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Apitalia 10_2023

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SPECIALE PROGETTO

FILIERA DELL’APE ITALIANA

di raccolto di una famiglia: all’inizio del primo

flusso nettarifero principale (es: sulla al Centro-

Sud, acacia al Nord), si collocano i melari contemporaneamente

sulle famiglie e li si pesano

dopo 3 giorni di raccolto.

SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE

Dipende da numerosi fattori, direttamente associati

alla regina (es: tasso di deposizione giornaliero),

dipendenti dal momento stagionale (flussi

nettariferi, infestazione da varroa), dalla gestione

dell’alveare e non ultimo da comportamenti

collettivi della colonia. A seconda dell’obiettivo

si possono scegliere dunque diverse metodologie

per valutare lo sviluppo di una colonia di api.

Tuttavia, l’incremento del numero di api adulte

e dell’area di covata sono parametri utili a diversi

scopi: sono correlati all’adattamento locale, alla

capacità di invernamento e riflettono inoltre una

potenziale capacità produttiva della colonia stessa.

Pertanto, ispezioni periodiche mirate a misurare

la quantità di api e covata presenti, sono

indispensabili. Uno dei metodi più utilizzati,

in quanto rappresenta un compromesso accettabile

tra sforzo nel rilevamento e accuratezza

del risultato, è il “controllo in sesti” della colonia.

Il metodo del “controllo in sesti” consente

di valutare contemporaneamente alla forza della

famiglia anche la qualità nella “organizzazione

del nido”: la capacità delle api di sfruttare i favi

per l’immagazzinamento di miele e polline è

profondamente diversa e una attenta ispezione

può evidenziare le famiglie che siano più precoci

nell’allontanare le scorte in primavera, consentendo

un rapido sviluppo alla famiglia, oppure

quelle più prudenti, rapide nell’immagazzinare

scorte vicino al nido al termine dell’ultimo raccolto

importante della stagione. Sempre durante

il controllo in sesti si ha la possibilità di valutare

la qualità della covata in termini di “compattezza”,

ovvero la regolarità e l’ordine nella costruzione

dei favi. Tali ulteriori rilevamenti possono

essere annotati e rivelarsi utili al momento di

prendere le decisioni su quali individui selezionare

per le future generazioni.

INCLINAZIONE DELLA SCIAMATURA

Misura l’istinto della colonia a sciamare e la

sua persistenza. Si rileva nel periodo della

sciamatura, ossia in corrispondenza del primo

flusso nettarifero importante in stagione, ispezionando

ogni telaino della colonia ad intervalli

regolari (7-9giorni). È necessario rilevare

il dato assegnando un punteggio da 1 a 4, ma

come nota ulteriore è possibile registrare anche

il numero di celle reali allevate da ogni

famiglia.

1 = elevata

Febbre sciamatoria: la colonia sciamata o che

sta per sciamare può essere controllata solo con

interventi radicali (es. divisione famiglia e formazione

nucleo).

2 = moderata

Elevata tendenza alla sciamatura, indicata da

continua costruzione di celle e manifestazione

sintomi tipici (riduzione covata, snellimento regina,

riduzione costruzione dei favi, ecc.).

3 = scarsa

Bassa tendenza alla sciamatura, con presenza di

celle reali ma senza sintomi evidenti (può essere

risolta con la distruzione delle celle e l’inserimento

di fogli cerei).

4 = assente

La colonia non manifesta tendenza a sciamare.

(non c’è presenza di celle reali).

Al fine di valutare questo parametro in modo

obiettivo, non bisogna tenere conto di eventuali

celle di sostituzione. Il punteggio associato alla

colonia a fine stagione sarà il valore più basso

rilevato nell’arco della stagione.

Un criterio di scelta di questo tratto è la “giusta

propensione alla sciamatura” tenendo ben

presente la considerazione che la vitalità di una

famiglia si misura anche dalla sua voglia di riprodursi

e, quindi, dal suo istinto a garantire la

perpetuazione della specie.

18 | Apitalia |10/2023

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