N° 2 anno 2012 - People Caring Telecom Italia
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Poste <strong>Italia</strong>ne Spedizione in AP. Tabella D - Autorizzazione DCO/DC CZ/110/2003 valida dal 10/03/03 - Distribuzione a cura SENIORES ALATEL TELECOM CALABRIA - COPIA OMAGGIO<br />
Particolare Basilica S. Maria della Roccella<br />
Anno 16<br />
n° 2<br />
Periodico dell’Associazione Nazionale Seniores Alatel <strong>Telecom</strong><br />
Consiglio Regionale Calabria<br />
Basilica di S. Maria della Roccella - Roccelletta di Borgia (CZ)<br />
Parco Scolacium<br />
Ritratto 1° secolo d.c.
Foto Convention <strong>2012</strong><br />
Soci Alatel <strong>Telecom</strong> Calabria<br />
Hotel Nova Siri (Matera)<br />
Statua di cera<br />
raffigurante Madre Teresa di Calcutta<br />
Il ciclope - lunghezza 8 mt realizzato interamente in sughero<br />
Tavolo Presidenza Alatel <strong>Telecom</strong> Calabria<br />
Soci al museo di Rocca Imperiale<br />
Museo Mitologico - mummie dalla civiltà greca ad oggi<br />
realizzate dal M° Giuseppe Tufaro<br />
Si invitano i signori Soci a collaborare con noi per la realizzazione della rivista “Incontrarsi”.<br />
In particolare, per quanto riguarda “foto del passato”, Vi invitiamo ad inviarci con ogni mezzo<br />
all’indirizzo e-mail: redaz.alatelcalabria@gmail.com copie in vostro possesso.
Editoriale<br />
Convention <strong>2012</strong><br />
Carissimi Socie e Soci come di consueto mi rivolgo<br />
a Voi tutti ma in particolare a quei soci che<br />
per motivi vari, nel corso del <strong>2012</strong>, non h<strong>anno</strong> potuto<br />
partecipare alle varie attività socio-culturali<br />
della ns. associazione, che ha visto coinvolte 700<br />
persone/giorno.<br />
La “Convention”, così per come siete stati informati<br />
anzitempo, si è svolta per la parte culturale<br />
a “Rocca Imperiale” in provincia di Cosenza<br />
sull’alto Jonio calabrese, ultimo comune ai confini<br />
con la Basilicata, mentre la sistemazione logistica<br />
ha avuto luogo presso il “NOVASIRI VILLAGE”<br />
in provincia di Matera.<br />
Così come sempre è mio dovere ringraziare i<br />
componenti tutti del CDR e con loro i responsabili<br />
della Segreteria sig. Gallelli, dell’elaborazione della<br />
ns. Rivista, sig. Ciccione ed il Webmaster-ADSL<br />
sig. Lepre per il contributo notevole che forniscono<br />
alla nostra associazione e quindi a noi tutti.<br />
In apertura della “Convention” ho ritenuto doveroso,<br />
sia come carica che come persone, ricordare<br />
le figure dell’ing. Riccardo Tucci, Presidente<br />
nazionale ANLA ed ALATEL, e del sig. Renato<br />
Caroleo nostro Segretario regionale, recentemente<br />
scomparsi: un minuto di silenzio ha voluto ringraziare<br />
il loro operato e il loro impegno a favore di<br />
tutti noi. Ho proseguito annunciando che il prossimo<br />
<strong>anno</strong> nei mesi di settembre/ottobre sar<strong>anno</strong> indette<br />
le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali<br />
di: Fiduciario, Consigliere, e Sindaco; cariche alle<br />
quali ognuno di Voi potrà proporsi inviando per<br />
iscritto la propria volontà a candidarsi.<br />
di Antonio Gareri<br />
Nel mese di giugno c.a., in sede di riunione<br />
della presidenza Nazionale dell’ANLA, ho fatto<br />
presente , al Prof. Antonio Zappi che in Calabria<br />
l’associazione non era rappresentata. Il presidente<br />
Nazionale ANLA nel mese di luglio scorso, mi ha<br />
affidato l’incarico di referente dell’associazione<br />
ANLA per la Calabria. Tale opportunità ci consentirà<br />
di allargare le ns. attività future.<br />
Infine ho ritenuto doveroso ringraziare i partecipanti<br />
alla “Convention” per come è stato superato<br />
il contrattempo verificatosi in occasione del<br />
pranzo di gala, dimostrando, se ce ne fosse stato<br />
bisogno, la nostra capacità di superare qualunque<br />
imprevisto e mettendo in evidenza i valori che in<br />
queste occasioni ci accomunano: amore verso il<br />
patrimonio artistico e culturale della Calabria,<br />
gioia di incontrarsi, rivedersi e stare insieme (150<br />
presenze in convention).<br />
Grazie a Voi tutti, e ancora arrivederci alla<br />
prossima.<br />
Catanzaro - P.za Matteotti 11<br />
tel. 0961 701253/54 792074<br />
di MARANDO<br />
Per i dipendenti e pensionati <strong>Telecom</strong>, nonché associati,<br />
sconto minimo del 29% su tutti i tipi di polizze assicurative.<br />
marandoassicurazioni.it<br />
1
2<br />
Sommario<br />
CONSIGLIO DIRETTIVO<br />
RUOLO NOMINATIVO<br />
PRESIDENTE Antonio Gareri 0961 538801 - 328 1152179<br />
VICE PRES. Girolamo Natale<br />
CONSIGLIERI Renato Belcastro - Ugo La Barbera<br />
SINDACI Antonio Lepre - Primo Zaccuri<br />
SEZIONE FIDUCIARIO<br />
CATANZARO Vincenzo Guariglia 0961 745673 - 331.6932599<br />
COSENZA Francesco Spina tel/fax 0984 72033 - 331.6932571<br />
REGGIO C.<br />
Marcello Proto 0965 360249/47890 - 331.6932603<br />
Salvatore Dattola referente 331.6933465<br />
SENIORES TELECOM ALATEL<br />
SEDE c/o <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> Via Monsignor G.Fiorentini, 5 - 88100 Catanzaro<br />
TELEFONI N.ro Verde 800-012777 - 0961 538911 - fax: 0961-538307<br />
e-mail alatel.ca@virgilio.it segreteria.alatelcalabria@gmail.com<br />
C/C POSTALE Seniores <strong>Telecom</strong> Alatel C/C13466883 Cod.Iban IT68 Y076 0104 4000 0001 3466 883<br />
(riferimenti validi per eventuali c.c. postali e/o bonifici bancari)<br />
COD.FISC./P.IVA 96293680581<br />
SEGRETARIO Antonio Gallelli - Tel. 0961 538908<br />
V. SEGRETARIO Adriano Ciccione - Tel. 0961 538908 - redaz.alatelcalabria@gmail.com<br />
ANNO 16 <strong>N°</strong> 2 - NOVEMBRE <strong>2012</strong><br />
Copertina: Escursione Roccelletta di Borgia, Squillace (CZ).<br />
Fotografie da soci e da siti Web<br />
1 EDITORIALE<br />
2 STRUTTURA ORGANIZZATIVA E SOMMARIO<br />
3 RINNOVO CARICHE SOCIALI<br />
4 CORSO FORMAZIONE USO PC<br />
5 LA PIPA CALABRA -MUSEO DI SCIDO<br />
6-7 GITA A SORIANO C. MONGIANA<br />
E SERRA S. BRUNO<br />
8-9 PARCO ARCHEOLOGICO<br />
ROCCELLETTA DI BORGIA<br />
Struttura organizzativa<br />
10-11 VISITA CITTA’ DI SQUILLACE<br />
PERIODICO INCONTRARSI<br />
Autorizzazione Tribunale Catanzaro<br />
n° 62 del 07/05/1997<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Annibale Ventrici<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Franco Panzolini<br />
COORDINATORE REDAZIONALE<br />
Adriano Ciccione<br />
mail: redaz.alatelcalabria@gmail.com<br />
COORDINATORE ARTISTICO<br />
Iolanda Scicchitano<br />
Periodico dell’Associazione Nazionale Seniores Alatel <strong>Telecom</strong><br />
Consiglio Regionale Calabria<br />
12-16 CONVENTION <strong>2012</strong> - VISITA MUSEI<br />
CHIESA E CASTELLO<br />
ROCCA IMPERIALE<br />
17 PARCO NAZIONALE DEL<br />
POLLINO<br />
18 STELLE AL MERITO <strong>2012</strong><br />
19 MUSMI “MUSEO STORICO<br />
MILITARE”<br />
20 E PER FINIRE.... ODE ALLA VITA<br />
Stampato presso la Sud Grafica - Viale Cassiodoro, 29 - Tel. 0967.70297 - 88060 DAVOLI MARINA (CZ)
Rinnovo delle cariche sociali<br />
Nel corso dell’<strong>anno</strong> 2013 dovr<strong>anno</strong> essere rinnovate<br />
le cariche sociali del CDR. Così come già detto<br />
in occasione della convention <strong>2012</strong> desidero rinnovare<br />
l’invito a tutti i soci che intendono candidarsi, di<br />
inviare una richiesta ufficiale alla sede regionale (c.a.<br />
Presidente Commissione Elettorale - Via Monsignor<br />
Fiorentini 5 , 88100 Catanzaro) indicando l’incarico<br />
a cui desiderano proporsi.<br />
Gli incarichi sono: Fiduciario, Consigliere,<br />
Sindaco.<br />
L’attività che svolger<strong>anno</strong> sarà totalmente di<br />
volontariato quindi non soggetta a remunerazione.<br />
Il Presidente Antonio Gareri, i fiduciari Francesco Spina e Enzo Guariglia<br />
Dott.ssa CONCETTA FLAUTI<br />
Responsabile Provinciale 348.5209116<br />
Assistenza Gratuita:<br />
Dichiarazione Redditi - Pensioni<br />
Contributi - Infortuni<br />
INPS - INPDAP - INAIL - ASL<br />
Il Presidente<br />
Antonio Gareri<br />
RIABILITAZIONE<br />
Studio di Fisioterapia Arceri<br />
CATANZARO: Via E. Scalfaro, 13 (zona S. Leonardo)<br />
Telef. 0961.723872 - 329.4166271.<br />
arcerifisioterapia@gmail.com<br />
www.arcerifisioterapia.it<br />
Lo studio di Diego Arceri, riconoscerà lo sconto minimo del 10 % sulle prestazioni<br />
fornite a tutti i soci e loro familiari di Alatel e ANLA. Un maggiore sconto sarà<br />
riconosciuto nei casi di cicli riabilitativi più lunghi. Per usufruire delle agevolazioni<br />
suddette, è necessario esibire la tessera associativa, dell’<strong>anno</strong> in corso,<br />
ANLA - Seniores <strong>Telecom</strong> - Alatel.<br />
Sostieni l’ANLA con il 5 per MILLE (C.F. 80031930581)<br />
A TE NON COSTERÀ NULLA<br />
E CI AIUTERAI A CRESCERE INSIEME<br />
Negli scorsi anni abbiamo avuto una raccolta positiva, ma possiamo<br />
fare di più, per cui invitiamo tutti a darci una mano per il<br />
2013, anche per meglio dimostrare il tuo interesse per un’associazione<br />
che ha compiuto i 60 anni di vita.<br />
3
Corso su PC<br />
4<br />
di Antonio Gallelli<br />
Nello scorso mese di maggio, nei locali della<br />
Sede Regionale Alatel, è stato tenuto a titolo sperimentale<br />
il primo corso d’informatica, finalizzato<br />
fondamentalmente alla conoscenza e all’uso del Personal<br />
Computer.<br />
Tale corso, al quale h<strong>anno</strong> partecipato sedici tra<br />
soci e aggregati, si è concretizzato in dodici incontri<br />
tenuti a giorni alterni della durata di due ore ed è<br />
stato strutturato in tre moduli utili per sviluppare le<br />
seguenti tematiche:<br />
1) - conoscenza della terminologia informatica e<br />
illustrazione della composizione di un PC dal punto<br />
di vista fisico analizzando le funzioni, le caratteristiche<br />
e l’interazione di tutte le parti che lo compongono.<br />
2) - “Sistemi Operativi” e loro finalità approfondendo<br />
le caratteristiche di Windows 7 con particolare<br />
riferimento alle impostazioni per la personalizzazione,<br />
alla protezione del sistema e all’uso dello<br />
stesso.<br />
3) - Illustrazione e finalità dei “programmi applicativi”<br />
della ”Rete Internet” e del suo utilizzo nelle<br />
varie implementazioni, dall’accesso ad Internet alla<br />
gestione dell’”account” dalla posta elettronica al trasferimento<br />
del materiale informatico ecc., arricchito<br />
da prove pratiche mediante i PC in dotazione dei<br />
partecipanti al corso.<br />
Il relatore del corso<br />
Antonio Gallelli<br />
CORSO DI FORMAZIONE PER USO PERSONAL COMPUTER<br />
Gli argomenti trattati nei suddetti tre moduli sono<br />
stati raccolti in altrettanti dispense di circa 250 pagine<br />
complessive consegnate ai partecipanti durante<br />
gli incontri.<br />
Le diapositive utilizzate durante il corso sono state<br />
riunite in tre moduli di “slide show” interattivi che<br />
consentono di ripercorrere, sul proprio PC in modo<br />
piacevole e rilassante, gli argomenti trattati.<br />
Tali moduli, sono stati assemblati su un CD consegnato<br />
ai partecipanti a fine corso.<br />
In conclusione l’esito del corso si può definire<br />
senz’alto positivo sia per il taglio dato agli argomenti<br />
trattati, che, soprattutto, per l’elevato livello d’interesse<br />
e di attenzione del gruppo dei partecipanti<br />
nonostante la sua eterogeneità.
Scido (RC) Girolamo Natale<br />
Dalla sezione di Reggio Calabria<br />
LA PIPA CALABRA - MUSEO DI SCIDO (RC)<br />
La materia prima prodotta dai boschi calabresi<br />
è molto adatta per realizzare pipe di ottima qualità.<br />
Particolarmente apprezzata la produzione di pipe di<br />
grandissimo pregio realizzate in radica di noce. Per<br />
la loro fabbricazione si usa una protuberanza della ra-<br />
dice dell’Erica Arborea detta “ciocco” che prima di<br />
essere utilizzata viene fatta stagionare almeno 2 anni<br />
(la stagionatura può essere anche più lunga, alcuni<br />
artigiani calabresi usano il ciocco solo dopo 9 anni).<br />
Questa lunga stagionatura infonde al tabacco un gusto<br />
particolare ed unico. Il processo lavorativo delle pipe<br />
calabresi è interessante e la lavorazione è ancora realizzata<br />
a mano in tutte le sue fasi. È un procedimento<br />
attraverso il quale con una lentissima scansione di<br />
tempo si perviene all’oggetto finito. La produzione di<br />
pipe è una tradizione tramandata da padre in figlio ed<br />
è tra le più antiche e famose attività artigianali della<br />
regione. È un lavoro appassionante e delicato, e<br />
costituisce una delle voci più importanti per la commercializzazione<br />
nei mercati nazionali ed internazionali.<br />
Le pipe calabresi risultano al primo posto nelle<br />
collezioni degli amatori e ricercatori più illustri, sia<br />
per le loro qualità funzionali che estetiche. Una antica<br />
tradizione è presente a Scido (RC), dove fino a poco<br />
tempo fa esisteva la caratteristica bottega artigiana del<br />
compianto Maestro De Giglio, nota per la produzione<br />
di pipe artistiche. Scido, posto nel cuore dell’Aspromonte,<br />
nel corso del tempo ha avuto vari artigiani che<br />
producevano pipe ed altri dediti all’attività di ciocco e<br />
sedie lavorate con lo spago. Da qualche <strong>anno</strong> l’Amm.<br />
ne Comunale ha costituito all’interno del palazzo<br />
Ruffo di Calabria il museo della civiltà contadina con<br />
diversi reperti a testimonianza del lavoro contadino<br />
ed artigiano. All’interno una sala è dedicata completamente<br />
alla pipa: vi sono più di 200 pezzi frutto della<br />
sapiente manualità del maestro Rocco De Giglio. La<br />
maggior parte dei pezzi sono zoomorfi o antropomorfi<br />
tutti realizzati con grande perizia. In una vetrina si vedono<br />
pipe a forma di uccelli, in un’altra pipe a forma<br />
di mammiferi, di rettili ed animali preistorici. Moltissime<br />
sono quelle rappresentanti teste di personaggi<br />
Esterno Museo di Scido (RC)<br />
famosi del passato e del presente (del passato il Capo<br />
dello Stato Sandro Pertini). Per l’appassionato della<br />
pipa una visita qui è d’obbligo.<br />
5
Soriano, Mongiana e Serra S. Bruno<br />
6<br />
Giovanni Scopelliti<br />
Dalla sezione di Reggio Calabria<br />
SORIANO CALABRO, MONGIANA E SERRA S. BRUNO<br />
Il giorno 09/06/<strong>2012</strong>, la sezione ALATEL di Reggio<br />
Calabria, ha organizzato una escursione socio<br />
culturale, con il seguente itinerario: Soriano Calabro<br />
– Mongiana e Serra S. Bruno.<br />
La partenza è stata di buon mattino, per poter<br />
effettuare quanto era stato stabilito nel programma.<br />
Dopo la fermata a Palmi si è proseguito per<br />
Soriano Calabro e poco prima si è data la possibilità<br />
di visitare un grosso centro dove vi era una<br />
esposizione e vendita di prodotti dell’artigianato<br />
locale.<br />
All’arrivo a Soriano il Sindaco Arch. Bartone ha<br />
accolto il gruppo ringraziando di aver scelto il loro<br />
centro ricco di cultura e costume.<br />
Museo Marmi Soriano Calabro<br />
Subito dopo è iniziata la vista guidata al “MU-<br />
SEO dei MARMI” . Il museo dei marmi di Soriano<br />
Calabro, ospitato all’interno del Convento di San<br />
Domenico, nasce dalla necessità di riunire organicamente,<br />
secondo un discorso filologico e cronologico,<br />
l’intera raccolta delle opere superstiti e di garantire<br />
la conservazione e la corretta fruizione. Una prima<br />
sezione è destinata a ospitare alcuni dei brani scultorei<br />
del Seicento, tra i quali è l’unico pezzo sicuramente<br />
identificabile come pertinente all’altare longhiano<br />
( 1638-1641), l’Allegoria della Religione di<br />
Orfeo Boselli, un fine fastigio decorativo, costituito<br />
da un grande vaso ricolmo di frutta affiancato da due<br />
erme, di cui si ignora l’originaria collocazione ma<br />
che aveva certamente un pendant simmetrico, come<br />
rivelano alcuni frammenti, il busto raffigurante S.<br />
Tommaso d’Aquino di Cosimo Fanzago.Il pezzo<br />
più interessante, tra quelli conservati, è il busto in<br />
Museo Marmi Soriano Calabro<br />
marmo alabastrino di S. Domenico, recentemente<br />
e sanamente attribuito a Giuliano Finelli, allievo<br />
e collaboratore di Gian Lorenzo Bernini. Il museo<br />
ospita anche un vasto lapidarium a parete che con<br />
le centinaia di frammenti architettonici, modanature,<br />
capitelli e brani decorativi, documenta il fasto e la<br />
bellezza della grande chiesa diruta.<br />
La tappa successiva è stata Mongiana, dove accolti<br />
dalla locale Pro Loco, è stato visitato il centro<br />
storico e le ferriere di Mongiana, fondate durante il<br />
regno di Ferdinando II° di Borbone, sono l’ultimo
Soriano, Mongiana e Serra S. Bruno<br />
episodio di un’attività fusiva, che in Calabria ha<br />
origini antichissime, di cui restano numerose tracce<br />
nel territorio compreso tra Stilo e Serra San Bruno.<br />
Purtroppo la prevista vista al Museo delle Armi non<br />
è stata effettuata per problemi di restauro.<br />
La pausa all’ora di pranzo è stata al ristorante<br />
“ELIM” dove sono state gustate le prelibatezze e la<br />
varietà di vivande anche a base di funghi .<br />
Dopo pranzo si è visitata la Certosa di Serra San<br />
Bruno con il suo Museo ed un filmato sulla vita<br />
all’interno della Certosa che ormai non è più possibile<br />
visitare.<br />
Una delle ultime tappe è stata la visita al Santuario<br />
di S. Maria del Bosco ove sono custoditi I resti<br />
di San Bruno, lo stesso Santuario è immerso in un<br />
meraviglioso scenario di vegetazione, fontane curati<br />
in modo particolare.<br />
L’ultima visita nel centro storico di Serra San<br />
bruno è stata la vita di una delle tante belle chiese<br />
la Chiesa di Maria SS. Assunta di Terravecchia, realizzata<br />
con una facciata in blocchi di granito di varia<br />
Foto di gruppo soci Alatel Sezione di Reggio Calabria<br />
Interno chiesa di Maria SS. Assunta di Terravecchia<br />
misura, spiccano un altare maggiore in legno dipinto<br />
in finto marmo proveniente dalla bottega serrese<br />
degli Scaramuzzino alla fine del XVII secolo e due<br />
altari laterali realizzati dal mastro ebanista serrese<br />
Salvatore Tripodi.<br />
In serata i partecipanti sono rientrati in sede piacevolmente<br />
appagati della giornata trascorsa alla riscoperta<br />
del nostro territorio.<br />
7
Roccelletta di Borgia<br />
8<br />
Adriano Ciccione<br />
Dalla sezione di Catanzaro<br />
PARCO ARChEOLOGICO SCOLACIUM - ROCCELLETTA DI BORGIA (CZ)<br />
Il giorno 16 giugno, la sezione di Catanzaro<br />
dell’Alatel ha organizzato una visita guidata in un<br />
sito archeologico di particolare importanza, vicino<br />
alla città di Catanzaro. Sotto la sapiente guida del<br />
Dr. Enzo Caristo, persona estremamente competente<br />
Basilica “S. Maria<br />
della Roccella”<br />
e preparata (ha partecipato alla campagna di scavi<br />
per lungo tempo) abbiamo avuto la possibilità di<br />
conoscere ed apprezzare le numerose testimonianze<br />
presenti nel Parco, che si è costituito dal 1982, a seguito<br />
di esproprio effettuato nei confronti della famiglia<br />
dei baroni Mazza da parte dello Stato <strong>Italia</strong>no.<br />
Oggi il Parco della Roccelletta è denominato<br />
“Parco Scolacium”. Gli scavi, già iniziati negli anni<br />
’60, h<strong>anno</strong> fino ad oggi evidenziato strutture di epoca<br />
romana come il teatro ed il foro, ed una basilica di<br />
origine normanna risalente al 1060 d.C.<br />
Dell’antica Skylletion greca, non sono ancora<br />
emerse strutture murarie, causa la sovrapposizione<br />
della città romana, ma molteplici sono i rinvenimen-<br />
Teatro Romano<br />
ti ceramici del VI, V e IV secolo a.C. Meglio documentate<br />
invece le testimonianze archeologiche di<br />
epoca romana: un itinerario con pannelli esplicativi<br />
guida il visitatore in un percorso che dall’ingres-<br />
Foro romano<br />
so porta prima agli imponenti ruderi della basilica<br />
normanna di Santa Maria della Roccella (XI secolo<br />
d.C.); proseguendo poi per la villa Mazza dove<br />
è ubicato l’Antiquarium che ospita i rinvenimenti<br />
Ex frantoio<br />
famiglia Mazza
Roccelletta di Borgia<br />
del luogo, si trova un ex frantoio e si giunge al foro<br />
romano. Il foro è costituito da un’area rettangolare<br />
pavimentata da mattoni quadrati circondata da portici;<br />
sono già stati scavati un caesareum, la Curia ed<br />
un’aula termale, sono altresì visibili un tempietto,<br />
una fontana monumentale ed un tribunale. Da questa<br />
zona proviene anche una splendida serie di statue e<br />
ritratti del periodo imperiale (I a.c. - III d.c.) conservati<br />
nell’annesso antiquarium. Oltre il foro, appoggiato<br />
ad una collina, sorge il teatro romano (I e II<br />
d.C.) che doveva ospitare circa 3000 persone. Sopra<br />
la collina del teatro sono stati individuati anche un<br />
anfiteatro, unico in Calabria, datato II secolo d.C.,<br />
tre impianti termali, una necropoli romana e l’acquedotto<br />
anch’esso di costruzione romana.<br />
Dopo questa visita, durata circa 3 ore, abbiamo<br />
proseguito con mezzi propri verso “Squillace”, alla<br />
scoperta di un centro ricco di storia e di cultura.<br />
Statua togato<br />
Statue periodo I a.c. - III d.c.<br />
Reperto in bronzo<br />
di statua gigante<br />
mai ritrovata<br />
9
10<br />
di Adriano Ciccione<br />
Squillace<br />
Dalla sezione di Catanzaro<br />
SqUILLACE - VISITA AL CASTELLO E CENTRO STORICO<br />
La seconda ed ultima tappa del nostro itinerario<br />
è SQUILLACE, la ns. visita ha inizio dal castello.<br />
Il castello norm<strong>anno</strong> di Squillace si erge sulla<br />
sommità del colle dove è adagiata la cittadina calabrese,<br />
conferendogli un’immagine imponente.<br />
Castello di Squillace<br />
Al visitatore che vi arriva dal centro storico, appare<br />
un portale bugnato sulla cui parte superiore<br />
campeggia lo stemma in marmo dei Borgia.<br />
Portale con stemma dei Borgia<br />
Da ricordare che il castello, sotto il governo borbonico,<br />
fu anche carcere mandamentale. Anche il<br />
filosofo Fra’ Tommaso Campanella di Stilo vi fu<br />
rinchiuso per un periodo, in attesa del processo in<br />
cui doveva rispondere per avere favorito una tentata<br />
rivolta antispagnola.<br />
Teca con scheletri<br />
“guerrieri di Squillace”<br />
La maggiore attrazione del castello consiste nella<br />
“sala dei guerrieri” dove sono esposti gli scheletri<br />
dei due guerrieri del 1200 rinvenuti nel corso della<br />
campagna di scavi del 1994. Per oltre 14 anni si<br />
è creduto che i due scheletri fossero quelli di due<br />
amanti. Per anni, migliaia di persone h<strong>anno</strong> visitato<br />
commosse il luogo del ritrovamento; infatti, furono<br />
trovati mano nella mano con i rispettivi crani rivolti<br />
l’uno verso l’altro. A seguito di ulteriori studi e ricomposizione<br />
con i loro calchi fisionomici, è emerso<br />
che si tratta di due guerrieri (probabilmente fratelli)<br />
caduti nello scontro svevo-angioino o angioinoaragonese,<br />
che ebbe come epicentro anche Squillace<br />
nella seconda metà del 1200.
Squillace<br />
Cattedrale di Squillace<br />
Finito il percorso al castello, abbiamo proseguito<br />
la visita guidata e siamo andati a vedere il centro<br />
storico.<br />
Abbiamo fatto visita alla CATTEDRALE, dedicata<br />
alla Vergine Assunta in Cielo.<br />
Proseguendo a piedi, in prossimità del Duomo,<br />
abbiamo ammirato le rovine del Monastero di S.<br />
Chiara (RUDERI DELLA CHIESA E CONVENTO<br />
DI S. CHIARA)<br />
Continuando la nostra visita verso la parte alta<br />
della cittadina, in un angolo nascosto, abbiamo potuto<br />
vedere e ammirare l’unica finestra bifora rimasta.<br />
Proseguendo la nostra visita siamo andati a vedere<br />
il PALAZZO PEPE ( OGGI MUNICIPIO ).<br />
Proseguendo ancora lungo la salita di Via<br />
dell’Antico Senato, in un angolo nascosto, abbiamo<br />
potuto visitare solo dall’esterno, un edificio di epoca<br />
federiciana -sveva, “La CHIESETTA GOTICA DI<br />
S. MARIA DELLA PIETÀ” evidente influsso e fattura<br />
di maestranze d’oltralpe. E’ un gioiello di rara<br />
fattura in un contesto urbano di tutt’ altra natura architettonica.<br />
Chiesetta gotica<br />
11<br />
Squillace, oggi è conosciuta per le sue rinomate<br />
ceramiche. Qui la lavorazione della creta dal periodo<br />
della Magna Grecia, si è tramandata fino ai nostri<br />
tempi. Attualmente a Squillace è possibile vedere<br />
al lavoro abili artigiani che riescono a forgiare veri<br />
Laboratorio di ceramiche<br />
capolavori di elevato valore artistico e di grande significato<br />
culturale, in quanto rappresentano la continuità<br />
di un mestiere e insieme di un’arte che f<strong>anno</strong><br />
di Squillace un punto di riferimento nel campo della<br />
produzione ceramista.<br />
Alla fine della visita, abbiamo potuto gustare le<br />
prelibatezze, tutte a base di baccalà, del rinomato ristorante<br />
“le ricchezze del mare”.<br />
Scorcio di Squillace
12<br />
di Saveria Gallelli Convention <strong>2012</strong><br />
VISITA AI MUSEI E ChIESA A FORMA DI NAVE<br />
Sabato 6 ottobre<br />
Alle nove di una splendida mattinata di sole, si<br />
parte da Nova Siri alla volta di Rocca Imperiale per<br />
visitare i Musei e la Chiesa a forma di nave.<br />
Ed ecco, da lontano Rocca Imperiale ci appare<br />
come un piccolo grande presepe in cui le case<br />
si stringono le une alle altre sotto la protezione<br />
dell’imponente Castello Svevo. All’interno del paese<br />
le stradine sono strette e tortuose, ma, districandosi<br />
con perizia, gli autisti ci portano tranquillamente<br />
a destinazione.<br />
Prima tappa della nostra visita sono i Musei, tutti<br />
ospitati all’interno del monastero dei “Frati Osser-<br />
Musei<br />
vanti” risalente al 1617 e recentemente restaurato. Il<br />
percorso si snoda nelle varie sale dell’edificio dove,<br />
oltre al Museo delle Cere, che è quello più conosciuto<br />
e che maggiormente affascina il visitatore, sono<br />
ospitati altri musei: il Museo Scientifico e del Mare,<br />
il Museo Araldico, il Museo del Sapone cristallizzato,<br />
il museo Medievale, il Museo Mineralogico.<br />
La nostra visita ha inizio dal Museo Scientifico<br />
e del Mare che ci trasporta nel meraviglioso mondo<br />
marino attraverso una lunga serie di reperti, tutti ori-<br />
Pesce pappagallo<br />
ginali, raccolti con passione e pazienza dal maestro<br />
Giuseppe Tufaro che ci fa da guida.<br />
Il Prof. Tufaro con il gruppo soci<br />
Si passa, quindi, al “pezzo forte”: il Museo delle<br />
Cere, nato nell’<strong>anno</strong> 2000 per iniziativa dello stesso<br />
maestro Tufaro il quale è anche l’autore di tutte<br />
le statue, che catturano rapidamente la nostra attenzione<br />
regalandoci sorpresa ed emozioni. Il Maestro<br />
ci illustra una per una le sue “creature” e nelle sue<br />
parole si avverte l’emozione e l’affetto di un padre<br />
per i propri figli.<br />
Il collega Spina con le statue di cera<br />
In ogni statua, in cui si apprezza la straordinaria<br />
somiglianza col personaggio che l’ha ispirata,c’è<br />
tutto un simbolismo che si evidenzia nella scelta dei<br />
colori, delle posture, dei particolari.<br />
Procedendo nelle varie sale si resta impressionati<br />
da figure imponenti come quella del Ciclope, lunga<br />
otto metri e mezzo e da una serie di figure mitologiche,<br />
ma soprattutto si resta affascinati davanti<br />
alle statue, a grandezza naturale, che rappresentano<br />
personaggi che h<strong>anno</strong> fatto la storia del ‘900 attraverso<br />
l’arte, la politica, la religione, la scienza, la<br />
cultura, lo spettacolo. Primi fra tutti Papa Giovanni<br />
Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio, nei cui
Convention <strong>2012</strong><br />
Statue di cera “Rita Levi Montalcino e Charlie Chaplin”<br />
volti il Maestro ha saputo cogliere la loro profonda<br />
spiritualità. E poi ancora: Benito Mussolini, Charlie<br />
Chaplin, Alberto Sordi, Totò, Ernesto Che Guevara,<br />
Alcide De Gasperi, Gianni Agnelli e tanti altri.<br />
Fuori dal ‘900, oltre alla statua di Giuseppe Verdi,<br />
troviamo quella di Federico II di Svevia, personaggio<br />
che non poteva mancare in questa galleria, per il<br />
posto di primo piano che occupa a Rocca Imperiale,<br />
dominata appunto dal suo castello. Nel panorama<br />
dei personaggi l’artista inserisce anche un riferimento<br />
alla sua vita familiare con la statua della propria<br />
nonna e alla storia locale con quella di Alfredo Lutri,<br />
eroe della II guerra mondiale, ultima sua creazione.<br />
Proseguendo attraverso sale e corridoi, visitiamo<br />
gli altri Musei che ci regalano ancora sorprese<br />
ed emozioni. Infine risaliamo sul pullman alla volta<br />
della caratteristica Chiesa a forma di nave.<br />
Siamo nella Chiesa della Visitazione della Beata<br />
Vergine Maria, inaugurata nel 2001, dove è custodita<br />
una reliquia di San Rocco. E’ ancora il prof. Tufaro<br />
a farci da guida.<br />
Per la modernità delle forme architettoniche e per<br />
la particolare sensibilità che esprime, questa chiesa<br />
Interno chiesa<br />
13<br />
rappresenta una delle più importanti bellezze artistiche<br />
dell’Alto Jonio. La forma della struttura esterna<br />
vuole testimoniare che la Chiesa è una nave che conduce<br />
i fedeli a Dio.<br />
Essa si adagia su una sorta di palafitte sotterranee;<br />
ciò al fine di evitare che un eventuale prosciugamento<br />
del lago, presente nel sottosuolo dell’area<br />
in cui sorge l’edificio, possa provocare cedimenti<br />
della struttura.<br />
All’interno della chiesa si possono ammirare varie<br />
opere d’arte in cui la bellezza delle figure si fonda<br />
armoniosamente con la grande spiritualità che da<br />
esse emana. Due, in particolare, le opere che h<strong>anno</strong><br />
suscitato grande emozione: il Tabernacolo, un mosaico<br />
in vetro di Murano le cui tessere, grazie alla<br />
luce, creano un particolare gioco di colori e il Croci-<br />
Tabernacolo<br />
fisso in bronzo, nella cui espressione si può cogliere<br />
il sorriso o la sofferenza in base al punto da cui si<br />
osserva. Per verificare questa particolarità ci avviciniamo<br />
all’altare, sotto al quale è custodita la reliquia<br />
di San Rocco, ed osserviamo il Cristo che, da questo<br />
punto, sembra davvero sorriderci.<br />
La nostra visita è conclusa, fuori il pullman ci<br />
aspetta per riportarci in albergo dopo una mattinata<br />
ricca di emozioni.
14<br />
di Saveria Gallelli Rocca Imperiale<br />
VISITA AL CASTELLO SVEVO DI ROCCA IMPERIALE<br />
Domenica 7 ottobre<br />
Stamattina si parte di buon’ora: il Castello Svevo<br />
ci aspetta appollaiato lassù in cima alla collina, lungo<br />
i cui fianchi si stende Rocca Imperiale che proprio<br />
da esso prende il nome. La strada è stretta e tortuosa<br />
e non è possibile arrivarci in pullman, quindi ci<br />
fermiamo nella parte bassa del paese e proseguiamo<br />
a piedi.<br />
La mattinata è calda, il cielo splendidamente sereno<br />
e il gruppo è allegro e pieno d’entusiasmo per il<br />
programma della giornata. Lungo la strada ci soffermiamo<br />
ad osservare il paesaggio che, mano a mano<br />
Soci in visita guidata del castello<br />
che si sale, diventa sempre più ampio, più bello. Il<br />
cammino è in salita e ci affatica un po’, meno però di<br />
Castello Rocca Imperiale<br />
quanto ci saremmo aspettati e, comunque, il tragitto<br />
è breve.<br />
Eccoci finalmente sotto la rocca imponente, qui<br />
ci fermiamo ad aspettare la nostra guida ed intanto<br />
osserviamo, intimiditi, l’enorme mole che ci sovrasta,<br />
con le maestose torri, il ponte levatoio, le possenti<br />
mura merlate, le feritoie.<br />
Nato come fortezza nel 1221 per volere di Federico<br />
II, il castello somiglia ad un’enorme nave di<br />
pietra con la prua rivolta a sud. È intorno a questa<br />
rocca che sorge a poco a poco il borgo. Il primo nucleo<br />
abitativo viene costituito, infatti, dagli operai<br />
che, molto prima che inizino i lavori di costruzione<br />
vera e propria, vi si insediano per predisporre la zona<br />
Castello Rocca Imperiale
Rocca Imperiale<br />
ad un’opera muraria di così vasta<br />
portata.<br />
A guardare il paese da lontano<br />
si comprende come si sia sviluppato,<br />
nel tempo, lungo il fianco<br />
della collina, dall’alto verso il<br />
basso, degradando a terrazze dal<br />
castello quasi a cerchi concentrici<br />
e acquisendo quell’aspetto paesaggistico<br />
di presepe che lo caratterizza,<br />
specie di notte quando<br />
è illuminato.<br />
Da grande stratega qual è, Federico<br />
II fa costruire il forte in<br />
un luogo di estrema importanza<br />
dal punto di vista militare, come<br />
torre di guardia per il controllo<br />
della strada che costeggia il mare<br />
Ionio. La qual cosa si rivela vitale anche nei secoli<br />
successivi, durante le incursioni saracene. Il castello,<br />
però, non si limita ad avere solo uno scopo di difesa,<br />
benché questo sia di primaria importanza, esso ospita<br />
anche la corte durante le campagne venatorie e gli<br />
abitanti durante gli assedi.<br />
Dopo la morte di Federico la fortezza passa,<br />
di volta in volta, ad altri dominatori: in primo luogo<br />
Angioini e Aragonesi, che sottopongono la struttura<br />
originale a vari rimaneggiamenti. Successivamente<br />
vi si avvicendano numerosi feudatari fino al 1717,<br />
quando il feudo passa ai duchi Crivelli a cui si attribuiscono<br />
le ultime e più significative alterazioni<br />
della struttura, con l’aggiunta del piano superiore.<br />
Soci Alatel sezione di Cosenza<br />
Soci Alatel sezione di Catanzaro, gruppo Vibo Valentia<br />
15<br />
Dal 1835 il castello cade in totale abbandono, ormai<br />
ridotto a cava di materiale edile, finché non iniziano<br />
i lavori di restauro, voluti dall’Amministrazione<br />
Comunale, che st<strong>anno</strong> pian piano restituendogli<br />
l’antico aspetto affascinante e misterioso.<br />
La storia, raccontata con dovizia di particolari<br />
dalla nostra giovane guida mano a mano che ci<br />
inoltriamo nel castello, ci incuriosisce e ci incanta.<br />
Attraversando i corridoi, le scuderie, le prigioni, le<br />
cucine e le varie stanze, ci sembra di sentire le voci<br />
e i rumori che all’epoca riempivano gli ambienti, ci<br />
par di vedere i soldati che si esercitano nella piazza<br />
d’armi (il più grande piazzale all’interno del castello)<br />
e vigilano sulla sicurezza del forte.
16 Rocca Imperiale<br />
Soci Alatel sezione<br />
di Reggio Calabria<br />
Il piano superiore, aggiunto come si è detto nel<br />
‘700, ci regala invece altre emozioni e altre atmosfere<br />
portandoci altre voci, altri rumori, altre immagini:<br />
scene di vita familiare; conversazioni di dame<br />
e cavalieri; tavole imbandite; balli; fruscio di abiti<br />
sontuosi; voci di bimbi che combattono con le spade<br />
di legno.<br />
Ci accorgiamo che nel castello abbiamo fatto un<br />
viaggio nel tempo, durato cinque secoli, che ci ha<br />
completamente rapiti. Torniamo alla realtà con le<br />
foto di gruppo. Uscendo ci soffermiamo ancora ad<br />
osservare le cose che ci h<strong>anno</strong> maggiormente affascinati,<br />
che porteremo con noi come ricordo di questa<br />
esperienza e che diventer<strong>anno</strong> nostro personale<br />
patrimonio.<br />
Raggiungiamo il pullman che ci aspetta a valle,<br />
senza fretta in questa bella mattinata di sole, senza<br />
fatica, ora che la strada è in discesa. Oggi è domenica:<br />
prima di rientrare in albergo partecipiamo alla<br />
Messa celebrata per noi nella chiesa a forma di nave.<br />
Soci Alatel sezione di Catanzaro
Parco Nazionale del Pollino di Giuseppina Raiola<br />
Dalla sezione di Reggio Calabria<br />
Sabato 1 settembre, con raduno al solito posto<br />
d’incontro, abbiamo iniziato il viaggio, destinazione<br />
Castelluccio Superiore. Verso mezzogiorno siamo<br />
giunti presso l’Hotel Sette e mezzo, preso possesso<br />
delle camere ci siamo salutati con i proprietari, persone<br />
gentili e accoglienti, quindi abbiamo assaggiato<br />
volentieri la loro cucina casereccia. Nel pomeriggio<br />
ci siamo recati nel paese di Civita, borgo antico circondato<br />
dalle montagne, da dove abbiamo ammirato<br />
le famose “Gole del Raganello col ponte del diavolo”.<br />
Alcuni temerari con una jeep, h<strong>anno</strong> raggiunto<br />
questo famoso ponte, affrontando una discesa molto<br />
ripida, ma i partecipanti h<strong>anno</strong> assicurato che lo<br />
scenario valeva il rischio. Tornati in hotel, abbiamo<br />
deciso noi il menù per la cena,richiedendo un abbondante<br />
giro di pizze. La mattina dopo, con il nostro<br />
garbato autista e la guida del Parco del Pollino, ci<br />
h<strong>anno</strong> portato sui monti del Pollino, dove il silenzio<br />
e la quiete la facevano da padrone; distese di prati<br />
verdi interrotti da dolci fianchi di monti arricchiti da<br />
secolari Pini Loricati. Nel pomeriggio ci siamo recati<br />
a Rotonda, paese sede del Parco Nazionale del<br />
Pollino, e con le sue chiese ricche di arte e religiosità.<br />
La sera dopo cena, sempre a base di pizza cotta<br />
nel forno a legna ed ad altri assaggi sfiziosi, tutti<br />
17<br />
noi ci siamo ritrovati nella veranda per commentare<br />
la giornata trascorsa. Lunedì mattina, il paesaggio<br />
dalla camera era surreale, la nebbia copriva tutta la<br />
vallata, lasciando solo la vista della cima dei monti,<br />
purtroppo il maltempo ha condizionato la nostra<br />
ultima escursione, ma eravamo un gruppo affiatato<br />
e simpatico che la cosa non ci è pesata molto. Poi<br />
come tutte le cose piacevoli, si arriva alla fine e dopo<br />
aver salutato i signori dell’hotel, ringraziandoli della<br />
loro accoglienza ed ospitalità, veramente familiare,<br />
abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno ed a serata<br />
siamo giunti a Reggio C. .<br />
Salutandoci con il gruppo, felici per la riuscita<br />
della gita, ci siamo ripromessi di rivederci al più presto,<br />
certi che il rincontrarsi sarà un piacere.<br />
Soci Alatel sezione<br />
di Reggio Calabria
18 Stelle al merito <strong>2012</strong><br />
Anche quest’<strong>anno</strong>, in occasione del 1 maggio, presso la Prefettura di Catanzaro è avvenuta<br />
la premiazione delle Stelle al Merito. In particolare i colleghi premiati sono stati:<br />
Di Lascio Renata, Galeota Rinaldina, Perri Pietro, Gagliardi Franca, De Stefano Paola<br />
e Ferraro Raffaele.<br />
Ai colleghi ed amici che h<strong>anno</strong> ricevuto l’importante riconoscimento va il nostro più<br />
sincero apprezzamento.<br />
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MUSMI Museo Storico Militare<br />
All’interno del Parco della Biodiversità<br />
di Catanzaro, è ubicato il MUSMI<br />
(Museo Storico Militare “Brigata Catanzaro”),<br />
una struttura di circa 2000 mq,<br />
adibita all’esposizione di armi, divise<br />
ed accessori militari, dal periodo Napoleonico<br />
alla seconda guerra mondiale,<br />
frutto di donazioni di numerosi collezionisti.<br />
Nella struttura trova spazio anche<br />
la memoria della gloriosa “Brigata Catanzaro”.<br />
Uno stoico reparto di soldati calabresi<br />
impegnato nei combattimenti della<br />
grande guerra.<br />
In particolare, in una sala del 1° piano<br />
del Museo, oltre alle foto di tutti gli eroi<br />
calabresi, la cui memoria è stata onorata<br />
con il conferimento della medaglia d’oro<br />
al valore militare, in una teca c’è la<br />
fotografia di PIETRO ROCCA, padre<br />
del nostro caro collega Pietro. Il socio,<br />
ha gentilmente donato al Museo tutti i<br />
documenti in suo possesso, per mettere<br />
in evidenza e meglio ricordare la figura<br />
coraggiosa del proprio padre. Prove di<br />
tale coraggio e sacrificio, sono evidenziate<br />
nelle lettere scritte da parte del Comandante<br />
del 207° reggimento fanteria<br />
e del Sottosegretario di Stato del Ministero<br />
della Guerra, il quale rilascia un<br />
encomio solenne alla memoria del fante<br />
Pietro Rocca.<br />
Indirizzi nazionali siti internet:<br />
www.alatel.it<br />
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Tel. 0961.964974<br />
Vi informiamo che dal mese di gennaio 2013, sul ns. “Server” Alatel Calabria sar<strong>anno</strong> disponibili<br />
le foto relative alle diverse manifestazioni svolte nel corso degli ultimi anni, tipo gite,<br />
convention, etc. che i soci h<strong>anno</strong> gentilmente concesso per tale scopo. Ci sarà la possibilità sia di<br />
visualizzare che di prelevare quelle che interessano, salvandole nel proprio personal computer, facendone<br />
l’uso più appropriato. Certi che questa iniziativa avrà il riscontro che merita, ricordiamo<br />
nell’occasione a tutti i soci, di farci avere copia delle foto in loro possesso, sia recenti che relative<br />
agli anni scorsi, affinché si possa arricchire, nell’interesse di tutti, il ns. archivio digitale. Il link di<br />
accesso all’archivio digitale Vi sarà comunicato prossimamente via e-mail.<br />
19
20 E per finire...<br />
Lentamente muore chi diventa schiavo<br />
dell’abitudine,<br />
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,<br />
chi non cambia la marca,<br />
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,<br />
chi non parla a chi non conosce.<br />
Lentamente muore chi fa<br />
della televisione il suo guru.<br />
Muore lentamente chi evita una passione,<br />
chi preferisce il nero su bianco<br />
e i puntini sulle “i”<br />
piuttosto che un insieme di emozioni,<br />
proprio quelle che f<strong>anno</strong> brillare gli occhi,<br />
quelle che f<strong>anno</strong> di uno sbadiglio un sorriso,<br />
quelle che f<strong>anno</strong> battere il cuore<br />
davanti all’errore e ai sentimenti.<br />
Lentamente muore<br />
chi non capovolge il tavolo,<br />
chi è infelice sul lavoro,<br />
chi non rischia la certezza per l’incertezza,<br />
per inseguire un sogno,<br />
chi non si permette almeno una volta<br />
nella vita di fuggire ai consigli sensati.<br />
Lentamente muore chi non viaggia,<br />
chi non legge,<br />
chi non ascolta musica,<br />
chi non trova grazia in se stesso.<br />
Muore lentamente chi distrugge<br />
l’amor proprio,<br />
chi non si lascia aiutare.<br />
Muore lentamente chi passa i giorni<br />
a lamentarsi della propria sfortuna<br />
o della pioggia incessante.<br />
CHI MUORE (Ode alla Vita)<br />
Lentamente muore chi abbandona<br />
un progetto prima di iniziarlo,<br />
chi non fa domande sugli argomenti<br />
che non conosce,<br />
chi non risponde quando gli chiedono<br />
qualcosa che conosce.<br />
Evitiamo la morte a piccole dosi,<br />
ricordando sempre che essere vivo<br />
richiede uno sforzo<br />
di gran lunga maggiore<br />
del semplice fatto di respirare.<br />
Soltanto l’ardente pazienza porterà<br />
al raggiungimento<br />
di una splendida felicità.<br />
Martha Medeiros
NOVASIRI<br />
Village<br />
Foto Convention <strong>2012</strong>
Foto Convention <strong>2012</strong><br />
“La partecipazione alle varie attività dell’ALATEL consente all’Associazione, in relazione<br />
alle finalità statutarie, la possibilità di pubblicare sui giornali di informazione e sul<br />
sito nomi, foto e filmati dei Soci e comunque di qualunque altro partecipante.”