Il nuovo Eldorado del Made in Italy - Italpyme
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Michele Tronconi, Michele Norsa e Massimo Carraro<br />
UN CONSUMATORE POCO EVOLUTO?<br />
<strong>Il</strong> consumatore-tipo con gli occhi a mandorla è un<br />
giovane maschio, <strong>in</strong> media tra i 30 e 35 anni, urbano,<br />
manager o professionista. “I c<strong>in</strong>esi – puntualizza Stefania<br />
Miraglia – non sono ancora fashion victim come i<br />
russi. Pensano più al lavoro che a se stessi. Però essendo<br />
giovani, hanno una mentalità più aperta rispetto ai padri,<br />
viaggiano su <strong>in</strong>ternet, navigano tra diversi media, e<br />
ciò fa presupporre che l’amore per la moda seguirà un<br />
trend esponenziale”.<br />
Conferma queste affermazioni Diego Rossetti: “<strong>Il</strong> consumatore<br />
c<strong>in</strong>ese non è ancora maturo, va educato, è<br />
attaccato ad alcuni status symbol <strong>in</strong>ternazionalmente<br />
riconosciuti, per cui è facile che si compri una Ferrari<br />
o una valigia Louis Vuitton e poi vada <strong>in</strong> giro con<br />
“scarpacce”! Per questo è importante lanciare nel Paese<br />
piani di comunicazione adeguati, e <strong>in</strong>traprendere azioni<br />
di pr per costruire una cultura <strong>del</strong>la moda. Siamo<br />
ancora agli albori nella consapevolezza <strong>del</strong> consumo.<br />
51 10 dicembre 2009<br />
S<br />
SPECIALE CINA<br />
<strong>Il</strong> brand Fratelli Rossetti <strong>in</strong>vece è apprezzato da un<br />
consumatore <strong>del</strong>la “seconda fase”, quella dei prodotti<br />
di qualità, acquistati non per il piacere di ostentare,<br />
ma per migliorare il proprio benessere. In C<strong>in</strong>a ancora<br />
non siamo <strong>in</strong> questa fase, sono conv<strong>in</strong>to che ci vorranno<br />
alcuni anni prima di arrivare al secondo livello<br />
<strong>del</strong>lo shopp<strong>in</strong>g”. Non tutti gli operatori <strong>del</strong> settore<br />
concordano con la visione di un consumatore c<strong>in</strong>ese da<br />
educare: “E’ la considerazione coloniale di noi italiani”<br />
afferma Massimo Carraro, a.d. <strong>del</strong> Gruppo Morellato<br />
& Sector, e aggiunge: “Questo poteva essere vero 10<br />
anni fa, ma non più oggi. Un esempio? <strong>Il</strong> marchio italiano<br />
più conosciuto <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a è Ermenegildo Zegna e<br />
non è un prodotto status symbol! Io ritengo che questi<br />
acquirenti siano attenti al valore aggiunto, anzi sono <strong>in</strong><br />
grado di soppesare il valore di un prodotto prima di<br />
comprarlo, tanto che l’etichetta “made <strong>in</strong> <strong>Italy</strong>” non è<br />
suffi ciente. E’ certamente un elemento di attrazione,<br />
ma non basta”.<br />
Lo store ICE<br />
Iceberg di<br />
Hangzhou<br />
Tower