Opuscolo Livorno per pdf
Ritengo che questo lavoro sia un ottimo esempio di partecipa-zione autonoma della cittadinanza attiva alla vita della comuni-tà, un documento esemplare che testimonia quanto si possa fa-re unendo competenza tecnica e passione per il bene comune. Rappresenta inoltre un efficace modello di analisi ed informa-zione che dovrebbe essere utilizzato anche in molte altre parti d'Italia: dal Piemonte alla Sicilia, passando naturalmente per la Liguria in cui vivo, serve unire le forze per contrastare il dila-gante e cinico pensiero neoliberista
Ritengo che questo lavoro sia un ottimo esempio di partecipa-zione autonoma della cittadinanza attiva alla vita della comuni-tà, un documento esemplare che testimonia quanto si possa fa-re unendo competenza tecnica e passione per il bene comune. Rappresenta inoltre un efficace modello di analisi ed informa-zione che dovrebbe essere utilizzato anche in molte altre parti d'Italia: dal Piemonte alla Sicilia, passando naturalmente per la Liguria in cui vivo, serve unire le forze per contrastare il dila-gante e cinico pensiero neoliberista
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analisi complessiva degli impatti sui livelli di qualità dell'aria futuri,
dovrà inoltre contenere le indicazioni per il monitoraggio e
dovrà rappresentare (…) il quadro di riferimento da utilizzare per
la definizione dei singoli interventi e delle relative misure di mitigazione/compensazione
necessarie al fine di non determinare il
peggioramento dei livelli di qualità dell'aria”.
Nulla di questo è stato fatto nell’Istanza di VIA, che naturalmente
ha seguito la strada maestra del progetto, quella dello “spacchettamento”
in più fasi: come dire, intanto valutiamo solo gli impatti
atmosferici del cantiere, poi si vedrà.
Un po’ come se programmassero di piazzarti una centrale a
carbone nel cortile di casa, ma poiché lo studio di impatto ambientale
riguarda solo la fase uno, ci si limita a stimare i fumi di scappamento
delle escavatrici. Poi, certo, una volta completata l’opera che
fai, non la attivi? Sei dalla parte del progresso o una insipiente Greta
Thumberg qualsiasi?
Il tutto, sia chiaro, all’interno di un’area SIN, a causa del
porto e della raffineria. Una realtà epidemiologica sottoposta al monitoraggio
dello Studio Sentieri, da cui continua ad emergere drammaticamente
che a Livorno si muore di più della media Toscana, soprattutto
per tumore, soprattutto al polmone.
“I fumi delle navi ci uccidono”, continua a ripetere Livorno
Porto Pulito. Già adesso, come testimonia l’ampia documentazione
scientifica internazionale allegata all’Osservazione. Figuriamoci che
succederebbe aumentando a dismisura il traffico navale e veicolare,
senza alcuna seria misura di mitigazione (vedi ad esempio le enormi
difficoltà che ostacolano l’elettrificazione delle banchine).
L’Associazione termina le sue osservazioni con una domanda
che non sembra del tutto peregrina: “Ci si chiede infatti
quale possa essere il destino delle infrastrutture, eventualmente
già realizzate, qualora le successive valutazioni evidenziassero l’incompatibilità
della messa in esercizio dell’opera con la necessità di
preservare la salute della popolazione coinvolta”.
Perché delle due l’una: o le analisi di impatto ambientale riguardano
l’intera opera e gli effetti della sua messa a regime, e allora
vanno compiute in una dimensione temporale adeguata, non limitata
al solo cantiere. Oppure ci si concentra solo su questo primo
“pacchetto”, accettando l’idea di devastare e inquinare, nella pro-
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