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"Inedito, di sera" 16/06/2022

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No, non crede nei fantasmi, ma perché allora non riesce a

scendere dalla macchina? Sarà questo silenzio che lo

spiazza? Sarà l’erba incolta che lo sconsola? No, i fantasmi

no di certo: quelli non esistono.

Spegne quindi il motore, scende dalla macchina con le mani

in tasca. Ma l’aria umida gli pesa nei polmoni, ogni passo è

come muoversi fra le sabbie mobili. Procede lento verso il

cancello, lo apre piano, strappa via l’edera con fatica.

Nel giardino non ci sono più le rose che crescevano copiose

sui cespugli bassi. Sua madre le accudiva ogni mattina, poi

ne prendeva un paio e le gettava sul tavolo della colazione.

Quando Edoardo si affacciava dalla finestra della sua

cameretta vedeva sempre la sua mamma con le cesoie fra le

mani. Tagliava decisa, accarezava le foglie con amore.

Adesso di quei cespugli non c’è più niente se non qualche

ramo rinsecchito. Quale desolazione... Passa una nuvola ad

oscurare il sole. No i fantasmi non esistono ma cos’è

quest’ombra a forma di donna che si proietta sul giardino?

Perché poi tiene delle cesoie fra le mani? Ad Edoardo si

ferma il cuore. Ma è solo un abbaglio e questo solo un

vecchio cespuglio. No, i fantasmi non esistono.

“Edo...Vieni qua...” sussurra il vento.

“Arrivo” risponde subito Edoardo. Ma è solo il vento che

parla. Lui è cresciuto ormai. Soffoca, quindi, le proprie

parole tossendo. No, non esistono i fantasmi. No, lui non gli

ha appena risposto.

Meglio procedere dritto, verso il portone. Cigola questo sui

cardini mentre lo spinge. Dentro buio ed odore di muffa. La

casa è vuota e silenziosa, fra le mura si sente rimbombare

soltanto il battito del suo cuore.

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