Il nuovo Eldorado del Made in Italy - Italpyme

N° 19/V - 10 Dicembre 2009 - QUINDICINALE - 5 Euro
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Numeri, Fatti e Protagonisti della Moda e del Lusso
Frena del 5% il lusso a 4 ruote
Il lusso vale 57 miliardi ma il
68% arriva dall’estero
Imperial, il fast fashion è la
chiave del nostro successo
2009, il vino si difende dalla crisi
SPECIALE CINA
Il nuovo Eldorado
del Made in Italy

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Sommario
TRIMESTRALI
10 Gucci Group, nel terzo trimestre
vendite a -6%
10 Ebitda quasi dimezzato per i nove mesi
di Marcolin
12 Scende l’ebitda di Bulgari, ricavi a -133
milioni di euro
12 Segno più per il Gruppo Tod’s
12 Yves Saint Laurent arretra del 17,9%
13 Safilo, l’ebitda giù del 53%
13 Geox al 30 settembre: vendite in
flessione
16 Mbfg: azzerato l’ebitda nel terzo
trimestre
16 Stefanel, fatturato a 137 milioni (-17%)
nei primi nove mesi
17 Aeffe, perdita netta di 11,7 mln nei
primi nove mesi
18 Coach in leggera ripresa nel trimestre
18 Fossil cala del 7% nel terzo trimestre
20 Richemont calano fatturato ed ebitda
nel semestre
20 Burberry soffre, ma il fatturato registra
un +6%
20 Polo Ralph Lauren, utile a +10,5% nel
secondo quarter
ITALIA
24 Lars Nilsson disegnerà la collezione Mr.
Nils di Mabro
24 Beleggia (Brosway): investiamo per
combattere la crisi
26 Lumberjack continua a crescere e
strizza l’occhio alla Cina
26 Salmoiraghi & Viganò riapre in piazza
San Babila con 700 m²
30 Elisabetta Franchi Celyn b. punta allo
sviluppo con uno sguardo verso l’estero
30 Coccinelle, retail in crescita
32 Trasloca la boutique milanese di
Monnalisa
32 Alcantara Spa diventa la prima azienda
100% “Carbon Neutral”
36 Arriva in Sicilia il primo outlet Fashion
District
36 Azzaro cresce in Italia
37 25 anni di Gas, un libro per “riscrivere”
la propria storia
AZIENDA DEL MESE
38 Imperial, il fast fashion è la chiave del
nostro successo
MONDO
42 Printemps si rinnova con 100 milioni
di dollari
42 Patek Philippe passa alla quarta
generazione
42 La primavera di La Redoute griffata
Paule Ka
44 Anna Sui in limited edition per Fit Flop
SPECIALE CINA
46 Cina, il nuovo Eldorado del made in
Italy
BILANCI 2008
54 Pambianco: il lusso vale 57 miliardi ma
il 68% arriva dall’estero
56 Pambianco: frena del 5% il lusso a 4
ruote
GLOBAL REFUND
58 I top spender per scontrino medio
INCHIESTA
60 Multimarca: premiata la ricerca dei
piccoli brand
INTERVISTA
64 Tonino Lamborghini: “Porto il made in
Italy in giro per il mondo”
SPECIALE PLATINUM GUILD
73 Il platino continua a scandire il tempo
del lusso
SPECIALE VINI
80 2009, il vino si difende dalla crisi
INTERVISTA
84 Lo “chic nic” invernale si fa solo con
G.H. Mumm!
LIFESTYLE
89 Non solo relax a Grotta Giusti Spa. Al
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4
10 dicembre 2009
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42
64
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Trimestrali
Il Gruppo Marcolin chiude i
primi nove mesi del 2009 con
un ebitda di 8,2 milioni di euro,
in forte calo rispetto ai quasi 15
milioni del 2008.
I ricavi netti registrano invece
un decremento più contenuto
passando dagli oltre 141 milioni
di euro a fine settembre 2008 a
131 milioni nello stesso periodo
di quest’anno. La variazione
è pari a -7,5% (-9,5% a cambi
costanti). L’utile netto, infine, è
di 4,4, milioni di euro, rispetto
ai 4,8 milioni dei nove mesi precedenti.
L’Italia si conferma il
mercato principale per il gruppo
Gucci Group, nel terzo trimestre vendite a -6%
Indietreggia il fatturato del Gruppo Gucci, che da
quasi 875 milioni di euro nel terzo trimestre 2008
scende a 819 milioni in quello attuale (-6,4%).
La flessione è dovuta principalmente al canale
wholesale, le cui attività sono state penalizzate a
causa delle difficoltà economiche riscontrate dai
distributori terzisti, sia grandi magazzini sia franchisor.
Al contrario, si mantengono in attivo le performance
dei negozi a gestione diretta. All’interno
del Gruppo che fa capo al colosso francese Ppr,
ha risentito maggiormente del calo delle vendite
la divisione moda e maroquinerie che arretra del
9%, ma molto dipende dai mercati. Quelli storici
subiscono una flessione del 17% a causa della bassa
frequentazione di turisti dall’Europa dell’Est e dal
Medio Oriente. Al contrario, i Paesi emergenti,
che rappresentano il 32% dei ricavi Gucci Group,
sono cresciuti del 10%. Buona performance anche
per l’area Asia-Pacifico (+25%, con esclusione del
Giappone), trainata dalla Cina con un +37%.
A fine settembre 2009, le boutique di proprietà del
Gruppo sono salite a quota 596, di cui 38 in Cina.
Sostanzialmente stabile il fatturato del marchio
Gucci, che termina il terzo trimestre 2009 con 531
milioni di euro rispetto ai 548 milioni del 2008, un
calo contenuto del 3,2%. Il brand della doppia G
registra migliori performance nelle boutique dirette
Ebitda quasi dimezzato per i nove mesi di Marcolin
di occhialeria, fatturando da sola
27 milioni di euro, il 20,7% sul
totale dei ricavi, seguita dal resto
d’Europa con 47 milioni (36%)
e dal Nord America con oltre 31
milioni (24%). Nello specifico,
nel terzo trimestre le vendite
hanno raggiunto i 31 milioni di
euro, mentre l’ebitda i 2,8 milioni,
entrambi in calo rispetto al
2008. “Le previsioni per l’ultima
parte dell’anno – dichiara
Massimo Saracchi, a.d. e d.g. di
Marcolin – sono positive, pensiamo
di limitare la riduzione
del fatturato e di incrementare
l’utile”.
che nel canale wholesale, più esposto all’andamento
del contesto economico. Sul fronte dei mercati,
crescono gli emergenti (+11%), che rappresentano
il 37% delle vendite globali della maison nel trimestre.
La Grande Cina (Repubblica Popolare, Hong
Kong e Macao) rappresenta il 19% delle vendite
e segna una crescita del 22%. Permangono invece
pesanti difficoltà sui mercati storici.
10 10 dicembre 2009
Massimo Saracchi

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Trimestrali
Scende l’ebitda di Bulgari, ricavi
a -133 milioni di euro
Il Gruppo Bulgari registra una decisa flessione nei
primi nove mesi del 2009, passando da un fatturato
di 762,5 milioni di euro nel 2008 a 629,5 milioni,
ovvero 133 milioni in meno. L’ebitda addirittura si
divide per 3, e da gennaio a settembre 2009 raggiunge
35,6 milioni da quasi 119 del 2008, mentre l’utile
netto cala più della metà, a 33,5 milioni, rispetto ai
77 milioni del 2008. Tutte le categorie di prodotto
hanno registrato un decremento. I gioielli mantengono
il core business del Gruppo romano e con 272,5
milioni di euro rappresentano il 43% del fatturato. In
seconda posizione si trovano i profumi e la cosmetica
con 148 milioni, seguiti dalla divisione orologi, che
ha subito il calo più significativo (-25%) con 143,5
milioni. L’Asia è al momento l’area più importante
per il business della jewelry company e vale il 43,8%
sul fatturato, ovvero 275,7 milioni, ma tiene testa
anche l’Europa con 230,8 milioni (36,7% sul turnover),
mentre in posizione minore sono gli Usa con 71
milioni e il Medio Oriente con 51,8 milioni.
Yves Saint Laurent arretra
del 17,9%
E’ il brand del Gruppo Gucci che soffre di più
la crisi: Yves Saint Laurent chiude il terzo trimestre
con un fatturato di quasi 62 milioni di
euro, in calo del 17,9% rispetto ai 75,4 milioni
del 2008. La flessione delle vendite è dovuta al
fatto che il marchio realizza il 75% del suo fatturato
sui mercati storici, in maggiore sofferenza
nell’attuale convergenza economica.
Crescono invece del 21,6% le vendite nell’area
Asia-Pacifico grazie all’introduzione di nuovi
prodotti che hanno riscontrato il favore del
mercato.
Segno più per il Gruppo Tod’s
Diego Della Valle
Risultati positivi per i primi nove mesi dell’esercizio
in corso per il Gruppo Tod’s: il fatturato è salito
dell’1,8%, con 559,4 milioni di euro contro i 549,7
dello stesso periodo 2008, trainato dal core business
delle calzature che ha registrato 395,8 milioni
(+5,8%). Al contrario, le vendite di pelletteria e accessori
sono cadute dell’11,4% e quelle di abbigliamento
dell’1%. Tra i brand del gruppo, l’unico che cresce,
e anche a doppia cifra, è Hogan, con un +11,4% a
199,3 milioni sui 179 del 2008. Il marchio con le ali
risulta secondo in termini di fatturato solo a Tod’s,
che ha contribuito per 272,9 milioni, in calo del
2% rispetto ai 278 milioni dei primi nove mesi del
2008. Crollano del 15% le vendite di Roger Vivier,
e sono in lieve riduzione (-3%) anche quelle di Fay.
Soddisfazioni arrivano dai mercati asiatici, in particolare
dalla Cina e da Hong Kong, in crescita dell’11,7%
con 84,3 milioni di euro. Bene anche l’Italia, dove il
Gruppo marchigiano ha messo a segno nei primi 9
mesi un +7,3%, con 320,4 milioni di euro sui 298,5
del 2008. Segno meno invece nel Nord America, che
incide per il 6% sul fatturato consolidato, e che risulta
in calo del 23% sul 2008. Risultati non brillanti anche
in Europa, Italia esclusa, che ha archiviato il periodo
con un -8,3% a 121 milioni di euro. Sostanzialmente
stabile l’ebitda, che si attesta su 129,3 milioni di euro
(+0,4%), con un margine sulle vendite pari al 23%.
Da sottolineare l’aumento di organico del Gruppo,
che passa da 2.798 dipendenti nel 30 settembre 2008
a 2.834 attuali, e l’espansione della rete DOS, cioè
dei negozi a gestione diretta, i cui ricavi nei 9 mesi
crescono del 4,9%, mentre quelli dei clienti terzi sono
sostanzialmente in linea con l’anno precedente.
12 10 dicembre 2009

Safilo chiude i primi nove mesi del 2009 con vendite
nette che sfiorano i 775 milioni di euro, in calo
del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. L’ebitda raggiunge 47 milioni, cioè solo
il 6% del fatturato, infatti crolla del 53,3% rispetto
all’esercizio precedente. Molti i mercati che registrano
una contrazione per il Gruppo padovano
Benetton tiene grazie al 3° quarter
Consolida i risultati Benetton Group, che nei
primi nove mesi del 2009 registra una lieve flessione
dei ricavi netti, - 2,8% (-2,1% a cambi
costanti), attestandosi a quasi 1,5 miliardi di
euro. E’ soprattutto il terzo trimestre che segna
una decisa ripresa del fatturato (+13%), in seguito
al posticipo delle consegne stabilito nel corso
del secondo quarter.
L’utile netto registra 82 milioni di euro, ovvero il
5,5% sui ricavi, in calo rispetto ai 109 milioni del
2008, che rappresentavano invece il 7,1% sul giro
d’affari. Cresce di 10 milioni di euro la divisione
tessile, raggiungendo i 78 milioni, che però gioca
un ruolo inferiore per il Gruppo rispetto alla
divisione abbigliamento, che cala di 53 milioni
e si ferma a poco più di 1,4 miliardi. Buone
le performance dei mercati consolidati, ovvero
Italia, Francia, Grecia e Paesi nordici, ma frenano
invece Penisola iberica ed Europa continentale.
Tra i mercati emergenti crescono particolarmente
l’India e la Cina. In Messico, Benetton Group
punta sull’espansione del retail con l’apertura di
50 nuovi corner nella stagione in corso. In flessione,
infine, Turchia e Russia, a causa della debolezza
dei consumi e della valuta. Per il futuro, il
Gruppo di Ponzano Veneto intende investire in
attività commerciali e industriali per un valore di
100 milioni di euro.
Safilo, l’ebitda giù del 53%
Geox al 30 settembre: vendite
in flessione
13 10 dicembre 2009
Trimestrali
dell’occhialeria: l’Europa segna -17,8% a quasi 338
milioni di euro, gli Stati Uniti calano del 3,6% a 312
milioni e l’Asia incassa un -12% a 98 milioni. Tutte
e tre le aree hanno mostrato però segni di ripresa nel
terzo trimestre, mentre Giappone e Cina non danno
segnali di miglioramento. I prodotti più venduti
sono stati gli occhiali da sole per oltre 410 milioni
di euro, seguiti dalle montature da vista con 310
milioni. Per quanto riguarda i canali, la rete wholesale
ha registrato le performance peggiori, in calo
nei nove mesi del 12,1%, mentre il business retail
ha registrato un rialzo del 6% grazie all’aumento dei
negozi a insegna propria. L’avviata ricapitalizzazione
infine, in cooperazione con la società di investimenti
internazionale Hal Holding, ha l’obiettivo di rafforzare
la struttura patrimoniale di Safilo e comporterà
un flusso di capitali in entrata di 283 milioni di euro.
Soffre nei primi 9 mesi 2009 il business di Geox, che
chiude con un ebitda di 192 milioni di euro rispetto
ai 213,2 milioni registrati al 30 settembre 2008,
con una riduzione del 9,8%. In flessione anche il
fatturato, che passa da 799 milioni nei primi 9 mesi
dell’anno scorso a 780,6 milioni nello stesso periodo
del 2009, con un calo del 2% (-3% a cambi costanti).
Circa il 90% dei ricavi consolidati è registrato dalle
calzature, che sono comunque in flessione del 4,4%
rispetto allo stesso periodo del 2008 (694 milioni nel
2009 sui 726 dell’anno scorso). Mercato principale
del gruppo veneto rimane l’Italia, con ricavi pari al
38% sul totale worldwide, che equivalgono, a fine
settembre 2009, a 297 milioni di euro, pressoché
in linea con il risultato precedente. Le vendite in
Europa hanno subito un calo del 6,9%, mentre in
controtendenza è il Nord America, in crescita del
15% a 44,9 milioni. I risultati negativi sono stati
comunque controbilanciati dal free cash flow generato
nei primi nove mesi del 2009, pari a 87,3 milioni
di euro, in netto miglioramento
rispetto all’assorbimento
di cassa di 40,5 milioni
dello stesso periodo
del 2008.

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Trimestrali
Mbfg: azzerato l’ebitda nel terzo trimestre
Gabriele Fontanesi
Mariella Burani Fashion Group termina il terzo trimestre
2009 con ricavi netti in riduzione del 36%, a
circa 151 milioni di euro rispetto ai quasi 237 milioni
dello stesso periodo 2008. Drastico calo per l’ebitda,
che passa dai 66 milioni del 2008 ai 3 milioni del
Stefanel, fatturato a 137 milioni (-17%)
nei primi nove mesi
Stefanel registra 137 milioni di euro di fatturato nei
primi nove mesi dell’anno in corso, in calo del 17%
rispetto allo stesso periodo del 2008 (165,8 milioni). Il
decremento è stato in parte causato dalla conclusione
della licenza del marchio M+FG, che aveva contribuito
da gennaio a settembre 2008 per 26,8 milioni.
In particolare, la business unit Stefanel ha totalizzato
vendite per 111,5 milioni di euro, in diminuzione del
7,9%, mentre la divisione Interfashion, che comprende
i marchi High e I’M Isola Marras, ha realizzato ricavi
pari a 25,6 milioni, in flessione del 42,7%.
L’ebitda è negativo per 25 milioni di euro, in calo di 22
milioni rispetto al dato dei primi nove mesi 2008.
Il piano triennale 2010-2012 prevede la ristrutturazione
dell’organico e la chiusura di punti vendita e uffici
esteri, forieri di perdite gestionali e strutturali.
2009, incassando una perdita del 95%. Il fatturato
dei nove mesi si è fermato a 397,6 milioni di euro,
con una riduzione del 29,3%. La diminuzione delle
vendite per il Gruppo di Cavriago (Re) è dovuta in
particolare al segmento abbigliamento, che è calato
del 25% nei nove mesi, ma anche alle performance
negative del canale wholesale e dei mercati dell’Est
Europa, Russia e Usa nel settore dei leather goods, che
si è ridotto del 10,3%. Per quanto riguarda il terzo
trimestre, la pelletteria ha registrato il 66% del fatturato,
seguita dall’abbigliamento con il 26%. I principali
mercati si confermano in tandem Italia ed Europa, la
prima con quasi 60,9 milioni di euro e la seconda con
60,8 milioni, a quota 43,6% entrambe. Calano decisamente
Nord America, in flessione del 74%, e Asia,
che scende del 70%, fatta eccezione per il Giappone.
Mbfg comunica inoltre che Antichi Pellettieri, impresa
del Gruppo reggiano, ha ceduto le attività di Enrico
Mandelli (leather apparel) a una nuova società costituita
dalla famiglia Mandelli per 1,35 milioni di euro.
Lieve calo di i vendite per
Bottega Veneta, etta,
marchio
del Gruppo ru uppo
Gucci che passa saa
dai
102,5 milioni ni i di
euro del 2008 8 agli
attuali 96,4 milio- mi ilioni.
Il decremento mento
è conseguenza za
delle difficoltà
del canale
wholesale nei
mercati euro-
pei e dell’Ame- mee-
rica del Nord, d,
mentre tengo-
no i negozi a
gestione diret-
ta. Addirittura a
raddoppiate,
invece, le vendite dit in i Asia- A i
Pacifico (escluso il Giappone), area che rappresenta
il 28% del fatturato. Cresce anche la
Grande Cina (Cina, Hong Kong e Macao) con
un +33%.
16 10 dicembre 2009
Terzo trimestre a -5,9%
per Bottega Veneta

Aeffe, perdita netta di 11,7 mln nei primi nove mesi
Massimo Ferretti
Anche Aeffe Spa risente della crisi e chiude i primi
nove mesi dell’anno con ricavi a 175,7 milioni di euro,
in calo del 25,8%, rispetto ai 236,8 milioni del 2008.
L’ebitda è negativo per 5,9 milioni, in confronto ai
36,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente,
mentre la perdita netta è del 6,7% a 11,7 milioni, in
rapporto all’utile netto di 12,7 milioni dei primi nove
mesi 2008. L’Italia si conferma il principale mercato
Zucchi in rosso per 27,9 milioni
Il gruppo italiano Zucchi, produttore e distributore
di biancheria per la casa, ha chiuso i primi
nove mesi del 2009 con una perdita netta di 27,9
milioni di euro, contro i 19,7 milioni di utile conseguito
da gennaio a settembre 2008. Il fatturato
è sceso a 152 milioni, in calo dell’11% rispetto ai
171 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente,
nonostante i marchi Zucchi e Bassetti non
abbiano risentito di una forte flessione sul mercato
italiano (-2,8%). In difficoltà, invece, sono risultati
i mercati francese, inglese e spagnolo, dove le
etichette Descamps e Jalla hanno registrato una
caduta significativa delle vendite nette, - 23,7%.
17 10 dicembre 2009
Trimestrali
della società di San Giovanni in Marignano (Rm) con
oltre 72 milioni di fatturato, seguita dall’Europa con
quasi 39 milioni. I ricavi della divisione prêt-à-porter
scendono a 143,7 milioni di euro, in calo del 24,5%,
mentre la divisione calzature e pelletteria subisce un
decremento ancora maggiore, pari al 41% per un valore
di 32 milioni. “I risultati del terzo trimestre – ha
commentato Massimo Ferretti, presidente dell’azienda
quotata al segmento Star di Borsa italiana - rispecchiano
il difficile momento per i beni di lusso, la cui
contrazione ha penalizzato in particolar modo i nostri
marchi minori, mentre ci conforta il fatto che i “core
brand” stiano registrando, seppur con segno negativo,
performance migliori rispetto al settore di riferimento.
Abbiamo affrontato l’attuale congiuntura – ha proseguito
Ferretti - con azioni sia di contenimento dei
costi sia di razionalizzazione. Riteniamo pertanto di
poter affrontare nuovi progetti di sviluppo con una
struttura più snella ed efficiente”. Aeffe, che produce
griffe come Alberta Ferretti, Moschino, Pollini e Jean
Paul Gaultier, ha da poco sottoscritto un accordo di
licenza con la francese Cacharel, per la produzione e
distribuzione delle collezioni di prêt-à-porter femminili
a partire dalla stagione A/I 2010-11.
Harmont&Blaine, ebitda
a +43,5% nei nove mesi
Chiudono in positivo i nove mesi di
Harmont&Blaine, che cresce del 43,5% nell’ebitda
(11,3 milioni di euro sui 7,5 milioni del
2008) e del 46,6% nell’ebit, a 10,43 milioni d
euro. Registra il segno più anche il fatturato, in
aumento del 4,3%, a 36 milioni di euro sui 34,5
milioni del corrispondente periodo del 2008.
Il bilancio positivo è dovuto principalmente ad
un piano di riduzione dei costi ed alla crescita
dei ricavi derivanti dalle royalties, che hanno
registrato un +46% ( 0,763 milioni di euro sugli
0,520 milioni dei primi 9 mesi 2008). In seguito
all’apertura di Istanbul, il prossimo passo della
società di Caivano sarà l’ingresso in Cina, previsto
per la primavera del 2010 tramite il partner
Fairton Hong Kong Limited. I

Trimestrali
Coach in leggera ripresa nel trimestre
Il marchio americano Coach ha chiuso lo scorso 26
settembre il 1° trimestre dell’anno fiscale 2009-10
con un lieve, ma promettente aumento delle vendite,
riportando un +1% e segnando 761 milioni
di dollari in confronto ai 753 registrati nello stesso
periodo dell’anno precedente. Gli utili del brand di
pelletteria e accessori si sono attestati a 141 milioni,
in leggera diminuzione rispetto ai 146 del 1° quarter
dell’anno scorso (-3,4 %), mentre il margine operativo
è passato dal 31% al 29,3% attuale. Quotato dal
2000 alla Borsa di New York, Coach ha beneficiato
del buon andamento sul mercato cinese, dove sono
previste nella primavera 2010 le inaugurazioni del
primo flagship store e di un centro di distribuzione
a Shanghai. L’azienda, con headquarter nella Grande
Mela, ha rilevato anche una crescita delle vendite in
Nord America, dove sono state aperte ben 10 door
in tre mesi. “Siamo molto soddisfatti dei risultati
ottenuti – ha commentato il presidente e c.e.o. Lew
Frankfort – che ci dimostrano chiaramente la validi-
Fossil cala del 7% nel terzo
trimestre
Scende del 7% il fatturato
di Fossil nel terzo quarter,
che è stato archiviato
con 381 milioni di dollari
rispetto ai 409,8 milioni del
corrispondente trimestre
2008. L’azienda specializzata
in gioielli e orologi ha
accusato anche una perdita
dell’utile, -3,3%, a 35 milioni
di dollari sui 36 milioni
dell’esercizio precedente.
Nonostante questi risultati,
il board dell’azienda americana
si dichiara soddisfatto:
“I dati di questo trimestre
- ha affermato Mike Kovar, executive vp e cfo
di Fossil - hanno superato le nostre aspettative,
grazie alle vendite derivanti dagli store a insegna
diretta. In seguito a queste performance, abbiamo
migliorato le previsioni, in termini di fatturato e di
reddito netto, per il quarto trimestre dei segmenti
direct to consumer e orologi”.
tà delle elle nostre iniziative, come ad esempio il lancio
della collezione collezione giovane Poppy e di di altri prodotti a
un prezzo molto competitivo”.
Stabile il 3° quarter di Timberland
In equilibrio i conti di Timberland, che chiude
il terzo trimestre 2009 con un fatturato di 422
milioni di dollari rispetto ai 423 milioni del corrispondente
periodo del 2008. L’azienda americana
di calzature e abbigliamento ha raggiunto un
ebit di 58,5 milioni di dollari, in aumento del 9%
rispetto ai 53 milioni del trimestre 2008, mentre
l’utile netto è passato da 30,7 milioni a 37,8. Il
Nord America ha registrato una lieve crescita del
fatturato, +2%, attestandosi a 188 milioni di dol dollari
grazie al business di stivali per
bambini e alle buone perfor- perrfor-
mance del brand SmartWool.
SmartWWool.
In Europa invece le vend vendite dite
sono scese del 2,3% a
195
milioni di dollari, ma anche annche
in Asia hanno accusat accusato to il
medesimo calo.
18 8 10 dicembre 2009

Trimestrali
In perdita i primi sei mesi 2009 di Richemont, che
ha subito un calo nell’ebitda del 12,4%, a 23 milioni
di euro rispetto ai 26,4 della prima metà del
2008. In discesa anche il fatturato, che ha registrato
2,3 miliardi di euro, -15% rispetto al corrispondente
periodo dell’anno precedente. Il Gruppo
svizzero, che controlla diversi brand del lusso come
Cartier, Monblanc e Van Cleef & Arpels, ha dovuto
ridurre i segmenti merceologici da 5 a 4, in seguito
ai risultati negativi della semestrale. Infatti, in base
agli International Finance Reporting Standards, i
marchi Alfred Dunhill, Lancel e altre realtà della
Burberry soffre, ma il fatturato
registra un +6%
Richemont calano fatturato ed ebitda nel semestre
Cattive performance per i primi sei mesi 2009
di Burberry, che ha ottenuto un ebitda in calo
dell’11%, con 18,5 milioni di euro rispetto ai 20,8
della prima metà del 2008. In perdita anche l’utile,
a -23,3% con 57,3 milioni sui 74,8 dell’anno
precedente. Cresce invece il fatturato del brand
inglese, con un incremento del 6% a 572 milioni
rispetto ai 539 da gennaio a giugno 2008. A
guidare il buon andamento è stata l’Europa, che
ha contribuito con il 37% delle vendite, ovvero
per 194,8 milioni di euro, esclusa però la Spagna
che ha subito un calo del 30%. L’America, che
in questi sei mesi ha adottato il modello Sap, ha
aumentato i ricavi dell’8% e l’area Asia-Pacifico
del 13%, trainata da Corea e Hong Kong.
pelletteria e degli accessori che fanno capo al
colosso svizzero, sono dovuti rientrare sotto la voce
“altro”, dato che i bilanci sono troppo bassi affinché
possano mantenere una propria sezione.
In territorio positivo i risultati nell’area Asia-
Pacifico, che ha registrato un +6%, con 771 milioni
di euro.
Il maggior contributo è stato dato dalla Cina, che
durante i sei mesi ha inciso per il 32% sul turnover
del gruppo. Male l’America, con un -35% in termini
di vendite, ma anche l’Europa, che è caduta del
21%, e il Giappone, a -9%.
Polo Ralph Lauren, utile a +10,5% nel
secondo quarter
Cresce Polo Ralph Lauren nel secondo trimestre
dell’anno fiscale 2010, che si è chiuso lo scorso settembre.
L’utile ha infatti totalizzato 178 milioni di
dollari rispetto ai 161 del corrispondente esercizio
2009, con un +10,5%. “Siamo contenti del risultato
raggiunto – ha affermato Roger Farah, presidente
e coo della company statunitense - e contiamo nei
prossimi mesi di migliorare, investendo su nuove
categorie di prodotto e sulla crescita dei mercati
internazionali.” I ricavi del periodo sono pari a 1,4
miliardi di dollari, 4% in meno rispetto all’anno precedente.
L’ebit si è attestato a 246 milioni su 243,
subendo un lieve calo, -1,2%. Nel corso del secondo
quarter il Gruppo ha aperto 5 store a insegna diretta
e ne ha chiusi 2. Ad oggi, il marchio fondato dallo
stilista statunitense nel 1967, conta 87 monomarca
Ralph Lauren, 62 a insegna Club Monaco, 168 store
Polo ed 11 negozi Rugby, tutti a gestione diretta.
20 10 dicembre 2009

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Trimestrali
Jochen Zeitz - CEO
Puma in frenata
nel terzo trimestre
Cala del 5,5% il fatturato di Puma nel terzo
trimestre appena concluso. Il brand tedesco ha
infatti registrato 673 milioni di euro rispetto ai
712 milioni del corrispondente quarter 2008.
La combinazione tra il calo delle vendite e del
margine ha portato l’ebit a 98 milioni di euro,
mentre raggiungeva i 125 milioni nel terzo trimestre
2008. L’utile netto si è fermato a 67,9
milioni, in discesa del 23,6%. L’area Emea ha
subito la battuta d’arresto maggiore per l’azienda
sportswear che fa capo a Ppr: le vendite
hanno chiuso a -5,6% nel terzo trimestre 2009,
mentre si erano attestate sul -3% nello stesso
periodo del 2008. In ripresa invece l’area Asia-
Pacifico con un +1%, incremento importante
rispetto al calo dell’8% dell’anno precedente.
Male ancora le Americhe, -10,4%, anche se il
dato risulta in ripresa rispetto al terzo trimestre
2008, che segnava -11,2%.
Stephen Sadove
Abercrombie & Fitch, cala in fatturato
a 745,4 milioni (-14,6%) nel terzo
trimestre
E’ in forte calo il terzo trimestre di Abercrombie &
Fitch. Il marchio “casual di lusso”, come fu definito
nel 1988 quando venne acquisito da The Limited e
riposizionato sotto la direzione di Michael F. Jeffries,
ha infatti registrato un ebit in frenata del 70%, attestandosi
a 30,3 milioni di dollari sui 100 milioni del
corrispondente periodo 2008. Il fatturato è diminuito
del 14,6% a 745,4 milioni, mentre l’utile ha incassato
un -40%, a 38,7 milioni sui 64 del terzo quarter
2008. Il lifestyle brand, che opera soprattutto tra
Stati Uniti e Canada, ha di recente varcato l’oceano
Atlantico ed è sbarcato prima in Uk e, lo scorso
29 ottobre, in Italia, dove ha trovato collocazione a
Milano nel Palazzo Ferrania, progettato da Giò Ponti,
situato all’angolo tra corso Matteotti e via San Pietro
all’Orto, con una superficie di 3000 m² disposti su
quattro piani.
Nel terzo trimestre Saks arretra nel fatturato, ma torna in utile
Cresce del 7,7% l’ebitda
nel terzo trimestre 2009 di
Saks, registrando 48,7 milioni
di dollari, mentre diminuisce
dell’8,5% il fatturato,
con 631,4 milioni rispetto
ai 690,2 del terzo trimestre
2008. In ripresa l’utile del
department store americano,
che ha raggiunto 1,9 milioni
di dollari, rispetto al rosso
di 43,7 milioni registrato
22 10 dicembre 2009
nel corrispondente periodo
2008.
“Siamo riusciti – ha affermato
Stephen Sadove, ceo del
retailer – a raggiungere dei
risultati, seppur modesti, in
questo trimestre. Ciò che ci
ha aiutato è stato il miglioramento
del margine lordo e il
lavoro sul contenimento dei
costi, che ha controbilanciato
il calo delle vendite”.

www.lamborghini.it Ph. Studio Bortolotti

Italia
Lars Nilsson disegnerà la collezione
Mr. Nils di Mabro
Lars Nilsson
Sarà la creatività del designer Lars Nilsson che darà
vita a Mr. Nils, collezione uomo che debutterà con
l’A/I 2010-11 sotto l’egida dell’italiana Mabro, e che
sarà presentata in anteprima a Pitti Immagine Uomo
il 12 gennaio 2010 presso il Museo Marino Marini.
Lo stilista svedese, in collaborazione con il ceo di
Mabro, Alessandro Giudice, e il neo a.d. di Mr. Nils,
Giovanni Pugliese, ha pensato a una collezione che
include capi sportswear e abbigliamento sartoriale
maschile, ma anche scarpe e accessori. I piani di
sviluppo del marchio prevedono una distribuzione
attraverso negozi specializzati e department store nei
principali mercati internazionali. “Cercherò - ha commentato
il creative director - di costruire un luxury
brand moderno e accessibile, rendendo Mr. Nils un
nome conosciuto a livello mondiale”. Nilsson ha
collaborato, in precedenza, con griffe italiane e internazionali,
come Chanel, Christian Lacroix, Christian
Dior e Gianfranco Ferré.
Moreschi apre nella capitale
Nuovo monomarca per l’azienda di calzature
Moreschi che sbarca per la prima volta a Roma,
in via Frattina, con uno spazio di oltre 200
m². Lo store, situato all’interno di un elegante
palazzo dell’Ottocento, è composto da due
gallerie parallele, una dedicata all’uomo e una
alla donna, che espongono calzature, pelletteria
e abbigliamento. Particolarmente ricercati i
materiali decorativi, come la pietra di Vratza e
l’ebano lucido.
Beleggia (Brosway): investiamo
per combattere la crisi
Il brand di gioielleria e orologeria Brosway archivia
i primi 10 mesi del 2009 con vendite in crescita del
18% e per la fine dell’anno stima di mantenere lo
stesso trend del 2008 chiudendo con un fatturato
intorno ai 23 milioni di euro. Risultati che premiano
le strategie di marketing e comunicazione attuate
nel corso dell’anno dal marchio appartenente a Bros
Manifatture. L’azienda marchigiana, infatti, ha affrontato
questo particolare momento congiunturale interpretando
la crisi come occasione di conquista. “Tutti
noi - dice il presidente Lanfranco Beleggia - siamo
coscienti della violenza con cui la crisi colpisce sia a
livello di produzione che di consumi. Molti imprenditori
diminuiscono gli investimenti, a causa della
crescente difficoltà nell’accedere al credito, con l’effetto
di generare nuova crisi, creando così un circolo
vizioso. Noi, al contrario, invece di disinvestire abbiamo
incrementato gli investimenti”. Brosway nel corso
del 2009 ha portato a termine ingenti investimenti
in nuovi progetti, prodotti e comunicazione. “Primo
tra tutti – ha continuato Beleggia - l’opening, previsto
per metà dicembre a Milano, del primo flagship store
Brosway. Uno spazio, progettato dall’architetto Piero
Lissoni, di circa 40 m² su un unico livello affacciato
sulla centralissima piazza San Babila, in cui saranno
vendute tutte le collezioni del brand. Per il 2010
saranno poi previste altre due nuove aperture di
grande prestigio nel centro Italia”. Anche sul fronte
comunicazione c’è stata un’accelerazione, il brand
ha aumentato, di circa il 20%, il budget previsto per
la pubblicità televisiva per incentivare il sell out dei
negozi in vista dello shopping natalizio.
Lanfranco Beleggia
24 10 dicembre 2009

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Italia
Lumberjack continua a crescere
e strizza l’occhio alla Cina
Andrea Martini Antonini
Gli orizzonti Lumberjack si allargano fino all’Oriente.
Il brand dell’orso Jack, emblema di calzature comode
e resistenti, prima fra tutte lo storico scarponcino
River, aprirà dieci nuove insegne in Cina grazie ad
una partnership con un distributore locale. Saranno
inaugurati infatti cinque flagship store e cinque corner
“shop in shop” a Shanghai, Pechino e Shenzhen
entro la prossima primavera 2010. “Questa nuova
partnership sul mercato cinese - ha detto l’a.d Andrea
Martini Antonini - ci darà la possibilità di aumentare
la nostra presenza nel territorio con un piano di aperture
di 100 punti vendita nei prossimi tre anni”.
Lumberjack, che fa capo a 3A Antonini Spa, festeggia
65 anni (1945-2010) di ricerca, invenzioni e successi,
forte di un fatturato 2008 di 25 milioni di euro. “Per
il 2009 ci aspettiamo buone performance dai mercati
di riferimento come il Nord Europa e la zona del
Mediterraneo in particolare Grecia e Turchia, che ci
fanno sperare di chiudere il 2009 con un fatturato in
crescita a 30 milioni di euro”, ha continuato l’a.d.
Nei piani strategici, l’azienda punta molto su
Lumberjack, per la cui crescita nel 2009 ha investito
un milione di euro per sviluppare sempre nuove
tecnologie e innovazioni da applicare alle calzature,
mantenendo però invariato l’ottimo rapporto qualitàprezzo,
caratteristico del brand. Già oggi il marchio
dell’orso e della foglia d’acero conta sette boutique
monomarca nelle principali città europee, “che diventeranno
50 nel giro dei prossimi due anni”, conclude
Martini. Nell’arco del 2010 sono in programma
aperture di flagship store e di corner “shop in shop”
anche in Scandinavia, Benelux, Romania, Ungheria,
Repubblica Ceca, Slovacchia e Cipro.
Salmoiraghi & Viganò riapre in piazza
San Babila con 700 m²
Dopo un profondo intervento di restyling e ampliamento,
Salmoiraghi & Viganò riapre il punto vendita
di piazza San Babila che, con i suoi 700 m² su due
piani, è tra i negozi di ottica più grandi e innovativi
al mondo. “Salmoiraghi & Viganò – ha commentato il
d.g. Franca Dall’Ara - ha riaperto lo storico spazio di
piazza San Babila dopo due mesi di ristrutturazione.
Questo è il punto vendita bandiera del nostro gruppo,
nonché il nostro futuro, poiché rappresenta una
soluzione innovativa e tecnologica per i nostri clienti.
Tutto il mondo dell’ottica, dalla fase diagnostica a
quella dell’approntamento dell’occhiale, è qui, in un
unico spazio in cui sono riunite attrezzature di altissimo
livello e un notevole assortimento di prodotti.
Questo punto vendita rappresenta il nostro punto
di partenza: riproporremo infatti questa formula
anche in altre città d’Italia, nei nostri punti vendita
con metrature maggiori”. A disposizione del cliente
ci sono, nel negozio, quattro sale per il controllo e la
misurazione della vista e uno studio medico con tre
oculisti oltre ad un ampio reparto di contattologia
avanzata. Tra i servizi più apprezzati, il punto vendita
propone la gestione computerizzata delle lenti
oftalmiche e un innovativo laboratorio per il loro
assemblaggio. Una parte del piano superiore, inoltre, è
dedicata al percorso esperienziale sui difetti visivi e le
caratteristiche delle lenti da vista. La più grande catena
di ottica italiana, con questa rinnovata boutique,
offre quindi alla clientela un centro servizi d’eccellenza
dove trovare soluzioni a 360 gradi per il benessere
della vista e non solo. Infatti, per festeggiare la riapertura,
Salmoiraghi & Viganò ha organizzato un fitto
calendario di eventi in store dedicati al mondo della
visione in tutti i suoi aspetti: benessere visivo, estetica,
prevenzione, moda e cultura.
26 10 dicembre 2009

U.S. Polo Assn.: vendite P/E 2010 a
+45% e nuova partnership
Chiude con 8 milioni di euro di fatturato e un incremento
del 45% la campagna vendite della P/E 2010
di U.S. Polo Assn. Il marchio gestito in licenza da
Incom, gruppo di Montecatini Terme proprietario
del brand Chinook e già licenziatario delle etichette
Pirelli, Pickwick e A-Style per l’abbigliamento, copre
con la collezione uomo più della metà del fatturato,
con la linea kids il 25%, e il restante 20% con la
collezione donna, che debutta sul mercato europeo
con la stagione primaverile. U.S. Polo Assn. ha siglato,
inoltre, un accordo di partnership con i club di
polo Cortina e Costa Smeralda per l’utilizzo dei due
brand. L’accordo prevede la realizzazione della mini
collezione “Polo special tournament limited edition”,
composta da 5 polo, di cui 3 dedicate al club Cortina
e 2 dedicate al club Costa Smeralda. La linea sarà
disponibile, a partire da marzo, in 100 selezionati
punti vendita in Europa e nelle boutique a bordo
campo dei due club. All’interno dei punti vendita,
la collezione limited edition sarà facilmente riconoscibile
in virtù della veste espositiva, realizzata con
strutture in legno e dettagli in metallo cromato, che
riprende i simboli storici del gioco del polo.
Chiude in positivo il 2009 di Arena, con una
previsione di fatturato di 51,5 milioni di euro,
in crescita del 3% rispetto al 2008. Le divisioni
che compongono il turnover globale dell’azienda
di waterwear sono la Domestic business e
l’Intenational business.
La prima è cresciuta del +2,5% rispetto al 2008,
totalizzando 35,1 milioni, mentre la seconda
ha generato 16,4 milioni di euro, in crescita del
Benetton a Istanbul si apre
all’avanguardia architettonica
27 10 dicembre 2009
Italia
Benetton sceglie la metropoli turca per aprire un
negozio ispirato all’avanguardia architettonica, su
design dell’architetto Piero Lissoni. Con lo store di
Istanbul, di 2000 m², il gruppo di Ponzano Veneto
inaugura il progetto “Opening Soon…” che vedrà
architetti affermati e nuove leve cimentarsi nell’ideazione
di negozi avveniristici. Affacciato su Bagdad
Street, l’edificio di ben 8 piani, di cui 3 interrati, si
presenta come una torre cangiante e irregolare che
raffigura simbolicamente, con le vetrine, una serie di
schermi che guardano la città e di conseguenza vengono
guardati. “Il Gruppo - spiega l’a.d. di Benetton
Turchia, Zeynep Selgur – è presente nel Paese da 24
anni. Per questo negozio (il 132esimo in Turchia, ndr)
abbiamo investito oltre 20 milioni di euro e prevediamo
di chiudere l’anno con un fatturato di oltre 47
milioni”.
Arena prevede un 2009 a 51,5 milioni di euro
4,5%. L’azienda marchigiana, nata negli anni
‘70, ha intrapreso diverse partnership, tra cui
l’accordo di co-branding con Mattel nel 2008, da
cui sono nate le collezioni di costumi da bagno
Barbie e Hot Wheels Collection by Arena, e la
sponsorizzazione di un team agli ultimi mondiali
di nuoto, che si sono svolti a Roma tra luglio e
agosto 2009, che ha conquistato 52 medaglie
sulle 120 disponibili.

Italia
Nasce il nuovo marchio
Angelo Galasso
Leonardo Neri e Angelo Galasso
Dopo aver creato il primo marchio di haute
couture per Uomo, Billionaire Italian Couture
in collaborazione con Flavio Briatore, Angelo
Galasso si prepara ad una nuova sfida: realizzare
una griffe che porti il suo nome. Nasce così
la linea Angelo Galasso, una joint-venture tra
l’omonimo stilista e l’imprenditore Leonardo
Neri. E’ appena stato inaugurato il primo negozio
a Londra, nel mese di novembre, al quale
seguirà un progetto di espansione a livello internazionale.
“Passione, intraprendenza e sensibilità
alle emozioni altrui e proprie sono le mie basi.
E poi ancora il coraggio di osare e di spaziare,
senza mai dimenticare una buona dose di autoironia.
È il solo modo per non perdere mai di
vista la strada della creatività”, ha detto Angelo
Galasso.
Mirfin, società che custodisce le
partecipazioni della famiglia del
presidente Carlo Miroglio (con
il figlio Giuseppe, attuale a.d. e
le figlie Elena ed Elisa, entrambe
nel Cda) e la E. Miroglio AD
(che fa riferimento a Edoardo
Miroglio), hanno raggiunto un
accordo che prevede la crescita
al 70% di Mirfin nel capitale di
Miroglio S.p.a. e l’incremento al
100% del controllo delle attività
manifatturiere in Bulgaria da
parte della E. Miroglio AD. Più
in particolare il riassetto avvie-
Fornarina cresce nel retail
Riassetto societario per il Gruppo Miroglio
ne attraverso due distinte operazioni:
l’acquisto da parte di
Mirfin del 22,97% delle azioni
di Miroglio S.p.a. detenute dalla
società E. Miroglio AD e l’acquisto
da parte della E. Miroglio
Sa del 13,42% delle azioni della
società E. Miroglio AD detenute
da Miroglio Finance S.A. (controllata
da Miroglio S.p.a.), che
consente alla E. Miroglio AD di
portare al 100% il controllo delle
attività manifatturiere in Bulgaria.
Contestualmente Miroglio S.p.a.
ha deliberato un piano di acqui-
Continua il progetto di espansione retail di Fornarina.
L’azienda guidata da Lino Fornari ha aperto a Roma,
nella centrale via del Corso, uno store di 100 mq²,
raggiungendo così i 125 punti vendita nel mondo,
33 dei quali in Italia. La società marchigiana, che
vanta una rete wholesale di 3500 negozi, nazionali
ed esteri, aprirà altre boutique entro dicembre 2009
a Palermo, Lisbona, Valencia e Stoccolma. Le vendite
retail del primo semestre 2009 sono cresciute del
17% a 16 milioni di euro, mentre il canale outlet, che
rappresenta il 45% del valore, ha avuto un incremento
del 5,5%. I risultati positivi sono da attribuire, non
solo alle performance dei negozi, ma anche ai consistenti
investimenti in comunicazione. Con una previsione
di chiusura 2009 a 141 milioni di euro, di cui il
52% realizzato in Italia e il 48% all’estero, Fornarina
continua anche nel suo progetto corner, con l’apertura
di spazi all’interno dei department store italiani
e internazionali. Negli ultimi 6 mesi ne sono nati 50,
per un totale di 100 corner, di cui 10 all’estero, e nel
2010 si prevede un trend di 10 aperture al mese.
28 10 dicembre 2009
sto di azioni proprie, attraverso
cui la società intende dotarsi di
uno strumento di flessibilità strategica
e operativa che le permetta
di disporre delle azioni proprie
acquisite nell’ambito di eventuali
operazioni straordinarie. Al
termine delle previste operazioni
di acquisto di azioni proprie,
Miroglio S.p.a. manterrà una
posizione finanziaria netta largamente
positiva, così da garantirsi
un volano finanziario adeguato a
sostenerne lo sviluppo nel settore
abbigliamento.

Italia
Elisabetta Franchi Celyn b. punta allo sviluppo con uno
sguardo verso l’estero
Claudia Cennamo
Intervista a Claudia Cennamo, socia dell’azienda e
responsabile area commerciale
Come è andato il 2009 per Elisabetta Franchi
Celyn b.?
Fortunatamente molto bene, ci stiamo consolidando
e, a differenza di altre aziende, siamo anche in leggera
crescita. Attualmente l’80% del nostro fatturato
è generato dal mercato italiano, quindi sicuramente
nel nostro futuro c’è l’ampliamento nei mercati
esteri, dove già di anno in anno facciamo degli inserimenti,
ma in modo graduale. Siamo infatti convinti
che prima sia importante avere delle basi oltre che
più solide anche più strutturate, per rimanere fedeli
Coccinelle, retail in crescita
L’azienda di borse e accessori Coccinelle continua il
suo piano di espansione retail in Italia e all’estero, con
l’inaugurazione di 4 monomarca che, sommati a quelli
esistenti, portano la rete distributiva a quota 72. Il
marchio emiliano, che dal 2006 fa parte di Antichi
Pellettieri, divisione di Mariella Burani Fashion Group,
ha recentemente aperto un flaghship store in Polonia,
all’interno dello shopping center Galeria Sfera di
Bielsko-Biala, nel sud del Paese, e un negozio di 30
m², in condivisione con il marchio Braccialini, all’aeroporto
di Roma Fiumicino. Nel mese di novembre
Coccinelle ha debuttato in Romania, con uno shop
all’interno del lussuoso Radisson Hotel di Bucarest e,
in seguito, aprirà i battenti il terzo negozio di Hong
Kong, all’interno del mall Times Square, in Causeway
alla qualità e al prodotto che è stato creato fino ad
adesso. E’ questo infatti il nostro punto di forza: creare
qualcosa che sia diverso da tutti gli altri e che sia
capace di suscitare un’emozione sul cliente, oltre ad
offrire un ottimo rapporto qualità prezzo.
Su quali mercati state puntando?
Al momento abbiamo una forte presenza in
Russia, Portogallo, Grecia, Benelux, Cina, Taiwan e
Corea e siamo appena entrati negli Emirati Arabi.
Prossimamente miriamo a includere Svizzera,
Austria, Germania e Regno Unito e piano piano
vorremmo arrivare anche in Spagna. Siamo consapevoli
che questi ultimi sono mercati notevolmente
più importanti quindi prima preferiamo strutturarci
adeguatamente.
E i monomarca?
Abbiamo appena aperto a Viterbo e a Catania.
E’ probabile che saremo presenti molto presto a
Verona e stiamo monitorando anche Milano, che
consideriamo un punto d’arrivo. Per quanto riguarda
l’estero, per ora ci affidiamo soprattutto ai distributori
locali, sebbene abbiamo qualche cliente straniero
che si rivolge direttamente all’azienda. In Russia,
siamo presenti con 20 monomarca con Trouchkina
come partner, in Cina quattro con Fashion Club,
in Grecia due con Rakas. Abbiamo da poco aperto
in Portogallo a Porto e a breve saremo in Libano, a
Beirut, mentre a gennaio abbiamo in programma
due opening a Dubai.
Bay, una delle zone commerciali più frequentate della
città.
“L’alto tasso di crescita dei Paesi dell’Europa dell’Est
- ha spiegato il direttore generale Mireia Lopez
Montoya - costituisce un fattore strategico, nel lungo
periodo, per lo sviluppo internazionale della nostra
rete distributiva. In quest’ottica rientrano sia l’apertura
del primo monomarca in Romania, mercato giovane
e dinamico che rispecchia i valori del brand, sia
l’opening in Polonia. I Paesi dell’Est Europa offrono
interessanti opportunità di crescita”. Coccinelle, che
distribuisce per il 55% sul mercato italiano, per il 36%
in Europa, per il 4% in Asia e per un altro 4% nel
resto del mondo, ha chiuso il 2008 con un turnover di
circa 60 milioni di euro.
30 10 dicembre 2009

www.cruciani.net
a Castelleone (CR) da MALTEMPI

Italia
Trasloca la boutique milanese
di Monnalisa
Dopo le aperture di New York, Sydney, Parigi,
Dubai e Roma, lo stile di Monnalisa si affaccia
da una nuova vetrina. Si tratta del monomarca
di via della Spiga 52, nel cuore dello shopping
milanese, che su una superficie di 70 m²,
dall’atmosfera che ricorda le camerette rosa
delle bambine, offre l’intero universo del brand
aretino. “Siamo passati dal civico 31 al 52 di via
della Spiga – ha commentato Piero Iacomoni,
alla guida dell’azienda - e ciò rappresenta un
momento di passaggio, uno scalino più alto per
la nostra società. Questo spazio è più grande
rispetto a quello che avevamo in precedenza e
finalmente possiamo presentare tutte le linee”.
Gli opening evidenziano quanto il marchio childrenswear
stia investendo nello sviluppo retail.
Il brand, che ha chiuso il 2008 a 30 milioni
di euro, in crescita del 17%, con una quota di
export pari al 45%, può infatti vantare una rete
distributiva che copre oltre 50 Paesi in tutto il
mondo. “Cerchiamo di combattere – ha aggiunto
Iacomoni - quella che si chiama crisi, e che
io considero invece un’opportunità di crescita.
Nel 2010 spingeremo ancora sul fronte retail.
Siamo presenti negli Stati Uniti e in Australia,
e recentemente abbiamo inaugurato un negozio
all’interno del department store Paragon di
Singapore. Insomma, dove vediamo che il cliente
è soddisfatto cerchiamo di investire, senza
fare passi falsi. La prossima apertura, le cui
trattative sono in corso, spero proprio che sia in
Europa”. In Italia le boutique Monnalisa sono
al momento quattro: Milano, Roma, Firenze e
Arezzo.
Alcantara Spa diventa la prima
azienda 100% “Carbon Neutral”
Andrea Boragno
Nell’ambito di un importante progetto legato alla
sostenibilità, l’azienda Alcantara Spa ha conseguito
la certificazione Onu “Carbon Neutral”, che attesta
il totale azzeramento delle emissioni di anidride carbonica
generate durante l’intero processo produttivo,
dalla culla al cancello. “Questo progetto – ha spiegato
il presidente e a.d. Andrea Boragno - nasce da
una nostra precisa volontà di testimoniare il nostro
costante impegno nel campo della sostenibilità e
non per ottemperare a normative di legge o per delle
direttive del nostro gruppo. Il cambiamento nello
scenario macroeconomico ci ha spinto, infatti, a
dare un’ulteriore accelerata in questa direzione e
quindi abbiamo deciso di darci questo obiettivo
estremamente stimolante di diventare carbon neutral
in tempi molto brevi”. Alcantara Spa ha infatti già
dimostrato l’attenzione all’ambiente e agli aspetti
etici ottenendo la prima certificazione ambientale
Uni En Iso 14001:2004 circa 10 anni fa, ed stato
uno dei primi marchi in Italia ad acquisire la certificazione
di responsabilità sociale SA8000. Diventare
carbon neutral ha invece implicato ridurre le proprie
emissioni di Co2 del 50% circa e compensare
la parte rimanente finanziando progetti legati alle
energie alternative, idroelettriche ed eoliche, in India,
Honduras e Nuova Zelanda. Per quanto concerne
gli obiettivi del marchio per il 2010, continuerà
il rapporto con Giulio Cappellini come art director
e proseguirà la collaborazione sia con il mondo
della moda, sia con quello del design, quindi con il
Salone del Mobile. “Continueremo poi – ha aggiunto
Boragno - sia a lavorare sul fronte della capacità
aziendale di sviluppare soluzioni taylorizzate che
siano una combinazione di componenti tecnici con
elementi stilistici, sia ad investire, come abbiamo
fatto finora, in sicurezza, ambiente, ricerca, tecnologia
e anche comunicazione”.
32 10 dicembre 2009

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Italia
Al via il terzo Festival della Moda Russa
Dal 18 al 19 novembre a Milano si sono accesi i riflettori
sulla moda russa. La capitale della moda italiana
ha infatti ospitato il terzo Festival della Moda Russa,
evento promosso da Società
Italia, l’ente che da oltre 15 anni
si dedica allo sviluppo di attività
commerciali e promozionali per
il settore moda nell’ex URSS.
Un’edizione, quella di quest’anno,
che ha reso il festival sempre
più catalizzatore di nuove relazioni
commerciali fra il mercato
russo ed il nostro Paese, proponendo
per la prima volta un
workshop dal titolo “Creatività
russa e made in Italy a confronto.
Stimoli, prospettive, idee”.
Il progetto nasce dalla partnership
tra Società Italia e CNA
Tatiana Soutchtcheva
Federmoda, l’associazione di
cui fanno parte oltre 20.000 imprese artigiane, con
l’obiettivo di stimolare nuove collaborazioni fra le
aziende del made in Italy e i buyer e stilisti russi.
“Nelle precedenti edizioni – ha spiegato Tatiana
Soutchtcheva, ceo di Società Italia – notavamo che,
nonostante i designer in Russia stessero crescendo,
non avevano e non hanno tante possibilità di far
produrre alcuni capi in patria a causa dello scarso
know-how. Grazie a questa partnership daremo quindi
la possibilità agli stilisti di conoscere delle aziende
La lana merino acquistata da
Cariaggi proviene da pecore non
sottoposte a mulesing. E’ quanto
comunica l’azienda marchigiana,
produttrice di filati pregiati
per maglieria e tessitura. Il tema
del mulesing, pratica di mutilazione
delle pecore soggette alla
mosca carnaria (malattia provocata
da un batterio che si annida
nella coda), anima da molti anni i
dibattiti internazionali, con particolare
riferimento alla lana merino
australiana. Infatti, Australian
Wool Innovation, ente dei produttori
di lana australiana, aveva
individuato nel 2010 la deadline
per la cessazione di questa pratica.
Ma è notizia recente che questo
termine verrà prorogato, perché
non tutti gli allevamenti sono riusciti
ad adeguarsi alle normative.
Cariaggi, grazie alla selezione delle
lane e in linea con la propria filosofia
aziendale, garantisce già da
che possono produrre per loro calzature, cachemire,
borse e accessori di qualità”. La manifestazione si è
arricchita inoltre di un maggior numero di collezioni,
dalle quattro-cinque degli anni
precedenti alle dieci di questa
edizione, che sono state presentate
durante il cocktail d’apertura
da alcuni fra gli stilisti russi
più affermati come Alexander
Arngoldt, Anna Direchina,
Sergey Efremov, Anastasia
Zhelezhnova, Elena Karnauhova,
Naira Khachatryan, Masha
Kravtsova, Shumilo & Elagina
e Oksana Zubizkaja. Dopo la
brusca frenata dell’import russo
nell’ultimo anno a -28%, Società
Italia guarda comunque al futuro
con un cauto ottimismo, forte
del suo ruolo di distributore ufficiale
nell’ex Unione Sovietica di brand di fama internazionale
come Blumarine, Paul Smith, Catherine
Malandrino e Giuliana Teso. “Nonostante la crisi
– ha continuato Soutchtcheva - non abbiamo perso i
nostri clienti anche se, l’inverno scorso, molti di loro
per paura hanno ridotto il budget, ma sono poi tornati
questo autunno a rifornirsi. Per il prossimo anno
confido in una ripresa e, sebbene con dei volumi non
paragonabili a quelli dei vecchi tempi, sono sicura che
ci sarà comunque un netto miglioramento”.
Lana merino “no mulesing” per Cariaggi Fine Yarns Collection
34 10 dicembre 2009
tempo che tutti i filati prodotti da
fibra australiana provengano da
allevamenti in cui il mulesing non
viene praticato. Per quanto riguarda
la lana merino neozelandese,
quest’anno Cariaggi ha stipulato
un accordo con New Zealand
Merino Company per l’acquisto
di lana direttamente dai produttori
locali. New Zealand Merino
Company, tramite il marchio
ZQue, garantisce che la fibra
corrisponda agli standard e che
la produzione rispetti i principi
di tutela degli animali, attestando
anche che le pecore merino non
siano state sottoposte a mulesing.

Italia
Arriva in Sicilia il primo outlet Fashion District
Il network italiano di outlet Fashion District inaugurerà
il 15 maggio 2010 un nuovo shopping
center in Sicilia, Fashion District Melilli Outlet.
La grande superficie, che sorgerà nel Comune di
Vintage capsule collection
per l’inverno di Benetton
United Colors of Benetton fa un tuffo negli anni
’60. Per l’A/I 2009-10. Il brand trevigiano ha aperto
i bauli che aveva in soffitta e ha realizzato una
capsule collection di circa 30 capi in maglieria,
dallo spirito retrò. La collezione speciale è stata
denominata Vintage United Colors of Benetton
e vuole portare alla ribalta lo spirito innovativo
con cui l’azienda veneta si è imposta sul mercato
a metà degli anni ’60. La linea è in vendita presso
tutti i negozi del brand.
Melilli (Sr), all’uscita Belvedere-Siracusa Nord
della Superstrada 114, si svilupperà su due livelli
con terrazze aperte su una piazza-giardino di
forma ellittica, per un totale di 32mila m². Al
suo interno troveranno collocazione 100 negozi e
2.500 posti auto. L’investimento per il complesso
commerciale, i cui lavori di costruzione sono in
fase conclusiva, sarà di 75 milioni di euro, con un
impatto occupazionale di 1000 persone, incluso
l’indotto. Il concept architettonico prevede la realizzazione
di una copertura mobile che consentirà
una climatizzazione adatta alle temperature estive
e renderà continuativa la presenza dei visitatori
in tutte le stagioni. Il bacino di utenza di Fashion
District Melilli Outlet è pari a 6 milioni di persone
e la qualificazione turistica della zona rende questo
centro particolarmente interessante per i brand
moda. L’obiettivo del retailer è coinvolgere, a regime,
3 milioni di visitatori all’anno.
Azzaro cresce in Italia
L’azienda francese Ecce, titolare della licenza di distribuzione
del menswear Azzaro, chiude la stagione di
vendita P/E 2010 per l’Italia in crescita del 38%, con
un fatturato che si attesta sul milione e mezzo di euro.
L’azienda, che riconferma per il prossimo quadriennio
Mauro Mario come responsabile del mercato nazionale,
prevede di crescere ulteriormente del 25% con
questo brand. La strategia che verrà messa in atto, per
incrementare quote di mercato, punterà molto sulla
comunicazione con campagne stampa, operazioni di
marketing in store e continui rinnovi sia di merce sia
di immagine per i punti vendita. Un altro obiettivo
sarà la riduzione a un massimo del 10% delle giacenze
in magazzino.
36 10 dicembre 2009

25 anni di Gas, un libro per “riscrivere” la propria storia
Claudio Grotto
Comincia nel 1984 la storia di Gas,
l’azienda vicentina di abbigliamento,
calzature e accessori guidata dalla
famiglia Grotto che, in occasione del
25esimo anniversario ha intrapreso un
innovativo progetto di comunicazione
chiamato “25 Days”. Il numero 25
non rappresenta solamente gli anni
del brand ma richiama i 25 giorni di
workshop in azienda che vedranno 15
creativi coinvolti nella realizzazione di
un libro sul primo quarto di secolo di
Gas. “Per celebrare questo importante
anniversario – ci ha spiegato Barbara
Grotto, responsabile della comunicazione
– non volevamo fare qualcosa di
autocelebrativo, ma piuttosto qualcosa
di creativo e coraggioso. Proprio per
questo abbiamo pensato ad una iniziativa
che ci permettesse di rileggere la
nostra storia attraverso un team creativo
che, partendo da una profonda analisi
di quello che siamo stati, ci aiuterà
a raccontare il nostro futuro”.
Il progetto ha preso avvio con una fase
di recruitment, in cui sono stati coinvolti
tutti gli istituti creativi di Milano
e Venezia. La squadra di lavoro, che
vivrà e lavorerà nell’headquarter come
in una sorta di “grande fratello”, è infatti
composta da dieci professionisti della
creatività affiancati a un redattore, un
grafico, un illustratore, un designer e
un fotografo, ovvero le cinque figure
junior selezionate attraverso l’iniziativa
“Sprizzz your talent”. Il volume, che
verrà pubblicato da Happy Book nel
2010 e avrà una distribuzione internazionale,
segue infatti due linee parallele:
da una parte il percorso di Gas dalla
sua nascita rielaborato attraverso gli
occhi del team, dall’altra l’esperienza
del workshop stesso. “Questi 25 anni
– ci ha raccontato il fondatore e presidente
Claudio Grotto – trascorsi tra alti
e bassi mi hanno insegnato molte cose.
Oggi in particolare siamo chiamati a
rileggere la nostra storia affidandoci a
questi giovani talenti, esterni alla realtà
aziendale, che saranno pertanto capaci
di reinterpretarla in chiave più lucida
e moderna mantenendo i valori in cui
crediamo”. Fra i progetti del brand per
il 2010, troviamo questo importante
investimento nella comunicazione, a
cui viene destinato attualmente il 5%
del fatturato, mentre per quanto concerne
il business è prevista un’ulteriore
espansione all’estero: “Diciamo che i
mercati che oggi hanno maggiori possibilità
di crescita – ha spiegato il presidente
- sono quelli emergenti, come la
Cina, la Corea, l’Indonesia e il Brasile
perché, a differenza di quelli europei,
sono mercati che hanno voglia di
mettersi in discussione, che hanno un
grande spirito di rischio e pertanto noi
dobbiamo esserci”.
37 10 dicembre 2009
IN BREVE
Italia
Gabest lancia il
childrenswear Blue
Dragon e Angel’s
I cartoon Blue Dragon e Angel’s
Friends saranno i protagonisti, a
partire dalla P/E 2010, delle due
collezioni per bambini prodotte
e commercializzate da Gabest,
che ha acquisito le licenze da Reti
Televisive Italiane e da Starbright,
e che già realizza il childrenwear
di Barbie, Hot Wheels e Marvel
Herpes.
E’ Beads Mania da
Antica Murrina
Con la collezione Beads Mania
è possibile personalizzare i
gioielli Antica Murrina. L’azienda
veneziana ha infatti lanciato un kit
composto da 60 beads a forma
di rondelle, cilindri, esagoni, e da
3 charms in argento, con i quali si
creano combinazioni e pezzi unici.
Beads Mania by Antica Murrina
sarà disponibile in tutti i negozi
monomarca del brand – che
in Italia sono 13 - e in tutti
i punti vendita multibrand
presenti sul territorio nazionale
ed internazionale. “Il fatturato
dell’azienda nell’ultimo trimestre
– ha dichiarato il d.g. Roberto
Ciotti - ha recuperato in modo
significativo il calo verificatosi
nel primo quadrimestre, grazie
ad azioni commerciali volte
all’inserimento in nuovi mercati
e al consolidamento in quelli di
riferimento. Un altro fattore che
ci consentirà di chiudere il 2009
con un risultato in linea con l’anno
precedente, deriva dal lancio delle
nuove collezioni in argento 925,
che stanno riscuotendo un esito
nettamente superiore rispetto alle
nostre previsioni”.

INTERVISTA AD ADRIANO AERE, A.D. DI IMPERIAL
Imperial, il fast fashion è la chiave
del nostro successo
Ha un fatt urato di 70 milioni ed un patrimonio nett o di
30 milioni di euro. Insomma, mai marchio fu più azzeccato
- Imperial - per rendere l’idea dell’”impero” costruito
in 30 anni da Adriano Aere ed Emilia Giberti . Il modello
di business è tanto semplice da spiegare quanto diffi cile
da realizzare. In sostanza l’azienda crea e produce arti
coli per uomo e donna a gett o conti nuo, tutti con un
grande contenuto e un otti mo rapporto qualità/prezzo,
insomma quello di cui hanno bisogno i negozi oggi, che
possono acquistare gli arti coli con la logica cash and
carry dirett amente dalla sede dell’azienda all’interno
del Centergross o presso gli show-room dell’azienda dislocati
a Parigi, Amsterdam e Barcellona. Il risultato?
Un successo strepitoso raggiunto grazie al passaparola
tra i negozi e, se non bastasse, tanta comunicazione sul
brand. Il tutt o senza una rete vendita, ma con un’att enta
gesti one commerciale dall’azienda, sott o la guida di
Adriano. Gli obietti vi? 100 milioni di euro entro 3 anni.
38 10 dicembre 2009

Imperial è un nome particolare, come nasce?
La nascita del nome Imperial è legata alla collaborazione
con uno stilista di origine americana che aveva iniziato a
fare ricerca con noi circa 25 anni fa. Dovendo scegliere un
nome scegliemmo Imperial perchè ci sembrava rappresentasse
bene il concetto di costruzione di un’impresa.
Quali sono le previsioni per il 2009?
Ad oggi rispetto all’anno 2008 abbiamo registrato un incremento
complessivo pari al 12% e tendenzialmente pensiamo
di chiudere il 2009 con un incremento vicino al 15%.
Il vostro modello di business è piuttosto particolare…
Sicuramente lo è. Tante volte ci chiediamo come riusciamo
prima a produrre e poi a vendere, e senza alcuna rete di
agenti, oltre quattro milioni di capi all’anno, solo affidandoci
alla forza del prodotto, al “passaparola“ fra i clienti e alla
comunicazione. Oltre questo crediamo che quello che ci ha
contraddistinti sempre, sia stato mantenere la serietà commerciale
che ci ha permesso di sviluppare rapporti importanti
con i clienti più significativi sia italiani che stranieri.
Collezione A/I 2009-10
I NUMERI DI IMPERIAL
Fatturato 2008 70 milioni di euro
Crescita % 12
Export % 40
Numero dipendenti 72
Tutto merito del fast-fashion…
Se noi consideriamo cosa significa il fast fashion e cioè
moda veloce, comprendiamo che il creatore di questi prodotti
ha un background gestionale estremamente elevato.
Nel fast-fashion il concetto di prodotto innovativo si lega
perfettamente con una nuova figura di ricercatore chiamato
“uomo prodotto“, il quale riceve le istanze e gli impulsi
dai clienti (dal giapponese all’americano all’europeo che
arrivano in azienda), capta le tendenze per trasmetterle
subito al settore stilistico e sviluppo prototipi e di conseguenza
alla produzione. Lo sforzo quotidiano è quello di
riuscire a proporre un prodotto sempre innovativo e con
un rapporto qualità-prezzo che si avvicina all’ottimale.
Vantaggi per il negoziante?
Moltissimi, il nostro cliente può orientare gli acquisti secondo
la tendenza del momento, ed effettuando ciò con
cadenza settimanale o quindicinale riduce al minimo il rischio
giacenza. Il concetto base è che il cliente deve sempre
guadagnare con il nostro prodotto. E questo oggi è
premiante sul mercato.
Cosa ne pensa di tutto questo parlare di made in Italy?
Questa parola rappresenta la filosofia che ci ha accompagnato
in tutto il nostro percorso professionale. Siamo sempre
stati fautori del made in Italy, non a parole, ma con i
fatti. Non abbiamo mai delocalizzato la nostra produzione,
anzi non siamo mai usciti da un raggio di 50 km (Bologna-Forlì-Ferrara-Rovigo-Reggio
Emilia). In questo modo
abbiamo cercato di preservare la nostra personalità e la
qualità del prodotto anche perchè il fast fashion impone
39 10 dicembre 2009
in collaborazione con

Collezione A/I 2009-10
al massimo tempi di produzione settimanali, impossibili
da sostenere con produzioni all’estero. Concentrando la
produzione in provincia e nei distretti limitrofi abbiamo
poi potuto contribuire alla “salvezza“ di tante piccole medie
realtà locali. Continueremo su questa strada perchè
per noi l’azienda rappresenta realmente un capitale sociale,
per tutti coloro che ci lavorano o collaborano con
noi. Insomma, deve essere intesa come una ricchezza per
il territorio.
Chi è il vostro target?
Il marchio Imperial è rivolto ad un target di consumatori
giovani (15 – 30 anni) in quanto questa è la fase della vita
nella quale si desidera maggiormente apparire “fashion”.
Chi è e come è la donna che incarna meglio i valori del
brand Imperial?
Non esiste un’icona, ma una vera e reale figura di donna
che incarna la nostra filosofia di vita. E’ una ragazza che
ha un forte desiderio di emergere, ma mantenendo comunque
la propria personalità e i valori della tradizione
italiana. E’ ben integrata nel territorio, parla diverse lingue
e mantiene contatti con il mondo internazionale.
Come si sta sviluppando la collezione uomo?
La collezione uomo rappresenta per noi un punto fondamentale,
in quanto ci porta un mercato estremamente interessante,
costituito dalle nuove generazioni di giovani.
Che opinione ha del trade oggi in Italia?
Il mercato oggi risente
della congiuntura, ma
soprattutto dei nuovi
protagonisti della grande
distribuzione che acquisiscono
fette di mercato
sempre più importanti. Per
vincere è necessario essere
più veloci di loro e batterli nel el
rapporto qualità-prezzo.
Avete da poco aperto il sito ito di ecommerce.
Come sta andando? ndo?
L’e-commerce va considerato to una grande
opportunità di crescita, ma sono necessari forti
investimenti per la creazione one di un team che possa
operare in questo ambito e oggi ipurtroppo il ilmercato del d l
lavoro non ci propone professionisti adeguati. Occorrerà
quindi creare dal nulla un nucleo di persone che sappiano
interagire in team, e questo comporta uno sforzo in termini
di tempo alquanto gravoso.
I monomarca Imperial sono nei vostri piani?
Sì, sono nei nostri piani. Per quanto riguarda i monomarca
Imperial, essi sono un’espressione del nostro modo di
lavorare. Non va dimenticato però che devono essere in
equilibrio finanziario, e che bisogna operare con la massima
prudenza nel selezionare i cosiddetti compagni di
viaggio per poter dire che queste operazioni siano realmente
positive.
40 10 dicembre 2009

Quali saranno le nuove sfide da affrontare per continuare
a crescere?
Il modello che abbiamo costruito è così nuovo che per
continuare a crescere non dobbiamo far altro che portare
a conoscenza dei negozi il modo di operare e il background
professionale di Imperial.
Come si divide i ruoli con sua moglie? Riuscite a scindere
la vita professionale da quella lavorativa?
I ruoli che ci siamo ritagliati mia moglie Emilia ed io e che
da sempre occupiamo sono il naturale riflesso delle nostre
attitudini preponderanti, nel rispetto della forte personalità
che ognuno di noi due possiede. Mia moglie si occupa
del reparto sviluppo prototipi e di conseguenza della produzione,
io invece mi occupo del settore finanziario e del
settore amministrativo.
Avete mai pensato di fare acquisizioni?
Non solo ci abbiamo pensato ma tutt’ora continuiamo a
farlo. L’elemento frenante in questo tipo di operazioni è
rappresentato dal fatto che le realtà che possono essere
oggetto di attenzione sono strutturate in modo del tutto
tradizionale, quindi sono “culturalmente diverse da noi”
e sopratutto non possiedono quella flessibilità che è alla
base del business di Imperial e del suo successo.
Lei e sua moglie vi dedicate anima e corpo all’Azienda
…. Altre passioni?
Oltre ad Imperial – che per noi è realmente una passione
- nei momenti liberi ci dedichiamo al volo, che ci permette
di ampliare gli orizzonti dello spirito e della mente per la
continua evoluzione di noi stessi.
41 10 dicembre 2009
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Mondo
Printemps si rinnova con 100 milioni di dollari
Paolo De Cesare
Il ceo di Printemps Parigi, Paolo De Cesare, ha investito
100 milioni di dollari per il rinnovamento del
department store parigino in boulevard Haussmann,
punto vendita storico nato 144 anni fa. La stagione
La primavera di La Redoute griffata
Paule Ka
Porterà la firma di Paule Ka, marchio parigino
di abbigliamento fondato nel 1987 dallo stilista
Serge Caijfinger, la nuova collezione P/E 2010
di La Redoute. Per il marchio di home-shopping,
che fa parte del gruppo Ppr-Redcats, è ormai
consuetudine affidare le proprie linee a grandi
nomi della moda, come già successo in passato
con Sonia Rykiel, Yves Saint Laurent, Christian
Lacroix, Alexis Mabille e Michel Klein, per citarne
solo alcuni. La collezione, che sarà presentata
il prossimo mese di gennaio, si preannuncia femminile
e sofisticata. Si tratta infatti di una linea
declinata per la donna, ma non mancano le proposte
per bambino e la biancheria da letto.
Serge Caijfinger
natalizia del grande magazzino è iniziata quindi con
il restyling della facciata, nascosta da un’impalcatura
per più di due anni, e per la quale sono stati investiti
37 milioni di dollari. Il piano di ristrutturazione si
concluderà la prossima estate e permetterà, secondo
De Cesare, di raddoppiare il fatturato in due anni.
All’interno, Printemps ha modificato allestimenti e
layout con futuristici ponti a specchio e sfarzosi shopin-shop,
e ha introdotto una guida per accompagnare
i clienti in un tour tra i brand. “Nonostante le vendite
del lusso - ha affermato De Cesare - siano calate
all’incirca del 2%, sono convinto che l’haut de gamme
rimane un grande mercato, che negli anni riprenderà
a crescere. Infatti marchi come Prada, Dior e Chanel
stanno avendo ottimi risultati in termini di vendite.
L’anno scorso – ha concluso - abbiamo raggiunto
un miliardo di euro, e il 20% del fatturato arriva da
clienti al di fuori dell’Unione Europea. I cinesi sono
attualmente i consumatori più numerosi, fautori del
5% degli acquisti”.
Thierry Stern
Cambiamento generazionale per Patek Philippe. A
fine agosto 2009 Philippe Stern ha passato il testimone
al figlio Thierry, nominato presidente di Patek
Philippe Geneve e del consiglio di amministrazione.
Thierry Stern, classe 1970, ha iniziato a lavorare in
azienda nel 1990 e, prima di prenderne le redini, ha
operato in ogni divisione, passando dalla produzione
alla gestione commerciale e facendo anche esperienza
all’estero. Nelle mani della famiglia Stern dal
1932, la direzione di Patek Philippe viene esercitata
da un “directoire”, i cui membri attualmente sono
Thierry Stern, presidente, Philippe Stern, presidente
onorario, e Claude Peny, direttore generale.
42 10 dicembre 2009
Patek Philippe passa alla
quarta generazione

Mondo
Hanesbrand in frenata, a rischio
240 posti di lavoro
Il colosso americano
Hanesbrand archivia
il terzo trimestre con
vendite in calo dell’8%,
che si attestano a quota
1,06 miliardi di dollari.
Nello specifico, il comparto
dell’abbigliamento
intimo ha incassato un
-10%, mentre l’underwear
maschile è rimasto
ai livelli dello scorso
anno. I ricavi generati dal
segmento outwear sono
regrediti del 5% e quelli
della calzetteria femminile
del 12%. Quest’ultima,
è quella che ha risentito
maggiormente della flessione,
e infatti il continuo
declino del trend della
calzetteria femminile
negli Stati Uniti, ha spinto
il gruppo specializzato
nell’abbigliamento, e in
particolare nell’intimo e
calzetteria, a prospettare
la chiusura della divisio-
La stilista Anna Sui
darà vita a un’edizione
limitata per Fit Flop,
azienda inglese di foo-
ne hosiery nella sede di
Winston-Salem, in North
Carolina, con il licenziamento
di 240 dipendenti
nel 2010. In totale
il colosso statunitense,
che precedentemente
faceva parte di Sara Lee
Corporation, dispone di
45mila impiegati in 25
Paesi del mondo.
Buoni risultati invece
sul fronte profitto:
Hanesbrand ha registrato
nel trimestre
un utile netto di 41,1
milioni di dollari rispetto
ai 15,9 milioni dello
stesso periodo del 2008.
“Continueremo – ha
commentato il vicepresidente
e cfo E.Lee Wyatt
– a ridurre i debiti e
a incrementare i nostri
margini, ma soprattutto
ci aspettiamo un rialzo
delle vendite del 5% nel
2010”.
Anna Sui in limited edition per Fit Flop
twear fondata dalla ex
personal trainer Marcia
Kilgore.
Protagonista della
linea linea ssarà
lo stivaletto
Shakoha, Shakoh in suède cuci-
to a mmano
e decorato
da una stella borchiata.
Disponibile Dispon nei colo-
ri marrone, marr nero e blu,
questo modello utiliz-
za la tecnologia te FitFlop
Microwobbleboard
Micro
che favorisce fav la tonifi-
cazione dei muscoli di
gambe e glutei.
Con Pete Mckee le Clarks si fanno pop
Il marchio inglese di calzature casual Clarks ha
siglato una collaborazione con il visual artist Pete
McKee, per la progettazione di un modello di
scarpa, uomo e donna, in edizione limitata. Si tratta
di una rivisitazione ironica del classico polacchino,
arricchita da due stampe pop su pelle bianca,
con soggetti maschili e femminili, entrambi in stile
fumettistico. La special edition sarà disponibile a
partire dalla P/E 2010, sia nei 21 punti vendita
monomarca nazionali sia in quelli europei.
Who’s Next & Premiere Classe
alla conquista del Medio Oriente
Una prima assoluta per il mondo del fashion si è
tenuta a Dubai dall’11 al 13 ottobre scorsi.
Le storiche fiere parigine di moda e di accessori,
rispettivamente Who’s Next e Premiere Classe, si
sono unite per dar vita alla manifestazione Who’s
Next & Premiere Classe. La kermesse, che si è
svolta presso il Dubai International Convention
and Exhibition Centre, è stata visitata da oltre
1500 operatori provenienti dall’emirato, ma l’interesse
è stato forte anche da parte dei buyer di
Arabia Saudita, Uae, Kuwait, Oman, Bahrain e
Libano. Ampia l’offerta con marchi da oltre 16
Paesi, tra cui Francia, Spagna, Italia, Brasile, Gran
Bretagna, Stati Uniti, Portogallo, Turchia, India,
Belgio e Sud Corea, che hanno presentato le tendenze
per la P/E 2010.
“Questa città sul Golfo Persico – ha commentato
il direttore del Dubai Show, Boris Provost
- ha ospitato, prima al mondo, la kermesse che
ha visto insieme le due fiere parigine. La scelta di
Dubai è stata dettata dal desiderio di rafforzare la
fiducia tra gli operatori della moda locale, e infatti
sono stati presentati oltre 200 designer internazionali
che premono per entrare nel mercato
mediorientale. Ospiteremo l’evento anche l’anno
prossimo, sempre nel mese di ottobre”.
44 10 dicembre 2009

S SPECIALE CINA
Cina, il nuovo Eldorado
del made in Italy
Oramai è chiaro a tutti, questa crisi è si planetaria, ma con un’eccezione: la Cina, pur avendo subito un rallentamento
nel proprio impetuoso sviluppo, è oggi la sola area su cui puntare con certezza, perchè rimane in una fase di crescita,
sia per i prodotti moda sia per quelli legati al mondo del lusso.
La Cina è oggi il primo Paese al mondo su cui investire,
un mercato che vanta tassi di crescita e numeri non
confrontabili con nessun altra realtà: 1 miliardo e 34 milioni
di abitanti, di cui oltre 200 milioni possono essere
considerati acquirenti potenziali dei prodotti di lusso,
e soprattutto un Pil 2009 che, secondo le ultime stime
di Imf World Outlook, crescerà dell’8,5% (e del 9% nel
2010)! Il Dragone asiatico torna quindi ad essere, in
senso metaforico, il Celeste Impero, cioè una enclave
che si distingue nel contesto mondiale per un deciso “rinascimento”
economico che la rende appetibile agli investimenti
occidentali, e soprattutto ai brand del lusso.
PIANO DI STIMOLI DA 586 MILIARDI
Le ragioni di questa vulcanica evoluzione sono da imputare
innanzitutto al fatto che la Cina è stata colpita
solo in modo indiretto dalla crisi fi nanziaria internazionale.
Va però detto che un vigoroso aiuto all’economia
è stato dato dal piano di stimoli varato quest’anno dal
Governo cinese, un progetto del valore di 4 trilioni di
yuan rmb, che equivalgono alla bellezza di 586 miliardi
di dollari. Si tratta dell’iniziativa più importante che
il gigante asiatico abbia mai messo in atto dalla seconda
guerra mondiale a oggi. “I primi 100 miliardi di yuan
rmb – spiega Thomas Rosenthal, professore di economia
e istituzioni della Cina presso l’Università Cattolica
di Milano – sono già stati spesi nell’ultimo quarto
del 2008, mentre il resto della somma verrà investita
tutta entro il 2010. Dove? Quasi il 50% in infrastrutture
(strade, aeroporti, ferrovie, energia elettrica
e progetti di irrigazione), il 25% nella ricostruzione
post-terremoto nella provincia di Sichuan, e la restante
46 10 dicembre 2009

percentuale in progetti di alloggio popolare, nella sanità,
educazione e sviluppo culturale”. Come si vede
dalle voci di spesa, il piano non è stato destinato allo
stimolo dei consumi, anche se, indirettamente, l’aumento
della qualità della vita e del potere d’acquisto
in seguito allo sviluppo infrastrutturale di uno Stato,
incide sulla propensione allo shopping. In realtà è proprio
questo l’aspetto critico della locomotiva cinese: “Il
Pil dell’ex Celeste Impero - osserva ancora Rosenthal,
che è anche responsabile marketing di Fondazione
Italia-Cina - si è sempre focalizzato sulle esportazioni
e sugli investimenti fi nanziati soprattutto dall’estero.
Ciò comporta una debolezza strutturale dell’economia
cinese. Invece un Paese si sostiene bene quando una
forte percentuale del prodotto interno lordo dipende
dai consumi interni. In questo momento i consumi
delle famiglie cinesi rappresentano circa il 30% del Pil,
negli Usa invece, per fare un paragone, raggiungono
il 65%”. Ovviamente, se l’economia tirava soprattutto
sulla voce esportazioni, è chiaro che in seguito alla
crisi internazionale e al crollo della domanda estera, il
LA CINA IN CIFRE
2003 2004 2005 2006 2007 2008
47 10 dicembre 2009
S
SPECIALE CINA
Forecast
2009
Trend crescita PIL (%) 7,5 7,5 9,9 10,7 11,4 9,0 7,2
Abitanti (.000)* 1.284.530 1.296.075 1.303.720 1.307.560 1.314.480 1.330.503 1.340.000
cambio YUAN vs $ 8,98 8,28 8,28 8,01 7,67 6,97** 6,83**
PIL pro capite ($ USA) 1.062 1.151 1.703 2.001 2.461 1.726 1.566
Import/export 0,91 0,95 0,87 0,82 0,78 0,82 0,86
Tasso infl azione (%) 0,8 1,5 1,8 1,5 4,8 4,6 1-2
* escl. Hong Kong e Macao
** il calo del PIL pro capite nel 2008/2009 è dovuto alla forte svalutazione del $ a cui è legato lo YUAN
MERCATI EMERGENTI 2008
Esportazioni di prodotti moda italiani
Valore Δ%
Cina 315.182 15,4
EAU 1.029.396 26,0
Russia 2.262.837 10,1
Brasile 40.545 5,6
India 50.488 10,7
Valori in milgliaia di euro
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
contraccolpo sia stato forte anche per il Paese con gli
occhi a mandorla. Il piano governativo per uscire dalla
crisi ha però funzionato, anche se rimane la necessità
di orientare maggiormente lo sviluppo cinese verso i
consumi interni, per rendere l’economia sostenibile nei
prossimi anni. “Un’importante conseguenza del piano
di stimoli – osserva Michele Norsa, amministratore delegato
di Salvatore Ferragamo – è lo sviluppo del real
estate privato. Il Governo sta concedendo terreni per
costruire hotel e centri commerciali e sono innumerevoli
i progetti di mall, building e di complessi misti
residenzial-alberghieri”.
PRESTO PRIMO MERCATO DEL LUSSO
Un altro motivo che rende così appetibile la Repubblica
Popolare Cinese alle aziende occidentali è il fatto
che si tratta della Nazione più popolosa al mondo.
“Coloro che potranno permettersi beni di lusso nel
2010 - prosegue Rosenthal - saranno all’incirca 250
milioni, includendo ovviamente anche i consumatori
occasionali. La World Luxury Association sostiene,

S
SPECIALE CINA
INTERSCAMBIO ITALIA-CINA
Abbigliamento, maglieria, calzature, pelletteria e gioielli
2003 2004 2005 2006 2007 2008
in un recente report, che nel Paese asiatico siano stati
spesi 8 miliardi di dollari in accessori, abbigliamento e
cosmesi di lusso e che la Cina rappresenti il 18% del
totale dei consumi internazionali dell’alto di gamma.
Bisogna però considerare quale sia, da un punto di vista
statistico, la defi nizione di lusso adottata e quali comparti
siano inclusi in questa macrocategoria. Di recente
– conclude Rosenthal – è intervenuto sul tema anche il
vice ministro del commercio Yu Guangzhou, sostenendo
che la Cina diventerà il primo mercato per i luxury
good entro il 2014”.
INTERSCAMBIO ITALIA-CINA
I dati di Sistema Moda Italia offrono una radiografi a
degli scambi attuali tra il nostro Paese e il big player
orientale. Da gennaio ad aprile 2009 le importazioni
di abbigliamento e calzetteria dal gigante asiatico sono
calate dell’8,4% in quantità e aumentate del 14,8% in
valore. “Si potrebbe ipotizzare – sostiene Michele Tronconi,
presidente di Smi – che la crescita sia dovuta al
fatto che l’anno scorso in Cina si è verifi cato un aumento
del costo del lavoro, che è stato trasferito sui prezzi.
Contemporaneamente sono balzati verso l’alto i costi
energetici e di produzione, anche questi trasferiti sul
prodotto fi nito. Ma ciò che maggiormente spiega il di-
vario tra quantità e valore, è la riduzione delle importazioni
nella fascia dei prodotti che hanno un valore unitario
minore, come ad esempio l’abbigliamento intimo
maschile, la calzetteria, i costumi da bagno”. Al contrario,
le esportazioni di moda italiana verso la Repubblica
Popolare sono in crescita nei primi quattro mesi
del 2009: +16,5% in quantità e +4,4% in valore per
oltre 47 milioni di euro. Discorso simile per il footwear:
L’export delle calzature italiane verso la sconfi nata
regione dell’Est è abbastanza ridotto, solo 609mila paia
ma di altissimo valore aggiunto, e risultano in crescita
sia in quantità (+34%) sia in valore (+44,4%) a oltre
36 milioni di euro. Per quanto riguarda il movimento
contrario, cioè l’import, l’Italia nel 2008 ha acquistato
meno scarpe dalla Cina, circa 175 milioni di paia che
equivalgono a -18% sul 2007, pagandole di più (+3,4%)
per un valore di ben 681 milioni di euro. Può darsi che
la nostra Penisola richieda una maggiore qualità e per
questo sia disposta a sborsare un prezzo più alto, ma
è diffi cile stabilirlo perché le importazioni non sono
solamente destinate al consumo interno, ma anche al
passaggio intermedio, come la brandizzazione del prodotto
e la sua successiva esportazione, oltre al fatto che
rientrano in questa voce tutti quei semilavorati nazionali
che vengono completati nella regione orientale e
48 10 dicembre 2009
%
2008
Gen/Lug
2009
Gen/Lug
Importazioni 2.170.297 2.502.074 3.398.039 4.124.464 4.459.598 4.775.444 2.836.585 3.044.490
Δ % 17,7 15,3 35,8 21,4 8,1 7,1
Esportazioni 144.342 184.638 202.308 239.752 273.091 315.182 100 171.310 203.371
Δ % 16,7 27,9 9,6 18,5 13,9 15,4
di cui: Abbigliamento 29.334 34.888 56.092 69.674 105.600 133.983 43
Δ % 16,7 18,9 60,8 24,2 51,6 26,9
Maglieria 2.764 2.231 5.799 4.704 6.140 9.373 3
Δ % -1,6 -19,3 159,9 -18.9 30,5 52,7
Calzature 11.091 15.503 21.585 27.435 30.896 40.775 13
Δ % -16,9 39,8 39,2 27,1 12,6 32,0
Pelletteria 4.183 7.025 8.452 10.454 18.473 31.190 10
Δ % 35,4 67,9 20,3 23,7 76,7 68,8
Gioielli 96.970 124.991 110.380 127.485 111.982 99.861 32
Δ % 20,7 28,9 -11,7 15,5 -12,2 -10,8
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Valori in milgliaia di euro

iportati poi nel nostro Paese. “Non direi che è aumentata
la qualità dei prodotti cinesi – sentenzia Diego
Rossetti, consigliere delegato del calzaturifi cio Fratelli
Rossetti – ma piuttosto che le importazioni sono più
costose per effetto dell’antidumping e perché il costo
della manodopera e della produzione sono saliti. Non
ci spaventa il prodotto proveniente dalla regione asiatica,
perché non può competere con le nostre collezioni
di fascia alta, però determina una sbagliata percezione
delle nostre calzature, che vengono ingiustifi catamente
considerate troppo care. E’ questo il problema. Quando
i concorrenti di fascia bassa erano italiani, le loro scarpe
costavano tre volte meno delle nostre; l’offerta cinese
è invece di sei volte inferiore, e il gap è troppo alto.
Per cui la percezione è che i prodotti di qualità italiani
siano eccessivamente costosi. Purtroppo – aggiunge –
non c’è ancora il “made in” obbligatorio, cioè non viene
segnalata la provenienza delle calzature, e quindi il consumatore
compra una scarpa cinese senza saperlo”.
LA MECCA DELL’UP-MARKET
La domanda dei beni haut de gamme ha tassi di crescita
elevati nella Repubblica Popolare Cinese. Non a
caso per il Gruppo Ermenegildo Zegna, primo player
del luxury menswear che è entrato in Cina, il fatturato
realizzato in questo vasto territorio è cresciuto del 30%
nel 2008 e la locomotiva asiatica si conferma il secondo
mercato mondiale per il gruppo guidato da Gildo Zegna,
che ha totalizzato l’anno scorso un fatturato consolidato
di 870,6 milioni di euro. Il Gruppo biellese è
entrato in Cina nel lontano 1991 e da allora ha aperto
49 10 dicembre 2009
S
SPECIALE CINA
53 monomarca e ha dato vita a una joint venture al
50% con SharMoon, società di Wenzhou della famiglia
Chen, che produce abiti e giacche da uomo per il mercato
cinese. Il successo dell’alto di gamma nel Paese è
dovuto alla crescita dei superwealthy: in gran parte giovani,
l’80% ha meno di 45 anni, e per fare un paragone
con gli altri due grandi mercati del lusso, Giappone e
Usa, nel primo gli under-45 sono il 19% e nel secondo il
30%. Fino a oggi, tra l’altro, i principali acquirenti della
up quality in Cina sono stati gli uomini, perché le donne
ancora non sono suffi cientemente emancipate, ma
la loro affermazione sociale sarà il fenomeno dei prossimi
anni e quindi il target femminile rappresenterà una
fetta sempre più signifi cativa dei consumi in futuro.
“Attualmente – puntualizza Stefania Miraglia, export
manager di Gilmar - il mercato della moda uomo vale
il 70% contro il 30% della donna, al contrario di quello
che accade nella maggior parte del mondo. Noi stimiamo
che entro i prossimi 10 anni la percentuale diventi
paritetica. La grande locomotiva rappresenta una delle
aree di vendita più dinamiche anche per Gucci, che
conta oggi 28 negozi in 19 città, tutti a gestione diretta.
Il marchio fi orentino è sbarcato nella Cina continentale
nel 1997, e dunque non lo considera più un mercato
emergente.” Nel primo trimestre del 2009 - affermano
dalla maison della doppia G - le vendite derivanti dalla
Great China, cioè Cina, Hong Kong, Macau e Taiwan,
sono state pari al 17% del totale ricavi Gucci, che in
valore signifi ca circa 100 milioni di euro”. Insomma,
le prospettive sono molto promettenti, e la Cina è già
oggi un nostro mercato strategico.
Diego Rossetti e un’immagine del nuovo negozio in Cina

S
SPECIALE CINA
BUT BU UT WHERE ABOUT?
Quali Qua uali città e zone
prediligere pred ediligere nell’avventura
turra
sullo sconfi nato
territorio terrritorio
asiatico? Le
municipalità mu costiere
più iù sviluppate o piuttosto
tossto
l’ambiente aspro
dell’ovest, dell ll’ovest, che presenta
rischi, rischhi,
ma anche opportuni-
tà? Sono presenti – commenta
ta Michele Norsa – forti
differenze geografi che. La crisi si ha colpito soprattutto il
sud della Cina, la zona di Guan Guangdong, angdong, dove esisteva una
fl florida fl orida industria manifatturie
manifatturiera che produceva per gli
Stati Uniti. i Venendo a mancare manc mancare la domanda americana,
l’area ne ha risentito molto. molto
molto. Le province del nord-est
invece stanno crescendo, come tutta la costa che guarda
verso la Corea, ma anche il nord-ovest e Chengdu,
dove c’è stato il terremoto, e quindi adesso sono affl
uite ingenti risorse per la ricostruzione”. Le maison
in effetti stanno allargando il loro raggio d’azione, non
più solo nei grandi centri come Pechino e Shanghai,
ma anche in avamposti nuovi. Salvatore Ferragamo ad
esempio conta ben 38 monobrand, l’ultimo aperto a
Wuhan, da molti considerata la quarta città cinese per
iimportanza, t nella ll provincia i i ddell’Hubei, ll’H b i ma di dispone
anche di un punto vendita a Ürümqi, una zona quasi
inaccessibile dell’ovest, sotto la Mongolia, vicino al
Kazakistan. “Il rischio maggiore – riprende Norsa – è
aprire il quarto negozio a Pechino, in centri commerciali
che spesso non rispettano lo stile del brand, per la
qualità della costruzione o per le scelte del retailer, che
magari posiziona la ristorazione in aree limitrofe alle
boutique. I costi delle grandi città poi sono cresciuti
molto. Invece nelle municipalità poco conosciute, che
Gucci Guc fl agship store Shanghai e la Shanghai Dragon bag
sono
comunque di medie dimensioni, c’è un bacino
di co consumatori in grande attesa dei brand occidentali,
propr proprio perché vergine, e con costi di apertura e del
perso personale molto bassi. In ogni caso i monomarca in
Cina
sono in assoluto i negozi al mondo che hanno un
ritorn ritorno sull’investimento più rapido; entro un anno si
raggiu raggiunge il breakeven”.
Dello
stesso parere è Giuseppe Miroglio: “Il Pil proca-
pite è
molto consistente nella fascia costiera, ma i tassi
di cre crescita del retail nell’entroterra superano il 20%, e
nelle
province rurali sono presenti diverse città interes-
santi,
che superano comunque un milione di abitanti”.
Gli ffa
eco Stefania Miraglia di Gilmar: “In realtà la
Cina
più che uno Stato è un continente. Già Pechino
e Sh Shanghai sono due realtà completamente diverse:
i con consumatori della capitale prediligono un look più
form formale, pulito e composto, mentre a Shanghai, come
nell’a nell’area di Canton, va un prodotto più personalizza-
to, co con dettagli di colore e accessori. In futuro diven-
teran teranno molto appetibili altre città, come Chengdu
all’int all’interno, quasi al confi ne con la catena del Tibet,
Hang Hangzhou, dove c’è l’Hagzhou Tower, il primo mall
per rredditività
in tutta la Cina, ma anche Dalian sul
Mar
Giallo, Xian, Chongqing. Gilmar sta spingendo
molto
– continua – con la linea giovane Ice Iceberg, che
hha
raddoppiato i volumi per la primavera-estate 2010,
e dai 7 negozi attuali abbiamo in programma l’apertura
di altri 23 punti vendita in franchising nei prossimi 2
anni. In Cina realizziamo l’8% del fatturato, 5 milioni
sui 60 complessivi. Con Iceberg invece debutteremo
l’anno prossimo con la prima boutique a Pechino o a
Shanghai. Stiamo valutando bene lo sbarco perché sulle
prime linee c’è molta concorrenza, le location sono
limitate, e non è facile trovare una collocazione adeguata
e di alto livello”.
50 10 dicembre 2009

Michele Tronconi, Michele Norsa e Massimo Carraro
UN CONSUMATORE POCO EVOLUTO?
Il consumatore-tipo con gli occhi a mandorla è un
giovane maschio, in media tra i 30 e 35 anni, urbano,
manager o professionista. “I cinesi – puntualizza Stefania
Miraglia – non sono ancora fashion victim come i
russi. Pensano più al lavoro che a se stessi. Però essendo
giovani, hanno una mentalità più aperta rispetto ai padri,
viaggiano su internet, navigano tra diversi media, e
ciò fa presupporre che l’amore per la moda seguirà un
trend esponenziale”.
Conferma queste affermazioni Diego Rossetti: “Il consumatore
cinese non è ancora maturo, va educato, è
attaccato ad alcuni status symbol internazionalmente
riconosciuti, per cui è facile che si compri una Ferrari
o una valigia Louis Vuitton e poi vada in giro con
“scarpacce”! Per questo è importante lanciare nel Paese
piani di comunicazione adeguati, e intraprendere azioni
di pr per costruire una cultura della moda. Siamo
ancora agli albori nella consapevolezza del consumo.
51 10 dicembre 2009
S
SPECIALE CINA
Il brand Fratelli Rossetti invece è apprezzato da un
consumatore della “seconda fase”, quella dei prodotti
di qualità, acquistati non per il piacere di ostentare,
ma per migliorare il proprio benessere. In Cina ancora
non siamo in questa fase, sono convinto che ci vorranno
alcuni anni prima di arrivare al secondo livello
dello shopping”. Non tutti gli operatori del settore
concordano con la visione di un consumatore cinese da
educare: “E’ la considerazione coloniale di noi italiani”
afferma Massimo Carraro, a.d. del Gruppo Morellato
& Sector, e aggiunge: “Questo poteva essere vero 10
anni fa, ma non più oggi. Un esempio? Il marchio italiano
più conosciuto in Cina è Ermenegildo Zegna e
non è un prodotto status symbol! Io ritengo che questi
acquirenti siano attenti al valore aggiunto, anzi sono in
grado di soppesare il valore di un prodotto prima di
comprarlo, tanto che l’etichetta “made in Italy” non è
suffi ciente. E’ certamente un elemento di attrazione,
ma non basta”.
Lo store ICE
Iceberg di
Hangzhou
Tower

S
SPECIALE CINA
ALLA RICERCA DEL PARTNER
In Cina si entra con shop in shop e corner nei department
store oppure con boutique all’interno dei mall.
Per introdursi con una certa competenza e fl essibilità,
la via più seguita dalle imprese è la partnership con un
operatore locale, liaison che consente anche di ridurre
i costi di market entry. “Però non bisogna fare l’errore
– interviene Massimo Carraro – di scegliere un partner
locale e poi non seguirlo. Si rischia altrimenti di
non qualifi care la distribuzione, e quindi non bisogna
prescindere da una forte presenza diretta dell’azienda.
Noi contiamo 38 store nel Paese e abbiamo fondato
nel 2007 una joint venture per la distribuzione
del brand in Cina. Si chiama Morellato Shoaotai e il
capitale è al 50% nostro e al 50% posseduto personalmente
da Zhu Shuiqing e da sua moglie Nadia Yi Li.
Insieme abbiamo avviato il progetto retail. Ho capito –
continua – che bisogna evitare un altro errore, e cioè la
presunzione di poter fare da soli pensando che i valori
tipici delle nostre aziende possano essere trasferiti senza
adattamenti. Al contrario, non basta essere marchi
italiani per accreditarsi, bisogna prestare attenzione
alla qualità del prodotto e alle richieste specifi che dei
consumatori, che tra l’altro hanno fi tting diversi, ma
anche gusti, cultura, tradizioni da rispettare”: Nel 2009
il Gruppo Morellato & Sector si prefi gge il traguardo di
4 milioni di euro in Cina, in forte crescita rispetto ai 3
milioni dello scorso anno, ancora comunque una quota
esigua su un fatturato consolidato di 230 milioni.
Il Gruppo Miroglio invece ha avviato in Cina due
attività: la prima è una joint venture paritetica con
l’azienda cinese di abbigliamento femminile Elegant
52 10 dicembre 2009
Giuseppe Miroglio e il
negozio Elegant Prosper
di Jiaxing
Prosper. “L’abbiamo avviata nel 2004 – ci ha spiegato
Giuseppe Miroglio - e a fi ne 2008 abbiamo raggiunto
un fatturato di 70 milioni di euro a marchio Elegant
Prosper, con tassi di crescita tra il 40% e il 50%. E’
un’attività importante perché ci permette di sviluppare
l’esperienza del mercato dall’interno, cioè di fare
i cinesi in Cina. L’azienda locale inoltre ha anche la
licenza di produrre e distribuire Elena Mirò nel Paese,
ma con un progetto ad hoc e vestibilità mirate per la
corporatura orientale. La seconda attività, avviata nel
2007, riguarda la distribuzione della linea Motivi. Attualmente
– continua l’a.d. del Gruppo – in Cina abbiamo
aperto 14 monomarca, ma vogliamo superare
i 150 nei prossimi 5 anni. In questo caso si tratta di
una gestione diretta, ma non posso nascondere che per
farlo abbiamo sicuramente benefi ciato dell’esperienza
precedente con la joint venture, che ci ha permesso di
fare le scelte strategiche corrette nella gestione della
distribuzione Motivi. La Repubblica Popolare copre
attualmente il 7,8% del giro d’affari, ma l’intenzione a
medio termine è di farla diventare il nostro principale
mercato, dopo l’Italia”.
ANCHE SU WWW.PAMBIANCONEWS.COM

Bilanci 2008
BILANCI 2008 – RISULTATI ECONOMICI DEI GRUPPI ITALIANI ED ESTERI DEL LUSSO
Il lusso vale 57 miliardi ma il 68% arriva dall’estero
Nel 2008 sia il lusso made in Italy che i big esteri del
settore hanno archiviato l’anno in positivo. Questo è
quanto emerge dall’analisi che PAMBIANCO Strategie
di Impresa ha realizzato esaminando i bilanci di 40
aziende italiane e 10 aziende straniere che operano nel
comparto del lusso.
ITALIA
Il fatturato aggregato delle aziende italiane è cresciuto
dell’1,5%, passando da 18 miliardi di euro nel 2007 a
18,3 miliardi nel 2008. L’Ebitda* complessivo è stato
del 15,7%.
In testa alla classifica per crescita percentuale troviamo
Casadei. Il calzaturificio di San Mauro Pascoli, in
provincia di Forlì-Cesena, ha registrato un incremento
del 27% passando dai 27 milioni del 2007 ai 34 milioni
del 2008.
Seconda in classifica si posiziona Brunello Cucinelli.
Il fatturato dell’azienda umbra che produce accessori
e maglieria in cachemire è stato di 144 milioni, in crescita
del 19%.
Al terzo gradino del podio troviamo I Pinco Pallino.
L’azienda di childrenswear, fondata negli anni ’80 da
Imelde e Stefano Cavalleri, archivia il 2008 a quota 15
milioni di euro, in crescita del 17%.
Quarta in classifica si posiziona Marni, gruppo milanese
guidato dalla famiglia Castiglioni, che ha raggiunto
un fatturato di 79 milioni, in crescita del 17%.
Kiton, brand partenopeo di menswear e womenswear
guidato dall’a.d. Antonio De Matteis, chiude la classifi-
ca delle top 5 con 81 milioni e una crescita del 9%. * Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization
Cesare Casadei
Casadei
Brunello Cucinelli
Rank Gruppo Fatturato Δ%
1 Casadei 34 27,3
2 Brunello Cucinelli 144 19,3
3 I Pinco Pallino 15 17,4
4 Marni 79 17,2
5 Kiton 81 9,2
Valori in milioni di Euro
54 10 dicembre 2009
ITALIA
Top 5 per crescita % 2008
ITALIA
Top 5 per Ebitda % 2008
Consulelo Castiglioni
Marni
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa
Rank Gruppo Ebitda % Fatturato
1 Dolce&Gabbana 22,8 1.205
2 Tod’s 22,0 708
3 Canali 21,0 181
4 Pomellato 19,8 121
5 Luxottica 19,5 5.202
Valori in milioni di Euro
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa

Rank Gruppo Fatturato Δ%
1 Burberry 1.322 20,7
2 Chanel 2.389 10,8
3 Hermès 1.765 8,6
4 Lvmh 17.193 4,3
5 Hugo Boss 1.686 3,3
Valori in milioni di Euro
ESTERO
Top 5 per crescita % 2008
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa
Le top 5 per redditività percentuale sono risultate
Dolce&Gabbana (23%), Tod’s (22%), Canali (21%), Pomellato
(20%) e Luxottica (20%).
Le top 5 per dimensione sono nell’ordine Luxottica con
5,2 miliardi di euro di fatturato, Prada con 1,6 miliardi, Armani
con 1,6, Dolce&Gabbana con 1,2 e Safilo con 1,1.
ESTERO
Il fatturato aggregato dei gruppi esteri del lusso ha registrato
un incremento del 3,9% passando da 37,2 miliardi
di euro nel 2007 a 38,7 miliardi nel 2008, e un Ebitda*
complessivo del 21,2%.
In vetta alle top 5 per crescita di fatturato si posiziona
il brand inglese Burberry che ha raggiunto un fatturato
pari a 1.322 milioni e una crescita del 21%. “Il 2008 – ha
detto il Ceo Angela Ahrendts - è stato uno degli anni più
impegnativi che il settore del lusso abbia mai affrontato,
soprattutto nella seconda metà del periodo considerato”.
Al secondo posto c’è la maison francese Chanel con
55 10 dicembre 2009
Bilanci 2008
2.389 milioni di fatturato e una crescita dell’11%.
Al terzo posto troviamo un’altra griffe francese, si tratta
di Hermès che archivia il 2008 con un fatturato di
1.765 milioni di euro, in crescita dell’8,6%.
Segue, al quarto posto, il colosso del lusso Lvmh con
17.193 milioni, in crescita del 4,3%.
La tedesca Hugo Boss, che fa capo a Valentino Fashion
Group nelle mani del fondo Permira, si posiziona al
quinto posto con un fatturato di 1.686 milioni, in crescita
del 3,3%
Le top 5 per reddività percentuale sono risultate Coach
(33%), Hermès (30%), Lvmh (24%), Richemont
(22%) e Tiffany (18%).
Le top 5 per dimensione sono nell’ordine Lvmh con
17,2 miliardi di euro di fatturato, Richemont con 5,4
miliardi, Polo Ralph Lauren con 3,8, Coach con 2,4 e
Chanel con 2,4.
L’analisi integrale è disponibile a pagamento. Per informazioni scrivere a c.cogliandolo@pambianco.com o telefonare allo 02-76388600.
Christopher Bailey e Angela Ahrendts
Burberry
Patrick Thomas
Hermès
ESTERO
Top 5 per Ebitda % 2008
Rank Gruppo Ebitda % Fatturato
1 Coach 33,1 2.423
2 Hermès 30,0 1.765
3 Lvmh 24,3 17.193
4 Richemont 22,2 5.418
5 Tiffany 17,9 2.145
Valori in milioni di Euro
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa
Claus-Dietrich Lahrs
Hugo Boss

Bilanci 2008
ANALISI DEI BILANCI 2008 DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE DI LUSSO
Frena del 5% il lusso a 4 ruote
Anche quest’anno PAMBIANCO Strategie di Impresa
ha analizzato il settore delle luxury car conducendo
uno studio sui bilanci dei brand più esclusivi delle 4
ruote. Ebbene, anche questo settore ha risentito della
crisi. Le principali case produttrici hanno archiviato
l’anno 2008 con un fatturato complessivo di 12 miliardi
di euro, in calo del 5,1% rispetto al 2007.
Va detto però che l’andamento dei singoli soggetti del
campione è stato piuttosto eterogeneo: alcuni brand
hanno continuato a registrare ottimi tassi di crescita
(Rolls Royce +45,5% e Maserati +18,9%), altri hanno
segnato pesantemente il passo (Bentley -21,2% e Porsche
-11,5%).
Per quanto riguarda il fatturato guida la classifica Porsche,
l’azienda di Stoccarda che in questi mesi è stata
sulle principali pagine dei giornali di tutto il mondo
per il fallito tentativo di acquisizione del colosso Volkswagen,
che poi a sua volta ha inglobato con una fusione
Porsche che è diventato così il decimo marchio del
gruppo di Wolfsburg. Porsche, oggi guidata da Michael
Macht, che ha preso il posto di Wendelin Wiedeking,
ha chiuso il 2008 con 6,6 miliardi di euro, in calo del
12%.
Seconda in classifica si posiziona Ferrari, in controtendenza
sull’andamento del campione, che chiude con
un +15% sul 2007 a 1,9 miliardi di euro ed un Ebitda*
* Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization
Luca Cordero di Montezemolo
Ferrari
Franz-Joseph Paefgen
Bentley
del 26%. “Il 2008 è stato un anno significativo per Ferrari
– hanno dichiarato dalla casa automobilistica - che
ha confermato la propria vocazione all’esclusività associata
ad una straordinaria capacità di attrazione dei
clienti sui principali mercati”. Prosegue anche il programma
di aperture dei Ferrari store nelle più importanti
città del mondo: nel 2008 sono stati aperti store
a Singapore, Miami, Honolulu, Johannesburg, Venezia
aeroporto e San Francisco.
56 10 dicembre 2009
LUXURY CAR
Classifica per fatturato
Fatturato
2007
Fatturato
2008
Δ%
Porsche 7.460 6.600 -11,5
Ferrari (Fiat) 1.668 1.921 15,2
Bentley (Volkswagen) 1.376 1.084 -21,2
Aston Martin (1) 794 895 1,4
Maserati (Fiat) 694 825 18,9
Lamborghini (Volkswagen) 467 479 2,5
Rolls Royce (Bmw) (1) 220 320 45,5
Valori in miilioni di Euro
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa
(1) Convertito in € ad un tasso GBP/€ di 1,5 per entrambi gli anni
Stephan Winkelmann
Lamborghini

Ferrari 599 GTB
Lamborghini Murciélago LP 640 Versace
Porsche Panamera
Maserati Gran Turismo S
57 10 dicembre 2009
Bilanci 2008
Terza posizione per Bentley, il marchio luxury del
Gruppo Volkswagen guidato da Franz-Josef Paefgen.
L’azienda inglese ha chiuso il 2008 con un fatturato di
1,1 miliardi, in calo però del 21%.
La casa britannica di auto sportive Aston Martin, guidata
da Ulrich Bez, si posiziona al quarto posto con
805 milioni di fatturato e un andamento stabile rispetto
all’anno precedente (+’1%).
Maserati, che fa capo al Gruppo Fiat, occupa la quinta
posizione con 825 milioni, in crescita del 19% e con
un Ebitda del 18%. “Il 2008 - ci ha detto un portavoce
dalla casa automobilistica modenese - è stato per
Maserati l’anno delle conferme: conferma della redditività
aziendale e conferma del successo commerciale
delle nuove vetture lanciate nel 2007 e 2008”.
Il costruttore italiano di supercar sportive Lamborghini,
nell’orbita del gruppo Volkswagen, si classifica
al sesto posto. La casa automobilistica con sede
a Sant’Agata Bolognese ha chiuso il 2008 con 479
milioni, in crescita del 2,5%. “Con questo nuovo record
di vendite e profitti - ha detto il presidente e a.d.
Stephan Winkelmann - abbiamo raggiunto il miglior
risultato economico nella storia dell’azienda. Attualmente
la sfavorevole situazione dei mercato sta facendo
sentire i propri effetti anche nel settore del lusso.
Ad ogni modo, la presenza globale e la forte attrattività
del marchio consentiranno a Lamborghini di affrontare
positivamente questo momento critico”.
La Rolls-Royce, l’auto di lusso per eccellenza, che
appartiene oggi al Gruppo BMW, occupa la settima
posizione con un fatturato di 320 milioni di euro, in
crescita del 45%.
Unico dato mancante, il 2008 di Bugatti, la storica
casa automobilistica francese, acquisita nel ’98 da Volkswagen,
che nel 2007 aveva registrato un fatturato di
75 milioni di euro, e che non ha ancora comunicato i
dati di vendita del 2008.
Per informazioni scrivere a c.cogliandolo@pambianco.com
o telefonare allo 02-76388600.

Insights by
OSSERVATORIO SUGLI ACQUISTI DEI TURISTI STRANIERI IN ITALIA: FOCUS SU SCONTRINO MEDIO
I top spender per scontrino medio
La difficile congiuntura economica si fa sentire anche
sul valore degli acquisti per il Tax Free shopping in
Italia. Dai trend forniti da Global Refund emerge
infatti come lo scontrino medio, sui singoli mesi del
2009 (rispetto al 2008), abbia subito un significativo
rallentamento toccando -7% ad ottobre 2009 con
una spesa media pari a € 770,50. Risulta dunque
lontano il 2008 in cui si era visto lievitare il valore
degli acquisti da € 723,00 (gennaio 2008) a € 831,00
(ottobre 2008) con ben +6% rispetto al 2007.
Interessante il trend sulle nazionalità. Oggi tra le
nazionalità con scontrino medio più alto, che si aggira
sui € 2.142,00 € (+95%), spicca straordinariamente
Uzbekistan (il cui stato tra l’altro risulta il più popoloso
dell’Asia centrale), seguita da Senegal a quota €
1.559,00 con ben +164%.
Da non tralasciare Arabia Saudita (che pur essendo
€ 2.500
€ 2.000
€ 1.500
€ 1.000
€ 500
€ 0
€ 2.142
€ 1.559
Top 10 Nazionalità per scontrino medio
Periodo: Gennaio – Ottobre 2009
€ 1.519
€ 1.393 € 1.234
N.B. Considerate solo nazionalità con numero di transazioni superiori a no. 200 effettuate nel periodo di riferimento.
cresciuta in spesa solo del 9%), negli ultimi mesi ha
presentato uno scontrino medio di oltre € 1.519,00.
Da tenere sotto controllo, tra i top 10, i turisti del
Qatar (€ 1.393,00) ed Angola (€ 1.234,00). Tra
le spese più elevate emergono anche quelle dei
Vietnamiti (€1.103,00), pur se in declino rispetto
all’anno precedente (-17%), accompagnati da Emirati
Arabi con € 1.038,00 (-14%).
I settori fashion e gioielleria sono sempre quelli maggiormente
preferiti dai turisti stranieri. Rappresentano
infatti rispettivamente 81% e 9% del mercato Tax
Free shopping. Lo scontrino medio più alto - pur se
in lieve decrescita rispetto allo scorso anno (-3%) - si
rileva di € 2.628,00 e risulta speso in acquisti di gioielli.
Per il fashion la media è di € 769,00 per scontrino,
ma anche qui il trend è in lieve decrescita (-4%)
rispetto allo scorso anno.
Contact Global Refund: taxfree.it@globalrefund.com - 0331 1778 000
58 10 dicembre 2009
€ 1.226 € 1.211 € 1.187 € 1.103 € 1.038
UZBEKISTAN SENEGAL ARABIA QATAR ANGOLA OMAN GHANA LYBIAN ARAB VIETNAM EMIRATI
SAUDITA JAMAHIRIYA ARABI UNITI

Inchiesta
Multimarca: premiata la ricerca
dei piccoli brand
Cambia il consumatore, cambia il mercato e cambiano anche le dinamiche di acquisto dei negozi multimarca top, per
cui le grandi griffe non rappresentano più una certezza, anzi! Scarso contenuto di innovazione, distribuzione troppo
estesa e prezzi alle stelle (anche se ora si cerca di rimediare…) generano nei negozi e nei loro consumatori il desiderio di
prodotti diversi, meno inflazionati e più innovativi. Abbiamo intervistato a tal proposito alcuni fra i più importanti buyer
italiani: dalle loro loro parole sembra delinearsi una situazione dai toni non ancora chiari, ma in grande evoluzione.
LE GRIFFE SONO IN CRISI?
“Griffe in crisi? Alla base il problema è quello di un prezzo
molto elevato, che dovrebbe garantire un contenuto
stilistico e una qualità di prodotto superiore a quanto
generalmente avviene; non si può certo dire che molte
aziende abbiano seguito una corretta politica a nostra
tutela” afferma Flavia Brogini, titolare dei negozi Base Blu
a Varese. “C’è da aggiungere” come sostiene Walter Sbaiz
di Sbaiz spazio moda di Lignano Sabbiadoro “una distribuzione
spesso troppo ampia e un’eccessiva omologazione
nei prodotti: io sarei disposto ad acquistare anche
di più, se solo sapessi di essere più tutelato, anziché trovare
gli stessi prodotti a pochi chilometri da me. Verso i
grandi marchi, poi, è venuta meno anche la curiosità, dal
momento che le loro collezioni, con dovizia di dettagli,
sono visibili sul web parecchi mesi prima che giungano
nei negozi. Nel mio spazio le grandi griffe, che sino ad
alcune stagioni fa assorbivano oltre la metà del budget,
ora non superano il 40% della merce: il resto degli acquisti
è focalizzato su brand di ricerca, fra abiti, accessori,
Flavia Brogini e Laura Avanzi
oggetti per la casa, a scapito, nelle ultime due stagioni, di
jeans e sneakers oramai troppo diffusi sul mercato, anche
nel caso di marchi risonanti”. “E’ vero, l’appeal delle griffe
è in fase calante. Da parte della consumatrice non c’è più
la ricerca sfrenata del capo icona” afferma Laura Avanzi
dei negozi Pozzi Lei a Crema, Monza, Treviglio. “Ora la
consumatrice preferisce realizzare un look d’insieme con
singoli pezzi”. Da un lato la disaffezione del consumatore
nei confronti delle grandi griffe riabilita il ruolo di noi
monomarca che, con la nostra personalità, selezioniamo
prodotti stimolanti e non presenti ovunque. Ed è in questa
direzione che devono ora concentrarsi i nostri sforzi”.
“Oggi è più difficile che un consumatore entri in negozio
chiedendo un pezzo di uno specifico brand” sostiene
Gianni Ruggeri di Babylon Bus a Prato “eccezion fatta per
quei prodotti/brand che da anni hanno fatto della specializzazione
di prodotto la propria filosofia: il giubbino
in nylon leggero di Aspesi, il pantalone di Alberto Biani,
l’abito in jersey di Diane Von Furstenberg sono sempre
richiestissimi”. “Il calo di gradimento però non riguarda
60 10 dicembre 2009

tutte le griffe” afferma Tony Tanfani titolare delle boutique
Gisa di Ancona. “Alcuni marchi sono rimasti appetibili,
quelli dalla marcata storicità come Chanel, Dior, Gucci,
che si distaccano dagli altri nelle preferenze del pubblico”.
E’ PROPRIO VERO CHE I GRANDI MARCHI HANNO
ABBASSATO I PREZZI?
Il fattore prezzo poi è sempre più imprescindibile dal
momento che le follie e l’acquisto di impulso appartengono
ormai all’era pre-crisi. Oggi tutto avviene nel segno
dell’oculatezza e di un maggiore equilibrio. E anche molti
brand del lusso si sono adeguati, rivedendo i loro listini:
una strategia realmente applicata o soprattutto professata,
in proporzione variabile a seconda dei casi: “A me non
sembra che le griffe abbiano fatto grandi sforzi per contenere
i prezzi” è il parere di Laura Avanzi. “Se così è, lo
hanno fatto solo sui loro prodotti più basici, che comunque
la cliente tende ormai ad acquistare dai marchi low
cost. E invece apprezzabile l’operazione attuata da alcune
aziende francesi, come Lanvin, Balenciaga, Givenchy
di riproporre all’interno delle loro collezioni abiti best
seller continuativi, di alcune stagioni fa o ripescati dagli
archivi, (‘Faubourg’ l’ha battezzata il primo, ‘Capsule’ gli
altri due) ad un prezzo inferiore anche di un 30%
rispetto agli abiti di nuova concezione. Sono no pezzi
che si acquistano volentieri, soprattutto o perché pperché
non datati, sempre attuali, ma con inalterato altterato
appeal”. I francesi paiono dunque, ahimè, mè, ,
essere più bravi degli italiani? Lo avalla
Cuffi e Nixon Nomadic, Kippys Cubana
bag, borsa bowling in pelle martellata
Chanel e sneakers Gucci
61 10 dicembre 2009
Inchiesta
anche Tony Tanfani “In effetti un’azienda particolarmente
attenta a limare i prezzi su alcuni articoli della collezione
estiva (anche se non tutti) è stata Dior, pur operando con
parametri di grande efficienza; tra gli italiani, invece, una
riduzione consistente l’ho riscontrata soltanto in Dolce &
Gabbana”. “Certo all’interno di ogni collezione si trovano
pezzi cari e meno cari, in rapporto al loro reale valore”
sostiene ancora Gianni Ruggeri di Babylon Bus a Prato.
“Sta a noi ora effettuare acquisti nella maniera più oculata
possibile: non possiamo davvero più permetterci scelte
non indovinate, e comunque di prodotti a costi non realmente
corrispondenti ad un valore”.
CHE COSA PREMIA IL SELL-OUT?
“Ciò che ora si vende di più” continua Gianni Ruggeri
“sono gli articoli cosiddetti ‘di servizio’ cioè acquistati per
il loro specifico utilizzo: il piumino per i rigori invernali o
l’abito per la specifica occasione; magari il cliente entra
più volte in negozio per comprare quel singolo pezzo”.
I brand di nicchia, spesso di stilisti emergenti, costituiscono
invece le alternative ai marchi per Walter Sbaiz.
“Veramente è una ricerca che facevamo anche prima
della crisi delle griffe. Ora proponiamo stilisti come Duro
Olowu o Peter Pilotto, collezioni che portano sti-
moli interessanti intere essanti e che preferiamo proporre in
maniera esaustiva, esaust anziché in singoli pezzi che
si perdono perdoono
nella ne moltitudine delle altre linee.
Poi puntiamo puntia anche sugli accessori, come
quelli q
di d Kippys e gli orologi e le cuffie

Inchiesta
audio di Nixon, entrambi
americani, oltre agli oggetti
di arredo: pezzi diversi con cui ogni cliente
può entrare in sintonia”. Una ricerca incessante
sugli accessori, che devono essere irresistibili e dal prezzo
contenuto è invece la ricetta anti-crisi di Flavia Brogini.
“Comunque i marchi presenti in negozio hanno bisogno
di essere rivitalizzati e completati con accessori in qualche
modo diversi, originali, accattivanti: oltre a borse
e scarpe (interessanti la linea Acrobat of God di Nicole
Brundage, e la collezione di Jerome C Rousseau), penso
anche, cerchietti, fermacapelli, tazze, addirittura a piccoli
oggetti elegantemente divertenti per la casa. Credo che
noi multimarca dovremmo diventare negozi così, pieni di
atmosfera e di fascino con marchi di nicchia a far da contorno
comunque a pochi grandi marchi”. In questo scenario
ancora incerto, su una cosa sembrano essere tutti
Da sinistra: stivaletto etto Jerome C Rousseau, borsa Fendi
modello Peekaboo e sandalo Acrobat of God di Nicole
Brundage. A lato: bor borsa Dior Grandville
d’accordo: è necessario riscoprire piccole realtà, ancor
meglio se italiane, più flessibili e con prodotti realmente
creativi. “Sono quelle realtà che il monopolio dei grandi
brand ha portato ad oscurare “afferma Tony Tanfani
“piccole aziende capaci di dialogare con noi, per costruire
un rapporto fattivo, come da anni non avviene più con le
grandi realtà”. D’accordo il ritorno alla concretezza, però
la gente vuole continuare a sognare, così alcuni accessori
cult (pochi, ma sempre gettonatissimi a dire il vero)
continuano a riscuotere gran successo “Tra i pezzi più
venduti all’inizio della nuova stagione autunnale, svetta
comunque la borsa Peekaboo di Fendi” ci dice Laura
Avanzi “anche se si compra di meno, si desidera perlopiù
ancora l’oggetto speciale; magari solo uno, però speciale”.
Ragione e sentimento, dunque. Vince la concretezza
di un quotidiano non noioso, che però non dimentica il
sogno. Meno male.
62 10 dicembre 2009
Boutique Gisa di Ancona e Sbaiz Spazio
Moda di Lignano Sabbiadoro
ANCHE SU WWW.PAMBIANCONEWS.COM

Intervista
INTERVISTA AL CAV. TONINO LAMBORGHINI, PRESIDENTE DEL GRUPPO
TONINO LAMBORGHINI
“Porto il made in Italy in giro per il mondo”
Cav. Lamborghini, com’è andato il 2009?
Abbastanza bene, non abbiamo risentito particolarmente
della crisi. Abbiamo archiviato il 2008 con un
giro d’affari di 130 milioni di euro (+40% rispetto al
2007) e credo che per il 2009 non scenderemo al di
sotto di questi valori. Nel corso dell’anno non abbiamo
però rinunciato ai nuovi progetti, dal momento che ritengo
che per uscire dell’empasse ci vogliano nuove
idee e sia necessario fare investimenti.
Ci parla del progetto “Tonino Lamborghini Hospitality”?
Nella prima metà degli anni ’90 mi è venuta l’idea di
portare il brand nel mondo della gastronomia; cosa
infatti nobilita maggiormente il vivere italiano se non
il concetto del bere e del mangiare bene? Una volta
le persone venivano connotate per l’auto che possedevano,
per l’orologio al polso o per l’abbigliamento,
mentre credo che oggi una persona venga defi nita dallo
stile e dalla qualità di vita, più che dalla sua capacità
di acquisto. Proprio per questo, con un po’ di fantasia e
puntando sempre all’alta qualità, abbiamo o lanciato
una linea di delicatezze gastronomiche che he ha poi
gettato le basi per lo sviluppo dei caffè e ristoranti istoranti
insieme a partner locali in città come Praga, a, Graz,
Parma e ora Damasco. Dopo l’esperienza positiva
a Dubai con l’Elettra Residence in via di costruzione
e con alcune caffetterie in centri commermmerciali, abbiamo ridefi nito il progetto Hospitality itality
e oggi puntiamo ad aprire caffè-boutique, hotel
e building in tutto il mondo, a cominciare dalla
Siria. In questo settore, credo di essere stato tato
proprio un pioniere!
Beh, ma qualcuno vi avrà supportato?
Certo. I progetti Hospitality in Siria saranno no
realizzati attraverso accordi di partnership p
con società di investimento locali (inve-
stimento di circa 60 milioni di dollari). Il
Caffè Lounge di Damasco è stato sviluppato
insieme a una società di investitori
locali specializzati nel retail (investimen-
64 10 dicembre 2009

to di circa 4 milioni di dollari per tutto il progetto),
mentre per l’Hotel di Aleppo, che oltre ad essere situato
in una location molto suggestiva, è anche importante
dal punto di vista turistico per gli incredibili tesori
archeologici della città (investimento di 50 milioni di
dollari), ci siamo affi dati a una società di investimento
del Golfo. In generale abbiamo contatti con importanti
investitori internazionali e nei territori di riferimento.
Come mai siete particolarmente presenti in Medio
Oriente?
Dopo l’esperienza positiva a Dubai e negli Emirati
Arabi, abbiamo cominciato a concentrarci soprattutto
in quest’area, che si sta fi nalmente aprendo… E fi no ad
oggi abbiamo trovato persone serie e competenti.
Quanto conta l’heritage Lamborghini per lo sviluppo
di questi progetti?
Il mio cognome mi ha certamente aiutato a livello di
visibilità ma a volte è stato anche un ostacolo per il
livello di aspettativa che si è sempre creato e per la
confusione con il merchandising del gruppo Lamborghini
Automobili.
La mia famiglia è oggi sinonimo di eccellenza del made
in Italy, cosa che mi gratifi ca più di qualsiasi successo
economico.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
Cambiano molto a seconda del prodotto. Il fashion per
esempio è forte in tutto il mercato asiatico, mentre negli
Stati Uniti va molto l’orologeria, dove facciamo una
linea specifi ca dedicata al loro mercato.
Com’è articolata oggi la vostra distribuzione?
Generalmente G
tutti i nostri monomarca, fl agship store,
shop sh in shop, locali e caffè-boutique così come i corner
nei ne department store, vengono gestiti in franchising.
Per Pe
quanto riguarda l’e-commerce, invece, ci affi diamo
65 10 dicembre 2009
Intervista
al portale forzieri.com che è accessibile anche dal nostro
sito.
E per i prodotti?
Spaziando in un mercato tanto ampio, dagli orologi
alle calzature, dai profumi agli occhiali passando per linee
di accessori e abbigliamento, energy drink e oggetti
d’arredamento, i prodotti vengono sviluppati attraverso
licenze. Oggi contiamo una trentina di contratti attivi
per la produzione e distribuzione di prodotti nelle
diverse categorie.
Quanto investite in comunicazione?
Ogni anno investiamo circa il 5% del fatturato prioritariamente
su carta stampata, quotidiani e testate
maschili trendy. Per i new media prediligiamo l’estero.
Una percentuale aggiuntiva viene poi investita singolarmente
dai nostri distributori e licenziatari.
Il gruppo Coty ad esempio, nostra licenziataria per i
profumi, ha supportato a livello europeo il lancio della
nuova fragranza con uno spot pianifi cato sui principali
canali televisivi. Il prossimo anno invece lanceremo
negli Stati Uniti un nuovo prodotto promuovendolo
attraverso show televisivi, eventi e sponsorizzazioni.
Come vede il futuro del marchio?
Sono convinto che il nostro brand possieda un potenziale
ancora inespresso e per questo svilupperemo nuovi
progetti di espansione, in particolare in Sud America
e Africa così come nei principali paesi emergenti.
A breve uscirà una linea di coordinati per la casa, poi
siamo in procinto di lanciare due nuovi telefoni cellulari
d’avanguardia e in America lanceremo una nuova
linea di accessori da fumo e gioielli maschili. Per un target
più giovane stiamo invece cercando di sviluppare la
linea Ferruccio Jr, dedicata a mio fi glio, pilota Yamaha,
vice-campione del Campionato Italiano Velocità nella
categoria 600STK.
Corner Tonino Lamborghini al Paris Gallery di Dubai e
Tonino Lamborghini Caffè a Damasco
ANCHE SU WWW.PAMBIANCONEWS.COM

Aperture Monomarca
Fendi, nuovo flagship a Shanghai
E’ stata inaugurata lo scorso 30
ottobre, in Plaza 66 di Nanjing
Road West a Shanghai, la nuova
boutique Fendi. La griffe italiana
del gruppo Lvmh ha affidato il
concept del flagship store all’architetto
Peter Marino, che ha sviluppato
il design ispirandosi a Roma,
in linea con lo stile di Palazzo Fendi
nella capitale. Lo spazio, che si sviluppa
su una superficie di 1.600
m², è distribuito su due livelli: al
piano terra si trovano borse, scarpe,
occhiali da sole e orologi, al
piano superiore un corner selleria.
L’entrata invece ospita la collezione
ready-to-wear, con una parte
interamente dedicata alle pellicce,
su una superficie di 180 m². E’ la
prima volta che il marchio dedica
così ampio spazio a questa merceologia,
infatti l’azienda definisce la
nuova boutique asiatica come la
prima “Fendi Fur Vip Room”.
Bally raddoppia a Roma A pochi metri dalla precedente
location, Bally si trasferisce e
inaugura questa volta al numero
36-37 di via dei Condotti
la sua nuova boutique, nell’arteria
dello shopping capitolino.
Su un’area di oltre 130
m², distribuiti su due livelli, si
trova l’intera gamma di calzature,
accessori e abbigliamento
uomo e donna della storica
Prada al Printemps di Parigi
Prada ha inaugurato un punto vendita
presso il department store
Printemps di Parigi, il più ampio
negozio che la griffe milanese abbia
mai aperto all’interno di una grande
superficie.
Si tratta di una boutique progettata
dall’architetto Roberto Baciocchi,
di circa 140 m² su un unico livello,
A Bologna il secondo
monomarca Kontatto
Il brand di maglieria donna Kontatto ha “bissato”
con un nuovo monomarca a Bologna,
il secondo negozio diretto dopo lo store di
Milano Marittima inaugurato lo scorso marzo
2008. La boutique, in via Indipendenza 15/A,
si sviluppa su una superficie di 70 m² e propone,
nella scelta degli interni, lo stesso stile del
marchio emiliano, che gioca su linee essenziali
e optical.
dedicata alle collezioni di borse e
accessori donna e uomo.
La Francia rappresenta per la maison
capitanata da Patrizio Bertelli
uno dei mercati di riferimento per
lo sviluppo del retail, leva che, nelle
strategie della luxury house, sarà
orientata sempre più all’interno dei
centri commerciali.
66 10 dicembre 2009
maison svizzera di proprietà
del Gruppo Labelux, che dal
2007 è sotto la direzione creativa
di Brian Atwood. “Negli
ultimi anni – ha dichiarato il
ceo ad interim Peter Harf -
Bally ha migliorato i risultati e
ampliato la base dei consumatori.
La fase successiva prevede,
tra le varie leve, il rafforzamento
della rete retail”.
Locman apre sotto la Madonnina
Locman approda a Milano, con uno store a pochi passi da
Piazza Duomo, in via Gonzaga 5. Il negozio, caratterizzato
da un design che gioca su luci e trasparenze, si sviluppa su
due piani ed espone tutte le collezioni del brand, tra cui
orologi, gioielli, borse e occhiali con montature in alluminio
e in fibra di carbonio. Con questa apertura sale a nove
il numero di boutique dell’azienda orologiera Locman,
che è già presente con altri store a Tokyo, Firenze, Brescia,
Cervinia, Porto Cervo e in tre località dell’Isola d’Elba,
Marina di Campo, Portoferraio e Porto Azzurro.

H E A D H U N T I N G
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Aperture Monomarca
Barbarella porta a Milano un atelier old style
Barbarella apre il suo primo concept
store a Milano, in via San
Carpoforo 4, nel cuore di Brera.
Lo spazio, di 35 m², si ispira al
seguente concetto, caro alla stilista:
“chic comes for free, what counts
is how people feel about themselves”.
Giocato sul bianco e nero e
sul contrasto tra lucido e opaco, il
negozio è caratterizzato da immagini
di sexy pin-up anni ‘50 che svol-
Nuovi negozi per Club des Sports
Dopo aver prodotto per vent’anni
giubbotti, piumini e parka
per altri marchi, come terzista,
l’azienda Display di Bassano
Bresciano (Bs) ha lanciato dall’A/I
2009-10 una propria collezione
di piumini, denominata Club
Des Sports. Il brand è presente
con corner dedicati all’interno
di diversi department store: La
Rinascente Duomo a Milano,
Loden Frey a Monaco di Baviera,
Tsum a Mosca, e in occasione
dello shopping natalizio ha inaugurato
un temporary corner alle
Galeries Lafayette di Parigi.
Prada apre a Singapore Con i suoi 1200 m², il nuovo
flagship store di Prada inaugurato
all’interno del mall Ion
Orchard di Singapore, è il più
grande di tutta l’area Asia Pacifico.
Progettato dall’architetto Roberto
Baciocchi, lo store ospita su due
livelli le linee di abbigliamento,
borse, calzature e accessori per
donna e uomo, ed è caratterizzato
dalle distintive pareti in tela verde
Fendi fa il bis in Marocco
La storica griffe Fendi, che dal
2004 fa capo al colosso Lvmh, è
approdata in Marocco inaugurando
due nuovi store a Casablanca e a
Marrakech. Firmate dall’architetto
Peter Marino, entrambe le boutique
sono caratterizzate da materiali
preziosi come il travertino per le
pareti e la pietra lavica per i pavimenti,
simbolo delle radici romane
gono faccende domestiche, posizionate
in modo da incorniciare
la moquette nera come nei vecchi
atelier di lusso. Lo store, che espone
maglieria in cachemire, accessori
hi-tech, bijoux, camicie in seta con
stampe vintage in edizione limitata,
lingerie in tulle e calzature, diventerà
anche un luogo di incontro
culturale, con la collaborazione di
giovani artisti e designer.
della maison. In particolare quella
di Casablanca, che si estende su
un’area totale di 400 m², comprende
una zona vip al piano rialzato
dove verrà presentata la mostra
dedicata alle “Baguette Lisio”, borse
cult disegnate da Silvia Venturini
Fendi, realizzate con velluti, broccati
e sete lavorate secondo tecniche
artigianali risalenti al Rinascimento.
68 10 dicembre 2009
Il marchio, distribuito in 600 boutique
in tutto il mondo, prevede
di aprire entro il 2011 cinque
monomarca, di cui due in Italia e
tre all’estero. L’azienda è inoltre
in trattativa con un Gruppo di
Hong Kong per la distribuzione
della collezione in Cina.
pastello e dalla moquette beige.
Le collezioni di borse e accessori
femminili sono esposte al piano
inferiore, insieme alle calzature,
alle quali è dedicato un piccolo
salotto di forma ottagonale, mentre
il primo piano, a cui si accede
attraverso un’imponente scala di
marmo nero, accoglie le collezioni
di abbigliamento maschile e femminile.

Sixty: 5 opening in Repubblica Ceca
“Scala reale” per il Gruppo Sixty
in Repubblica Ceca. A partire
dall’estate, infatti, in soli 4 mesi
il gruppo di Chieti ha aperto 5
negozi per un totale di 523 m 2
nelle città di Pilsen, Zlin, Brno e
Praga. Sembra che il gruppo fondato
da Wicky Hassan abbia deciso
di andare in ordine temporale
decrescente: una boutique Miss
Sixty di 60 m 2 è stata infatti aper-
Belstaff arriva a Bucarest
Continua il piano di espansione
franchising di Belstaff che, dopo
Praga, Glasgow e Salisburgo, ha
deciso si aprire un flagship store
a Bucarest. Luminoso e originale,
con un arredamento che propone
un mix tra passato e futuro in
linea con la filosofia del marchio
ta nel corso dell’estate a Pilsen,
sulla trafficata via Sedlackova,
mentre il 30 settembre hanno
visto la luce gli 85 m 2 di Zlin, con
uno store dedicato alle collezioni
Miss Sixty ed Energie all’interno
del centro commerciale Zlate
Jablko. Nel centro principale della
Moravia, a Brno, il 16 ottobre
scorso, è stata la volta dei 207 m 2
presso lo shopping mall Olympia,
Primo flagship indiano per Versace
Ha scelto l’Emporio Mall di
Nuova Dehli, a Vasant Kunj, il
Gruppo Versace per il suo primo
flagship store indiano, inaugurato
lo scorso 11 novembre.
Sviluppato su un’area di 400 m²,
il monomarca espone le collezioni
uomo e donna di prêt-à-por-
inglese, il negozio si affaccia su
Calea Victoriei, una delle principali
arterie dello shopping.
Il brand prodotto da Clothing
Company aprirà, entro la fine del
2009, un altro store a Wertheim,
nel cuore della Germania, sempre
in franchising.
Devi Kroell apre il primo flagship store a Madison Avenue
Il brand della giovane stilista
austriaca Devi Kroell ha inaugurato
nella celebre Madison Avenue
di New York il suo primo flagship
store. Realizzato dallo studio newyorkese
Space4 Architecture, in
una giustapposizione fra old style e
design contemporaneo, la boutique
è sviluppata su due piani e si estende
su un’area totale di circa 850
m², che ospita l’intera collezione di
69 10 dicembre 2009
Aperture Monomarca
dove sono esposte le collezioni
Miss Sixty, Energie e Killah. Last
but not least, Praga ha visto le
ultime due aperture. Fiocco rosa
il 3 e il 7 novembre per lo store
di 120 m 2 nel centro commerciale
Palac Flora e per la boutique
di 151 m 2 all’interno dello shopping
mall Centrum Hodov, che
ospita le collezioni Miss Sixty ed
Energie.
ter, i gioielli, gli orologi, la linea
completa di accessori, con borse,
calzature, cinture, occhiali, e una
selezione della Versace Home. I
colori giocano sul contrasto tra
il nero dei pavimenti in granito
e il bianco opaco dei pannelli in
pelle che rivestono le pareti.
accessori e abbigliamento.
“Volevo una location spaziosa e
tranquilla – ha affermato la designer
– dove i clienti potessero avere una
piacevole esperienza di shopping.
Dopo tutto, spazio e tempo sono
ancora i beni più preziosi a New
York”. La griffe era già presente con
uno store a East Hampton, nella
Grande Mela, mentre a fine anno è
previsto un opening a Las Vegas.

Giro Poltrone
Cecilia Schena, nuovo direttore marketing e
comunicazione di Bottega Verde
Il brand di cosmetici naturali
Bottega Verde ha nominato Cecilia
Schena a capo della direzione marketing
e comunicazione.
La manager, con un’esperienza
decennale nel settore della bellezza,
sarà responsabile della pianificazione,
del coordinamento per lo
sviluppo del prodotto e dell’imma-
Tom Pecheux
gine del marchio, caratterizzato da
una distribuzione multicanale che
comprende punti vendita monomarca,
vendite per corrispondenza
ed e-commerce.
L’ultima carica ricoperta da Cecilia
Schena, prima di approdare in
Bottega Verde, è stata la direzione
marketing di Deborah.
Bally: Berndt Hauptkorn è il nuovo ceo
A sei mesi di distanza dalle dimissioni
di Marco Franchini, la storica
maison svizzera Bally ha nominato
il nuovo ceo Berndt Hauptkorn.
Il quarantenne Hauptkornm è un
volto noto nella casa di moda poiché
nel 2007 è stato tra i fautori
della nascita di Labelux Group,
Steve Brickhold nuovo ceo di
Devanlay Usa
Cambio di poltrone alla Devanlay Usa, costola
americana dell’azienda parigina che possiede
la licenza mondiale del marchio Lacoste: Steve
Brickhold prenderà il posto di Robert Siegel,
attualmente alla guida della sede statunitense
fino a fine anno. Brickhold è dal 2007 ceo di
Diesel Usa e vanta una pluriennale esperienza
nel segmento sportswear uomo e donna.
Tom Pecheux rinnova i colori Estée Lauder
Estée Lauder ha nominato un nuovo
direttore creativo cosmesi: si tratta
del makeup artist Tom Pecheux,
che rinnoverà l’offerta cromatica del
marchio americano per renderla più
audace e impattante.
La collezione ridefinita in chiave
moderna esordirà con la primavera
2010 nei negozi Estée Lauder,
e contemporaneamente nelle cam-
in cui ha ricoperto il ruolo di ceo.
Labelux detiene il 100% di Bally,
la maggioranza del brand di gioielli
Solange Azagury-Partridge
e della griffe newyorkese Derek
Lam, oltre a una partecipazione
in Zagliani, azienda milanese di
borse.
70 10 dicembre 2009
Cecilia Schena
pagne stampa del brand che avranno
come protagonista la modella
Hilary Rhoda. Pecheux ha collaborato
in passato con maestri della fotografia
come Mario Testino, Patrick
Demarchelier, Craig McDean, Peter
Lindbergh, Inez Van Lamsweerde
e Vinoodh Matadin, e ha creato i
makeup look per celebri stilisti e
riviste di moda.
Berndt Hauptkorn
Matthieu Bazil è il nuovo d.g. di Oxbow
Matthieu Bazil prende il posto di Eric Bonnem come
direttore generale di Oxbow, marchio di surf del Gruppo
Lafuma. Secondo indiscrezioni l’ex-manager sarebbe
stato in disaccordo con l’azienda in merito alle strategie,
ma da Oxbow non commentano. Bonnem aveva raggiunto
i vertici del brand tre anni fa, mentre Bazil ha precedentemente
lavorato per Adidas, e nel 2000 è entrato
in Quiksilver. L’ultimo incarico svolto è stato all’interno
di Dc Shoes in qualità di d.g. per l’Europa, l’Africa e il
Medio Oriente.

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INTERVISTA A FRANÇOISE IZAUTE, MANAGING DIRECTOR DI PGI ITALIA
Il platino
continua a scandire
il tempo del lusso
Come è cambiato l’approccio al platino da parte dei consumatori
in questo periodo di crisi?
Non è tanto cambiato l’approccio al platino quanto l’approccio del
consumatore all’acquisto di gioielleria e orologeria. Oggi è più esigente,
arriva sempre giustamente informato all’acquisto, ricerca
il valore intrinseco dell’oggetto. Insomma, vuole un oggetto con
una vera storia preziosa. Proprio per questo motivo il platino, che
ha un dna preciso, con la sua preziosità è parte integrante della
storia della gioielleria e dell’orologeria e non risente più di tanto
dell’attuale diffi cile situazione economica.
A proposito di storicità, gli anelli di fi danzamento sono ancora
il vostro regno?
Sì, il bridal, inteso come anelli di fi danzamento e fedi matrimoniali,
è il segmento che più comunica i nostri valori e che, anche
nei periodi di crisi, rimane il nostro mercato strategico. Su questo
“evento”, abbiamo costruito la nostra identità sia nei mercati occidentali,
con il grande successo negli Stati Uniti, che orientali,
specialmente in Giappone. Oggi il nostro focus è sulla Cina, dove
siamo partiti oramai 12 anni fa e dove abbiamo lanciato il segmento
bridal 2 anni fa, con ottimi risultati. Nel corso del 2009 abbiamo
lanciato, con il supporto del trade locale, il segmento bridal anche
in India.
Quali sono invece i plus del platino per gli orologi?
I principali vantaggi del platino sono l’indeformabilità, l’inossidabilità
e la ipo-allergenicità. Un orologio in platino, anche indossato
quotidianamente, non perde il suo colore, perché questo metallo
nasce bianco, (a differenza dell’oro bianco che è una lega). Il platino
inoltre, ha una grande resistenza all’uso, come l’oro si segna,
tuttavia a differenza di questo non si consuma e non perde peso.
Quindi, nel caso degli orologi, la cassa in platino rimane la stessa
nel tempo ed è in grado di proteggere a lungo anche i più complicati
meccanismi.
E le altre applicazioni?
Le applicazioni del platino sono molteplici: oltre ai gioielli e orologi
viene impiegato nell’industria automobilistica, negli hard disk,
nell’industria farmaceutica e nelle costruzioni. E’ un metallo molto
presente nel nostro quotidiano.
Quali obiettivi ha Platinum Guild International (PGI)?
L’obiettivo della nostra organizzazione internazionale è di far conoscere
al pubblico il platino attraverso i diversi canali di comunicazione,
anche quelli più innovativi. Crediamo moltissimo nel contatto
interattivo con il consumatore fi nale e vorremo dinamizzare il
retail, punto cruciale di incontro e di esperienza.
Dal 2005 pubblicate la monografi a “Platinum Watches”,
come è nata questa idea?
Abbiamo riscontrato nei consumatori a livello internazionale una
crescente ricerca verso i modelli di orologi in platino. Abbiamo voluto
rendere questa ricerca un po’ più facile realizzando questa
monografi a in cui si riuniscono alcuni modelli in platino delle più
prestigiose case produttrici di orologi. La monografi a viene poi distribuita
a livello internazionale ai moltissimi giornalisti del settore,
alle maison orologiere e in selezionati punti vendita.
Qualche anticipazione dell’edizione 2009?
Nell’edizione 2009 ci sono modelli legati alle origini delle più prestigiose
case orologiere, come quelli proposti da Cartier e da Patek
Philippe, e modelli celebrativi, come quelli di Bulgari che festeggia
il 125° anniversario, di Omega che festeggia i 40 anni dello sbarco
sulla luna e di Chronoswiss che celebra il centenario di Audi, con
un’edizione limitata in collaborazione con la casa automobilistica.
Poi ci sono modelli più originali, come le proposte di Van Cleef &
Arpels e Ulysse Nardin, che fanno realmente appassionare!
73 10 dicembre 2009
Di seguito una selezione degli orologi presenti nella monografi a

SOTIRIO BULGARI
Nel 2009 ricorre per Bulgari il 125° anniversario
di nascita, occasione per realizzare orologi
dedicati al fondatore Sotirio Bulgari. Ne fa
parte un modello con cassa in platino, una
serie limitata e numerata a 30 esemplari e
caratterizzata dalla presenza del regolatore di
marcia tourbillon e del calendario perpetuo, un
dispositivo in grado di indicare in automatico
la sequenza dei mesi e degli anni, compresi
quelli bisestili.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo
con oblò in vetro zaffi ro a vista sul movimento.
QUADRANTE: nero e rodiato multilivello
con lavorazioni guilloché e opalin, lancette a
bastone scheletrate, indici quadrangolari e a
bastone con grande cifra romana a ore 12.
MOVIMENTO: meccanico a carica automatica
con tourbillon, 465 componenti, 46 rubini,
64 ore di riserva di marcia, 21.600 alternanze
orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi,
calendario perpetuo.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per
ogni informazione contattare www.bulgari.com
BULGARI
AUDEMARS
PIGUET
74 10 dicembre 2009
JULES AUDEMARS CON SCAPPAMENTO
AUDEMARS PIGUET
Questo modello in platino esibisce molti interessanti
dettagli e lo scappamento è uno degli elementi più
nascosti che merita di passare in primo piano; è
stato infatti interamente progettato e costruito da
Audemars Piguet. Tra le altre caratteristiche di cui
è dotato, funziona senza bisogno di lubrifi canti e
agisce a impulso diretto sul bilanciere che, a sua
volta, oscilla a 43.200 alternanze orarie, molto più
alte della norma per migliorare la cronometria.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo con oblò
in vetro zaffi ro a vista sul movimento. QUADRANTE:
in smalto, lancette Stuart, cifre romane, minuteria
chemin de fer.
MOVIMENTO: meccanico a carica manuale con
scappamento Audemars Piguet, 267 componenti,
34 rubini, 56 ore di riserva di marcia, 43.200
alternanze orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, riserva di
marcia.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.audemarspiguet.com

AUDI TACHOSCOPE
CHRONOSWISS
La marca automobilistica Audi
celebra il proprio 100° anniversario di
fondazione anche con orologi realizzati
in collaborazione con Chronoswiss, in
serie limitata e numerata a 100 esemplari,
di cui 35 saranno in platino. Tra le
molte caratteristiche tecniche di questo
modello c’è la presenza di un cronografo
monopulsante con dispositivo di ruota
a colonna e la lettura del quadrante tipo
Régulateur.
CASSA: in platino di forma circolare,
fondo con oblò in vetro zaffi ro a vista sul
movimento.
QUADRANTE: bianco, lancette a bastone,
numerazione araba, minuteria chemin de
fer, scala tachimetrica.
MOVIMENTO: meccanico a carica
automatica Chronoswiss Calibro 125
su base Enicar Calibro 122, 30 rubini,
dispositivo di ruota a colonna.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi,
cronografo.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato
e per ogni informazione contattare
distributore per l’Italia www.gallani.it
CARTIER
75 10 dicembre 2009
ROTONDE DE CARTIER
L’accostamento di un cronografo monopulsante con
un regolatore di marcia tourbillon è uno sviluppo
tecnico inedito e che ha trovato un’impeccabile
visualizzazione sul quadrante a due livelli (uno
rabescato, l’altro scheletrato) di questo modello
Cartier realizzato, per sottolinearne l’eccezionalità,
in una serie limitata e numerata a 50 esemplari in
platino. Il cronografo funziona con il dispositivo di
ruota a colonna, mentre il tourbillon è visibile anche
dal fondo in vetro zaffi ro.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo con oblò
in vetro zaffi ro a vista sul movimento.
QUADRANTE: lavorato guilloché, lancette a gladio,
fascia oraria traforata con cifre romane, minuteria
chemin de fer.
MOVIMENTO: meccanico a carica manuale con
tourbillon, 253 componenti, 25 rubini, 72 ore di
riserva di carica, 21.600 alternanze orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, cronografo
con contatore dei 30 minuti.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.cartier.com

TANGO
Un tripudio di diamanti per questa nuova
creazione fi rmata Harry Winston, con cassa
a forma di goccia e bracciale a fascia,
elementi strutturali realizzati in platino su cui
sono appunto incastonate le pietre preziose:
1 diamante taglio a goccia, 72 diamanti
taglio marquise, 432 diamanti taglio brillante,
101 diamanti taglio baguette, 606 pietre
preziose per un totale di ben 66,45 carati.
Il movimento elettronico al quarzo anima le
lancette che si muovono sul quadrante in
assenza di indici.
CASSA: in platino di forma a goccia, fondo
in platino.
QUADRANTE: pavé di diamanti, lancette a
bastone.
MOVIMENTO: elettronico al quarzo.
FUNZIONI: ore e minuti.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e
per ogni informazione contattare
www.harrywinston.com
HARRY
WINSTON
DEWITT
76 10 dicembre 2009
ACADEMIA TOURBILLON FORCE CONSTANTE À
CHAÎNE
Una possente cassa in platino, larga 43 millimetri e
alta 12, racchiude una novità tecnica su cui DeWitt ha
molto investito. Punto di forza dell’orologio Academia
è un regolatore di marcia tourbillon dotato di forza
costante nella trasmissione dell’energia, grazie
all’utilizzo di una speciale catena, peraltro visibile nella
parte superiore del quadrante. La riserva di marcia è
di 72 ore ed è indicata da una vite senza fi ne.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo con oblò
in vetro zaffi ro a vista sul movimento.
QUADRANTE: bicolore con parti a vista sul
movimento.
MOVIMENTO: meccanico a carica manuale con
tourbillon a forza costante, 25 rubini, 72 ore di riserva
di marcia, 21.600 alternanze orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, riserva di carica.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.dewitt.it

COLLEZIONE SMALTI 2009
MASTER GRAND TOURBILLON CONTINENTS
Sui quadranti in smalto “champlevé” di questi
orologi in platino, il campo da decorare viene
inciso con il bulino eliminando le divisioni tra i
vari soggetti geografi ci che vengono riprodotti
direttamente sulla piastra del quadrante. Le terre
sono decorate a raggio di sole, i mari con motivi a
onda. Le serie sono limitate a 20 esemplari per ogni
rappresentazione: Asia e Australia, le Americhe e
l’insieme di Europa, Africa e Medio Oriente.
CASSA: in platino di forma circolare, lunetta con
incisi indici e punti cardinali,
fondo con oblò in vetro zaffi ro a vista sul
movimento.
QUADRANTE: miniatura in smalto policromo
“champlevé” con soggetto geografi co, lancette
alpha.
MOVIMENTO: meccanico a carica automatica
con tourbillon, 302 componenti, 33 rubini, 48 ore di
riserva di marcia, 28.800 alternanze orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.jaeger-lecoultre.com
IWC
JAEGER-
LECOULTRE
77 10 dicembre 2009
DA VINCI PERPETUAL CALENDAR DIGITAL
DATE-MONTH
Un orologio che è un vero e proprio concentrato di
tecnologia racchiusa in una cassa di grande formato
e che rivisita la tradizionale forma tonneau, realizzata
in platino e in serie limitata a 500 esemplari.
Particolare il cronografo fl yback con secondi al
centro, che ha la visualizzazione del conteggio delle
12 ore e dei 60 minuti in un unico quadrante a ore 12,
ma anche il calendario perpetuo, che ha un’insolita
indicazione digitale per data, mese e ciclo degli anni
bisestili.
CASSA: in platino di forma tonneau, fondo con oblò
in vetro zaffi ro a vista sul movimento.
QUADRANTE: lavorato guilloché, lancette a foglia,
indici a bastone, scala sessagesimale.
MOVIMENTO: meccanico a carica automatica, 474
componenti, 52 rubini, 68 ore di riserva di carica,
28.800 alternanze orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, cronografo
fl yback e calendario perpetuo.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.iwc.com

REFERENZA 5970P
Impeccabile esercizio di stile di Patek
Philippe, che concentra su un quadrante
racchiuso dalla sua cassa in platino dal
diametro di 40 millimetri un grande numero
di indicazioni, rendendole tutte ben visibili
e altrettanto suggestive: oltre a ore, minuti
e secondi continui, 24 ore, cronografo con
contatore dei 30 minuti, inscena un calendario
perpetuo con indicazione a lancetta degli anni
bisestili e raffi gurazione delle fasi di luna.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo
con oblò in vetro zaffi ro a vista sul movimento.
QUADRANTE: nero ebano, lancette a foglia,
indici a bastone, minuteria chemin de fer.
MOVIMENTO: meccanico a carica manuale
Calibro CH 27-70 Q di manifattura.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, 24
ore, cronografo, calendario perpetuo e fasi
lunari.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per
ogni informazione contattare www.patek.com
OMEGA
PATEK
PHILIPPE
78 10 dicembre 2009
SPEEDMASTER PROFESSIONAL MOON
WATCH
Sono passati 40 anni dallo sbarco (21 luglio 1969)
del primo uomo sulla Luna e Omega, da sempre
parte dell’equipaggiamento degli astronauti
con i cronografi Speedmaster, festeggia con
un’edizione speciale di questo modello: cassa e
bracciale in platino, serie limitata a 69 esemplari
con numerazione riportata in un medaglione sul
quadrante insieme al simbolo della missione Apollo
11, quella che conquistò la Luna.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo in platino
personalizzato, lunetta con scala tachimetrica.
QUADRANTE: nero con tre contatori e stemma
commemorativo in oro, lancette e indici a bastone
con trattamento luminescente.
MOVIMENTO: meccanico a carica manuale Calibro
1861, derivato dal Calibro 321 utilizzato nel 1969 per
la versione originale dello Speedmaster.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, cronografo.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.omegawatches.com

MIDNIGHT TOURBILLON JARDIN
D’EXTRÊME-ORIENT
Tutta la delicata suggestione dei paesaggi orientali
viene evocata nelle sia pur ridotte dimensioni
del quadrante di questo orologio, realizzato in
serie limitata a 8 esemplari con cassa in platino
e cinturino in alligatore. I riferimenti architettonici
e naturalistici sono ottenuti con pietre preziose e
con due tipi di lavorazione dello smalto, una che
lo incornicia (cabochonné) e l’altra (grand feu) che
richiede delicate operazioni di cottura fi no a 800
gradi.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo con
oblò in vetro zaffi ro a vista sul movimento.
QUADRANTE: in smalto “grand feu” e
“cabochonné” con diamanti e zaffi ri rosa, lancette
a bastone, senza indici.
MOVIMENTO: meccanico a carica manuale con
regolatore di marcia tourbillon, 24 rubini, 40 ore di
riserva di marcia, 28.800 alternanze orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.vancleef-arpels.com
VACHERON
CONSTANTIN
VAN CLEEF
& ARPELS
79 10 dicembre 2009
COLLECTION EXCELLENCE PLATINE - PATRIMONY
CONTEMPORAINE DATA E GIORNO RETROGRADO
Serie speciale con cassa e quadrante in platino, limitata
a 100 esemplari singolarmente numerati, per questo
classico modello di Vacheron Constantin, la cui più
marcata caratteristica tecnica e stilistica è l’indicazione
retrograda, ossia con ritorno a scatto della lancetta, del
nome e della cifra del giorno. Il cinturino in alligatore
blu notte è cucito a mano con un fi lo realizzato
intrecciando la seta con il platino.
CASSA: in platino di forma circolare, fondo in platino.
QUADRANTE: in platino sabbiato, lancette a bastone,
indici a freccia, tondi e a bastone.
MOVIMENTO: meccanico a carica automatica con
Poinçon de Genève, 27 rubini, 40 ore di riserva di
marcia, 28.800 alternanze orarie.
FUNZIONI: ore, minuti, data e giorno della settimana
con indicazione retrograda.
INFORMAZIONI: per il prezzo applicato e per ogni
informazione contattare www.vacheron-constantin.com

Speciale Vini
2009, il vino si difende dalla crisi
I bilanci 2008 mostrano i primi segni di cedimento, che saranno più evidenti nel 2009. Gli stock sono stati
smaltiti. Le prospettive dipendono anche dalle strategie aziendali, ma all’estero va peggio che in Italia.
I bilanci 2008 delle aziende vinicole riflettono quelli
delle altre eccellenze italiane (moda, design, meccanica
di precisione). Chiuso un 2007 per certi versi straordinario,
l’anno 2008 è stato caratterizzato da una prima
parte di crescita residua con redditività discendente e
poi, da settembre, da una crisi tangibile. I distributori
hanno bloccato immediatamente gli ordini, la ristorazione
ha badato a contenere le perdite smaltendo
le giacenze in cantina e con questo clima si è aperto
il 2009 che, rispetto al 2008, registra un andamento
decisamente peggiore. A ciò si aggiunge un dato strettamente
settoriale: l’aumento dei controlli stradali ha
ulteriormente penalizzato i consumi e contribuito ad
aggravare la situazione dei produttori. Le frasi ripetute
più volte dal ministro Zaia (“Con due bicchieri di vino
non si è ubriachi”) hanno riassunto le brutte sensazioni
di un intero comparto che non si consola ascoltando
le notizie provenienti dall’estero, come quelle sullo
champagne alle prese con la peggior crisi della propria
storia. I fatturati scendono e la ripresa potrebbe essere
più lontana del previsto, con le dovute eccezioni.
I MAESTRI DELLA REDDITIVITA’
Ornellaia si conferma in testa alla classifica della redditività
aziendale misurata in Ebitda con il 46,4% di
un fatturato pari a 17,4 milioni di euro. Il gruppo di
Bolgheri (Livorno) precede in graduatoria Ferrari, Ca
del Bosco, Masi e Guido Berlucchi, un pacchetto ben
assortito, con due grandi produttori di rossi e tre di bollicine,
dalla redditività relamente eccellente. Ma a sorprendere
è l’andamento dell’azienda toscana nell’anno
in corso, con previsioni di chiusura tra il 15% e il 16%
sopra il 2008. “Credo in effetti che si tratti di una rarità
assoluta” dichiara l’amministratore delegato Giovanni
Geddes da Filicaja. “Tra l’altro, questa crescita è stata
raggiunta in modo assolutamente omogeneo in tutti
i principali mercati di Ornellaia. Fanno eccezione la
Russia, dove abbiamo dovuto cambiare distributore,
e il Giappone. Abbiamo invece rafforzato le posizioni
nei mercati storici, Stati Uniti compresi. Oggi la domanda
si conferma nettamente superiore alla capacità
produttiva”. Previsioni 2010? “Per noi ancora buone”
conclude Geddes “mentre per il mercato in generale
80 10 dicembre 2009
Barricaia Tenuta dell’Ornellaia

Aziende vinicole italiane
Top 10 per Fatturato 2008
Azienda Fatturato Δ%
Caviro 281 0
Gruppo Italiano Vini 250 -15
Mezzacorona 139 12
Ferdinando Giordano 129 -8
Marchesi Antinori 127 -3
Fratelli Martini 121 9
Gancia 104 -5
La Vis 101 35
Zonin 84 12
Santa Margherita 68 4
Valori in milioni di euro
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa
prevedo un ulteriore peggioramento nei primi sette/
otto mesi con prospettive di schiarite a fine anno”.
Il secondo posto di Ferrari nella redditività 2008 soddisfa
Matteo Lunelli, che prevede per l’azienda da lui
diretta una chiusura 2009 con fatturato in leggera discesa,
tra il 5% e il 10%, con un’ottima performance
in termini di posizionamento e di prestigio del brand.
È stato l’anno che ha visto Ferrari sui tavoli del G8 di
L’Aquila e il lancio di un nuovo prodotto, il Perlè Nero,
81 10 dicembre 2009
Speciale Vini
andato esaurito in poche settimane. Sul risultato pesano
le difficoltà riscontrate nei nuovi mercati e negli
Stati Uniti, ma i giochi non sono ancora fatti. “Tutto
dipende dall’andamento delle vendite natalizie, che nel
mondo delle bollicine mantengono tuttora un peso determinante.
Basterebbe un buon Natale per chiudere il
bilancio in linea con il 2008, difficile se non impossibile
ipotizzare una crescita”. Tiene il canale horeca grazie
anche al consumo femminile e agli aperitivi, perde
quota la grande distribuzione. Lunelli è comunque fiducioso
in prospettiva 2010 per due motivi. “Per prima
cosa stiamo tenendo se non addirittura aumentando le
quote di mercato, perché la crisi dello champagne ci
apre nuove porte all’estero; poi è già avvenuto il grande
destoccaggio nel sistema, dal magazzino del concessionario
alla cantina del ristoratore, perciò gli ordini arriveranno
in fretta nel momento in cui la domanda dovesse
riprendere”. Restiamo sulle bollicine metodo classico
e ci spostiamo in Franciacorta dove la Guido Berlucchi
di Borgonato, dopo aver chiuso lo scorso anno con
40,9 milioni di fatturato e un Ebitda del 24,3%, punta
a confermare il risultato nel 2009. “Dopo un inizio difficile,
a causa della volontà della clientela di alleggerire
i propri magazzini”, dichiara Paolo Ziliani, responsabile
commerciale e marketing, “a partire da maggio abbiamo
registrato una forte ripresa di interesse del trade
verso le bollicine di qualità”. Aspettando l’importantissimo
dicembre, in casa Berlucchi si scommette sul raggiungimento
del risultato puntando sulle due novità: il
Franciacorta ’61, dedicato al pubblico giovane e valo-

Speciale Vini
Dall’alto a sinistra: Emilio Pedron, Matteo Lunelli, Paolo Ziliani e Giovanni Geddesda Filicaja
rizzato da un packaging d’effetto, e Palazzo Lana (dedicato
al luogo dove Guido Berlucchi e Franco Ziliani
concepirono l’idea del primo Franciacorta), collezione
di millesimati d’alta gamma pensati per un pubblico
di appassionati delle bollicine. “Uno dei fattori chiave
della nostra redditività” sottolinea il vicepresidente e
responsabile produzione, Arturo Ziliani, “è senza dubbio
l’ottimo rapporto qualità/prezzo”.
CHI NON SI FERMA DAVANTI ALLA CRISI
Il primato di crescita nel 2008 spetta a un’azienda
dell’Oltrepò Pavese. Si tratta di La Versa, che ha chiuso
con 22,6 milioni di euro e un balzo del 23,8% sul
2007. “Il fattore determinante di questa crescita” sostiene
il portavoce Matteo Colombo “è stata l’apertura
ai mercati esteri, a iniziare da quello statunitense e
quello inglese”. La crisi ora si fa sentire anche in questa
realtà: alcuni settori tengono nonostante tutto, in altri
La Versa ha potenziato i propri sforzi per reggere
all’urto. La strategia prevede un ulteriore investimento
nel prodotto simbolo, lo spumante. “Stiamo diversifi-
cando i mercati e potenziando gli investimenti all’estero.
Vogliamo valorizzare i nostri prodotti di punta, dal
Testarossa brut metodo classico al Testarossa Rosè, segnalato
nella guida “Vini d’Italia 2010” di Luca Maroni
come “miglior rosè spumante d’Italia”, a tutta la linea
dei Pinot che sono il nostre fiore all’occhiello. Senza
dimenticare i vini tipici dell’Oltrepò pavese”, conclude
Colombo.
I BIG DEL SETTORE
Il più grande produttore italiano 2008 è la forlivese
Caviro, specializzata in prodotti di largo consumo (tra
gli altri il Tavernello), che chiude l’anno con oltre 281
milioni di euro di fatturato. Al secondo posto si piazza il
Gruppo Italiano Vini che tuttavia reclama per voce del
suo amministratore delegato, Emilio Pedron, la posizione
di vertice. “Caviro non segue soltanto il vino, settore
nel quale confermiamo invece la nostra leadership. L’anno
scorso si è chiuso in leggero calo, ma una diffusione
capillare in tutte le principali piazze ci ha permesso di
mantenere le posizioni suddividendo il rischio tra Italia
82 10 dicembre 2009

e estero”. Il 2009 si chiuderà in crescita del 10% grazie
all’acquisizione di Coltiva (senza la quale il Gruppo Italiano
Vini avrebbe registrato una flessione contenuta al
4-5%). “Stiamo difendendo la marginalità, meglio fatturare
meno e non perdere i margini, perché nel mondo
del vino italiano sta accadendo un fatto: il prezzo medio
all’export è sceso del 14% nella prima metà dell’anno
e procede verso il meno 20% a fine anno. Tutto ciò riposiziona
sul basso i nostri prodotti e determina una
perdita di quel prestigio che abbiamo acquisito nel
corso degli anni. Giv non partecipa a questa partita e
mantiene alta la guardia, continuando a investire pur in
un momento difficile e pensando di potenziare la distribuzione
di nuovi vini, di marchi esterni ai nostri e che
ci permetterebbero di essere più forti, raggiungendo
interessanti sinergie” conclude Pedron. Una buona performance
infine per la vicentina Zonin, che ha chiuso
il 2008 sfiorando gli 84 milioni di euro di fatturato e
incrementando dell’11,5% il fatturato dell’anno precedente.
Francesco Zonin, vice presidente con delega al
commerciale e al marketing, commenta così il risultato:
Luca Gardini
Il vino italiano sta attraversando un ottimo momento
a livello qualitativo. Lo assicura un fuoriclasse
della degustazione e uno dei suoi maggiori portabandiera.
È Luca Gardini, 28 anni, primo sommelier
del “bistellato” ristorante Cracco, vincitore
del titolo di “Miglior Sommelier d’Italia” nel 2004
e, dallo scorso 15 novembre, di quello di “Miglior
Sommelier d’Europa”. Chi meglio di lui può testimoniare
come si evolve la tendenza del bere nell’alta
ristorazione? “La crisi - racconta - ha ridotto le
presenze di clienti nei ristoranti e modificato le
E al ristorante? Vince il Piemonte
83 10 dicembre 2009
Speciale Vini
“La nostra famiglia è orgogliosa di poter rappresentare
in modo significativo il mercato del vino italiano, sia a
livello nazionale che all’estero. Il bilancio dei primi 9
mesi del 2009 è sicuramente positivo. I dati ci confermano
una crescita di fatturato anche per quest’anno.
C’è anche un incremento della marginalità da attribuire
a un progetto strategico cominciato 3 anni fa, che
comprende anche la decisione di investire direttamente
nei paesi di esportazione primari, attraverso società controllate
negli Stati Uniti e in Inghilterra”. Il prodotto del
momento è il prosecco. “Nel 2010 puntiamo al lancio
del nuovo Prosecco Doc Zonin e a un’ulteriore scommessa
sulla tenuta siciliana di famiglia, il Feudo Principi
di Butera, che saranno entrambi protagonisti di un’importante
campagna di comunicazione realizzata attraverso
i principali media”. Strategie? “La nostra prevede
soprattutto la valorizzazione del brand Zonin e delle tenute
agricole di famiglia e il consolidamento dell’assetto
distributivo. I primi frutti di ciò sono stati raccolti l’anno
scorso, continuano a crescere quest’anno e auspichiamo
diano risultati positivi anche nel 2010”.
loro richieste: si beve meno, ma non si rinuncia alla
qualità. Perciò continuiamo ad aprire grandi bottiglie
e dobbiamo essere pronti a soddisfare qualsiasi
richiesta al bicchiere, perché oggi il cliente esige da
noi un servizio eccellente”.
“Come vanno le diverse regioni? Oggi il Piemonte è
sulla cresta dell’onda e batte anche la Toscana. Non
perché la Toscana non abbia grandi vini, e quando
parliamo di Ornellaia ci riferiamo probabilmente
all’azienda numero 1 del Paese, ma perché la standardizzazione
è un rischio che i suoi produttori
stanno correndo e li danneggia, contrariamente
ai piemontesi che possono far leva su una grande
identità. Oggi non è più tempo di vini modaioli”.
Tra le etichette si confermano i grandi classici (oltre
a Ornellaia i vari Gaja, Conterno, Sassicaia, alcune
annate di Valentini e Giulio Ferrari) e avanzano
quei vini innovativi proposti da aziende emergenti
come la piemontese Ressia e le toscane Mattia
Barzaghi (per la vernaccia di San Gimignano) e
Salustri (Montecucco). In calo le azioni dei siciliani,
è il momento del centro Italia con Abruzzo
e Marche in evidenza (“Con grandissimi prodotti
come il Verdicchio dell’azienda Santa Barbara
di Stefano Antonucci”) e della Campania dove
Gardini ha scoperto un grande Greco di Tufo, quello
della Fratelli Urciuolo.
ANCHE SU WWW.PAMBIANCONEWS.COM

Intervista
Danilo Maggiore re
Cos’è il lusso per G.H. Mumm?
Lo champagne appartiene per antonomasia al mondo del lusso. Per er
G.H. Mumm il lusso non è ostentazione, quanto assaporare la vita ta
circondandosi di ciò che è più prezioso e bello, è il piacere della vita ta
espressa con carattere.
Dopo la Champagnerie G.H. Mumm nel negozio Dsquared2 a
Milano avete recentemente aperto una Champagnerie presso l’Hotel el
Boscolo. Qual è il fi lo conduttore di queste iniziative?
G.H. Mumm da un paio d’anni ha sposato il concetto di champaagne corner posizionandosi in luoghi prestigiosi e di chiara visibilità: il
fl agship store di Dsquared2 in via Verri a Milano, la terrazza di Cascelella sulla piazzetta di Porto Cervo e il negozio di abbigliamento Vertice ce
di Torino in pieno centro storico. Non poteva mancare un hotel: ecco co
quindi il Boscolo Hotel 5 stelle lusso con cui il marchio condivide e i
valori di grinta, audacia e innovazione.
Ma non vi fermerete qui… giusto?
No, questo è un progetto molto ampio che punta a far crescere la
possibilità delle persone più esigenti di trovare uno champagne di preestigio
come G.H. Mumm anche durante momenti di shopping per il
centro città o dopo un massaggio rilassante in una spa 5 stelle lusso so
come può essere il Boscolo, per cui l’obiettivo è di trovare sempre re
più dei posizionamenti prestigiosi per fare vivere il vero lusso a tutti i i
nostri più affezionati consumatori.
84 10 dicembre 2009
INTERVISTA A DANILO
MAGGIORE, BRAND
DIRECTOR DI G.H. MUMM
ITALIA
Lo “chic nic”
invernale
si fa solo
con G.H.
Mumm!

Un abito G.H. Mumm luminescente in fi bra ottica
per le serate più mondane… come e con chi è nata
l’idea?
G.H. Mumm sceglie sempre giovani talenti che hanno
la forza e la voglia di emergere nei vari campi e che
credono nella propria passione e nella propria attività.
Abbiamo scelto Renato Geraci perchè rappresenta
questi valori. Le collaborazioni che vengono portate
avanti sono sempre legate da un “fi l rouge” che è l’audacia
e l’innovazione e non è detto che non ci siano
altre occasioni di collaborazione importanti.
Quale sarà il regalo di natale di G.H. Mumm per i
su suoi fan… limited edition?
QQuest’anno
i fedelissimi di G.H. Mumm potranno tro-
vvare
sotto l’albero di Natale la nuova Dinner
JJacket
per conservare sempre fresca la bottiglia di Cordon
Rouge in qualsiasi situazione, anche in uno “chic
nic” invernale sulla neve! Tutta rossa con una cerniera
laterale ha un materiale refrigerante molto resistente
che la rende unica.
Campagne pubblicitarie, pubblicitar collaborazioni, eventi, li-
mited edition… Com’è articolata ar la comunicazione di
G.H. Mumm?
G.H. Mumm è un brand dinamico e ricco di attività.
La nuova campagna stampa stam rappresenta un’evoluzio-
ne rispetto alla precedente ed è legata ai momenti spe-
85 10 dicembre 2009
Intervista
ciali come quelli vissuti bevendo lo champagne G.H.
Mumm. Ci sono anche delle collaborazioni con case di
alta moda come Dsquared2, con cui è stata creata la
confezione in pelle limited edition che ha riscosso molto
successo. Altre collaborazioni importanti sono state con
Guardiani per i post sfi lata e party e con Anna Fendi in
occasione del periodo natalizio in cui tutta via Borgognona
a Roma veniva sponsorizzata da G.H. Mumm.
E per quanto riguarda il web?
Presto verrà inaugurato un nuovo portale internazionale
che permetterà al consumatore affezionato di G.H.
Mumm di viaggiare attraverso le varie città del mondo
per scoprire luoghi e angoli prestigiosi dove degustare
una fl ute di champagne G.H. Mumm.
G.H. Mumm ha risentito della crisi?
Ovviamente il forte calo della categoria champagne ha
infl uito sulla crescita del brand. Tuttavia veniamo da un
anno – il 2008 – in cui in Italia siamo stati la marca che
è cresciuta di più nella categoria, soprattutto nel canale
della notte.
Cosa avete fatto per fronteggiarla?
Continuiamo ad investire e a credere che sia importante
avere sempre un atteggiamento da leader, perché in
situazioni diffi cili i brand importanti trovano sempre
opportunità di crescita.
Da sinistra:
la G.H. Mumm box
F1 limited edition
e le Champagnerie
G.H. Mumm presso
l’Hotel Boscolo di
Milano e lo store
Dsquared2 di via
Verri 4, a Milano
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Comunicazione
Versace con Art Unites aiuta i bimbi di Usa e Cina
Per il secondo anno consecutivo
Versace ha sponsorizzato il Gala
e lo Studio Party del Whitney
Museum of American Art, che
si sono tenuti a New York. La
mente creativa della griffe,
Donatella Versace, ha collaborato
inoltre con il dipartimento di
istruzione del Whitney creando
il progetto Art Unites, dedicato ai
bambini bisognosi di Stati Uniti e
Cina. La maison della Medusa ha
fornito tele e colori a 500 bambini
della Starlight Foundation e
a 900 della One Foundation per
creare disegni sul tema dell’amicizia.
Tutte le raffigurazioni dei bambini
sono state utilizzate per le
stampe di shopping bag in tela
firmate Versace, il cui ricavato
sarà devoluto alle organizzazioni
Starlight Foundation e One
Foundation
Vanessa Paradis è il nuovo volto di Rouge Coco
Vanessa Paradis, cantante e compagna
dell’attore Johnny Deep,
sarà la testimonial della nuova
linea di rossetti Chanel dal nome
evocativo, Rouge Coco. L’artista
francese, già nel 1992 volto del
profumo Coco e nel 2003 testi-
Freddy veste l’Italia alle Olimpiadi di Vancouver
Dopo le Olimpiadi di Pechino
2008 e i Giochi del Mediterraneo
2009, Freddy è il fornitore ufficiale
dell’abbigliamento dei XXI
Giochi Olimpici Invernali di
Vancouver 2010.
Il brand di sportswear, infatti,
vestirà la squadra italiana sia
nelle occasioni ufficiali sia nel
tempo libero, mantenendo i
colori storici della divisa, il bianco
e l’azzurro.
Cappotti, lupetti, pantaloni, salopette
da sci dalle linee ergonomiche
e in tessuti tecnici, termici e
idrorepellenti, sono alcune delle
proposte del guardaroba di ciascun
atleta azzurro.
Bottega Veneta omaggia l’India con una limited edition Knot
Bottega Veneta porta a Mumbai
la mostra “The Knot: a retrospective”
e per l’occasione presenta
un’edizione limitata della
sua celebre borsa, la piccola
clutch dalla forma arrotondata.
La versione dedicata al Paese
della Tigre si chiama Knot India,
disponibile in 25 esemplari presso
il monomarca nella Galleria
86 10 dicembre 2009
monial, davanti all’obiettivo
di Karl Lagerfeld, delle borse
Cambon, presterà la sua eleganza
moderna, il suo forte temperamento
e il suo potere di seduzione
alle immagini della nuova linea
di rossetti firmati Chanel.
di Nariman Point a Mumbai,
e riprende nel design il tipico
motivo intrecciato del brand che
fa capo al Gruppo Gucci.
Ogni esemplare, realizzato esternamente
in pelle di cervo, con
la tonalità metallica del platino
ossidato, riporta su una placca
d’argento interna la parola
“India”.

Il Cointreau firmato Malandrino si veste di stelle
Il celebra liquore nato oltre 150 anni
fa ad Angers diventa stylish. La bottiglia
del Cointreau conosciuto per
il gusto tipico di scorze d’arancia
sarà infatti protagonista di una limited
edition natalizia, realizzata dalla
designer Catherine Malandrino. La
stilista ha “vestito” la bottiglia con
una trama leggerissima di metallo
finemente cesellato, su cui spicca la
Statua della libertà circondata dalle
D&G Time strizza l’occhio alla malizia parigina
Lo sport va a tutto Gas!
Il mondo dello sport investe su
Gas. Dan Carter, star della nazionale
di rugby neozelandese All
Blacks, e Aaron Slight, campione
della superbike, sono diventati
partner del brand sportswear di
Claudio Grotto in Nuova Zelanda.
I due sportivi, che condividono
con il marchio vicentino i valori
di passionalità e determinazione,
stanno investendo infatti nell’apertura
di negozi monomarca Gas.
La prima inaugurazione è stata
a Christchurch nel dicembre del
E’ ambientato a Parigi, all’interno di
un lussuoso appartamento d’epoca,
il nuovo spot D&G Time, ideato
da Domenico Dolce e Stefano
Gabbana, con la direzione artistica
di Cyril Guyot. Lo spot mette in
scena un’elegante e audace mademoiselle
bon ton, che si abbando-
Un lookbook glamour firmato Sassen
per Rimowa
Sarà la fotografa olandese
Viviane Sassen a firmare il
nuovo lookbook per l’autunno-inverno
2009-10 di
Rimowa, brand tedesco di
valigeria. Le foto presenteranno
in stile glamour la col-
stelle della bandiera americana. La
limited edition, già premiata con
il Pentawards d’argento nella categoria
“lusso”, sarà prodotta in soli
3.000 pezzi e in Italia sarà distribuita
in esclusiva da Peck a Milano.
Malandrino è salita alla ribalta nel
2000, quando Madonna, seguita da
altre star di Hollywood, si è innamorata
del suo abito-icona confezionato
con la bandiera americana.
2006, quando Dan Carter si era
detto molto soddisfatto.
lezione più fashion del marchio.
Protagoniste degli scatti,
oltre alla modella Querelle
Jansen, saranno i trolley e le
valigie ultraleggere delle linee
Topas Gold, Salsa Deluxe e
Titanio.
87 10 dicembre 2009
Comunicazione
na a maliziosi giochi di seduzione,
in un aristocratico ménage à trois.
La piccante situazione viene però
interrotta dall’ingresso della madre
austera, scioccata alla vista di quanto
accade. Prodotto da Bandits, lo spot
D&G Time è on air sulle principali
emittenti televisive mondiali.
“Amo il mondo della moda – aveva
sottolineato - e in Gas ho trovato
un brand internazionale che
offre un abbigliamento sofisticato,
versatile e di qualità”. Nel 2007
si è tenuto l’opening del secondo
negozio, a Wellington, e nel 2008,
quello del terzo ad Auckland. Se
i primi negozi sono stati aperti da
Dan Carter, presto vedremo altri
store sotto l’egida di Aaron Slight.
“Per il futuro – afferma Slight –
progettiamo di espandere il business
Gas dalla Nuova Zelanda
all’Australia”.

Lifestyle
Novità per le feste natalizie allo Shangri-La’s Villingili
Resort and Spa
Shangri-La’s Villingili Resort and Spa, Maldives, il primo resort di
lusso della catena Shangri-La Hotels and Resorts nell’arcipelago
maldiviano. La CHI, The Spa offrirà due trattamenti speciali creati
per le feste natalizie. Chi ama farsi coccolare nella Spa potrà
immergersi nelle profumate essenze di garofano e cannella che
ricordano le calde atmosfere natalizie, oppure provare il trattamento
scrub, a base di sale marino locale seguito da un’applicazione
idratante e rinfrescante a base di zenzero e citronella per una vera
esperienza tropicale.
Benessere ayurvedico al Mandarin Oriental di Bangkok
Mandarin Oriental Bangkok ha creato per rilassarsi durante le festività
natalizie, il nuovo Pacchetto Benessere Ayurvedico Life Balance.
Ideato dal dottore di medicina Ayurvedica dell’hotel, il pacchetto,
disponibile fino al 31 marzo 2010, è stato pensato appositamente
per raggiungere la pace della mente e fornire un senso di benessere
completo. I due giorni previsti dal pacchetto includono trattamenti spa
che puntano all’armonia del corpo e della mente. La struttura è ubicata
al di sopra del fiume Chao Phraya, che con i suoi ritmi rilassanti, rende
unico ed esclusivo l’autentico attico ayurvedico dell’hotel di Bangkok.
Dedicato ai trattamenti ayurvedici, è caratterizzato da quattro stanze
santuari, dove lampade tradizionali ed incensi al gelsomino donano
all’ambiente comfort ed una tranquillità assoluta.
88 10 dicembre 2009
NUOVA ATOMIC SPA SUISSE AL
BOSCOLO HOTEL EXEDRA
In corso Matteotti, nel cuore della città,
al centro del quadrilatero della moda, è
stata inaugurata l’Atomic Spa Suisse, un
centro benessere di ultima generazione
all’interno dell’esclusivo 5 stelle Boscolo
Hotel Exedra. Seicento metri quadrati
di forme plastiche e fluide, sedute ovali
e video proiezioni, suoni rilassanti e
giochi d’acqua: l’Atomic Spa Suisse
è una vera e propria chicca di design
progettata dall’architetto fiorentino di
fama internazionale, Simone Micheli.
L’architettura futuristica, i giochi di luce,
il bianco dominante, una miriade di
sfere argentate alle pareti, uno schermo
di dodici metri che riproduce immagini
avvolgenti, musica e sound rilassanti
in sottofondo sono tutti elementi che
contribuiscono a creare un’atmosfera
surreale pronta ad accogliere chiunque
voglia trovare la propria oasi di pace,
ritagliandosi non solo uno spazio ma
anche un “tempo” per staccare dalla
frenesia della città. “Si tratta della
seconda apertura del gruppo Blew”,
spiega Luca Mazzanti, Amministratore
Unico del gruppo, acronimo di Beauty
Luxury Emotion e Wellbeing, che gestisce
il marchio “SPA SUISSE” secondo una
rinnovata formula di franchising.

Non solo relax a Grotta Giusti Spa. Al via il pacchetto Spa Diver
A Grotta Giusti Natural Spa Resort di Monsummano
Terme torna l’emozione unica di un’immersione in un
lago sotterraneo di acqua termale.
Fino al 25 febbraio, infatti, in collaborazione con
l’agenzia sub Mediterranea Dives & Tours, che per
prima iniziò l’esplorazione della faglia di Grotta Giusti
negli anni’80, per gli appassionati d’immersione il
pacchetto “Spa Diver” offre un corso subacqueo di
specialità, per addentrarsi nella cavità sommersa della
grotta millenaria naturale di Grotta Giusti.
Il corso, tenuto da istruttori con profonda esperienza
d’immersioni in grotte, si compone di una lezione
pratica con briefing pre-dive, a cui fa seguito
l’immersione nel lago termale con acqua a 34°. I gruppi
di subacquei di quattro persone sono accompagnati da
due guide che forniscono l’attrezzatura necessaria.
Il pacchetto include anche tutta una serie di trattamenti
89 10 dicembre 2009
Lifestyle
Al Club Med di Cervinia coccole e relax nella Spa
by Decléor
Ai piedi del monte Cervino in Valle d’Aosta, il Club
Med a 4 Tridenti di Cervinia accoglie i suoi ospiti in un
ambiente raffinato, recentemente rinnovato a dotato di
una prestigiosa Spa by Decléor. Dai massaggi aromatici,
ai massaggi etnici innovativi e tradizionali, dai trattamenti
di bellezza viso e corpo agli impacchi energizzanti,
un’offerta ampia per coccolarsi e ritrovare l’armonia
con se stessi e il mondo circostante. Vera punta di
diamante, la Club Med Spa by Decléor è un perfetto
momento “doposci” o il modo ideale di trascorrere la
giornata e rende Cervinia il “Villaggio Neve” più esclusivo
dell’inverno.
per una vacanza all’insegna del benessere e del
relax: bagno nella piscina termale con idromassaggi,
passeggiata salutistica nel parco del resort, bagno di
vapore in grotta, idromassaggio a getto sotto doccia e
massaggio svedese.
Grotta Giusti è una villa ottocentesca a Monsummano
Terme, che fu residenza di campagna del poeta
toscano Giuseppe Giusti. Oltre alla struttura
alberghiera, che dispone di 58 camere e 6 suite,
Grotta Giusti deve la sua fama alle sue terme e spa,
ed in particolare alla grotta millenaria – la più grande
d’Europa - che offre bagni di vapore benefico e
detossinante, cui s’aggiungono idromassaggi termali
e trattamenti di medicina estetica. Con Fonteverde, a
San Casciano dei Bagni e Bagni di Pisa, a San Giuliano
Terme, fa parte del Gruppo STB (Società Terme
Benessere) il cui Presidente è Leandro Gualtieri.

Speciale
Natale
Lussusi o glamourous.
Classici, ma sempre di moda.
Sono i regali più ricercati per il
prossimo po
Natale!
Sci Dynastar Contact Cross TI, piumino Paris
Hilton Clothing Line,trolley Orion Hermès in
alluminio e pelle naturale, orologio Parmigiani
Pershing, anello in oro bianco con diamanti
bianchi e neri e perla australiana di 12 mm
Pagano Gioielli, gemelli “squared” in oro
bianco satinato profi lato da diamanti Marco
Bicego, crema Clinique even better, scarponi
Dolomite Perfecta, profumo Soir de Lune
Sisley Edition Prestige Natale 2009.
90 10 dicembre 2009

Borsa in cocco Jackie di Gucci, colbacco russo uusso
in mourmansky Dellera Pellicce, casco Nolan n
N20 Traffi c, piumino lungo modello Nimes di i
Moncler, coffret oro Sephora, baby doll in seta eta
e pizzo Yamamay, orecchini a goccia in quarzo
giallo con dettagli in oro giallo disegnati in
esclusiva da Paloma Picasso per Tiffany & Co,
profumo Idylle Guerlain, orologio Eon in acciaio
placcato oro rosa Timex/Versace.
91 10 dicembre 2009
Speciale Natale

Speciale Natale
Orologio Happy Sport Chrono Chopard,
bomber goffrato in nylon laqué con capuccio
staccabile in pelliccia di Firnracoon Seventy,
sci Winter Sottorezo di Pirelli Pzero,
secchiello Mini Noe Rococo in limited edition
Louis Vuitton, Limited Edition Hollywood
bag” di Tosca Blu, scacchiera/dama in
carbonio Ferrari, bracciale con cristalli
Fossil, stivali Miss Sixty per Hugg Australia,
profumo Lady Noire Bottega Verde.
92 10 dicembre 2009

Trolley Rimowa Tango in policarbonato,
piumino piumin Club des Sports, stivali in limited
edition Boots-Calzuro, scarponi Com
Pro Cr Crazy di Lange, sci Speed Course TI
Dynastar, Dynast borsa a mano in pelle e camoscio
Coccinelle, Coccin profumo Shalimar Guerlain,
Bulgari Bulgar BLV Eau de Parfum II, siero Skin
Caviar
Crystalline Concentre la prairie.
93 10 dicembre 2009
Speciale Natale

Speciale Natale
Dinner Dinneer
Jacket G.H. Mumm, ro rossetto Phyto-
Lip Shine Sh hine n.9 Sisley, scialle Do Donabuti, bauletto
a due due
e manici della linea Santa Santambrogio The
Bridge, Bridg clutch in coccodrillo shiny fumè
Bottega Botte Veneta, polvere da bagno Rose Confi t
L’Occitane, L’Occ profumo Les Heures De Parfum XIII
di Cartier, Ca trolley Samsonite modello Cosmolite.
94 10 dicembre 2009

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������������������������������������������������������������

Speciale Natale
Sacco nan nanna cashmere Frigerio
1938, tutona tuto imbottita Canadiens,
tutina bianca bian e blu Harmont & Blaine
Junior, culla cull in cartone Green Lullaby,
tutina azzu azzurra Brums, orsetto Nanan,
carrozzina
Aprica for Fendi.
96 10 dicembre 2009

Cardigan lungo bianco Monnalisa,
vestitino blu Simonetta, piumino senza
maniche azzurro Aspesi, piumino rosso
con cappuccio Moncler, piumino bianco
con cappuccio Il Gufo, carrozzina rossa
Inglesina, seggiolina Pop Magis.
97 10 dicembre 2009
Speciale Natale

ABBONAMENTO 2009
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