segni - casa di riposo “mons. g. sagnori” - Diocesi Suburbicaria ...
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Aprile<br />
2009<br />
le cose riguardanti<br />
il Signore<br />
Gesù Cristo”,<br />
come <strong>di</strong>cono<br />
le ultime parole<br />
degli Atti<br />
degli Apostoli.<br />
Paolo insomma<br />
continuò la<br />
sua missione<br />
evangelizzatrice<br />
nel cuore<br />
dell’impero.<br />
La permanenza<br />
<strong>di</strong> san<br />
Paolo a Roma<br />
è stata <strong>di</strong> gran-<br />
Santa Maria in Campitelli de importanza<br />
per la comunità<br />
cristiana locale; tanti luoghi della città ne conservano<br />
ancora il ricordo, e in tanti altri sono rimasti i <strong>segni</strong><br />
che la tra<strong>di</strong>zione cristiana ha legato alla vita o alla venerazione<br />
dell’apostolo. Essi permettono <strong>di</strong> coglierne più<br />
da vicino la realtà e quin<strong>di</strong> anche il lato umano, e <strong>di</strong><br />
percepire tutta l’importanza della sua missione <strong>di</strong> evangelizzatore<br />
e del suo ruolo <strong>di</strong> colonna portante della<br />
Chiesa accanto a Pietro. Passeremo dunque in rassegna<br />
i luoghi <strong>di</strong> Roma che la tra<strong>di</strong>zione o la venerazione<br />
cristiana hanno associato alla presenza <strong>di</strong> Paolo;<br />
non solo i più famosi, legati al suo passaggio, ma anche<br />
i siti meno noti dove nei secoli si è manifestata la devozione<br />
verso al figura <strong>di</strong> Paolo, testimone <strong>di</strong> Cristo risorto<br />
fino al martirio. In questa prima puntata visiteremo<br />
i luoghi della sua vita missionaria; nella seconda, quelli<br />
del suo martirio.<br />
Benché sia logico pensare che la prima residenza <strong>di</strong><br />
Paolo a Roma - una <strong>casa</strong> propria presa in affitto, <strong>di</strong>cono<br />
gli Atti – dovesse situarsi nell’area del Castro Pretorio,<br />
il quartiere militare dove risiedevano i pretoriani incaricati<br />
dei prigionieri agli arresti domiciliari o in libertà<br />
vigilata, una tra<strong>di</strong>zione molto antica in<strong>di</strong>ca come prima<br />
abitazione romana dell’apostolo il sito dove ora sorge<br />
la chiesa <strong>di</strong> San Paolo alla Regola, non lontana<br />
dal Tevere (presso il ponte Sisto) e dalla Sinagoga. Nel<br />
primo secolo si concentravano in questa zona botteghe<br />
e magazzini <strong>di</strong> tessitori, tintori e conciatori <strong>di</strong> pelli;<br />
Paolo stesso era un fabbricante <strong>di</strong> tende sempre de<strong>di</strong>to<br />
al suo lavoro, sia per mantenersi nei suoi viaggi senza<br />
pesare sulle comunità che visitava, sia per dare un<br />
esempio <strong>di</strong> operosità ai cristiani. D’altra parte la zona<br />
del rione Regola è in Roma tra quelle <strong>di</strong> più antico inse<strong>di</strong>amento,<br />
posta com’era lungo una importante strada<br />
che in età imperiale collegava il ponte Elio (ponte S.<br />
Angelo) al Foro Boario. Nelle vicinanze della chiesa<br />
(citata dal 1186,<br />
ricostruita nel<br />
1687-1728), alla<br />
fine <strong>di</strong> via S.<br />
Paolo alla<br />
Regola, si trova<br />
un insieme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />
me<strong>di</strong>evali<br />
(sec. XIII) chiamato<br />
“case <strong>di</strong> S.<br />
Paolo”; invece<br />
all’incrocio con via<br />
del Conservatorio<br />
recenti indagini<br />
archeologiche<br />
Santa Prassede<br />
hanno rilevato nei<br />
sotterranei <strong>di</strong> alcune abitazioni, quasi a sostegno della<br />
tra<strong>di</strong>zione, resti <strong>di</strong> case ed altre strutture romane del<br />
I secolo d. C., il secolo <strong>di</strong> Paolo. All’interno della chiesa<br />
un oratorio è de<strong>di</strong>cato all’apostolo, che in un mosaico<br />
viene rappresentato in catene, mentre una iscrizione<br />
ricorda che “la parola <strong>di</strong> Dio non è incatenata” (2Tm<br />
2,9) Il secondo luogo in<strong>di</strong>cato come soggiorno <strong>di</strong> san<br />
Paolo a Roma corrisponde alla chiesa <strong>di</strong> S. Maria in<br />
Via Lata, nel centro città presso l’attuale via del Corso;<br />
non lontana dalla chiesa precedente, sarebbe stata la<br />
residenza nella capitale dell’impero anche dell’apostolo<br />
Pietro e degli evangelisti Luca e Giovanni. Se alla chiesa<br />
più antica si sovrapposero nel tempo quelle dei secoli<br />
XI e XVI, nei sotterranei è possibile ritrovare il ricordo<br />
dell’antica devozione paolina; vi si conserva ancora,<br />
tra l’altro, un pozzo alimentato da una sorgente d’acqua<br />
scaturita per le preghiere <strong>di</strong> Paolo, alla quale per<br />
secoli i fedeli hanno attinto devotamente. Un altare seicentesco,<br />
con Pietro e Paolo e Luca rilevati nel marmo,<br />
conferma la secolare devozione paolina del luogo.<br />
Terza tappa del nostro itinerario sui luoghi romani<br />
dell’attività missionaria <strong>di</strong> Paolo è la chiesa <strong>di</strong> S. Prisca<br />
al colle Aventino, considerata la <strong>di</strong>mora dei coniugi romani<br />
Aquila e Priscilla (Prisca), collaboratori <strong>di</strong> Paolo sia<br />
a Corinto che ad Efeso,<br />
S. Pudenziana<br />
oltre che a Roma. Nei tre anni del suo primo soggiorno<br />
romano l’apostolo visitò le comunità cristiane citta<strong>di</strong>ne<br />
nei loro luoghi <strong>di</strong> riunione, che inizialmente erano<br />
case private (domus ecclesiae), dove i fedeli pregavano,<br />
ascoltavano la Parola e celebravano l’Eucaristia.<br />
La <strong>casa</strong> <strong>di</strong> Aquila e Priscilla era appunto una <strong>di</strong> quelle<br />
prime case-chiese e si trovava nei pressi della chiesa<br />
attuale. Nel III secolo vi era già un oratorio, inglobato<br />
poi dal tempio del V secolo; questo fu restaurato<br />
nel XII e nel XVII secolo, conserva un interno basilicale<br />
a tre navate <strong>di</strong>vise da colonne ioniche e all’iniziio<br />
della navata destra dà accesso al Mitreo <strong>di</strong> S. Prisca<br />
(<strong>casa</strong> del I secolo con quadriportico e ninfeo) e alla cripta<br />
della chiesa, del IX secolo. Sull’altare sono poste<br />
le reliquie <strong>di</strong> S. Prisca, titolare della chiesa, che sarebbe<br />
la figlia <strong>di</strong> Priscilla, decapitata sotto l’imperatore Clau<strong>di</strong>o.<br />
Altro luogo paolino della tra<strong>di</strong>zione romana è la basilica<br />
<strong>di</strong> S. Pudenziana all’Esquilino. Pudenziana<br />
sarebbe stata sorella <strong>di</strong> santa Prassede e figlia del senatore<br />
Pudente, ritenuto da alcuni lo stesso personaggio<br />
citato nell’epilogo della seconda lettera <strong>di</strong> Paolo a<br />
Timoteo. La chiesa a lei de<strong>di</strong>cata, del IV secolo, sorge<br />
su una <strong>casa</strong> romana dove nel II secolo era un com-<br />
19<br />
Santi Cosma e Damiano<br />
plesso termale; il campanile romanico è del XIII, l’interno<br />
barocco, la facciata rifatta nel 1870. E’ molto importante,<br />
nell’abside, il mosaico del V secolo, il più antico<br />
<strong>di</strong> Roma del genere, rappresentante Cristo in trono<br />
circondato dagli apostoli e dalle sante sorelle Pudenziana<br />
e Prassede. Il celebre archeologo ottocentesco<br />
Giovann Battista De Rossi così sintetizza tra<strong>di</strong>zione e<br />
storia <strong>di</strong> quasta vetusta chiesa (cf. Bull. d’arch. Crist.<br />
1867, p. 4 ss): “L’antica fama, le narrazioni <strong>di</strong>vulgate<br />
sotto i nomi <strong>di</strong> Pastore e <strong>di</strong> Timoteo, le lettere <strong>di</strong> papa<br />
Pio I e <strong>di</strong> Giusto da Verona, il Libro Pontificale ci hanno<br />
tramandato che essa fu la <strong>casa</strong> <strong>di</strong> Pudente, battezzato<br />
dagli apostoli e nominato nelle epistole <strong>di</strong> Paolo;<br />
che in quella <strong>casa</strong> furono celebrate frequenti adunanze<br />
dei primi cristiani; e che Pudenziana, Prassede e<br />
Timoteo, figliuoli <strong>di</strong> Pudente, fecero quivi de<strong>di</strong>care dal<br />
papa Paolo I un fonte battesimale e costituire in titolo<br />
romano (<strong>di</strong> S. Pastore, n.d.R.) le attigue terme <strong>di</strong> Novato”.<br />
La basilica <strong>di</strong> santa Prassede, vicina a quella <strong>di</strong> S.<br />
Maria Maggiore, ugualmente esisteva come luogo <strong>di</strong><br />
culto fin dal V secolo (489); fu ricostruita da papa Pasquale<br />
I (817-824), che vi trasferì dalle catacombe i resti <strong>di</strong><br />
molti martiri. Sono anche qui gli antichi mosaici del catino<br />
absidale, anch’essi del tempo <strong>di</strong> Pasquale I, a ricollegarci<br />
con la figura <strong>di</strong> S. Paolo, raffigurato a sinistra<br />
del Cristo bene<strong>di</strong>cente con i braccio che cinge S. Prassede.<br />
La chiesa, oltre ai ricor<strong>di</strong> della santa titolare, <strong>di</strong> Pietro<br />
e Paolo e dei martiri romani, conserva anche il più importante<br />
monumento bizantino <strong>di</strong> Roma (nella cappella <strong>di</strong><br />
S. Zenone) e la presunta colonna della flagellazione<br />
<strong>di</strong> Gesù, portata nel 1223 da Gerusalemme dal car<strong>di</strong>nale<br />
Colonna. Anche la basilica dei SS. Cosma e Damiano<br />
al Foro, fratelli me<strong>di</strong>ci che la fede cristiana ha contrapposto<br />
ai <strong>di</strong>oscuri pagani Càstore e Pollùce, la ricor<strong>di</strong>amo in<br />
questa rassegna per i suoi mosaici absidali del VI-VII<br />
secolo. San Paolo è raffigurato insieme a Pietro che<br />
presentano a Cristo i due fratelli titolari della chiesa.<br />
Si tratta anche qui <strong>di</strong> una testimonianza molto antica<br />
del culto ai due apostoli evagelizzatori dell’Urbe. In due<br />
altre chiese <strong>di</strong> Roma infine si possono ammirare due<br />
versioni, molto <strong>di</strong>verse tra loro ma entrambe molto suggestive,<br />
dell’episo<strong>di</strong>o che ha rivoluzionato l’esistenza<br />
<strong>di</strong> Paolo, cioè la sua illuminazione presso Damasco.<br />
Nella chiesa <strong>di</strong> S. Maria in Campitelli, presso la sinagoga<br />
e il ghetto, si trova la versione del seicentesco<br />
Ludovico Gimignani; invece in S. Maria<br />
del Popolo, nella cappella Cerasi del<br />
transetto sinistro, si possono amirare<br />
ad<strong>di</strong>rittura due capolavori del Caravaggio,<br />
la Conversione <strong>di</strong> Paolo (1600) e la<br />
Crocifissione <strong>di</strong> Pietro (1601). In realtà<br />
è stata proprio la luce <strong>di</strong> Damasco<br />
che ha trasformato il fariseo zelante<br />
<strong>di</strong> nome Saulo nell’apostolo infaticabile<br />
del mondo pagano, dall’Asia<br />
Minore alla Grecia e fino a Roma, che<br />
del paganesimo era la capitale.