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In Mugello 2022 PDF

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Mugello

terra di storia e arte

Origini antiche, cuore medievale, biglietto da visita

della famosa e potente famiglia dei Medici

La storia della valle del Mugello ha origini

antichissime. Si sa infatti che i primi insediamenti

umani nella zona risalgono addirittura

al paleolitico. Il nome “Mugello” è da

attribuire alla tribù Ligure dei Magelli, già

citati in scritti del VI secolo d.C. A questa

popolazione nomade seguirono gli Etruschi,

di cui sono rimaste tracce importanti nei siti

archeologici di Poggio Colla (Vicchio), Frascole

a Dicomano. Agli Etruschi dobbiamo

anche la costruzione delle prime vie di comunicazione,

come la strada che collega Fiesole

a Bologna. Dopo la caduta dell’Impero Romano

d’Occidente, nel 476 d.C, Firenze e il

Mugello entrarono a far parte della dominazione

Longobarda Questa situazione muterà

con l’avvento di Carlo Magno, che nell’801

d.C conferì ai duchi Ubaldini il titolo di “Signori

del gioioso paese del Mugello”. Con il

passaggio sotto il dominio delle signorie, tra

le quali gli Ubaldini, gli Alberti e i Conti

Guidi, il Mugello vide l’affermarsi del potere

territoriale, garantito anche dalla costruzione

di imponenti roccaforti in posizioni

strategiche.

Questi anni, che vanno dalla metà del ‘200

fino ai primi del ‘300, sono di significativa

importanza per il Mugello. Infatti, dopo

l’ascesa incontrastata di Firenze e la seguente

campagna militare della stessa, al fine di

conquistare il Mugello, centro nevralgico del

commercio dell’Italia centro-settentrionale,

vennero fondati tre importanti centri abitati.

I primi due, costruiti per motivi strategici

durante la battaglia secolare contro gli Ubaldini,

sono il castello di San Barnaba (oggi

Scarperia) e la rocca di Firenzuola. Le forze

alleate di Firenze, e anche quelle nemiche, si

trasferirono proprio in questi due paesi, dopo

la promessa di agevolazioni e la completa

esenzione dalle tasse per dieci anni. La storia

mugellana passa anche attraverso quella della

famiglia Medici, originaria proprio di queste

terre. Una leggenda narra che un loro primo

antenato faceva il carbonaio e questi ebbe un

figlio che diventò medico. Un’altra narra che

in Mugello, al tempo di Carlo Magno, imperversava

un gigante chiamato Mugello. Questi

fu affrontato e ucciso da un coraggioso cavaliere

di nome Averardo dei Medici che prima

di morire scagliò sul suo avversario la mazza

ferrata da cui pendevano le palle di ferro imprimendo

sullo scudo di Averardo le famose

palle che compongono lo stemma dei Medici.

Questa è la leggenda. Nella realtà, bisogna

risalire al 1201 per trovare Medici di nome

Chiarissimo figlio di un certo Giambuono,

membro del Consiglio del Comune.

Sempre nell’ambito della buona borghesia

troviamo, nel 1251, un altro Medici, Giovanni

che partecipa alla guerra contro i Longobardi.

Nel 1291 un Ardingo dei Medici diventa

priore. Con Giovanni di Bicci, figlio di

Averardo (morto di peste nel 1363) i Medici

iniziano quella ascesa economica e politica

che li porterà a essere una delle famiglie più

ricche e influenti di Firenze. Uomini d’affari,

ricchi banchieri, ma anche uomini di cultura,

amanti dell’arte e delle lettere. Vollero fare

del Mugello il loro biglietto da visita, il segno

tangibile ed immortale della loro potenza

politica. Così nei luoghi, dove si formerà

il genio artistico del Giotto e del Cimabue,

sopravvivono ancora oggi testimonianze importanti

come il Castello di Cafaggiolo e il

Castello del Trebbio, splendide dimore medicee

oggi riconosciute dall’Unesco “Patrimonio

dell’Umanità”.

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