg
Sbraccio massimo 10.280 mm 12.010 mm 13.000 mm 15.490 mm
Altezza massima 11.710 mm 13.030 mm 14.270 mm 17.510 mm
I due “piccoli”
In queste pagine vi presentiamo i due modelli più compatti
dell’offerta che, a nostro parere, sono perfetti per una buona
parte della potenziale clientela italiana. La prima cosa
da dire è che il costruttore presenta questi due modelli
come macchine toste, da mettere alla frusta, quindi adatte
a ogni tipo di materiali. La forza degli MH3022 ed
MH3024 è l'impianto elettroidraulico che bilancia le elevate
prestazioni idrauliche e l’efficienza, migliorando i tempi
di ciclo rispetto ai precedenti Serie F per movimentare
più materiale nello stesso tempo, aumentando il potenziale
di profitto.
Cat sintetizza le qualità dei suoi “piccoli” sottolineando una
stabilità operativa cresciuta grazie ad un’area di stabilizzazione
superiore (+12% per l’MH3022) e una maggiore
forza di rotazione (+7% per l’MH3024) per movimentare i
materiali più pesanti e più velocemente. La modalità di sollevamento
potenziato, permette di movimentare il braccio
minimizzando l’utilizzo della pompa idraulica e sfruttando
il peso dell’attrezzatura in fase di rientro. Lo SmartBoom
è standard e permette all'operatore di concentrarsi, ad
esempio, sul comando della benna a polipo ottenendo
MAGNETICI
Gli MH3022
e MH3024 possono
essere dotati
in fabbrica
di generatore da 15
kW per lavorare
con magnete.
cicli più regolari e meno stancanti. L’impianto di raffreddamento
con ventola idrostatica reversibile per la pulizia degli
scambiatori è di serie, ma a questo si può aggiungere
un sistema che fa vibrare la micro griglia di protezione per
favorire l’espulsione delle impurità.
In tema di sicurezza in cabina segnaliamo che oltre alle griglie
frontale e superiore standard gli MH montano parabrezza
e i vetri del tettuccio specifici, più spessi, altamente
resistenti a impatti (standard EN356, P8B e P5A).
brevetto
[76] settembre 2021 Costruzioni

BISON
Movimentatori
Fate largo alla
Generazione ibrida
anche a noleggio!
CONSUMI GIÙ DEL 30%
Il sistema di recupero
energia Green Hybrid,
aumenta notevolmente
le prestazioni idrauliche
e la velocità di lavoro.
Il primo Sennebogen di generazione G
promette consumi inferiori fino al 30%
per la versione termica Stage V e costi operativi
ridotti fino al 50% per la versione 100% elettrica
La nuova serie G dei
material handler
Sennebogen
debutta con il lancio del
nuovo 835 G Hybrid
allestibile con soluzioni
cinematiche e
attrezzature che
permettono di lavorare
fino a 20 m di sbraccio.
Come in passato, l’835 fa
della versatilità il suo
punto di forza visto che si
adatta ad un'ampia
[78] settembre 2021 Costruzioni
gamma di applicazioni,
dalla movimentazione di
rottami ferrosi,
all’impiego portuale, fino
alla movimentazione di
legname. Rispetto al
modello di precedente
generazione la grande
novità del 835 G Hybrid è
l’elevata efficienza. Per la
prima volta, infatti, il noto
sistema di recupero
energetico Green Hybrid
viene utilizzato nella
categoria delle macchine
sotto le 50 t di peso
operativo.
La combinazione di un
terzo cilindro di
sollevamento idraulico e
di un accumulatore di
gas nella parte posteriore
della macchina non solo
funziona in modo
estremamente sicuro e
affidabile, ma,
soprattutto, riduce i costi
operativi di un terzo.
Grazie alla nuova
Maxcab elevabile
idraulicamente
di 2.800 mm,
l’ambiente
di lavoro è ancora
più confortevole,
silenzioso
ed ergonomico.
In foto il pannello
di controllo
rivisto. Migliorata
anche la visibilità
dell’operatore
a 360°.
Per contenere
ulteriormente il TCO del
nuovo Sennebogen, i
progettisti hanno
ottimizzato l’accessibilità
ai punti di manutenzione
e il design per facilitare
l'assistenza e la
manutenzione
quotidiana. I nuovi
movimentatori Serie G
saranno quindi tutti più
semplici e sicuri.
cesaromacimport.com
FACILMENTE
TRASPORTABILE
SMARTMIXING
INSTALLAZIONE
RAPIDA
PLUG&MIX
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GRANDI OPERECIVILI
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Pompe autocarrate
UNA MACCHINA
“mai vista prima”
Una nuova pompa autocarrata di CIFA,
a 5 sezioni, con un’altissima flessibilità d’impiego
e un peso ridotto
Testi di Fabrizio Parati
LA K36L-5 È STATA PROGETTATA
per essere la pompa per ogni cantiere,
anche per quelli con poco spazio.
K36L-5 è il nome della nuova pompa autocarrata di
CIFA. Coerentemente con gli altri prodotti CIFA, il
nome indica con "K" la tipologia di macchina, cioè
pompa autocarrata, con il numero, in questo caso "36", la
lunghezza in metri del braccio, e con la lettera che segue il
numero, qui la "L", la linea Steeltech (che si caratterizza per
l’alta possibilitàdi configurazione) e infine il numero di
sezioni del braccio ("5"). CIFA ha presentato questa nuova
autocarrata con uno show online dedicato ai clienti italiani
volendo sottolineare, con lo slogan "5 arms like never before",
la peculiaritàdi questa macchina, “una 5 sezioni mai
vista prima”, secondo CIFA: una pompa che CIFA definisce
unica nel segmento dei 30-40 m, grazie a un braccio dalla
flessibilitàsenza limiti e a un peso complessivo molto
ridotto (inferiore a 26 t).
Marco Polastri, Direttore Sales Aftersales & Marketing: “La
K36L-5 è stata progettata da CIFA per essere la pompa per
calcestruzzo perfetta per ogni cantiere - soprattutto per quelli
con limitata disponibilità di spazio - e per ogni operatore,
perfino per quelli meno esperti. È̀ la risposta alle esigenze
operative dei lavoratori e delle aziende, per i quali la facilità di
utilizzo di un mezzo e il risparmio del tempo che ne deriva
sono due aspetti essenziali, ora più che mai.”
Ogni operazione è più facile
La Steeltech K36L-5 ha un braccio smart: permette di pompare
in qualsiasi situazione, anche nei posizionamenti
più difficoltosi. Tutto ciò è possibile grazie alle 5 sezioni,
ma, soprattutto, per la presenza, sull’ultima sezione, del
nuovo giunto a rotazione continua. L’enorme differenza nell'utilizzo
di un rotore è in termini di semplicità d'uso e risparmio
di tempo: più facile da aprire e configurare anche
nei cantieri al chiuso, perché lo snodo permette qualsiasi
posizionamento e rotazione del braccio in entrambe le
direzioni.
Progettata per spazi ristretti
Il telaio della nuova autocarrata K36L-5 è stato riprogettato
da zero, per ottenere compattezza e leggerezza. La stabiliz-
zazione lineare posteriore rende possibile anche il posizionamento
più complesso, perché la macchina occupa molto
meno spazio di quanto è necessario per l’uso di stabilizzatori
a “X”. Inoltre, la nuova CIFA è stata creata per essere
montata su telai a 3 assi con passi corti da 4 a 4,5 m.
Massimo sfruttamento delle potenzialità
La K36L-5 può essere dotata del sistema di gestione elettronico
Smartronic®, che significa poter sfruttare al massimo
le potenzialità della macchina senza trascurare la sicurezza
d'uso. Questo grazie alle nuove funzionalità di
Smartronic®, ASC e MBE:
Il sistema ASC - Advanced Stability Control è intelligente e
massimizza l'area di lavoro in funzione dell'effettiva apertura
degli stabilizzatori; quando ci si avvicina a una situazione
al limite della stabilità, entra in azione: prima rallentando
la movimentazione del braccio, e alla fine fermandolo
prima di raggiungere una configurazione critica.
L’MBE – Max Boom Extension è, invece, un sistema predittivo
pensato per fornire all'operatore, in caso di apertura
parziale della stabilizzazione, la distanza massima raggiungibile
con il braccio .
Quando l'operatore arriva in cantiere, prima di aprire il braccio
può vedere sul display della macchina l'effettiva apertura
massima raggiungibile in tutta sicurezza. La condizione
si tramuta in un garantito risparmio di tempo.
Come tutte le macchine CIFA, anche la K36L-5 può essere
configurata con il software di gestione e monitoraggio
da remoto CIFA Vista, che, grazie all’opzione 4.0 ready, permette
di accedere ai contributi previsti dall’industria 4.0.
[80] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [81]

Cave&Calcestruzzo
Casseformi
IL TUNNEL DI 160 M
con struttura monolitica è stato
realizzato con l’impiego
del sistema Variokit VTC
in combinazione con altri
componenti di Peri.
PIANIFICAZIONE
e servizi ad hoc
La combinazione di più sistemi Peri
ha consentito la realizzazione di un tunnel
ferroviario in tempi davvero contenuti
Testi di Damiano Diotti
Un cantiere come quello per la costruzione del tunnel
ferroviario di Werrington, in Gran Bretagna, avrebbe
richiesto, se condotto con tecniche tradizionali,
almeno quattro settimane, con il conseguente blocco della
linea ferroviaria. Con l'applicazione del metodo di costruzione
per estrusione, invece, il lavoro è stato realizzato
e concluso in soli nove giorni. E ora la capacità della East
Coast Main Line è aumentata e i tempi di percorrenza si
sono ridotti. Ha contribuito allo straordinario esito dell'opera,
straordinario per qualità e tempi d'esecuzione, il sistema
Variokit VTC di Peri in combinazione con altri componenti
della stessa Peri. Soluzioni di casseforme e ponteggi coordinate
in modo ottimale, nonché accorti servizi di pianificazione,
hanno assicurato che il progetto si svolgesse
senza intoppi.
Soluzione ad hoc
Il cliente di Peri, Bell Formwork, aveva bisogno di una soluzione
che consentisse di completare il tunnel in modo
rapido, efficiente e senza aumentare i costi relativi al ma-
teriale. Per progettare insieme questa soluzione, un team
internazionale di ingegneri Peri, provenienti dal Regno Unito
e dalla Germania, ha espresso le proprie competenze con
il coinvolgimento nel progetto.
È stata pensata una soluzione ad hoc: una combinazione
della cassaforma traslabile per gallerie Variokit VTC associata
alle travi reticolari per casseformi GT 24 e a una
torre scala mobile Peri UP. Il sistema ha avuto il compito di
formare l’intradosso della galleria e, soprattutto, di ridurre
al minimo la quantità di casseforme. In totale, il tunnel è
stato gettato in nove sezioni di calcestruzzo, ciascuna di
esse con lunghezza di 17 m e altezza di 8 m.
I sistemi Peri impiegati in cantiere
Il sistema Variokit consente di realizzare a costi contenuti
casseforme traslabili per gallerie, studiate ad hoc in modo
da soddisfare qualsiasi esigenza. Per esempio, è possibile
realizzare senza difficoltà dei portali per il passaggio dei
mezzi di cantiere oppure casseforme a un solo paramento.
L'ampia disponibilità di attrezzature a noleggio Peri com-
[82] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [83]

Casseformi
SOLUZIONE
SU MISURA
Per realizzare
il tunnel
ferroviario
di Werrington,
in Inghilterra,
Peri ha optato
per una
cassaforma
traslabile per
gallerie Variokit
VTC associata
a travi reticolari
per casseformi
GT 24 e ad una
torre scala
mobile Peri UP.
prende anche componenti complementari per il sollevamento,
l'abbassamento e la movimentazione delle casseforme,
oltre a piattaforme di servizio e sistemi di accesso
sicuri. Altri utili accessori, come la bocchetta di getto e di
raccordo per la pompa per calcestruzzo, completano il
sistema Variokit.
Il sistema è regolabile, perché le casseforme, progettate
su misura, si adattano a qualsiasi sezione trasversale, ma
è anche pratico, perché dispone di dispositivi idraulici ed
elettrici per l’armo, il disarmo, il sollevamento, l’abbassamento
e la movimentazione. È, infine, anche conveniente,
perché i correnti ad elevata portata riducono il numero
di ancoraggi nelle pareti.
Il Variokit è stato impiegato - come detto sopra - con la trave
per casseforme GT 24, anch’essa di Peri. La GT 24 ha
una capacità di carico e resistenza a flessione elevata.
Abbinata a casseforme per pareti, pilastri e solai oppure
a casseforme speciali, permette di ridurre sia la quantità
di attrezzatura necessaria sia i tempi di lavoro. Vediamo
da vicino come è fatta. Per iniziare, la trave universale in legno
GT 24 (alta 24 cm) non presenta vuoti in cui si possa
formare umidità, perché i correnti longitudinali sono collegati
da saette diagonali per l’intera lunghezza.
La stabilità strutturale della trave è assicurata da un nodo
che presenta un minimo incastro a cuneo.
Con i suoi 24 cm di altezza e la struttura reticolare, la trave
GT 24 di Peri è in grado di sostenere carichi elevati e di
coprire grandi luci. La struttura reticolare, tra l’altro, facilita
il fissaggio di componenti complementari.
La trave GT 24 è conforme alla normativa tecnica DIN EN
13377.
La terza "risorsa" Peri impiegata nel cantiere inglese di
Werrington è la torre scala mobile Peri UP. Ne esistono di
verse versioni con differenti caratteristiche. Le rampe scala
in alluminio, leggere e larghe 75 cm, usate a Werrington
sono state montate sui correnti orizzontali dell'impalcatura
modulare Peri UP, per ottenere scale a torre a 4 montanti,
sia mono che bidirezionali. La scala 75 è dimensionata per
un carico di servizio di 2,00 kN/m² e può essere impiegata
per accedere a qualsiasi postazione di lavoro.
[84] settembre 2021 Costruzioni

Associazioni
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Criteri per verifiche
e interventi di manutenzione
Altezza massima di lavoro 13 m
Sbraccio orizzontale 6,4 m
Portata massima 230 kg
Confindustria
Federbeton –
rappresentativa
della filiera italiana del
cemento e del
calcestruzzo – accoglie
con favore la notizia della
nuova Commissione
istituita con decreto del
Ministro delle
Infrastrutture e della
Mobilità Sostenibili
Enrico Giovannini e
incaricata di definire i
criteri per le verifiche e gli
interventi di
manutenzione, da
effettuare sulle strutture
L’innovazione tecnologica applicata
al materiale rende disponibile una varietà
di calcestruzzi ultra performanti e adatti
alle nuove esigenze costruttive
di ponti in calcestruzzo
armato precompresso e
ordinario.
Cemento e calcestruzzo
hanno garantito e
continuano a garantire al
nostro Paese di poter
sviluppare il proprio
patrimonio
infrastrutturale a partire
da materiali solidi,
affidabili e durevoli nel
tempo. Lo dimostra la
straordinaria capacità
delle infrastrutture
realizzate negli anni ’50
di accompagnare lo
sviluppo economico,
produttivo e sociale
italiano. Al servizio
prestato al Paese da
questa rete di opere così
longeve purtroppo non è
corrisposto, nel tempo,
un impegno nella
manutenzione delle
opere stesse.
Ancora oggi, il
calcestruzzo continua ad
essere la soluzione più
adatta per la
realizzazione di grandi
opere. Gli ultimi decenni
hanno visto una
importante accelerazione
dell’innovazione sul piano
della conoscenza e dello
sviluppo del
calcestruzzo, ma anche
della tecnica progettuale
e della capacità di messa
in opera: il calcestruzzo
offre garanzie sempre
maggiori di durabilità,
resistenza e adattabilità.
L’innovazione
tecnologica applicata al
materiale rende
disponibile una varietà di
calcestruzzi ultra
performanti e adatti alle
nuove esigenze
costruttive. L’eccellenza
dei materiali impiegati
nella costruzione delle
infrastrutture non può,
tuttavia, sostituire la
necessità fondamentale
di manutenere e avere
cura delle opere.
Soprattutto nel caso di
quelle realizzate prima
della normativa
attualmente in vigore, in
materia di progettazione
ed esecuzione.
Federbeton condivide,
dunque, l’approccio della
Commissione che nasce
per impostare nuove e
più stringenti modalità di
esame dello stato di
conservazione delle
infrastrutture e per
definire i possibili
interventi di
manutenzione.
federbeton.it
AWPERFORMANCE
Testi e foto di Fabrizio Parati
[86] settembre 2021 Costruzioni
Piattaforma aerea elettrica TeleCrawler 13S

AWPERFORMANCE
Hinowa TC3S
TOP 5
La TC13S, l’ultima nata in casa Hinowa, già premiata agli IAPA
(International Award for Powered Access), è anche la prima
piattaforma aerea telescopica di Hinowa. Costruzioni ha avuto il
privilegio di apprezzarne le caratteristiche nella sede dell’azienda
1
Compattezza e peso ridotti,
per una piattaforma al litio
capace di raggiungere
un’altezza di lavoro di 13 m
e uno sbraccio di 6,4 m
2
3
Nuovo sistema del braccio
con il filo muro automatico
che permette di mantenere
una distanza costante
tra la cesta e la parete
Nuovo cesto portapersone DSE.
Aumenta in grandezza
e presenta una intelligente
soluzione per un doppio, comodo
accesso
4
5
È la prima piattaforma aerea
telescopica con carro cingolato
a trazione "full electric". Vuol dire
massima efficacia nel lavoro
e riguardo all’ambiente
Portata di 230 kg senza
restrizioni per tutto
il diagramma di lavoro,
per supportare due persone
e l’attrezzatura
[88] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [89]

LA DIMENSIONE CONTENUTA AGEVOLA IL TRASPORTO E IL LAVORO IN CANTIERE
Hinowa TC13S
Il peso della macchina è di soli 2.050 kg
Super
compatta
Compattezza da primato per la nuova piattaforma elettrica TC13S.
Senza cesta, la nuova telescopica elettrica Hinowa misura 3,69 m in lunghezza
(4,31 m con la cesta), 1,97 m in altezza (2,24 m con la cesta) e 75 cm in larghezza
CONTROLLO AUTOMATICO
dell’estensione del braccio
telescopico sia nelle
operazioni di salita sia in
quelle di discesa: è possibile
mantenere in automatico
la stessa distanza dalla
parete per seguire una linea
verticale fino a 9 m.
“EFFETTO “SCISSOR”
l’operatore, mantenendo
il filomuro in automatico,
può dedicarsi al lavoro
da svolgere senza
dover adeguare
in continuazione l’estensione
del braccio telescopico
in modo manuale.
Il braccio ha tutti i tubi
e le funi interne, per evitare danni
L’AREA DI STABILIZZAZIONE, che è stata
maggiorata rispetto alla versione TC13N,
si attesta a 2.679 mm x 3.053 mm. Grazie
alle proprie caratteristiche di
compattezza, efficienza e sostenibilità
ambientale, la TC13S è perfetta per
essere usata da noleggiatori, privati,
giardinieri, vivaisti, aziende agricole,
elettricisti, imbianchini, imprese di pulizia,
imprese edili, restauratori.
Go Home" E "Go Back"
Il pacchetto memory
include le funzioni
"Go Home", per chiudere
e allineare il braccio in
sicurezza, e "Go Back":
la macchina memorizza
la più recente posizione
di lavoro, per recuperarla
in automatico premendo
un solo pulsante.
[90] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [91]

Hinowa TC13S
Trazione elettrica
GENEROSA COPPIA MOTRICE: LAVORA ANCHE CON FANGO E PENDENZE
DETTAGLI ESCLUSIVI
AWPERFORMANCE
IL SOTTOCARRO è costruito
utilizzando motori di trazione elettrici
che consentono di eseguirne
la traslazione, senza l’utilizzo
di olio idraulico.
Sottocarro prodotto da Hinowa
Anche su terreni difficili
1
2
ATTENTA ALL’AMBIENTE
la TC13S è una macchina con
vocazione ecologica. L’assenza
di olio nel sistema di traslazione
elimina il rischio di perdite
sul terreno
OTTIMA DURATA
La tecnologia con motore a magneti
permanenti garantisce un
rendimento più elevato rispetto
a quelli elettrici tradizionali.
Il tutto si traduce in una
impareggiabile autonomia di lavoro.
Durata sul ciclo misto:
5 ore di lavoro continuo.
Tempi di ricarica: 2 ore e mezza.
Il fondo con griglia
per assicurare comodità
e sicurezza.
CONTENITORE
E FARI A LED
Immagine sopra:
il contenitore
integrato,
con chiave,
per alloggiare
le piastre
di stabilizzazione.
A lato, fari di
lavoro a LED, sia
davanti sia dietro,
molto utili anche
per l’impiego della
piattaforma in
cantieri notturni.
Si ricarica completamente
in sole due ore e mezza
Il nuovo cesto DSE
(dual side entry) della TC13S
misura 1.480x610x1.100 mm
DOPPIA ENTRATA E FONDO CON GRIGLIA
Il nuovo cesto della TC13S presenta una
comoda e innovativa doppia entrata. Il duplice
accesso permette agli operatori
di essere indipendenti. Il fondo "grigliato",
anch’esso una novità, permette
il drenaggio
dell’acqua, ma
soprattutto di avere
visibilità sotto il
piano di lavoro, per
meglio valutare
ingombri, spazi, ecc.
La bolla torica
Il caricabatterie integrato
Display che indica lo stato di carica
Lo spazio del pacco batterie
PACCO BATTERIE
E MOTORE ELETTRICO
Il pacco batterie al litio
è di 4,15 kWh.
Il carica batterie a
bordo: 110V-220V+-
30V 50-60 Hz
Il motore elettrico
ha tensione nominale
di 48 V e potenza
nominale di 2 kW.
[92] settembre 2021 Costruzioni

Hinowa TC13S
In due versioni
HINOWA propone la TC13N e la TC13S.
La differenza tra le due piattaforme è nell'area
di stabilizzazione, perché la N ha degli
stabilizzatori leggermente più corti, oltre che
nella portata. La TC13N
è capace di una portata di 136 kg
(1 persona 80 kg + attrezzatura
56 kg), anziché dei 230 kg della TC13S.
SISTEMA DI COMANDO
in cesta (sopra) e (sotto)
piattello standard
(300 mm) con aggancio
rapido di facile
montaggio.
La nuova Hinowa TC13S in numeri
Portata piattaforma 230 kg
Altezza piattaforma (piano di calpestio) 10,8 m
Altezza max di lavoro 12,9 m
Massima altezza filo muro 8,9 m
Dimensioni navicella base ridotta 1305x600xH1100 mm
Dimensioni navicella monoposto 770x610xH1100 mm
Dimensioni navicella LATERAL DSE 1310x655xH1100 mm
Dimensioni navicella FRONTAL DSE 1480x605xH1100 mm
Sbraccio orizzontale max a bordo cesto 5,8 m
Sbraccio orizzontale max di lavoro 6,4 m
Rotazione (non continua) 360°
Max reazione al suolo per ogni stabilizzatore 1599 daN
Max pressione al suolo per ogni stabilizzatore (Ø=130) 12 daN/cm 2
Max pressione al suolo per ogni stabilizzatore (Ø=300) 2,3 daN/cm 2
Max pressione al suolo sottocarro 0,63 daN/cm 2
Numero operatori 2
Jib tipo articolazione 89° (+0° / -89°)
Inclinazione max di lavoro 1° / 1,75 %
Tensione impianto elettrico 12 V
Velocità max di traslazione (Lithium) 3,2 km/h
Pressione impianto traslazione/stabilizzazione 210 bar
Pressione impianto parte aerea 210 bar
Pendenza max ammessa in traslazione 16°
Velocità max del vento 12,5 m/s
Forza manuale max ammessa 400 N
INGOMBRI
Lunghezza max in ordine di marcia 4316 mm
Lunghezza max in ordine di marcia (senza il cesto) 3698 mm
Larghezza carro chiuso/aperto 748 / 1100 mm
Lunghezza carro 1470 mm
Altezza max in ordine di marcia 1971 mm
Max angolo di attacco anteriore 28° / 55 %
Max angolo di attacco posteriore 20° / 32,5 %
Max angolo di stabilizzazione 10,9°
Area di stabilizzazione totale (centro piattello) 3053x2680 mm
IMPIANTO IDRAULICO
Capacità serbatoio idraulico 24 litri
Pompa motore elettrico 2x3,15 cm 3
Pressione max impianto 210 bar
IMPIANTO ELETTRICO
Batteria 51,9 V 80 Ah
Motore elettrico pompa – tensione nominale 48 V
Motore elettrico pompa – potenza nominale 2 kW
Motori elettrici trazione 48 V
Caricabatterie a bordo 220V+-30V 50-60 Hz
110V+-30V 50-60 Hz
Livello di potenza sonora all'orecchio operatore 70 dB
Livello di potenza sonora misurata 86 dB
Livello di potenza sonora garantita 88 dB
PESO
Peso macchina senza operatore 2050 kg
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Sollevamento&Noleggio
Formazione
HA INIZIO
un nuovo corso
IPAF, sinonimo di utilizzo in sicurezza
di PLE, ha concluso la prima
sessione di abilitazione dei propri
istruttori ad istruttori TH
Testi e foto di Matthieu Colombo
IN PRESENZA
A DALMINE
Sono stati ben
15 gli istruttori
IPAF già PLE che
hanno superato
il percorso
formativo
per diventare
istruttori TH.
Adomanda IPAF risponde (con un corso). La rete italiana
dei centri di formazione IPAF chiedeva la possibilità
di formare anche all’utilizzo dei sollevatori telescopici
con forche con un corso che avesse le medesime
caratteristiche didattiche del corso PLE. Detto fatto. A metà
luglio, a seguito di una prima sessione di formazione teorica
densa di nozioni, IPAF ha tenuto la sessione pratica
che ha permesso l’abilitazione di quindici Istruttori IPAF TH
(già istruttori PLE). Questo tipo di abilitazione è una novità
assoluta per la rete internazionale di formazione IPAF ed
ha preso forma grazie alla proattività di Maurizio Quaranta,
responsabile Italia IPAF. Costruzioni ha seguito il corso in
presenza, non distante dalla sede Elevo Kilotou di Lallio
(BG) che, tra l’altro, ha supportato questo momento formativo
mettendo a disposizione dell’Associazione un sollevatore
telescopico fisso ed un rotativo.
[96] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [97]

Sollevamento&Noleggio
Formazione
PASSIONE
SICUREZZA
La platea
di istruttori
è stata divisa
in due gruppi
per favorire
l’interazione
con i formatori.
Solo per l’utilizzo con forche
Sintetizziamo il più possibile. Oggi il quadro normativo
nazionale disciplina oggi l’obbligo di una specifica abilitazione
degli operatori per l’utilizzo in sicurezza dei sollevatori
telescopici fissi e rotativi in quanto, senza dubbio,
sono macchine operatrici che rientrano all’interno
del provvedimento dedicato ai macchinari a rischio ribaltamento
identificati in modo puntuale all’interno
dell’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome
di Trento e Bolzano del 22 febbraio 2012, in attuazione
dell’articolo 73, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile
2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni.
L’Accordo prevede quindi una disamina approfondita di
tutto ciò che riguarda il funzionamento e l’uso in sicurezza
di questi macchinari, che coinvolgono momenti di
forza assolutamente rilevanti e quindi devono essere utilizzati
con la massima cautela.
Al riguardo è fondamentale sottolineare come l’abilitazione
ottenuta secondo quanto sopra indicato sia valida
Quando nel 2015, all’inizio della mia
esperienza in IPAF, feci visita ai
Centri di formazione IPAF raccolsi
le segnalazioni di molti di loro che
lamentavano il fatto che IPAF non si
dedicasse –con la medesima e straordinaria
competenza e meticolosità
– anche ai sollevatori telescopici.
Da lì la decisione di un gruppo di
volontari istruttori del nostro TWG
(Training Work Group) di intraprendere
questo ‘viaggio’ che ci ha portato
oggi ad avere un corso di formazione
per operatori di sollevatori
telescopici. Già fin dalla progettazione
del corso, abbiamo voluto che
Maurizio
Quaranta
responsabile IPAF
per l’Italia
il corso fosse, oltre ché perfettamente rispondente
alle normative italiane e comunitarie, anche
in linea con le norme ISO/DIS 23676:2019
Rough Terrain Trucks - Operator Training - Content
and Methods.
INIZIO LAVORI
A destra, Maurizio
Quaranta mentre
accoglie
i 15 istruttori
PLE arrivati
da tutta Italia.
solamente per l’uso dei sollevatori telescopici con montate
le forche per il sollevamento carichi. L’Abilitazione
non è quindi valida se in testa al braccio di un sollevatore
telescopico sono montati accessori come una cesta
per il sollevamento persone (abilitazione PLE necessaria),
un verricello (abilitazione autogrù necessaria)
o una benna (abilitazione MMT necessaria).
Detto in altri termini per sfruttare l’estrema versatilità di
utilizzo dei sollevatori telescopici non vi è una normativa
che ne semplifichi l’utilizzo in termini di abilitazione, anche
solo indicando un percorso formativo con un monte
ore inferiore a quelle necessarie per ottenere tutte e
quattro le abilitazioni d’obbligo (sollevatore telescopico,
PLE, autogrù e macchina movimento terra) per sfruttare
un mezzo dotato di tutti gli accessori disponibili.
Il nuovo corso in pillole
IPAF ha previsto un modulo teorico di 8 ore seguito da un
esame teorico, una sorta di prova intermedia di verifica con
questionario a risposta multipla, il cui superamento con almeno
il 70% delle risposte esatte consente il passaggio al
modulo pratico. Il mancato superamento richiede la ripetizione
dei moduli teorici. Seguirà il modulo pratico, della
durata di 4 ore; l’area per le prove pratiche e la verifica finale
dovrà essere opportunamente delimitata e idonea per
poter movimentare le macchine in modo adeguato e in pie-
[98] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [99]

LA RIVOLUZIONE
HA INIZIO
Formazione
na sicurezza in base a una valutazione dei rischi documentata
tale da non esporre l’istruttore, i partecipanti e i
terzi a qualsiasi rischio per la salute e sicurezza.
Durante il modulo saranno trattati temi quali l’istruzione all’uso
del telescopico, dei vari componenti e delle sicurezze,
manutenzione e verifiche giornaliere e periodiche di legge
e secondo quanto indicato nelle istruzioni di uso del carrello,
una guida del sollevatore telescopico su percorso di
prova per evidenziare le corrette manovre a vuoto e a carico
come la corretta posizione sul carrello, presa del carico,
trasporto nelle varie situazioni, sosta del carrello...
Nel caso il corso preveda entrambe le tipologie di carrelli
telescopici (Carrelli semoventi a braccio telescopico e
Carrelli/ Sollevatori/Elevatori semoventi telescopici rotativi)
il modulo pratico deve essere effettuato per entrambe
le categorie. A questo punto si prevede l’esame pratico, ovvero
la prova pratica di verifica finale da effettuarsi al termine
di ognuno dei moduli, al di fuori dei tempi previsti per
i moduli pratici. Durante questa prova, solo il candidato
deve trovarsi sulla macchina; anche in questo caso, qualora
il corso preveda entrambe le tipologie di carrelli telescopici
(Carrelli semoventi a braccio telescopico e
Carrelli/Sollevatori/Elevatori semoventi telescopici rotativi)
la prova pratica di verifica finale deve essere effettuata
con entrambe le categorie di macchine.
Abilitazione valida 5 anni e rinnovabile
Questo corso si svolgerà in 1,5 - 2 giorni (secondo le tipologie
di macchina). Al termine del corso, l’operatore conoscerà
le norme vigenti e pertinenti in materia di sicurezza
e prevenzione riguardanti l’uso di carrelli semoventi
telescopici e saprà come prevenire e controllare incidenti;
sarà a conoscenza delle necessità riguardanti l’uso di
dispositivi di protezione individuali (DPI).
Abilitazione valida per…
IPAF ha creato un corso per l’utilizzo in sicurezza
di sollevatori telescopici, in particolare di:
• Carrelli semoventi a braccio telescopico: carrelli elevatori
a contrappeso dotati di uno o più bracci snodati,
telescopici o meno, non girevoli, utilizzati per impilare
carichi. Il dispositivo di sollevamento non deve
essere girevole o comunque non deve presentare un
movimento di rotazione maggiore di 50° rispetto all’asse
longitudinale del carrello.
• Carrelli/Sollevatori/Elevatori semoventi telescopici
rotativi: attrezzature semoventi dotate di uno
o più bracci snodati, telescopici o meno, girevoli,
utilizzate per movimentare carichi e azionate da un
operatore a bordo su sedile. Una parte del programma
formativo sarà specificatamente dedicata
all’addestramento pratico, come previsto dal
Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
(art. 73 del D.Lgs. 81/08).
Sarà inoltre a conoscenza della necessità di riferirsi al
Manuale d’istruzione della macchina; saprà guidare e manovrare
i carrelli telescopici semoventi con sicurezza, per
posizionarli nel modo giusto ed eseguire i lavori previsti
in modo corretto e appropriato.
Notevole Visibilità
Grazie al nuovo design
panoramico della cabina, abbiamo
ottenuto una visibilità senza precedenti.
* Total Coast of Ownership / Costo Totale di Proprietà
Nuovo Radiocomando
Con il nuovo radicomando con display
integrato potrai spostare la macchina
direttamente dal cestello o da terra!
GAMMA
MRT
VISION+
Ridotto TCO*
Eco-Stop, Eco-Mode, consumi ridotti,
facile manutenzione e ottimo valore di
rivendita. Un TCO davvero unico.
[100] settembre 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Il green di Faresin Industries
conquista sempre più clienti.
Lo abbiamo visto al lavoro
in un’azienda in provincia
di Venezia
Testi e foto di Damiano Diotti
Libertà di luogo
E DI TEMPO
Come convincente risposta alla crescente domanda
di tecnologie sostenibili nel settore delle costruzioni,
Faresin ha introdotto il proprio sollevatore
telescopico completamente elettrico (anticipando i
tempi: già nell’edizione 2019 del Bauma). Basato sul corrispondente
modello 6.26 con motore endotermico, la
versione elettrica produce zero emissioni e ha livelli di rumore
ridotti. Grazie a queste peculiarità, il 6.26 Full Electric
viene utilizzato anche in ambienti chiusi o dove il rumore
e le emissioni non sono permessi: centro città, magazzini,
aree logistiche e serre.
“Technology that builds a better tomorrow”. Non è solo
uno slogan, ma rappresenta perfettamente la visione
di Faresin, che da oltre 20 anni è uno dei punti di riferimento
nel mercato dei sollevatori telescopici. Sempre
più performanti e ai vertici della tecnologia, i telescopici
Faresin sono progettati per soddisfare tutte le esigenze
del cliente finale in termini di innovazione, affidabilità e
design. Faresin Industries, fondata nel 1973, con sede a
Breganze (VI), è un brand in crescita costante che si sta
affermando a livello globale come produttore di sollevatori
telescopici che offrono eccellenza costruttiva e tecnologie
“intelligenti”, mirate ad aumentare la redditività
del business dei clienti.
La sostenibilità è un tema che Faresin affronta da sempre,
molto prima che il termine venisse coniato o diventasse
popolare. A livello industriale, quindi, lo sviluppo
[102] settembre 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
CON IL 6.26 FULL ELECTRIC
si può lavorare in silenzio con
zero emissioni di CO 2 , e con
le 4 ruote sterzanti antitraccia
a trazione integrale.
del progetto è stato un'evoluzione
quasi naturale. La tecnologia Full
Electric è, infatti, interamente made
in Faresin, come risultato di un sistema
industriale dove R&D, Pro -
duzione e Marketing-commerciale lavorano
in unico processo integrato
che mette il cliente al centro di tutto.
Economico ed efficace
Se ancora qualcuno rimanesse cau to
sul grado di attrattività dell’elettri co sarebbe
sufficiente guardare alle prestazioni
offerte da questo solle vatore di Faresin. La macchina,
infatti, ha prestazioni del tutto in linea con quelle della versione
diesel, vale a dire con quelle di un telescopico convenzionale
(vedi, a questo proposito, il modello 6.26), ma senza
lo svantaggio della rumorosità del motore endotermico.
Può lavorare sempre, anche quando è inibito a un motore endotermico.
E può lavorare ovunque. Il 6.26 Full Electric di
Faresin Industries dà libertà di luogo e di tempo, in sostanza.
Con un pacco batterie standard da 300 Ah (una batteria
da 400 Ah è disponibile quale scelta opzionale), il
6.26 è in grado di assicurare un impiego continuo di sei
ore. Con l’apporto della batteria opzionale, le ore di lavoro
possibili salgono a otto. Rapidi sono i tempi di ricarica.
Ricorrendo al caricabatterie esterno il 6.26 Full
Electric si ricarica interamente in sole tre ore.
Naturalmente, on-board è disponibile un caricatore monofase
da 220 V. La batteria è garantita per 2.000 cicli di
ricarica all'80% della capacità residua. La relazione di
“consanguineità” tra la versione diesel del 6.26 e quella
elettrica si manifesta, oltre che nelle prestazioni, anche
IL FARESIN 6.26 FULL ELECTRIC IN NUMERI
Peso
4.800 kg
Altezza sollevamento
5,9 m
Sbraccio orizzontale
3,2 m
Angolo di brandeggio 155°
Portata accessori
FH
Trasmissione
elettrica
Alimentazione idraulica
pompa ingranaggi
Portata servizi idraulici
80 l/min @ 230 bar
Raggio di sterzo
3,25 m
Numero sezioni sfilanti 1
Velocità
12 km/h
Ruote 12-16,5
Altezza
1.935 mm
Larghezza
1.890 mm
Carreggiata
1.550 mm
Luce libera da terra
220 mm
Passo
2.525 mm
Lunghezza
4.035 mm
Larghezza cabina
960 mm
Portata massima
2.600 kg
nelle dimensioni. Identiche tra le due macchine: l’altezza
è di 1.935 mm, la larghezza è di 1.890 mm, il passo è
di 2.525 mm e la larghezza della cabina è di 960 mm.
Si è ulteriormente migliorato
Rispetto alla prima versione, il 6.26 Full
Electric ha rinnovato sapientemente anche
la distribuzione dei comandi presenti in ca-
[104] settembre 2021 Costruzioni

Sollevatori telescopici
NUOVA CABINA
sono cresciuti
gli spazi
a disposizione
dell’operatore
ed è stata rivista
la distribuzione
dei comandi.
IN CANTIERE Il team marketing Faresin
con al centro Matteo Bertiato della Nolves.
TUTTI I DATI
- Motore trasmissione S2 (60') 15 kW
- Motore servizi idraulici S3 (70%) 10 kW
- Emissioni zero emissioni
- Batteria standard litio 80 V
- Capacità nominale 300 Ah
- Tempo ricarica (carica batteria
a bordo monofase standard) 0-100%
7,30 h
- Tempo ricarica (carica batteria trifase
rapido) 0-100%
2,5 h
- Tempo ricarica (carica batteria trifase
esterno) 0-100%
5 h
- Durata in ciclo continuo,
operazioni continue
fino a 3h
- Durata in attività normali,
operazioni discontinue
fino a 6 h
- Batteria opzionale al litio 80 V
- Capacità nominale 400 Ah
- Tempo ricarica (carica batteria
a bordo monofase standard) 0-100%
16 h
- Tempo ricarica (carica batterie
trifase rapido) 0-100%
3,5 h
- Tempo ricarica (carica batterie
trifase esterno) 0-100%
6,5 h
- Durata ciclo continuo,
operazioni continue
fino a 4 h
- Durata in attività normali,
operazioni discontinue
fino a 8 h
- Tensione di alimentazione
carica batteria on board (standard)
220 V
- Tensione di alimentazione
carica batteria esterno rapido (optional)
400 V
- Tensione di alimentazione
carica batteria esterno (optional)
400 V
bina. L’operatore anche meno esperto, accedendo alla cabina
di guida, instaura un’immediata relazione di confidenza
con la strumentazione, perché tutti i comandi sono dove
è opportuno che siano. I dati d’esercizio della macchina,
inoltre, sono chiaramente leggibili consultando il display ad
alta risoluzione. Dà conto in maniera puntuale del processo
di continuo miglioramento del 6.26 Full Eletric anche l’accresciuta
disponibilità di spazio messo a disposizione dell’operatore
in cabina e, con esso, la maggiore visibilità.
Dal Veneto all’Italia
Il telescopico elettrico Faresin 6.26 è stato fornito a IDEA,
con sede a Lughetto di Campagna Lupia (VE), dalla Nolves.
Azienda specializzata nella vendita di piattaforme aeree,
elevatori per traslochi, ascensori e montacarichi per l’edilizia,
sia nuovi sia usati, la Nolves è stata fondata, nel 2010,
da Matteo Bertiato, Simone Nardi e Davide Bedin, a Pianiga,
in provincia di Venezia. In dieci anni d’alacre attività, l’azienda
è cresciuta sino ad arrivare ad estendere la propria area
d’azione sull’intero territorio nazionale. È ora presente con
proprie sedi a Venezia, Verona, Roma e Catania. In Nolves,
ad oggi, lavorano dodici commerciali, dieci professionisti
nel back office e tredici tecnici manutentori.
Veniteci
a trovare al
[106] settembre 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Aziende
UN NUOVA
storia industriale
Vernazza Autogru si sta occupando del progetto
di reindustrializzazione dell’area che era occupata dalla
centrale a Carbone di Vado Ligure, creando
un grande polo logistico
Testi di Fabrizio Parati
Si può salutare con rinnovato entusiasmo, dopo la
pausa del lockdown, la piena ripresa dei lavori per
la creazione del nuovo polo logistico tra i comuni
di Vado Ligure e Quiliano, in Liguria. Condotta dall’azienda
Vernazza Autogru (che ha acquisito l’area), si
tratta di un'operazione di riconversione industriale , ma
non solo. Essa rivela, infatti, uno scarto dalle ordinarie
operazioni di riconversione industriale; uno scarto che
è la misura di una precisa volontà di tradurre e ricreare
in un'altra lingua quella che era una realtà industriale per
la produzione del carbone (ex centrale a Carbone di
Tirreno Power dismessa nel 2014). L'area, di ben 30
ettari, parlerà un linguaggio all'avanguardia, perché
Vernazza ci trasferirà, tra le altre cose, la propria
Academy, che opera in collaborazione anche con
l’Università di Genova, e sarà in grado di esprimere le
condizioni propizie per creare nuova occupazione e sviluppo.
Diverrà, pertanto, un nuovo polo logistico per la
Liguria, con ricadute positive per l’occupazione sul territorio,
e un punto di riferimento nazionale ed europeo
per il ricevimento, il preassemblaggio e la spedizione di
carpenterie, macchinari e componenti di grandi dimensioni
e ad alta complessità e tecnologia.
Per avere un quadro compiuto dell’operazione, CO-
STRUZIONI ha sentito la voce dell’Ing. Giulia Vernazza,
che è Responsabile del Polo Logistico.
L’ING. GIULIA VERNAZZA
Responsabile del Polo
Logistico di Vado Ligure.
Con quaranta collaboratori
si sta occupando della
gestione dello sviluppo
dell’intera area.
Qual è la genesi, cioè da dove nasce l'idea del Polo
Logistico?
L'idea è nata qualche anno fa, cioè quando mio papà con
i propri fratelli (quindi la seconda generazione Vernazza)
ha avvertito il bisogno di avere nuovi spazi. Cercava, pertanto,
un'area importante, per estensione e caratteristiche,
sul territorio ligure, perché l'azienda ha origini liguri
e ha una vocazione all’attenzione verso il territorio in cui
è nata e prospera. Le ricerche sono state condotte sia
nella provincia di Genova sia in quella di Savona, per poi
arrivare all’anno in cui (e siamo nel 2018) mio padre ha
firmato il contratto preliminare per l’acquisizione dell’area
in cui la centrale elettrica di Tirreno Power stoccava il carbone
(attualmente, la parte a gas è ancora attiva).
All'inizio, Tirreno Power aveva intenzione di lottizzare l'area.
Noi ci siamo offerti, invece, per acquisire l'intera area e così
si è scelto di darla a Vernazza. Da lì, nella primavera del
2020 è stato firmato l'atto definitivo, perché ci sono voluti
circa due anni per acquisire l'area. L'atto è stato firmato
qualche giorno prima del lockdown, c'è stato quindi anche
un momento di preoccupazione per l'infausto periodo di
pausa, per poi arrivare, invece, a operare all'interno dell'area
a fine aprile, inizio maggio del 2020. Io mi sono trasferita
da Genova a Vado Ligure, per seguire da vicino l’intera operazione.
Abbiamo iniziato in due. Ad oggi, siamo una quarantina
di persone, tra operatori e impiegati, che si occupano
della gestione del progetto.
Si è proceduti, nelle fasi iniziali, con una bonifica dell'area.
Tutt'ora stiamo smontando e demolendo impianti.
Date anche una seconda vita a ciò che smontate?
Sì. Stiamo creando un business dallo smontaggio, con
la rivendita di alcune strutture. Per fare due esempi, tra
i molti possibili: abbiamo venduto all’estero tutti i nastri

Sollevamento&Noleggio
Aziende
mo smontato e suddiviso in porzioni di circa 20 m con
un diametro di 4,5 m per una lunghezza complessiva di
circa 1,2 km.
Vernazza Autogru può effettuarne inoltre il servizio di trasporto
e rimontaggio con i propri mezzi per un utilizzo
differente da quello originario in qualsiasi altro sito.
centro di formazione certificato e qualificato per insegnare
agli operatori del settore a lavorare con professionalità
e con assoluta sicurezza, che potenzieremo e
trasferiremo negli spazi del Polo Logistico. Sposteremo
qui, anch'esso potenziandolo, il nostro centro d’assistenza,
con i servizi di officina, i collaudi e le revisioni.
IL NUOVO POLO LOGISTICO sarà in grado di fornire
diverse tipologie di servizi: sollevamenti
con gru tralicciate, telescopiche e semoventi,
movimentazione con SPMT, skiddaggi
e posizionamenti con martinetti, trasporti normali
ed eccezionali, tensostrutture provvisorie
per attività indoor, allestimenti campi base
provvisori, assistenza alla progettazione,
organizzazione ed esecuzione di spedizioni
via mare tramite il terminal di Vado Ligure.
trasportatori, che ora saranno utilizzati per costruire suole
di calzature. Vendiamo anche componenti, non come
rifiuti ma proprio come beni: sili in acciaio (di varie capacità
e modelli) utilizzati precedentemente per lo stoccaggio
di cenere e calcare, motori elettrici, pompe del
vuoto, compressori, ma anche il carbodotto, che abbia-
E ora in che fase siete del progetto?
Siamo ancora in una fase primitiva: nel senso che stiamo
ancora smontando delle strutture, perché l'area è
estesa (sono circa 30 ettari). Abbiamo già ristrutturato le
palazzine destinate ad ospitare gli uffici e altre zone. In
ogni modo, siamo ancora in una fase di smontaggio e/o
demolizione.
C'è Vernazza Autogru con i propri mezzi?
Sì, nel cantiere del Polo Logistico operano prevalentemente
i nostri mezzi. Abbiamo delle macchine in pianta
stabile, due Ormig 1750 TG, e poi, a seconda delle lavorazioni,
ci avvaliamo di altri mezzi.
C'è anche l'Università di Genova nel progetto?
L'Università collaborerà con la nostra Accademy, il nostro
Le nuove opportunità di business? Chi verrà interessato
da quest'area?
La destinazione del Polo è logistica. Attualmente, i clienti
sono altri, ma quella che stiamo vivendo è una fase (provvisoria)
di riconversione industriale. Dopo di che, qui si farà
solo logistica: preassemblaggio di carpenteria pesante, carico
e scarico e trasporto direttamente in porto, oppure su
gomma o via raccordo ferroviario. Molteplici, infatti, sono
le connessioni stradali e ferroviarie che consentono di mettere
in collegamento l’area di Vernazza Autogru ed il Porto
di Vado con i principali poli logistici del nord Italia e le aree
di interesse oltremare. Tutta l'area sarà gestita da Vernazza
Autogru. Ci stiamo cimentando con la consueta determinazione
in questa nuova avventura professionale. In essa
riscontriamo grandi opportunità all’orizzonte e, allo stesso
tempo, una nuova sfida per il nostro business.
[110] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [111]

Sollevamento&Noleggio
Service
L’ESTESO PIAZZALE della sede di Monfalcone ospita anche un banco
prova freni e un banco prova tolleranze.
L’unicità fa la
DIFFERENZA
Una è la stella polare che orienta la gestione
del Customer Service di Liebherr Italia nella sede
di Monfalcone: esprimere competenze ineguagliabili
Testi di Fabrizio Parati
Ci sono numeri che non possono essere oggetto di
controversie. L'unanimità attorno alla loro lettura è
il segno di realtà di sicuro valore. Diamo i numeri,
dunque, o alcune delle cifre chiave del fatturato del Gruppo
Liebherr nel 2020 (che, in totale, è di 10.341 milioni di euro):
tra le varie voci (movimento terra, macchine per fondazioni
profonde, gru marittime, gru a torre, ecc.) quella relativa
alle gru mobili e cingolate fa registrare il valore più
consistente: 2.504 milioni di euro. Il riverbero di questo
"successo" planetario è ben visibile anche a livello della
dimensione italiana, e, più precisamente, nella sede di
Liebherr Italia, a Monfalcone. Dal momento dell’apertura,
nel 2004, la sede di Monfalcone, in diciassette anni di
MARCO BRAMBATI (nell’immagine qui sopra)
è in forza, nella sede Liebherr Italia di Monfalcone
come Responsabile del Customer Service.
attività, ha guadagnato la fiducia dei clienti in tutta Italia,
perché è una struttura altamente specializzata per la riparazione
e la revisione completa delle autogru. È soprattutto
una realtà che, per l’esclusività dei servizi offerti,
si differenzia da qualsiasi officina esterna. In questi anni
il volume di affari è cresciuto in maniera considerevole e
- anche qui i numeri “parlano” - si è arricchito, di conseguenza,
il numero delle figure professionali. Da Costruzioni
visitata nel 2020 (cfr. La centralità del confine, su
Costruzioni, marzo 2020), in particolare per apprezzare
le caratteristiche dell’officina interna, la sede di di
Monfalcone torna a essere al centro del nostro interesse,
perché è una struttura capace di rinnovare se stessa dando
asilo a quanto di più all’avanguardia ci sia nelle sfera
dell’assistenza clienti. Abbiamo sentito la voce di Marco
Brambati, che, in Liebherr Italia a Monfalcone, è Customer
Service Manager.
Marco Brambati cosa fa a Monfalcone?
Il mio ruolo di Responsabile servizio clienti include il servizio
di assistenza, il servizio ricambi, l'officina di riparazione
interna. Tutte le attività di post vendita.
Lebherr Italia ha in forza cinquantacinque persone. Al
Customer Service è dedicata una squadra composta di
trenta addetti ripartiti in una decina di tecnici per l'assistenza
esterna, altrettanti impiegati nell'officina riparazioni [si noti,
a ulteriore testimonianza della vitalità della sede di
Monfalcone, che, nel marzo del 2020, all’epoca della nostra
visita, gli addetti all’officina erano cinque] e personale
interno per le attività di back office, ricambi, e amministrazione
post vendita. Senza ricorso a distributori esterni,
Liebherr si occupa sia della vendita sia del servizio post
vendita. I nostri tecnici sono distribuiti su tutto il territorio
nazionale, e dispongono di furgoni attrezzati, laptop, collegamenti
GPS con la casa madre.
Il punto di forza di Liebherr Monfalcone?
Facciamo direttamente il servizio al cliente. Non utilizziamo
intermediari. Avendo il completo know out del prodotto,
siamo in grado di offrire un servizio diretto al cliente
stesso, sia sul territorio sia in officina. Quest’ultima è
attrezzata per fare tutti i tipi di riparazioni e anche i ricondizionamenti
di autogrù usate. Si tratta di una strut-
tura altamente specializzata che è in grado di svolgere
tutte le verifiche e i controlli non distruttivi che possono
essere fatti sul telaio e sulla costruzione della macchina
stessa.
Svolgete un’attività di formazione?
Abbiamo un campo prove esteso tale per cui facciamo,
oltre ai test sul prodotto, anche i corsi di formazione per
operatori di autogrù. È un’attività formativa, che offriamo
ai clienti, articolata in una parte teorica e, sfruttando
il campo prove dell'officina, in una pratica. Siamo dotati
di un'aula con collegamenti Internet, nuovi computer, una
lavagna interattiva multimediale e strumenti per poter
condurre diagnosi in remoto sulle autogrù. .
Con che frequenza svolgete i corsi?
Dipende dalla disponibilità dataci dai clienti. I corsi sono
a numero chiuso. Non accettiamo più di cinque o sei iscrizione
per volta, per seguire in modo accurato la formazione
dei futuri, nuovi operatori.
Oltre ai corsi di formazione cosa offrite?
Abbiamo sviluppato una serie di servizi aggiuntivi pensati
sempre nell’ottica di elargire la massima attenzione ai bisogni
dei clienti: forniamo pacchetti di manutenzione programmata
in modo tale che il cliente abbia la certezza che,
una volta l'anno, possa disporre della completa revisione
del prodotto da parte di un tecnico Liebherr.
Forniamo anche assistenza da remoto, avendo dotato tutti
i mezzi di GPS e tutte le autogrù di dispositivi di diagnosi
a distanza. Diamo anche un importante servizio diretto
agli operatori dei clienti: costoro possono rivolgersi, qui da
noi in sede, al nostro servizio d'assistenza, per ricevere supporto
sia telefonico sia, se preferiscono, attraverso strumenti
digitali.
[112] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [113]

Sollevamento&Noleggio
Service
LA SEDE
di Monfalcone
ospita la parte
amministrativa
e commerciale
e la dirigenza,
l’area del
Service,
l’Officina (nella
foto a lato)
e il piazzale
esterno.
C’è un cronico problema di formazione di tecnici
per l’officina? È difficile reperire competenze
già formate?
Le confermo che, come i clienti hanno difficoltà a trovare
operatori (motivo per cui abbiamo implementato i corsi di
formazione), noi abbiamo avuto qualche intralcio per quanto
riguarda il reperimento di tecnici d'assistenza e d'officina.
Negli anni scorsi abbiamo necessariamente dovuto affrontare
questo aspetto. Lo abbiamo risolto implementando
dei corsi e un nostro servizio di formazione. Formiamo direttamente
noi i nostri tecnici. Le figure che formiamo seguono
un percorso di apprendimento che dura circa un
anno e nel quale affrontano corsi di formazione teorica e
corsi di formazione pratica. L’attività didattica si svolge sia
qui, presso la nostra sede di Monfalcone, sia presso la sede
della casa madre in Germania.
Le altre aeree del Customer Service?
C'è un servizio di assistenza clienti Italia, come accennato
in precedenza, di cui si occupano quattro persone in ufficio,
che riguarda sia la gestione dei nostri tecnici sul territorio sia
l'assistenza indirizzata direttamente agli operatori.
Un altro gruppo di persone è esclusivamente dedicato
alla gestione del servizio ricambi. Siamo in grado di dare
la possibilità di ordinarli per telefono, ma anche per posta
elettronica o attraverso il ricorso a una piattaforma
digitale. Attiva ventiquattr’ore su ventiquattro, accedendovi,
il cliente può autonomamente ordinare i ricambi alla
casa madre e riceverli in breve tempo. Se l'ordine viene
piazzato entro le ore sedici, sempre che non si tratti di
ricambi speciali, il giorno successivo a quello in cui ha effettuato
l’ordine, il cliente può già disporre di quanto ha richiesto.
Quale approccio avete nel gestire le richieste
di assistenza?
Il primo approccio è quello del supporto tecnico telefonico
con gli operatori. Se non bastasse, inviamo in cantiere
un tecnico (risolviamo in cantiere il 90% dei problemi).
Infine, se valutiamo la necessità di un'operazione invasiva,
inoltriamo la proposta di un intervento da farsi nella nostra
officina o, se attrezzata, presso la sede del cliente.
MACCHINE
E UOMINI
Uno dei mezzi
della nutrita
batteria di unità
mobili usate per
l’assistenza
in cantiere
(nell’immagine
sopra), e, a lato,
l’aula che ospita
i periodici corsi
base destinati
a formare
operatori
di autogrù.
[114] settembre 2021 Costruzioni

Sollevamento&Noleggio
Sollevamento&Noleggio
Piattaforme aeree
Sofisticatezza
TECNOLOGICA
DaVinci è il nuovo
sollevatore elettrico
a pantografo di JLG.
Alta capacità
di carico, senza
necessità di processi
di manutenzione,
consente di lavorare
liberamente in
qualunque cantiere
Testi di Fabrizio Parati
JLG vola alto. In tutti i sensi. Con le proprie macchine,
ma anche con le proprie fonti di ispirazione: l’ultima,
in ordine di tempo, è quella che evoca, nel nome
di una propria, nuova piattaforma, "l’architetto et ingegnero"
(come fu definito nel lasciapassare concesso da Cesare
Borgia nell’agosto del 1502) Leonardo da Vinci. Il sommo
maestro dell'invenzione, il "genio universale", il "primo designer"
(cfr. Cristina Marozzi), pensava che, comprendendo
a fondo la struttura e la funzione di ogni singolo componente
di una macchina, lo si possa modificare e comporre
in modi diversi. L’obiettivo: innovare. Fatti i debiti distinguo,
lo stesso obiettivo che ha mosso JLG nel pensare il sollevatore
a pantografo elettrico DaVinci.
Non richiede manutenzione
Ogni parte non necessaria è stata eliminata e sostituita
con componenti elettrici, per ottenere una macchina
che, in sostanza, non richiede manutenzione, si distingue
per prestazioni ed efficienza e abbatte i costi di proprietà.
Il sollevatore DaVinci ha un’altissima capacità di
carico (275 kg) per garantire la massima produttività sia
alle compagnie di noleggio sia alla clientela finale.
LA PIATTAFORMA ELETTRICA DAVINCI
Prestazioni
Altezza piattaforma in elevazione
Capacità di carico
Capacità di carico del piano esteso
5,8 m
275 kg
120 kg
Numero di occupanti in interni: 2 / in esterni: 1
Tempo di salita/discesa
24/26 sec
Altezza massima di guida (in interni)
piena elevazione
Peso*
1.565 kg
Pressione massima sul terreno
150 psi
Velocità in piena elevazione
0.8 km/h
Velocità in posizione ripiegata
6.4 km/h
Pendenza superabile 25%
Inclinazione massima da lato a lato
1.75° in interni / 1.50° in esterni
Inclinazione massima avanti e indietro
3.75 gradi
Raggio di sterzata (interno) 0
Raggio di sterzata (esterno)
1.7 m
*il peso può variare in base alle opzioni o agli standard locali
Alimentazione
Batteria
singola a ioni di litio, 24 V, 72 A/h
Caricatore
27 A, 650 W
Trasmissione
totalmente elettrica, 24 V CA
Sistemi di sollevamento e guida
Sistema di sollevamento
totalmente elettrico
Sistema di guida
totalmente elettrico
Pneumatici
Dimensioni/Tipologia (antitraccia)
323 mm x 100 mm
Freni
Ad attrito a dischi multipli
"Benvenuti nella nuova era della sofisticatezza tecnologica
resa semplice", dice JLG.
Progettata per la massima durata
Il sollevatore a pantografo DaVinci è alimentato da un'unica
batteria a ioni di litio da 24 Volt, che è stata progettata
per durare dieci anni. E, naturalmente, quando la batteria
non ha la necessità di essere sostituita, si azzerano i problemi
e si riducono i costi di manutenzione.
La nuova macchina JLG mantiene la massima produttività
anche man mano che la batteria si scarica. Non si
L’APP MOBILE CONTROL
permette di spostare il sollevatore
DaVinci anche quand’esso sia
ripiegato. Lo si comanda, a debita
distanza, dal propio smartphone.
registra, pertanto, nessun decremento
delle prestazioni durante l’impiego
in cantiere. Recupera energia
durante la discesa del cestello, ottimizzando
i tempi di lavoro con una
sola carica.
La DaVinci ha un'autonomia di 30 m
con soli cinque minuti di carica, nonché
coppia bastevole per caricare il cestello.
E, senza danneggiare la batteria,
durante la giornata è possibile procedere
con cariche periodiche. Si ottengono
ore di produttività con soli 30 minuti
di carica. Il nuovo sollevatore a
pantografo elettrico di JLG ha, di serie,
una batteria con cinque anni di garanzia.
Benefici: zero perdite, zero sporcizia,
per lavorare con tutta tranquillità in
cantieri con superfici delicate: musei,
ospedali, centri elaborazioni dati, ecc.
APP DaVinciGO
Permette di fare a meno di un analizzatore
o di altre apparecchiature specifiche
e di utilizzare in modo intuitivo
una diagnostica comandata da un cellulare.
Durante il funzionamento o la
manutenzione, l'operatore potrà controllare
la macchina e analizzare e risolvere
i problemi mediante l'uso di un
qualsivoglia dispositivo IOS o Android,
e ovviamente ovunque egli si trovi.
L’App, oltre a verificare in tempo reale
differenti dati (carico del cestello, temperatura
batteria, DTC), permette di impostare
in modo personalizzato diversi
parametri di funzionamento della
piattaforma. DaVinciGO consente anche
il collegamento remoto con l’assistenza
JLG per avere il supporto di un tecnico durante l’installazione
di software, nel corso di aggiornamenti e per
risolvere disparate problematiche.
APPMobile Control di JLG
Permette di spostare il sollevatore DaVinci ripiegato comandandolo
dal proprio smartphone a debita distanza, per
ottimizzare la visibilità, facilitare il carico e favorire gli spostamenti
in spazi ristretti. Grazie all'alimentazione elettrica
a corrente alternata, la macchina ripiegata può toccare i 6,4
km orari.
[116] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [117]

Sollevamento&Noleggio
Autogru
Concentrato
DI POTENZA
La nuova AC 4.070(L)-1 di Tadano
ha una capacità di sollevamento di 70 t
Testi di Fabrizio Parati
Tadano arricchisce la propria gamma con una gru
multistrada a quattro assi, la AC 4.070-1 e AC
4.070L-1. La macchina offre una capacità di sollevamento
di 70 t e ha due lunghezze del braccio. Degna
erede della rinomata gru ATF 70G-4, questa nuova
macchina è stata dotata di caratteristiche capaci
d’assicurare flessibilità di lavoro e comfort. Si
hanno, pertanto, una nuova cabina del carro,
un nuovo sistema di controllo della
gru e motori conformi al recente
standard EU Stage V.
EREDE DELLA
ATF 70G-4
La nuova
Tadano
AC 4.070-1
è investita del
compito
di replicare
i successi della
ATF 70G-4.
[118] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [119]

Sollevamento&Noleggio
Autogru
LA TADANO AC 4.070(L)-1 IN NUMERI
Capacità massima di sollevamento
Braccio
Prolunga braccio base
Massima altezza pulegge
Massimo raggio
Motore del carro
70 t
11,1 – 52,1 m
1,8 / 9,0 / 16,0 m
71 m
52 m
Mercedes-Benz OM 470 LA, 340 kW,
UE Stage V
Motore della torretta Mercedes-Benz OM 934 LA, 129 kW,
UE Stage V
Trasmissione ZF TraXon 12.1
Propulsione
8x6x8 (8x8x8)
Dimensioni
Lunghezza
12,56 m
Larghezza
2,55 m
Altezza
3,85 m
UNA POTENTE GRU TUTTOFARE che, nonostante
le proprie dimensioni compatte, è al contempo robusta
e flessibile da usare su ogni tipo di cantiere.
na. La selezione automatica della capacità di sollevamento
facilita di molto il lavoro per tutti gli operatori. La gru
seleziona autonomamente la sequenza ottimale di sfilo
per ogni raggio di lavoro.
Il Tadano Lift-Adjuster offre un'ulteriore pratica funzione
utilizzabile per il sollevamento. È infatti in grado di ridurre
in modo affidabile l'oscillazione del carico durante la salita
e la discesa. E ciò significa godere di un grande aiuto nell'esecuzione
di ogni pratica di sollevamento.
LA AC 4.070-1
ha una nuova cabina
del carro, un nuovo
sistema di controllo
della gru e motori
conformi
al recente standard
EU Stage V.
Robusta e compatta
Con una lunghezza di 52,1 m, il braccio base in sei sezioni
si attesta, nella propria categoria, tra le offerte più convincenti
del mercato. Con il braccio completamente sfilato, la
gru AC 4.070(L)-1 può sollevare ancora 5,8 t.
La capacità di sollevamento è stata ulteriormente migliorata,
in particolare con il braccio base in posizione prossima
alla verticale e raggi di lavoro ridotti. È anche disponibile,
come scelta opzionale, un braccio base da 44 m. Con
questo componente, Tadano mantiene la propia promessa:
riuscire ad offrire una potente gru tuttofare, che, nonostante
le proprie dimensioni compatte, sia al contempo robusta
e flessibile da usare.
Caratteristiche di prim'ordine
Gli utilizzatori della nuova gru AC 4.070(L)-1 beneficeranno
anche dei vantaggi offerti dalla nuova cabina del carro,
realizzata a Lauf, e dell'identico sistema integrato anche
nella cabina torretta, con il comando gru AML-F.
Nessun compromesso in termini di allestimento, qualità
e flessibilità, è il motto di Tadano, dimostrato anche
con la prolunga del braccio base (HAV), che è lunga da
9 a 16 m. Con la regolazione in continuo, manuale o idraulica,
la gru può essere utilizzata da 0° a 40° per superare
numerosi ostacoli. La maggiore capacità di sollevamento
complessiva varia continuamente, per adattarsi
ai raggi di lavoro. Un ulteriore runner da 1,8 m può essere
fissato sul braccio (sul lato opposto del doppio falcone
ripiegabile).
Lavori svolti rapidamente
Il comando gru AML-F, preciso e intuitivo, riduce i tempi di
allestimento prima dell'inizio lavori e assicura un alto grado
di flessibilità, grazie alla base di appoggio asimmetrica,
nella scelta del posizionamento in cantiere della macchi-
Leggera sulla strada
Il peso della gru AC 4.070(L)-1 può essere configurato con
molta precisione, per ottenere un'ampia varietà di carichi
assiali, grazie alla possibilità di suddividere flessibilmente
il contrappeso. Senza HAV e con un contrappeso da 4,4 t,
la nuova Tadano rientra nel limite - sempe più richiesto -
del carico assiale di 10 t.
Con un carico assiale di 12 t sono consentiti spostamenti
su strada con un contrappeso fino a 12,2 t. La gamma
dei possibili carichi assiali si estende fino a 16,5 t, per l'uso,
ad esempio, nel Regno Unito.
Potenziata con un concetto ben collaudato
La nuova AC 4.070(L)-1 ha adottato un concetto basato
su due motori (soluzione che ha il pregio di essere affidabile
ed economica), che integra la più recente tecnologia
di controllo delle emissioni di scarico, secondo lo
standard UE Stage V.
Assieme alla trasmissione ZF TraXon, dotata delle funzioni
di disimpegno dal fondo stradale e di assistenza
alla partenza in salita, questa gru ha la facoltà di essere
facilmente manovrabile e di poter raggiungere anche
i cantieri più inaccessibili.
[120] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [121]

Truck&Allestimenti
Astra Veicoli Industriali
OFF-ROAD
per sempre
Gianenrico Griffini by
Passato, presente e futuro
della Casa costruttrice italiana,
specializzata in camion
per impieghi fuoristrada
I MANAGER Da sinistra
a destra, Shahram Falati,
Sales Director di Astra,
Michele Bianchi,
Strategic Marketing,
e Marco Orlandi, Product
Engineering
and Validation
Director della Casa
costruttrice italiana.
[122] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [123]

Truck&Allestimenti
Astra Veicoli Industriali
Made in Piacenza
Tutti i veicoli di Astra sono realizzati nel comprensorio
industriale di Piacenza, dove l’azienda ha sede dal
1951 dopo in trasferimento della sede da Cagliari. Grazie
a una catena di montaggio snella la Casa costruttrice
italiana, che fa parte del gruppo CNH Industrial, è in grado
gestire un ampio ventaglio di varianti e versioni, richieste
dalla clientela internazionale. Oltre a motorizzazioni
con differenti omologazioni - da Euro III a Euro
V ed Euro VI - Astra propone veicoli customizzati per
impieghi in climi desertici o in ambiente artico.
NELLA CAVA DI MARMO Sopra e a fianco, un HD9
86.50 8x6 in azione nel bacino marmifero
delle Alpi Apuane. Il peso totale a terra di questo
veicolo speciale raggiunge le 57 tonnellate.
Quella di Astra Veicoli Industriali, dal 2013 appartenente
al Gruppo CNH Industrial, è la storia di un’eccellenza
italiana nel settore dell’offroad, che ha saputo
farsi apprezzare in ambito nazionale e nel mondo per
l’affidabilità, la robustezza e la qualità dei propri prodotti.
Costruzioni, in un’intervista esclusiva con tre top manager
della Casa italiana - Marco Orlandi, Product Engineering
and Validation Director, Michele Bianchi, Strategic Marketing,
e Shahram Falati, Sales Director - ha fatto il punto sull’offerta
di prodotto, sulla presenza commerciale internazionale
e sulle strategie future dell’azienda per vincere le sfide
tecnologiche e quelle di un mercato in rapida e continua
evoluzione. “L’offerta di prodotto di Astra - spiega Marco
Orlandi - si articola su una gamma completa di veicoli
per impieghi off-road di categoria N3G, con trazioni parziali
o integrali, in configurazione da 4x2 a 8x8.
Le motorizzazioni di FPT Industrial sono disponibili con
omologazione Euro VI, indispensabile per poter vendere
negli stati dell’Unione Europea , ma anche Euro V o Euro
III, secondo le normative vigenti nei mercati di destinazione.
Si tratta di camion classificati come mezzi d’opera
(un’esigenza italiana), cui si affiancano versioni speciali per
impieghi heavy duty, che possono raggiungere le 50-60
tonnellate di massa totale a terra, con carreggiare di 2,5
metri o superiori. I motori possono essere abbinati, secondo
le esigenze della clientela, a cambi a innesto mec-
UN HD9 IN AZIONE Sotto, un 8x6 HD9 86.50, dotato
di motore Cursor 13, abbinato a un cambio automatico
Allison con convertitore di coppia. L’automatico
facilita gli spunti nelle condizioni più impegnative.
canico, automatici, automatizzati o automatizzati con convertitore
di coppia. La cabina disponibile in due modelli, che
deriva da quella della gamma Iveco Trakker, è dotata di rinforzi
in corrispondenza del pavimento e della parete posteriore”.
Elevata resistenza a torsione e a flessione
Quali sono gli altri principali punti di forza dell’offerta di prodotto?
“Uno di questi è sicuramente il telaio, realizzato internamente.
Che, con la configurazione lineare dei longheroni,
fornisce un’elevata resistenza torsionale
(caratte ristica che migliora la stabilità dei veicoli, soprattutto
nel caso di allestimenti con betoniera) e flessionale
(il che favorisce la capacità di carico). Ma contano anche
le sospensioni, gli assali e i motoassali rinforzati
Kessler o Meritor, e le tante possibilità di customizzazione
dei veicoli, in funzione delle diverse esigenze operative.
Si tratta di personalizzazioni che spaziano dai filtri
dell’aria a doppio stadio per ambienti polverosi ai sistemi
di raffreddamento supplementari per climi desertici, fino
ai cablaggi speciali per temperature artiche, solo per citare
alcune delle opzioni disponibili”.
Quali saranno le evoluzioni future dell’offerta di prodotto e
del posizionamento del brand? Su quali elementi state lavorando?
“Ci attendono tempi impegnativi e sfidanti, precisa
Michele Bianchi. Oltre agli adeguamenti tecnologici richiesti
nella Ue dalle normative Euro VI Step E e General
Safety Regulation, dobbiamo lavorare sulla produttività, sul
miglioramento del Tco, del comfort e della sicurezza. La
produttività, intesa come costo per tonnellata trasporta-
[124] settembre 2021 Costruzioni
Costruzioni settembre 2021 [125]

Truck&Allestimenti
Astra Veicoli Industriali
Fuoristrada duro e altro
La tabella sotto illustra l’offerta di autotelai cabinati della serie
HD9, dotati di motorizzazione Euro VI. I carri sono disponibili
in configurazione 6x4, 6x6, 8x4, 8x6 e 8x8, con propulsore
a sei cilindri in linea Cursor 13 di 12,9 litri di cilindrata.
Le tarature di potenza sono di 450, 500 e 560 Cv, cui corrispondono
coppie di picco rispettivamente di 2.200, 2.300
e 2.500 Newtonmetro. l motori possono essere abbinati a
cambi manuali ZF Ecosplit, automatizzati ZF Astronic o totalmente
automatici (Allison HD 4700). L’offerta di trattori -
non indicata nella tabella - comprende modelli 6x4 e 6x6,
oppure versioni di veicoli a 4 assi, adatti anche per il traino
di carichi eccezionali - foto a fianco.
ta o come costo per ora lavorata, è da sempre uno dei principali
driver del nostro settore d’elezione. Che spazia dagli
utilizzi in miniera al comparto petrolifero, dalla costruzione
delle grandi infrastrutture ai trasporti eccezionali e agli
impieghi vocational. Ma dobbiamo lavorare anche nel campo
della sostenibilità ambientale e delle tecnologie per
la guida autonoma all’interno aree chiuse.
Per mettere a punto queste soluzioni possiamo
contare sulle sinergie con il gruppo CNH
Una storia lunga 75 anni
Nata a Cagliari nel 1946 per iniziativa di Mario
Bertuzzi con la ragione sociale di Anonima Sarda
Trasporto e Recupero Automezzi, Astra ha trasferito
la propria sede a Piacenza nel 1951.
Specializzata nella realizzazione di dumper (la serie Bni
è del 1956) e di autotelai speciali per la movimentazione
di calcestruzzo premiscelato, la società viene acquisita
da Iveco nel 1986. Nel 1993 Astra introduce sul
mercato la serie HD e nel 1996 celebra il cinquantesimo
anniversario della fondazione, raggiungendo il traguardo
dei 25mila veicoli venduti nel mondo. E’ anche
L’HHD9 PER MISSIONI IMPOSSIBILI Sopra e a fianco,
alcune immagini di un Astra HHD9 86.50 8x6
per impieghi ultra-gravosi. La motorizzazione è basata
sul sei cilindri in linea Cursor 13, tarato a 500 Cv.
Industrial, del quale facciamo parte’”. Quali sono i principali
mercati di destinazione per i veicoli di Astra? “L’Italia -
spiega Shahram Falati - è il nostro mercato di riferimento,
nel quale abbiamo conquistato una quota dell11 per
cento e siamo leader nel segmento dei veicoli allestiti con
betoniere (33 per cento del totale). In Europa, a causa delle
limitazione dei pesi su strada, ci rivolgiamo soprattutto
a segmenti di nicchia. Fra i mercati extra-Ue, l’Africa e il
Medio Oriente assorbono circa il 35-40 per cento dei nostri
volumi di vendita. Ma siamo presenti un po’ in tutto il
mondo - dall’Asia sud orientale all’America Latina - con
un centinaio di punti vendita e circa 230 strutture di assistenza.
Ovunque le nostre macchine sono apprezzate perché
sono affidabili, semplici e facili di riparare”.
l’occasione per l’introduzione sul mercato della serie
HD7, disponibile in configurazione a due, tre o quattro
assali con motorizzazioni fino a 520 Cv. Nel 2000 arrivano
gli HD7/C, dotati di motori Cursor, e i dumper articolati
ADT, disponibili nelle versioni da 25 e 30 tonnellate.
Nel 2005 debutta sul mercato la gamma HD8,
seguita nel 2008 dalla versione HHD per impieghi gravosi.
Il 2011 è l’anno in cui gli HD9 passano dalla cabina
in vetroresina a quella in acciaio, mentre nel 2016
Astra introduce le versioni “dumper” per soddisfare la
domanda di payload sempre più importanti.

9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 5 3 >
8-9 settembre 2021
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Casa editrice la fiaccola srl
Speciale WalkAround
La responsabilità
di costruire per l’uomo
e il suo domani.
n. 753 | anno LXIX
Costruzioni
Attualità
&Prodotti
IL CATAMARANO
FIRMATO FAGIOLI
Il sistema sviluppato
da Fagioli per posare
un plinto da 1.800 t
in acque danesi
Sollevamento
&Noleggio
AWPERFORMANCE
HINOWA TC13S
Un nuovo format
per analizzare le PLE.
Tutto sulla nuova
telescopica cingolata
Truck
&Allestimenti
ASTRA IERI, OGGI
E DOMANI
Intervista esclusiva
con tre top manager
di un’eccellenza
italiana dell’offroad
753
anno LXIX 8-9 settembre 2021
WALKAROUND
DEL
NUOVO O DUMPER RL
LIEBHERR ER
RT
TA2
230
OGNI MESE
• Attualità & Prodotti • Macchine & Componenti
• Riciclaggio & Demolizione • Cave & Calcestruzzo • WalkAround Macchine
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abbonamenti@fiaccola.it
Abbonamento annuo €90,00 *
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*(IVA assolta dall’editore)
Progettare e costruire è il nostro impegno.
Abbiamo iniziato molti anni fa e continuiamo a
farlo, consapevoli che dentro al nostro lavoro
vi è una grande responsabilità. Rendere più
rapidi e sicuri gli spostamenti, creare edifici
sempre più sostenibili, confortevoli e moderni,
trasformare tessuti urbani compromessi
in luoghi dove vivere in una dimensione
personale e collettiva, realizzare spazi per la
ricerca e l’innovazione. Questa è la mission
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che ci guida: progettare e costruire per l’uomo,
con lo sguardo sempre proiettato al domani.
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