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Voci di Moda N.48 - Marzo-Aprile 2022

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L’intervista di...

Elisa Manzoni

YASSINE LASKAD

…la mia vita in un film!

Attore, regista e sceneggiatore. A soli 20 anni Yassine è già tutto questo!

Ma soprattutto è una persona semplice ed umile. Vive e lavora a

Lavagna di Comazzo (LO) e nel suo tempo libero si dedica alla sua più

grande passione, nata quando era piccolo…fare film amatoriali! Seguitissimo

su suoi canali social ha già realizzato tre progetti: il lungometraggio

“The Heist” e due cortometraggi “Fear” e “It”, quest’ultimo,

in uscita prossimamente, è una sua visione personale del famoso

libro di Stephen King.

Quale tra i tuoi lavori sei più fiero di aver fatto?

Sicuramente “The Heist” perché è il primo prodotto che ho fatto e da lì

è iniziato tutto. Sono molto fiero di questo lungometraggio perché se non

l'avessi fatto tutto ciò non sarebbe successo. Paradossalmente, anche se non

è ancora uscito, ti dico “It” perché è la prima volta in cui faccio tutto da solo

e sono al centro di tutto senza far fare niente ad altri. Sono io al 100% che

gestisco tutto, editando, scrivendo e facendo il regista.

Mi interessa molto anche il lavoro che fai con gli attori. Analizzate insieme

i personaggi? Fate il lavoro di analisi, ovvero quello che non si vede

del personaggio ma che l'autore/regista comunque devono sapere?

Io tendo a spiegare in generale com'è fatto il personaggio in base al carattere,

però do sempre un po’ di carta bianca, una sorta di libero arbitrio in cui gli

attori possono crearsi il carattere, le mimiche facciali e il modo di parlare. Non

entro al 100%, voglio far lavorare anche la fantasia degli attori.

Spesso tu lavori con lo stesso cast, segno che c’è una reciproca fiducia

fra te e gli attori. Con quale attore ti piacerebbe collaborare?

Sicuramente con un attore bravissimo con cui già faccio video cioè il mio

migliore amico Daniele Calise. Con lui lavorerò sempre, fino alla fine. E poi

Ryan Reynolds perché ha un modo di fare comicità che mi fa impazzire e io e

lui siamo un pochino simili di carattere.

La sala come collettivo di una comunità. In una realtà come la nostra

in cui le sale cinematografiche risentono sia della concorrenza delle

nuove piattaforme, come Netflix, sia della tragedia socio-economica,

come pensi che la sala possa tornare a costruire una comunità quindi

per te quanto è importante continuare ad andare al cinema e vivere

di cinema ?

Sono dell'idea che ormai siamo arrivati ad un punto in cui con il passare

degli anni tutte queste piattaforme saranno sempre più in sviluppo e si andrà

meno al cinema ma penso che uscire di casa, entrare in una sala cinematografica

ed incontrare altra gente è una cosa che ti appaga tantissimo. E’

un’altra emozione.

Ho notato che il tema

della paura è un filo conduttore

dei tuoi progetti.

Quanto è importante per te?

Cos’è per te la paura?

(ride) La mia paura più grande quando ero piccolo erano i clown. Fa ridere

ora il fatto di essermi appassionato proprio ad “It”. È una cosa implicita perché,

quelli che mi conoscono, sanno che sono un ragazzo molto paranoico

con ansie e paure. Non è una cosa che scelgo io di fare ma è il cervello che

me lo dice. Io sono convinto che il 90% delle paure che viviamo quotidianamente

non sono vere. Credo che le vere paure siano altre, quelle che purtroppo

capiamo veramente nei momenti in cui stiamo male, come morire di fame

o aver paura di perdere i propri cari.

Da dove trai spunto per i tuoi soggetti cinematografici e narrativi che

poi reinterpreti con il tuo stile?

Sono uno a cui piace molto fare omaggi ad opere che mi sono piaciute, ad

esempio libri, videogiochi e anche film che mi hanno segnato da quando son

piccolo e mi hanno trasmesso un’emozione. Prendo spunto da molte cose e

anche da quello che ho passato; infatti in “Fear” ci sono molti riferimenti in

cui dico cose che purtroppo, nel bene o nel male ho passato. E’ un modo per

raccontarmi, traggo ispirazione dalla mia vita ma anche da opere che non

c'entrano niente col mondo del cinema.

Preferisci fare l'attore o la tua passione rimane quella della scrittura?

Domanda bellissima ma molto difficile. Amo più fare l'attore perché si, scrivere

è bellissimo, sei da solo con le tue visioni, ma fare l'attore è un momento

stupendo. In quel preciso istante non sei te stesso e nella giornata puoi essere

un’altra persona totalmente diversa da te. In “Fear” ho interpretato un personaggio

pazzo, fuori di testa che è l’opposto di quello che sono io.

Chi è Yassine Laskad?

Sono un ragazzo che ha ancora tante cose da imparare e molta strada da

percorrere. Credo che nella vita bisogna sempre avere una passione ma soprattutto

un sogno da seguire. Lavoro come chiunque altro e quello che

guadagno lo spendo per questo scopo.

imyaass

Yassine Laskad

Yassine Laskad

Elisa Manzoni

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