31 maggio 03 giugno 2012 30a edizione - Bellaria Film Festival
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Rassegne Panorama Internazionale 58<br />
Rassegne Panorama Internazionale<br />
Mama Africa<br />
di Mika Kaurismäki<br />
Finlandia/Germania/<br />
Sudafrica 2010<br />
90 minuti<br />
colore/bianco e nero<br />
Mama Africa è un o<strong>maggio</strong> alla fi gura della sudafricana<br />
Miriam Makeba, una delle cantanti di <strong>maggio</strong>r<br />
successo della sua epoca e appassionata attivista nella<br />
lotta contro l’apartheid e per i diritti civili del Sudafrica.<br />
Costretta nel 1959 a un esilio che durerà trent’anni, non<br />
ha mai smesso di denunciare che i suoi connazionali<br />
vivono «in una prigione». Sarà Nelson Mandela, fi -<br />
nalmente libero, a chiederle di tornare nel suo paese.<br />
Makeba, che aveva imparato a vivere sotto i rifl ettori<br />
e raramente sfuggiva alle domande davanti alle telecamere,<br />
diceva: «Non parlo di politica, dico la verità».<br />
Si è sposata cinque volte e l’unica fi glia che ha avuto<br />
è morta giovane. Nonostante tutto, ha mantenuto un<br />
intenso rapporto con i suoi due nipoti, che nel fi lm<br />
parlano del passato insieme a lei e la accompagnano<br />
in Guinea, dove Miriam Makeba vivrà per molti anni.<br />
Questo documentario è arricchito da interessanti materiali<br />
d’archivio e interviste a personalità di spicco, intervallati<br />
dalle performance di “Mama Africa”: quando<br />
inizia a cantare c’è solo la sua straordinaria musica.<br />
Regia<br />
Mika Kaurismäki<br />
Fotografi a<br />
Eran Tahor<br />
Frank Lehman<br />
Jacques Cheuiche<br />
Martina Radwan<br />
Wolfgang Held<br />
Sceneggiatura<br />
Don Edkins<br />
Mika Kaurismäki<br />
Montaggio<br />
André Bendocchi-Alves<br />
Karen Harley<br />
Suond Editing<br />
Uwe Dresch<br />
Musiche<br />
Miriam Makeba<br />
Andreas Schilling<br />
Produzione<br />
Rainer Kölmel (Starhaus<br />
<strong>Film</strong>produktion)<br />
Co-produzione<br />
Millennium <strong>Film</strong> Oy<br />
Marianna <strong>Film</strong>s<br />
Con il sostegno di<br />
ARTE/ZDF<br />
Mika Kaurismäki Nato a Orimattila, in Finlandia, nel 1955, Kaurismaki ha studiato cinema<br />
alla Hochschule für <strong>Film</strong> und Fernsehen di Monaco di Baviera. Il suo fi lm di diploma The<br />
Liar (1980), scritto insieme al fratello Aki, riscuote un successo immediato in Finlandia e<br />
segna l’inizio del cinema dei fratelli Kaurismaki. Insieme fondano la casa di produzione Villealfa<br />
<strong>Film</strong>productions, che si specializza nelle produzioni low-budget. The Worthless (1982),<br />
Rosso (1985), l’action comedy Helsinki Napoli-all night long (1987) e The Amazon (1990)<br />
sono alcuni dei fi lm realizzati in quegli anni. Mika Kaurismaki è co-fondatore del leggendario<br />
Midnight Sun <strong>Film</strong> <strong>Festival</strong> (1986). Nel 1987 fonda la casa di distribuzione Senso <strong>Film</strong>s<br />
e la casa di produzione indipendente Marianna <strong>Film</strong>s. Nel 1992 si trasferisce in Brasile, dove<br />
realizza il documentario Tigrero-a fi lm that was never made (1994), che ha vinto il Premio<br />
della Critica al <strong>Festival</strong> del Cinema di Berlino del 1994. Nel corso degli anni ’90 si concentra<br />
principalmente su co-produzioni di carattere internazionale e realizza il suo fi lm dal budget<br />
più alto LA without a map (1998) con David Tennant, Vincent Gallo e Johnny Depp. Negli<br />
ultimi anni ha realizzato una serie di fi lm e documentari incentrati sul mondo della musica,<br />
tra cui il Moro no Brasil (2002), Brasileirinho (2005) sulla musica brasiliana choro, presentato<br />
in anteprima al <strong>Festival</strong> di Berlino e Sonic Mirror (2007), sulla fi gura del leggendario batterista<br />
Billy Cobham.<br />
Sushi: the Global Catch<br />
di Mark S. Hall<br />
Anteprima italiana<br />
USA 2011<br />
75 minuti<br />
colore<br />
Un tempo noto esclusivamente in Giappone, negli<br />
ultimi trent’anni il sushi ha conosciuto un’espansione<br />
globale dando vita ad un intero apparato industriale.<br />
Nella fretta di soddisfare una clientela così famelica,<br />
questa costosa prelibatezza è diventata un piatto ordinario<br />
e accessibile a tutti ed è apparsa nei ristoranti,<br />
nei supermercati e persino nelle catene di fast food. I<br />
sette anni di apprendistato previsti in Giappone dalla<br />
tradizione sono quindi stati rimpiazzati da corsi accelerati<br />
e soluzioni “di massa” per ogni parte del mondo.<br />
Tutto questo ha determinato una drastica riduzione<br />
della popolazione di superpredatori negli oceani, incluso<br />
il tonno a pinne blu, al punto tale da rischiare<br />
di stravolgerne l’equilibrio ambientale, con conseguenze<br />
disastrose per tutte le specie marine. Girato in<br />
cinque diverse nazioni, Sushi, the Global Catch esplora<br />
la tradizione, lo sviluppo e il futuro di questo cibo<br />
così in voga. Bellissimi bocconcini di pesce crudo e<br />
riso fanno ora la loro comparsa da Varsavia a New<br />
York fi no alle partite di football nelle città del Texas. Ma<br />
questa espansione può continuare senza conseguenze?<br />
Regia<br />
Mark S. Hall<br />
Fotografi a<br />
Jason Faust<br />
Kazu Furuya<br />
Matt Franklin<br />
Montaggio<br />
Catie Cacci<br />
Sandra Adair<br />
Musiche<br />
Brian Satterwhite<br />
Produzione<br />
Mark S. Hall<br />
(Sakana <strong>Film</strong> Productions)<br />
Mark Hall Cineasta indipendente, Mark Hall vive a Austin, Texas. Sushi: The global Catch è<br />
il suo primo lungometraggio, progettato nel corso di un viaggio a Varsavia in cui è rimasto<br />
sbalordito dalla grande popolarità del sushi nell’Europa dell’Est. Secondo Hall è la cucina è<br />
l’emblema della rapida globalizzazione dell’economia. In qualità di fondatore, nel 1998, del<br />
portale educativo più grande al mondo, Hall ha contribuito ai primi movimenti della Rete.<br />
La sua esperienza nei media e la sua formazione economico-giuridica sono stati di grande<br />
aiuto per la realizzazione di Sushi. Il suo precedente documentario Mission on Seven ha<br />
vinto un Platinum Award al <strong>Festival</strong> Internazionale del cinema di Houston nel 2010. Hall ha<br />
frequentato la scuola di specializzazione in Giappone ed è un amante del sushi.<br />
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