Apitalia 10_2023
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SPECIALE PROGETTO
FILIERA DELL’APE ITALIANA
zioni (temperatura e
umidità) dell’alveare.
In questo contesto, le
celle vengono private
Foto 7
della costante selezione
e ispezione da parte delle api durante la loro
permanenza negli alveari.
Altra modalità d’utilizzo prevede l’introduzione
delle celle reali nell’incubatrice a partire dal
10° giorno: ciò consente di avere la comodità
pratica nel loro utilizzo secondo le esigenze del
momento senza privare le celle della selezione
effettuata dalle api.
In termini pratici ciò ci garantisce una percentuale
di sfarfallamento molto elevata.
Dal 6° al 9° giorno è bene non movimentare
le celle in maturazione onde evitare il distacco
della larva dal fondo della cella che comporterebbe
la morte della larva.
Le celle mature infine verrano utilizzate e inserite
all’interno di nuclei orfani, dove verrà allevata
la futura regina.
I nuclei di fecondazione hanno un ruolo fondamentale
nella gestione pre e post accoppiamento
della regina, e possono influenzare positivamente
o negativamente la qualità della regina stessa.
A parità di condizioni climatiche-ambientali
favorevoli, qualsiasi tipologia di nucleo può dare
una regina di eguale qualità.
Tuttavia al variare negativamente delle condizioni
esterne, alcuni nuclei risultano fornire
garanzie migliori: l’aspetto più importante
rimane comunque la capacita di gestione dei
nuclei stessi al fine di ottenere una buona regina.
Esistono diverse tipologie di nuclei che possiamo
classificare in base alla loro dimensione e/o
formato di telaio:
Ciascun nucleo mostra vantaggi e svantaggi
in sede di utilizzo, così come ogni nucleo richiede
una gestione assai differente.
L’obiettivo deve essere quello di poter avere
livelli di api, covate e scorte sufficienti affinché
un nucleo sia autosufficiente durante la
stagione produttiva (salvo eventi climatici eccezionali)
e garantire le migliori condizioni di
allevamento dell’ape regina.
I punti di forza dei nuclei piccoli (Foto 8)
sono la ridotta quantità di risorse per il loro
avvio, il numero elevato degli stessi da poter
dislocare in un dato territorio e i tempi rapidi
delle fecondazioni, mentre il punto debole è
l’impossibilità di permanenze prolungate della
regina e lo spazio fisico disponibile per la
deposizione e quindi di una sua prima valutazione.
Foto 8
Per ciò che concerne nuclei di dimensioni più
grandi (Foto 9), essi mostrano caratteristiche
opposte: materiale di partenza maggiore, spazi
di dislocazione elevati, tempi di fecondazione
appena più lunghi.
Foto 9
Piccoli
• Apidea e simili
• 1/2 melario
Medi
•1/2 DB
•Melario
Grandi
Standard
Telaini DB
Tuttavia la superficie disponibile per l’ovodeposizione
sarà più ampia e sufficiente per la
prima valutazione, oltre ad offrire possibilità
di permanenze più lunghe della regina e versatilità/destinazione
d’uso del nucleo stesso a
seguito dell’accoppiamento.
26 | Apitalia |10/2023