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2010_01 (PDF) - Orizzonte

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F O C U S<br />

Erica Battellani<br />

Giornalista<br />

enogastronomica<br />

1<br />

I<br />

I presìdi Slow<br />

Food<br />

Presìdi Slow Food hanno lo scopo di<br />

tutelare la biodiversità, i territori e<br />

le tradizioni e di stimolare l’adozione di<br />

pratiche produttive sostenibili. I prosciutti<br />

italiani tutelati da Presidio sono<br />

il prosciutto Bazzone, il prosciutto del<br />

Casentino e la paletta di Coggiola.<br />

Prosciutto Bazzone<br />

Toscana<br />

Tipico dei territori montani della media<br />

valle del Serchio e della Garfagnana, il<br />

suo nome deriva dalla forma molto allungata<br />

che ricorda il “bazzo”, nel dialetto<br />

locale un mento molto pronunciato.<br />

è ottenuto da suini grigi allevati allo<br />

stato semibrado e nutriti con sfarinati<br />

di farro, mele, pere, castagne, ghiande<br />

e scotta (scarto di lavorazione di piccoli<br />

caseifici della zona).<br />

Di solito i maiali sono macellati quando<br />

raggiungono i 15 mesi di vita e i 180-200<br />

kg di peso. La coscia viene conservata<br />

sotto sale per 2-3 mesi, durante i quali<br />

viene massaggiata varie volte. Successivamente<br />

si toglie il sale in eccesso, si lava<br />

e si asciuga, poi viene lasciata stagionare<br />

per almeno due anni.<br />

Per esaltarne le caratteristiche organolettiche,<br />

deve essere tagliato a coltello.<br />

è perfetto per accompagnare il pane di<br />

patate della Garfagnana.<br />

Prosciutto del Casentino<br />

Toscana<br />

Questo prosciutto un tempo era ottenuto<br />

da cosce di una razza suina oggi<br />

estinta. Attualmente si utilizzano ibridi<br />

di cinta senese o mora romagnola con<br />

large white o landrace, allevati all’aperto.<br />

Vengono macellati quando raggiungono<br />

il peso minimo di 120-160 kg. Secondo<br />

la ricetta tradizionale le cosce, dopo una<br />

refrigerazione di almeno 24 ore, devono<br />

essere rifilate e poi massaggiate con<br />

sale, aglio e, volendo, pepe, peperoncino,<br />

noce moscata e ginepro macinato.<br />

Dopo 5-7 giorni si rimuove il sale residuo<br />

dalla superficie e si passa a una seconda<br />

salagione, che dura circa due settimane.<br />

Dopo una maturazione di 40-50 giorni il<br />

prosciutto può essere leggermente affumicato,<br />

poi deve stagionare per almeno<br />

18 mesi.<br />

Pesa dai 9 ai 12 kg, è di colore rosso vivo<br />

con una buona percentuale di grasso<br />

candido e si abbina bene al classico pane<br />

toscano.<br />

Paletta di Coggiola<br />

Piemonte<br />

è un raro prosciutto di spalla (detta appunto<br />

paletta), preparato nel comune di<br />

Coggiola (BI). La lavorazione è artigianale<br />

e manuale: si sgrassa la parte superiore<br />

della spalla e la si divide in due parti<br />

simmetriche che devono successivamente<br />

essere messe in salamoia per 15-30<br />

giorni, periodo durante il quale vanno<br />

girate e massaggiate. Le palette vengono<br />

poi conciate con un miscuglio segreto<br />

di erbe locali e pepe nero spezzato,<br />

quindi insaccate in un budello naturale<br />

che viene punzecchiato per consentire<br />

la fuoriuscita della salamoia trattenuta e<br />

infine legate con spago. A questo punto<br />

le palette vengono appese in un locale<br />

non condizionato, a una temperatura di<br />

10-16°C, per 20 giorni oppure per 4 mesi.<br />

Nel primo caso deve poi essere bollita a<br />

lungo in acqua non salata e servita calda<br />

con un piatto di polenta o con patate<br />

bollite. Nel secondo caso, invece, si potrà<br />

anche mangiare cruda, insieme a mostarda<br />

dolce di mele.

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