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"Inedito, di sera" 16/06/2022

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A l i c e D e S a n t i s

.

Un giorno ti ho incontrato e il mio stomaco ha iniziato a

sentirsi troppo pesante. Deve essere stato un giorno triste.

Era già successo molte volte, il sentirsi pesante.

Troppo.

Chissà come sarebbe stato se non ti avessi mai incontrato.

Diventavo più leggera e tu dicevi che era giusto così,

bisogna essere leggeri in un mondo troppo pesante. Meglio

viaggiare comodi quando ci si fa questi viaggi mentali.

Ero più leggera ma questo non bastava, non mi parlavi

abbastanza o forse non lo ero io.

Più mi alleggerivo e meno ottenevo le tue attenzioni, il

mondo era sempre troppo pesante e il viaggio si faceva

doloroso.

Un giorno però, tu sei andato via, ma io non ho smesso di

alleggerirmi. Pensavo che se fossi sparita ti saresti accorto

della mia assenza, del posto vuoto che avrei lasciato e così

ho continuato ad alleggerirmi.

Non serviva, niente, ero ancora pesante e per te non faceva

differenza.

Saresti mai tornato? Il mondo avrebbe smesso di girare se il

mio si fosse fermato? E il tuo?

Ritorni ma c'è qualcosa che ancora non va, che a te non va.

Ho fatto il giro del mondo con uno stomaco vuoto, ti ho

raggiunto ad ogni crocevia affollato per sentire se anche tu

viaggiassi alla mia stessa velocità e con il mio stesso bagaglio

leggero.

Ma non c'eri a nessun incrocio, il viaggio era solo un modo

per consumare il mio carburante, per consumare il mio

stomaco, per consumare me.

2

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