31 maggio 03 giugno 2012 30a edizione - Bellaria Film Festival
31 maggio 03 giugno 2012 30a edizione - Bellaria Film Festival
31 maggio 03 giugno 2012 30a edizione - Bellaria Film Festival
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Rassegne Le opere e i giorni<br />
Le Murge: il fronte della guerra fredda<br />
di Fabrizio Galatea<br />
Anteprima italiana<br />
Italia 2011<br />
56 minuti<br />
Fabrizio Galatea Torino, 1968. Socio fondatore e consigliere d’amministrazione di Zenit Arti<br />
Audiovisive. Nel 1992 diploma di Regista Programmista all’Università di Torino e nella stessa<br />
università laurea in Storia del Teatro nel 1994. Nel 2002 frequenta lo stage professionale Réaliser<br />
un documentaire all’INA di Parigi, dove realizza il documentario Partition de voyage.<br />
Dopo aver curato progettazione e direzione artistica di prodotti multimediali (Regione Valle<br />
d’Aosta, New Holland, Università di Torino, Provincia di Torino) si dedica alla realizzazione<br />
di documentari e installazioni per mostre d’arte (Peggy Guggenheim Collection, MACRO,<br />
Museo Correr, Fondazione Roma, Palazzo Fortuny, Sala Bolaffi , Louvre) e alla realizzazione<br />
di documentari istituzionali (Provincia di Torino, CSI, Regione Piemonte) e commerciali<br />
(Isvor-FIAT, Rhea Vendors, Caff arel, Vodafone, Ikea, Urmet). Dal 2001 è docente per il Museo<br />
Nazionale del Cinema e dal 2009 per l’Istituto Europeo di Design.<br />
62<br />
Il 10 agosto 1959 il governo italiano siglò un accordo con<br />
gli Stati Uniti che prevedeva l’installazione di dieci basi<br />
missilistiche dotate di testate nucleari. I missili avevano<br />
una forza distruttrice cento volte superiore alle bombe<br />
sganciate su Hiroshima. Le basi furono costruite nelle<br />
Murge, una regione all’epoca poverissima a cavallo tra<br />
le province di Bari e Matera. Nel febbraio del 1960 arrivarono<br />
i primi missili a Gioia del Colle, dopo un anno le<br />
dieci unità erano operative. Le basi furono attive fi no a<br />
marzo 1963 quando furono smantellate a seguito degli<br />
accordi siglati da Kennedy e Chruscev durante la crisi<br />
di Cuba dell’ottobre 1962. Il documentario racconta l’incontro<br />
di due mondi impossibili: da una parte le colline<br />
argillose delle Murge, una terra arida e dispettosa popolata<br />
da braccianti poveri e rassegnati, privi del sentimento<br />
di appartenenza ad uno stato considerato da sempre<br />
lontano e profi ttatore; dall’altra lo scenario della grande<br />
politica internazionale, teatro della guerra fredda, nella<br />
quale l’Italia cercò di ritagliarsi un ruolo da protagonista<br />
per riguadagnare le posizioni perdute in politica estera.<br />
Vettori di questo incontro i militari italiani inviati nelle<br />
basi, giovani e promettenti soldati dell’aeronautica per<br />
i quali i sentimenti si mescolano in una soluzione catartica:<br />
il sogno americano accarezzato durante il corso<br />
di formazione in Nevada, l’orgoglio per essere i custodi<br />
dello scudo contro la minaccia sovietica, la coscienza di<br />
essere i potenziali esecutori materiali di una catastrofe<br />
planetaria.<br />
Una produzione<br />
Zenit Arti Audiovisive<br />
Scritto e diretto da<br />
Fabrizio Galatea<br />
Prodotto da<br />
Massimo Arvat<br />
Fotografi a<br />
Francesco Di Pierro<br />
Montaggio<br />
Marco Duretti<br />
Musica<br />
Fabio Viana<br />
Direttore di produzione<br />
Emanuela De Giorgi<br />
Assistente di produzione<br />
Francesca Portalupi<br />
Suono<br />
Vincenzo Urselli<br />
Riprese seconda unità<br />
Paolo Rapalino<br />
Assistente operatore<br />
Valentino Curlante<br />
Luca Luttazzi<br />
Post produzione Audio<br />
Fabio Coggiola<br />
Grafi ca e correzione colore<br />
Marco Fantozzi<br />
Ricerche archivio<br />
Jeff Krulik<br />
Rassegne Le opere e i giorni<br />
Quando Olivetti inventò il PC<br />
di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto<br />
Italia 2011<br />
52 minuti<br />
Nei primi anni 60, parlare di informatica voleva dire<br />
parlare di enormi calcolatori che per la <strong>maggio</strong>r parte<br />
della società erano pura fantascienza. Nel 1963 l’ultimo<br />
ritrovato in campo informatico era L’IBM PDP-1<br />
che occupava un’intera parete, costava 100mila dollari<br />
ed era utilizzato solamente in pochissimi laboratori<br />
specializzati. Mentre il mondo sogna e teme l’oggetto<br />
del futuro, in un piccolo laboratorio dai vetri oscurati,<br />
negli stabilimenti Olivetti ad Ivrea, 4 progettisti brevettano<br />
la Programma 101, la macchina che la stampa<br />
americana defi nisce The fi rst desk top computer of<br />
the world. È l’inizio di un’era: la nostra. Ma i colossi<br />
americani non stanno a guardare. IL 10 <strong>giugno</strong> 1967<br />
La Hewlett Packard versa 900.000 dollari all’Olivetti,<br />
implicitamente riconoscendo di aver violato il brevetto<br />
della Programma 101 con il suo modello HP 9100,<br />
e ai quattro geniali inventori viene versato un dollaro<br />
simbolico per aver creato l’oggetto che ha cambiato<br />
la storia. Quando Olivetti inventò il PC è il racconto<br />
dell’inizio della nostra era, narrato attraverso le testimonianze<br />
di chi l’ha vissuta e uno straordinario materiale<br />
d’archivio.<br />
Regia<br />
Alessandro Bernard e<br />
Paolo Ceretto<br />
Autori<br />
Alessandro Bernard e<br />
Paolo Ceretto<br />
Produttore<br />
Massimo Arvat<br />
Produzione<br />
Zenit Arti Audiovisive in<br />
associazione con Docabout<br />
e Franti Nisi Masa<br />
In collaborazione con<br />
Fox International<br />
Channels Italy, Yle Teema,<br />
Sbs Australia, UR The<br />
Swedish Educational<br />
Broadcasting Company.<br />
Con il sostegno del<br />
Programma MEDIA<br />
dell’Unione Europea e del<br />
Piemonte Doc <strong>Film</strong> Fund<br />
- Fondo Regionale per il<br />
documentario<br />
Alessandro Bernard Nato a Torino nel 1978. Lavora come <strong>Film</strong> maker/Regista freelance<br />
e consulente di format TV presso il Csp Piemonte. Dal 2000 ha diretto brevi documentari,<br />
video istituzionali, e industriali. Ha inoltre lavorato come assistente ad alcune produzioni<br />
cinematografi che. Nel 2006 ha diretto il suo primo documentario internazionale, Space<br />
Hackers, coprodotto da Arte France, Studio International, Zenit Arti Audiovisive con la<br />
partecipazione di Fox International Channels Italia, RAI, DR TV, TSI, TSR, SBS, RTBF, VPRO,<br />
Planete, YLE TEEMA. Il fi lm ha partecipato a numerosi festival internazionali (Paris Science<br />
2008-Francia, Arcipelago <strong>Film</strong> <strong>Festival</strong>-Italia, International Science <strong>Film</strong> <strong>Festival</strong> - Atene, Roshd<br />
International <strong>Film</strong> <strong>Festival</strong>-Iran, DOCSDF-Messico e molti altri). Ha coordinato la parte<br />
web del progetto crossmediale Transiti, composto da un documentario televisivo (diretto da<br />
Davide Tosco e coprodotto da DocAbout e Fargo <strong>Film</strong> in associazione con Rai 3), una serie<br />
web interattiva, una serie radiofonica e un blog.<br />
Paolo Ceretto Nato a Torino nel 1979. Lavora come freelance realizzando documentari<br />
e video aziendali. Nell’ultimo anno ha lavorato alla regia di videoistallazioni per importanti<br />
spettacoli teatrali tra cui Le fi amme e la ragione di e con Corrado Augias, per mostre<br />
multimediali tra cui Pensieri, ricerca e architetture di Mario Cucinella Architect e visual per<br />
diversi eventi di piazza. Nel 2006 ha diretto il suo primo documentario internazionale, Space<br />
Hackers, coprodotto da Arte France, Studio International, Zenit Arti Audiovisive e con la<br />
partecipazione di Fox International Channels Italia, RAI, DR TV, TSI, TSR, SBS, RTBF, VPRO,<br />
Planete, YLE TEEMA. Ha realizzato in qualità di autore e regista, il documentario breve La<br />
fabbrica di cioccolato inserito all’interno del progetto “Sicurezza si può” indetto dall’INAIL e<br />
Cinemambiente. E’ coautore delle serie web interattiva Con gli occhi di una trans, parte del<br />
progetto crossmediale Transiti.<br />
63