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Mugello
terra di storia e arte
Origini antiche, cuore medievale, biglietto da visita
della famosa e potente famiglia dei Medici
La storia della valle del Mugello ha origini
antichissime. Si sa infatti che i primi insediamenti
umani nella zona risalgono addirittura
al paleolitico. Il nome “Mugello” è da
attribuire alla tribù Ligure dei Magelli, già
citati in scritti del VI secolo d.C. A questa
popolazione nomade seguirono gli Etruschi,
di cui sono rimaste tracce importanti nei siti
archeologici di Poggio Colla (Vicchio), Frascole
a Dicomano. Agli Etruschi dobbiamo
anche la costruzione delle prime vie di comunicazione,
come la strada che collega Fiesole
a Bologna. Dopo la caduta dell’Impero Romano
d’Occidente, nel 476 d.C, Firenze e il
Mugello entrarono a far parte della dominazione
Longobarda Questa situazione muterà
con l’avvento di Carlo Magno, che nell’801
d.C conferì ai duchi Ubaldini il titolo di “Signori
del gioioso paese del Mugello”. Con il
passaggio sotto il dominio delle signorie, tra
le quali gli Ubaldini, gli Alberti e i Conti
Guidi, il Mugello vide l’affermarsi del potere
territoriale, garantito anche dalla costruzione
di imponenti roccaforti in posizioni
strategiche.
Questi anni, che vanno dalla metà del ‘200
fino ai primi del ‘300, sono di significativa
importanza per il Mugello. Infatti, dopo
l’ascesa incontrastata di Firenze e la seguente
campagna militare della stessa, al fine di
conquistare il Mugello, centro nevralgico del
commercio dell’Italia centro-settentrionale,
vennero fondati tre importanti centri abitati.
I primi due, costruiti per motivi strategici
durante la battaglia secolare contro gli Ubaldini,
sono il castello di San Barnaba (oggi
Scarperia) e la rocca di Firenzuola. Le forze
alleate di Firenze, e anche quelle nemiche, si
trasferirono proprio in questi due paesi, dopo
la promessa di agevolazioni e la completa
esenzione dalle tasse per dieci anni. La storia
mugellana passa anche attraverso quella della
famiglia Medici, originaria proprio di queste
terre. Una leggenda narra che un loro primo
antenato faceva il carbonaio e questi ebbe un
figlio che diventò medico. Un’altra narra che
in Mugello, al tempo di Carlo Magno, imperversava
un gigante chiamato Mugello. Questi
fu affrontato e ucciso da un coraggioso cavaliere
di nome Averardo dei Medici che prima
di morire scagliò sul suo avversario la mazza
ferrata da cui pendevano le palle di ferro imprimendo
sullo scudo di Averardo le famose
palle che compongono lo stemma dei Medici.
Questa è la leggenda. Nella realtà, bisogna
risalire al 1201 per trovare Medici di nome
Chiarissimo figlio di un certo Giambuono,
membro del Consiglio del Comune.
Sempre nell’ambito della buona borghesia
troviamo, nel 1251, un altro Medici, Giovanni
che partecipa alla guerra contro i Longobardi.
Nel 1291 un Ardingo dei Medici diventa
priore. Con Giovanni di Bicci, figlio di
Averardo (morto di peste nel 1363) i Medici
iniziano quella ascesa economica e politica
che li porterà a essere una delle famiglie più
ricche e influenti di Firenze. Uomini d’affari,
ricchi banchieri, ma anche uomini di cultura,
amanti dell’arte e delle lettere. Vollero fare
del Mugello il loro biglietto da visita, il segno
tangibile ed immortale della loro potenza
politica. Così nei luoghi, dove si formerà
il genio artistico del Giotto e del Cimabue,
sopravvivono ancora oggi testimonianze importanti
come il Castello di Cafaggiolo e il
Castello del Trebbio, splendide dimore medicee
oggi riconosciute dall’Unesco “Patrimonio
dell’Umanità”.
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