BresciaUp Maggio

PHOENIX - IL POTERE
IMMENSO DELLA MUSICA
UN ROMANZO SENZA FILTRI
di Laura Gorini
ROMANZO DI SALVATORE CAFIERO
E LISA DI GIOVANNI
Non aveva fame, o meglio si imponeva di non
averne e di non sentirla, e non richiedeva cibo.
Non lo amava e lo temeva. Gli faceva male, molto
male, e aveva iniziato a vederlo come una
sorta di veleno per il suo corpo che ogni giorno
diventava sempre più scarno.
La sua pelle poi era quasi
trasparente, di vetro.
Non si reggeva praticamente
in piedi e non riusciva, essendo
tanto debole, a fare le
normali attività che un bambino
dovrebbe fare alla sua età,
come una corsa in bicicletta o
due tiri con il pallone in giardino
o al parco. Si sentiva
incompreso. Poi tutti quanti
iniziarono a pensare che se lui,
nonostante fosse tanto piccino,
si comportava così era perché voleva
lasciarsi andare. Il suo male?
Quello che si può definire come il
classico mal di vivere, dicevano in tanti.
In sostanza lui, per queste persone, voleva morire.
Ma poi, dopo molto tempo, si scoprì che non
era affatto così: lui non era affetto da disturbi
alimentari e non era anoressico.
E soprattutto non voleva morire.
Come dedusse un medico all’avanguardia, era
celiaco, dunque intollerante al glutine. E da lì è
iniziata pian piano la risalita.
Non è stato certamente semplice risalire, ma
lui, come una sorta di Araba Fenice, un’immagine
tanto cara agli antichi e agli amanti dei testi
classici, dopo essere caduto tante volte, metaforicamente
parlando, nel corso della sua giovane
vita, si è rialzato, più forte e grintoso che
mai, risorgendo dalle ceneri, anche quando agli
occhi dei più sembrava non solo arduo ma – addirittura
– impossibile.
Lo ha fatto quando era tanto piccino e poi ha
proseguito a farlo ancora, quando è diventato
grande.
E in tutto questo Madre Musica e la sua fedele
chitarra non l’hanno mai abbandonato.
Lui ce lo racconta, senza filtri, nel suo romanzo
autobiografico
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