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è una forma d'arte - Monza Club

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Sport<br />

La campionessa di scherma ha incontrato gli studenti<br />

del Collegio Villoresi cui ha svelato i segreti del suo successo.<br />

Con un appuntamento già fissato in agenda:<br />

le Olimpiadi di Brasile 2016<br />

ARIANNA ERRIGO<br />

HO uN cONtO<br />

IN sOspEsO<br />

RIO AspEttAmI<br />

di benedetta Trabattoni<br />

La grinta <strong>è</strong> quella di sempre. Perché <strong>è</strong> servita per resistere<br />

agli “assalti” di mille studenti armati di curiosità e domande<br />

oltre che di penna e carta per gli autografi di rito. Arianna<br />

Errigo si <strong>è</strong> confermata campionessa a cinque cerchi anche tra i<br />

banchi di scuola reggendo il confronto con i numerosi allievi<br />

del Collegio Villoresi. Del resto, ha subito sottolineato agli<br />

studenti don Romano Crippa, rettore della scuola, “Arianna <strong>è</strong><br />

<strong>una</strong> di voi: prima di tutto perché <strong>è</strong> <strong>una</strong> monzese e poi perché<br />

attraverso l’impegno <strong>è</strong> riuscita a raggiungere la meta che si era<br />

prefissata proprio come <strong>è</strong> chiamato a fare ciascuno”. L'incontro <strong>è</strong><br />

stato l'occasione per conoscere Arianna a 360 gradi lontano dai<br />

riflettori e senza il filtro della tv. Una ragazza semplice, acqua e<br />

sapone. Nonostante le medaglie. Nonostante il meritato successo.<br />

Il fioretto <strong>è</strong> il prolungamento della sua mano che muove abile e<br />

sicura sulle pedane di tutto il mondo: “Tirare - ammette - <strong>è</strong> ciò<br />

che so fare meglio nella mia vita, mi viene così naturale.<br />

Da quando ho preso in mano il fioretto la prima volta <strong>è</strong> come<br />

se non avessi mai fatto altro nella mia esistenza”. Ventiquattro<br />

anni e grinta da vendere. Una crescita atletica e personale<br />

non sempre facile, caratterizzata anche da sconfitte e momenti<br />

in cui ha pensato che forse non ce l’avrebbe fatta. “L’obiettivo<br />

era sempre lì davanti a me, l’amore per la scherma e la voglia<br />

74<br />

<strong>Monza</strong><strong>Club</strong><br />

di vincere mi hanno dato la forza di sopportare le rinunce e i<br />

tanti sacrifici. La vita di un atleta non <strong>è</strong> tutta rose e fiori: per<br />

raggiungere certi traguardi sono fondamentali impegno, fatica<br />

e costanza”. Bisogna saper rinunciare a tanto. Fino agli anni<br />

delle superiori, tutto era conciliabile: la scuola, gli allenamenti,<br />

le gare. Poi a 17 anni la scherma <strong>è</strong> diventata a tutti gli effetti<br />

un lavoro ed <strong>è</strong> stato inevitabile fare delle scelte: “È solo in quel<br />

momento che capisci di essere entrata in un’altra vita”.<br />

“Fondamentale <strong>è</strong> stato il supporto della mia famiglia che mi ha<br />

confortato in ogni passo della carriera – spiega Arianna – Sono<br />

stati i genitori a indirizzarmi sulla strada della scherma all’età di<br />

sei anni perché era uno sport che amavano”.<br />

E da quel momento ha inanellato <strong>una</strong> vittoria dietro l’altra: i<br />

campionati del mondo cadetti a Plovdiv nel 2004, gli europei<br />

giovanili due anni dopo a Poznan; nel 2009 si <strong>è</strong> meritata l'oro nella<br />

gara a squadre agli europei di Plovdiv, poi un altro oro nella gara<br />

a squadre di fioretto e il bronzo nella gara di fioretto individuale<br />

ai mondiali di Antalia. Compagne di squadra dell'oro mondiale<br />

sono state Elisa Di Francisca, Margherita Granbassi e Valentina<br />

Vezzali. Il 28 luglio 2012 ha ottenuto la medaglia d'argento nel<br />

torneo individuale di fioretto femminile ai Giochi della XXX<br />

Olimpiade di Londra, battendo, in semifinale, la connazionale, e

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