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Nelle Valli Bolognesi N°53

Il numero della primavera 2022 del trimestrale su natura, cultura, storia e tradizioni locali edito da Emil Banca

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DA NON PERDERE<br />

Val di Zena<br />

Dai Botroidi ai sentieri<br />

fino alla Via del Fantini. Poi<br />

laboratori, eventi e progetti<br />

artistici: la valle abbraccia<br />

il turismo lento<br />

Un museo a cielo aperto<br />

Testo di Rita Idini<br />

Parco Museale della Val di Zena*<br />

Da anni lavoriamo per trasformare<br />

la Val di Zena in un luogo aperto,<br />

accogliente, dove poter far scoprire<br />

le tante ricchezze esistenti a tutti,<br />

attraverso un turismo lento ed<br />

inclusivo.<br />

Il Museo dei Botroidi, primo<br />

progetto dell’associazione, ne è<br />

una testimonianza, il primo museo<br />

geotattile dove si fa conoscenza<br />

non solo dei Botroidi, buffi sassi<br />

collezionati da Luigi Fantini, ma della<br />

geologia, toccando e soppesando le<br />

pietre e i fossili. Un museo unico e<br />

spontaneo al cui ingresso si legge la<br />

scritta “Vietato non toccare”.<br />

Nasce così il nostro progetto più<br />

ampio quello del “Parco Museale”:<br />

un museo aperto e diffuso dove tutto<br />

il territorio diventa spazio espositivo<br />

di se stesso, legando tutti i luoghi<br />

importanti tra di loro facilitandone<br />

l’accesso, la conoscenza e la<br />

rivalutazione.<br />

Per fare questo abbiamo ripristinato<br />

sentieri, riscoperto luoghi antichi,<br />

ripercorso le tracce dei nostri antenati,<br />

unendo punti incantevoli dal punto<br />

di vista paesaggistico, creando<br />

pian piano una rete di sentieri nel<br />

territorio che non è soltanto fisica ma<br />

soprattutto culturale.<br />

Ora è giunto il momento di aprire<br />

le porte del Parco che non ha<br />

confini precisi ma ha un cuore, la<br />

Val di Zena, ed ha un’anima, La Via<br />

del Fantini. Sentieri fisici e ideali<br />

possono ramificarsi molto lontano,<br />

come si può scoprire dall’importanza<br />

del patrimonio culturale custodito,<br />

ma anche dai nuovi fermenti che<br />

lo proiettano nel futuro. Fermenti<br />

“sociali” che nascono dalla<br />

comunità per sviluppare nuovi<br />

luoghi di appartenenza e di sviluppo<br />

del territorio nei suoi vari aspetti<br />

naturalistici, storici ed artistici. La<br />

figura di Luigi Fantini, speleologo<br />

e vero e proprio esploratore<br />

dell’Appennino, è la figura a cui<br />

è stato dedicato il cammino e del<br />

quale si racconta l’estrema curiosità<br />

e passione per il territorio.<br />

Oggi aprire le porte di un territorio<br />

significa anche essere in rete ed esserci<br />

nel migliore dei modi: per questo<br />

abbiamo rinnovato il nostro sito http://<br />

www.parcomusealedellavaldizena.<br />

it/. Un nuovo sito dove poter trovare<br />

tante informazioni e approfondimenti<br />

riguardo i luoghi, la storia e gli aspetti<br />

naturali della vallata, i progetti futuri<br />

e passati: insomma il nostro cuore<br />

pulsante.<br />

La possibilità di iscriversi online<br />

all’associazione permette di<br />

sostenere il nostro progetto con<br />

pochi e semplici passaggi.<br />

Il sostegno dei nostri soci e degli<br />

escursionisti delle <strong>Valli</strong> <strong>Bolognesi</strong>,<br />

in una campagna di Crowdfunding<br />

conclusa nel dicembre 2020, ha<br />

permesso di realizzare il sito www.<br />

viadelfantini.it/.<br />

Un portale ricco di risorse, mappe<br />

e informazioni sulla fitta rete dei<br />

sentieri della Val di Zena. Una<br />

struttura articolata di sentieri tematici<br />

vanno ad aggiungersi all’ossatura<br />

centrale del Cammino di quasi 50<br />

km che va da San Lazzaro di Savena<br />

a San Benedetto del Querceto. Il sito<br />

vuole essere uno strumento rivolto<br />

ad un turismo lento e responsabile,<br />

sia di prossimità che nazionale ed<br />

internazionale, costituendo una<br />

proposta ideale per poter conoscere<br />

una valle della Collina Bolognese<br />

dove ancora la natura fa da padrone.<br />

La Via del Fantini è un’arteria<br />

ramificata che si può percorrere a<br />

piedi o in bici in modi e tempi diversi:<br />

I siti per iniziare il tour:<br />

www.parcomusealedellavaldizena.it<br />

www.viadelfantini.it<br />

in 4 giorni per godere a pieno della<br />

natura e della cultura del territorio<br />

della Val di Zena o più rapidamente<br />

in 3 o addirittura 2 giorni di trekking<br />

più intenso.<br />

Il sito ospita una sezione dedicata<br />

alle informazioni sull’accoglienza<br />

ed i punti di ristoro e a breve, nella<br />

sezione “Il paniere della Val di<br />

Zena”, offriremo maggiore spazio<br />

alle attività produttive con focus<br />

su aziende agricole, eccellenze<br />

enogastronomiche e prodotti tipici.<br />

Tutte le informazioni con mappe e<br />

guide dettagliate sono a disposizione<br />

di chiunque voglia intraprendere il<br />

percorso in autonomia, o decidere<br />

di partecipare a uno dei viaggi<br />

organizzati che sono in programma.<br />

La Via del Fantini sarà anche teatro di<br />

eventi: escursioni guidate rivolte alla<br />

conoscenza e all’esplorazione del<br />

territorio accompagnati da musica,<br />

visite a musei, teatro o degustazioni<br />

particolari dei nostri prodotti.<br />

Parco Museale, ma anche Parco<br />

Artistico dove l’arte si crea con<br />

la comunità attraverso laboratori<br />

didattici e progetti mirati in stretta<br />

connessione con l’ambiente<br />

circostante, interventi site-specific<br />

dunque, come quelli già realizzati a<br />

Gorgognano o a Riosto. Tanti progetti<br />

e tante opportunità da scoprire<br />

seguendoci sulle nostre pagine web<br />

e sui social.<br />

*Il Parco Museale della Val di Zena<br />

è un’associazione di promozione sociale<br />

che lavora per la tutela del territorio<br />

proponendo un tipo di gestione<br />

“dal basso” rivolta ad uno sviluppo futuro.<br />

Storie, magie e segreti<br />

sul MONTE DELLE FORMICHE<br />

di Gianluigi Pagani<br />

Poche persone conoscono<br />

bene la storia e le tradizioni<br />

della Madonna del Monte delle<br />

Formiche, protettrice delle <strong>Valli</strong><br />

Savena, Idice e Zena. Siamo<br />

nel Comune di Pianoro, ad<br />

una altitudine di 638 metri. Il<br />

nome è legato ad un fenomeno<br />

naturalistico che si verifica ogni<br />

anno.<br />

Nei primi 15 giorni di settembre,<br />

sciami di formiche alate (Myrmica<br />

scabrinodis) partono dalla Foresta<br />

Nera in Germania, seguono<br />

lo stesso identico percorso da<br />

secoli, raggiungono la vetta, e<br />

qui muoiono davanti all’immagine<br />

di Maria, all’interno del Santuario.<br />

Sotto l’immagine della Vergine,<br />

è riprodotto un distico latino che<br />

si traduce in “ansiose volano le<br />

formiche all’altare della Vergine,<br />

pur sapendo che ai suoi piedi<br />

moriranno”.<br />

L’8 settembre è tradizione che gli<br />

insetti vengano benedetti e donati<br />

ai fedeli all’interno di piccole<br />

caramelle di carta colorata che<br />

si tengono nel portafoglio per un<br />

anno intero, insieme al santino<br />

della Madonna.<br />

La Madonna delle Formiche,<br />

dal 2020, è anche la patrona e<br />

custode del Comune di Pianoro<br />

e della Zona Pastorale 50.<br />

Durante la recente pandemia di<br />

Covid- 19, quando fu dichiarato<br />

il lockdown, il parroco di Pianoro<br />

Don Daniele Busca, il parroco di<br />

Rastignano don Giulio Gallerani<br />

ed il sindaco di Pianoro Franca<br />

Filippini, scalarono il Monte per<br />

consacrare a Maria l’intera zona.<br />

Ma il Monte delle Formiche offre<br />

altre mille sorprese.<br />

Il Museo dei Botroidi, i sassi<br />

antropomorfi di arenaria, raccolti<br />

da Luigi Fantini agli inizi del<br />

1900 (per visite guidate, email<br />

lamberto.monti1@gmail.com).<br />

La Via del Fantini, il sentiero di<br />

55 km creato dall’associazione<br />

Parco museale della Val di Zena,<br />

che parte da Bologna e arriva nel<br />

cuore del nostro appennino, fino<br />

all’area archeologica di Monte<br />

Bibele.<br />

La seconda tappa della Via<br />

Mater Dei, che dalla chiesa di<br />

Rastignano sale verso Monte<br />

Calvo, passando affianco sia<br />

al Cimitero con il monumento<br />

delle “Mamme per sempre”<br />

dedicato a tutte le madri che<br />

non hanno una tomba su cui<br />

piangere il proprio figlio, sia<br />

all’Altare Materpacis, con un<br />

bellissimo panorama a 360°<br />

(che permette di ammirare<br />

il Contrafforte Pliocenico) fino<br />

alla casa del volontariato degli<br />

Amici di Cà di Pippo (per info:<br />

www.viamaterdei.it).<br />

A Gorgognano si trova la Balena<br />

della Val Di Zena, monumento<br />

raffigurante una balena di nove<br />

metri. Qui, contro la montagna, si<br />

infrangevano le onde dell’attuale<br />

Mare Adriatico che “entrava” nella<br />

Pianura Padana. E qui rimase<br />

arenata un giovane esemplare di<br />

“Balaenoptera Aucutorostrata”,<br />

risalente al Pliocene, tra i 2 e i 5<br />

milioni di anni fa.<br />

E poi ancora il Castello di Zena<br />

con la leggenda di Zenobia, nobile<br />

fanciulla, che promessa sposa<br />

ad una persona che non gradiva,<br />

si tolse la vita lanciandosi da una<br />

rupe a ridosso del castello.<br />

La Grotta dell’Eremita Barberio<br />

che, sotto la rupe del Santuario,<br />

ha vissuto la propria solitaria<br />

esistenza in preghiera,<br />

ascoltando la Santa Messa da un<br />

pertugio fra le rocce.<br />

Ed infine la solenne Festa del<br />

Monte delle Formiche che si<br />

celebra ogni anno l’8 settembre,<br />

con le crescentine delle “azdore”.<br />

Tutto nel ricordo del precedente<br />

Rettore don Orfeo Facchini,<br />

che tanto ha fatto per questo<br />

Santuario, sistemando la chiesa,<br />

allargando la sala di accoglienza,<br />

ricostruendo il campanile e<br />

coinvolgendo la piccola comunità<br />

in iniziative e progetti.<br />

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