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Opuscolo Livorno per pdf

Ritengo che questo lavoro sia un ottimo esempio di partecipa-zione autonoma della cittadinanza attiva alla vita della comuni-tà, un documento esemplare che testimonia quanto si possa fa-re unendo competenza tecnica e passione per il bene comune. Rappresenta inoltre un efficace modello di analisi ed informa-zione che dovrebbe essere utilizzato anche in molte altre parti d'Italia: dal Piemonte alla Sicilia, passando naturalmente per la Liguria in cui vivo, serve unire le forze per contrastare il dila-gante e cinico pensiero neoliberista

Ritengo che questo lavoro sia un ottimo esempio di partecipa-zione autonoma della cittadinanza attiva alla vita della comuni-tà, un documento esemplare che testimonia quanto si possa fa-re unendo competenza tecnica e passione per il bene comune. Rappresenta inoltre un efficace modello di analisi ed informa-zione che dovrebbe essere utilizzato anche in molte altre parti d'Italia: dal Piemonte alla Sicilia, passando naturalmente per la Liguria in cui vivo, serve unire le forze per contrastare il dila-gante e cinico pensiero neoliberista

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Silvia Viviani, progetti che puntino “al recupero dell’esistente e non

al consumo del suolo”.

Per non parlare poi dell’insensato progetto della Darsena

Europa, distruttivo dei già precari equilibri ecosistemici della costa

pisano-livornese e dispendioso sul piano economico visto che il costo,

non ancora consolidato, si aggira sul miliardo di euro, in gran

parte di origine pubblica. Non osiamo immaginare quali e quanti

progetti e opere di riqualificazione ambientale si sarebbero potute

promuovere avendo a disposizione dei finanziamenti cosi cospicui.

Invece ci spettano le tre centraline a singhiozzo promesse dal comune

per scoprire quello che sappiamo già, ossia la tossicità dei

fumi navali e l’episodica e incerta elettrificazione di una banchina

del porto senza alcun progetto di riqualificazione ambientalmente

sostenibile dell’intera area portuale.

Purtroppo siamo qui a ricordare che nel periodo che va dal

2013 al 2017 compreso, la mortalità per tutte le cause nei due comuni

del SIN è più alta di quella statisticamente prevista: 653 sono

i decessi oltre la media regionale degli attesi (131 l’anno) *, + 6% per

i maschi e + 7% per le donne; la mortalità per tutti i tumori maligni

registra ben 194 decessi in più (+ 8% per i maschi e + 6% per le

donne), i tumori della trachea e del polmone contribuiscono con 47

casi oltre gli attesi, mentre 219 sono i decessi in più dovuti alle malattie

del sistema circolatorio.

Cospicuo il numero delle ospedalizzazioni, mentre è a dir

poco allarmante il numero delle Anomalie Congenite: 348 sono i

casi segnalati tra il 2008 e il 2017 con un eccesso del 25% rispetto

agli attesi, molto più elevato del 16% indicato per il SIN di Taranto

dal 6° Rapporto Sentieri. Assolutamente fuori controllo sono i decessi

per il mesotelioma della pleura, i più numerosi in Toscana.

In assenza di studi a livello geografico più dettagliato, da

anni richiesti ma mai effettuati, possiamo solo ipotizzare che i tassi

percentuali indicati, espressione di valori medi di tutto il territorio

comunale, sono ben più allarmanti se prendiamo in considerazione

i quartieri a ridosso delle aree industriali e portuali, da Stagno a Korea,

Shangay, Sorgenti, San Marco e Venezia, rispetto a quelli riscontrabili

nelle aree più distanti.

Il che ci induce a sollecitare con più vigore studi di maggiore

dettaglio geografico che le amministrazioni locali hanno finora evitato

di attuare pur avendo la disponibilità dei dati a livello di zona

censuaria.

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