segni - casa di riposo “mons. g. sagnori” - Diocesi Suburbicaria ...
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Aprile<br />
2009<br />
<strong>di</strong>zione. A questo proposito posso citare il Cottolengo,<br />
e poi i numerosi centri <strong>di</strong> accoglienza delle Figlie della<br />
carità <strong>di</strong> san Vincenzo de’ Paoli e del volontariato<br />
vincenziano, il SERMIG <strong>di</strong> Ernesto Olivero, il Gruppo<br />
Abele fondato da don Ciotti e molte altre associazioni<br />
che si occupano del <strong>di</strong>sagio giovanile e non solo, e<br />
in ultimo, ormai da quasi due anni, la “Casa <strong>di</strong> Maria<br />
Porta della Speranza” nella quale le suore Missionarie<br />
della carità <strong>di</strong> madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta offrono accoglienza<br />
e ospitalità alle donne in <strong>di</strong>fficoltà. Nel territorio<br />
<strong>di</strong>ocesano ci sono ben 600 centri <strong>di</strong> ascolto <strong>di</strong>ffusi<br />
un po’ dovunque e collegati <strong>di</strong>rettamente con le<br />
parrocchie o con gruppi e associazioni <strong>di</strong> volontariato<br />
ecclesiale.<br />
Card. Sepe: «Non ci sono formule magiche o miracolose.<br />
Del resto, la Chiesa non ha competenze tecniche<br />
e, quin<strong>di</strong>, non inventa soluzioni. A noi, pertanto,<br />
resta il compito, che poi è impegno <strong>di</strong> solidarietà<br />
e <strong>di</strong> carità cristiana, <strong>di</strong> far sentire la nostra vicinanza<br />
alle persone singole e alle famiglie, <strong>di</strong> accentuare l’ascolto,<br />
la comprensione e la con<strong>di</strong>visione, <strong>di</strong> mettere<br />
in atto azioni <strong>di</strong> sostegno morale e anche materiale.<br />
Il che significa incrementare le attività oratoriali<br />
e <strong>di</strong> accoglienza dei ragazzi e dei giovani, assumendo<br />
iniziative per il sano utilizzo del tempo libero, organizzando,<br />
laddove possibile, forme <strong>di</strong> accompagnamento<br />
nello stu<strong>di</strong>o e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> doposcuola, procurando<br />
materiale scolastico e abbigliamento».<br />
Mons. Menichelli: «I suggerimenti non riguardano nuove<br />
iniziative, ma il rafforzamento delle varie attività<br />
assistenziali esistenti nel territorio. I centri <strong>di</strong> ascolto,<br />
la Caritas e le parrocchie registrano nuove richieste<br />
d’intervento. La rete delle case <strong>di</strong> accoglienza,<br />
delle associazioni e del volontariato si fa più attenta<br />
e sensibile alla situazione attuale».<br />
Mons. Miglio: «Le istituzioni ecclesiali più attente e<br />
sensibili sono proprio la Caritas, le associazioni, il volontariato,<br />
il Centro Migrantes. L’ampliamento attuale delle<br />
povertà ha suggerito e incoraggiato il lavoro in rete,<br />
migliorando il riferimento e la <strong>di</strong>stribuzione delle risorse.<br />
La rete degli interventi funziona meglio nei centri<br />
più gran<strong>di</strong>, meno nei piccoli paesi, dove l’anonimato<br />
è più <strong>di</strong>fficile e le povertà restano più nascoste<br />
e mimetizzate».<br />
– Si può intravedere qualche collaborazione con le<br />
amministrazioni pubbliche?Di che tipo?<br />
Card. Poletto: «A Torino esiste da molto tempo una<br />
grande sinergia tra la Caritas <strong>di</strong>ocesana e l’Assessorato<br />
per l’assistenza sociale. Nelle ultime settimane ho avuto<br />
insieme con il sindaco della città un incontro con<br />
i presidenti delle due fondazioni bancarie torinesi…<br />
per sollecitare a favore della Caritas e dell’Assessorato<br />
un contributo straor<strong>di</strong>nario che consenta <strong>di</strong> offrire in<br />
questo tempo un maggiore sostegno alle famiglie e<br />
alle numerose mense per i poveri…<br />
Card. Sepe: «Certamente non pensiamo affatto <strong>di</strong> sostituirci<br />
agli interventi assistenziali pubblici, anche perché<br />
non abbiamo risorse finanziarie adeguate, né un’opportuna<br />
organizzazione tecnica. Ci sono, comunque,<br />
associazioni para-ecclesiali che svolgono statutariamente<br />
opera d’assistenza, ma spesso si trovano in gravi <strong>di</strong>fficoltà<br />
nei rapporti con le istituzioni pubbliche, perché<br />
i finanziamenti previsti vengono erogati con enormi<br />
ritar<strong>di</strong> o, talvolta, non vengono erogati affatto».<br />
Mons. Menichelli: «In questo contesto sociale, la sinergia<br />
con le forze istituzionali si fa più intensa. Emerge<br />
un reciproco aiuto, anche se si registrano <strong>di</strong>fficoltà<br />
strutturali dal momento che le amministrazioni risultano<br />
meno flessibili ai cambiamenti sociali e alle emergenze<br />
e quin<strong>di</strong> meno pronte ai vari sostegni da offrire.<br />
In questi casi il ruolo della Caritas <strong>di</strong>venta sostitutivo<br />
<strong>di</strong> quello pubblico».<br />
Mons. Miglio: «La collaborazione con le amministrazioni<br />
pubbliche avviene attraverso i servizi sociali, consorziati<br />
a livello <strong>di</strong> territorio. Per gli anziani esiste una buona<br />
rete <strong>di</strong> case <strong>di</strong> <strong>riposo</strong>… o altro, dove in genere si<br />
trova sempre un posto per l’anziano solo o in abbandono<br />
… Più grave il problema per le fasce <strong>di</strong> età più<br />
basse e non ancora pensionate, che perdono con sempre<br />
maggiore frequenza il posto <strong>di</strong> lavoro. È un problema<br />
economico, per chi ha figli che stu<strong>di</strong>ano o mutui<br />
da pagare; è però anche un problema esistenziale<br />
per queste persone. Qui le amministrazioni pubbliche<br />
sarebbero chiamate a impegnare risorse per lavori<br />
che siano veramente utili (ad esempio ambiente e<br />
territorio) e non solo “socialmente utili”. Inoltre andrebbe<br />
incoraggiata ogni forma <strong>di</strong> piccola iniziativa agricola,<br />
artigianale, cooperativistica, familiare, che produca<br />
beni e servizi veramente utili e concreti. Serve<br />
dunque una collaborazione non solo per l’ambito assistenziale,<br />
ma per promuovere l’iniziativa.<br />
Scarsa profezia<br />
– Ritiene che nella sua Chiesa ci sia stata una vigilanza<br />
sufficiente in merito alle questioni morali legate<br />
ai processi finanziari ed economici? Che il giu<strong>di</strong>zio<br />
ecclesiale sia stato puntuale e adeguato?<br />
Guardando al futuro: come rendere più con<strong>di</strong>visa nella<br />
coscienza cristiana l’attenzione ai problemi sociali?<br />
Card. Poletto: «Mi pare <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re che nella Chiesa<br />
torinese, con riferimento agli interventi che personalmente<br />
ho fatto come arcivescovo e alle iniziative promosse<br />
e realizzate dai sacerdoti e dalle parrocchie, oltre<br />
che dagli uffici <strong>di</strong>ocesani <strong>di</strong> settore, questa crisi abbia<br />
suscitato riflessioni e anche proposte concrete per<br />
richiamare tutti alle rispettive responsabilità morali,<br />
soprattutto relative a una ferma condanna <strong>di</strong> una finanza<br />
un po’ troppo avventuriera, finalizzata quasi esclusivamente<br />
a realizzare guadagni facili senza la dovuta<br />
attenzione all’economia reale al fine <strong>di</strong> creare nuovi<br />
posti e nuove opportunità <strong>di</strong> lavoro. Numerosi sacerdoti<br />
hanno partecipato a un incontro che abbiamo organizzato,<br />
a livello <strong>di</strong>ocesano, con un economista, docente<br />
della nostra università, il prof. Mario Deaglio, per<br />
essere informati sulle <strong>di</strong>namiche che hanno generato<br />
nel mondo questa situazione <strong>di</strong> crisi economica. È<br />
stata un’occasione utile per conoscere la situazione,<br />
rendendoci consapevoli che non sarà facile superare<br />
questo periodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà, e per sapere eventualmente<br />
consigliare quelle persone e famiglie che cercano anche<br />
dal sacerdote un conforto per i propri problemi».<br />
Card. Sepe: «È fondamentale il richiamo<br />
a stili <strong>di</strong> vita caratterizzati da comportamenti<br />
etici coerenti e rispettosi della<br />
morale cristiana. Evidentemente non<br />
si manca <strong>di</strong> avvertire limiti <strong>di</strong> competenza<br />
e <strong>di</strong> conoscenza tecnica, ma non<br />
certamente <strong>di</strong> attenzione ai fenomeni<br />
e ai fatti con conseguente accentuazione<br />
dell’approfon<strong>di</strong>mento e dello stu<strong>di</strong>o,<br />
per essere opportunamente attrezzati<br />
nella con<strong>di</strong>visione del <strong>di</strong>sagio e delle<br />
aspettative, ma anche per avanzare<br />
in<strong>di</strong>cazioni e iniziative per promuovere<br />
la crescita morale, civile e socia-<br />
29<br />
le dell’uomo. È per questo che, alla luce dei gravi problemi<br />
del nostro tempo e, quin<strong>di</strong>, della mancanza <strong>di</strong><br />
lavoro come dell’aggravarsi dello stato <strong>di</strong> povertà, sempre<br />
più <strong>di</strong>ffuso e preoccupante, abbiamo ritenuto, come<br />
Chiesa del Mezzogiorno, <strong>di</strong> convocare gli stati generali<br />
per riflettere, a più voci, sulle con<strong>di</strong>zioni del Sud<br />
e per creare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita rispettose della <strong>di</strong>gnità<br />
dell’uomo.<br />
Mons. Menichelli: «La Chiesa locale ha <strong>di</strong>mostrato<br />
sufficiente vigilanza in merito alle questioni etiche: tuttavia<br />
sembrerebbe necessario che la vigilanza<br />
<strong>di</strong>venti profezia stigmatizzando gli alti interessi, l’euforia<br />
del mercato, che spesso trasborda nell’eccesso<br />
e nello spreco, nella tentazione <strong>di</strong> comprare tutto<br />
a rate. Un parola particolare va detta rispetto all’aumento<br />
delle scommesse, dei giochi <strong>di</strong> fortuna che immettono<br />
in una terra sogni che finiscono per indebitare<br />
ancor più e <strong>di</strong>videre le famiglie. Questa sensibilità ecclesiale<br />
si deve fare anche parresia e scelta strutturale<br />
<strong>di</strong> povertà, coniugata poi con un’evangelica solidarietà».<br />
Mons. Miglio: «Nella nostra zona le questioni morali<br />
legate ai processi finanziari ed economici c’erano<br />
già nel decennio scorso, con la lunga e triste vicenda<br />
dell’Olivetti e delle scelte che hanno avuto l’esito<br />
da tutti conosciuto. Paghiamo comunque una tar<strong>di</strong>va<br />
rivalutazione della figura dell’impren<strong>di</strong>tore e uno<br />
scarso impegno per la formazione <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori che<br />
abbiano una vera cultura del lavoro, che non è solo<br />
economicista. Occorre voltare pagina, non perdersi<br />
troppo nelle analisi del passato e nelle recriminazioni.<br />
Le comunità cristiane oggi possono crescere nell’attenzione<br />
ai problemi sociali imparando anzitutto ad approfon<strong>di</strong>re<br />
e declinare il concetto fondamentale <strong>di</strong> bene comune,<br />
compreso come via concreta per vivere la carità<br />
a 360°, nell’impegno del volontariato e del servizio<br />
sociale e politico <strong>di</strong>retto. Un’altra attenzione che<br />
mi sembra importante è quella da riservare al ruolo<br />
della società civile, in tutte le sue espressioni, uscendo<br />
da una visione dualisticamente limitata alla <strong>di</strong>alettica<br />
“pubblico-privato”, dove pubblico in genere è<br />
sinonimo <strong>di</strong> enti pubblici o stato. I due termini finiscono<br />
per essere una tenaglia che mortifica spazi e iniziative.<br />
Il risultato è oggi troppo spesso quello <strong>di</strong> favorire<br />
la chiusura nel privato, humus ottimale perché<br />
la cultura delle libertà in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong>venti in<strong>di</strong>vidualismo.Valorizzare<br />
la società civile e il suo spazio, che<br />
è veramente pubblico,vuol <strong>di</strong>re far crescere iniziativa,<br />
partecipazione, sussi<strong>di</strong>arietà, capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento,<br />
attenzione quoti<strong>di</strong>ana ai problemi sociali».<br />
a cura <strong>di</strong> Lorenzo Prezzi<br />
Da: I L R E G N O - AT T UA L I T À 2 / 2 0 0 9