segni - casa di riposo “mons. g. sagnori” - Diocesi Suburbicaria ...
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Aprile<br />
2009<br />
Don Gianni Castignoli<br />
…In un paesino <strong>di</strong> montagna c’è un’usanza<br />
molto bella. Ogni primavera si<br />
svolge una gara tra tutti gli abitanti. Ciascuno cerca<br />
<strong>di</strong> trovare il primo fiore della primavera. Chi<br />
trova il primo fiore sarà il vincitore e avrà fortuna<br />
per tutto l’anno. A questa gara partecipano tutti,<br />
giovani e vecchi. Quest’anno, quando la neve<br />
iniziava a sciogliersi e larghi squarci <strong>di</strong> terra umida<br />
rimanevano liberi, tutti gli abitanti <strong>di</strong> quel paesino<br />
partirono alla<br />
ricerca del primo fiore.<br />
Per ore e ore<br />
iniziarono a cercare<br />
alle pen<strong>di</strong>ci del<br />
monte, ma non trovarono<br />
alcun fiore.<br />
Stavano già ritornando<br />
verso <strong>casa</strong><br />
quando il grido <strong>di</strong><br />
un bambino attirò<br />
l’attenzione <strong>di</strong> tutti.<br />
“È qui! L’ho trovato”<br />
Tutti accorsero<br />
per vedere.<br />
Quel bambino aveva<br />
trovato il primo<br />
fiore, sbocciato in<br />
mezzo alle rocce,<br />
qualche metro sotto<br />
il ciglio <strong>di</strong> un terribile <strong>di</strong>rupo. Il bambino in<strong>di</strong>cava<br />
col braccio teso giù in basso, ma non poteva<br />
raggiungerlo perché aveva paura <strong>di</strong> precipitare<br />
nel terribile burrone . Il bambino però desiderava<br />
quel fiore anche perché voleva vincere<br />
la gara. Cinque uomini forti portarono una corda.<br />
Intendevano legare il bambino e calarlo fino<br />
al fiore. Il bambino però aveva paura. Aveva paura<br />
che la corda si rompesse e <strong>di</strong> cadere nel burrone.<br />
“No, no - <strong>di</strong>ceva piangendo – ho paura!”<br />
Gli fecero vedere una corda più forte e quin<strong>di</strong>ci<br />
uomini che l’avrebbero tenuto. Tutti lo incoraggiavano.<br />
Ad un tratto il bambino cessò <strong>di</strong> piangere.<br />
Tutti fecero silenzio per sentire che cosa<br />
avrebbe fatto il bambino. “Va bene – <strong>di</strong>sse il bambino<br />
– andrò giù se mio padre terrà la corda!”<br />
Quando la creatura viene alla luce, dopo essere<br />
stata per nove mesi nel grembo della mamma,<br />
la prima manifestazione è la <strong>di</strong> crisi <strong>di</strong> pianto.<br />
L’impatto con la nuova realtà è veramente duro<br />
e insicuro, ma… quando il caldo dei genitori si<br />
fa sentire allora la gioia e la pace inondano il suo<br />
cuore. Da questo momento, la vita <strong>di</strong> questa persona<br />
<strong>di</strong>venta una grande avventura nel ricercare<br />
il suo benessere, nel dare un senso alla sua<br />
esistenza, nel riempire <strong>di</strong> sentimenti ed emozioni<br />
il suo cuore “affamato <strong>di</strong> relazione”. Inizia un<br />
cammino <strong>di</strong> esplorazione per in<strong>di</strong>viduare le possibilità<br />
<strong>di</strong> gratificazione e <strong>di</strong> appagamento.<br />
Nella sua crescita sperimenta la libertà, uno dei<br />
doni più gran<strong>di</strong> attraverso il quale assapora le sue<br />
capacità, i suoi doni, le sue attitu<strong>di</strong>ni in ambien-<br />
ti che reclamano la sua presenza e la con<strong>di</strong>visione.<br />
In questo contesto la persona verifica sempre<br />
più l’estensione <strong>di</strong> un mondo che gli sta attorno<br />
e nello stesso tempo mette a prova il suo genio<br />
e la sua intelligenza arrivando a sognare e a prospettare<br />
traguar<strong>di</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong> e singolari. Tuttavia<br />
dal concetto della sua libertà e dalle potenzialità<br />
che sono in lei, nasce presto la presunzione<br />
<strong>di</strong> essere al centro <strong>di</strong> tutto e la tentazione <strong>di</strong> realizzare<br />
la sua vita anche contro le regole insite<br />
nella sua natura e nella sua coscienza. L’esperienza<br />
esaltante della trasgressione sembrerebbe arrecare<br />
benefici e piaceri impensati e sperati e invece…il<br />
cuore si riempie spesso <strong>di</strong> infelicità e <strong>di</strong> angoscia.<br />
In certi momenti la sofferenza bussa alla sua<br />
porta per cui si manifesta un senso profondo <strong>di</strong><br />
sgomento e <strong>di</strong> paura. Sembra iniziata una lotta<br />
spietata contro la sua vita per ri<strong>di</strong>mensionarla e<br />
ridurre le sue potenzialità .<br />
Nel “deserto” dell’esistenza l’uomo sperimenta la<br />
sua piccolezza, la sua povertà e… proprio lì nel<br />
punto più basso una mano paterna la può aiutare<br />
a ritrovare la strada per continuare a ricercare<br />
il suo vero benessere. Guardandosi attorno<br />
scorge le altre persone come punti <strong>di</strong> riferimento<br />
e <strong>di</strong> relazione profonda. La gara per un<br />
cammino che permetta <strong>di</strong> trovare il fiore più bello<br />
continua proprio da qui. Nella sua crescita s’accorge<br />
d’essere chiamata ad uscire dal suo piccolo<br />
mondo per far parte <strong>di</strong> un raggio sempre<br />
più grande <strong>di</strong> rapporti, <strong>di</strong> relazioni intime. A questo<br />
proposito nel libro degli Atti degli Apostoli c’è<br />
un’immagine davvero significativa riferita da S.<br />
Paolo “ …in Lui infatti noi viviamo, ci muoviamo<br />
ed esistiamo”. Il progetto <strong>di</strong> Dio ci ha pensati, dopo<br />
la prima nascita, in un altro grembo fecondo: quello<br />
della Chiesa. In esso veniamo nutriti fino alla<br />
pienezza della crescita <strong>di</strong> un uomo nuovo. Tutti<br />
riceviamo dalla bontà <strong>di</strong> Dio quel dono <strong>di</strong> grazia<br />
che ci fa più simili a Lui. La solidarietà e la tenerezza<br />
<strong>di</strong> Dio padre per le sue creature si sono<br />
fatte presenti nella storia attraverso l’umanità del<br />
Figlio che ci ha insegnato il cammino e ha lascia-<br />
11<br />
to le sue orme sicure per trovare il fiore più bello,<br />
il fiore che trasfigura tutta l’esistenza. Nel grembo<br />
della Chiesa, Dio ci fa assaporare la sua paternità,<br />
ma soprattutto ci fa crescere per gli altri in<br />
una ricerca continua <strong>di</strong> felicità, preparandoci a vivere<br />
quella pienezza <strong>di</strong> “carità” che riempie il nostro<br />
cuore.<br />
Il lungo e relativo cammino della vita ci riserva<br />
momenti critici, ma anche esaltanti nei quali lo<br />
sguardo si in<strong>di</strong>rizza e si proietta verso la méta<br />
che da senso a tutti gli attimi del viaggio.<br />
Su “quella cima” tra rocce e burroni, che fanno<br />
nascere nell’animo <strong>di</strong> ciascuno paure e dubbi, l’invito<br />
a cogliere il fiore più bello è un appello che<br />
risuona possente con la forte speranza <strong>di</strong> essere<br />
tuffati nel mare della gioia del grembo <strong>di</strong> Dio.<br />
L’angoscia e il dolore potrebbero soffocare il nostro<br />
respiro e la nostra fiducia, ma… “tra le braccia<br />
<strong>di</strong> mio Padre non avrò paura <strong>di</strong> niente!<br />
BUONA PASQUA